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Ippica italiana, il settore alza la voce: “Serve una riforma urgente delle scommesse ippiche”

All’ippodromo La Ghirlandina di Modena confronto tra politica e il mondo dell’ippica italiana

Il comparto dell’ippica italiana torna a chiedere centralità nel panorama del gioco legale, in un contesto in cui, dopo anni di riforme parziali e scelte frammentate, il settore ha visto erodersi progressivamente la propria capacità di generare risorse per la filiera e per l’Erario. È questo lo scenario descritto a Modena, nella splendida location dell’ippodromo la Ghirlandina, durante la presentazione “Lo stato della riforma delle scommesse ippiche”, con il contribuito tecnico dell’Associazione di Filiera Ippica Nuova del dottor Giorgio Sandi, del dott. Alessandro Arletti, presidente della storica Società Modenese per l’Esposizione Fiere, Corse e Cavalli ed dei rappresentanti dell’ippica italiana.

Alessandro Arletti ha sottolineato in apertura come la riforma sia l’unico modo per riportare il trotto e il galoppo italiano al centro dell’interesse del pubblico. Le scommesse ippiche non sono solo un’occasione di svago per il pubblico, ma anche un canale concreto di raccolta fondi. Le scommesse consentono infatti di sostenere un sistema composto da persone che lavorano con passione e sacrificio: agricoltori, allevatori, allenatori e tanti altri professionisti che contribuiscono ogni giorno con immensi sacrifici a sostenere una filiera di primaria importanza nel nostro paese e a portare i cavalli italiani a vincere nel mondo. Dopo la lettura delle lettere inviate dal Presidente della Camera Lorenzo Fontana e dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è intervenuto Giorgio Sandi di Ippica Nuova.

Sandi ha ripercorso la storia dell’ippica italiane e esposto un dettagliato piano di rilancio della scommessa ippica. Tra declino dei volumi, calo delle risorse e frammentazione normativa, l’ippica italiana prova a ripartire con una riforma delle scommesse che possa sostenere la filiera e restituire competitività al settore.

Un comparto frammentato e indebolito

Dopo la chiusura di UNIRE e il passaggio delle competenze ad ASSI prima e al MASAF e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli poi, il settore ippico ha progressivamente perso peso. Se nel 1996 le scommesse ippiche generavano incassi superiori ai 5,4 miliardi di euro attualizzati, con una quota di mercato del 36%, nel 2021 il volume si era ridotto a 431 milioni di euro, pari allo 0,39% del mercato del gioco legale. Un declino aggravato dalla mancanza di un ente dedicato che potesse rappresentare gli interessi della filiera e sostenere l’ippica in termini di promozione e organizzazione, in un contesto in cui le scommesse sportive e altri giochi hanno conquistato ampie quote di mercato.

La liberalizzazione e i limiti delle scommesse a quota fissa

A partire dal 2020 la possibilità di offrire scommesse ippiche a quota fissa su tutte le corse europee e mondiali ha generato un leggero incremento delle giocate, ma con effetti marginali per la filiera ippica. Se da un lato l’incremento della raccolta ha portato a 668 milioni di euro nel 2023, dall’altro i proventi netti per la filiera sono calati da 52,2 milioni nel 2019 a 43,7 milioni nel 2023, evidenziando la minore resa delle scommesse a quota fissa rispetto a quelle a totalizzatore per la sostenibilità economica del comparto.

L’intervento fiscale di gennaio 2025, che ha dimezzato la quota destinata alla filiera ippica per rendere più competitiva la scommessa a quota fissa, ha aggravato la situazione: nei primi cinque mesi del 2025, la raccolta ha registrato un calo di 11,8 milioni di euro rispetto al 2024, mentre i proventi per la filiera si sono ridotti di oltre 7 milioni, ampliando ulteriormente il divario tra le esigenze del comparto e le dinamiche di mercato.

Le proposte per la riforma: un piano strutturale

Il documento presentato dalle categorie ippiche al MASAF e ad ADM il 19 maggio 2025 – ha sottolineato Sandi – prevede una riforma complessiva che punta a restituire al comparto una prospettiva di sviluppo sostenibile e a liberarlo dalla logica assistenziale che lo ha caratterizzato negli ultimi anni. Le linee guida della riforma includono:

• Unificazione dei totalizzatori ippici (agenzia e nazionale) per semplificare l’offerta di gioco e renderla più attrattiva per gli scommettitori.

• Allineamento del prelievo erariale tra scommesse a totalizzatore e a quota fissa.

• Introduzione del “Take Five Plus”, un nuovo gioco con jackpot e più categorie di vincita in sostituzione del Quinté, con l’obiettivo di attrarre nuovo pubblico e rinnovare l’immagine delle corse ippiche.

• Ripristino dei contributi del PREU derivanti dalle Newslot e VLT per sostenere la filiera ippica, riconoscendo il ruolo strategico che l’ippica ha avuto nella costruzione della rete pubblica del gioco legale.

• Creazione di una Commissione Tecnica per le scommesse ippiche, con funzioni di monitoraggio e proposta di innovazioni sui prodotti, in stretto raccordo con ADM e i concessionari.

• Sviluppo di nuovi format di corse ippiche, capaci di generare eventi popolari e di stimolare il “tifo”, un tempo patrimonio dell’ippica, oggi scomparso.

Un settore in attesa di risposte

Il comparto ippico guarda con attenzione alla creazione di una nuova Agenzia dedicata, promessa dal Sottosegretario con delega all’ippica Patrizio Giacomo La Pietra, nella speranza di avere un interlocutore diretto in grado di gestire con competenza le risorse e il rilancio del settore. L’obiettivo dichiarato è tornare a generare valore, contribuendo al sostegno dell’Erario e offrendo una prospettiva di stabilità alle imprese ippiche, in un contesto in cui le sfide di mercato richiedono rapidità di intervento e una strategia condivisa tra operatori, istituzioni e concessionari.

“Il tempo corre veloce – ha concluso Giorgio Sandi – e senza una vera riforma delle scommesse ippiche e della programmazione delle corse rischiamo di vedere morire un comparto considerato una punta di eccellenza del made in Italy”.

La proposta è stata accolta favorevolmente da tutti i politici presenti (sono intervenuti rappresentati sia della maggioranza sia dell’opposizione) che hanno confermato il loro supporto al progetto.

All’evento erano presenti molti parlamentari: On. Daniela Dondi, On. Stefano Vaccari PD, On. Rosaria Tassinari FORZA ITALIA, On. Marco Pellegrini M5S, On. Laura Cavandoli Lega Nord.

