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Freni (sottosegretario Mef): “Escludo che il settore del gioco pubblico possa subire ulteriori aumenti di tassazione”

Norme disomogenee sul territorio non è da paese civile

“Il settore del gioco pubblico è un comparto industriale a tutti gli effetti. Però non posso ignorare che nelle regioni e province italiane si gioca in modo differente. Tutto questo ha un senso?

Probabilmente nell’ottica proibizionista sì, ma nell’ottica di mercato di garantire regole certe per pianificare il futuro è totalmente dissennato. Questa non è una normativa da paese civile. Devono esserci regole uniformi tutelando al contempo le peculiarità territoriali. È l’incertezza delle regole che crea l’illegalità”.

E’ quanto ha dichiarato Federico Freni, sottosegretario al MEF, nel corso della presentazione dello studio della CGIA Mestre, in collaborazione con Astro, sul gioco pubblico,

“Il nostro dovere è sradicare tutto ciò che non è limpido e che non tutela le fasce della popolazione più fragili. Noi, insieme all’Agenzia, abbiamo provato a cambiare le cose con una Legge delega che è stata mandata al Consiglio dei Ministri e che è stata bollinata dalla Ragioneria dello Stato. A parole sono tutti bravi, ma quando c’è da fare qualcosa si tirano tutti indietro per paura di sporcarsi”.

“Escludo che il gioco possa essere ulteriormente tassato. Come si fa a chiedere nuove tasse a settori, come il Bingo, che non hanno avuto ristori anzi hanno pagato anche durante il periodo di chiusura?”.

“Nella Legge di Bilancio potranno esserci prodotti di gioco in cui una parte del gettito sarà diretta a determinati comparti che ne hanno bisogno. A livello di sport non esiste solo il calcio, ma ci sono tante attività cosiddette minori e che hanno meno fondi. Lo sport va sostenuto, ma con intelligenza”.

Freni ha poi dichiarato: “La normazione del settore non è adeguata e sono fiducioso di poterla cambiare. Mi attendo una risposta alla lettera che ho inviato ai presidenti delle Regioni, diamo il tempo di leggerla”.

“E’ presto per parlare di rivedere il blocco della pubblicità del gioco. E’ un tema delicato. Io sono laico sul tema e bisogna ascoltare tutte le sensibilità e trovare una sintesi, ma è ancora presto per parlarne”.

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Studio CGIA Mestre-As.Tro: boom del gioco online e crollo del numero di imprese e lavoratori nel settore di slot e vlt

Dopo due anni di pandemia ed i continui aumenti di tassazione, il mercato dell’intrattenimento è messo in a dura prova

Già prima dell’emergenza COVID il settore del gioco lecito è stato sottoposto a forti tensioni: continui incrementi del prelievo e norme di contenimento dell’offerta (distanziometro, riduzione degli orari di apertura e accensione degli apparecchi). Questi eventi, riducendone progressivamente i margini per gli operatori, ne hanno minato e ne minano la sostenibilità mettendone a rischio la sopravvivenza. E’ quanto riportato nello studio della CGIA Mestre in collaborazione con As.Tro, presentata oggi a Roma.

Gli occupati sostenuti dal sistema awp-vlt sono oltre 48mila. Il comparto è costituito da oltre 53mila imprese.

Nel periodo 2015/2021 si è avuto una riduzione del 39% (-164.374) di AWP e una corrispondente contrazione del 38% degli esercizi con AWP (-31.470).

Nel solo triennio 2019-2021 si sono «persi» oltre 6.600 esercizi (-11%).

Nel biennio 2020-2021 il comparto di slot e vlt ha subito il più lungo periodo di sospensione attività a causa dell’emergenza COVID: 166 giorni nel 2020 e da 151 a 178 nel 2021 a seconda delle Regioni. Il susseguirsi dei provvedimenti di sospensione dell’attività ha fatto si che le aziende abbiano sopportato periodi lunghissimi di chiusura ininterrotta che oscillano da 218 sino a 245 giorni consecutivi.

Il gettito complessivo derivante dall’intero settore del gioco si è ridotto, nel corso del 2020 di 4,1 miliardi di euro, di cui 3,5 derivanti dagli apparecchi AWP e VLT. Si è passati infatti dagli 11,3 miliardi di gettito del 2019 ai 7,2 miliardi del 2020. Dimezzato invece il gettito da awp e vlt, passati dai 6,7 miliardi del 2019 ai 3,2 del 2020, con un calo del -52%.

