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Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Tra i temi trattati, l’urgenza di una normativa nazionale sul gioco fisico che tuteli salute dei consumatori, Erario e imprese

La riforma del settore dei giochi, dall’online al fisico, l’urgenza di una normativa unitaria, la tutela della salute dei consumatori e degli interessi pubblici e imprenditoriali. Questo e molto altro è stato al centro della prima giornata degli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Dalle associazioni alle istituzioni, passando per accademici e stakeholder, i panel e le conferenze hanno dato una fotografia chiara del gioco in Italia tra problematiche da risolvere e uno sguardo al futuro.

Tutti i relatori hanno tirato le fila di un discorso complesso, che riguarda un’industria importantissima per lo Stato sotto il profilo fiscale e della tutela della legalità e della salute. Ad aprire i lavori il direttore generale di ADM, Roberto Alesse.

“E’ stato un anno molto intenso. Abbiamo riorganizzato tutta l’Amministrazione. Abbiamo riformato le strutture centrali e quelle territoriali. Abbiamo unito le competenze, d’ora in poi sul territorio gli Uffici parleranno un’unica lingua a vantaggio dell’utenza”. E’ quanto ha sottolineato Roberto Alesse.

Roberto Alesse, direttore generale ADM

E sulla realizzaione degli Stati Generali, Alesse ha dichiarato che: “Nasce proprio dall’esigenza che questa pubblica amministrazione deve garantire, da un lato, la realizzazione e l’applicazione dei principi di legalità, dall’altro rimane un’agenzia che deve ascoltare tutto quel mondo sia pubblico sia privato che grava attorno alle materie che l’Agenzia gestisce.

Si pensi alla struttura doganale, a quella del gioco pubblico, alla produzione energetica e del tabacco: è tutto ciò che ruota intorno a questa amministrazione, da parte soprattutto di grande imprese che sono l’ossatura portante di questo paese. Eroghiamo dei servizi pubblici essenziali, applicando la legalità e fornendo un servizio all’utenza e quindi all’economia”.

“La crescente diffusione delle scommesse illegali – ha proseguito Alesse – impone una riflessione sulla attività da porre a contrasto a tali fenomeni. Le attività della criminalità organizzata possono essere contrastate solo dalla legalità e dai controlli esercitati dall’Agenzia, in coordinamento con le altre Forze dell’ordine”.

Alesse ha parlato, in un’intervista ad Agimeg, anche del settore del gioco pubblico: “

Quella dei giochi pubblici è una materia fondamentale perché è un comparto che porta circa 13 miliardi di gettito nelle casse dello Stato e quindi merita molta attenzione. E deve essere riordinata.

Il Governo ha già l’ok per il riordino del gioco online e ora ci accingiamo a fare riforma del gioco fisico. E’ una riforma molto complessa ma che non possiamo non fare. Ci sono stati dei pregressi che non sono andati a buon fine, mentre ora ci sono tutti i presupposti per creare a livello territoriale una legislazione in materia di giochi omogenea che è la premessa indispensabile per andare a gara, perché le gare bisogna farle altrimenti faremmo la fine dei cosiddetti balneare applicati ai giochi pubblici”.

“Plaudo a questa importante iniziativa di avviare gli Stati Generali dell’ADM per avere un confronto costruttivo con istituzioni, accademia e stakeholder. Il confronto collaborativo ispira l’azione che ha sempre svolto il Mef e le agenzie che dipendono dal Ministero soprattutto per dare attuazione alla Delega fiscale”. È quanto ha detto il viceministro dell’economia, Maurizio Leo, durante il suo intervento agli Stati Generali.

Maurizio Leo, viceministro MEF

“L’importante protocollo d’intesa tra ADM e GdF va nella giusta direzione, perché un maggior coordinamento garantirà un’efficienza maggiore dei controlli. Al tempo stesso si sta spingendo molto sull’informatizzazione e l’intelligenza artificiale che aiuterà al contrasto all’evasione fiscale”, ha sottolineato Leo.

E sul riordino dei giochi, Leo ha commentato ad Agimeg: “Per quanto riguarda il gioco fisico stiamo lavorando con la Conferenza Unificata poiché dobbiamo mettere a punto alcuni aspetti, come quello delle distanze“.

Nella sezione dedicata al settore dei giochi sono stati protagonisti i principali stakeholder, importanti “per valutare le proposte e per contemperare i vari interessi in gioco che sono quelli dei consumatori, la tutela dei consumatori, la tutela della salute, la tutela delle entrate erariali e la tutela della libertà economica degli operatori“. Ha dichiarato Mario Lollobrigida, direttore centrale Giochi di ADM, a margine degli Stati Generali a Roma.

Mario Lollobrigida, direttore centrale Giochi ADM

Molti dei principi enunciati oggi sono già contenuti nell’articolo 15 della Delega fiscale, quindi sono tutte cose che il legislatore ha già valutato e noi dobbiamo solo applicare tali principi nei decreti attuativi. Ovviamente è necessario un riordino fisico con un accordo in sede di Conferenza Unificata, poiché senza di esso è impossibile procedere a nuove gare. Mi auguro che si possa addivenire con un accordo in tempo brevi”, ha detto Lollobrigida a conclusione della prima giornata degli Stati Generali.

