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Enada: dalla storica fiera sul gioco pubblico importanti segnali per il futuro del settore

Tra gli eventi un importante convegno dedicato al rapporto tra media e gioco legale

Si è aperta lunedì scorso, la 37ma edizione di Enada, principale fiera del gioco pubblico in Italia. Il convegno di apertura, moderato da Fabio Felici, direttore di Agimeg, ha visto la partecipazione di figure di rilievo del settore e delle istituzioni.

Ad aprire i lavori è stato il presidente di Italian Exhibition Group, Maurizio Ermeti, che ha sottolineato l’importanza strategica della fiera: “Enada e con lei, Rimini Amusement Show, sono eventi che hanno trovato in Rimini la location ideale per crescere e svilupparsi, diventando una piattaforma strategica di business per l’Italia, l’Europa e il resto del mondo. Dimostrazione ne è il fatto che nell’edizione 2025 sono raddoppiate le aziende estere”. Ermeti ha poi evidenziato l’impegno verso l’innovazione e il supporto alle start-up: “Abbiamo dato particolare impulso alle start-up e ai giovani imprenditori con l’Innovation District, un punto di scambio di idee che potrà fornire risposte a un settore in costante e veloce trasformazione”.

Domenico Distante, presidente Sapar

Il presidente di Sapar, Domenico Distante, ha ribadito la storica collaborazione tra l’associazione e la fiera di Rimini: “La partnership tra Sapar e fiera di Rimini va avanti da tantissimi anni. Ciò ci rende molto orgogliosi. Oggi è un momento difficile per il comparto e quindi inauguriamo questa manifestazione con l’auspicio di migliorare. Ringrazio ovviamente tutti gli espositori presenti che fanno tanti sacrifici per essere qui. Voglio ringraziare in particolare modo l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per partecipare a questa fiera con uno stand e l’importante presenza della dottoressa Elisabetta Poso. Il mio ringraziamento va anche alle istituzioni che sono presenti a questo evento”. Distante ha poi sottolineato il ruolo fondamentale delle istituzioni e ha difeso la legalità del settore: “Ribadisco nuovamente che il nostro settore è legale ed è svolto in concessione dallo Stato. Va trattato con rispetto e auspico che le istituzioni si rivolgano agli esperti del settore per conoscerne le complessità”.

L’assessore alle politiche sociali del Comune di Rimini, Francesco Bragagni, ha portato il saluto dell’amministrazione: “Ringrazio l’IEG che ci ospita a questa importante fiera. Porto il saluto della nostra amministrazione a tutti i presenti oggi e il ringraziamento di aver scelto nuovamente il nostro comune. Rimini è felice di accogliere questa realtà che è in espansione e proprio per questo necessità di normative al passo coi tempi e che permetta di fare business agli operatori di questo settore. Il gioco sta diventando sempre più importante dal punto di vista economico, come dimostrano le tante presenze di operatori Esteri.”. L’ assessore Bragagni ha poi sottolineato l’importanza economica del settore e l’impegno della città per destagionalizzare il turismo: “Stiamo investendo molto, cercando di far comprendere che Rimini ha tanto da offrire anche nella stagione invernale. Rimini è una città che ha saputo rinnovarsi e ampliare i propri orizzonti, a dimostrazione di ciò ci sono le 4 importanti fiere che si sono tenute dall’inizio del 2025.Rimini sta cercando di farsi trovare sempre pronta al cambiamento e credo che la nostra città possa ospitare al meglio tutti gli operatori del settore. Ovviamente questo comparto crea divisione, ma non credo che bisogna guardarlo con paura o demonizzarlo, anzi è necessario avere un approccio positivo al comparto e limitare gli aspetti negativi“.

Elisabetta Poso, direttore Ufficio Apparecchi da Intrattenimento ADM

Elisabetta Poso, direttrice dell’Ufficio Apparecchi da Intrattenimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha evidenziato la vicinanza dell’ente alla filiera: “Ringrazio l’invito e partecipiamo con molto piacere a questa manifestazione. Siamo presenti anche per rappresentare la vicinanza alla filiera perché è il braccio operativo del gioco pubblico, poiché attraverso essa riusciamo ad offrire il gioco legale. Inoltre, partecipiamo anche per conoscere tutte le innovazioni che gli operatori presentano durante la fiera, soprattutto in vista del riordino. In particolare gli apparecchi hanno bisogno di una modernizzazione dal punto di vista tecnico e normativo”.

Jason Frost, presidente di Euromat, ha chiuso il convegno di apertura sottolineando l’importanza dell’innovazione nella regolamentazione: “Ringrazio per l’invito a partecipare a questa importante Fiera. Euromat è alla quarta partecipazione e ciò ci onora immensamente. L’innovazione fa parte della regolamentazione e serve anche per la protezione dei giocatori. Inoltre, una normativa chiara e certa è necessaria anche per poter permettere una pianificazione di business da parte degli operatori”. Frost ha poi affrontato il tema del gioco online, evidenziando le difficoltà nella tutela dei consumatori: “L’industria si sta orientando sempre più verso l’omnichannel. Gli operatori presenti sul territorio e che sono presenti anche online possono avere un rapporto più diretto con i clienti e con l’amministrazione, al contrario gli operatori online tendono a considerare le persone come account. Per il gioco a distanza è più complicato tutelare i consumatori nonostante tutte le innovazioni tecnologiche come l’IA. L’unione europea sta lavorando su un sistema che andrà a valutare tutti i siti web per eliminare offerte illegali. Ciò non riguarda esclusivamente il gioco, ma sarà uno dei settori inclusi”.

“Il gioco pubblico sotto attacco mediatico”

Nel pomeriggio si è svolto il talk dal titolo “Il gioco pubblico sotto attacco mediatico: errori e malafede mettono a rischio imprese, posti di lavoro ed entrate erariali“. Elisabetta Poso, Direttore Ufficio Apparecchi da intrattenimento di ADM, ha sottolineato la necessità di diffondere informazioni corrette su un settore complesso come quello del gioco pubblico: “Non sono un’esperta di comunicazione, ma su questo tema c’è la necessità di diffondere informazioni precise, poiché è un settore complicato. Abbiamo notato che spesso ci sono degli errori sui dati e il più comune è proprio quello della confusione tra raccolta e spesa. Inoltre, si sa che una notizia negativa fa molto più scalpore rispetto ad una positiva –  ha poi aggiunto Poso -. Dal mio punto di vista c’è la necessità di normalizzare il settore anche a livello mediatico e trattarlo come qualsiasi altra industria”.

Geronimo Cardia, presidente Acadi

Geronimo Cardia, Presidente di Acadi, ha evidenziato la frammentazione normativa: “Ringrazio la Sapar che negli anni sta tenendo il punto e che ci convoca a questa manifestazione. Il dato da rilevare è che c’è una presenza non completa del settore. Il settore è composto da 33 tipologie di giochi, ma il problema molto grande a livello mediatico non riguarda tutto il comparto del gioco pubblico, ne riguarda solo una parte. Oggi c’è un dibattito forte sul riordino del gioco fisico, ma è solo tra istituzioni perché gli operatori non sono presenti – ha proseguito Cardia -. C’è uno stato centrale che ha dato delle regole e degli enti che hanno legiferato in vari modi, ma solo ed esclusivamente a riguardo delle slot. Credo che chi gestisce gli apparecchi debba compattarsi e capire la delicatezza del problema. Negare che esista un tema sanitario significa prestare il fianco a chi invece si sta mettendo di punta per gestire questo problema. Credo che il confronto tra posizioni diverse sia fondamentale. Oggi ad un tavolo tecnico si stanno confrontando lo Stato e gli enti locali. In questo momento le Regioni stanno puntando i piedi affinché non venga smantellato il sistema di distanziometro e limiti orari che sono applicati fondamentalmente solo agli apparecchi da intrattenimento. Lo Stato sta chiedendo invece di risolvere un grande problema, quello di non riuscire a fare la riforma perché le diverse normative regionali e comunali non permettono di fare le gare. Questo va detto e tutti gli organi di informazione devono dirlo. Se si analizzano i dati, la spesa dei giocatori per gli apparecchi dal 2015 al 2023 è crollata di 2 miliardi, mentre la spesa per altri giochi è aumentata di 4 miliardi di euro”.