Per le categorie e Associazioni erano presenti: Dott. Giogio Sandi Ippica –nuova, Clara Bonfanti Rappresentante Proprietari Consulta Ippica, Roberto Toniatti Presidente Anact, Alessandro Gocciadoro Driver e rappresentante Allenatori Trotto Consulta ippica, Avv. Giovanni Sibilio Rappresentante CIGA Comitato Ippico Allenatori e Guidatori Trotto, GianMario Carboni: Presidente Allevatore Cavavllo Arabo e rappresentante consulta Allevatori, Dott. Ferruccio Badi Presidente FNP Equini Confagricoltura, Giuseppe Satalia Consigliere Merano Galoppo Pres. Ippica Educazione e formazione, Mattia Cadrobbi Presidente Fondo Italiano Allevamento – Consigliere ANICA.

Tra le presenze di pregio anche il Dott. Silvio Borrello per la tutela e benessere animale ed in particolare degli equidi, coordinatore dei lavori per le linee guida “Principi di tutela di gestioni con gli Equidi” presentata nel 2015. 

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Imprese, istituzioni e terzo settore: manifesto EGP FIPE per regole chiare, tutela della salute e lotta all’illegalità

Parte dalla Lombardia un tour che toccherà anche Centro e Sud per definire una piattaforma condivisa in vista del riordino del settore

Serve un cambio di paradigma: dalla contrapposizione alla cooperazione. Se si vuole dare vita ad un sistema di gioco pubblico che sia sostenibile, trasparente e che tuteli nel modo migliore la salute delle persone, è indispensabile che tutti gli attori in campo facciano squadra. 

È questo il pensiero di fondo che ha spinto EGP FIPE, l’organizzazione di categoria degli esercenti attivi nei giochi regolamentati, facente parte di Confcommercio, a organizzare una serie di incontri in tutta Italia e coinvolgere attivamente istituzioni, imprese e realtà del Terzo Settore nell’elaborazione di una piattaforma di provvedimenti che possano migliorare e rendere sempre più sicuro e affidabile il settore dei giochi pubblici.

Confronto Aperto, il titolo scelto per questa iniziativa che ha debuttato oggi a Milano, presso la sede di Confcommercio, alla presenza di esponenti delle istituzioni regionali della Caritas, della Guardia di Finanza, e delle imprese del settore. L’occasione giusta per illustrare la base programmatica dalla quale partire: il Manifesto “Regole, Salute, Territori”,elaborato da EGP FIPE, che ha invitato tutti i presenti a condividerne le nuove linee di indirizzo.

“FIPE – spiega il presidente Emmanuele Cangianelli – propone innanzitutto la Certificazione degli esercizi legali che devono rispettare standard univoci di qualità, sicurezza, trasparenza e percorsi formativi dei dipendenti, per rafforzare la fiducia dei cittadini. Essi devono rappresentare un’offerta ben distribuita sul territorio per evitare, nello spirito della legislazione italiana impostata fin dal 1948, il proliferare delle attività illegali”.

“Parallelamente – aggiunge Cangianelli – occorre puntare sull’innovazione tecnologica, dall’adozione di terminali a controllo remoto sicuro, alla incentivazione all’uso, oltre al denaro contante, di sistemi di pagamento che possano migliorare la trasparenza del consumo, all’impiego dell’Intelligenza artificiale per garantire, nei punti a libero accesso, il controllo dell’età direttamente da parte dei device di gioco”.

Le regole uniformi per le imprese devono poi accompagnarsi, secondo EGP FIPE, a un’equa compartecipazione di Regioni e Comuni al gettito dei giochi, destinandolo a politiche socio sanitarie finalizzate a ridurre l’esclusione sociale, vera concausa di molte dipendenze tra le quali il gioco compulsivo. Dove non arriva la prevenzione primaria, infine, deve arrivare la mutualità: in questo le aziende aderenti a FIPE sono pronte a fare la loro parte insieme alle ASL e alle realtà del Terzo settore per intercettare i soggetti problematici e massimizzare informazione e controlli prima della generazione di dipendenze.

Questo comparto ha un impatto economico-sociale molto forte. La Fipe rappresenta gli esercizi pubblici, tra cui le sale gioco che operano in concessione dello Stato e vendono prodotti di gioco autorizzati dalle autorità competenti. In questi anni abbiamo assistito alla crescente differenziazione dell’intrattenimento e della sua evoluzione”, ha dichiarato Lino Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio. Ovviamente, la frammentazione normativa nei territori più dettata da azioni emotive piuttosto che costruttive. Per questo motivo da anni sosteniamo in modo concreto la EGP che si batte per le sale gioco. Tutelare queste imprese è fondamentale per prevenire l’illegalità e il disturbo da gioco d’azzardo. La ludopatia esiste, ma eliminare il gioco non può essere la risposta ma deve esserci una proposta normativa corretta che si fondi sulla formazione degli operatori, di controlli più mirati ed efficaci di ADM e delle forze dell’ordine. Le istituzioni devono avere un approccio pragmatico e coerente che rafforzi i presidi legali e scoraggi l’illegalità. L’obiettivo comune è quello di traguardare un sistema di gioco sicuro, responsabile, tracciabile e sostenibile. Infine, ringrazio Emmanuelle Cangianelli per l’importante lavoro svolto fino ad ora e del suo impegno per questo settore”.

L’ultimo appello è ai legislatori, affinché, in fase di riordino, pongano fine alla stagione dello squilibrio fiscale e normativo che negli ultimi anni ha determinato un’impennata incontrollata di forme di gioco online, non sempre pienamente controllate, a scapito dell’offerta nei punti vendita.

“Se lavoriamo in squadra – conclude il presidente di EGP FIPE – possiamo davvero essere efficaci. Ma se continuiamo con le contrapposizioni, finiremo per lasciare praterie ai pirati del gioco, ben lieti di approfittare di una domanda che permane comunque diffusa”.

Gioco pubblico in Lombardia: i numeri

In occasione della prima tappa di Confronto Aperto, EGP FIPE ha diffuso anche le analisi del gioco legale in Lombardia che, come in altre realtà italiane, si sta spostando verso consumi online sempre più marcati e incontrollati.

–  +10% la spesa complessiva per giochi legali in Lombardia tra il 2019 e il 2024, superando 3,8 miliardi di euro

–  +434 milioni di euro (+164%) di spesa nel gioco online a fronte di -431 milioni di euro (-20%) di spesa su apparecchi da gioco fisici

–  +7,6 miliardi di euro le giocate online; -2 miliardi quelle nei punti vendita fisici

–  oltre 2.800 punti vendita con apparecchi da gioco chiusi in 5 anni, con circa 3.000 Punti Vendita Ricariche (PVR, a servizio del gioco online) stimati attivi in Lombardia a fine 2024

“Anche a livello regionale – spiega EGP FIPE – occorre valorizzare la formazione di tutti gli operatori dell’offerta, rendendola obbligatoria, certificata e fruibile anche in modalità digitale. La Lombardia sta valutando la propria legislazione ma è necessario fare di più. Occorre allinearsi al quadro concessorio nazionale per introdurre strumenti digitali di automisurazione, autoesclusione ed incentivare la tracciabilità dei pagamenti, senza continuare a penalizzare gli operatori autorizzati che garantiscono legalità e trasparenza”.