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ICE 2025, Barcellona si mette in mostra: numeri e novità della prossima edizione

Dopo tanti anni a Londra, la manifestazione targata Clarion si sposta per la prima volta nella città catalana

Da Londra a Barcellona per un percorso di crescita, all’insegna della tecnologia e della sostenibilità. ICE compie il grande salto e dopo tanti anni nella capitale inglese, si sposta in Spagna per puntare sempre più in alto. Più spazio, più visitatori e più espositori per il più grande evento al mondo nel settore del gioco e delle scommesse.

Dal 20 al 22 gennaio 2025, ICE Barcellona promette di portare l’industria del gaming a un livello superiore, con un percorso di costante crescita almeno fino al 2029. Sono stati gli stessi organizzatori, Clarion Events e Fira Barcelona, a mostrare tutte le novità e le aspettative di ICE Barcelona 2025

“Sono previsti 50.000 partecipanti, una crescita impressionante rispetto ai 35.000 del 2019. Maggiore anche lo spazio a disposizione, con i 120.000 metri quadrati di Barcellona rispetto ai 100.000 dell’ExCel di Londra”, ha commentato Stuart Hunter, MD di Clarion Gaming Events.

“Ci siamo trovati benissimo a Londra, abbiamo vissuto degli anni straordinari, ma era giunto il tempo di cambiare e Barcellona si è dimostrata la città migliore. Ci sono grandi prospettive di crescita qui e anche i nostri partner e clienti se ne renderanno conto – ha proseguito Hunter – A Barcellona potremo espanderci ulteriormente, la Fira Barcelona è già uno spazio perfetto ma diventerà ancora più grande nei prossimi anni con nuovi padiglioni. Avendo stretto una collaborazione per i prossimi cinque anni, ci aspettiamo tanto e abbiamo un progetto a lungo termine. ICE fornirà un’esperienza nuova ai propri partner e clienti nel segno di innovazione, tecnologia e intrattenimento”.

A mostrare i dettagli della location sono stati i rappresentanti della Fira Barcelona Gran Via: “Fira Barcelona Gran Via è uno dei maggiori organizzatori di eventi in Europa. Ospitiamo circa 270 eventi all’anno nella nostra sede di Barcellona. Il nostro obiettivo è far sentire i visitatori a casa. Vogliamo lavorare e crescere insieme, collaborando con tutti i nostri stakeholder. Questo non ci rende solo una sede, ma una realtà che organizza gli eventi a 360 gradi”.

“Per quanto riguarda ICE, abbiamo 29 sale meeting e oltre 100 stanze per organizzare incontri. Abbiamo anche l’eliporto, la fiera è raggiungibile in tutti i modi, è molto ben servita con i mezzi pubblici. Abbiamo a disposizione le migliori tecnologie digitali e uno dei migliori servizi wifi d’Europa, per rendere l’evento uno dei più connessi di sempre. Inoltre, è una struttura ecosostenibile, abbiamo pannelli fotovoltaici, l’energia che utilizziamo alla Fira Barcelona è 100% sostenibile. Stiamo anche costruendo un nuovo padiglione di oltre 60.000 metri quadrati che sarà operativo dal 2026. Flessibilità, sostenibilità e modernità sono i nostri principi cardine”.

“Abbiamo grandi aspettative sull’evento di Barcellona, vogliamo raggiungere i più altri standard per diventare un punto di riferimento mondiale per l’industria del gaming. Saranno tre giorni intensi, frenetici, frutto di investimenti e di innovazione tecnologica. Il tutto in un contesto sostenibile e sicuro, in cui l’industria si ritroverà in un momento di confronto e crescita. Non vediamo l’ora che arrivi gennaio 2025″, il messaggio lanciato da Barcellona.

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BNL Italy Major Premier Padel 2024: al via la terza edizione

Il torneo internazionale al Foro Italico di Roma dal 17 al 23 giugno

E’ stata presentata ieri la terza edizione del BNL Italy Major Premier Padel 2024. Il prestigioso torneo si terrà dal 17 al 23 giugno nella magnifica cornice del Foro Italico di Roma. Il BNL Italy Major è una delle quattro tappe principali del circuito Premier Padel, che vedrà sfidarsi i più grandi campioni di padel maschile e femminile.

Luigi Carraro, consigliere della FITP e presidente della FIP (International Padel Federation), ha illustrato i dettagli della manifestazione. Alla presentazione erano presenti anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, l’assessore ai Grandi Eventi di Roma, Alessandro Onorato, l’AD di Sport e Salute, Diego Nepi, il capo del dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio, Flavio Siniscalchi, e il responsabile relazioni esterne della BNL BNP Paribas, Luca Ranieri.

Carraro ha sottolineato l’importanza del torneo a livello mondiale e ha ringraziato Angelo Binaghi, presidente della FITP, per il supporto. Ha inoltre evidenziato che il prize money per le giocatrici sarà di 425.000 euro. Ha aggiunto che l’Italia è diventata la seconda potenza mondiale nel padel, superando l’Argentina per numero di campi e praticanti, con la Spagna ancora al primo posto. “Il circuito Premier Padel, per darvi un dato, è trasmesso in oltre 190 paesi in televisione, mentre la Champions League di calcio viene trasmessa in 205 paesi. Questo è un motivo di grande visibilità”.

