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Italian Gaming Expo: il futuro del gioco pubblico nell’evento di Roma

Tanti gli argomenti sul tavolo, dalla riforma del mercato alle nuove tendenze tecnologiche, fino alla tutela dei giocatori

Si è tenuta a Roma la prima edizione dell’Italian Gaming Expo, una due giorni dedicata al settore del gioco, delle scommesse e dell’intrattenimento. Panel e conferenze hanno animato le giornate con tutti i maggiori esponenti del settore che si sono succeduti sul palco della manifestazione.

Dal riordino del gioco online alla necessità di un intervento anche nel comparto del gioco fisico, passando per le nuove frontiere del gioco e i dati sul settore in Italia, fino ai risvolti dell’intelligenza artificiale sul mercato, l’industria è stata analizzata a 360 gradi.

Nella giornata inaugurale di giovedì 18 aprile, a dare il via ai lavori è stato Mario Lollobrigida, direttore dei giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: “Come ADM siamo in prima linea per quanto riguarda la legalità, la sicurezza e la protezione dei consumatori. Apprezziamo il profilo scientifico ed internazionale dell’evento, visto che il modello italiano è un punto di riferimento per molti Paesi. Siamo voluti intervenire anche perché il settore del gioco pubblico è in un delicato momento di transizione e quindi necessita della massima trasparenza”.

Mario Lollobrigida

Il convegno di apertura ‘Il futuro sostenibile del gaming’ ha poi aperto le discussioni. Presente Gennaro Schettino, Chief of External Relations & Communication di Lottomatica. “Il riordino si basa su tre pilastri principali: la tutela della legalità, quella del consumatore e del gettito erariale. Il mercato necessita di stabilità delle regole, strada già intrapresa con il riordino del gioco online e che speriamo arrivi presto anche per quello fisico. Stiamo parlando di un settore che coinvolge circa 20 milioni di italiani”, le sue parole.

Insieme a lui sul palco anche il Direttore degli Affari Istituzionali di Sisal, Giovanni Emilio Maggi, che ha dichiarato: “La riforma del gioco era molto attesa. I 7 milioni di costo delle concessioni online vanno visti in prospettiva, anche considerando il grande aumento dei volumi del gioco online. Uno dei temi per recuperare il gap con gli altri paesi è la tutela dei consumatori, ovvero cercare di prevenire i disturbi da gioco piuttosto che intervenire in seguito”.

Italian Gaming Expo

Nel corso della stessa tavola rotonda, l’intervento anche di Michele Sessa, Direttore degli Affari Istituzionali di Snaitech: “I pilastri su cui si fonderà il futuro di questo settore sono: la regolazione, la sostenibilità, la tecnologia e responsabilità sociale. La riforma ha posto le basi per il nuovo mercato del gioco, l’industria ha bisogno di regole chiare e di una stabilità fiscale. Auspichiamo che ci sia una revisione della normativa attuale anche in merito alla pubblicità”.

Di particolare interesse, nella giornata inaugurale, è stato anche il panel “Come continuare a generare valore e garantire un vantaggio competitivo nel settore?”, al quale ha partecipato Marco Castaldo, CEO di Microgame: “In Italia c’è una tendenza di spostamento di valore dal retail all’online. È un fenomeno che è stato accelerato dalla pandemia, ma era in corso da tempo. Ora, con il nuovo bando, si sta andando verso una concentrazione degli operatori di gioco online poiché il costo della concessione ridurrà inevitabilmente la platea degli operatori – ha commentato – Nel nuovo mercato dell’online è sempre più importante l’innovazione per la tutela degli utenti e un’offerta di gioco personalizzata”.

All’Italian Gaming Expo di Roma protagoniste anche le istituzioni e le associazioni di settore. Sempre nella prima giornata, il presidente EGP-Fipe, Emmanuele Cangianelli, ha parlato durante il panel “Per un gioco davvero sicuro: la scienza comportamentale”. Questo il suo monito: “Dopo anni di incertezza politica c’è la sensazione che ci sia una inversione di tendenza e che possa arrivare una riforma anche per il retail, dove, nonostante la crescita del gioco online, passa la gran parte dei giocatori. C’è ancora molto da fare e le questioni spinose da risolvere sono tante”.

Al suo fianco sul palco Elisabetta Poso, direttore Ufficio Apparecchi da Intrattenimento di ADM: “ADM nel suo ruolo di regolatore ha come priorità la prevenzione e il contrasto al gioco patologico. Al di là delle restrizioni normative, l’approccio verso il gioco deve avvenire sempre in maniera responsabile. La legge delega ci ha dato lo spunto per nuove modalità per usufruire del gioco. E sono importanti anche le caratteristiche dei nuovi apparecchi che potranno aiutare a prevenire comportamenti sbagliati”.

Nella seconda giornata di venerdì 19 aprile, invece, di particolare interesse è stato il panel “Trasformare la diversificazione in vantaggio: multicanalità e omnicanalità nel gaming online”. Tra i protagonisti Marco Bedendo, direttore generale di Microgame: “Non mi sorprende che le scommesse siano il prodotto più omnicanale, ma invece c’è ancora molto da fare per quanto riguarda i casinò games, la cui proposta tra retail e online è molto differente”, ha detto.

“L’omnicanalità è un tema al centro dello sviluppo di molte aziende con l’obiettivo di far vivere al giocatore del fisico anche l’esperienza dell’online”, ha invece dichiarato Alessandro Fiumara, ceo GBO (Lottomatica Group). “Bisogna fare in modo che le due esperienze siano il più simili possibile. E’ importante anche facilitare il passaggio da fisico a digitale”. 

“Dopo tanti anni di attesa, finalmente il riordino del gioco pubblico è entrato nella testa della politica. Al centro, in questo momento, c’è la questione territoriale che richiede tempi più lunghi. E’ tempo di mettere ordine alle norme, distanze e orari ad esempio, affrontando il problema consapevolmente”. E’ quanto ha dichiarato invece Geronimo Cardia, presidente di ACADI, durante il suo intervento alla Tavola Rotonda “La questione territoriale: alla ricerca di un equilibrio sostenibile. Sul disturbo da gioco d’azzardo ci vuole una visione globale e non settoriale”. 