Gianmaria Chiodo, presidente CNI

Gianmaria Chiodo, Presidente di CNI, ringraziando Evada ha affrontato il problema dell’accesso ai servizi bancari: “Il problema delle banche è molto profondo e quindi esorto tutti a mettere una firma per la nostra iniziativa così da poter arrivare fino alle istituzioni. Non è il codice etico a fare bloccare i nostri conti, ma dal momento che i gestori versano molto denaro, gran parte per conto dello Stato, potrebbero superare il massimale di rischio. Ad un nostro associato hanno chiesto un investimento di 3 milioni di euro nella banca per poter aprire un conto. Dunque, non è problema etico ma solo di volontà e di soldi. Lo Stato, visto che vuole che il denaro sia giustamente tracciato, deve mettere in condizione l’operatore di poterlo fare. È inutile continuare ad attaccare il nostro sistema che ci invidiano in tutto il mondo. Andrebbe solo messo in condizione di poter lavorare senza ostacoli. Il nostro è un comparto pulito e sano e non lo trovo corretto che lo si faccia passare come un problema per lo Stato, quando portiamo all’Erario oltre 13 miliardi di euro. A mio avviso, per fare un riordino serio, le istituzioni devono confrontarsi con tutte le associazioni di gestori e di esercenti. Devono essere sentiti per fare delle normative che non impattino negativamente sul settore”.

Emmanuele Cangianelli, presidente EGP-Fipe

Emmanuele Cangianelli, Presidente di EGP-Fipe, ha chiesto maggiore collaborazione istituzionale: “Una ventina di anni fa abbiamo vissuto un momento nel quale le istituzioni erano partner anche nelle campagne di comunicazione. Purtroppo, sono molti anni che questo non accade più. Sembra sia stato dimenticato che ogni punto vendita di gioco legale è in concessione. È necessario un maggior contributo anche dalla parte pubblica con campagne istituzionali e di informazione, come ad esempio sul registro di autoesclusione, strumento utile per tutelare il consumatore. L’informazione sta vivendo un periodo complicato e quindi diventa sempre più importante fare squadra tra operatori e addetti ai lavori di questo settore. Un esempio in questo senso è sicuramente la raccolta firme contro la discriminazione attuate dalle banche nei confronti di chi opera in questo settore”. In conclusione, il numero uno di EGP-Fipe ha dichiarato: “La prima cosa da fare su ogni tavolo è quella di fare chiarezza. Strumenti come distanziometro e limiti orari si sono rivelati inefficaci, ma continuano ad essere al centro dell’attenzione. Per quanto riguarda il problema delle banche c’è una complessità maggiore: si tratta di rapporti tra privati. Tuttavia, dato che quel denaro appartiene già allo Stato andrebbero trovate delle soluzioni. Inoltre, a livello mediatico è necessario fare squadra e fare comunicazione agli interlocutori corretti. Non sono convinto che sia utile ribattere ad ogni articolo che viene fatto contro il gioco, anche perché credo che sia impossibile farlo”.

Gennaro Parlati, presidente Acmi e SGI

Gennaro Parlati, Presidente di Acmi e SGI, ha criticato la scarsa attenzione alla comunicazione: “Perché nascono questi attacchi al settore? Lo si fa solo per fare politica e tenere in vita le associazioni per la tutela dei consumatori. Ciò è stato reso evidente dalle dichiarazioni di Elly Schlein, quella è pura campagna elettorale per attaccare il Governo. Il nostro settore ha una pecca: abbiamo investiti pochi di soldi in comunicazione. Forse sarebbe necessario investire nella comunicazione sana per fare arrivare il messaggio di tutto il lavoro che c’è dietro alla filiera. Spero che il riordino sia condiviso tra istituzioni e operatori di settore. Purtroppo veniamo coinvolti poco e probabilmente, per evitare errori, sarebbe necessario confrontarsi con noi. Se non si scioglie il nodo con le Regioni non si andrà da nessuna parte. Forse la chiave di volta potrà essere un prodotto ancora più tecnologico per dare le garanzie di sicurezza che chiedono le Regioni”.

Domenico Distante, Presidente di Sapar, ha denunciato la cattiva informazione: “l gioco pubblico continua ad essere sotto attacco dai media. Non è una novità purtroppo, perché già dal 2004 il settore è stato visto dalla stampa nazionale in maniera negativa. Fare informazione è molto difficile e sappiamo che molto spesso le notizie vengono pubblicate senza la dovuta verifica delle fonti. Purtroppo, questa cattiva informazione porta a leggi limitanti per il gioco. Gli enti locali infatti hanno messo in atto legislazioni che impediscono di lavorare con dignità”. Secondo Distante, “Il giornalista dovrebbe ricercare le fonti e capire il funzionamento delle cose. Molti giornalisti della stampa nazionale confondono ancora la raccolta con la spesa. Questi errori sono fuorvianti per l’opinione pubblica ed è molto più semplice buttare fango su questo settore piuttosto che comprenderlo. Molti dimenticano che quello del gioco è un settore in concessione dallo Stato ed è del tutto legale. Prego la stampa, prima di pubblicare le notizie, di informarsi in modo serio poiché, come detto, questi articoli possono portare a problemi seri sotto vari aspetti”. Il Presidente Distante ha poi evidenziato il problema delle banche: “L’idea della raccolta firme è nata con Pasquale Chiacchio (AGSI) per portare alla luce delle istituzioni il continuo attacco delle banche a chi lavora in questo settore. Ci sono aziende che hanno visto rifiutare le linee di credito solo perché appartenenti alla nostra categoria. Il sistema delle banche inibisce a poter continuare la pratica di apertura del conto appena viene inserito il codice Ateco. All’inizio era una sola banca, ma adesso il problema sì sta allargando a macchia d’olio. È una cosa che ormai va avanti da tempo e pensiamo che debba finire il prima possibile. Dunque, questa manifestazione ci sembrava ideale per presentare questa denuncia poiché riguarda tutti gli operatori del settore. Ricordo che il conto corrente è fondamentale per poter svolgere la nostra attività e fare restare tutto tracciato”, ha anche dichiarato il numero uno dell’Associazione nazionale gestori gioco di stato. Infine, Distante ha affermato: “Sul riordino c’è ancora una distanza importante tra Governo ed enti locali. Ancora oggi ci sono comuni che regolano in maniera sempre più stringente il settore. Tutto questo è assurdo perché non possiamo combattere con ogni singolo Comune italiano che fa normative solo ed esclusivamente contro il settore degli apparecchi. Per concludere, voglio ringraziare i relatori, in particolare modo la dottoressa Poso di ADM, ogni espositore presente ad Enada e ovviamente tutti i delegati Sapar che mi onoro di rappresentare”.

Claudio Bianchella, consulente As.Tro

Claudio Bianchella, consulente As.Tro della Sezione Puro Intrattenimento, ha presentato un’iniziativa per la formazione gratuita degli operatori di sala: “Grazie ad una collaborazione con l’Università Bicocca, l’ATS e l’associazione Astro abbiamo messo in atto una partnership che ha permesso ai ricercatori dell’università di studiare le sale giochi al fine di mettere in piedi una formazione facoltativa gratuita per gli operatori di sala ai quali verranno indicati i diversi fattori di criticità. Questo è un esempio di collaborazione tra enti diversi e credo sia importante che la filiera dimostri di avere tutto l’interesse per contenere il problema della ludopatia. Ovviamente questo non risolve il problema che è più profondo e complesso, ma è una iniziativa che va verso la comunicazione del nostro impegno su questo aspetto. È importante fare emergere tutto quello che di buono facciamo. Auspico ovviamente la nostra presenza nei tavoli in cui si discute nel riordino. La speranza più importante è che la riforma sia sostenibile per le piccole e medio imprese del gioco. Il punto di scontro focale tra Regioni e Stato sono il distanziometro e i limiti orari. Penso che seppure dovessero rimanere questi strumenti, spero che siano uniformi e sostenibili”.