Il ministro Lollobrigida, appassionato di padel, ha paragonato le performance dei campioni a quelle dei cartoni animati sui robot, sottolineando come lo sport porti anche benefici sociali, citando la costruzione di campi da padel a Caivano come esempio di miglioramento sociale. “Il padel giocato da questi grandi campioni è uno sport diverso da quello che pratichiamo noi tutti i giorni. Lo guardiamo come guardavamo i cartoni animati sui robot quando eravamo ragazzini, dove facevano cose inimmaginabili”.

L’assessore Onorato ha ribadito il sostegno del Comune di Roma, evidenziando la crescita del padel nella capitale con 350.000 praticanti, 1.487 campi e 399 circoli. “Il padel si diceva essere un fenomeno passeggero, i numeri dimostrano assolutamente il contrario. I numeri sono impressionanti e Roma si conferma la città con il numero più alto di giocatori”.

Diego Nepi, AD di Sport e Salute, ha raccontato un episodio divertente su una scommessa persa con Carraro riguardo alla costruzione di un campo da padel al Foro Italico. “Una persona con la quale ho perso una scommessa è proprio Carraro. Luigi mi chiese aiuto per la sua candidatura a presidente del padel internazionale, dicendomi che se avesse vinto avrebbe preteso la costruzione di un campo da padel al Foro Italico, io lo sconsigliai. Ebbene sono felice di aver perso quella scommessa e oggi quel campo è lì”.

A margine della presentazione, il direttore di Agimeg, Fabio Felici, ha rivolto due domande a Luigi Carraro, presidente della FIP.

Alla domanda su un futuro “Sinner” del padel italiano, Carraro ha risposto: “L’Italia, e questo è un risultato straordinario, oggi è il secondo paese al mondo con un milione e mezzo di praticanti e oltre 9.200 strutture. Credo che nei prossimi 4 o 5 anni l’Italia, grazie al lavoro di Michelangelo dell’Edera e di tutto l’Istituto di Formazione Lombardi, riuscirà ad avere dei grandi campioni anche nel padel“.

Riguardo ai risultati delle donne italiane nel padel, Carraro ha spiegato: “Perché le donne meglio degli uomini? Probabilmente perché qualche anno fa abbiamo scelto una direttrice tecnica per il settore femminile, Marcela Ferrari, ed il lavoro che ha fatto per il nostro sport in Italia ha dato dei grandi risultati. E da quest’anno Marcela dirige tutti e due i settori, sia il maschile sia il femminile. Credo quindi che non sia una casualità che oggi abbiamo 7 donne nel main draw. Nelle ultime due edizioni dei mondiali, le squadre italiane femminili sono arrivate terze sul podio. Questo è un lavoro, quindi, partito già da qualche anno. Adesso Marcela Ferrari dirige entrambi i settori, quindi credo che questo sia un impulso in più per avere anche degli uomini con grandi risultati”.

Le migliori giocatrici e i migliori giocatori del mondo si ritroveranno a Roma per uno dei quattro Major del circuito Premier Padel, riconosciuto dalla FIP e sostenuto dal Qatar Sports Investments. Oltre a Roma, gli altri Major si svolgeranno in Qatar, Parigi (a Roland Garros) e Messico. Il circuito Premier Padel prevede 25 tornei in 18 paesi su cinque continenti nel 2024.

L’Italia ospiterà anche il torneo P2 di Genova a luglio e il P1 di Milano a dicembre. La formula “combined” permetterà di vedere in azione sia giocatrici che giocatori, con campioni come Arturo Coello, Ariana Sanchez Fallada, Alejandro Galan, Paula Josemaria Martin, Agustin Tapia e Gemma Triay pronti a esibirsi.

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Normativa, omologhe, autocertificazioni: bowling e biliardo tra preoccupazioni per il presente e speranze per il futuro

Raganini, pres. Anbi: “Le nostre sale sono frequentate dalle famiglie. Siamo gli unici luoghi di socializzazione live e non online”

Si è svolta oggi l’assemblea annuale dell’Associazione Nazionale Bowling e Intrattenimento in cui sono state discusse le tematiche più importanti per il settore dei giochi senza vincita in denaro.

Ad aprire i lavori, il presidente della FISBB (Federazione Italiana Sport Bowling e Biliardo) Andrea Mancino: “A dicembre 2022 è nata la nuova FISBB, riconosciuta dal CONI come federazione sportiva nazionale. Un risultato molto prestigioso che unisce biliardo e bowling. Siamo convinti che si possano creare tra biliardo e bowling delle sinergie importanti che possano far crescere i movimenti”, le sue parole.

“Biliardo e bowling hanno grandi margini di crescita e potenzialità importanti, che noi tutti come gestori di impianti e federazione abbiamo il dovere di cogliere. Ci sono le condizioni per creare all’interno delle sale bowling delle vere e proprie associazioni sportive”.

Gli ha fatto eco il vicepresidente della federazione, Cosimo Zecca, che ha dichiarato: “I prossimi progetti, a seguito della fusione nella medesima federazione di bowling e biliardo, saranno quelli di portare a regime questa nuova struttura che porterà vantaggi sia in termini di iscritti sia fiscali. Dopo aver fatto la fusione siamo stati costretti a fare un grande lavoro burocratico per far fronte alle nuove leggi, ma nel prossimo quadriennio ci concentreremo sulla parte sportiva. E’ mia intenzione inserire nella prossima commissione tecnica-sportiva Nedo Splendiari che ci aiuterà a sviluppare questo ambito. Stiamo mettendo a punto anche la parte paralimpica. Quindi, ora siamo focalizzati per far ripartire la parte sportiva”.