Nel corso dello stesso panel, il presidente del centro studi di Astro, Armando Iaccarino, ha dichiarato: “Interventi efficaci sono possibili solo dopo una approfondita analisi della domanda di gioco, non solo dell’offerta. Tutti abbiamo interessa ad eliminare i rischi, ma attaccando l’offerta non si trova la soluzione.Guai a non capire che l’efficacia degli interventi si ottiene attraverso un’analisi approfondita della domanda”.

Domenico Faggiani dell’Anci ha invece detto:C’è una grande attenzione da parte degli amministratori locali sul tema della tutela del cittadino. Il mondo del gioco non va criminalizzato perché è un settore legale e che dà lavoro. Sono necessarie regole certe per il futuro del settore e per facilitare il compito degli enti locali, in un contesto di omogeneità sul territorio”.

Per l’Assessore del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta: “Il modello Campania può essere utile per trovare un equilibrio tra la legislazione nazionale e l’applicazione sul territorio. L’errore principale di questi anni è l’aver pensato che fosse possibile per gli enti locali legiferare senza avere un quadro normativo generale. È positivo che il Governo stia provando a fare il riordino, anche se avrei preferito che online e fisico fossero trattati e riordinati nello stesso momento”. 

“Nel 2023 il 13% dei controlli nel settore dei giochi ha dato luogo a criticità. A breve introdurremo nuovi applicativi con l’intelligenza artificiale che ci aiuterà nell’attività quotidiana”. È quanto ha detto il Direttore dell’Ufficio Controllo Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Luca Turchi, durante il panel “The regulatory audit: gli obiettivi della regolamentazione del Gaming e come vengono raggiunti”.

Il Chief Policy Officer di Playtech, Francesco Rodano, è stato invece ospite della tavola rotonda “Dal gioco responsabile al gioco sostenibile – Evoluzione verso un approccio integrato al giocatore”. Queste le sue parole: “L’intelligenza artificiale è uno strumento che potrebbe fare la differenza anche nell’ambito del gioco responsabile. Mi auguro che l’industria, oltre ad avere esempi positivi singoli, cominci a lavorare con una strategia globale e inizi a condividere i risultati in questo ambito e le best practices utilizzate, per poter raggiungere dei risultati concreti”.

Tra i vari temi affrontanti nel corso dell’Italian Gaming Expo, anche quello della liquidità condivisa. Giuseppe Volpe, Managing partner Cuiprodest, ha dichiarato in proposito: “Abbiamo avviato delle iniziative per spiegare alle Istituzioni cosa fosse la liquidità internazionale nel poker: vuol dire far uscire i nostri giocatori dal recinto nazionale e consentire loro di giocare anche con gli stranieri, rivitalizzando un gioco bellissimo ma che si era avviato su di un binario morto. Siamo riusciti a destare interesse da parte delle Istituzioni, tecnici e Governo”. 

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Giochi e scommesse abusivi: maxi-operazione a Pistoia

Disposti anche sequestri per oltre 1 milione di euro

Duro colpo alla criminalità organizzata che opera nel settore dei giochi e delle scommesse. In particolare a Pistoia, nella giornata di oggi martedì 16 aprile, la Guardia di Finanza ha messo in atto l’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 12 soggetti, di cui 9 sottoposti alla misura della Custodia Cautelare in Carcere e 3 della misura degli Arresti Domiciliari con Braccialetto Elettronico.

L’operazione, vista la natura del settore interessato, è stata denominata “Endgame”. Gli indagati, di nazionalità italiana e cinese, sono indiziati di reati di vario genere tra cui anche l’associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di raccolta di giochi e scommesse, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, falso in atto pubblico, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Disposti anche sequestri per un valore complessivo di 1.184.000 euro circa. Il sequestro preventivo è stato disposto inoltre anche verso 3 sale giochi e scommesse, 5 società e 1 autovettura. Unitamente alle misure restrittive, sono state eseguite perquisizioni locali, domiciliari e personali.

Queste misure rappresentano l’esito di un’articolata attività investigativa, durata oltre un anno, che ha consentito di ricostruire l’esistenza di un vero e proprio “sistema” di scommesse illegali e clandestine. Tali scommesse si svolgevano sia online su appositi siti clonati, sia in luoghi fisici costituiti da sale slot nel comune di Prato, nominalmente riconducibili a cittadini cinesi ma di fatto in mano a due dei soggetti sottoposti a misura cautelare.

Oltre a questo è stato anche accertato un quadro di reiterate frodi fiscali ideate e gestite da uno degli indagati, cittadino cinese, in concorso con diversi altri soggetti, basate sull’intestazione fittizia della titolarità di imprese ad altre persone, sull’emissione di fatture false e sul trasferimento di consistenti somme di denaro in Cina. Gli indagati sono stati condotti presso le case circondariali di Prato, Pistoia e Pisa. 

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Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ok alle Linee di indirizzo antifrode

Alesse (dg ADM): ‘Attività che proietta Adm verso un modello amministrativo più moderno, dinamico ed efficiente’

Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, ha presentato le Linee di indirizzo dell’azione antifrode dell’ADM predisposte dal direttore Sergio Gallo che, da agosto, ha assunto la guida della Direzione competente, incaricata della vigilanza su dogane, prodotti energetici e da fumo, gioco pubblico.

Le Linee di indirizzo hanno l’obiettivo di dare un forte slancio all’attività antifrode in concomitanza con la riorganizzazione amministrativa voluta da Alesse.

Coerentemente con l’unificazione degli uffici territoriali dell’ADM, le nuove Linee definiscono i presupposti per la costituzione di un’unica rete antifrode nazionale articolata su tre livelli: le strutture antifrode centrali (che si occupano di intelligence, investigazioni, rapporti con la DNA e la Procura europea e il coordinamento dei laboratori chimici), gli istituendi uffici regionali antifrode e le “aree verifiche e antifrode”.