Le riduzioni della raccolta sono state percentualmente superiori alla perdita di gettito (rispetto all’anno 2019). Le stime per il 2021 parlano di una raccolta per awp e vlt di 19 miliardi di euro, in calo del 59% rispetto ai 46,5 miliardi del 2019.

A partire dal 2015, ogni anno sono state aumentate le aliquote del PREU su slot e vlt e questa continua crescita ha comportato una forte riduzione del margine della filiera passato dal 42% del 2017 a meno di 1/3 nel 2020.

Proprio nel 2020 e nel 2021 si sono avuti ulteriori incrementi delle aliquote del PREU, che apparentemente non sembrano eccessivamente elevate, perché sono applicate sulla raccolta, ma se si rapportano al margine si scopre che corrispondono a un prelievo che per le AWP è attorno al 70% e per le VLT al 60%.

La riduzione della raccolta, registrata nel biennio 2020 e 2021 non è solamente dovuta all’emergenza COVID, ma anche ad ulteriori prescrizioni normative entrate in vigore proprio dal 2020: introduzione della tessera sanitaria, aumento della tassa sulle vincite, riduzione delle soglie del payout.

Nel periodo 2018–2021, si è avuta anche una riduzione degli occupati di almeno 8.400 unità, si tratta di una riduzione di quasi il 15%. Mentre, nello stesso periodo il calo del fatturato arriva a sfiorare il 60%, sintomo evidente della drammaticità del biennio 2020–2021 vissuto dagli operatori del gioco lecito.

Nel rapporto della CGIA Mestre c’è anche un focus sul gioco online. Nel biennio 2020 e 2021 i tassi di crescita del gioco online sono esplosi. Nel 2020 la crescita è stata del 45% e nel 2021 la spesa è aumentata di quasi 2/3. Si presume che i lunghi periodi di sospensione dell’attività subiti dal gioco fisico per l’emergenza sanitaria, abbiano sicuramente concorso a questo rilevante aumento.

Ai giocatori nel corso del 2021 è ritornato circa il 94% del giocato, mentre l’effettiva spesa è di circa il 6% del giocato (raccolta). La raccolta è passata dai 36,4 miliardi del 2019 ai circa 70 del 2021. La spesa invece da 1,8 miliardi del 2019 a 4,4 del 2021.

In soli 5 anni il gettito è triplicato: da 212 milioni nel 2015 a 634 nel 2020. Nel 2021 si stima che abbia raggiunto un ammontare di almeno 887 milioni di euro.

Attualmente vi sono 84 concessionari di cui 53 italiani e 31 di diversa nazionalità. La maggior parte dei concessionari esteri hanno sede a Malta (27), le rimanenti società provengono dalle seguenti nazioni: Bulgaria, Francia, Slovenia e Svezia. I siti attraverso i quali viene esercitato il gioco a distanza sono 433 di cui 330 in capo a concessionari italiani e 103 a quelli esteri.

I 53 Concessionari del gioco online presenti in Italia occupano 4.351 addetti. L’esercizio e la raccolta del gioco online è quindi solo una delle attività svolte da queste imprese. Si stima che i proventi del gioco online dei 53 Concessionari italiani rappresentino un ammontare di risorse in grado di sostenere almeno 1.500 lavoratori.

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Eventi

Osservatorio Censis-Lottomatica: il gioco pubblico primo argine contro l’illegalità e forma sicura e regolata di intrattenimento

A parlarne Freni (MEF), Minenna (ADM), Angelozzi (Lottomatica) ed il professor Celotto

E’ stato presentato ieri il del primo Numero dell’Osservatorio permanente Censis-Lottomatica sul gioco legale in Italia. L’incontro, moderato da Nicola Porro, giornalista e conduttore della trasmissione Quarta Repubblica su Rete4, ha visto come protagonisti Federico Freni, Sottosegretario Ministero dell’Economia, Marcello Minenna, Direttore Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, Alfonso Celotto, Professore ordinario di Diritto Costituzionale Università Roma Tre e Guglielmo Angelozzi, Amministratore Delegato di Lottomatica.

Il filo conduttore degli interventi è stato il gioco legale come argine all’illegalità, come forma sicura e regolata di intrattenimento, come risorsa economica e lavorativa. Ecco gli interventi nel dettaglio.