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Governance e trasparenza: il nuovo Sport Transparency Index valuta lo sport europeo

Il progetto è promosso dallo Sport Integrity Global Alliance (SIGA) con partner istituzionali e il supporto dell’Unione Europea

E’ stato ufficialmente lanciato a Bruxelles lo Sport Transparency Index (Sport T Index), il primo strumento indipendente e basato su evidenze concrete per misurare la trasparenza e la buona governance nello sport europeo. Il progetto è promosso dalla Sport Integrity Global Alliance (SIGA) insieme a un consorzio di partner istituzionali, ed è co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Erasmus+.

Il nuovo indice si propone di promuovere una cultura dell’integrità e della responsabilità valutando le informazioni rese pubblicamente disponibili da club, leghe, federazioni nazionali e organismi sportivi internazionali. L’analisi si basa su 15 indicatori universali di trasparenza suddivisi in tre ambiti principali: organizzativo, operativo e finanziario. Tutti i dati sono ricavati esclusivamente dai siti web ufficiali delle entità valutate.

sport transparency index

Tra le realtà che si sono distinte nelle valutazioni iniziali, spiccano il Milan, Juventus, la Bundesliga tedesca, oltre alle federazioni di tennis tavolo, canottaggio e tennis della Germania, quella di taekwondo francese, e le associazioni slovene di sci e atletica. Tutte hanno ottenuto un punteggio pari a 14 indicatori su 15, posizionandosi tra le più virtuose in Europa.

Durante l’evento inaugurale, esponenti istituzionali, accademici e dirigenti sportivi hanno sottolineato l’urgenza di trasparenza, vigilanza e riforma nel mondo dello sport. Tra gli interventi principali quelli di Emanuel Macedo de Medeiros, CEO globale di SIGA, e di rappresentanti della Brussels School of Governance, dell’ICSS e della Commissione Europea.

Ampio spazio è stato dedicato alle testimonianze dei primi utilizzatori dell’indice, tra cui European Aquatics, la Kosovo Swimming Federation e la Royal Belgian Swimming Federation, che hanno condiviso come il nuovo strumento stia già contribuendo a migliorare i loro modelli di governance.

top performing clubs

Anche i club sportivi, come Olympiakos, la Fribourg Olympic Basket Academy e HAŠK Mladost Zagreb, hanno espresso apprezzamento per gli strumenti pratici offerti dal progetto, tra cui pacchetti formativi e linee guida utili per attuare riforme strategiche. Per il calcio è intervenuto Andre Mosqueira do Amaral, CEO della Lega portoghese, che ha espresso l’obiettivo di raggiungere il punteggio massimo.

Emanuel Macedo de Medeiros, CEO di SIGA, ha lanciato un appello forte al mondo dello sport: “Lo Sport Transparency Index non è solo una classifica. È uno specchio rivolto a chi governa, guida e trae beneficio dallo spettacolo sportivo. Chiede una cosa semplice, fondamentale: siete all’altezza dei valori dello sport? State onorando la fiducia di atleti, tifosi e della comunità economica globale? Questo indice è più di un tabellone – è uno strumento di cambiamento. Ci dà il potere – a noi giornalisti, ai decisori politici, ai tifosi, agli atleti – di chiedere conto a chi detiene il potere, per garantire che lo sport sia gestito come dovrebbe: con integrità e trasparenza. Non si tratta di puntare il dito o distribuire colpe. Non si tratta di fare nomi e creare scandali. Si tratta di fare luce su ciò che si può migliorare, di incoraggiare chi ha responsabilità a fare di più e meglio”.

Anche Mohammed Hanzab, presidente dell’ICSS, tra i partner del progetto, ha sottolineato: “Lo Sport Transparency Index non serve a colpevolizzare, ma a premiare quelle organizzazioni sportive – club e federazioni – che scelgono di rendere pubblici i propri sforzi per tutelare e migliorare la trasparenza e la governance interna. È anche un modo per incoraggiare altri a seguire lo stesso esempio. L’indice risponde a una domanda crescente da parte di tifosi e sponsor: capire come sono gestiti gli sport che sostengono. E soddisfa il desiderio di molte organizzazioni sportive di rendere visibile questo impegno, valorizzando la trasparenza come un asset prezioso”.

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Gioco responsabile: tra innovazione tecnologica, formazione e intelligenza artificiale

Tanti i dati interessanti presentati nel Rapporto Nomisma-Novomatic Italia sul gioco pubblico

Il settore dei giochi pubblici in Italia si conferma un comparto di primaria importanza per l’economia e la società del Paese. Un nuovo rapporto, realizzato da Nomisma in collaborazione con Novomatic Italia, ha analizzato approfonditamente il gioco legale sul territorio, evidenziando aspetti normativi, economici, occupazionali e territoriali. Centrali in questo scenario sono la spinta verso una maggiore sicurezza e consapevolezza attraverso la tecnologia e la formazione, elementi chiave per un gioco responsabile.

Dati economici e occupazionali

Nel 2024, il mercato regolamentato dei giochi pubblici ha registrato numeri significativi:

  • Spesa effettiva dei giocatori:
    • Totale: 21,4 miliardi di euro.
    • Proveniente esclusivamente dal canale fisico: 16,3 miliardi di euro.
  • Raccolta totale: 157,4 miliardi di euro in giocate.
  • Vincite restituite ai giocatori: 136 miliardi di euro.
  • Contributo fiscale (Gettito Erariale):
    • Dalla rete fisica: 9,2 miliardi di euro nel 2024, pari all’88% del totale dei prelievi erariali riconducibili ai giochi.
    • Nel 2024, oltre 9 miliardi di euro all’Erario provengono dal settore, con il 50% che arriva da slot e VLT. Per il dettaglio, gli apparecchi AWP e VLT hanno generato un gettito fiscale di 5,3 miliardi, pari al 57% del totale fiscale del retail.
  • Valore Aggiunto: Le imprese attive nella concessione, gestione e distribuzione dei giochi pubblici su rete fisica hanno generato un valore aggiunto complessivo di 20,8 miliardi di euro, equivalente all’1,1% del PIL nazionale.
  • Occupazione: L’intero settore ha attivato oltre 324 mila posti di lavoro lungo tutta la filiera (diretta, indiretta e indotta).

La rete fisica

Nel 2024, la rete di punti vendita del gioco retail è stimata in circa 85.000 esercizi unici. La distribuzione per categoria di gioco è la seguente:

  • Lotterie ad estrazione istantanea (Gratta e Vinci) e differita: 53.600 punti vendita.
  • Apparecchi da intrattenimento AWP: circa 45.300 punti retail.
  • Giochi numerici (Lotto e Superenalotto):
    • Lotto: 32.350 punti vendita.
    • Superenalotto: 33.800 punti vendita.
  • Scommesse sportive, ippiche e virtuali: 9.500 punti vendita specializzati e generalisti.
  • Sale con apparecchi VLT: 4.370 sale.
  • Sale bingo: 183 sale.