Le Linee intendono armonizzare tutte le attività delle articolazioni centrali e territoriali dell’Agenzia, rafforzando il contrasto ai fenomeni fraudolenti dell’import-export, del commercio di prodotti energetici e del gioco pubblico in regime di concessione.

Le Linee di indirizzo disegnano, infatti, un’azione concertata, che consentirà a tutti gli Uffici centrali e territoriali dell’antifrode il massimo coordinamento operativo, e tracciano anche un interessante scenario riguardo al futuro e alle potenzialità dell’intelligenza artificiale nel contrasto delle condotte fraudolente.

“Puntiamo sull’importante attività antifrode, cuore pulsante dell’Agenzia, per rilanciarne l’intera operatività. Queste linee di indirizzo rafforzano la nostra azione, portata avanti in sinergia con l’Autorità giudiziaria e le Forze dell’Ordine, e proiettano l’Adm verso un modello amministrativo più moderno, dinamico ed efficiente” ha spiegato il direttore Roberto Alesse.

“Siamo certi di poter raggiungere gli obiettivi ambiziosi fissati da queste Linee di azione 2024”, ha detto Sergio Gallo, “grazie alle professionalità non comuni della Direzione centrale Antifrode ma anche degli uffici sul territorio. Viviamo il cambiamento di un’epoca, serve competenza e specializzazione ma anche una visione geopolitica del mondo, per dare tempestivamente delle risposte alle sfide che ci attendono”.

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Nasce Betsson.sport: gli sport minori diventano ‘maggiori’, con il supporto di Francesco Totti

Testimonial d’eccezione l’ex capitano della Roma: ‘Cerchiamo di portare tutti gli sport ai massimi livelli’

Il calcio come cassa di risonanza per aiutare tutti gli sport, anche quelli erroneamente considerati ‘minori’. E’ questo lo spirito che ha animato il lancio di Betsson Sport, una piattaforma nata per condividere con gli utenti contenuti esclusivi, interviste, notizie e highlights riguardanti numerose discipline sportive. Inoltre, grazie alla realizzazione di un vero e proprio sport club, il brand punta a diventare un polo di riferimento e un network che unisce realtà diverse sia a livello locale sia nazionale. 

Il progetto mira a valorizzare le squadre che entreranno a far parte del Betsson Sport Club, offrendo visibilità e sostegno a tutti i team che aderiranno al progetto, anche – e soprattutto – a quei club appartenenti a leghe meno blasonate e che godono di una minore visibilità.

Proprio per trasmettere i valori e lo spirito di questo progetto è stato scelto un brand ambassador d’eccezione come Francesco Totti, icona del calcio italiano e internazionale, universalmente riconosciuto sia per le sue eccezionali abilità calcistiche che per la sua straordinaria carriera. L’unione tra Betsson Sport e Totti è il simbolo del fervore per lo sport che li accomuna, del desiderio di fare la differenza con passione.

Francesco Totti

“Questo percorso esprime al meglio il mio impegno quotidiano a condividere la mia passione per lo sport – ha dichiarato Francesco Totti – Mi ha dato modo di entrare a far parte di un progetto meraviglioso, che punta a diventare un anello di congiunzione tra vari club sportivi, aiutandoli a valorizzarsi e a esprimere al 100% il loro potenziale”.

“E’ stata la stessa Betsson.sport a convincermi a sposare questo progetto, perchè ha le idee chiare, condivide con me la passione, la voglia e la convinzione di voler cercare di portare tutti gli sport ai massimi livelli”, ha proseguito l’ex capitano giallorosso. “Questa iniziativa merita un ’11’, perchè il 10 sarebbe troppo banale. Un 10 a scuola non l’ho preso mai, neanche a religione”, ha concluso sorridendo.

Stefano Tino

Stefano Tino, Managing Director di Betsson Group Italia, ha descritto la partnership con Francesco Totti come un’entusiasmante opportunità per consolidare il posizionamento del brand tra i principali attori nel campo dell’informazione e dell’intrattenimento sportivo.

“Il progetto nasce con lo scopo e l’idea di sostenere gli sport minori che solitamente godono di meno visibilità. E’ stato un lavoro lungo di un anno, in cui abbiamo cercato di utilizzare l’effetto amplificatore del calcio anche tramite Francesco Totti. Vogliamo cercare di dare una visibilità maggiore a quelli che sono chiamati sport minori, ma che noi vogliamo far diventare ‘maggiori’”, le sue parole.

Tino ha proseguito: “Nel 2024 vedremo una Betsson che ha investito tanto e continuerà ad investire per un futuro importante. Abbiamo una struttura molto organizzata, prima di fare questo progetto e di lanciare il brand in Italia, abbiamo lavorato per un anno tutti i giorni, perché entrare nel mercato italiano non è semplicissimo. Quindi ci siamo strutturati, abbiamo lavorato più del solito, analizzando il contesto e i trend futuri”.

Da sinistra: Tino, Totti e Criscitiello

Alla presentazione del progetto, che si è tenuta a Roma, presente anche il CEO e direttore di Sportitalia, Michele Criscitiello: “Siamo molto orgogliosi che la Folgore Caratese sia la prima squadra di calcio che condivide la splendida iniziativa di Betsson.sport. Abbiamo accolto questa iniziativa con molto piacere. Siamo orgogliosi di avere nuove maglie da domenica con Sportitalia e Betsson.sport”.

Campagna (ct Nazionale pallanuoto)

Infine, anche il il ct della Nazionale di pallanuoto Alessandro Campagna ha commentato l’iniziativa: “Betsson.Sport aiuta i club ad avere più visibilità e valorizzare le storie di quei campioni che fanno ore di allenamento al giorno, si sacrificano per non avere poi quella grande visibilità e quei grandi guadagni che ci sono in altri sport. Quando si ha la passione per qualcosa, bisogna seguire il proprio cuore e cercare di esprimere tutto ciò che si ha. Betsson.sport sta sfruttando il calcio per aiutare gli altri sport“.

