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Pastorino (STS): “Auspichiamo che la Regione Lazio blocchi l’entrata in vigore della Legge regionale sul gioco”

A rischio migliaia di aziende e posti di lavoro

Nel mese di agosto, qualora la politica locale non decida diversamente, entrerà in vigore la Legge Regionale Lazio, che spegnerà la quasi totalità delle slot e vlt su tutto il territorio.

“Come spesso accade, la scelta dello Stato di legalizzare settori delicati come quello dei giochi con vincite in denaro ha portato con sé conseguenze positive e esternalità negative” – dichiara Giorgio Pastorino, Presidente del Sindacato Totoricevitori Sportivi.

“Da una parte il gioco legale contribuisce alla difesa della legalità, favorisce entrate erariali, attira investimenti e crea imprese e occupazione; dall’altra, può portare soggetti particolarmente fragili a eccedere, arrivando a soffrire di una vera e propria dipendenza”.

“Sebbene i dati dimostrino come la stragrande maggioranza dei giocatori non riveli particolari problemi, comprendiamo perfettamente che Regioni e Comuni – prosegue Pastorino – si preoccupino di una distribuzione eccessiva del gioco, dovendone poi pagare le eventuali conseguenze, dal punto di vista sanitario, sul proprio territorio”.

“Nei dialoghi avviati con la Regione Lazio, abbiamo sottolineato la volontà di trovare formule in grado di mediare tra tutti gli interessi in campo (primo fra tutti, la tutela del giocatore): ci siamo resi disponibili a ridurre la penetrazione del gioco sul territorio, innalzare la professionalità degli operatori, investire in formazione e collaborare con gli enti locali, al fine di raggiungere una maggiore sostenibilità che riduca gli impatti sociali dei prodotti in oggetto”.

Lo stesso Sottosegretario al Mef, l’Avv. Federico Freni, ha scritto una missiva al Presidente della Conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga, invitando a “valutare, in attesa di un concertato e omogeneo riordino del settore, una prudente attesa, diretta a salvaguardare i livelli occupazionali, la continuità del settore e le entrate erariali”.

“Il nostro auspicio – conclude il Presidente STS – è quindi che la Regione Lazio blocchi l’entrata in vigore della propria Legge. Proseguendo sulla strada di un dialogo costruttivo, come avvenuto in questi mesi, possiamo evitare l’espulsione del gioco legale dal territorio e costruire un modello capace di tutelare salute, lavoro e legalità. Un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile”.

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ADM, prorogata la concessione per gli apparecchi da intrattenimento al 29 giugno 2023

Un altro anno per i concessionari di slot e vlt

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha emanato un avviso con cui proroga le concessioni per la realizzazione e la conduzione della rete per la gestione telematica del gioco lecito mediante slot e vlt.

L’Amministrazione ha deciso di prorogare di un anno la scadenza delle concessioni, prevista inizialmente al 29 giugno 2022. La nuova scadenza è fissata quindi per il 29 giugno 2023. Ciò è stato possibile perché ADM ha facoltà, alla naturale scadenza novennale, di prorogare unilateralmente la durata delle concessioni fino ad ulteriori dodici mesi, quando ricorrono situazioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili come, ad esempio, l’emergenza sanitaria dovuta dal Covid-19.

A tale proroga vi è però un’eccezione: il concessionario Global Starnet. La società in questione, in attuazione del provvedimento di decadenza del 2017, divenuto definitivamente efficace e inoppugnabile, cesserà le proprie attività il 31 dicembre 2022.

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Minenna (dg ADM): precisazioni su multe, omologhe e normative sui comma 7

Il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale al Senato

“Il cosiddetto “caso calciobalilla” non è mai stato veramente un caso. Si è trattato piuttosto della libera circolazione di una fake news sulla quale sono intervenuto a più riprese e su diversi organi di stampa. Anche ieri sera, in audizione alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale al Senato, ho ribadito alcuni concetti per fare definitivamente chiarezza su diverse imprecisioni, per usare un eufemismo, che sono apparse in questi giorni”. E’ quanto ha dichiarato il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna.

“Prima di tutto va smontata la questione della multa. La nostra direzione antifrode non ha dato alcun mandato di fare verifiche sui calciobalilla. Ho letto anche le dichiarazioni dell’associazione dei balneari e l’inchiesta fatta da Agimeg. Di questa fantomatica multa, dalla quale è partito il caso calciobalilla, non ci sono tracce.

Anche sulla questione delle omologhe si sono dette e scritte molte imprecisioni. Nel 2012 è stata emanata una norma molto stringente che però non è mai entrata in vigore, che prevedeva un nullaosta per apparecchi di questo tipo. Un provvedimento dell’Agenzia, partendo proprio da questa norma, ha declassato la stessa ad una più semplice autocertificazione, per la quale abbiamo anche protratto il termine al 31 luglio.

Voglio ricordare, sempre in tema di semplificazione della normativa sul comparto, che abbiamo inoltrato una proposta emendativa al Governo, ripresa dal sottosegretario Freni, che se entrerà in vigore consentirà all’Agenzia, dopo alcune verifiche, di eliminare anche questa autocertificazione.

Infine ci tengo anche a ribadire l’assoluta differenza tra il settore delle slot e quello degli apparecchi senza vincite in denaro. In particolare sul fatto che per le slot sono previste delle autorizzazioni particolari e che ci sono norme dedicate e delicate. Si tratta di due segmenti molto diversi tra loro.