Freni (MEF): “Ho chiesto ai Governatori di soprassedere alle leggi regionali. Sì alla pubblicità controllata. Il proibizionismo non funziona, funzionano le regole”

“Purtroppo il gioco soffre di una speculazione etica, soffre lo stigma di un sistema che non può essere avvicinato, di qualcosa di sporco. In Parlamento abbiamo dovuto combattere, ad esempio, anche solo per la proroga di alcune concessioni nonostante queste fossero onerose e nonostante con quelle entrate si potessero fare cose molto utili per la collettività”.

“Sono sempre stato contrario ad un approccio proibizionistico verso questo settore. La legalità è la migliore formula per combattere il mercato illegale, non il proibizionismo. Il settore si può e si deve migliorare, ma non certo proibire”.

“Sul tema di un regolamento unico per il gioco pubblico, per il quale abbiamo presentato al Governo la nostra proposta, ho scritto anche Fedriga (Presidente Conferenza delle Regioni), chiedendo a tutti i Governatori di soprassedere alle leggi regionali in attesa del riordino nazionale. E’ veramente scandaloso che nel nostro Paese non ci sia ancora una legge nazionale su un settore così importante”.

Il sottosegretario Freni è anche intervenuto sul tema della pubblicità: “E’ un tema spinoso, ma sul quale ho un approccio laico. Se prendiamo ad esempio il gioco online, non possiamo avere un approccio come nel 2018. Il gioco online ha raddoppiato la sua portata e quindi va gestito in maniera diversa”.

“In un’ottica di revisione e regolamentazione complessiva la pubblicità non può essere un tabù. Va regolata, disciplinata con particolare attenzione per i soggetti fragili, fortemente sanzionata per chi non rispetta le regole, ma va comunque reintrodotta. Insomma ribadisco che il proibizionismo non funziona, funzionano le regole“.

Minenna (dg ADM): “Importante capire che la vigilanza viene prima della attività sanzionatoria. Il gioco legale è uno strumento per combattere la ludopatia e contrastare il gioco irregolare”

“La risposta sull’importanza del gioco legale viene da fatti e riscontri empirici. Il lockdown ha colpito il settore del gioco pubblico legale, non quello illegale che ha proseguito invece indisturbato la sua attività”.

“Quando abbiamo riscontrato questa criticità, abbiamo cercato uno strumento per cercare di contrastare il gioco irregolare. E, attraverso il Copregi, in pieno lockdown ci siamo coordinati con il capo di pubblica sicurezza, il prefetto Franco Gabrielli”.

“Siamo intervenuti in oltre 100 comuni, abbiamo chiuso più di 150 punti illegali di gioco ed elevato sanzioni per molti milioni di euro. Tutto questo durante il lockdown”.

“E quando ho presentato questi riscontri in Commissione Antimafia, i numeri furono talmente dirompenti che il gioco pubblico entrò finalmente nell’attenzione della Commissione, tanto che proprio Cafiero De Raho sottolineò la necessità di riaprire il settore“.

“Il tema principale è quello di far comprendere l’importanza della vigilanza del gioco. Il gioco pubblico sembra equivalente alla ludopatia, mentre non si capisce che attraverso questo settore possiamo avere strumenti per combattere il gioco problematico. Il principale problema è il contrasto al gioco irregolare. Bisogna comprendere che la vigilanza regolamentare viene prima a quella regolatoria”.

“La nostra stima sul gioco illegale è che cubi esattamente quanto il gioco legale. Alcuni provvedimenti regolatori sono urgenti. Non è più possibile procedere solo per il coraggio dell’Amministrazione che, ad esempio, è riuscita a fare una proroga amministrativa per le concessioni delle scommesse. Se non ci fosse stato un grande gioco di squadra con il sottosegretario, senza questo provvedimento normativo, nel settore delle scommesse avremmo spianato la strada alla criminalità organizzata. E molti esponenti parlamentari non hanno capito questo processo”.

Nicola Porro ha quindi chiesto a Minenna se “esiste un rischio tecnologico di furto e criminalità anche nel settore del gioco”.

“L’Agenzia con la sua unità di Investigazioni – ha sottolineato Minenna – ha avviato la prima vigilanza sul cloud nel settore del gioco. Tre settimane fa ho validato il metodo di vigilanza e stiamo già provvedendo in tal senso. Non escludo che a breve ci siano le prime deleghe. Abbiamo una serie di protocolli quadro sia con le forze di polizia sia con le agenzie, stiamo sperimentando le tecniche sul cloud e credo che nei primi giorni di settembre potremo dar vita a questo strumento”.

“Bisogna però insistere sul fatto che aspetti come la gara sul gioco a distanza, normative sui conti all’estero e sul whistleblowing, non possono più aspettare”. 