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Calcio e scommesse: ad Enada 2024 l’importanza di un rapporto ‘interrotto’ dal Decreto Dignità

Report Uefa ‘Il 23% di sponsorizzazioni arriva dal settore del betting’

Lo sport, il decreto dignità ed il divieto di pubblicità di giochi e scommesse sono stati tra gli argomenti trattati ad Enada 2024, la più importante fiera del settore in Italia.

Tra le varie conferenze, di particolare interesse è stato il panel “L’impatto del betting sul futuro dell’industria dello sport”, moderato dall’ex vicepresidente della Serie C, Marcel Vulpis e con Barbara Beltrami (Kindred), Valerie Peano (EGLA), Cristoph Winterling (dir. Marketing Bologna FC), Stefano Deantoni (Infront) e Giovanni Palazzi (StageUp).

Barbara Beltrami, Kindred

“Il Decreto Dignità ha penalizzato gli operatori e ci ha impedito di comunicare il brand e far capire al consumatore quale fosse l’offerta di gioco regolamentata, esponendolo a rischi. Questo ha causato grandi disparità tra gli operatori – ha detto la Country Manager di KindredBarbara Beltrami – Il Decreto Dignità è stato approvato solo per propaganda e senza dati scientifici alla sua base. Chi ha introdotto questa misura non conosce il settore e ha agito senza colpire veramente dove poteva essere il problema. La cosa più grave è che questa scelta ha anche causato problemi economici. Spesso si demonizza questo comparto, cosa che non avviene all’estero. La sponsorizzazione è uno strumento non solo di marketing, ma permette di creare un engagement con il proprio pubblico e dare qualcosa in più”.

Valerie Peano, Egla

“Il divieto di pubblicità è talmente onnicomprensivo che abbraccia anche le sponsorizzazioni, è nato per una scelta di pancia del Governo in carica all’epoca. Il fallimento del divieto di pubblicità è esemplificato dal fatto che calciatori di Serie A hanno piazzato scommesse su siti illegali, senza capire che quella non fosse l’offerta di gioco regolamentata in Italia. Ciò è uno degli effetti del divieto, ovvero quello di non far distinguere bene il legale dall’illegale. Il rapporto tra società di betting e sport è molto profondo anche in merito all’integrità degli eventi sportivi. Molte volte, infatti, sono gli stessi operatori che segnalano flussi anomali di scommesse e possibili match-fixing”, ha invece detto la founder dell’European Gambling Lawyers & AdvisorsValerie Peano. “Il Governo, attraverso il riordino, può dare un nuovo impulso. Nel testo che circola è presente una timida apertura da questo punto di vista e può fare ben sperare”.

Giovanni Palazzi, StageUp

Il presidente di StageUpGiovanni Palazzi, si è soffermato sui numeri: “In Italia, il mercato delle sponsorizzazioni è andato meglio del previsto e per quest’anno si prevede che cresca del 6%. A livello sportivo le sponsorizzazioni pesano per 780 milioni di euro. La crescita di quest’anno è motivata dai futuri importanti eventi. Il calcio, ovviamente, è il principale interlocutore con il 67% del totale. L’ultimo report della Uefa ha mostrato che il 23% delle sponsorizzazioni deriva dal betting. La reintroduzione del mercato italiano porterebbe certamente a più risorse per il sistema sportivo”.

Cristoph Winterling, Bologna FC

“Credo sia chiaro a tutti che l’industria del betting sia veramente fondamentale per lo sport. Il settore delle scommesse ci ha spesso aiutato a creare delle opportunità per i nostri tifosi. Non sono solo investimenti economici, ma opportunità che hanno permesso a molte persone di vivere esperienze uniche. Lo sport è la nona industria del Paese con un fatturato di 22 miliardi di euro e la crescita di questa industria è stata aiutata dal betting. Questo decreto ci ha impedito di sensibilizzare le persone sui pericoli del gioco e distinguere bene i siti legali da quelli illegali”, il pensiero di Cristoph Winterling, direttore Marketing Bologna FC.

Stefano Deantoni, Infront

Infine Stefano Deantoni, direttore marketing di Infront: “Prima del Decreto Dignità avevamo notato un aumento delle sponsorizzazioni dal mondo del betting. Siamo una società di intermediazione e nel 2017 eravamo arrivati ad avere una fetta importante del fatturato di Infront, ovvero il 30%. Purtroppo, dopo l’approvazione del Decreto Dignità siamo al 15% di fatturato che deriva dall’infotainment. Questo fa ben capire che il sistema sportivo ha avuto meno risorse andando ad impattare la competitività dei club italiani nei confronti del resto d’Europa. Dunque, ci auguriamo che vengano approvate almeno delle vie di mezzo come la promozione attraverso testimonial o comunicazioni in sovraimpressione che possano permettere di rendere consapevoli gli utenti di quali siano i siti di gioco legale”.

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Enada 2024, riordino gioco online: le criticità per gli operatori

Nel panel “Gioco online: il “non” riordino” grido d’allarme degli operatori per un decreto considerato troppo oneroso e penalizzante

A Enada 2024, che si è tenuta a Rimini dal 12 al 14 marzo, a tenere banco è stato il riordino del gioco pubblico, approvato proprio lunedì 11 dal Consiglio dei Ministri. Un tema caldo e attualissimo che ha riempito il confronto e le discussioni sul palco della fiera, con operatori, associazioni ed enti del settore del gioco pubblico che hanno affrontanto il presente e il futuro del comparto.

Un momento di particolare interesse è stato rappresentato dal convegno “Gioco online: il “non” riordino. Criticità e rischi dell’ultimo decreto del governo in tema di gioco pubblico”.

Barbara Beltrami, Kindred

Barbara Beltrami, Country Manager di Kindred ha sottolineato: “Quello che sta avvenendo in Italia ci lascia un po’ perplessi, l’Italia è un mercato rilevante in Europa ed è sempre stata il modello su questo tema, quindi c’è preoccupazione che altri Stati possano seguire lo stesso tipo di regolazione. Ci troviamo in una situazione in cui la disparità tra operatori grandi e piccoli sarà enorme. Questo riordino crea delle condizioni ingiuste soprattutto nell’ottica delle aziende medio piccole – le sue parole – Il nostro settore è stato massacrato da chiacchiere inutili e dati falsi. Ogni giorno in TV e giornali nazionali ci sono dati fuorvianti. Nell’online tutto è tracciato e se si analizzano i dati si scoprirebbe che è una risposta al gioco problematico, non la fonte del problema. Mi auguro che si cominci a guardare al gioco legale come la soluzione”.

