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“Sundas12Rule”, la proposta innovativa per un profondo cambiamento nel sistema calcio in Italia

Nel dibattito sul futuro del calcio italiano, emerge la proposta dell’agente Fifa Alessio Sundas

Una nuova regola per valorizzare i vivai italiani e offrire pari opportunità ai giovani extracomunitari nati in Italia

Nel mondo del calcio in Italia viene nuovamente messa alla ribalta la questione dei giocatori extracomunitari. Questa volta la proposta, che può cambiare notevolmente i quadri generale del sistema pallone in Italia, arriva direttamente dall’agente Fifa Alessio Sundas.

La cosiddetta “Regola Sundas12” è stata presentata dallo stesso Sundas ai vertici del sistema calcistico italiano. “Pensata per tutelare e promuovere i giovani talenti italiani”, la proposta di Sundas mira a permettere ai giovani giocatori extracomunitari, anche quelli nati in Italia da genitori stranieri, “di ricevere lo spazio e le opportunità che meritano”, ha tenuto a precisare l’agente Fifa.

Una misura, questa, che apporterebbe evidenti benefici ai giocatori in termini di profili tecnici, sviluppo dei valori metrici e rappresenterebbe “un passo fondamentale anche verso la costruzione di un futuro più meritocratico e competitivo per il calcio italiano”.

Constatato il sofferente “stato di salute” del sistema calco in Italia – rendimento non particolarmente brillante della Nazionale italiana e il gap ancora da colmare da parte dei club italiani rispetto alla Premier League, Liga e Bundesliga in termini economici e di valori tecnici –  Sundas ha così mirato a “rimettere i vivai al centro del progetto, restituendo fiducia e spazi ai settori giovanili italiani”.

Una proposta al passo coi tempi che abbraccia l’innovazione e l’uso della tecnologia passando dai dati, con l’algoritmo Kbi (Key Biometric Indicators), parte del progetto Algortithm Soccer, che, come specificato dall’agente, “permette di analizzare oggettivamente le performance dei calciatori attraverso indicatori biometrici e tecnici“.

La “Sundas12 Rule” offre, dunque, un’opportunità quasi unica per abbracciare il cambiamento e chiede al sistema calcio italiano di creare le condizioni normative per attuarlo, dal momento che “i vivai languono, le società si affidano a logiche di breve termine, e il talento – quello vero – spesso resta bloccato, frenato da barriere che hanno poco a che vedere con lo sport”.

Per “un calcio più equo e meritocratico“, l’appello di Sundas è stato lanciato a Federazioni, club, dirigenti e allenatori per accantonare tutta quella serie di cavilli burocratici e lasciar spazio all’ascolto “di proposte coraggiose come questa”, ha dichiarato Sundas.

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