Marco Raganini, presidente dell’ANBI, ha poi fatto gli onori di casa: “Anche quest’anno ANBI è molto impegnata nei rapporti con ADM e la politica, la legge in vigore ci preoccupa, a partire dalle autocertificazioni. Anche le ultime notizie, che in alcune regioni hanno introdotto il divieto di gioco per i maggiorenni, sono inconcepibili”.

“Queste leggi ci preoccupano molto, il reparto con giochi senza vincite in denaro ha la predominanza nelle nostre strutture, le sale giochi vivono soprattutto sul reparto senza vincita in denaro. Dobbiamo quindi dividerci da un punto di vista burocratico e legislativo dai giochi con vincita in denaro. Siamo in un momento di transizione, stiamo sentendo ADM e le altre associazioni. Dobbiamo metterci tutti in moto per far capire che il nostro settore riguarda le famiglie e i giovani, è divertimento sano, non c’è pericolo. Le nostre sale sono frequentate dalle famiglie, dai bambini, siamo gli unici luoghi di socializzazione live e non online”, ha concluso Raganini.

Durante l’assemblea è intervenuto anche il parlamentare della Lega, Mirco Carloni, dicendo: “Da anni vi seguo e conosco bene la materia avendo fatto anche l’assessore alle attività produttive. Dal Ministro Giorgetti ho avuto una grande apertura per conoscere il problema ed intervenire nel modo migliore. La politica deve rendersi conto che avere un settore nell’incertezza crea un disvalore economico. Voglio ribadire che sono a disposizione del settore per portare avanti le vostre istanze”.

Sergio Milesi di Astro ha dichiarato: “Dobbiamo smarcare il settore dagli apparecchi con vincita in denaro, affrontando il sistema delle omologhe in modo diverso. E’ ora che il comma 7 non venga più visto come un mondo pericoloso, il pericolo è su altri canali, nei telefonini e nell’online, non nei nostri giochi e nei nostri locali”.

“La politica deve accorgersi di questo e speriamo che i politici mantengano le promesse. Le misure sono in ritardo rispetto alla realtà dei nostri tempi. Non ci deve essere timore verso le nostre attrezzature, purtroppo i nostri legislatori non sono per niente a conoscenza delle norme che regolano il nostro settore, stiamo lavorando per questo. Dobbiamo fargli capire che è puro intrattenimento”.

In chiusura dei lavori è intervenuta la vicepresidente di Anbi, Luisa Porzio, dichiarando: “Siamo un gruppo di lavoratori che si trovano in tutta Italia ai quali ANBI ha dato l’opportunità di riunirsi e ciò può portare diversi vantaggi. E’ un’occasione per essere stimolati per essere sempre aggiornati e cercare novità. A mio avviso, è una rete che ha grandi potenzialità e potrebbe aiutare tanto”.

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Gioco pubblico, il Modello Campania da esportare a livello nazionale

Baretta (ass. Bilancio Napoli): “Servono regole condivise a livello nazionale”

Il gioco fisico chiamato a un punto di svolta. La riforma del settore dei giochi online sta finalmente vedendo la luce ma anche il segmento del gioco fisico reclama un riordino. E’ quanto emerso dal convegno organizzato da AGSI – Associazione Gestori Scommesse Italia, dal titolo “Costruiamo insieme le regole del gioco legale fisico – Modello Campania”, tenutosi giovedì 30 maggio a Napoli.

Intervenuto l’assessore al bilancio del Comune di Napoli, Pierpaolo Baretta, da sempre vicino alle problematiche del settore del gioco: “Per arrivare a un accordo sulla normativa del gioco, bisogna trovare omogeneità a livello nazionale. Va bene l’articolazione territoriale, ma ci vogliono delle regole del gioco condivise a livello nazionale. Mi permetto un consiglio al settore, vale a dire che ci sia una unità nella rappresentanza degli operatori. Bisogna poi riprendere la Conferenza Unificata, perché sia gli enti locali sia il governo vadano in una unica direzione. E’ giusto che gli enti locali compartecipino al gettito derivante dal gioco pubblico. I punti chiave sono questi: consentire agli operatori di lavorare, tutelando allo stesso tempo coloro che soffrono delle conseguenze del gioco”.

A fare gli onori di casa è stato poi il presidente dell’AGSI, Pasquale Chiacchio: “La politica campana si è fidata di noi e coniugando le varie esigenze, da quelle sanitarie a quelle degli imprenditori, è nato il ‘Modello Campania’, che ha tenuto nella giusta considerazione la dignità di chi fa il nostro lavoro, perchè siamo partner dello Stato. E’ un settore che merita una reputazione giusta e reale, ricordando anche l’importanza che ha per la collettività attraverso i 12 miliardi di euro che finiscono nelle casse dell’Erario ed è importante, come ha riportato pochi giorni fa il presidente De Luca, il ruolo del gestore, figura che merita di essere tutelata. Alla politica chiedo che tutti i negozi di gioco abbiano le stesse regole, ci sia l’azzeramento dei luoghi sensibili e dei limiti orari, anche perchè gli stessi, vista la possibilità di giocare online, non hanno senso”.