Lorenzo Allegrucci, di Milano Finanza

Lorenzo Allegrucci, di Milano Finanza, ha spiegato l’importanza del rating di legalità: “È un’attestazione rilasciata dall’AGCM che esprime un giudizio sulla qualità della governance aziendale e del personale. Questo rating lo possono richiedere tutte le aziende private, ma ci sono dei requisiti: fatturato di 2 milioni di euro minimo, due anni almeno di iscrizione al registro delle imprese e che abbiano sede nel territorio italiano. L’AGCM, dopo la domanda, avvia un dialogo con il richiedente e se mancano i requisiti non prosegue con la richiesta – ha spiegato Allegrucci -. Quali sono i requisiti di base per accedere a questo rating? Assenza di condanne per delitti non colposi negli ultimi 5 anni, organizzazione aziendale (ad esempio adozione mod. 231). I numeri per le aziende in possesso di questo rating sono molto elevati. I benefici di questo rating sono la facilitazione dell’accesso al credito; punteggi aggiuntivi per partecipazione a gare e finanziamenti e riduzione sino al 50% dell’importo delle fideiussioni; incremento del capitale reputazionale; rafforzamento e misurabilità del driver G di Governance (ESG). Ovviamente, queste sono solo le cose principali”. Allegrucci ha infine dichiarato”Le imprese che sono maggiormente attente, nel tempo generano maggiore ricchezza. Questo è un dato empirico. Con il rating di legalità si pone allo Stato un ulteriore problema poiché sarebbe ancora più grave non concedere una linea di credito ad un operatore in possesso di tutti questi requisiti”.

Pasquale Chiacchio, presidente AGSI

Pasquale Chiacchio, Presidente di AGSI, ha concluso sottolineando la gravità del problema bancario: “Ringrazio il presidente della Sapar, Domenico Distante, per l’invito e per la messa a disposizione di una sede per raccogliere le firme sul problema delle banche. Prima di tutto però, voglio ringraziare la comunicazione di settore perché grazie a questa il settore ha una voce. La comunicazione negativa la considero relativamente perché so qual è la realtà dei fatti. Lo Stato ci chiede di rispettare le regole, cosa che siamo abituati a fare. Purtroppo, non riuscendo ad aprire i conti corrente non possiamo fare tutte le pratiche richieste. Le banche negano finanziamenti anche per le necessità private come l’acquisto di una casa o una macchina. Questo è un problema grave perché mette in crisi una filiera di oltre 100mila lavoratori. Tutto questo potrebbe spingere gli operatori e lavoratori verso l’illegalità. Capisco che le banche sono società private, ma svolgono un servizio pubblico e dovrebbe essere garantito. Credo che nei contratti con l’ADM debba essere inserita una mora affinché ci sia l’impegno a mantenere una linea di credito per l’operatore e che la sua presenza sia garantita dall’agenzia stessa. Far vedere i numeri alla politica e la gravità di questo problema potrebbe essere importante per raggiungere i risultati che tutti sperano. Dunque, invito tutti gli addetti ai lavori a firmare questo documento. So che questo non risolverà tutto, ma è un primo passoLe banche negano finanziamenti anche per necessità private, come l’acquisto di una casa, mettendo in crisi un’intera filiera. Chiedo alle istituzioni di intervenire affinché gli operatori abbiano accesso ai servizi bancari fondamentali per lo svolgimento delle loro attività”.

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Presentato il convegno “Ruolo sociale, economico e industriale del gioco da intrattenimento”, evento centrale di FEEXPO 2025

Tiziano Tredese, presidente Consorzio Fee: “La Fiera sta riscuotendo un successo a livello europeo”

Si è svolta ieri, presso la Camera dei Deputati, la conferenza stampa di presentazione della FEEXPO, la fiera dedicata al settore dell’amusement e degli apparecchi da intrattenimento senza vincite in denaro, che si terrà alla Fiera di Bergamo dal 25 al 27 febbraio 2025. Tra gli eventi principali della manifestazione, la prima in Italia completamente dedicata al settore degli apparecchi senza vincita in denaro, ci sarà un importante convegno dal titolo “Ruolo sociale, economico e industriale del gioco da intrattenimento in Italia”.

On. Andrea Dara, Lega

Ad accogliere i rappresentanti del settore è stato l’onorevole Andrea Dara, esponente della Lega, che ha dichiarato: “Sono lieto di ospitare i rappresentanti di questo settore alla Camera dei Deputati. In qualità di vicesindaco di un piccolo comune, conosco bene la realtà di questo comparto e ritengo che il convegno rappresenti un’occasione di grande rilievo. Sono qui per ascoltare le vostre proposte e soluzioni rispetto alla situazione attuale. Spero che, in futuro, ci sia una maggiore partecipazione e collaborazione con il settore degli apparecchi senza vincita in denaro”.

Elisabetta Gavasci Scala, vice-presidente del MOIGE (Movimento Italiano Genitori), ha dichiarato: “Ringrazio i rappresentanti di questo settore per averci coinvolto in questa iniziativa. La nostra associazione supporta i genitori nel difficile compito educativo e siamo convinti che il gioco sano sia essenziale per lo sviluppo dei ragazzi. L’intrattenimento è fondamentale quando può essere vissuto in famiglia, con altre famiglie e tra coetanei, sempre in luoghi sani e sicuri”.

Elisabetta Gavasci Scala, vice-presidente MOIGE

La vice-presidente ha poi annunciato la partecipazione del MOIGE alla Fiera di Bergamo: “Saremo presenti alla FEEXPO con la nostra aula mobile per sensibilizzare sui rischi del bullismo e del cyberbullismo. I nostri esperti saranno disponibili tutti i giorni per fornire consulenze e consigli ai genitori e alle associazioni. Speriamo che questa collaborazione possa proseguire nel tempo, perché garantire divertimento e sicurezza ai nostri figli richiede il coinvolgimento di tutte le parti. Luoghi di intrattenimento sani e sicuri possono svolgere un ruolo cruciale”.

Infine, ha sottolineato l’importanza di un approccio equilibrato tra reale e virtuale: “Oggi è fondamentale integrare il mondo virtuale e quello reale per educare i ragazzi. La pandemia ha accelerato questa evoluzione, chiudendo molti giovani nel digitale e rendendo rischiosa la socializzazione con i loro pari, che invece è imprescindibile per la loro crescita”.

Alessandro Lama, presidente di Federamusement Confesercenti, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti della collaborazione con il Moige, che inizia oggi ma che si svilupperà in un percorso pluriennale. Per noi è un progetto estremamente importante, e il convegno rappresenta solo un primo passo verso una collaborazione sempre più profonda. Vorrei proporre l’organizzazione di una tavola rotonda aggiuntiva, oltre al convegno, magari all’interno della Fiera di Bergamo, coinvolgendo ADM, CNR, Università, Moige e altre associazioni per progettare un’iniziativa di più ampio respiro. La presenza dell’ADM sarà fondamentale, perché è un attore imprescindibile per il nostro settore”.