Insomma come Agenzia – ha concluso Minenna – abbiamo sempre operato nella massima trasparenza e nel rispetto delle normative, intervenendo con nostri provvedimenti o con segnalazioni al Governo per far si che aziende e lavoratori del settore abbiano la massima tutela e per arrivare ad un modello di operatività equilibrato e sostenibile per tutti”. 

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Alleati per la Legalità: “Con l’entrata in vigore della Legge Regionale del Lazio sul gioco perderanno il lavoro 12.500 persone”

Un appello alle Istituzione per evitare la perdita di migliaia di posti di lavoro nel settore del gioco pubblico

“Anziché licenziarci, sostenete le nostre proposte. Nel Lazio, tra 60 giorni, 12.500 lavoratori perderanno il lavoro: è il più grande licenziamento di massa mai avvenuto nella regione. Più di 8.000 licenziamenti a Roma, 1.600 a Latina, 1.500 a Frosinone, 800 a Viterbo, 400 a Rieti. Aiutateci”.

Inizia così l’appello pubblico rivolto alle Istituzioni e ai cittadini promosso dalle lavoratrici e dai lavoratori del Gioco Pubblico della regione Lazio. Un appello che in queste ore, attraverso centinaia di mail, sta arrivando nella posta elettronica dei consiglieri della Regione Lazio e dei Deputati e Senatori eletti nelle province della Regione.

Lo comunica in una nota il coordinamento Alleati per la legalità, che raccoglie le più importanti associazioni del settore: Acadi – Confcommercio, Acmi e Astro (aderenti a Confindustria), Agisco, Assotabaccai, Criga, Donne in Gioco, Egp – Fipe, Fit – Federazione Italiana Tabaccai, Sapar, Sts – Sindacato totoricevitori sportivi, Utis.

“Gentili rappresentanti delle Istituzioni, gentili cittadini, cari clienti – continua l’appello – cosa sta succedendo nel Lazio? Il 28 agosto 2022, per la prima volta in Italia, ci potremmo trovare davanti al più grande licenziamento di massa avvenuto per mano pubblica: per la prima volta infatti non è un’azienda a chiudere e a licenziare, ma il legislatore regionale. La legge 5/2013 del Lazio, senza correggere gli errori tecnici della norma, metterà per strada 6.500 lavoratori (di cui oltre il 50% donne), mentre altri 6.000 rischieranno di perdere il posto di lavoro per effetto della riduzione dei ricavi dei tanti bar e tabaccai di cui sono dipendenti o proprietari.

Dove non è riuscita la pandemia, riesce una legge profondamente sbagliata della regione Lazio”.

L’appello – continua la nota dei lavoratori – pone delle domande per far capire a tutti quanto accadrà nel Lazio tra solo 8 settimane:

“Cosa prevede la legge dal 28 agosto? Non potranno essere presenti punti di gioco pubblico e legale a meno di 500 metri da “luoghi sensibili” (scuole, ospedali, chiese).

Cosa accade in sostanza? Chiuderanno per sempre: a Roma il 99,3%, a Latina il 99,68%, a Frosinone il 99,7%, a Viterbo il 99,88%, a Rieti il 99,65% dei punti gioco. E chi lavora in questi punti gioco? Dal 28 agosto, quando entrerà in vigore la legge, saranno persi 6.500 posti di lavoro negli esercizi specializzati, mentre il rischio sarà altissimo per altri 6.000 lavoratori degli esercizi generalisti (bar e tabacchi).

I lavoratori (tra sale gioco, bar, tabacchi e centri scommesse) che perderanno il proprio impiego saranno:

8.280 in provincia di Roma (di cui 4825 a Roma)
1.616 in provincia di Latina
1.547 in provincia di Frosinone
812 in provincia di Viterbo
299 in provincia di Rieti.

E perché vogliono chiudere i punti gioco? Per prevenire i disturbi da gioco d’azzardo con disposizioni come il “distanziometro” che, secondo un recente studio della Società Italiana di Psichiatria, non sarebbero efficaci ma porterebbero a: l’azzeramento della filiera legale; la marginalizzazione dei giocatori nelle estreme periferie, favorendo l’isolamento sociale che rappresenta la prima causa di gioco patologico; la riemersione dell’offerta di gioco illegale (secondo uno studio realizzato dal Censis, durante la pandemia – quando i punti di gioco erano chiusi – si è registrato un boom del gioco illegale gestito dalle mafie: il suo fatturato nel 2019 era stato stimato in circa 8 miliardi, nel 2021 è arrivato a 20).

E non è tutto, molte altre forme di gioco non subiranno alcuna limitazione dall’attuale Legge regionale, basti pensare al gioco online: negli ultimi tre anni si è passati da una raccolta di 26,3 miliardi del 2019 a 37,5 del 2020 e 54,5 del 2021”.

L’appello si chiude con le proposte del comparto:

“Quali sono le nostre proposte? In questi mesi, abbiamo lavorato a una proposta organica di riforma, che aumenti la sicurezza della popolazione e dia certezze occupazionali. Una riforma basata su tre punti chiave: tutela della legalità, formazione degli operatori, qualificazione dei luoghi di gioco e distribuzione equilibrata dell’offerta. Le nostre proposte sono state presentante pubblicamente da tempo e riprendono le migliori esperienze applicate anche in altre regioni italiane.

