La sentenza del Tribunale riguarda un’ordinanza del Comune di Fara Gera d’Adda
Sei persone in cura per ludopatia, su una popolazione maggiorenne di 6.673 abitanti non possono rappresentare un’emergenza sanitaria idonea a frustrare le legittime aspettative economiche di imprese debitamente autorizzate, che già sottostanno a rigide limitazioni e controlli posti a monte dei relativi provvedimenti autorizzatori. E’ quanto sottolinea l’avvocato Isabella Rusciano, di As.Tro, commentando la decisione del Tar Brescia di annullare l’ordinanza del Comune di Fara Gera d’Adda sugli orari di esercizio delle sale slot. “Senza discutere il diritto del sindaco di criticare la sentenza – ha dichiarato l’avv. Rusciano – ed eventualmente appellarsi al Consiglio di Stato, c’è un elemento indiscutibile che emerge dai dati risultanti dalla stessa motivazione dell’ordinanza impugnata e di cui il Tar ha preso semplicemente atto: 6 persone in cura per ludopatia, su una popolazione maggiorenne di 6.673 abitanti non possono rappresentare un’emergenza sanitaria idonea a frustrare le legittime aspettative economiche di imprese debitamente autorizzate, che già sottostanno a rigide limitazioni e controlli posti a monte dei relativi provvedimenti autorizzatori. Lo strumento previsto dall’art. 50, comma 7 del Tulps, che prevede la possibilità per i sindaci di disciplinare gli orari degli esercizi commerciali, comprese quelle che svolgono l’offerta di gioco rappresenta, a differenza dei provvedimenti emergenziali, lo strumento primario per consentire ai sindaci di esercitare, in veste di rappresentanti dell’intera comunità territoriale, la propria funzione di armonizzazione degli interessi commerciali delle imprese presenti sul territorio con le esigenze complessive della cittadinanza. Da parte nostra non è mai esistita la pretesa di negare la possibilità di una regolamentazione oraria delle attività di offerta di gioco, Purché la relativa disciplina si riveli sostenibile dal punto di vista della tenuta economica ed occupazionale”. (fed)