Alessandro Lama, presidente Federamusement Confesercenti

Lama ha poi sottolineato il significato della FEEXPO: “Questa fiera è nata come un’alternativa nazionale di rilievo rispetto ad altri eventi che non ci rappresentavano, e il successo è stato evidente. L’edizione di Bergamo darà voce a un comparto che chiede di essere riconosciuto per la sua dignità e rilevanza. Il settore è essenziale per il Paese e il territorio, con migliaia di attività che da oltre 40 anni hanno costruito rapporti solidi con i propri clienti. Il nostro lavoro è completamente sicuro e rappresenta il primo baluardo contro l’esposizione dei ragazzi a realtà pericolose. La tavola rotonda potrebbe trasformare i concetti teorici in iniziative concrete, avviando un percorso condiviso per valorizzare e mantenere il nostro settore essenziale. Per noi, vedere bambini e famiglie uscire con il sorriso è il miglior compenso possibile”.

Lama ha concluso con uno sguardo al futuro e un omaggio al passato del settore: “Le giostre italiane sono celebri in tutto il mondo, e un tempo lo era anche il settore dell’amusement, quando eravamo leader globali. È importante ricordare che ci sono molti imprenditori impegnati nel Sud Italia, come dimostra la partecipazione di numerosi espositori provenienti da regioni meridionali. Stiamo persino valutando l’organizzazione di una seconda fiera nazionale annuale, da tenere a Napoli, per rafforzare ulteriormente il nostro settore”.

Tiziano Tredese, presidente del Consorzio Fee, ha dichiarato: “La Fiera sta riscuotendo un successo a livello europeo, e quest’anno il numero di stand è ulteriormente aumentato. Questo dimostra che gli espositori credono nella nostra missione e stanno investendo nel settore. Il nostro obiettivo è far comprendere che il gioco che proponiamo è rivolto alle famiglie. In altri Paesi il nostro settore viene trattato diversamente, essendo incluso nella macroarea dedicata alla famiglia”.

Tiziano Tredese, presidente Consorzio Fee

Tredese ha poi sottolineato la necessità di un cambiamento di prospettiva per il settore in Italia: “Questa deve diventare la nuova visione del gioco nel nostro Paese, orientando le attività di intrattenimento verso un pubblico familiare. Vorrei ringraziare la dottoressa Poso, responsabile del nostro settore nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, per il suo impegno nel riportare il nostro comparto a quello che era vent’anni fa: puro e sano intrattenimento”, ha concluso.

“La Fiera rappresenta una vera presa di coscienza, perché per troppo tempo siamo stati i primi a sottovalutare le potenzialità di questo settore nella sua totalità – ha dichiarato Gennaro Parlati, presidente di Sistema Gioco Italia -. Sono profondamente emozionato, perché oggi non si parla solo di soldi o economia, ma si mette al centro la famiglia, che è il valore più importante e parte integrante del nostro vivere quotidiano. Essere protagonisti nel recupero della socializzazione è qualcosa di cui dobbiamo essere orgogliosi. Se vogliamo davvero fare del bene ai ragazzi, dobbiamo partire dai dati emersi dalle ricerche dell’Università Roma Tre e del CNR, dialogare con i consumatori e comprenderli sempre meglio. Oggi avverto la concreta possibilità di avviare un circolo virtuoso”.

Gennaro Parlati, presidente Sistema Gioco Italia

Parlati ha poi aggiunto: “La tecnologia, nata per supportare l’essere umano, sta diventando forse il nostro peggior nemico. Dobbiamo recuperare spazi per i ragazzi. Quando ero giovane, le prime ‘tirate d’orecchie’ le ho ricevute dai titolari di piccole attività come macellerie, panetterie o sale giochi. Questa rete sociale è quasi scomparsa e credo sia necessario ripristinarla. Se lavoriamo insieme con impegno, possiamo ritrovare la socializzazione perduta, e le sale giochi sono in prima linea in questo processo. Purtroppo, il nostro settore è stato spesso valutato solo dal punto di vista economico, un approccio che ci ha penalizzato, perché ci si è concentrati solo sul finanziamento di determinate iniziative. Il comparto dell’amusement deve riconoscere la sua importanza strategica per il Paese e ottenere la dignità che spetta a tutti i settori imprenditoriali”.

Luciano Patelli, presidente Promoberg

Promoberg rappresenta molteplici settori e, attualmente, stiamo puntando con decisione su B2B verticali, all’interno dei quali si inserisce anche la FEEXPO. La nostra fiera è situata in una posizione strategica e per questo siamo profondamente grati che abbiate scelto Bergamo, una scelta che ci offre una visibilità importante. Il nostro calendario conta oltre 30 fiere annuali, e il nostro obiettivo è continuare a crescere, anche in sinergia con il settore dell’Amusement“, ha dichiarato Luciano Patelli, presidente di Promoberg (Fiera di Bergamo).

Elisa Benedetti, ricercatrice CNR

Elisa Benedetti, ricercatrice del CNR, ha dichiarato: “Partecipo in qualità di esperta scientifica, poiché nel mio laboratorio conduciamo uno studio che analizza i comportamenti a rischio tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Qualche anno fa abbiamo iniziato a occuparci del fenomeno dell’isolamento sociale, un fenomeno originario del Giappone che si è rapidamente diffuso anche in Italia, soprattutto a seguito della pandemia. Circa il 2% dei giovani ha vissuto un isolamento completo, sia dai coetanei che dalla famiglia, per periodi superiori a due mesi. Inoltre, un ulteriore 10% tende a isolarsi per intervalli più brevi, ma comunque rilevanti, spesso ritirandosi nella propria stanza. Questi ragazzi, nella maggior parte dei casi, presentano difficoltà nel rapportarsi con gli altri e preferiscono trascorrere il tempo navigando su internet”.

Mauro Bussoni, Segretario generale di Confesercenti, ha affermato: “La nostra associazione si occupa di analisi sulla sostenibilità delle imprese e abbiamo riscontrato che, in assenza di servizi, vengono meno anche i luoghi di aggregazione. I bambini hanno bisogno di giocare, perché il gioco stimola la fantasia e insegna ad affrontare le sfide”.

Mauro Bussoni, Segretario generale Confesercenti

“Ritengo – ha continuato Bussoni – che l’iniziativa della Fiera di Bergamo debba essere interpretata in questo senso. Alcune attività meritano un sostegno particolare perché rivestono un ruolo fondamentale dal punto di vista sociale. È necessario garantire una presenza adeguata e diffusa sul territorio, anche per contrastare uno dei problemi più critici del nostro Paese: la denatalità. Per questo, va riconosciuto un grande merito a questo tipo di attività“.

Roberta Guglielmetti Mugion, Professoressa Ordinaria del Dipartimento di Economia Aziendale di Roma Tre, ha spiegato: “La ricerca si è svolta nell’arco di circa due anni, articolandosi in diverse fasi. Abbiamo iniziato con un’analisi della letteratura, sia nazionale sia internazionale, che ha rivelato l’assenza di studi simili in questo ambito. Successivamente, è stata condotta un’indagine qualitativa che ha coinvolto adolescenti e accompagnatori presenti nelle sale giochi, al fine di analizzare le loro motivazioni e i comportamenti adottati all’interno di questi contesti”.

Roberta Guglielmetti Mugion, Professoressa Ordinaria del Dipartimento di Economia Aziendale di Roma Tre

La professoressa ha poi approfondito i risultati relativi agli aspetti più attuali: “In questo caso, il gioco è stato percepito prevalentemente come un’attività di intrattenimento e un’occasione per socializzare. Abbiamo inoltre realizzato un’indagine quantitativa rivolta alla fascia d’età 18-30 anni, includendo i giochi con vincita in denaro, per verificare l’esistenza di una correlazione tra ticket redemption e lo sviluppo di comportamenti a rischio legati al gioco. I risultati hanno mostrato una relazione molto debole e, soprattutto, l’esistenza di numerose soluzioni per mitigarne eventuali effetti negativi“.