Per salvare i posti di lavoro, per salvaguardare i giocatori problematici, per contrastare il gioco illegale e le mafie c’è solo una cosa da fare: modificare, subito, quella legge regionale. Non potete esserne complici, non voltatevi dall’altra parte”.

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Comitato Direttivo Fipe-Confcommercio: protagonista la situazione dei giochi pubblici

Dopo le chiusure per la pandemia, il settore si sta lentamente riprendendo

Si è tenuto ieri, il Comitato Direttivo nazionale FIPE – Confcommercio. Negli uffici di Piazza Belli a Roma, si sono affrontati i principali temi di mercato dei pubblici esercizi in questa fase economica, con particolare attenzione ai temi del rinnovo del contratto di lavoro (sul quale è in corso l’organizzazione del Focus di approfondimento che si terrà il prossimo 6 luglio a Roma) e della tematica dei Buoni Pasto, in vista della nuova gara Consip.

La Direzione Generale ha esposto i continui contatti avviati fin dai primi mesi dell’anno con l’Agenzia Dogane e Monopoli per il chiarimento e la semplificazione della disciplina degli apparecchi meccanici di puro intrattenimento offerti in luoghi pubblici.

Il Presidente di EGP-FIPE, Emmanuele Cangianelli, su richiesta del Presidente Stoppani, ha esposto la situazione dei giochi pubblici, rappresentando la fase di ripresa di sale bingo e gaming halls, pur finanziariamente appesantite dai recenti lunghi periodi di chiusura, e le problematiche tuttora esistenti anche per gli esercizi generalisti, derivanti dalle ormai croniche incongruenze normative tra legislazioni nazionale e locale, dalle tensioni competitive tra prodotti in concessione e dalle dinamiche di cambiamento dei consumi, soprattutto per le scommesse sportive.

È stata ribadita la stretta collaborazione tra Federazione e organizzazione di categoria nelle attività istituzionali nazionali ed a livello regionale.

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Biliardini, ADM: “Nessuna nuova regolamentazione, attenzione alle fake news. Gioco della tradizione italiana da salvaguardare”

Una norma del 2012 ha inserito i biliardini tra gli apparecchi da disciplinare con interventi ministeriali

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli apprende con rammarico le false notizie apparse sugli organi di stampa nelle ultime ore sulla regolamentazione dei biliardini. ADM infatti è ben consapevole della rilevanza di questi giochi nella cultura e tradizione degli italiani.

Nelle ultime ore, nessuna nuova regolamentazione è intervenuta per modificare la normativa di settore già esistente. I biliardini, come sempre, potranno essere liberamente installati in tutti i luoghi aperti al pubblico in continuità con le regole del passato e secondo le modalità già previste.

È utile ripercorrere, rapidamente, lo sviluppo della vicenda per chiarire i punti principali della materia rappresentando preliminarmente che gli uffici dell’Agenzia non hanno attivato – e al momento non intendono attivare – alcun intervento di controllo sul territorio.

Una norma del 2012 ha inserito i biliardini fra quegli apparecchi le cui caratteristiche devono essere disciplinate da interventi ministeriali: ciò con l’intento di garantire la sicurezza dell’esercizio. A titolo esemplificativo per comprendere l’utilità dell’intervento, tra i diversi documenti che il produttore deve presentare per la commercializzazione del prodotto sono presenti anche quelli che garantiscono gli standard di sicurezza dei giocatori previsti dalle normative europee. Queste regole valgono naturalmente solo nei luoghi aperti al pubblico e non per la vendita di biliardini a privati.

Un intervento normativo del 2020 ha consentito all’Agenzia di intervenire come ente di regolazione.

Conseguentemente, nel 2021, nei mesi di maggio e giugno, sempre per salvaguardare i biliardini già installati nei luoghi aperti al pubblico ed evitare che una norma inapplicata del 2012 portasse a centinaia di sequestri su tutto il territorio nazionale, l’Agenzia ha adottato regole semplificate di autodichiarazione che non prevedono più una autorizzazione ma un semplice nulla osta.

Sotto l’aspetto tributario, tali apparecchi sono assoggettati, da oltre venti anni, all’imposta sugli intrattenimenti. Anche in questo caso, nulla è cambiato con la nuova regolamentazione ed è quindi oggettiva l’inesattezza delle informazioni riportate sui media.

Da ultimo, l’Agenzia sempre con l’intento di garantire lo svolgimento di questo importante intrattenimento, si è fatta promotrice di una nuova norma di semplificazione, che in questi giorni risulta essere in discussione in Parlamento. Verrebbero in tal senso eliminati, dagli obblighi certificativi posti dalle leggi oggi in vigore, proprio i biliardini. Inoltre, l’Amministrazione, quale organo tecnico di settore, ha sempre fornito parere istruttorio favorevole ad interventi normativi aventi analogo fine e valore sociale.

“Si rassicura tutto il settore e tutti i giocatori – afferma il Direttore Generale Marcello Minenna – che anche per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli il calcio balilla rappresenta uno dei giochi della storia e della tradizione di tutti noi italiani da salvaguardare e promuovere anziché da ostacolare, non essendo in alcun modo assimilabili ad apparecchi con vincita in denaro come videolottery e slot.” cdn/AGIMEG

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Bassetti: “Anche con contagi in aumento no a chiusura esercizi commerciali e sale. Il Covid va trattato come una nuova influenza”

La pandemia, i tamponi, i vaccini e le chiusure: che estate sarà per gli italiani?