L’avvocato Stefano Sbordoni

Per l’avvocato StefanoSbordoni: “Ormai la legge è passata e quindi dobbiamo essere propositivi. Il vero punto può essere una riattivazione del gioco a terra con una spinta sull’eliminazione delle problematiche che ci sono sul territorio, come distanziometri e limiti orari. All’interno dei 93 concessionari attuali del gioco online ci sono molte punte di iceberg, poiché tanti attori internazionali importanti hanno investito pochissimo a causa anche del divieto di pubblicità. Questo importo di 7 milioni di euro, seppure enorme, non pregiudicherebbe loro la buona resa della concessione perché hanno una potenza di fuoco paragonabile a quella dei grandi gruppi nazionali”.

Riccardo Sozzi, Streetweb

“Questo decreto rappresenta una ulteriore occasione persa per arrivare ad una riorganizzazione del sistema, poiché molti punti non sono chiariti. Inoltre, si parla sempre delle piccole e medie imprese come spina dorsale del Paese, ma questa normativa rappresenta un duro colpo”, il commento di Riccardo Sozzi di Streetweb. “Mettere il costo delle concessioni a 7 milioni è molto gravoso per le aziende meno strutturate. Inoltre, ci sono oneri accessori e tecnologici ancora non chiariti. Non riesco a capire la ratio delle limitazioni ai PVR anche dal punto di vista del riciclaggio e gioco responsabile. Ci sono anche rischi erariali perché il gioco online non sviluppa lo stesso gettito erariale del fisico. Inoltre, dal punto di vista del gioco fisico ci sono ancora forti restrizioni e difformità territoriali che provocano la chiusura di numerose attività”.

Giovanni Carboni, Egla

Anche il Managing Director dell’European Gambling Lawyers & Advisors, Giovanni Carboni, ha espresso il suo parere: “Il riordino costituisce un cambiamento totale del paradigma perseguito per 20 anni, ovvero quella della inclusione e orientamento verso gli operatori con l’obiettivo di acquisirli nel mercato italiano. Questo riordino persegue una contrazione. Sono sicuro che i concessionari non saranno 50 ma di meno, andando a inficiare anche il calcolo dei 350 milioni di entrate. A mio avviso, si poteva lavorare sul canone per raggiungere gli stessi obiettivi di finanza pubblica. Questa barriera all’ingresso per gli operatori più grandi rappresenta lo 0,1% dello GGR, quindi una frazione irrilevante. Al contrario, su quelli più piccoli il peso è infinitamente più alto. I grandi gruppi che hanno quote di mercato piccole non compreranno la concessione, poiché investiranno le loro risorse in altri mercati”. 

Salvatore Vullo, Kogem

“È da tempo che parliamo delle criticità di questo riordino. Le previsioni sulla partecipazione al bando di gara dell’online parlano di 50 concessionari per 350 milioni di euro di entrate complessive. Va però fatta innanzitutto una distinzione tra società e concessionari: le prime possono arrivare fino a 5 concessioni e sotto questo punto di vista ci saranno una ventina di società che potrebbero prendere più di una concessione – ha dichiarato il fondatore di Kogem, Salvatore Vullo – Se dovessi fare una consulenza ad un piccolo operatore, alla luce di questo bando, non consiglierei di partecipare. Andiamo incontro ad un mercato che cambierà notevolmente”. 

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Riordino giochi, l’appello del settore da Enada 2024

Il convegno “Luci e ombre del riordino del gioco pubblico” protagonista nella prima giornata

L’attesa è finita, è iniziata oggi Enada Primavera 2024, evento di riferimento per il settore del gioco pubblico in Italia. A tenere banco, nella prima giornata alla Fiera di Rimini, il riordino del settore che è stato analizzato e discusso nel panel “Luci e ombre del riordino del gioco pubblico”, moderato dal direttore di Agimeg, Fabio Felici.

“Abbiamo sollevato i problemi alle istituzioni, ma non è cambiato nulla. Nelle audizioni ci hanno risposto che era più facile riorganizzare l’online, rispetto al fisico che ha bisogno prima di un accordo in Conferenza Unificata”, ha dichiarato il presidente di Sapar, Domenico Distante. “Siamo quindi di fronte alla nuova norma dell’online che va a colpire le piccole e medie imprese. Credo si debba andare fuori dal mercato solo per proprie incapacità, non a causa di una legge che non permette di partecipare al bando poiché a 7 milioni di euro non tutti possono acquistare la concessione e continuare ad operare. 

Domenico Distante, presidente Sapar

“La rete generalista non è assolutamente tutelata e rischia in ogni singolo Comune – ha proseguito Distante – Il gioco fisico continua ad avere le solite problematiche che abbiamo tutti imparato a conoscere. Ci siamo confrontati più volte con le istituzioni su questi punti, ma i risultati non ci sono stati. Il distanziometro è una misura inutile ed è solo frutto dell’ipocrisia degli amministratori”.

Vitaliano Casalone

Presente anche il vicepresidente del Centro Studi Gioco Pubblico, Vitaliano Casalone : “Il gioco online ha una filiera corta e quindi per gli operatori è molto conveniente investire in questo settore. La cultura di ADM è molto terrestre, l’amministrazione ha praticamente usato le stesse regole dell’illegalità per seguire questo fenomeno e regolarizzarlo. La realtà sta però cambiando e ne va preso atto. A mio avviso, la concessione di nove anni è un rischio poiché il mercato si muove ad una rapidità impressionante che una legislazione del genere non può tenere. Secondo l’amministrazione ci saranno almeno 50 concessionari al costo di 7 milioni di euro, ma mi sembra molto complicato”.

