Categorie
Normativa

I giochi in lockdown da 3 mesi

Nelle Casse dello Stato mancano oltre 2 miliardi di euro dai giochi

Dopo tre mesi di chiusura il settore del gioco lancia l’allarme anche per le casse dell’Erario. Sale giochi, scommesse e Bingo sono chiuse dall’8 marzo scorso ed ancora non c’è un accenno a quando potranno riaprire.

La Fase 3 è iniziata, gli italiani si possono muovere liberamente anche tra le regioni, le attività economiche sono praticamente tutte aperte, ma il comparto giochi sembra ancora essere in piena Fase 1.

Oltre all’emergenza per i lavoratori del settore, 120mila persone che sono a casa da tre mesi ed in più di qualche caso anche senza poter usufruire della cassa integrazione, c’è anche un allarme per le casse dello Stato.

Mediamente la chiusura delle sale sta costando all’Erario tra i 650 ed i 750 milioni di euro. In tre mesi quindi si sono già perse entrate per oltre 2,2 miliardi di euro.

Le imprese

Ci sono già diverse analisi fatte sul settore giochi che lanciano anche l’allarme imprese. Ci sarebbe infatti già un 15% di aziende che, finito il lockdown per il settore, non riaprirà perché in questi mesi avranno perso tutta la “forza” economica di cui disponevano.

Secondo un recente studio fatto da Agimeg, gli occupati nei singoli comparti del gioco sono: 12mila nel Bingo, 56.600 negli esercizi con awp e vlt, 25mila nel comparto scommesse, 20mila nell’ippica, per un totale di 120mila. A questi vanno aggiunti altri 120mila tabaccai.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.