“Bisogna capire cosa fare, cambiare il presente per salvare il futuro, perché le nostre scelte condizioneranno in maniera irreversibile la vita delle prossime generazioni. Così il Prof. Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova scrive nel suo libro “Il mondo è dei microbi”. Un tema quanto mai caldo in questi giorni visto l’aumento dei casi di infezioni da Covid. E non sono pochi coloro che iniziano a preoccuparsi di un possibile ritorno di restrizioni e chiusure. In un’intervista ad Agimeg, il professor Bassetti ha delineato lo stato dell’arte della situazione epidemiologica e le conseguenze si potrebbero avere nei prossimi mesi.

Professore, il mondo è davvero dei microbi ma soprattutto del Covid? Stiamo assistendo ad un aumento dei contagi e siamo in estate, una stagione in cui i numeri dovrebbero andare dalla parte opposta. Rischiamo di andare incontro ad un autunno ed un inverno ancora più pesanti di quelli che abbiamo già passato?

In realtà il mondo è dei microbi e non solo del Covid, perché in realtà il Covid è solo uno dei tanti nemici che abbiamo. Se fosse solo il covid saremmo molto felici perché di fatto gli abbiamo già messo la museruola. Oggi il Covid non è più quello che avevamo due anni fa, è poco più di un raffreddore, di una forma influenzale.

I numeri che vediamo oggi sonocertamente importanti, dimostrano che siamo davanti ad una variante molto più contagiosa del virus originale. Basti pensare che nel 2020, agli inizi del Covid, la capacità di contagio era di 2,5. Ogni persona infettata con il Covid ne contagiava altri 3 o 4. Oggi siamo con dei valori a 15 o 16 ed in alcuni casi si parla di 18. Ogni persona che prende il Covid ne contagia 18 e quindi l’infezione sembra correre moltissimo. Ma è diverso dallo scorso anno, quando non avevamo la copertura vaccinale che abbiamo oggi. 

E poi lo scorso anno per fare un tampone dovevi andare in farmacia o in ospedale. Oggi vai al supermercato e ti compri un tampone e te lo fai a casa. Quindi molte cose sono cambiate in maniera importante. Il punto è: ci interessa sapere quanta gente ha il raffreddore-influenza o ci interessa sapere quanta gente è in ospedale? A me personalmente interessa la seconda parte, cioè chi sta in ospedale, chi sta male, chi ha bisogno dell’ossigeno, chi della rianimazione.

Quindi dove siamo oggi? Certamente ci sono tanti contagi ma gli ospedali assolutamente non soffrono. Abbiamo tantissime possibilità di curare le persone. Quindi non è assolutamente la situazione che abbiamo vissuto nelle stagioni precedenti“.

Quanto è reale il rischio di rivedere esercizi commerciali e sale chiuse?

Non voglio neanche sentire nominare la possibilità che ci possano essere ancora restrizioni o chiusure. Bisogna guardare anche quello che fanno gli altri. Non possiamo pensare di essere più avanti di tutti di gli altri Paesi del mondo. Quello che sta succedendo è già accaduto in Portogallo, Spagna, Germania e Sud Africa e lo hanno affrontato in maniera assolutamente razionale e senza insignificanti allarmismi, con aumenti di contagi che non hanno portato a significativi aumenti dei ricoveri. Quindi o impariamo a convivere con un Covid diverso, a vederlo come una forma influenzale o se continuiamo ad avere lo stesso atteggiamento nei confronti del Covid, nonostante i vaccini, i farmaci e le conoscenze che abbiamo, commettiamo un grandissimo errore che ovviamente si ripercuote sul paese, come è già successo.

Dobbiamo uscire, soprattutto la politica, da quella sorta di prigionia che era il Covid prima maniera. Dobbiamo capire che oggi la situazione è diversa, soprattutto grazie ai vaccini. Poi cosa succederà nel prossimo futuro, nessuno può saperlo. Io penso che se il prossimo autunno ci sarà un richiamo vaccinale, magari con un vaccino più specifico, sulle varianti, avremo un autunno-inverno come lo abbiamo già affrontato.

Non abbiamo mai fatto un milioni di tamponi come è successo per il Covid. Cosa sappiamo dei virus che c’erano prima del Covid? Nel 2019 cosa sappiamo dei virus che circolavano? Abbiamo mai fatto una ricerca spasmodica come stiamo facendo oggi a chiunque avesse qualche sintomo influenzale? Oggi secondo me stiamo facendo molti tamponi e anche per questo la situazione è diversa”.

Che consiglio darebbe in questo momento alle persone e alla politica?

“Alle persone direi di continuare a fare quello che hanno sempre fatto, cioè di continuare ad usare la mascherina, soprattutto le persone fragili o anziane. Di vaccinarsi chi non l’ha ancora fatto. Di pensare già al prossimo autunno magari con un richiamo vaccinale. E di godersi questa estate senza stare troppo a guardare i telegiornali ed i numeri che vengono proposti. La politica dovrebbe invece confrontarsi con i medici, piuttosto che ascoltare consulenti che un tempo facevano i medici ma che oggi fanno i burocrati. La politica deve ascoltare chi fa questo mestiere. Io sono qui in ospedale e ci sono altre decine di migliaia di colleghi che vivono giornalmente la situazione, che si rendono conto che la situazione è diversa da quella di due anni fa”.