Gennaro Parlati

“Il riordino stesso rappresenta una luce per il settore poiché è una grande opportunità. Per anni l’abbiamo aspettato, ma ora sembra finalmente essere una realtà”, ha invece dichiarato il presidente di Sistema Gioco Italia, Gennaro Parlati. “Il disallineamento dei riordini tra gioco fisico e online è un grande problema. Il più importante però è la sottovalutazione dei rischi del gioco online. La nostra capacità, acquisita nel corso degli anni, non è stata presa in considerazione dal legislatore e avrebbe potuto aiutare ad avere una norma più equilibrata. Il vero quesito è perché c’è stata tanta fretta sul riordino dell’online”.

“La prima cosa positiva da ricordare è che questo riordino rappresenta un’occasione. Ho visto un cambiamento di atteggiamento da parte di molti politici. La responsabilità è di tutti, ma ora dobbiamo batterci per essere presenti al tavolo istituzionale poiché abbiamo numerosi argomenti da offrire”.

Cardia, a destra, con Iaccarino (sinistra)

Il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, ha sottolineato: “Il riordino è un fatto storico. Questa riforma era attesa da molto tempo. “Il disallineamento dei riordini è però un problema importante. È vero che le verticali di gioco sono diverse secondo molti parametri e anche per le filiere che esprimono. La rete generalista, fatta di bar e tabacchi, è quella che raggiunge oltre 6mila comuni. Ormai sembra che il disturbo del gioco sembra che derivi solo dalle Awp fisiche, senza mai considerare l’online. Ciò comporta una perdita per l’erario e va contro il principio dell’invarianza di gettito”.

“Le associazioni qui presenti potrebbero fare un manifesto con le principali proposte che tutelino il settore del gioco pubblico – l’appello di Cardia – Sono d’accordo che una parte del ricavato vada agli enti locali, ma questo contributo non deve derivare solo dagli apparecchi. Anche il consumatore deve migliorare e capire che quando si rivolge al nostro comparto sta cercando una forma di intrattenimento, non un modo per cambiare vita. Utilissimo il riferimento al registro di autoesclusione ed è un punto centrale per la tutela del consumatore. Tutto questo deve avere una condizione alla base: la stabilità normativa. Distanziometro e limiti orari possono essere sostituiti da politiche attive a livello socio-sanitario”.

Armando Iaccarino, Centro Studi Astro

“Le luci nel riordino ci sono: innanzitutto c’è quella di dare una organizzazione al sistema del gioco in Italia. In più, c’è un tentativo di coinvolgere gli operatori nell’iter della decisione attraverso una consulta. È la prima volta che viene previsto un organismo all’interno del quale ci sono gli attori protagonisti del comparto. Sono timide aperture alla considerazione del gioco pubblico come una parte integrante dell’economia nazionale. Prevalgono le ombre nel riordino e quindi è un’occasione perduta poiché c’è stata troppa timidezza nell’affrontare la multicanalità, ovvero il futuro del settore. La regolazione da questo punto di vista è di fortissima retroguardia e prelude una serie di conflitti e contenziosi”, il pensiero di Armando Iaccarino del Centro Studi di Astro.

“La scomparsa delle date nella relazione tecnica del decreto online significa che le date previste sono saltate. Dunque, il regolatore ritiene che le condizioni per fare sì che la gara sia bandita prima del 31 dicembre 2024 si siano assottigliate di molto ed è quindi possibile che si arrivi ad una proroga tecnica”, ha proseguito.

Emmanuele Cangianelli

La particolare attenzione del Governo nei confronti di una nuova regolamentazione anticipata del gioco online si spiega certamente con l’esplosione di questo canale distributivo e per la presunzione, errata, che esso non sia correlato alla rete fisica. I dati mostrano una realtà diversa, con oltre il 35% delle giocate online, quindi più di 1 su 3, generate da conti attivi presso punti vendita sul territorio. Ancora più ampia è la dimensione delle ricariche in contanti sui conti gioco online. Si tratta di numeri importanti, che vanno considerati anche nell’ottica di prevenire le dipendenze patologiche”Così invece Emmanuele CangianelliPresidente di EGP-FIPE.

Rosanna Conte

Ad aprire i lavoti è stata l’europarlamentare Rosanna Conte: “Il comparto del gioco è veramente importante per il nostro territorio e sono qui per portare il mio supporto. Le piccole e medi imprese sono un punto imprescindibile per la raccolta del gioco e la tutela della legalità. È un momento di cambiamento a livello normativo, ma spero che ci sia la volontà di trovare una soluzione univoca su tutti i territori. Vanno assolutamente eliminate le disparità territoriali per garantire al meglio questo tipo di attività. Il settore merita l’attenzione dei politici perché è davvero importante per l’economia nazionale”.

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Enada Primavera 2024: al via la 36esima edizione a Rimini

Scommesse, gioco online, awp e apparecchi senza vincita in denaro protagonisti alla fiera del gioco pubblico

Il gioco pubblico protagonista a Rimini. E’ stata infatti inaugurata questa mattina Enada Primavera 2024, la 36esima edizione della manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group (IEG) in collaborazione con SAPAR: un appuntamento di riferimento per l’intero comparto del gaming e dell’amusement.

A dare il benvenuto in fiera ai brand espositori e al pubblico di addetti ai lavori, l’amministratore delegato di IEG Corrado Peraboni, l’assessore al Comune di Rimini Francesca Mattei, il presidente di SAPAR Domenico Distante e Jason Frost, presidente di Euromat, intervenuti sul palco della Vision Arena per la cerimonia inaugurale.

Nel suo intervento, Corrado Peraboni ha ricordato che “IEG si impegna da anni per rendere questa fiera un appuntamento al passo con le evoluzioni del settore e farne un luogo centrale per l’aggiornamento degli operatori. Che tutto questo accada a Enada Primavera crediamo sia un grande risultato e un grande auspicio per il futuro di questa manifestazione”.