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Gnazzi (AdmiralPay): “Nuova opportunità per i PVR grazie ad una innovativa soluzione di prelievo e deposito da wallet”

‘Pronti ad un ruolo di protagonisti anche nel nuovo mercato dell’online’

Nuove opportunità per i PVR, la gara per il gioco online ma soprattutto il grande successo dell’offerta di Admiral Pay. Sono questi i temi principali dell”intervista rilasciata ad Agimeg da Raffaele Gnazzi, CEO AdmiralPay.

Tra i prodotti più noti e apprezzati di casa Novomatic c’è sicuramente AdmiralPay. Qual è il segreto di questo successo?

E’ un prodotto studiato e costruito sulle esigenze del mondo del gioco, sfruttando le nostre conoscenze sia nel mercato del retail sia in quello dell’online. Si tratta di un prodotto in linea con le nuove direttive PVR. A differenza di altri operatori che lavoravano già nel settore dei pagamenti e che si sono affacciati al mondo del gioco, siamo gli unici al momento a convenzionare e tracciare il PVR. L’attività diventa quindi un punto di pagamento soggetto alla normativa bancaria, con operazioni tracciate e con un’intensa attività dedicata all’assistenza del punto vendita. Questo ci consente di dare al PVR maggiori opportunità perchè acquisisce una sua identità come prestatore di pagamento e garantisce maggiore trasparenza nel gioco online.

Si può quindi parlare di un PVR 3.0, perché grazie a voi ha delle opportunità che normalmente non ha

Alcuni PVR già per loro natura svolgevano alcuni tipi di servizi per altri provider. La nostra offerta include tutti questi servizi, che vanno dal mondo delle ricariche, fino a quello dei pagamenti, spedizioni e bollettini. E abbiamo introdotto un elemento innovativo che è il prelievo e il deposito da wallet, che funziona a prescindere dal collegamento con il mondo del gioco. Il punto vendita può diventare un punto di prossimità dove il cliente va a prelevare o depositare somme di denaro. Ovviamente, dal momento che il DNA del prodotto proviene dal mondo del gioco, dalla propria app il consumatore può facilmente veicolare il denaro caricato sul proprio wallet nel market place dove sono presenti anche prodotti di gioco online.

Si tratta di un’evoluzione importante per il mondo dei PVR che non ha ancora una connotazione precisa. Tuttavia proprio grazie a questo wallet, il PVR potrà diventare un’attività gratificante anche dal punto di vista economico.

Assolutamente sì. Era necessario un intervento di questo tipo. Mi occupo da tanti anni del gioco, nel gruppo Novomatic, nel settore legale ed ho quindi sempre avuto un’attenzione particolare in termini di compliance dei PVR. Fino ad oggi, i PVR non avevano mai avuto un’attestazione di ruolo, come quella data dal nuovo decreto, che attribuisce loro un riconoscimento importante e centrale nel mercato del gioco online.

Novomatic parteciperà alla gara per il gioco online con un approccio importante. E’ uno sviluppo che vi vedrà sicuramente protagonisti.

Certamente. Novomatic è sempre molto attenta alle tendenze e il gioco online ha avuto sicuramente una grande crescita. Il Gruppo è molto aperto al canale dell’online ed è un metrcato che ci vedrà sicuramente protagonisti.

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Amusement: conferenza stampa di presentazione del convegno: “Ruolo sociale, economico e industriale del gioco da intrattenimento in Italia”

Il settore del gioco senza vincita in denaro coinvolge oltre 60 mila addetti e 6.200 imprese

Oltre 60 mila addetti tra impiegati diretti e indotto; più di 6200 imprese (nella stragrande maggioranza PMI di tradizione familiare con oltre 30 anni di attività alle spalle); 800 milioni di euro di fatturato diretto annuo; oltre 90.000 apparecchi sul territorio: questi i numeri che rappresentano il SETTORE DEL GIOCO SENZA VINCITA IN DENARO in Italia, un settore industriale sano e sicuro.

Il prossimo 22 gennaio, dalle ore 13, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati di Palazzo Montecitorio (Via della Missione 4 Roma) – le principali Associazioni di settore (Federamusement-Confesercenti, Consorzio FEE, Acmi/SGI Confindustria, New Asgi Italia, Anbi, Astro, Anesv, Fondazione Tellus, Consorzio Family Entertainment Expo, Leisure Group Italia, Promoberg) faranno il punto sulla situazione del comparto.

Alla conferenza stampa saranno presenti rappresentanti delle principali istituzioni e stakeholder di riferimento.

La conferenza stampa, che anticiperà alcuni dei contenuti che saranno trattati nel corso del convegno dal titolo “Ruolo sociale, economico e industriale del gioco da intrattenimento in Italia”, che si terrà il 25 febbraio 2025 all’interno della FEEXPO (Family Entertainment Expo), in programma alla Fiera di Bergamo dal 25 al 27 febbraio, rappresenterà l’occasione per sottolineare il ruolo strategico dell’industria dell’intrattenimento e delle sale giochi con particolare riferimento al contrasto all’isolamento sociale dei giovanissimi alimentatosi con la pandemia e il conseguente lockdown.

Nel corso dell’incontro con la stampa, saranno anticipati alcuni dati della ricerca redatta in collaborazione con l’Università Roma 3 denominata “Family Amusement“, che ha analizzato i comportamenti dei fruitori dei giochi senza vincita in denaro.

Sarà annunciato, inoltre, l’inizio di un’importante collaborazione con il MOIGE (Movimento Italiano Genitori), finalizzata a un percorso innovativo di confronto e condivisione su tematiche delicate e attuali, quali l’isolamento, il disagio sociale e il bullismo, con un focus particolare sui bambini. Questo progetto segna un primo passo concreto verso la sensibilizzazione e la prevenzione di fenomeni che colpiscono le nuove generazioni. Un’importante iniziativa di questa collaborazione sarà la presenza del Centro Mobile MOIGE contro il bullismo e il cyberbullismo, che offrirà servizi di prevenzione e counseling grazie a un team di psicologi esperti. Il Centro sarà a disposizione della cittadinanza e dei visitatori all’esterno della FEEXPO di Bergamo, un’opportunità per sensibilizzare e offrire supporto diretto a chiunque desideri affrontare questi temi fondamentali.

Alla Conferenza Stampa parteciperanno:

On. Andrea Dara

Mauro Bussoni, Segretario Generale Confesercenti

Alessandro Lama, Presidente Federamusement e Fondazione Tellus

Elisabetta Scala, Vicepresidente MOIGE – Movimento Italiano Genitori

Roberta Guglielmetti, Professore Ordinario Dipartimento di Economia Aziendale Uniroma 3

Tiziano Tredese, Presidente Consorzio FEE

Gennaro Parlati, Presidente ACMI/SGI Confindustria

Luciano Patelli, Presidente Promoberg.

FEEXPO 2025

In agenda alla Fiera di Bergamo, dal 25 al 27 febbraio 2025, alla sua terza edizione. Organizzata dal Consorzio FEE (costituito da un gruppo di aziende leader nella produzione e installazione di giochi e parchi gioco) in collaborazione con Promoberg (da 40 anni tra le realtà più dinamiche del sistema fieristico nazionale), oltre all’esposizione dei giochi tradizionali, consentirà di compiere un viaggio nel domani del divertimento: realtà virtuali sempre più immersive, prototipi rivoluzionari, tecnologie all’avanguardia e attrazioni interattive e innovative. FEEXPO rappresenta anche una straordinaria opportunità per tutti gli operatori per fare networking, stringere partnership e generare nuovi business oltre ad essere un’importante occasione per confrontarsi su tematiche di interesse sociale ed economico.

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Stake punta sull’Italia: Fabio Angeli Bufalini nuovo Country Manager

Scommesse e gioco online, una guida esperta per consolidare la presenza del nuovo brand in Italia

Stake, azienda mondiale nel settore delle scommesse e del gioco online appartenente al Gruppo Easygo, ha ufficializzato la nomina di Fabio Angeli Bufalini come Country Manager Italia. Questo incarico segna un passaggio cruciale nella strategia di espansione del brand, che ha già rafforzato la sua presenza con l’acquisizione di IdealBet lo scorso luglio.