La Relatrice della Legge Regionale ed ex consigliere della regione Campania, Antonella Ciaramella, ha sottolineato: “Parliamo di gioco legale che insieme allo Stato permette il contrasto delle offerte illegali e delle infiltrazioni delle mafie che fanno affari sul gioco illegale. Parliamo di imprese con lavoratori che hanno l’interesse, legittimo, di esistere perché il gioco legale è consentito. Al centro della nostra legge abbiamo messo il benessere dei cittadini e delle imprese. Dobbiamo essere uniti e la politica deve essere interprete della sostenibilità di qualsiasi attività: tutelare famiglie, cittadini e imprese”.

A seguire l’intervento di Peppe Bruscolotti, storico capitano del Napoli dei tempi di Maradona e vice-presidente AGSI: “Come associazione dobbiamo molto al presidente Chiacchio e siamo molto orgogliosi delle importanti personalità che hanno deciso di partecipare al convegno. Una certificazione della bontà del nostro lavoro e della serietà con la quale operiamo. Noi siamo per la legalità”.

 “La Legge Regionale mette paletti importanti per la tutela sia della salute pubblica sia delle aziende di gioco. Nata proprio grazie all’apporto di AGSI, prevede un Numero Verde, l’assistenza permanente, le relazioni con i Comuni e formazione dei gestori. La restituzione al territorio, e non solo allo Stato, dei proventi derivanti da questo settore è importante perché permette al territorio stesso di far fronte a tante situazioni”, ha dichiarato Massimo Cilenti, presidente Commissione Politiche Sociali del comune di Napoli.

Tra gli interventi anche quello dell’avvocato Geronimo Cardia, presidente di Acadi: “Questa è un’industria seria, deve essere consapevole che mette a disposizione un prodotto delicato, quindi bisogna mettere al primo posto la sostenibilità del prodotto che offriamo. Distanziometro e fasce orarie sono provvedimenti che non hanno portato a nulla, non hanno funzionato. Servono politiche attive come quelle della regione Campania, facendo sistema sul territorio per contrastate il disturbo da gioco d’azzardo, anche tramite la formazione degli operatori”.

“La Regione Campania ha avuto il merito di ascoltare e collaborare con AGSI e arrivare ad una legge sul gioco che probabilmente è la migliore in Italia. Avere regole uguali per tutti significa avere un mercato più competitivo e più sicurezza per gli utenti”, le parole invece di Giuseppe Cirillo, vice sindaco della città metropolitana di Napoli.

Successivamente è intervenuto anche Aniello Baselice, presidente dell’Osservatorio Regionale sul DGA (Disturbo da Gioco d’Azzardo). “Il DGA è un disturbo ormai riconosciuto. Se ci deve essere un gioco deve permettere di ‘vincere’ a tutti, nel senso che devono essere tutelati tutti gli interessi. Tra le nostre proposte c’è quella di maggiore prevenzione, costruendo percorsi di identificazione dei processi problematici. Importante anche la tutela dei minori, magari facendo prevenzione con la formazione dei gestori”.

“Confermo il nostro impegno per un percorso equilibrato di tutela sia della sanità pubblica sia delle realtà imprenditoriali e cercherò di offrire il mio apporto nella conferenza unificata come rappresentante della Campania”. Questo le parole di Ettore Cinque, assessore al Bilancio della Regione Campania.

“Il riordino serve molto. E’ essenziale avere regole certe su tutto il territorio ma soprattutto regole che intervengano sui problemi in maniera giusta ed equilibrata. Il gioco è vero che per qualcuno può diventare un problema, ma bisogna affrontare la questione con delle scelte giuste e non con interventi tipo il distanziometro che si è rivelato inefficace in tutte le sue declinazioni. Chi offre gioco legale rappresenta la prima linea di contrasto all’illegalità e di tutela dei minori. Ed è importante che oltre al riordino del gioco ci sia un riordino culturale per far capire a tutti l’importanza che rivestono i gestori e le aziende che offrono gioco”, ha infine dichiarato Gianmaria Chiodo, presidente del CNI.

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Buechele (ceo Novomatic Italia): “Il futuro del gaming è nella sicurezza e nell’innovazione tecnologica”

I giocatori devono potersi divertire con un’offerta adeguata, moderna e sicura

La visione futura dell’azienda, basata su innovazione, ricerca e responsabilità è stato il punto centrale delle dichiarazioni di Markus Buechele, CEO di Novomatic Italia, durante l’evento “Il grande circolo dei sogni”.

“La nostra idea è che si debba andare verso un futuro in cui si possano confrontare le imprese dal punto di vista di prodotto e approccio commerciale”, ha detto Buechele. “Come vediamo il futuro del gaming in Italia? Come dovranno essere i prodotti sui quali puntare dopo questo riordino normativo? Novomatic produce giochi e tecnologie per il gaming in tutto il mondo e vi posso dire che il focus, anche in Italia, è sempre su chi usa i nostri prodotti, cioè sul giocatore.”

“I protagonisti dei prodotti sono i giocatori e cerchiamo di lavorare seguendo i loro gusti, le loro preferenze. In tal senso, quando creiamo giochi pensiamo ai nostri clienti, ai nostri giocatori quando gli mettiamo a disposizione un nuovo cabinet o quando studiamo i layout delle nostre sale, luoghi di intrattenimento a 360 gradi.”