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Assemblea ANBI: “Le procedure di omologa degli apparecchi senza vincita in denaro ci svantaggiano rispetto agli operatori europei”

E’ l’allarme lanciato dai soci dell’Associazione Nazionale Bowling e Intrattenimento

Ieri pomeriggio si è tenuta l’assemblea annuale nazionale dei soci dell’Associazione Nazionale Bowling e Intrattenimento. Tra i temi trattati ci sono state le omologhe, la proroga delle scadenze e le modifiche della normativa. Numerosi gli ospiti presenti: dai presidenti di associazione ad alcuni esponenti politici di spicco.

“La situazione è molto critica. Stiamo combattendo sul tema delle omologhe che è molto sentito dal settore. C’è stata un’apertura del Governo molto buffa, poiché 48 ore prima ha bocciato l’emendamento di Villarosa e poi hanno presentato un nuovo emendamento molto simile a nome del Governo. In ogni caso, anche questo prevede che alcuni apparecchi saranno inseriti nella lista degli esenti dalle omologhe. Oggi ho visto che anche i balneari si sono svegliati in merito alla situazione complicata”. E’ quanto ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Spettacoli Viaggianti, Maurizio Crisanti, durante l’assemblea dei soci dell’Associazione Nazionale Bowling e Intrattenimento.

“I Monopoli si sono riservati il diritto assoluto di decidere quali giochi saranno esenti dalle omologhe. Credo che qui bisogna combattere. C’è sempre il tema delle ticket redemption che non sono omologabili come elettromeccaniche. Ci sarà da lavorare tanto con la politica. E’ un momento caldo in cui i politici rispondono anche per interessi propri. Abbiamo fatto presente che queste omologhe ci rendono diversi dagli altri operatori europei e c’è una direttiva europea che ADM non rispetta. Al momento sto riscontrando due fenomeni positivi: l’interesse della politica e cedimento delle posizioni nette di ADM”.

“A mio avviso le normative non erano uguali per tutti e ho segnalato la situazione delle sale Lan ad ADM che ha fatto luce su tutto il settore. Noi vediamo queste sale come parte integrante del settore del gaming e quindi dovrebbero poter operare sul territorio, ma va adeguata la normativa”. E’ quanto ha detto l’ad di LED, Sergio Milesi.

“La nostra azienda ha oltre 700 apparecchi di cui 170 modelli diversi che abbiamo provveduto a certificare. Mi sono già attivato e ho chiesto a due enti omologatori per iniziare le procedure, ma sono in attesa da dieci giorni poiché non ci sono molte persone dedicate al nostro settore. Ho fatto presente che se l’esito dovesse essere negativo vorremmo avere le motivazioni, poiché potrebbe ritornarci utile in futuro per contestare i provvedimenti di ADM. Penso che sarà molto difficile omologare gli apparecchi datati, ma a me questo atteggiamento non sta bene. Voglio rivolgermi ai Monopoli di Stato dimostrando che la loro norma non è attuabile nei termini stabiliti”.

“La situazione non è chiara – ha dichiarato Vanni Ferro, presidente di New Asgi Italia -. C’è un interessamento da parte della politica, con ogni probabilità dovuta alle elezioni e fanno provvedimenti a pioggia mettendoci in ulteriore difficoltà. Credo che sia da rivedere l’intera norma. La scadenza di fine anno sarà impossibile da rispettare ed è inutile rimpallare la colpa agli enti omologatori. Penso che la vera guerra inizierà con le omologhe”.

“Oggi ci troviamo nella fase cruciale: dopo una prima fase di certificazione vista come un limbo, oggi torniamo a combattere con le omologhe. E’ difficile prevedere come andrà a finire. Sia la politica che ADM si stanno rendendo conto che non è possibile omologare tutte queste macchine e speriamo che ci possa essere una sanatoria come accaduto nel 2003. Non è possibile che i nostri tipi di giochi abbiano le stesse procedure di un Comma 6 o Vlt”. 

“Con le notizie dei sequestri dei biliardini, improvvisamente siamo diventati di interesse generale – ha sottolineto Alessandro Lama, presidente di Federamusement -. Se è un bene che la politica ci ascolti, potrebbero arrivare delle soluzioni che a noi mettono nei guai. La cosa importante è, ad esempio, risolvere il problema delle ticket redemption. Da quanto emerso sino ad ora sta salvando una parte del settore che era già stata messa in semi sicurezza in attesa delle omologhe. Nessuno sta pensando alle ticket redemption, anche a quelle già sul mercato. Sarà importante quindi la riunione che avremo con i Monopoli”.

“Non sarà negli interessi dei produttori omologare, dovremo inventarci dei consorzi per arrivare a delle soluzioni. Le associazioni non possono fare queste cose. La scadenza per il parco macchine esistente è il 31 dicembre. I giochi per gli adulti si contano sulle dita delle mani quelli omologati. Dobbiamo convincere i Monopoli che uno stakeholder si deve qualificare come qualcuno che fa le omologhe. Un altro problema è avere documentazione e materiali per fare le omologhe. Siamo chiusi in una morsa”.

