Chiacchio (pres. AGSI): “Il gestore è determinante e va tutelato”
Presso la Sala Consiliare del Comune di Napoli, questa mattina, si è tenuto il convegno “Giochi legali: la tutela del gestore”, organizzato dall’AGSI – Associazione Gestori Scommesse Italia. L’evento ha visto la partecipazione di figure istituzionali, esperti del settore e rappresentanti delle associazioni, con l’obiettivo di discutere le problematiche e le prospettive del comparto del gioco legale in Italia, con un’attenzione particolare ai gestori.
L’incontro, introdotto dal Presidente dell’AGSI Pasquale Chiacchio e moderato da Mimmo Falco, Vice Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, ha offerto un quadro dettagliato delle dinamiche del settore, esplorando i temi del riordino normativo, della sostenibilità economica e della lotta al gioco illegale.
Pier Paolo Baretta, assessore al bilancio del Comune di Napoli, ha aperto il dibattito affrontando il tema della relazione tra istituzioni e operatori del settore: “Nel dialogo con le istituzioni siamo su fronti diversi. Il riordino riguarda diversi comparti del settore che necessitano di risposte separate e differenti. Il primo passo del riordino, con il decreto 41/24, riguarda il gioco da remoto. Per il gestore vogliamo spostare la focalizzazione sul gioco fisico, terrestre, che ancora non è stato oggetto di riordino. Sarà il prossimo passo probabilmente”.
L’avvocato Stefano Sbordoni ha sottolineato la necessità di una regolamentazione chiara e uniforme: “Per i gestori è necessaria una regolamentazione univoca. Sicuramente sì, ma questo passa attraverso i concessionari stessi. Il gestore si trova un carico di responsabilità ma senza alcuna certezza. Spesso si trova impantanato in situazioni in cui la sua posizione è messa in discussione, come la concorrenza estrema e l’intrusione da parte degli enti locali. La compartecipazione degli enti locali ai proventi del gioco potrebbe garantire più equità e trasparenza”.
Gianmaria Chiodo, presidente CNI, ha puntato il dito contro le banche e il sistema burocratico: “Le banche si nascondono dietro un codice etico, che è la più grande falsità che vige in questo momento. Di etico nelle banche non c’è nulla. Siamo fornitori di intrattenimento, non di problematiche sanitarie. Fino ad oggi siamo stati dipinti come brutti e cattivi, ma paghiamo 13 miliardi e 800 milioni allo Stato. Noi piccoli imprenditori del gioco abbiamo creato il settore e in questo momento stiamo combattendo con mille burocrazie”.
Aniello Baselice , presidente dell’Osservatorio regionale sul disturbo da gioco d’azzardo della Campania, ha evidenziato il lavoro svolto sul fronte della prevenzione: “L’obiettivo è permettere ad ogni operatore di ricevere le informazioni e anche le dritte per rispettare la normativa, ma anche per essere di supporto a quegli utenti che possono manifestare comportamenti problematici”.
L’avvocato Laudadio ha lodato l’approccio campano come modello da seguire: “L’esperienza della Campania dovrebbe essere un modello esportato a livello nazionale. Bisogna partecipare per rendere fruibile nella legalità il comparto del gioco”.
In chiusura, il Presidente dell’AGSI, Pasquale Chiacchio, ha ribadito l’importanza della tutela dei gestori: “Sulla riforma del gioco fisico abbiamo fatto varie proposte. Io mi aspetto un confronto serio e condiviso. Perchè è proprio dal confronto che nascono i migliori risultati, quelli seri. E’ necessario tutelare tutte le parti in causa”. “Per la tutela del gestore bisogna partire dal rispetto, che è il motore di questo settore. Pensiamo al calcio in cui le squadre hanno dirigenza, presidente e allenatore, ma chi va in campo sono i giocatori. I calciatori danno valore e fanno vincere alla società. Il gestore è determinante, gli va dato il giusto riconoscimento e la giusta tutela”, ha concluso.