“Pensare al giocatore vuol dire anche offrirgli divertimento, dargli delle certezze anche grazie alla sicurezza dei nostri sistemi. Ci impegniamo tutti i giorni nell’elevare sempre di più il livello di sicurezza e di affidabilità della nostra offerta. Offrire prodotti basati sulle tecnologie più moderne e mantenere il focus come continua evoluzione tecnologica: questo fa la differenza.”

“Novomatic ha i migliori centri ricerca e sviluppo in tutto il mondo. Per l’Italia abbiamo un Centro Ricerca e sviluppo impegnato a dare un tocco italiano ai nostri prodotti. Offrire game content in maniera omnichannel è oggi uno standard, ma offrire tecnologie multichannel che completano la nostra offerta retail senza sostituirla è la vera sfida tecnologica attuale.”

“Il nostro impegno tecnologico sarà, anche in futuro, affiancato da un impegno economico importante che riserveremo, oltre che per i prodotti e sistemi, anche per i vari bandi e concessioni in arrivo. Il nostro gruppo si propone come partner dello Stato per tutte le concessioni e bandi in arrivo, dal Lotto alle scommesse, dall’online al Bingo, ecc.”

“Il nostro obiettivo è sempre la crescita che interpretiamo come qualificazione dei prodotti e gestione ottimale dell’offerta in un mercato libero e equo. E se guardiamo alla distribuzione dell’offerta legale, abbiamo ormai raggiunto un equilibrio che va mantenuto. Siamo anche pronti a riqualificarlo, ma non più a ridurlo. E in quello che facciamo ci guida sempre un impegno etico importante.”

La responsabilità verso lo Stato, gli utenti e l’ambiente è centrale per Novomatic. L’azienda collabora con le istituzioni, le forze dell’ordine e le università per garantire un servizio di gioco sicuro e legale. Buechele ha evidenziato l’impegno di Novomatic nel garantire un gioco responsabile e nella tutela dei lavoratori del settore.

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La Campania: un modello per il gioco pubblico da replicare a livello nazionale

Formazione e informazione e no al proibizionismo, le basi del sistema del gioco pubblico nella regione

Questa mattina, in occasione del “No Gambling Day”, si è tenuta una conferenza stampa presso Palazzo Santa Lucia a Napoli per presentare le attività dell’Osservatorio Regionale sul Disturbo del Gioco d’Azzardo (DGA).

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha sottolineato alcuni dati statistici del Dipartimento delle tossicodipendenze della Presidenza del Consiglio, evidenziando una crescita delle dipendenze tra i giovani sotto i 18 anni e un aumento esponenziale tra le donne. De Luca ha evidenziato che il gioco d’azzardo è una parte della società italiana che soffre, connessa alla sofferenza psichica e all’uso dei social media tra i giovani.

De Luca ha dichiarato: “La sfida è difficile. Dobbiamo considerare i fondi disponibili, che a livello nazionale sono circa 50 milioni di euro. In Campania, l’Osservatorio svolge un ruolo importante supportando la regione nelle sue azioni concrete. Abbiamo potenziato il supporto psicologico sul territorio”.

Parlando dei gestori del gioco, De Luca ha evidenziato l’importanza di una formazione adeguata per individuare i soggetti patologici e proteggere i minori dai punti di gioco fisici. Ha sottolineato la necessità di una stretta collaborazione tra enti locali, gestori e operatori del settore.

Il presidente dell’Osservatorio, Aniello Baselice, ha evidenziato “l’importanza della formazione e dell’interazione con gli operatori del settore”.

Per Gennaro Sosto, presidente di Federsanità Campania, la “regolamentazione del gioco online e dell’educazione sociale è molto importante. Il “Modello Campania” include un Registro di Autoesclusione per il gioco online e una comunicazione mirata alle fasce vulnerabili”.

Il dott. Biagio Zanfardino (Tutela della Salute e Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale) ha sottolineato le azioni tempestive della regione per arginare i problemi legati al gioco. “L’integrazione delle azioni e la capillarizzazione dei servizi sono i pilastri dei piani regionali”.

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Gioco pubblico e sicurezza all’Università di Salerno: il punto con accademici, istituzioni e operatori

La fotografia del settore al convegno “Il sistema Italia per la sicurezza del gioco pubblico”

Si è tenuto all’Università degli Studi di Salerno, nella sede di Fisciano, il convegno “Il sistema Italia per la sicurezza del gioco pubblico: dalla prevenzione al controllo, dalla tutela dell’utente a quella degli operatori”, organizzato dall’Osservatorio Internazionale sul Gioco. L’evento è stata l’occasione per fare luce sul comparto del gioco in Italia, tramite gli interventi di accademici ed esperti del settore, con la moderazione del direttore di Agimeg, Fabio Felici. 

Ad aprire i lavori Ornella De Rosa, dell’Università degli Studi di Salerno, presidente dell’Osservatorio: “Parlare di gioco in Italia e fare una storia del gioco non è facile, è un argomento visto in maniera troppo negativa, c’è molto pregiudizio in questo settore. Si parlava solo di gioco d’azzardo, poi negli ultimi tempi si è riusciti a far passare la tematica del gioco pubblico, dove c’è lo Stato che governa”, le sue parole.