“Molto spesso si pensa che le associazioni non servano – ha detto Mirco Carloni, vicepresidente della Regione Marche -, ma in realtà nei momenti complicati è fondamentale qualcuno che faccia la sintesi e per i decisori sono molto importanti. Creare associazioni di interesse come ANBI è stato molto utile per le istituzioni che hanno potuto prendere decisioni migliori. Siamo intervenuti sui codici Ateco in modo che non ci fosse confusione poiché talvolta ha rappresentato male il settore alle istituzioni. In più siamo stati in grado di fornire dei contributi per questo tipo di sale che non ne avevano ricevuti prima”.

“Da parte della Giunta regionale ci sarà sempre la massima collaborazione, poiché anche noi capiamo come ci si sente nel mondo imprenditoriale. Le ultime novità per il mondo degli apparecchi senza vincita in denaro sembrano dirette solo a disturbare le attività produttive”.

“La mia partecipazione a questo incontro è dovuta ad un mio interessamento sugli Spettacoli Viaggianti – ha sottolineato Francesca Galizia, deputata del Movimento 5 Stelle -. Ho provato ad inserire un emendamento nel Dl Aiuti che prevedeva un ulteriore proroga delle scadenze, ma purtroppo è stato considerato inammissibile. Con alcuni colleghi stiamo lavorando ad una nuova proposta e probabilmente si arriverà ad una soluzione concreta in un tempo ragionevole. Il problema però non è di facile soluzione”.

“Sono stata informata che c’è un problema di concorrenza anche a livello europeo poiché solo in Italia sono previste determinate procedure burocratiche. Il settore è rimasto totalmente fermo dal lato normativo e non è ammissibile, anche vista la situazione contingente. Su questo tema assicuro tutto il mio impegno e quello di alcuni colleghi che si stanno attivando per trovare la soluzione alla questione. Ho in programma a breve un incontro con ADM per ricevere ulteriori delucidazioni sul tema”.

“Conosco la problematica. C’è un gruppo di lavoro che sta lavorando su questo – ha dichiarato Giorgio Fede, senatore del Movimento 5 Stelle -. Alcune scelte del regolatore sono discutibili. Questo è un settore innovativo e la normativa lo sta inseguendo e lo sta facendo male. Capisco le difficoltà e la nostra volontà è quella di cercare una soluzione. Non capisco come gli spettacoli viaggianti riguardino la vostra categoria. Ricordo ad esempio che anche quando uscirono le slot, lo Stato non sapeva come gestirle e si è arrivati ad una regolamentazione solo in seguito”.

“Il settore ha trovato l’apparato impreparato, come spesso accade con i settori nuovi. Dobbiamo cercare di regolamentarlo per evitare problemi, per far operare tutti coloro che vogliono farlo onestamente. Va bene cercare una soluzione nell’immediato, ma le circolari devono essere più calibrate. Dobbiamo comprendere i bisogni, e ci stiamo lavorando cercando di seguire la normale evoluzione della tecnologia e del mercato”.

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Lotteria Italia: “Disegniamo la fortuna” con ADM

Quest’anno, il tema di riferimento della nuova edizione è ‘Disabilità e Sport’

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), tradizionalmente impegnata nel ruolo di presidio dello Stato nel settore dei giochi, garantisce, insieme agli interessi dell’Erario e al contrasto degli illeciti, una regolazione del libero mercato coerente con le esigenze dei cittadini e la tutela della loro salute.

Fondamentale, in tale contesto, è il coinvolgimento della società civile e dei suoi corpi intermedi, specialmente nei settori in cui maggiore è l’impegno civico e sociale a difesa dei valori costituzionali dell’eguaglianza sostanziale e della solidarietà sociale.

In tale prospettiva, lo scorso anno l’ADM ha lanciato un’iniziativa rivolta agli Enti del Terzo Settore che promuove l’inclusione delle persone con disabilità, nel caso specifico parliamo di artisti che hanno messo in gioco le loro infinite abilità. L’iniziativa è stata un’occasione per fornire maggiore visibilità alle eccellenze presenti nel panorama nazionale ponendone in ulteriore evidenza l’impegno creativo, il valore culturale e le potenzialità socio-economiche e perseguendo l’obiettivo ultimo di promuovere contenuti artistici, elaborati in tali contesti presso un parterre non convenzionale, veicolandone la conoscenza verso la platea del pubblico afferente al mercato del gioco lecito.

In quest’ottica, gli artisti hanno contribuito alla creazione dei biglietti relativi di uno dei più giochi più popolari in Italia, la Lotteria Nazionale che prende vita con la tradizionale denominazione di “Lotteria Italia”, brand connotato, nell’immaginario collettivo, da una spiccata forza evocativa dei vincoli familiari, comunitari e solidaristici, già fortemente presenti nella tradizione popolare italiana e celebrati in occasione delle ricorrenze natalizie ed epifaniche che precedono e seguono i festeggiamenti del capodanno.

L’entusiasmo degli Enti ha portato l’Agenzia a organizzare la seconda edizione di “Disegniamo la Fortuna con ADM”: il tema di riferimento per l’edizione 2022 è Disabilità e Sport e si ispira all’impegno profuso dagli Enti del Terzo Settore per favorire l’integrazione sociale e il benessere delle persone con disabilità nell’ambito sportivo, ponendo in correlazione l’educazione al gioco lecito e responsabile con i fondamentali principi solidaristici, esaltando quindi il ruolo delle persone impegnate nel no profit italiano.