Angelozzi (AD Lottomatica): “Il gioco legale porta regole e sicurezza per utenti e Stato”

Nel suo intervento Guglielmo Angelozzi, ha sottolineato che: “Quello che gioco legale è un settore importante sotto molti punti di vista, delicato, controllato dalla Stato e che nel 2018 ha portato nelle casse dell’Erario 8 miliardi di euro“.

“Una cifra importante, che in anni “normali” arriva a 10 miliardi e che, secondo quanto riportato dal Censis, equivale ad esempio a quanto speso dallo Stato per finanziare tutte le attività culturali del nostro Paese in un anno”.

“Il gioco legale porta regole e  sicurezza per utenti e Stato. Dove non ci sono regole arriva sempre l’illegalità. A conferma di questo ci sono i dati registrati durante la chiusura, dovuta ai lockdown, delle sale di gioco pubblico. Una crescita esponenziale delle attività di gioco illegale, ora ridimensionata con le aperture”.

Celotto (Università Roma Tre): “Troppe regole regionali, con orari e distanze differenti, restringono il gioco legale ed allargano quello illegale”

“Sul tema gioco intervengono lo Stato, le Regioni ed i Comuni. I quattro settori coinvolti sono ordine pubblico, salute, normativa e tributi”.

“Con regolamentazioniorari e distanze differenti tra regioni e addirittura comuni, non si fa altro che restringere il gioco legale e allargare quello illegale”.

Sicuramente il periodo dei lockdown e la pandemia non ha aiutato questa situazione, inserendo norme straordinarie. Lo Stato non può regolare con mille norme, si dovrebbe avere una normativa nazionale. Vietare solamente è controproducente”.

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Normativa

Minenna (dg ADM): precisazioni su multe, omologhe e normative sui comma 7

Il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale al Senato

“Il cosiddetto “caso calciobalilla” non è mai stato veramente un caso. Si è trattato piuttosto della libera circolazione di una fake news sulla quale sono intervenuto a più riprese e su diversi organi di stampa. Anche ieri sera, in audizione alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale al Senato, ho ribadito alcuni concetti per fare definitivamente chiarezza su diverse imprecisioni, per usare un eufemismo, che sono apparse in questi giorni”. E’ quanto ha dichiarato il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna.

“Prima di tutto va smontata la questione della multa. La nostra direzione antifrode non ha dato alcun mandato di fare verifiche sui calciobalilla. Ho letto anche le dichiarazioni dell’associazione dei balneari e l’inchiesta fatta da Agimeg. Di questa fantomatica multa, dalla quale è partito il caso calciobalilla, non ci sono tracce.

Anche sulla questione delle omologhe si sono dette e scritte molte imprecisioni. Nel 2012 è stata emanata una norma molto stringente che però non è mai entrata in vigore, che prevedeva un nullaosta per apparecchi di questo tipo. Un provvedimento dell’Agenzia, partendo proprio da questa norma, ha declassato la stessa ad una più semplice autocertificazione, per la quale abbiamo anche protratto il termine al 31 luglio.

Voglio ricordare, sempre in tema di semplificazione della normativa sul comparto, che abbiamo inoltrato una proposta emendativa al Governo, ripresa dal sottosegretario Freni, che se entrerà in vigore consentirà all’Agenzia, dopo alcune verifiche, di eliminare anche questa autocertificazione.

Infine ci tengo anche a ribadire l’assoluta differenza tra il settore delle slot e quello degli apparecchi senza vincite in denaro. In particolare sul fatto che per le slot sono previste delle autorizzazioni particolari e che ci sono norme dedicate e delicate. Si tratta di due segmenti molto diversi tra loro.

Insomma come Agenzia – ha concluso Minenna – abbiamo sempre operato nella massima trasparenza e nel rispetto delle normative, intervenendo con nostri provvedimenti o con segnalazioni al Governo per far si che aziende e lavoratori del settore abbiano la massima tutela e per arrivare ad un modello di operatività equilibrato e sostenibile per tutti”. 

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SuperEnalotto

SuperEnalotto: continua la caccia al “6”

Il jackpot per il premio di prima categoria sfonda il muro dei 230 milioni di euro

Non si arresta la marcia del “6” al SuperEnalotto che non viene centrato dal 22 maggio dello scorso anno e che ha accumulato, per il concorso di domani sera, un jackpot di 230,4 milioni di euro.

Nell’ultima estrazione i giocatori non sono però rimasti a bocca asciutta. Basti anche solo pensare ai due “5” che si sono portati a casa oltre 113mila euro ciascuno. E grazie al Winbox e Seconda Chance, i premi totali sono stati per circa 700mila euro.