Distribuzione territoriale dei punti vendita

La Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di punti vendita per quasi tutte le categorie di gioco, con un peso sul totale nazionale che oscilla tra il 13% e il 16%. Seguono il Lazio e la Campania. In particolare, la Campania è la prima regione in Italia per numero di punti vendita che offrono scommesse sportive, ippiche e virtuali (oltre 2.000, pari al 21% del totale italiano) ed è tra le prime per numero di sale bingo, insieme a Lombardia e Sicilia. Altre regioni con una robusta presenza di punti vendita includono Veneto, Sicilia, Emilia-Romagna, Puglia e Piemonte. Le prime otto regioni italiane concentrano circa i tre quarti dei punti vendita di giochi pubblici.

Online vs. retail

La distribuzione del gioco tra canali di vendita (retail e online) mostra una prevalenza della domanda sul digitale in termini di raccolta, ma il gioco fisico domina la spesa effettiva e il contributo fiscale.

  • Raccolta 2024:
    • Canale digitale (siti e app online): 59% della raccolta.
    • Rete generalista (tabaccherie, bar): 22%.
    • Rete specializzata (sale apparecchi, sale scommesse, sale bingo): 19%.
    • Complessivamente, la rete fisica assorbe il 41% del mercato in termini di raccolta.
  • Spesa sostenuta dai giocatori:
    • Luoghi fisici: 76% del totale. Circa la metà della spesa è attribuibile alla rete generalista, il 27% a quella specializzata.
    • Canale online: Solo il restante 24%.
  • Contributo Fiscale: Il gioco retail contribuisce maggiormente, con uno share dell’88%.
    • Rete generalista: 60% dei prelievi erariali.
    • Rete specializzata: 28%.
    • Canale online: 12%, le cui vincite sono soggette a una tassazione inferiore rispetto ai canali fisici.

Analizzando il trend 2019-2024, il ruolo del canale retail in termini di importi giocati si è ridotto sensibilmente, passando dal 67% al 41%. In questo periodo, il gioco land-based ha visto un calo delle somme giocate del 12,1%. Questa dinamica è riconducibile non solo agli effetti del lockdown dovuto alla pandemia (2020-2021), che ha portato alla chiusura di alcune attività (apparecchi, bingo, scommesse in sale), ma anche a modifiche regolamentari come distanziometri, limitazioni orarie, inasprimenti fiscali per gli apparecchi e tassazione sulle vincite. Di contro, tra il 2019 e il 2024, la raccolta nel gioco a distanza è più che raddoppiata (+153,6%), trainata dai “casino games” e dalle scommesse sportive, con la sua quota sul totale delle somme raccolte che è passata dal 33% al 56%.

Gli apparecchi da intrattenimento

Il segmento degli apparecchi da gioco AWP e VLT rimane centrale nel settore:

  • Nel 2024 ha generato 32,6 miliardi di euro di raccolta.
  • Con una spesa effettiva di 8,2 miliardi di euro.
  • E un gettito fiscale di 5,3 miliardi di euro, pari al 57% del totale retail.

Nonostante la loro centralità, la raccolta degli apparecchi è diminuita del 30,1% rispetto al 2019, a causa anche delle restrizioni locali e della crescente concorrenza del gioco online, che nello stesso periodo ha visto una crescita del +153,6%.

Sfide e quadro normativo

Il modello italiano, basato su un sistema concessorio che combina controllo pubblico e gestione privata, è stato a lungo considerato tra i più avanzati d’Europa. Tuttavia, oggi il comparto è minacciato da una crescente pressione normativa e da una forte frammentazione territoriale.

  • Frammentazione Normativa: Distanziometri, limiti orari e sanzioni variano notevolmente tra le regioni, creando disparità operative per gli esercenti e confusione per i giocatori.
  • Conoscenza delle Regole: Solo il 16% dei giocatori italiani dichiara di conoscere esattamente le regole della propria regione. La maggioranza, il 55%, auspica regole uniformi su tutto il territorio nazionale.
  • Decreto di Riordino: Si attende con urgenza l’adozione del Decreto di riordino del gioco fisico per implementare strumenti come la formazione su tutto il territorio nazionale.

Focus sul gioco responsabile: tecnologia e formazione

Il gioco responsabile non è solo una questione di rispetto delle normative, ma un valore fondante per le aziende del settore, come Novomatic. L’obiettivo è garantire che il momento ludico rimanga tale, tutelando il consumatore.

La formazione è considerata la leva maggiore per rendere il gioco sempre più consapevole e responsabile. È uno dei pilastri dell’articolo 15 della Delega Fiscale. L’addetto di sala è fondamentale, avendo un rapporto diretto con il consumatore. L’obiettivo è che la formazione venga svolta in maniera analoga su tutto il territorio.

Novomatic Italia pone l’attenzione sulle persone, destinatarie della propria strategia di gioco responsabile, credendo che solo un lavoro sinergico di professionisti e ricerca possa mettere in campo strumenti efficaci.

Le attività si sviluppano su due direttrici principali:

  1. Prevenzione: Attraverso la formazione dei responsabili in Italia (circa 4.500 persone). Questo framework viene trasmesso a tutti i Paesi in cui opera il Gruppo. La formazione è svolta in presenza, con momenti di gioco di ruolo e sviluppo di situazioni reali in cui i gestori potrebbero trovarsi.
  2. Comunicazione: Credendo nella responsabilità nella filiera, si ritiene fondamentale che il cliente sia informato sui prodotti e su come vengono offerti.

La tecnologia è uno degli strumenti chiave per sviluppare queste iniziative. Novomatic ha già pronto un “prodotto sostenibile” in attesa del riordino del gioco fisico.

L’innovazione tecnologica di Novomatic: il cabinet AWP con AI

Novomatic Italia ha sviluppato un innovativo cabinet AWP grazie a una tecnologia avanzata e all’Intelligenza Artificiale. Questo sistema segna un importante passo avanti nella tutela del giocatore e introduce novità in termini di tecnologia e responsabilità:

  • Riconoscimento dell’età del giocatore.
  • Implementazione di limiti personalizzati di spesa.
  • Un algoritmo che rileva comportamenti anomali o ricorrenti.
  • In questi casi, il sistema fornisce messaggi gentili al giocatore e avvisa il gestore della sala.
  • Una soluzione all’interno dell’app dedicata al gioco responsabile consente di monitorare il tempo e il denaro speso.
Markus Buechele (CEO Novomatic Italia)

Markus Buechele (CEO Novomatic Italia): “Prevenzione e sostenibilità, le chiavi per un gioco responsabile. Serve cooperazione tra istituzioni e operatori”

«Da tempo il nostro settore si interroga su come essere più efficace nella prevenzione delle dipendenze da gioco» – ha dichiarato Markus Buechele, ceo Novomatic Italia. «Novomatic crede profondamente che eventi come questi siano importanti per lo scambio di idee e la condivisione di esperienze, al fine di costruire soluzioni efficaci e durature. Nei panel di oggi interverranno esperti che operano costantemente nel campo della prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo».