Saranno proclamati 12 vincitori ex aequo, esattamente come accaduto nel 2021 e i relativi bozzetti scelti verranno inseriti in una parte del fronte del biglietto della Lotteria Italia 2022.

Nell’edizione dello scorso anno la Commissione, presieduta dal dr. Gianni Letta, ha avuto come membri Milly Carlucci, Renzo Arbore, Claudio Baglioni, Pierfrancesco Favino la dott.ssa Cristiana Collu (Direttore Galleria d’Arte Moderna di Roma), la Dott.ssa Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (Presidente omonima Fondazione di Arte), l’Arch. Stefano Boeri e il dr. Gianluca Lioni (portavoce del Ministro Franceschini).

Quest’anno la Commissione, che si riunirà domani, sarà sempre presieduta dal Dr. Gianni Letta e composta da: Milly Carlucci, Renzo Arbore, Carlo Verdone, Vincenzo Salemme, Mogol, Pino Maddaloni, Marco Tardelli, Cristiana Collu (Direttore Galleria d’Arte Moderna di Roma), la Dott.ssa Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (Presidente omonima Fondazione di Arte), l’Arch. Stefano Boeri, Cesare Bocci.

L’idea di creare un collegamento tra il mondo del gioco e i valori dell’integrazione, della solidarietà e dell’uguaglianza nasce dal convincimento che l’intrattenimento ludico possa e debba essere anche un’occasione di interazione sociale e di promozione dei valori primari dell’uomo e delle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità, superando le barriere della discriminazione e proponendo la diversità come opportunità di confronto e di crescita.

Grazie a questa esperienza, l’ADM, durante i difficili mesi della pandemia, ha creato un ponte con il Terzo Settore per assicurare una nuova prospettiva sociale a beneficio della comunità attraverso la pubblicazione di un avviso esplorativo “per l’individuazione di enti no profit del terzo settore chiamati a partecipare a progetti sostenuti da operatori economici qualificati che gravitano nell’ambito di ADM” finalizzato a ricevere le relative manifestazioni di interesse. Questi ultimi, infatti, hanno trasmesso ad ADM la loro disponibilità a realizzare progetti sostenuti dai suindicati operatori economici, presentando le relative proposte di finanziamento.

Quanto sopra rappresenta l’inizio di un percorso di condivisione che vede protagonisti il mondo del sociale e la pubblica amministrazione, entrambi parti integranti di una comunità che intende perseguire il costante obiettivo di crescita e benessere dell’essere umano.

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Donatella Pendezza (Amm. Unico Fas Pendezza): “Rivedere normativa prodotti di puro intrattenimento o mercato in grande difficoltà”

Allarme lanciato da una delle più importanti aziende di calcio balilla, ping pong e tavoli da biliardo

L’Italia era in pieno boom economico quando Alfonso e Davide Pendezza ebbero l’idea di investire risorse ed energie in un settore che stava nascendo. Era il 1964 e nell’Alta Val Seriana (Bergamo) nasceva uno dei primi produttori specializzati di Calcio Balilla, tavoli da Ping Pong e tavoli da Biliardo. L’idea era quella di puntare su prodotti realizzati con materie prime di altissima qualità e lavorati dai migliori artigiani, creando strumenti per il gioco e il divertimento di adulti e bambini.

Oggi la Fas Pendezza ha mantenuto quell’anima artigianale ma arricchita da una veste imprenditoriale all’avanguardia, con uno studio tecnico e un’area produttiva completamente dedicati. Insomma un’eccellenza italiana nel settore dell’amusement.

A parlare del settore, di come è cambiato nel corso degli anni, delle problematiche politiche e normative che lo attanagliano è Donatella Pendezza, amministratore unico della società e presidente del Gruppo Legno di Confindustria Bergamo, in una esclusiva intervista rilasciata al direttore di Agimeg Fabio Felici.

Passione ed eccellenza. Si può racchiudere in questa frase l’essenza della vostra attività?

Assolutamente si. La passione ha sempre caratterizzato la nostra attività e direi anche l’eccellenza perché abbiamo sempre puntato alla produzione di giochi che fossero al top dal punto di vista della giocabilità e della qualità.

La passione ci è stata trasmessa dai nostri genitori. Da mio padre, in particolare, che ha sempre affrontato questo lavoro con enorme passione e che ogni mattina si presenta in azienda, nonostante quest’anno compirà 90 anni. Ormai ci avviciniamo ai 60 anni di attività e ci impegniamo ad andare avanti al meglio, nonostante tutto“.

Sessant’anni di attività, un traguardo importante. Com’è cambiato il vostro lavoro in questi anni e cosa invece è rimasto immutato?

La nostra attività è nata con il calcio balilla ma produciamo anche biliardi, tavoli ping pong, e giochi similari.

Il nostro canale tradizionale di vendita è sempre stato rappresentato, oltre che dagli oratori e dalle comunità, anche dai classici bar, sale giochi e privati. Il nostro marchio è molto riconosciuto nel settore dall’amusement.

Abbiamo continuato nel tempo a sviluppare la nostra attività. Inizialmente solo a livello nazionale, poi dando un’impronta più internazionale all’azienda, cominciando ad esportare i nostri prodotti all’estero pur mantenendo una buona percentuale del fatturato sul mercato italiano, che continua comunque ad interessarci molto, ma che è gravato da una normativa sempre più burocratica ed inaccettabile“.