Con una carriera consolidata nell’iGaming, Fabio Angeli Bufalini ha ricoperto ruoli chiave in importanti aziende del settore, contribuendo allo sviluppo di realtà multinazionali di successo nel mercato italiano. La sua competenza sarà determinante per rafforzare il posizionamento di Stake, coordinare il team operativo e garantire la piena conformità alle normative locali.

Bufalini ha commentato così la sua nuova sfida professionale:
“Dopo anni di esperienza nell’iGaming, sono onorato di intraprendere questo viaggio con Stake. Grazie alla mia conoscenza del mercato, sono entusiasta di costruire una presenza solida in Italia, formare un team di talento e offrire un’esperienza di gioco innovativa e personalizzata per i nostri utenti italiani.”

Questa nomina riflette l’impegno di Stake nel consolidare la sua posizione in Italia, un mercato maturo e ricco di potenzialità.

Chi è Stake

Fondato nel 2017, Stake è un marchio molto importante nel panorama mondiale delle scommesse e del gioco online. Il brand si distingue anche per le prestigiose sponsorizzazioni internazionali, tra cui la collaborazione con Drake, lo Stake F1 Team, l’Everton Football Club e l’UFC. Stake è da sempre impegnato nella promozione di pratiche di gioco responsabile, offrendo risorse per aiutare i propri utenti a gestire il tempo e il budget dedicato al gioco.

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LOGiCO: “Tassa salva-calcio su scommesse online in Legge di Bilancio sarebbe ingiustificabile, dannosa e discriminatoria”

Ingiustificabile, dannosa e discriminatoria. Questo il giudizio dei concessionari del gioco a distanza aderenti a LOGiCO rispetto alla tassa salva-calcio che secondo indiscrezioni della stampa, il Governo starebbe pensando di inserire nella Legge di Bilancio in discussione in questi giorni, su proposta del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, a carico delle imprese che operano in regime di concessione nel settore legale delle scommesse online.

“Siamo contrariati rispetto a questa iniziativa – commenta Moreno Marasco presidente di LOGiCO – che non trova alcuna giustificazione, anzi tutt’altro: ci accingiamo ad affrontare un bando di gara che prevede un costo di concessione del valore di 7 mln di euro, un aumento di 35 volte rispetto ai valori precedenti, che di per sé comporterà una riduzione importante del numero dei concessionari del gioco a distanza. Questo aggravio ulteriore potrebbe portare a conseguenze nefaste sulla tenuta del settore, che – va ricordato – è l’unico presidio a contrasto dell’offerta di gioco illegale online. Numerose realtà imprenditoriali, che avrebbero partecipato già a fatica alla nuova gara, sarebbero sicuramente inibite dal farlo, di fronte ad una ulteriore nuova tassazione”. Il comparto del gioco legale è perciò pronto ad avversare qualunque eventuale provvedimento volto a vessare ulteriormente un sistema già pesantemente aggravato.

Per gli operatori, nel momento in cui sono state fissate le regole d’ingaggio con un nuovo bando di gara, sarebbe scorretto e illegittimo mutare il quadro complessivo e introdurre un nuovo pesante balzello.

Last but not least, questa nuova tassa sarebbe rivolta esclusivamente alle aziende concessionarie del gioco a distanza, misura quindi discriminatoria verso un solo canale dell’intero comparto.

“Se il calcio va finanziato – conclude Marasco – il modo migliore per farlo consiste nel restituire legittimità alle sponsorizzazioni sportive, bloccate dallo scellerato divieto inserito nel Decreto Dignità del 2018. Legittimità è la parola chiave: le aziende del settore devono poter render visibili i propri marchi, con iniziative di comunicazione responsabili, superando divieto di pubblicità e sponsorizzazioni. Sul tema, chiediamo l’apertura di un confronto e l’istituzione di un tavolo con MEF, AgCom, i principali broadcaster nazionali e le federazioni sportive”.

Del resto, lo stesso Roberto Alesse, Direttore Generale ADM, ha affermato pochi giorni fa che sarebbe ragionevole superare la norma sul divieto di sponsorizzazione, definendo il divieto stesso “una ipocrisia ordinamentale”.

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Salva-calcio: il Governo entra a gamba tesa sul gioco online. A pochi giorni dalla gara da 350 milioni di euro per le nuove concessioni, ecco una nuova tassa che rischia di favorire illegalità, con grandi rischi per la sicurezza del sistema, dei giocatori e delle entrate erariali

Al vaglio dell’Esecutivo il documento base del Decreto Salva-calcio

Che il settore del gioco pubblico sia un limone da spremere quando si cercano soldi facili è un fatto conclamato, ma stavolta il Governo rischia un clamoroso autogol. Non c’è infatti niente di facile nel nuovo documento che il Ministro dello Sport Abodi sta sostenendo presso Palazzo Chigi. Si tratta di un documento, che il Governo valuterà nelle prossime ore e che potrebbe poi essere la base per un Decreto Salva-calcio più ampio come da tempo chiedono i club di calcio, che prevede un prelievo (come appreso da Agimeg da fonti istituzionali si parla di circa 30 milioni) sulla raccolta delle scommesse online.

Si tratta di una manovra fuori tempo e fuori luogo. La gara per le nuove concessioni online ha infatti creato già molti problemi e perplessità tra gli operatori. In particolare il costo di 7 milioni di euro di fatto dimezzerà il mercato degli attuali operatori. Attualmente sono oltre un’ottantina gli operatori di gioco online e la nuova soglia di entrata a 7 milioni darà un taglio netto al mercato.

Secondo le stime dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, saranno circa 50 le concessioni vendute per un incasso totale per il Governo di 350 milioni di euro. Ma non saranno 50 gli operatori a prendere la nuova concessione visto che le aziende più grandi ne acquisteranno diverse (è previsto un massimo di 5 per operatore). Per gli operatori indecisi o quelli che stanno valutando di unirsi per l’acquisto della nuova licenza, la nuova tassa potrebbe essere il colpo di grazia per la rinuncia a far parte del mercato del gioco online.

Le 50 concessioni previste potrebbero quindi essere molte di meno. Basterebbe la rinuncia a sole 5 concessioni (35 milioni di euro) per fare incassare al Governo meno dei 30 milioni previsti dalla nuova tassa a favore dei club di calcio.

E non finisce qui! Gli operatori che la nuova tassa escluderebbe dal mercato che fine faranno? Il rischio di uno spostamento di risorse verso l’illegale è molto grande, con rischi non solo di sicurezza per il sistema e per i giocatori, ma anche per le entrate erariali. Ci potrebbe essere, in cambio del nuovo prelievo, un ammorbidimento sul divieto di pubblicità, per gli operatori di gioco, introdotto nel 2018 dal Decreto Dignità. Ma questa è solo un’ipotesi e che andrebbe valutata nelle tempistiche e nei modi attuazione.

Bisognerebbe capire se si tratterebbe di un contentino o di un’apertura reale visto che sulla questione maggioranza ed opposizione sono in netto disaccordo. Insomma un intervento che deve essere attentamente valutato dal Governo visto che, così come è previsto, non porta alcun vantaggio economico ed anzi rischia di creare polemiche, contenziosi e vantaggi alla criminalità, tutte cose di cui Palazzo Chigi farebbe volentieri a meno.

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Istituto Milton Friedman: “Gioco fisico: tasse, restrizioni e concorrenza sleale riducono il gettito”

Il settore minato da contraddizioni fiscali e normative

Tasse, restrizioni e concorrenza sleale riducono il gettito erariale derivante dal gioco legale. Questo, in estrema sintesi, quanto emerge dall’incontro organizzato dall’Istituto Milton Friedman presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati. L’evento si è concentrato sull’analisi dei dati economici, delle contraddizioni fiscali e normative che caratterizzano il settore del gioco legale e sulla necessità di un riordino legislativo urgente, in particolare per quanto riguarda il segmento del gioco fisico. L’obiettivo, quello di ottenere un quadro regolatorio equo, sostenibile e che tuteli aziende, utenti e gettito erariale.

