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Minenna (dir. ADM): “Chiusura gioco pubblico ha determinato spostamento verso gioco illegale”

Intervista a Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sul gioco pubblico

Lotta all’illegalità, nuovi bandi di gara e tutela salute tra i temi trattati dal direttore delle Dogane e Monopoli

Dalla chiusura della rete di gioco pubblico necessaria per fronteggiare la pandemia alla lotta all’illegalità, dall’attività del Copregi ai nuovi bandi di gara, passando per la tutela della salute pubblica e la necessità di nuovi interventi sul comparto finalizzati a rendere più omogenee le norme che regolano il gioco in Italia. Sono alcuni dei temi su cui si è soffermato il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, in un’intervista all’Adnkronos.

“E’ evidente che bisogna essere molto attenti a valutare l’esigenza della tutela della salute pubblica, che è sempre prioritaria, ma evitare che dietro a questa tutela si possa generare un rallentamento della riapertura di un’attività, che comunque è svolta da concessionari di Stato, è fondamentale per contrastare l’attività illegale”, ha ricordato Minenna, sottolineando come la chiusura delle sale da gioco, per contenere la pandemia, abbia portato a uno spostamento di parte dell’attività verso quelle illegali.

“La chiusura del gioco legale ha purtroppo determinato questo spostamento anche perché parte di questa illegalità è legalmente vestita, cioè si presenta ai giocatori come se fossero dei soggetti autorizzati”.
Per contrastare queste attività illegali, ADM ha attivato “le funzioni del Copregi, nell’ambito del quale l’agenzia è in grado di operare in sinergia con polizia, carabinieri e guardia di Finanza, per operazioni funzionali al contrasto”. Attraverso l’attività del ‘Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori’, “siamo intervenuti in oltre 50 province, su oltre 200 sale, elevando sanzioni per milioni di euro, con attività che sono in corso anche in queste settimane”, ha detto ancora Minenna.

In particolare nel gioco online i controlli non sono sempre dei più agevoli: “Sono stata avanzate delle proposte normative che rendano ancora più efficace la nostra capacità di operare sul gioco online, anche magari con qualche modalità che consenta di interagire con questi operatori senza chiarire di essere funzionari dell’agenzia. Speriamo che nel 2021 si riesca ad avere qualche supporto normativo in più. Il gioco online – ha spiegato Minenna – è l’ambito dove purtroppo è più facile generare una ‘vestizione di legalità’. Un sito che offre gioco online illegale può presentarsi e dare l’impressione di essere un soggetto regolato e vigilato dall’Adm” e questo “è sicuramente problematico” anche se l’agenzia ha “strumenti di monitoraggio sul gioco online e anche dei poteri di oscuramento”. Ad esempio “nel gioco online vigilato dall’Agenzia sono richiesti dei dati anagrafici puntuali e non è consentito svolgere pubblicità. Quindi l’utente che vuole operare in un ambito regolato e vigilato dall’agenzia, avendo queste due accortezze nell’interazione con il sito, può comprendere se sta operando su una piattaforma lecita o meno”.

Tra le richieste avanzate da ADM, ha ricordato il direttore generale, “abbiamo chiesto degli interventi normativi tra cui, ad esempio, il whisterblowing, cioè la possibilità di segnalare all’agenzia, con i cosiddetti ‘spifferatori’, eventuali possibili fenomeni di illegalità, come peraltro già previsto per altre autorità di regolamentazione e di vigilanza, anche amministrativa. Speriamo si possa aumentare la nostra efficacia di intervento che ovviamente passa sempre da interazioni con l’attività giudiziaria e le altre forze di polizia”.

Altro tema è rappresentato dalla necessità di snellire la disciplina relativa al gioco pubblico, appesantita negli anni da troppe norme. “Il settore dei giochi è disciplinato da forse troppe norme, peraltro inserite in tanti veicoli normativi”, ha detto ancora Minenna. “I poteri dell’Adm sono notevoli dal punto di vista della vigilanza e della registrazione del dato di gioco” con “tutte le piattaforme legali che hanno un raccordo con i server e con le strutture informatiche dell’agenzia tramite Sogei” ma “questo non è sufficiente a garantire che si possa, nel breve, definire in maniera compiuta i termini delle varie gare” relative alle “nuove concessioni nei vari ambiti di competenza”.

“Negli anni – ricorda – si sono succedute una serie di discipline non solo a livello nazionale, ma anche concorrenti a livello territoriale. E’ chiaro che questa stratificazione richieda un qualche coordinamento che l’Agenzia a breve chiederà anche alla Conferenza Stato Regioni”.

Infine il direttore generale di Adm ha ricordato l’open hearing sulle piattaforme web dell’Agenzia “in cui abbiamo chiesto agli operatori cosa pensano di una eventuale riforma del gioco pubblico. Lo abbiamo anche illustrato con un video-processo che è sul sito dell’Agenzia, nel quale abbiamo dato delle linee guida possibili, tra cui anche la scrittura di un testo unico dei giochi dove la delega, a mio avviso, dovrebbe essere data proprio all’organo tecnico che è l’Adm”. Tra le proposte, ha aggiunto Minenna, “ci sono anche le idee che riguardano gli ippodromi e le sale giochi, o quelle che riguardano la tessera del giocatore. Insomma, tanti aspetti che sono predecessori rispetto al tema delle gare su cui verosimilmente, anche con gli organi istituzionali, bisognerà effettuare qualche riflessione”, ha concluso Minenna.

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