Si spende meno nelle regioni del nord-est Italia e del mezzogiorno
Tra i consumi medi mensili delle famiglie italiane il gioco si trova al 124° posto su 153 voci di spesa. Questo dato è emblematico per far capire come il gioco pubblico non vada ad intaccare in maniera importante le risorse economiche delle famiglie italiane. La spesa media mensile per giochi, lotterie e scommesse, nel 2018 e nel 2019 è stata di 3,9 euro, mentre nel 2020, causa la pandemia, la somma è scesa a 2,12 euro, con un calo quindi del -45,8%. Secondo la rilevazione dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), se nel 2018 e nel 2019 una famiglia spendeva mediamente 46 euro l’anno nel gioco pubblico, lo scorso anno la cifra è scesa a circa 25 euro. Interessante la differenza di spesa a livello territoriale. Nelle isole infatti la spesa è drasticamente crollata, passando da 3,33 euro del 2019 all’1,27 euro dello scorso anno (-61,9%). Sotto la media nazionale anche il nord-est, con una spesa mensile media di 1,98 euro ed il mezzogiorno (1,86 euro). Sopra le media invece la spesa nel nord-ovest, dove nel 2020 si è speso mensilmente per famiglia 2,43 euro, seguito dal centro, con 2,23 euro. Una grande differenza si è vista anche nelle aree metropolitane. La spesa media più alta nel 2019 è stata di 4,34 euro e riguardava le periferie delle aree metropolitane e i comuni con più di 50mila abitanti, mentre nel 2020 la spesa più alta, che è stata 2,39 euro, si è registrata nelle grandi città. (fed)