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Consiglio di Stato riapre una sala giochi di Trento: ‘Perplessità sul distanziometro’

L’avvocato della difesa, Geronimo Cardia, ha sottolineato l’importanza delle ordinanze che confermano la sospensiva dei provvedimenti di chiusura delle sale

Al vaglio i criteri di calcolo della distanza minima delle attività di gioco dai luoghi sensibili

La querelle al Consiglio di Stato tra gli operatori del gioco e il Comune di Trento continua senza sosta: al centro vi è il distanziometro, ovvero il parametro della Legge Provinciale sul gioco basato sulla distanza minima dai cosiddetti ‘luoghi sensibili’.

L’ultima sentenza del Consiglio di Stato ha accolto l’istanza cautelare e riaperto una sala giochi poiché “il criterio ‘a compasso’ adottato per la misurazione delle distanze dai luoghi sensibili suscita perplessità”. Inoltre, secondo i giudici vi sarebbe un “grave danno economico” conseguente alla chiusura dell’attività nel periodo di attesa che sarà necessario per acquisire tutte le informazioni necessarie per arrivare ad una decisione definitiva.

L’avvocato della difesa Geronimo Cardia ha dichiarato: “Importante l’esito delle ordinanze del Consiglio di Stato che confermano la sospensiva dei provvedimenti di chiusura delle sale. Il comparto potrà operare nelle mode delle valutazioni di merito che verranno affrontate al Tar Trento che ha già fissato l’udienza nella seconda metà del mese di marzo 2023. Va detto poi che le ordinanze nella valutazione del merito hanno entrambe puntato il dito sulla proporzionalità e ragionevolezza del criterio ”a compasso” di calcolo della distanza individuato dall’amministrazione”.

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