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Osservatorio Censis-Lottomatica: il gioco pubblico primo argine contro l’illegalità e forma sicura e regolata di intrattenimento

Il gioco legale, la lotta alla ludopatia, il contrasto al gioco illegale, la norme regionali, i temi principali trattati nell’incontro

A parlarne Freni (MEF), Minenna (ADM), Angelozzi (Lottomatica) ed il professor Celotto

E’ stato presentato ieri il del primo Numero dell’Osservatorio permanente Censis-Lottomatica sul gioco legale in Italia. L’incontro, moderato da Nicola Porro, giornalista e conduttore della trasmissione Quarta Repubblica su Rete4, ha visto come protagonisti Federico Freni, Sottosegretario Ministero dell’Economia, Marcello Minenna, Direttore Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, Alfonso Celotto, Professore ordinario di Diritto Costituzionale Università Roma Tre e Guglielmo Angelozzi, Amministratore Delegato di Lottomatica.

Il filo conduttore degli interventi è stato il gioco legale come argine all’illegalità, come forma sicura e regolata di intrattenimento, come risorsa economica e lavorativa. Ecco gli interventi nel dettaglio.

Freni (MEF): “Ho chiesto ai Governatori di soprassedere alle leggi regionali. Sì alla pubblicità controllata. Il proibizionismo non funziona, funzionano le regole”

“Purtroppo il gioco soffre di una speculazione etica, soffre lo stigma di un sistema che non può essere avvicinato, di qualcosa di sporco. In Parlamento abbiamo dovuto combattere, ad esempio, anche solo per la proroga di alcune concessioni nonostante queste fossero onerose e nonostante con quelle entrate si potessero fare cose molto utili per la collettività”.

“Sono sempre stato contrario ad un approccio proibizionistico verso questo settore. La legalità è la migliore formula per combattere il mercato illegale, non il proibizionismo. Il settore si può e si deve migliorare, ma non certo proibire”.

“Sul tema di un regolamento unico per il gioco pubblico, per il quale abbiamo presentato al Governo la nostra proposta, ho scritto anche Fedriga (Presidente Conferenza delle Regioni), chiedendo a tutti i Governatori di soprassedere alle leggi regionali in attesa del riordino nazionale. E’ veramente scandaloso che nel nostro Paese non ci sia ancora una legge nazionale su un settore così importante”.

Il sottosegretario Freni è anche intervenuto sul tema della pubblicità: “E’ un tema spinoso, ma sul quale ho un approccio laico. Se prendiamo ad esempio il gioco online, non possiamo avere un approccio come nel 2018. Il gioco online ha raddoppiato la sua portata e quindi va gestito in maniera diversa”.

“In un’ottica di revisione e regolamentazione complessiva la pubblicità non può essere un tabù. Va regolata, disciplinata con particolare attenzione per i soggetti fragili, fortemente sanzionata per chi non rispetta le regole, ma va comunque reintrodotta. Insomma ribadisco che il proibizionismo non funziona, funzionano le regole“.

Minenna (dg ADM): “Importante capire che la vigilanza viene prima della attività sanzionatoria. Il gioco legale è uno strumento per combattere la ludopatia e contrastare il gioco irregolare”

“La risposta sull’importanza del gioco legale viene da fatti e riscontri empirici. Il lockdown ha colpito il settore del gioco pubblico legale, non quello illegale che ha proseguito invece indisturbato la sua attività”.

“Quando abbiamo riscontrato questa criticità, abbiamo cercato uno strumento per cercare di contrastare il gioco irregolare. E, attraverso il Copregi, in pieno lockdown ci siamo coordinati con il capo di pubblica sicurezza, il prefetto Franco Gabrielli”.

“Siamo intervenuti in oltre 100 comuni, abbiamo chiuso più di 150 punti illegali di gioco ed elevato sanzioni per molti milioni di euro. Tutto questo durante il lockdown”.

“E quando ho presentato questi riscontri in Commissione Antimafia, i numeri furono talmente dirompenti che il gioco pubblico entrò finalmente nell’attenzione della Commissione, tanto che proprio Cafiero De Raho sottolineò la necessità di riaprire il settore“.

“Il tema principale è quello di far comprendere l’importanza della vigilanza del gioco. Il gioco pubblico sembra equivalente alla ludopatia, mentre non si capisce che attraverso questo settore possiamo avere strumenti per combattere il gioco problematico. Il principale problema è il contrasto al gioco irregolare. Bisogna comprendere che la vigilanza regolamentare viene prima a quella regolatoria”.

“La nostra stima sul gioco illegale è che cubi esattamente quanto il gioco legale. Alcuni provvedimenti regolatori sono urgenti. Non è più possibile procedere solo per il coraggio dell’Amministrazione che, ad esempio, è riuscita a fare una proroga amministrativa per le concessioni delle scommesse. Se non ci fosse stato un grande gioco di squadra con il sottosegretario, senza questo provvedimento normativo, nel settore delle scommesse avremmo spianato la strada alla criminalità organizzata. E molti esponenti parlamentari non hanno capito questo processo”.

Nicola Porro ha quindi chiesto a Minenna se “esiste un rischio tecnologico di furto e criminalità anche nel settore del gioco”.

“L’Agenzia con la sua unità di Investigazioni – ha sottolineato Minenna – ha avviato la prima vigilanza sul cloud nel settore del gioco. Tre settimane fa ho validato il metodo di vigilanza e stiamo già provvedendo in tal senso. Non escludo che a breve ci siano le prime deleghe. Abbiamo una serie di protocolli quadro sia con le forze di polizia sia con le agenzie, stiamo sperimentando le tecniche sul cloud e credo che nei primi giorni di settembre potremo dar vita a questo strumento”.

“Bisogna però insistere sul fatto che aspetti come la gara sul gioco a distanza, normative sui conti all’estero e sul whistleblowing, non possono più aspettare”. 

Angelozzi (AD Lottomatica): “Il gioco legale porta regole e sicurezza per utenti e Stato”

Nel suo intervento Guglielmo Angelozzi, ha sottolineato che: “Quello che gioco legale è un settore importante sotto molti punti di vista, delicato, controllato dalla Stato e che nel 2018 ha portato nelle casse dell’Erario 8 miliardi di euro“.

“Una cifra importante, che in anni “normali” arriva a 10 miliardi e che, secondo quanto riportato dal Censis, equivale ad esempio a quanto speso dallo Stato per finanziare tutte le attività culturali del nostro Paese in un anno”.

“Il gioco legale porta regole e  sicurezza per utenti e Stato. Dove non ci sono regole arriva sempre l’illegalità. A conferma di questo ci sono i dati registrati durante la chiusura, dovuta ai lockdown, delle sale di gioco pubblico. Una crescita esponenziale delle attività di gioco illegale, ora ridimensionata con le aperture”.

Celotto (Università Roma Tre): “Troppe regole regionali, con orari e distanze differenti, restringono il gioco legale ed allargano quello illegale”

“Sul tema gioco intervengono lo Stato, le Regioni ed i Comuni. I quattro settori coinvolti sono ordine pubblico, salute, normativa e tributi”.

“Con regolamentazioniorari e distanze differenti tra regioni e addirittura comuni, non si fa altro che restringere il gioco legale e allargare quello illegale”.

Sicuramente il periodo dei lockdown e la pandemia non ha aiutato questa situazione, inserendo norme straordinarie. Lo Stato non può regolare con mille norme, si dovrebbe avere una normativa nazionale. Vietare solamente è controproducente”.

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