«Nelle ultime settimane abbiamo atteso il riordino del gioco fisico, che sembrava imminente, ma Novomatic già da anni lavora a un prodotto sostenibile, che presenteremo oggi», ha concluso Buechele.

Mario Lollobrigida (Direttore Giochi ADM)

Mario Lollobrigida (Direttore Giochi ADM): “Tecnologia e formazione devono andare di pari passo per rendere il gioco sempre più sicuro e consapevole”

“Il settore degli apparecchi da intrattenimento è quello che consente il maggiore utilizzo delle tecnologie sviluppate dai concessionari. Questi sono sicuramente strumenti validi per intercettare i minori, anche se in molti casi gli apparecchi sono gestiti da sale dedicate”, ha detto Mario Lollobrigida, direttore Giochi di ADM.

“Tuttavia, sono rimasti fuori tutti gli altri settori e secondo me la leva maggiore per rendere il gioco sempre più consapevole e responsabile è la formazione. Questa è infatti uno dei pilastri dell’articolo 15 della Delega Fiscale. L’addetto di sala è fondamentale perché è colui che ha il rapporto diretto con il consumatore. Su questo tema ci stiamo lavorando molto ed è uno degli elementi adottati da diverse Regioni. Ora però il sistema prevede che la formazione venga svolta in maniera analoga su tutto il territorio e speriamo che il Decreto di riordino del gioco fisico venga adottato al più presto per implementare anche questo strumento”.

Mara Di Lecce (Dir. Comunicazione e Marketing Novomatic Italia)

Mara Di Lecce (Dir. Comunicazione e Marketing Novomatic Italia): “L’attenzione alle persone è al centro della nostra strategia”

“L’attenzione alle persone è centrale per noi, perché sono i destinatari della nostra strategia di gioco responsabile. Solo attraverso un lavoro sinergico di professionisti e di ricerca si possono mettere in campo strumenti efficaci per il gioco responsabile”. E’ quanto ha dichiarato Mara Di Lecce, direttore Comunicazione e Marketing di Novomatic Italia.

“Le attività messe in campo si sviluppano su due direttrici: la prevenzione e la comunicazione. La prima viene fatta attraverso la formazione dei nostri responsabili in Italia, ovvero 4.500 persone. Questo framework viene trasmesso a tutti i Paesi in cui opera il Gruppo. La formazione viene fatta in presenza, anche con momenti di gioco di ruolo e lo sviluppo di situazioni reali in cui i gestori si potrebbero trovare.
La seconda direttrice è la comunicazione. Crediamo che un cliente informato sui prodotti e sulle modalità con cui vengono offerti sia fondamentale, poiché crediamo nella responsabilità della filiera.
Non è tutto: uno degli strumenti con cui sviluppiamo queste iniziative è la tecnologia”.

Jessica Cozzi (Dir. Videolotteries Novomatic Italia)

Jessica Cozzi (Dir. Videolotteries Novomatic Italia): “Con AI e tecnologia avanzata, un nuovo cabinet AWP per tutelare il giocatore e promuovere il gioco responsabile”

Jessica Cozzi, Direttore Videolotteries di Novomatic Italia, ha illustrato i dettagli di un’innovazione tecnologica al servizio del gioco responsabile: “Grazie ad una tecnologia avanzata e all’intelligenza artificiale, abbiamo sviluppato un cabinet AWP innovativo in grado di riconoscere l’età del giocatore, comportamenti a rischio ed intervenire con messaggi di aiuto all’utente e avvisi al personale di sala”.

“Il gioco responsabile non è solo un rispetto delle normative, ma per Novomatic è un valore fondante. Siamo perfettamente consapevoli che il gioco comporta sfide importanti, in una società sempre più attenta al benessere delle persone”.

“Novomatic si sente responsabile affinché il momento ludico resti tale. Questo è uno strumento che, secondo noi, rappresenta una leva importante nella tutela del consumatore. Il nostro approccio non nasce per rispondere a un obbligo normativo, ma si basa su analisi condotte da tempo. Da questo background è nato il nuovo cabinet AWP, che rappresenta un passo in avanti nella tutela del giocatore e introduce novità in termini di tecnologia e responsabilità, come il riconoscimento dell’età, l’implementazione di limiti personalizzati di spesa, e un algoritmo in grado di rilevare comportamenti anomali o ricorrenti”.

“In questi casi il sistema invia messaggi gentili al giocatore e avvisa il gestore della sala. Infine, una soluzione integrata nell’app dedicata al gioco responsabile consente di monitorare tempo e denaro spesi. Tutti questi elementi non sono frutto del caso, ma il risultato di anni di ricerca e investimento”.

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Gioco online: nasce Syngame, frutto dell’accordo tra Microgame e Betpassion

La società ha partecipato al bando ADM per le nuove concessioni di gioco online

Microgame, service provider leader nel settore del gioco online con il suo brand Puntoscommesse, e Playmatika, con il suo brand Betpassion, danno ufficialmente vita a Syngame S.p.A. È stata costituita la nuova società, frutto dell’alleanza tra i due provider, che ha già presentato la propria candidatura per il nuovo bando ADM per le concessioni del Gioco a Distanza.

Syngame nasce come un progetto aperto e cooperativo, ideato per diventare un punto di riferimento italiano nel settore del gaming online. Daniele Lombardo, proprietario Playmatika e Consigliere di Amministrazione di Syngame, ha dichiarato: “Quello che inizialmente sembrava un punto di arrivo, oggi diventa un nuovo inizio. Syngame nasce dalla volontà di coniugare l’esperienza di Betpassion con la solidità tecnologica di Microgame, aprendo nuove prospettive di sviluppo anche per altri operatori”.

Marco Castaldo

“Syngame è la risposta industriale a un contesto che richiede innovazione e visione” – ha aggiunto Marco Castaldo, CEO di Microgame e Presidente di Syngame – “Il nostro obiettivo è anticipare il cambiamento del modello multicanale italiano e offrire, con Syngame, un progetto scalabile, tecnologicamente avanzato e sostenibile. Una combinazione rara tra know-how commerciale e capacità di sviluppo in house”.

Syngame nasce così con l’obiettivo di fare sistema, valorizzando la complementarità dei due fondatori ed offrendo una piattaforma ideale per l’aggregazione di altri operatori. Con una visione chiara: creare un polo italiano, indipendente e competitivo, per il nuovo scenario del gioco legale online.

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Sergio D’Angelo è il nuovo presidente di Sapar: “Ci attendono nuove sfide”

D’Angelo era già vicepresidente vicario e presiede la delegazione Campania. Succede a Domenico Distante

Sergio D’Angelo è il nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, l’associazione più longeva del settore che rappresenta 5.000 piccole e medie imprese nel comparto del gioco pubblico, fondata nel 1962. Oggi, 28 maggio, a seguito delle elezioni svoltesi a Rimini durante il consiglio direttivo, è stato eletto Presidente Nazionale dell’Associazione.