Le quote vincenti del concorso di martedì 28 giugno del SuperEnalotto:

CATEGORIAVINCITORIVALORI IN EURO (€)
Punti 60
Punti 5+10
Punti 52113.105,97 €
Punti 4641361,13 €
Punti 325.07027,70 €
Punti 2403.1305,34 €

Le quote del SuperStar:

CATEGORIAVINCITORIVALORI IN EURO (€)
5 Stella0
4 Stella336.113,00 €
3 Stella942.770,00 €
2 Stella1.532100,00 €
1 Stella10.94510,00 €
0 Stella24.1995,00 €
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Simbolotto

Simbolotto, la dea bendata “bacia” la provincia di Potenza

Vinto un ‘5’ nella località di Barile

Nel concorso del 21 giugno scorso, un fortunato appassionato di Barile, in provincia di Potenza, ha centrato tutti e cinque i simboli associati al Simbolotto, portandosi a casa il premio di prima categoria.

I 5 simboli, abbinati ad altrettanti numeri usciti sulla ruota di Napoli, erano: 45 la rondine, 14 il baule, 44 la prigione, 18 il cerino, 29 il diamante.

La vincita è stata di ben 15mila euro.

La combinazione di martedì 28 giugno è:

34-TESTA

4-MAIALE

30-CACIO

20-FESTA

31-ANGURIA

La combinazione di giovedì 23 giugno è:

41-BUFFONE

2-MELA

32-DISCO

13-RANA

23-AMO

La combinazione di sabato 25 giugno è:

13-RANA

15-RAGAZZO

28-OMBRELLO

18-CERINO

1-ITALIA

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Eurojackpot

Eurojackpot, l’estrazione di martedì 28 giugno

Per il concorso di venerdì prossimo il jackpot sale a 65 milioni di euro

Sono stati oltre 6 i milioni di euro vinti nell’estrazione di martedì 28 giugno dell’Eurojackpot.

Nessun vincitore però di prima categoria, ma un fortunato giocatore è riuscito a centrare il “5+1” portandosi a casa oltre 950mila euro.

La combinazione di martedì 28 giugno è:

2-10-23-29-50 Euronumeri 3-10

Le quote:

CATEGORIAVINCITORIVALORI IN EURO (€)
Punti 5 + 20
Punti 5 + 11952.311,20 €
Punti 5 + 0689.509,80 €
Punti 4 + 2224.026,60 €
Punti 4 + 1387286,10 €
Punti 3 + 2824147,80 €
Punti 4 + 0787112,50 €
Punti 2 + 21215323,20 €
Punti 3 + 11654919,00 €
Punti 3 + 03472817,20 €
Punti 1 + 26237611,90 €
Punti 2 + 12348569,50 €
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Scommesse calcio

Serie A: per i bookmakers duello Inter-Juventus per il titolo. Poche speranze al bis del Milan

Lo scudetto al Monza di Berlusconi vale 100 volte la somma puntata

Sarà un testa a testa Inter-Juventus per aggiudicarsi il prossimo scudetto della Serie A. Secondo i bookmakers le due formazioni sono le principali candidate al titolo, con la quota di un loro successo che vale mediamente 2,75 volte la somma puntata.

Un bis del Milan, detentore del titolo, viene invece reputato meno probabile visto che la quota di un un secondo scudetto consecutivo vale 4,00 volte la posta.

Le possibili sorprese potrebbero essere il Napoli di Spalletti e la Roma di Mourinho. Lo scudetto al Napoli vale una quota a 10,00, mentre un successo dei giallorossi pagherebbe 12,00 volte la cifra puntata.

Più staccate l’Atalanta (25,00), la Lazio (33,00) e la Fiorentina (50,00).

E se a vincere lo scudetto fosse il neo promosso Monza di Galliani e Berlusconi verrebbe pagata una quota di 100 volte la somma puntata.

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Normativa

Comitato Direttivo Fipe-Confcommercio: protagonista la situazione dei giochi pubblici

Dopo le chiusure per la pandemia, il settore si sta lentamente riprendendo

Si è tenuto ieri, il Comitato Direttivo nazionale FIPE – Confcommercio. Negli uffici di Piazza Belli a Roma, si sono affrontati i principali temi di mercato dei pubblici esercizi in questa fase economica, con particolare attenzione ai temi del rinnovo del contratto di lavoro (sul quale è in corso l’organizzazione del Focus di approfondimento che si terrà il prossimo 6 luglio a Roma) e della tematica dei Buoni Pasto, in vista della nuova gara Consip.