Nel corso dell’evento, i relatori si sono confrontati sulle sfide del settore del gioco fisico, concentrandosi sul calo del gettito fiscale nonostante l’aumento delle aliquote e della spesa complessiva. È stata discussa la necessità di ridurre il carico fiscale sugli apparecchi per stimolare una ripresa e l’importanza di preservare e certificare i punti vendita come presidi di legalità. Inoltre, si è sottolineato come le restrizioni sul gioco non abbiano ridotto il fenomeno del gioco patologico, spostando i giocatori verso alternative legali e illegali. Si è proposto di coinvolgere le Regioni nella gestione del gettito fiscale, legandolo alle competenze sanitarie. L’evento ha sollecitato una normativa chiara per garantire stabilità al settore e un gettito sicuro per lo Stato.

“Aumentano le tasse, ma il gettito cala: le politiche regolatorie hanno determinato questa situazione. È necessario giungere finalmente a conclusioni concrete, con Parlamento e Governo che si assumano le loro responsabilità e intervengano con una legislazione adeguata. Per quanto riguarda la concorrenza sleale, va sottolineato come, ancora una volta, la disparità di trattamento riservata dallo Stato ai diversi segmenti del mercato del gioco finisca spesso per favorire alcuni a scapito di altri. Il gioco illegale è il primo beneficiario di queste politiche regolatorie evidentemente controproducenti”. È quanto affermato da Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman Institute.

“I dati odierni dimostrano che siamo di fronte a quella “tempesta perfetta” di cui molti di noi parlano da tempo. Per la prima volta, il gettito complessivo sta calando, in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Questo calo progressivo degli apparecchi sul territorio, causato da normative regionali e comunali restrittive, non è stato compensato dagli aumenti di tassazione applicati a queste stesse categorie. Inoltre, la domanda di gioco si è spostata verso altre tipologie che hanno un regime fiscale meno oneroso. Le normative introdotte, con l’obiettivo di protezione sanitaria, come le limitazioni di orari e i “distanziometri“, non hanno portato a una riduzione significativa della spesa complessiva dei giocatori, ma hanno semplicemente spostato il consumo verso altre tipologie di gioco, anche all’estero o su piattaforme digitali, senza generare benefici reali per la salute pubblica o per le casse dello Stato”. È quanto affermato dall’Avv. Geronimo Cardia, Presidente di ACADI (Confcommercio).

“Gli obiettivi di un mercato regolamentato, come quello dei giochi in Italia, dovrebbero essere la legalità, la tutela dei giocatori e un’economia trasparente. Il fatto che il perimetro fiscale si stia riducendo è già un chiaro segnale di malfunzionamento del sistema. Emerge un problema significativo con gli apparecchi a piccola vincita (AWP). Questa categoria, tradizionalmente il principale contribuente del settore, registra un calo di gettito consistente, attribuibile principalmente alla riduzione del prelievo unico erariale (PREU). Un altro punto critico riguarda il cambiamento nei sistemi di pagamento per il gioco online. Sebbene la limitazione all’uso del contante non rappresenti un problema in sé, potrebbe favorire uno spostamento di attività fuori dal perimetro legale, alimentando ulteriormente il mercato illegale”. È quanto affermato da Emmanuele Cangianelli, Presidente di EGP (Fipe).

“Eliminare il gioco fisico da un territorio non significa fermare il gioco, ma semplicemente spostarlo verso altre forme alternative, che spesso vanno a cozzare con i principi di legalità. Non vedo alcuna differenza tra slot machine, gioco online o Gratta & Vinci: i giocatori, quando non trovano più le macchinette, si spostano sui Gratta & Vinci o sui siti online, legali e spesso anche non. Serve piuttosto un sistema di regole limpide, chiare ed applicabili, sfruttando semmai le potenzialità della tecnologia anche di ultima generazione quale l’intelligenza artificiale. Apro una riflessione sulla compartecipazione regionale e comunale al gettito fiscale che per me è fondamentale; senza di essa, prevale un approccio proibizionista, spesso dettato da ideologie più che da una reale tutela della salute pubblica. Con una gestione condivisa, invece, si possono prendere decisioni più responsabili ed equilibrate a vantaggio dell’intera collettività e dell’intero comparto. Infine, analizzando i dati forniti da diversi studi, a mio parere emerge il fatto che il distanziometro fisico sul gioco è una misura superata ed inutile che non ha portato alcun beneficio reale, bisogna ragionare sul concetto più pregnante ossia quello del distanziometro giuridico, ossia su chi ha la possibilità di giocare e chi invece deve avere un accesso al gioco più limitato, vuoi per età vuoi per patologie anche legate all’abuso di gioco, tutto questo sempre e comunque a tutela del benessere psico-fisico dei soggetti maggiormente vulnerabili” – È quanto affermato dal Sen. Massimo Garavaglia, Presidente della 6ª Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica.

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Gara Lotto, Allwyn: certi di poter offrire un prodotto di intrattenimento sicuro e all’avanguardia dal punto di vista tecnologico

La compagnia, che vanta un fatturato di 8 miliardi, guarda con attenzione anche il mercato dell’online

Allwyn è una compagnia che è cresciuta molto velocemente. Dal 2012, anno in cui operavamo solo in Repubblica Ceca, siamo arrivati ad aver 6 licenze esclusive in 7 mercati regolamentati e abbiamo raggiunto 8 miliardi di euro di fatturato.

Il nostro business è focalizzato sulle lotterie, settore che vale circa il 70% dei ricavi. Visto che operiamo in 7 mercati con 130 milioni di clienti, conosciamo molto bene le differenze normative esistenti nei vari Paesi.

Ci concentriamo molto sulla tutela dei giocatori e, allo stesso tempo, siamo molto focalizzati sulla sostenibilità. Puntiamo ad avere anche un impatto positivo a livello sociale e operiamo a stretto contatto con gli operatori per la tutela dei giocatori.

La gara sul Gioco del Lotto

Siamo molto concentrati sul 2025 che sarà un periodo molto importante, anche grazie al bando di gara per il Lotto in Italia. Per Allwyn quindi sarà un anno impegnativo e interessante.

La nostra priorità sarà Lotto Italia e quindi portare avanti una collaborazione costruttiva con IGT. Crediamo che una gara del Lotto competitiva sia il segnale che il mercato è in salute. Lotto Italia, come consorzio, comprende organizzazioni leader che si completano molto bene. Come Allwyn portiamo la nostra esperienza internazionale e la nostra conoscenza dei mercati. Allo stesso modo, con IGT c’è una grande condivisione di know-how. Per quanto riguarda i competitors sappiamo che ci saranno, ma siamo consapevoli di poter essere molto competitivi.

Il mercato dell’online

L’Italia per noi rimane un mercato molto importante. Allwyn è a conoscenza delle concessioni per il mercato online e stiamo valutando tutte le possibilità, ma al momento preferiamo non sbilanciarci.

In tutti i mercati in cui operiamo vediamo l’online crescere in maniera vertiginosa. Ovviamente, tutti i mercati hanno varie peculiarità su come i giocatori si approcciano. È chiaro che non dovremo sostituire il gioco fisico con l’online, ma questi due segmenti dovranno essere sempre più complementari. La digitalizzazione è un qualcosa su cui noi e IGT siamo molto focalizzati.

Anche nel gioco online è possibile, anche grazie alle nuove tecnologie, attuare politiche di protezione del giocatore. Ad esempio, in Grecia è operativo un software che è in grado di capire quando un utente sta giocando troppo e può fermarlo e supportarlo attraverso messaggi personalizzati.