D’Angelo ha già ricoperto diverse cariche all’interno dell’ente tra cui vicepresidente vicario della Sapar nella scorsa legislatura. Attualmente è presidente della Delegazione Campania e membro dell’Osservatorio Regionale del disturbo di gioco D’azzardo della Campania, con lo scopo di prevenire gli aspetti problematici della ludopatia.

Succede a Domenico Distante che era in carica dal 2018. L’esperienza e l’impegno maturato negli anni dal nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Sapar sono aspetti di grande importanza. “Ringrazio innanzitutto il presidente e la vicepresidenza che mi ha preceduto per il lavoro svolto, oggi ci aspettano nuove sfide. Tra queste ci sono il riordino del settore a salvaguardia del gestore e il rilancio del settore dell’intrattenimento degli apparecchi senza vincita in denaro adeguando gli stessi agli anni moderni in linea con le altre nazioni” ha commentato D’Angelo.

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Le cabine fototessera non sono un problema: perché rimuoverle è una scelta miope e antiurbana

Cabine fototessera, tra funzione sociale e memoria collettiva: Roma ripensa il suo spazio pubblico

Sono una presenza silenziosa, ma oggi tornano al centro del dibattito romano: sono le cabine fototessera. Il Municipio I ha approvato all’unanimità una mozione che ne propone la riduzione e il riposizionamento in alcune zone della città, giudicandole ormai inutilizzate o fonte di degrado.

Nel mirino, in particolare, ci sono alcune postazioni tra via Volturno, piazza dell’Indipendenza, piazza Vittorio e viale Manzoni. Secondo il documento, queste cabine sarebbero diventate “ricettacolo di rifiuti oggetti vari, luogo di spaccio e di espletamento dei bisogni corporei”. Da qui, l’invito rivolto all’amministrazione comunale a intervenire per ripulire e “ridimensionare” la presenza di queste strutture nello spazio urbano.

Ma davvero queste strutture sono solo un relitto urbano da rimuovere? Non la pensa così Michele Carucci, responsabile marketing e comunicazione del Gruppo Dedem, l’azienda che da oltre sessant’anni installa e gestisce le cabine in tutta Italia ed in diversi paesi del mondo: “Eliminarle significa privare la città non solo di un servizio, ma di un presidio umano. Una cabina non è un ostacolo. È prossimità, memoria, funzione”.

E ancora: “Pensare che rappresenti un problema è distogliere lo sguardo dal vero decadimento”. La prima cabina italiana venne installata proprio a Roma, nella Galleria Colonna, nel 1962. Da allora, generazioni di italiani vi hanno stampato foto per documenti, ricordi di amicizie e amori, riti di passaggio adolescenziali. Oggi, anche nell’era digitale, restano utili per certificazioni ufficiali e servizi pubblici.

Ma non è solo questione di utilità. Urbanisti come Jane Jacobs o Jan Gehl ci ricordano che le città si vivono nei piccoli scambi: nei luoghi dove ci si ferma, ci si incontra, ci si riconosce. Le cabine fototessera, in quest’ottica, non sono elementi d’arredo urbano: sono “piccole infrastrutture” di umanità, come le definisce lo stesso Carucci. E possono persino evolvere. Un esempio concreto arriva da Torpignattara, dove Dedem ha promosso un intervento di riqualificazione attorno a una vecchia cabina. Invece di essere rimossa, è stata recuperata insieme al quartiere, trasformandosi in punto di riferimento e relazione.

Un altro progetto più recente riguarda le Pink Box: tante cabine, da Milano a Palermo, sono già state riconvertite in stazioni di emergenza contro la violenza di genere. Con la semplice pressione di un pulsante, si può attivare un collegamento diretto e riservato con il numero 1522, operativo 24 ore su 24 in tutte le lingue. Nel dibattito romano il rischio è guardare alla superficie, ignorando il valore potenziale di strutture che, con interventi mirati, possono tornare a essere spazi vivi, inclusivi, vicini ai bisogni reali della città. Ecco perché liquidare le cabine fototessera come arredi inutili è una visione miope. Il diritto alla città, come ricorda Saskia Sassen, non si misura con le grandi opere, ma si gioca nei dettagli. E tra questi, anche il gesto semplice di entrare in una cabina e scattare una foto ha un estremo valore. Anche, e forse soprattutto, nel 2025.

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Stati Generali ADM, Alesse: “A buon punto la riforma del gioco fisico. Presto confronto con la Conferenza Stato-Regioni”

Al via gli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. I primi numeri del 2024: entrate per 11,6 miliardi, 721 siti illegali bloccati e 3.319 sanzioni

Si sono aperti oggi, mercoledì 21 maggio, a Roma gli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), un evento di due giorni che si concluderà domani, giovedì 22 maggio. L’edizione di quest’anno, come sottolineato dal Direttore Generale di ADM, Roberto Alesse, mira a “offrire importanti spunti di riflessione sullo stato dell’arte”.

Durante la sessione d’apertura, il Direttore Alesse ha presentato i risultati raggiunti dall’Agenzia, evidenziando il suo ruolo cruciale non solo per la salvaguardia dell’economia nazionale, ma anche per la sua importanza in vari ambiti di interesse europeo ed extraeuropeo.

Per quanto riguarda il settore dei giochi, il Viceministro Leo ha spiegato che “è stato attivato un decreto sul gioco online”, un comparto che è “cresciuto molto dopo il COVID”. La gara per il gioco online è in corso, con la possibilità di presentare la domanda “entro la fine di questo mese”, e ci si attende “circa 350 milioni di entrate” da questa gara.

Il tema centrale e molto atteso dagli operatori è il riordino del gioco fisico. Roberto Alesse, direttore generale ADM, ha affermato che la materia dei giochi pubblici è già stata riformata per il settore online e che ora “ci manca di portare a termine l’altro settore che è quello della rete fisica”. Ha aggiunto: “stiamo costruendo, e siamo a buon punto, un testo tecnico normativo che dovrà essere portato all’attenzione nelle prossime settimane della conferenza Stato Regioni”. Su questo punto, Alesse si è detto “molto fiducioso” che “l’intero comparto il gioco pubblico che è un settore nevralgico sarà riformato così come si attendeva da molti anni”.

Il Viceministro Leo ha ribadito che per il riordino del gioco fisico “stiamo avendo delle interlocuzioni importanti con la Conferenza Unificata”. Il tema più delicato è quello di “avere norme unificate su tutto il territorio nazionale, come ad esempio le distanze e limiti orari”. Leo ha evidenziato che il riordino “non è un tema che riguarderà solo il Ministero dell’Economia e ADM, ma deve necessariamente avere un’interlocuzione con la Conferenza Unificata, con le realtà comunali”.