La Direzione Generale ha esposto i continui contatti avviati fin dai primi mesi dell’anno con l’Agenzia Dogane e Monopoli per il chiarimento e la semplificazione della disciplina degli apparecchi meccanici di puro intrattenimento offerti in luoghi pubblici.

Il Presidente di EGP-FIPE, Emmanuele Cangianelli, su richiesta del Presidente Stoppani, ha esposto la situazione dei giochi pubblici, rappresentando la fase di ripresa di sale bingo e gaming halls, pur finanziariamente appesantite dai recenti lunghi periodi di chiusura, e le problematiche tuttora esistenti anche per gli esercizi generalisti, derivanti dalle ormai croniche incongruenze normative tra legislazioni nazionale e locale, dalle tensioni competitive tra prodotti in concessione e dalle dinamiche di cambiamento dei consumi, soprattutto per le scommesse sportive.

È stata ribadita la stretta collaborazione tra Federazione e organizzazione di categoria nelle attività istituzionali nazionali ed a livello regionale.

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Normativa

Biliardini, ADM: “Nessuna nuova regolamentazione, attenzione alle fake news. Gioco della tradizione italiana da salvaguardare”

Una norma del 2012 ha inserito i biliardini tra gli apparecchi da disciplinare con interventi ministeriali

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli apprende con rammarico le false notizie apparse sugli organi di stampa nelle ultime ore sulla regolamentazione dei biliardini. ADM infatti è ben consapevole della rilevanza di questi giochi nella cultura e tradizione degli italiani.

Nelle ultime ore, nessuna nuova regolamentazione è intervenuta per modificare la normativa di settore già esistente. I biliardini, come sempre, potranno essere liberamente installati in tutti i luoghi aperti al pubblico in continuità con le regole del passato e secondo le modalità già previste.

È utile ripercorrere, rapidamente, lo sviluppo della vicenda per chiarire i punti principali della materia rappresentando preliminarmente che gli uffici dell’Agenzia non hanno attivato – e al momento non intendono attivare – alcun intervento di controllo sul territorio.

Una norma del 2012 ha inserito i biliardini fra quegli apparecchi le cui caratteristiche devono essere disciplinate da interventi ministeriali: ciò con l’intento di garantire la sicurezza dell’esercizio. A titolo esemplificativo per comprendere l’utilità dell’intervento, tra i diversi documenti che il produttore deve presentare per la commercializzazione del prodotto sono presenti anche quelli che garantiscono gli standard di sicurezza dei giocatori previsti dalle normative europee. Queste regole valgono naturalmente solo nei luoghi aperti al pubblico e non per la vendita di biliardini a privati.

Un intervento normativo del 2020 ha consentito all’Agenzia di intervenire come ente di regolazione.

Conseguentemente, nel 2021, nei mesi di maggio e giugno, sempre per salvaguardare i biliardini già installati nei luoghi aperti al pubblico ed evitare che una norma inapplicata del 2012 portasse a centinaia di sequestri su tutto il territorio nazionale, l’Agenzia ha adottato regole semplificate di autodichiarazione che non prevedono più una autorizzazione ma un semplice nulla osta.

Sotto l’aspetto tributario, tali apparecchi sono assoggettati, da oltre venti anni, all’imposta sugli intrattenimenti. Anche in questo caso, nulla è cambiato con la nuova regolamentazione ed è quindi oggettiva l’inesattezza delle informazioni riportate sui media.

Da ultimo, l’Agenzia sempre con l’intento di garantire lo svolgimento di questo importante intrattenimento, si è fatta promotrice di una nuova norma di semplificazione, che in questi giorni risulta essere in discussione in Parlamento. Verrebbero in tal senso eliminati, dagli obblighi certificativi posti dalle leggi oggi in vigore, proprio i biliardini. Inoltre, l’Amministrazione, quale organo tecnico di settore, ha sempre fornito parere istruttorio favorevole ad interventi normativi aventi analogo fine e valore sociale.

“Si rassicura tutto il settore e tutti i giocatori – afferma il Direttore Generale Marcello Minenna – che anche per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli il calcio balilla rappresenta uno dei giochi della storia e della tradizione di tutti noi italiani da salvaguardare e promuovere anziché da ostacolare, non essendo in alcun modo assimilabili ad apparecchi con vincita in denaro come videolottery e slot.” cdn/AGIMEG