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Scommesse sportive, nei primi 5 mesi del 2020 settore in forte calo

Con le sale chiuse dall’8 marzo, il settore delle scommesse sportive ha registrato un forte calo nei primi cinque mesi dell’anno

Rispetto allo stesso periodo del 2019, il betting ha registrato un decremento di oltre 20 punti percentuale

Il settore delle scommesse sportive è stato pesantemente colpito dall’emergenza Coronavirus. Tutte le sale scommesse ed i corner (bar, tabaccherie o altri esercizi dove si può anche scommettere ma l’attività prevalente non è quella del gioco) sono stati chiusi l’8 marzo scorso, fatto che, insieme alla sospensione dei campionati nazionali, ha decretato il crollo del settore.

Nei primi cinque mesi di quest’anno, come elaborato da Agimeg, la spesa relativa sia al canale fisico sia a quello online è stato di oltre 528 milioni di euro. Si è trattato di un calo del 24,3%, visto che nei primi cinque mesi del 2019 la spesa era stata di circa 699 milioni di euro. Analizzando solo il canale terrestre, quello cioè formato da agenzie e corner, chiuso per quasi tre mesi, il segmento ha perso mediamente l’80%.

Il 2020 era invece iniziato molto bene. A gennaio la crescita della spesa, rispetto ad un anno prima, era stata del 70%. Incremento minore, ma sempre positivo, a febbraio, quando la spesa ha registrato un +15% rispetto a febbraio 2019.

Il calo è cominciato a marzo quando, il giorno 8, tutte le sale scommesse sono state chiuse. Il lockdown ha quindi segnato un decremento per il settore del 30%.

Ad aprile e maggio le sale sono rimaste chiuse e, con il solo apporto del gioco online, il settore del betting ha segnato un crollo, rispettivamente, del -88% e del -73,6%.

A fine giugno le scommesse dovrebbero recuperare un po’ di scompenso accumulato quest’anno, visto che, dopo il DPCM dell’11 giugno che ne decretava la riapertura, in molte regioni le sale hanno riaperto i battenti dal 15 giugno.

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