Francesca Mattei ha sottolineato come “la città di Rimini promuove un’offerta di intrattenimento senza vincite in denaro consapevole e sicura grazie ad azioni di sensibilizzazione condivise. Enada rappresenta dunque un vero e proprio fiore all’occhiello per l’intero territorio, perché contribuisce a costruire un futuro caratterizzato da forme di divertimento sempre più responsabili”.

L’opening di Enada 2024 alla Fiera di Rimini

Domenico Distante, dopo aver ricordato la figura dello storico ex presidente SAPAR Lorenzo Musicco, da poco scomparso, ha evidenziato: “La rappresentanza delle PMI è da sempre un tema centrale per la nostra attività. Da tanti anni cerchiamo di tutelare tutti e lo facciamo a testa alta, perché siamo i primi ad impegnarsi per la legalità nel mondo del gioco”.

Le conclusioni sono state affidate a Jason Frost: “Un appuntamento come Enada soddisfa a pieno le necessità di tutti gli operatori, perché al grande spazio dedicato allo sviluppo del business e alla presentazione delle novità, sa affiancare un dialogo continuo tra professionisti, aziende e istituzioni. Qui si promuove l’innovazione e la responsabilità, futuro del comparto e snodo di ogni piano di azione Euromat”.

Enada Primavera 2024 si prepara quindi anche quest’anno a svolgere un ruolo da protagonista, con panel e conferenze che animeranno la tre giorni di Rimini fino al 14 marzo.

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Nasce FAIR, la nuova Fondazione per il gioco responsabile

Per la prima volta in Italia un approccio basato sulle migliori esperienze mondiali di Gioco Responsabile 

Una nuova iniziativa volta ad affrontare con determinazione le sfide della tutela dei consumatori e del Gioco Responsabile in Italia: si tratta di FAIR, presentata oggi a Roma.  

Costituita su iniziativa di Sisal, FAIR è un’eredità tangibile dell’impegno dell’azienda sulle attività di studio e prevenzione del gioco problematico, proponendosi come punto di riferimento aperto a tutte le organizzazioni desiderose di contribuire alla ricerca, all’ascolto e all’innovazione nel campo del Gioco Responsabile, con l’obiettivo di coinvolgere e includere anche altri attori del settore per affrontare in maniera scientifica la sfida cruciale per il futuro dell’industria del gioco. 

Il Consiglio Direttivo della Fondazione FAIR è composto da esperti provenienti da diverse discipline, garantendo una prospettiva indipendente, autorevole, multidisciplinare e credibile.

A guidare il Consiglio Direttivo sarà Matteo Caroli, professore ordinario di gestione delle imprese internazionali alla LUISS Business School, affiancato da Silvia Castiglioni (Vice Presidente), Ricercatrice presso la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Emanuela Girardi, esperta di Intelligenza Artificiale e fondatrice di Pop AI, Stefania Siani, creativa, CEO di Serviceplan Italia e Presidente dell’Associazione Italiana Art Director, e Auro Palomba, esperto di comunicazione e Presidente di Community.

Il comitato scientifico sarà diretto da Stefano Mainetti, Co-direttore scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano e sarà composto anche da Edoardo Lozza, Professore Ordinario presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Maurizio Benzi, Head of Digital Strategy Consulting di Casaleggio Associati. Il coordinamento delle attività della Fondazione Sarà assicurato da Stefano De Vita, Direttore Generale. 

Matteo Caroli, presidente Fondazione FAIR

FAIR si impegna a fronteggiare le complessità del Gioco Responsabile con indipendenza, rigore scientifico e trasparenza” ha dichiarato Matteo Caroli, Presidente della Fondazione. “Approfondiremo tematiche cruciali come i comportamenti, la comunicazione, la relazione con i giocatori e l’uso e l’impatto della tecnologia per contribuire concretamente alla promozione di un modello di Gioco Responsabile basato su evidenze e conoscenze approfondite. Ci impegneremo anche per favorire il rafforzamento delle normative, delle azioni istituzionali e dei comportamenti delle imprese per una concreta diffusione del gioco responsabile”.

Nei prossimi mesi la Fondazione sarà impegnata a promuovere un modello di ricerca indipendente per fornire dati e stimoli alle istituzioni e a tutti gli attori del settore, sensibilizzare gli stakeholder attraverso la promozione di linee guida comuni, sostenendo l’adozione attiva di un modello condiviso di Gioco Responsabile capace di portare in Italia sia proposte innovative che standard e misure già sperimentate con successo all’estero.

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FEEXPO 2024, l’appello dell’amusement: regole chiare e un quadro normativo indipendente

Il filo conduttore della manifestazione è la volontà del settore di ‘staccarsi’ dal mondo delle slot

Rilanciare il settore dell’amusement attraverso una netta separazione dagli apparecchi con vincita in denaro. Abbracciare le nuove tecnologie e le nuove tendenze dell’intrattenimento. Dialogare con politica ed enti regolatori per tutelare un comparto di grande importanza sociale ed economica. Questo è quanto emerso da FEEXPO 2024, la seconda edizione della fiera sull’amusement, che anche quest’anno si è tenuta a Bergamo

Tre giorni di eventi, panel, manifestazioni e conferenze dal 27 al 29 febbraio, nella più grande fiera italiana dedicata esclusivamente alle famiglie, agli operatori del settore e agli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro. Ben 63 espositori provenienti da 14 regioni italiane diverse e da 4 Stati esteri hanno messo in mostra, sui 6.500 mq della Fiera di Bergamo, il meglio dell’Amusement: dai giochi tradizionali a quelli virtuali, passando per i parchi divertimento, i videogiochi, gli Esports e la realtà aumentata.

Associazioni e autorità al taglio del nastro di FEEXPO 2024

Promossa da Consorzio FEE e Promoberg, Family Entertainment Expo 2024 mira ad essere un punto di riferimento in Italia per un settore che coinvolge 60mila addetti e centinaia di imprese, che lavorano nell’ambito della produzione, distribuzione e gestione. Realtà e professionisti che arrivano a 500mila se si tiene conto anche del front office e dei settori amministrativi. 