Nei vari mercati ci sono diverse normative e noi dobbiamo adattarci ad esse e adattare anche i nostri prodotti e strategie. Dal punto di vista dei consumatori le tendenze di mercato sono diverse e dobbiamo seguire i vari trend. Il retail, in Italia, è molto forte e radicato ed è un mercato su cui vogliamo investire. Ricordiamo che abbiamo oltre 110.000 punti vendita e quindi sappiamo come lavorare in questo segmento.

Una delle cose su cui ci concentriamo maggiormente e che ha favorito la crescita degli ultimi anni è stato il fatto di essere il primo operatore digitale. Abbiamo promosso inoltre la digitalizzazione anche nei punti vendita. Il nostro obiettivo è quello di offrire prodotti di intrattenimento ma allo stesso tempo sicuri. Stiamo utilizzando in modo importante l’intelligenza artificiale per capire le preferenze dei giocatori e prevenire comportamenti sbagliati da parte degli utenti. L’online sta crescendo molto negli ultimi anni e per questo merita attenzione.

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CSR Awards 2024, Faelli (Entain): “Fieri di sostenire iniziative di inclusione sociale attraverso lo sport”

Tanti gli interventi che si sono succeduti nel corso dell’evento, promosso da Entain Italia e giunto alla sua terza edizione

All’Auditorium dell’Ara Pacis a Roma si è tenuto ieri la terza edizione del CSR Awards 2024, promossa da Entain Italia con il supporto della sua Fondazione. Nel corso dell’evento si è posto l’accento sul problema delle infrastrutture sportive e sull’importanza dello sport come strumento di politica sociale.

In più sono state annunciate le associazioni vincitrici: Seconda Chance (Roma), Sport Senza Frontiere (Roma), Club Schermistico Partenopeo, ASD Baseball Softball Club Rovigo, Romanes-Weelchair Rugby, ASD Sportinsieme, Santa Lucia Basket, Kim (Roma), Sportfund fondazione per lo Sport Onlus (Bologna), Progetto Filippide (Roma).

Tanti gli interventi nel corso dell’evento. Hanno preso la parola il capo di gabinetto del Ministero dello Sport, Massimiliano Atelli; l’assessore allo sport del Comune di Napoli, Emanuela Ferrante; Andrea Faelli, responsabile del Gruppo Entain in Italia; Giuliano Guinci, public affairs, sustainability & retail operations directory di Entain; Riccardo Viola, responsabile del Coni Lazio

Il capo di gabinetto del Ministero dello Sport, Massimiliano Atelli: “Nel nostro Paese la realizzazione delle infrastrutture è rimasta molto indietro nel corso del tempo, sia per quanto riguarda le strutture esistenti sia per quelle da realizzare ex novo. Abbiamo bisogno di poter mettere in campo risorse di privati e pubbliche, ma c’è anche bisogno di sviluppare una cultura diversa della collaborazione”.

Sul valore dello sport come strumento sociale e opportunità lavorativa ha posto l’accento il deputato Gerolamo Cangiano: “Ciò che il Governo sta facendo in Campania è significativo. Grazie al modello Caivano lo Stato è intervenuto in una zona disagiata proprio attraverso lo sport. La formazione è uno strumento straordinario e utilissimo, che permette agli imprenditori di compiere investimenti giusti in questo campo.

Lo sport ormai è visto come uno strumento sociale, ma anche come sbocco lavorativo. Lo dimostra il fatto che il liceo sportivo è quello più ambito dai ragazzi. Anche all’interno delle carceri lo sport può dare il messaggio giusto e offrire delle opportunità ai ragazzi che sono purtroppo finiti in carcere”.

L’assessore allo sport del Comune di Napoli, Emanuela Ferrante, ha voluto ribadire un concetto sul tema dello sport come strumento di politica sociale: “Siamo consapevoli che i nostri ragazzi sono stati abbandonati per un po’ di tempo. Queste iniziative, come i CSR, quindi sono importantissime per aiutare le persone che vivono alcuni disagi.

Lo sport può essere una politica sociale per rendere un servizio a tutta la comunità, anche recuperando gli impianti trascurati. Abbiamo così deciso di mettere al centro tutte le municipalità e realizzare interventi su infrastrutture sportive”.

Andrea Faelli, responsabile del Gruppo Entain in Italia, ha evidenziato l’importanza dell’evento e del momento che sta vivendo il settore del gioco pubblico: “È la giornata dell’anno che preferisco. Restituire una parte del valore generato da Eurobet e dai nostri marchi in iniziative di questo tipo, credo sia un valore di cui andare fieri. I CSR Awards, a cui teniamo molto, sono l’evento finale di un processo che dura tutto l’anno e che cerca di premiare delle iniziative volte all’inclusione sociale attraverso lo sport.

In questa occasione ci siamo focalizzati sul tema delle infrastrutture. Assieme a Seconda Chance, in particolare, stiamo guardando al progetto del carcere di Secondigliano dove andremo a costruire due campi da padel e uno da calcio“.

E sul settore del gioco, Faelli ha sottolineato che: “Le aziende investono su un periodo di tempo ampio, dunque era importante avere in primis regole certe. Le regole ci devono essere ma devono essere di mercato, in modo tale che il cliente apprezzi il prodotto e non sia tentato di spostarsi verso altri “territori” senza controlli, sicurezza e privacy.

Le concessioni retail sono operative da più di 15 anni e il mercato ha creato una situazione che è quella attuale. Forzare la mano contro il mercato sarebbe un errore, anche per quel che concerne il gettito del gioco. Con delle regole certe dovremo cercare di tutelare il divertimento”.

Faelli ha poi messo in luce il grande lavoro svolto da Entain nella realizzazione dei progetti presentati: “I progetti che stiamo celebrando oggi sono frutto del lavoro di tanti colleghi che hanno lavorato tutto l’anno per far si che le cose accadessero. Il triangolo magico privato-pubblico-terzo settore è molto bello ma richiede tanto impegno.

La mia azienda è una multinazionale che opera in tutto il mondo e si fonda sul divertimento. Noi cerchiamo di restituire al territorio un’opportunità che può far capire ad ogni ragazzo di avere una possibilità e approcciare a qualcosa di nuovo. Facciamo questo tipo di iniziative in tutti questi Paesi dove siamo presenti come gruppo Entain per offrire opportunità a tutti i ragazzi, ancor di più se vivono in zone svantaggiate”.

Giuliano Guinci, public affairs, sustainability & retail operations directory di Entain, ha sottolineato l’importanza di due tempi principali: “Praticare sport con tutte le associazioni presenti oggi è stato veramente bello. Lo sport è inclusione per definizione e i ragazzi di queste associazioni sono dei veri e propri atleti. Credo che siamo arrivati al punto in cui possiamo parlare di sport a 360 gradi senza alcuna distinzione“.

Guinci ha poi spiegato il procedimento volto a premiare i progetti vincitori: “Il progetto nasce 4 anni fa grazie ad una spinta interna. La scelta dei progetti vincitori deriva sempre dall’ascolto dei rappresentanti di queste associazioni che ci presentano i loro progetti. Quelli che noi reputiamo migliori vengono selezionati”.

Riccardo Viola, responsabile Coni Lazio, ha rimarcato l’importanza del lavoro svolto dal Coni per coprire le mancanze infrastrutturali del Paese: “Il Coni ha giocato una parte fondamentale nel coprire le mancanze infrastrutturali del Paese. È importante oggi ridefinire i campi d’intervento delle associazioni, degli enti sportivi e dei decisori. Tutti i progetti vanno a sbattere contro un grande muro, ovvero i grandi eventi sportivi. Nel nostro Paese nessuno ha mai programmato lo sport dal punto di vista dell’impiantistica. Noi rincorriamo gli eventi e le emergenze, ma sarebbe ora di cambiare registro”.