Tra gli interventi quello di Antonietta Megaro, Simas Università degli Studi di Salerno: “Il mercato del gioco pubblico è un sistema, vale a dire una rete di attori che interagiscono e tutti convergono verso un fine ultimo e comune. Siamo di fronte a un mercato complesso, con interessi privati ma anche attori pubblici con interessi pubblici. Poi abbiamo anche interessi sociali, incentrati sulla necessità di mitigare i rischi relativi alla dipendenza. Il fine ultimo di questo sistema è quello della sicurezza. Il marketing può essere di supporto, perché esiste un gap di comunicazione, si ha difficoltà a comunicare col giocatore”.

Intervenuto anche il prof. Sergio Giuntini, Università di Roma Tor Vergata: “I concorsi a pronostici esistono da sempre, da prima della guerra e poi si sono sviluppati nel dopo guerra tramite il Coni e i governi. Il Totocalcio è diventata la principale forma di finanziamento dello sport italiano, è diventato il più grande gioco di massa della Prima Repubblica. Il Totocalcio è diventato popolarissimo, ha reso il calcio lo sport più amato in Italia”. 

Dopo gli accademici, parola poi alle associazioni, alle istituzioni e agli operatori del settore. Luca Turchi, Dirigente Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha detto: “La tutela del giocatore avviene già selezionando l’operatore di gioco, perché se si seleziona un concessionario che ha certe caratteristiche tecnologiche, allora stai già garantendo sicurezza e tutela al giocatore. Per gli operatori legali, verifichiamo che tutta la rete di vendita sia gestita da soggetti affidabili. Allo stesso tempo, cerchiamo di contrastare la rete illegale, sia fisica che online”. 

Luca Turchi, ADM

Francesco Gatti, Ceo di Bull Gaming: “Il discorso della sicurezza nel nostro settore è un cardine perché la norma è molto rigida e pone dei paletti tecnologici importanti. Noi abbiamo la responsabilità di dare un prodotto sicuro. La sicurezza in questo ambito deve avere un aggiornamento continuo, anche tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale”.

Per Elisabetta Cesi, Owner Ladybet e Comitato Scientifico “Ludi Universum” Unisa: “Se vogliamo rimanere nel settore ed evitare che il gioco fisico scompaia, dobbiamo essere bravi ad investire soprattutto nella formazione non solo tecnologica ma anche della filiera, alzando gli standard qualitativi e migliorando l’offerta di gioco. L’aiuto della tecnologia potrebbe portare il settore ad offrire all’esterno una presentazione diversa, togliendo i retaggi culturali negativi e i pregiudizi”. 

Da destra: Emilio Zamparelli, Stefano Sbordoni, Prof.ssa Megaro, Francesco Gatti, Fabio Felici, Luca Turchi, Prof. Giuntini, Elisabetta Cesi, prof.ssa De Rosa

L’avvocato Stefano Sbordoni, esperto del settore, ha invece dichiarato: “Non è possibile proibire il gioco, perché il suo volume è costante nel tempo. Al massimo si può spostare da un contesto a un altro, quindi dall’illegale al legale. Il divieto e il proibizionismo non hanno alcun effetto sui volumi di gioco. Attaccare il gioco legale e vietare la pubblicità ha effetti devastanti su tutti, giocatori, Erario, collettività, e questi soldi andranno all’illegale”.

“Il settore del gioco è un aiuto importante per le tabaccherie, che rappresentano la rete di punti di assistenza al cittadino più capillare del paese. Per noi il settore del gioco è fondamentale, ci sostiene e ci consente di alzare la serranda ogni mattina. In questo contesto, prima di tutto viene la tutela del consumatore”, il commento di Emilio Zamparelli, presidente di STS

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Il gioco pubblico in Italia: riordino questione territoriale e cortocircuiti istituzionali

Presentato al Senato il libro dell’avvocato Cardia dedicato ai temi caldi del settore

Il gioco pubblico, in particolare il settore del fisico, al centro delle discussioni oggi in Senato. Si è tenuta infatti, presso la sala Caduti di Nassirya, la presentazione del libro dell’Avv. Geronimo Cardia, “Il gioco pubblico in Italia: riordino questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”. La moderazione è stata affidata ad Alessandro Bertoldi, Direttore Esecutivo dell’Istituto Milton Friedman.

L’evento ha rappresentato l’occasione per confrontarsi su tutti gli aspetti e le problematiche del settore del gioco in Italia, con attenzione al gioco terrestre, non ancora coinvolto nella riforma.

“Il gioco pubblico fornisce 11 miliardi di euro di gettito e 150.000 posti di lavoro, è un settore molto importante per l’economia. Parliamo di gioco pubblico legale quindi se trascuriamo il gioco legale apriamo gli spazi all’illegale. Lo Stato deve avere tutto l’interesse a tutelare il gioco legale per aspetti economici e sociali. La delega fiscale è un’occasione per riordinare un settore fondamentale. Certezza e stabilità devono essere i principi cardine”, le parole di Tommaso Miele, Presidente aggiunto della Corte dei Conti.