A tutto questo, si aggiungono gli ingressi di oltre 3.000 operatori nel corso della manifestazione. Un tale successo che ha spinto gli organizzatori ad annunciare già le date anche per la terza edizione, che si terrà sempre alla Fiera di Bergamo da martedì 25 a giovedì 27 febbraio 2025 e sarà aperta al pubblico.   

Tiziano Tredese, presidente FEE

L’appuntamento è stato molto importante per fare il punto della situazione sul presente e il futuro dell’amusement in Italia, tra necessità giuridiche e normative. A tal proposito Tiziano Tredese, Presidente del Consorzio FEE, ha sottolineato: “La fiera è andata molto bene, siamo molto soddisfatti, sia per quello che abbiamo visto da parte degli espositori, sia per quanto riguarda gli eventi e le conferenze. Storicamente, questa fiera verrà ricordata per la visita di ADM. Se otterremo dei risultati, sarà anche grazie a questa visita. Da Bergamo vogliamo far capire che il decreto del maggio 2021 va assolutamente riscritto pensando al mondo che ci circonda. Il nostro è un divertimento sicuro e per famiglie”. 

Alessandro Lama, presidente Federamusement

“La fiera è stata strepitosa. L’anno scorso era certamente una scommessa e l’abbiamo vinta, quest’anno abbiamo fatto ancora meglio con oltre 60 espositori e stiamo già pensando di espanderci nel 2025, con un altro padiglione da 6.000 metri quadrati. Abbiamo tracciato un percorso che ci deve vedere vincenti, siamo l’unica fiera italiana dedicata all’amusement e puntiamo ad affermarci anche a livello europeo. Questa è la fiera dell’amusement, per le famiglie e i bambini”, ha invece detto Alessandro Lama, Presidente Federamusement Confesercenti.

Apparecchi senza vincita in denaro e comma 6 da tenere ben distinti, quindi. Questo è stato il filo conduttore che ha collegato gli interventi degli esperti, intervenuti nel corso dei vari panel e conferenze della fiera. L’avvocato Cino Benelli, ad esempio, ha sottolineato: “Il nostro legislatore considera gli apparecchi senza vincita in denaro come l’anticamera del gioco d’azzardo. Quindi, per gli apparecchi comma 6 e comma 7, al di là della concessione (prevista solo per il comma 6), si applica la stessa normativa, con le stesse sanzioni. Comma 6 e comma 7 sono quindi assolutamente equiparati e questo non va bene”.

L’avvocato Benelli (sinistra) e il magistrato Ceglie (destra)

Della stessa idea il dottor Donato Ceglie, magistrato di grande esperienza: “A leggere le norme e i decreti attuativi della materia del gioco, mi è venuto il mal di testa. C’è una confusione totale, è necessario un quadro normativo di riferimento che marchi una netta differenza tra comma 6 e comma 7. L’equiparazione tra comma 6 e comma 7 deve essere dichiarata illegittima, ma non è facile perché ci sono di mezzo lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali. Mai come in questo momento storico, ben venga un gioco che si traduca in un intrattenimento sano, allegro e formativo”.

“La normativa sull’amusement è frastagliata e complicata. Si deve andare verso una disciplina univoca, che abbracci anche Esports e Sale LAN. La prospettiva è quella del riordino, come per il gioco con vincita in denaro”, il monito dell’avvocato Travia (Studio Lorenzoni). A proposito di Esports e Sale-LAN, di particolare interesse il convegno “Esports e Amusement: tra regolamentazione e opportunità di business”, che ha visto il confronto tra imprenditori ed esponenti di un settore che ha bisogno, al pari dell’amusement, di un quadro normativo chiaro e preciso al più presto.

Esports e amusement a confronto a Bergamo

Sergio Milesi, presente a Bergamo nella doppia veste di CEO di LOG e rappresentante Astro, ha commentato: “Sugli Esports è necessario quanto prima un inquadramento normativo. Per quanto riguarda l’amusement, è arrivato il momento di una confederazione di tutte le associazioni, per parlare con una unica voce verso il governo. Il mondo dell’intrattenimento deve subire una deregolamentazione, non può essere associato al settore delle vincite in denaro, non c’è niente di pericoloso nelle nostre attrezzature, il nostro è un mondo di puro intrattenimento. E’ assurdo che sia associato al gioco d’azzardo”.

“Un imprenditore non dovrebbe essere considerato fuorilegge, se non c’è una legge. Purtroppo il sistema italiano non riesce a stare al passo coi tempi – il pensiero di Luigi Caputo, CEO e founder dell’Osservatorio Italiano Esports – Abbiamo presentato il White Paper alla Camera dei Deputati, la parte parlamentare e di normativa è essenziale. E’ importante cominciare a creare un ponte tra amusement e gaming, dobbiamo far conoscere questo settore, perché la conoscenza è fondamentale in tutte le sedi, istituzionali e politiche”.

A fargli eco è Alessio Cicolari, CEO di AK Informatica: “Il problema è che adesso la palla è in mano al legislatore, ADM ha fatto tutto ciò che poteva, ma ora è la politica a dover agire e questo è il problema. E’ il momento che la politica capisca che gli Esports danno lavoro, creano indotto, anziché avere paura di questo settore. Il problema non è l’apparecchio in sé, ma come viene utilizzato”.

Roberto Marai, presidente FaroPlay

Infine, il punto di vista degli operatori dalle parole di Roberto Marai, presidente FaroPlay: “Bisogna dare una mano a questo settore, che soffre a causa dell’accostamento con gli apparecchi comma 6. Tutti noi imprenditori italiani dovremmo essere trattati alla stessa stregua, tutti abbiamo bisogno di avere certezze, di poter lavorare e di poter investire senza ricevere brutte sorprese. Non possiamo essere equiparati agli apparecchi che pagano denaro, con le stesse regole stringenti”.

Tante voci ma un unico coro: il mondo dell’amusement deve cambiare ed evolversi e per farlo ha bisogno di staccarsi dalla normativa sugli apparecchi comma 6 con vincita in denaro. Associazioni e aziende aspettano tutele e regole chiare: la palla passa al governo, alla politica e ad ADM.