Quanto pesa il mercato italiano sul vostro fatturato?

L’esportazione è aumentata nel corso del tempo ed attualmente il nostro export varia tra il 60 ed il 70 per cento. Esportiamo molto e, visto il periodo, direi per fortuna. I nostri giochi, come il calcio balilla ed il biliardo, sono infatti riconosciuti come prodotti di elevata qualità anche a livello internazionale. Insomma la Fas Pendezza è certamente un’eccellenza italiana riconosciuta anche all’estero Oltre all’internazionalizzazione, abbiamo affrontato comunque un percorso di cambiamento, di evoluzione del nostro prodotto perché, in una fase di pandemia che ha penalizzato fortemente il nostro settore con la chiusura di tutti i locali pubblici, abbiamo cercato di investire comunque in ricerca e sviluppo, ottenendo dei prodotti un po’ diversi destinati più ad un mercato home che pubblico.

Prodotti che possono diventare anche dei complementi di arredo e di design. Insomma un cambiamento che ci ha permesso di “tamponare” il durissimo periodo di pandemia, al quale poi è seguito l’altra tegola del decreto del 18/5/2021 che include i comma 7“.

Siete stati presenti ultimamente anche alla Fiera di Milano, con un design aziendale quasi futuristico. Ormai forse è restrittivo parlare solo di un’azienda che produce Calcio Balilla.

“Si, siamo stati presenti alla Design Week perché il nostro obiettivo è proprio quello di essere presenti nel mercato del design, attraverso una evoluzione stilistica del calcio balilla così come del ping pong, che sono giochi versatili e possono diventare anche dei complementi d’arredo da mettere nelle case e negli uffici.

Il Calcio Balilla si presta bene a tutto questo. Vuoi perché nella mente delle persone più avanti negli anni suscita un ricordo dei giochi dell’adolescenza, vuoi perché suscita allegria e voglia di giocare insieme. E’ un prodotto che socializza molto. E quindi fa piacere metterselo anche in casa con un design accattivante. Così abbiamo deciso di seguire questa idea e devo dire che i nostri sforzi sono stati premiati. Sia nel mercato italiano sia in quello estero“.

Veniamo ad argomenti più dolenti. La Determina di ADM di maggio 2021 e le successive circolari come hanno impattato sulla vostra attività?

Hanno impattato enormemente e penalizzato moltissimo soprattutto nel nostro caso, essendo molto legati al mercato del pubblico. Alla situazione attuale, con la guerra che sta provocando grandi problemi per il discorso dell’approvvigionamento delle materie prime che continuano ad essere introvabili con relativi aumenti dei prezzi, dobbiamo aggiungere anche questo assurdo provvedimento normativo che equipara i nostri giochi a quelli dell’azzardo, arrivato subito dopo la pandemia.

Così è stato creato un caos interno al nostro mercato, perché ovviamente dopo 55 anni che si lavora con serietà, mettere la testa in queste omologhe, dedicare tempo e sprecare energie con difficoltà gravissime poiché i portali che non funzionano, i rilasci dei nulla osta avvengono con estremo ritardo, ci ha veramente penalizzato moltissimo. E non ne comprendo il motivo, perché oltretutto stiamo parlando di un gioco che ha avuto addirittura il riconoscimento dal CONI come sport.

Questo contrasta nettamente con il decreto. Se è uno sport come può essere un gioco d’azzardo? Siamo veramente sconcertati da tutto questo. Ci stiamo adeguando ma con enorme fatica e difficoltà, costi e tanta burocrazia! I nostri clienti storici, i noleggiatori ed i rivenditori sono allibiti e sconfortati. Gli stessi parroci, che normalmente mettono a disposizione i calciobalilla o i tavoli da ping pong gratuitamente, pensano di togliere questi giochi. Così come i bagnini li stanno levando dalle spiagge“.

Secondo lei, vista la grande esperienza che ha a livello imprenditoriale, quali soluzioni pratiche e normative potrebbero essere messe in atto per riportare il settore dei comma 7 ad un livello di sostenibilità?

L’unica soluzione è prevedere una normativa che escluda il puro gioco di intrattenimento dalle categorie a cui si richiede poi omologa e nulla osta. Quindi andrebbe eliminato il Decreto del 18 maggio 2021 che include questi giochi.

Il Decreto andrebbe ovviamente riscritto, tutelando i consumatori dalla ludopatia, ma in maniera corretta. Escludendo giochi come il calcio balilla ed il ping pong che non hanno nulla a che fare con la ludopatia. Anche le Determine successive non fanno altro che complicare le cose. So che ci sono state interrogazioni parlamentari ed interpellanze per far luce sul tema. Insomma le categorie si stanno muovendo però per ora siamo assoggettati tutti a questo Decreto che, ribadisco, crea confusione, problemi e non permette alle aziende di lavorare in quel clima di serenità e rilancio che meriterebbero dopo due anni di pandemia.

Siamo molto preoccupati perché molti nostri clienti ci hanno preannunciato che se questa normativa assurda non cambierà, annulleranno gli ordini. Noi pensiamo che le leggi debbano migliorare e far crescere il lavoro e le aziende, non certo affossarle“.