Domenico Distante, presidente Sapar

Domenico Distante, presidente della Sapar, ha dichiarato: “Tutto ciò che facciamo come piccole e medie imprese lo facciamo per lo Stato, per le casse dello Stato e per la tutela della legalità. Ma siamo continuamente in balia dei provvedimenti degli Enti Locali, non abbiamo certezze. Noi siamo partner dello Stato, garantiamo tutela sul territorio, ma ogni giorno viviamo sulle montagne russe per le decisioni dei sindaci e delle amministrazioni locali che ci penalizzano, vanificando gli investimenti. Chiediamo solo di poter lavorare tranquillamente”.

Il Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Mario Lollobrigida, ha detto: “Stiamo lavorando con gli Enti Locali per trovare nuovi accordi tramite una nuova Conferenza Unificata. Bisogna rivedere il discorso del distanziometro e dei luoghi sensibili, questi provvedimenti vanno assolutamente rivisti. Poi necessario prevedere la compartecipazione degli Enti Locali e delle Regioni nelle entrate derivanti dal gioco”.

Mario Lollobrigida, ADM

Per Armando Iaccarino, presidente del Centro Studi Astro: “Bisogna porsi l’obbiettivo di una razionalizzazione sul territorio tale che garantisca l’attività dei soggetti privati, il controllo del settore pubblico, e il controllo di una domanda di gioco sempre crescente. Le restrizioni non hanno portato ad alcuna diminuzione della domanda, anzi c’è un aumento. La regolamentazione del settore deve basarsi su analisi di carattere scientifico e non su idee di carattere politico. Le due parole d’ordine sono formazione e tecnologia”. 

Gennaro Parlati, presidente di ACMI, ha invece detto: “Siamo davvero a un passo dalla soluzione dei problemi? Purtroppo la strada è lunga e difficile. Ci dimentichiamo dei rischi del gioco online. Si parla di equilibrio, che non può prescindere dal coinvolgimento del settore ai tavoli che stanno lavorando al riordino. Chiediamo con fermezza di essere coinvolti, come associazioni e operatori, di essere coinvolti nel processo di riordino”.

“Distanziometri e limitazioni degli orari sono regole stupide, che non raggiungono minimamente gli obbiettivi prefissati, non hanno alcuna utilità sui giocatori patologici, anzi generano spostamenti verso l’illegalità. Le imprese si aspettano un atto politico e legislativo, di attuazione della delega fiscale. Tutte le imprese che investono nel settore devono essere messe nelle condizioni di poter continuare a farlo”, il pensiero di Emmanuele Cangianelli, presidente di EGP-Fipe.

Geronimo Cardia

Le conclusioni sono infine state affidate all’autore del libro, l’avvocato Geronimo Cardia: “Questo è un libro tosto, difficile, devo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato oltre alle istituzioni. Abbiamo messo sul tavolo argomenti delicati. I distanziometri e i luoghi sensibili sono stati concepiti in modo sbagliato, così come gli orari. Non si può fare di tutta un’erba un fascio. Ogni volta che c’è una norma bisogna capire se risponde ai principi di tutela dei giocatori, degli operatori, del gettito. Invece ci sono tanti cortocircuiti istituzionali. Nel libro cerchiamo di dare delle risposte. La rete generalista è quella più debole, più attaccata, e la formazione è utile anche per i tabaccai e i baristi che svolgono un ruolo prezioso”. 

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Fiumara (ceo GBO Italy): “Il futuro del gioco va verso la multicanalità”

In Italia la digitalizzazione del gioco è aumentata ma c’è ancora molto da fare

Si è svolta a Roma la prima edizione dell’Italian Gaming Expo, un importante evento dedicato al mercato del gioco in Italia. Il programma ha incluso panel e conferenze per esplorare lo stato attuale e le prospettive future del settore. Alessandro Fiumara, ceo di GBO Italy, ha parlato del nuovo mercato dell’online e dello sviluppo del gioco omnichannel.

Si prospetta in Italia un nuovo mercato dell’online, con il riordino del settore che è diventato legge. Come vedete questo mercato nel breve e medio termine?

“Sono molto fiducioso riguardo al futuro di questo mercato, che ha già dimostrato negli ultimi anni di saper rispondere efficacemente alle esigenze dei consumatori. Con il recente riordino ora legge, attendiamo con ottimismo le sue implementazioni nei prossimi mesi. È un riordino equilibrato, focalizzato sulla protezione del giocatore e sulla definizione di regole chiare, essenziali per ogni operatore. In Italia, la digitalizzazione del gioco è aumentata significativamente, soprattutto con la spinta della pandemia, anche se rimaniamo ancora indietro rispetto ad altri paesi. Prevedo una crescita continua nell’adozione di strumenti digitali, motivata dalle tendenze di consumo e dal recente riordino del settore”.

Anche il dato delle scommesse è incoraggiante, sta recuperando tanto terreno, un bel segnale che arriva dal mercato

“Sì, ciò conferma che la crescita del canale digitale non esclude il canale fisico. Risponde a una crescente esigenza dei consumatori, che in Italia come altrove, si aspettano un’esperienza di gioco multicanale e omnicanale, sia online che nei punti vendita”.

Che 2024 sarà per Lottomatica?

“Puntiamo a continuare lungo le linee già stabilite: offrire un’esperienza di consumo coinvolgente e di alta qualità, sempre con un occhio di riguardo alla protezione del giocatore. La sicurezza e il benessere dei nostri utenti sono essenziali per la nostra crescita futura e rimarranno al centro della nostra strategia a lungo termine”.