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Forum Acadi 2025: “La tutela effettiva della salute per il futuro del comparto”

Il convegno, tenutosi a Roma alla Confcommercio, ha riunito associazioni di settore, istituzioni e membri del Parlamento

Limitazioni orarie e distanze, payout e Preu apparecchi e gioco responsabile tra le tematiche più discusse

Un’analisi lucida, approfondita e sostenuta dei dati, che ha generato il contesto ideale per un momento di confronto costruttivo tra gli stakeholder e le istituzioni appartenenti al settore del gioco pubblico. Il Forum Acadi 2025 che si è svolto a Roma, dal titolo “La tutela effettiva della salute per il futuro del comparto”, si è confermato un appuntamento di grande interesse per delineare le criticità della categoria, utilizzando come base di partenza quanto emerso dal bilancio di sostenibilità relativo al 2024 elaborato proprio da Acadi. La necessità principale è relativa al riordino del gioco fisico, sotto diversi aspetti.

Parlamentari e rappresentanti delle associazioni del settore sono stati concordi nel ritenere inadeguate le limitazioni di orario e le distanze minime dai luoghi sensibili per i centri di raccolta. Un altro aspetto fondamentale riguarda l’ammodernamento degli apparecchi di intrattenimento e la possibilità di modificare il rapporto tra payout – ritenuto troppo basso – e PREU – ritenuto invece troppo alto – così da incentivare gli utenti, dal momento che AWP e VLT stanno vivendo un periodo di flessione. Gli spunti di riflessione sono stati trattati avendo alla base un denominatore comune: il gioco responsabile, in cui la parte fisica ricopre un ruolo di assoluto rilievo potendo offrire maggiori garanzie e tutele.

Tuttavia, il decreto contenente le misure per il riordino non arriverà in tempi brevi. Per quanto le disposizioni siano già state preparate, il conflitto di attribuzioni tra Stato e Regioni sta rallentando enormemente i lavori. La stima più verosimile per l’entrata in vigore è non prima dell’estate 2026. Chiaramente, a queste condizioni, potrebbero essere imprescindibili delle misure ponte soprattutto per gli apparecchi, per non aggravare la situazione ma porvi un argine. Mario Lollobrigida, direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, non ha nascosto la preoccupazione nel suo intervento. “Alcuni settori, come gli apparecchi, necessitano di misure ponte perché non si può aspettare un altro anno. Altrimenti il settore perde un altro 4-5% annuo nella raccolta che comporta la chiusura di punti vendita. I timori sono reali, i tempi di riordino del gioco fisico si stanno allungando. Sappiamo che il Governo ha ottenuto una proroga dei termini fino ad agosto dell’anno prossimo. Come ADM, abbiamo chiuso di fatto la stesura del decreto. La nuova concessione degli apparecchi prevede macchine più evolute, in Italia siamo tra i più obsoleti a livello europeo. Siamo fermi purtroppo perché non abbiamo lo strumento normativo per poter agire”. Laddove il gioco fisico non arriva, l’online offre una valida alternativa ma è più facile imbattersi in fenomeni illegali. “È un campo aperto difficilmente intercettabile. Ci sono società che hanno sede in paradisi fiscali ed è impossibile anche attraverso le normative internazionali poter colpire i comportamenti illeciti” ha proseguito Lollobrigida.

Il dialogo promosso dal Forum Acadi 2025 è stato proficuo. È da qui che parte il commento di Geronimo Cardia, presidente di Acadi. “Il risultato importante è aver avvertito consapevolezza nei rappresentanti del Governo. Abbiamo trovato la piena condivisione sui punti sensibili del comparto con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Oggi il comparto può sentirsi un po’ più coccolato del solito perché abbiamo trovato condivisione tra associazioni, Governo e istituzioni e credo sia un grande risultato”. Ma il lavoro di mediazione tra i vari organi non può ritenersi esaurito, anzi. “Attendiamo questo riordino e faremo da sentinella su alcuni principi: siamo contrari a limitazioni di orari e distanze e a favore all’uso della tecnologia per contrastare disturbi del gioco. Cercheremo di sollecitare la sensibilità per avere queste misure ponte che servano a riequilibrare i parametri che stanno slittando. La sofferenza del territorio è dovuta anche a parametri squilibrati, ci sono giochi che prevedono poche vincite e non sono attrattivi, per quanto portino un gettito sempre più alto perché è più alta l’aliquota. Vanno riequilibrati il payout e il PREU. La situazione è figlia dei continui aumenti di tassazione. Sarà un lavoro difficilissimo, perché dobbiamo accettare che va abbassata un’imposta per aumentare il gettito. Dobbiamo spiegarlo in modo tecnico e serio per tutelare i 140 mila lavoratori del comparto e il gettito erariale”.

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