Per quanto riguarda le tempistiche, Leo ha specificato che “i decreti legislativi di attuazione della riforma, per effetto di un disegno di legge che abbiamo presentato, che sta facendo il suo iter parlamentare, verranno spostati al 31 dicembre del 2025“. Ha espresso la convinzione che “in questo intervallo temporale penso che riusciremo a portare a termine questa riforma“.

Il Viceministro ha anche sottolineato che “la gara del Lotto è stata un successo, con un’asta che ha portato la concessione al valore di oltre 2 miliardi di euro”.

Durante il suo intervento agli Stati Generali, il Direttore Alesse ha anche illustrato i dati relativi al settore del gioco pubblico. Nel 2024, le entrate per lo Stato derivanti da questo settore sono state di 11,6 miliardi di euro, lo stesso valore registrato nel 2023. Alesse ha definito il settore “rilevante” e ha sottolineato la necessità di garantire contemporaneamente “la tutela della salute pubblica e la stabilità del gettito erariale”. Anche il Viceministro Leo ha menzionato la “tutela dei consumatori, con particolare riguardo alle persone vulnerabili ed i minori” come un parametro importante.

L’attività di vigilanza nel settore del gioco è stata un altro punto chiave. Nel 2024, l’imposta accertata ammonta a 72,5 milioni. Sono state irrogate 3.319 sanzioni e controllati 19.210 esercizi. Un dato in crescita riguarda i siti web inibiti, che nel 2024 sono stati 721, in aumento rispetto ai 490 del 2023. Alesse ha attribuito l’incremento delle inibizioni alla “sinergia con le forze dell’ordine” che ha avuto un ruolo determinante per “controllare i flussi di denaro e contrastare il gioco illegale”, concetto ribadito anche da Leo.

Il Direttore Alesse ha descritto ADM come un’agenzia “molto attiva e protagonista nello scenario europeo anche internazionale” nel 2024. Ha definito le dogane un “pezzo di geopolitica” e un “settore radicale trasformazione tecnologica”, dove “è arrivata l’intelligenza artificiale”. È necessario garantire la sicurezza del commercio internazionale, anche considerando che “l’Europa vuole un’unica legislazione con un’unica autorità doganale”. Le dogane sono anche uno strumento “per facilitare gli scambi commerciali” e quindi “al servizio dell’economia”.

Per garantire controlli sempre più “rigorosi e incisivi“, l’agenzia si sta dotando di “strumenti tecnologici nuovi”. Alesse ha menzionato la “complessa materia dell’antifrode che è gestita da un’importante direzione centrale che si sta dando da fare e che sta aumentando in controlli a garanzia di tutti quanti i cittadini del mondo”.

Alesse ha enfatizzato che i successi ottenuti dall’Agenzia sono il frutto del lavoro di oltre 12.000 dipendenti, sottolineando che il “capitale umano svolge un lavoro essenziale”. L’Agenzia ha il compito di integrare le professionalità esistenti con l’acquisizione di nuovi esperti, come quelli nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale. Per questa “forza lavoro così rilevante necessitava di una struttura gestionale adeguata”, finalità per la quale è stata presentata una riforma dell’Agenzia.

Anche il Viceministro Leo ha elogiato il Direttore Alesse “per il lavoro svolto quest’anno”, affermando che l’appoggio di ADM è “fondamentale sotto tutti i punti di vista” per la riforma fiscale in corso. Leo ha concluso esprimendo gratitudine per la partecipazione agli Stati Generali e la convinzione che gli interventi “offriranno importanti contributi e spunti anche per l’azione di Governo”.

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I-Com: “Cresce il gioco pubblico ma servono regole certe”. Focus su online, rete fisica e fiscalità

Poso (ADM): “Serve ora una cornice chiara per il gioco fisico”

Il comparto del gioco pubblico si conferma uno dei pilastri economici del Paese, capace di generare numeri imponenti. A dimostrarlo è il nuovo rapporto pubblicato da I-Com – Istituto per la Competitività: nel 2023 la raccolta totale ha oltrepassato i 150 miliardi di euro, rappresentando circa il 7% del PIL italiano. Le previsioni per il 2025 sono ancora più ambiziose: si stima una raccolta di 180 miliardi, con una crescita del +2% nel primo trimestre rispetto al 2024, spinta soprattutto dal boom dell’online, cresciuto del 10%.

Pur con il digitale in espansione, il gioco fisico resta un asse portante del settore: nel 2023 ha generato 67,9 miliardi, pari al 45% della raccolta complessiva. Tuttavia, i primi mesi del 2025 evidenziano una lieve flessione del comparto rispetto all’anno precedente.

Destano particolare attenzione i dati sulle AWP (apparecchi da intrattenimento): nel 2024, per la prima volta, il numero degli esercizi è sceso sotto le 50.000 unità, segnando un crollo del 63% rispetto al 2010. A pesare sono stati la pandemia, le nuove restrizioni normative e la crescente pressione competitiva dell’online.

Il settore ha comunque garantito 11,6 miliardi di euro in entrate erariali nel 2024, provenienti per il 54% da AWP e VLT, e per il 32% da lotterie e giochi numerici. Il 2025 conferma il trend positivo, con 1,5 miliardi già incassati nei primi due mesi dell’anno.

Dal punto di vista legislativo, con il DL 41/2024, il Governo ha avviato il primo riordino del gioco online, introducendo norme su cybersicurezza, un contributo una tantum di 7 milioni per le concessioni e un prelievo del 3% sui ricavi netti. Ma resta in sospeso la questione più delicata: il riordino della rete fisica, che riguarda temi sensibili come le distanze minime, il numero massimo di punti vendita e la compartecipazione al gettito da parte degli enti locali.

Seminario I-Com: a Roma il punto sul riordino del gioco

Si è tenuto a Roma, presso la sede di I-Com, il seminario “Aggiornamento sullo stato del riordino del gioco in denaro in Italia”, organizzato con il supporto di IGT. L’incontro ha riunito rappresentanti delle istituzioni, operatori e stakeholder per un confronto sul futuro del comparto, in particolare sul riordino normativo del gioco fisico.

Tra gli interventi di rilievo, quello di Elisabetta Poso, Dirigente dell’Ufficio Apparecchi da Intrattenimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha ripercorso il percorso istituzionale seguito dopo l’approvazione della Legge Delega.

“L’Agenzia ha supportato il MEF per arrivare ad una regolamentazione del gioco fisico, dopo il primo passo compiuto con il decreto legislativo sul gioco online – ha dichiarato Poso – Da allora è stato avviato un confronto tecnico con tutte le istituzioni coinvolte, finalizzato a individuare misure di protezione dei giocatori, soprattutto i più vulnerabili”.

Poso ha precisato che i lavori hanno cercato di sintetizzare le proposte territoriali “rispettando il vincolo dell’invarianza di gettito” e che il testo attuale, frutto di un anno di interlocuzioni, “contiene soluzioni più tecniche e mirate, rispetto ai soli limiti orari o ai distanziometri, e punta anche a valorizzare l’interazione tra operatori e giocatori attraverso la formazione, elemento fondamentale per riconoscere i soggetti patologici”.

Durante il seminario, è intervenuto anche Thomas Osborn, Direttore dell’area Salute di I-Com, sottolineando come il settore del gioco pubblico sia “in continua crescita”, con una raccolta che dal 2023 supera stabilmente i 150 miliardi di euro l’anno.  “È un settore in salute – ha dichiarato Osborn – con il gioco fisico che rappresenta di nuovo circa il 45% della raccolta totale. Tuttavia, permane un senso di incertezza, anche a causa della mancanza di un quadro normativo univoco. Le Regioni sono intervenute con misure proprie, in attesa di un riordino nazionale. È fondamentale garantire condizioni di accesso chiare e sicure per operatori e consumatori.”

Il senatore Russo (FdI) ha rimarcato la necessità di superare i pregiudizi: “Il gioco legale è una realtà diffusa e parte della quotidianità di milioni di italiani. Regolarlo bene significa tutelarlo. Serve una riforma organica per superare la giungla normativa attuale e prevenire la diffusione dell’illegalità”.

Gennaro Schettino, presidente di AGIC,  ha sottolineato l’urgenza del riordino del settore: “Non si può vivere di proroghe, il riordino è una necessità”. Schettino ha inoltre richiamato l’attenzione sul deterioramento della rete fisica: “La spesa reale nel gioco, tra il 2018 e il 2024, è in calo sia in valore nominale che rispetto al Pil, anche al netto dell’inflazione. La crescita dell’online non compensa questo trend”. Il presidente ha concluso rimarcando che “la rete territoriale rappresenta un presidio di legalità: la delega fiscale è un’opportunità importante da non sprecare”.

Anche Zamparelli, presidente STS, ha lanciato un grido d’allarme: “In oltre 1.100 comuni non esistono più punti gioco legali. È in atto una desertificazione che spinge i cittadini verso il web, spesso fuori controllo”. Durissima la sua critica al decreto Dignità sulla pubblicità: “Abbiamo silenziato i concessionari legali, ma non gli influencer che promuovono l’azzardo illegale. Serve un unico decisore e una normativa nazionale chiara”.

Secondo il senatore De Bertoldi, la cattiva politica del passato ha danneggiato il settore: “Demagogia e restrizioni hanno favorito il gioco illegale e aumentato le ludopatie. Serve un cambio di rotta con regole semplici, meno Preu e maggiore competitività per il legale”.

Isabella Rusciano (AS.Tro) ha rilevato il paradosso attuale: “Si parla molto di riordino ma senza coinvolgere chi rappresenta il comparto retail. I segnali sono positivi – formazione, certificazioni, tutela dei fragili – ma mancano interlocuzioni concrete”.

Domenico Distante (SAPAR) ha sottolineato l’insostenibilità della frammentazione normativa: “Ogni giorno cambiano regole su orari, distanze e luoghi sensibili. Impossibile lavorare in questo caos. Serve chiarezza e rispetto reciproco tra enti e operatori”.

Stefano Da Empoli (I-Com) ha invece richiamato la necessità di “mettere un punto definitivo al riordino” e di intervenire “non solo a livello normativo, ma anche fiscale e territoriale. Il gioco legale è un tema economico e sociale che va trattato con responsabilità”.

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Gara gioco del Lotto: a IGT la nuova concessione per i prossimi 9 anni

IGT si è aggiudicata la gara con un’offerta da 2,23 miliardi e piani di espansione digitale

IGT continuerà a gestire il gioco del Lotto ed i concorsi collegati come il 10eLotto anche per i prossimi 9 anni. Secondo quanto appreso da Agimeg, l’offerta economica di IGT è stata di 2.230 milioni, contro i 2.208 offerti dal gruppo Flutter.

Lottoitalia S.r.l., una società controllata da IGT e partecipata anche da Allwyn, Arianna 2001 e Novomatic Italia manterrà la concessione fino a novembre del 2034. L’aggiudicazione formale da parte di ADM è attesa entro 35 giorni dalla relativa proposta.

Nella gara pubblica, IGT ha prevalso sull’offerta concorrente presentata dal gruppo Flutter. L’offerta economica presentata da IGT è stata di 2.230 milioni di euro, mentre quella di Flutter si è attestata a 2.208 milioni, con una differenza minima dello 0,7%. IGT ha ottenuto anche una valutazione tecnica superiore, con un punteggio di 40 contro il 38,9 del gruppo Flutter.

Marco Sala, presidente esecutivo del Consiglio di amministrazione di IGT, ha dichiarato che “La concessione del Lotto è uno dei più importanti contratti di lotterie al mondo“. Ha aggiunto che IGT, “anche attraverso le diverse società del gruppo che l’hanno preceduta, ha gestito con successo il Lotto per oltre 30 anni attraverso una innovazione costante e l’introduzione di tecnologia all’avanguardia”. Sala ha espresso grande soddisfazione per l’aggiudicazione, affermando di essere “onorato ed entusiasta di poter continuare a collaborare con ADM per altri nove anni”.

Vince Sadusky, CEO di IGT, ha commentato che l’offerta economica di 2.230 milioni di euro “rappresenta un investimento che riflette il valore attribuito alla nuova concessione”. Sadusky si è detto fiducioso che “l’investimento migliorerà il potenziale di crescita dei nostri ricavi e dei profitti”. Ha inoltre sottolineato che l’azienda ha in programma un “importate programma di innovazioni, con nuovi lanci previsti per l’inizio della nuova concessione”, che “sosterrà la crescita della raccolta del Lotto”. IGT intende anche “far crescere significativamente il segmento delle lotterie digitali, iLottery, e sfruttare questo sviluppo per espandersi nell’intero segmento del gioco digitale B2C in Italia: iCasino, sports betting e altri giochi digitali”.

L’offerta economica di 2.230 milioni di euro sarà corrisposta in tre rate, da versare in un arco temporale compreso tra il momento dell’aggiudicazione e aprile 2026. Al momento, IGT prevede che le prime due rate, pari a 500 milioni di euro e 300 milioni di euro, saranno versate nel 2025, mentre il saldo sarà effettuato nel 2026.

La durata novennale della concessione garantisce l’attività fino a novembre 2034. L’aggio previsto per il concessionario è pari al sei percento della raccolta, al quale si aggiunge un ulteriore otto percento per l’attività B2C di raccolta del gioco a distanza (online). IGT mantiene il controllo sull’attività del concessionario Lottoitalia, mentre il socio Allwyn partecipa, proporzionalmente alla propria quota, ai costi della concessione e ai relativi investimenti.

Il gioco del Lotto e i concorsi collegati come il 10eLotto continuano a rappresentare una delle principali voci del comparto del gioco pubblico in Italia. Secondo i dati aggiornati al 2024, la raccolta complessiva ha superato la soglia degli 8 miliardi di euro. Il valore della nuova concessione, in termini prospettici per l’intera durata del contratto, è stimato in oltre 4,3 miliardi di euro.