Categorie
Normativa

Minenna (dir. gen. ADM): “Nuove tecniche di indagine e controllo per rendere più sicuro e impermeabile a infiltrazioni della criminalità il settore del gioco pubblico”

ADM in prima linea nella lotta al mercato illegale che drena 100 miliardi di euro

Si è svolto questa mattina il convegno “Il gioco illegale e i suoi disvalori, il gioco minorile e la ludopatia” organizzato dalla Direzione Territoriale Campania di ADM e svoltosi presso il Palazzo Abbaziale di Montevergine.

“Si tratta del primo corso interregionale di formazione, funzionale a condividere le nuove tecniche di indagine e di investigazione in un settore molto importante come quello del gioco”, ha dichiarato ad Agimeg Marcello Minenna, direttore generale di ADM

“Questo è infatti un settore che dal punto di vista legale movimenta oltre 150 miliardi di euro e purtroppo esiste anche una penetrazione della criminalità economico-finanziaria per importi rilevantissimi, superiori ai 100 miliardi di euro. Con queste nuove tecniche di controllo e indagine cercheremo di rendere il settore sempre più impermeabile a infiltrazioni legate a fenomeni di illegalità”. f

Categorie
Normativa

Caro Energia: dal 100% al 400% gli aumenti per sale giochi, sale scommesse, sale bingo, tabaccai e gestori

Un’inchiesta di Agimeg evidenzia l’allarme per gli aumenti dei costi energetici che pesano nel settore del gioco pubblico

Il rincaro energetico ha colpito anche il settore del gioco pubblico ed a soffrirne maggiormente è la rete dedicata alla raccolta del gioco fisico. I gestori di sale scommesse, sale bingo e sale giochi, hanno visto recapitarsi delle bollette il cui importo ha ulteriormente aggravato la già precaria situazione finanziaria.

Pochi giorni fa la FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) aveva lanciato l’allarme chiedendo il potenziamento dei crediti di imposta già a partire dal terzo trimestre 2022 nell’ambito della conversione del decreto legge c.d. “Aiuti bis”. In tal senso va letta l’iniziativa “bollette in vetrina” con la quale Fipe-Confcommercio ha invitato gli esercizi associati ad appendere nei proprio locali le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica. Bollette monstre, triplicate rispetto a un anno fa.

Una situazione che sta costringendo gli esercenti a dover scegliere tra gli aumenti dei listini e la sospensione dell’attività in attesa di un intervento risolutivo da parte del governo.

Questa iniziativa – ha spiegato Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio – ha l’obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po’ di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti. Con aumenti dei costi dell’energia del 300% si lavora con una pistola puntata alla tempia. Se il Governo non interviene o si agisce sui listini o si sospende l’attività. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare”.

E qui nasce il grande problema per gli operatori che offrono gioco. Il settore non può infatti intervenire sul prezzo del prodotto offerto e quindi scaricare in questo modo almeno una parte del peso del caro energia. Il costo dell’aumento delle bollette è un costo “puro”, sul quale le sale giochi non possono intervenire direttamente. Un aspetto questo che mette questo tipo di attività in una posizione economicamente e socialmente più pericolosa rispetto ad altre attività.

Agimeg ha svolto un’inchiesta tra le associazioni ed i titolari di sale scommesse, sale bingo e sale giochi, ottenendo un quadro del comparto davvero preoccupante. Le sale più “fortunate” hanno registrato un aumento dei costi per l’energia del 100%-150%, con punte che arrivano anche al 300%-400%. Una situazione insostenibile e che mette a rischia attività e migliaia di posti di lavoro.

Anche EGP FIPE conferma aumenti dei costi energetici nel comparto delle sale specializzate tra due e tre volte nell’arco dell’ultimo anno. I costi energetici hanno avuto storicamente un peso tra il 5 ed il 10 per cento dei costi delle sale e facilmente – dopo il periodo COVID – la crescita di questi costi è sufficiente a portare in rosso i conti di una sala.

EGP FIPE come parte di Confcommercio partecipa all’azione di proposta al Governo di alcune misure urgenti, in particolare:

– incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15% al 50% nel caso di aumenti del costo dell’energia superiori al 100%, misura che andrà estesa anche all’ultimo trimestre dell’anno e resa accessibile a tutti gli operatori di gioco;

– ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a dicembre 2022;

– incremento della copertura dai Fondo di garanzia per i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica.

Abbiamo raccolto i dati dai concessionari”, racconta ad Agimeg Italo Marcotti Presidente di Federbingo-Confindustria “e come drammaticamente annunciato abbiamo riscontrato che i nostri timori erano fondati. Il combinato disposto dell’estate particolarmente calda e l’impennata del costo energetico ha prodotto un incremento medio del 300% dell’importo del costo relativo al consumo di energia elettrica riferito al mese di luglio 2021/2022. Va inoltre ricordato che la fiscalità generale impone al nostro settore che l’IVA sia indetraibile e pertanto, rispetto al settore industriale e di commercio, abbiamo un aggravio del 22%. Se aggiorniamo il valore del costo energetico nel conto economico gestionale rileviamo che compone mediamente il 30% del valore totale della voce costi. Le sale Bingo, come tutto il settore del gioco, non può ribaltare tale incremento sul prezzo del prodotto finito e pertanto l’incremento deve essere assorbito al 100%.”

Marcotti è anche intervenuto su quali iniziative potrebbe essere intrapreso per far fronte a questa drammatica situazione. “ Il Governo sta adottando iniziative di carattere generale e pertanto non possiamo attenderci delle iniziative mirate. Premesso che ADM non può intervenire, non resta che la via parlamentare e ritengo che il veicolo possa solo essere la prossima “Legge di Bilancio”. Auspichiamo che il Governo in attesa del riordino della normativa di settore faccia propria la rimodulazione degli insostenibili canoni onerosi di concessione, se così non sarà cercheremo di sensibilizzare la parte politica.”

Anche il settore delle scommesse sta registrando aumenti preoccupanti dei costi relativi all’energia. Ne è un esempio le bollette che vedete pubblicate. Questa sala scommesse di Montesilvano in Abruzzo ha pagato, per gas ed energia, 2.078 euro nel 2021. Il costo fa riferimento, come evidenziato nella bolletta, al bimestre luglio-agosto 2021 più il conguaglio di giugno dello stesso anno. Nella seconda bolletta si evidenzia un costo di 2316 euro, ma solo per il mese di luglio 2022. Facendo le proporzioni sul consumo, l’aumento dopo solo 12 mesi è di oltre il 100%.

“Non siamo bar o ristornati dove è possibile riversare parte dei costi sui prezzi al pubblico – spiega ad Agimeg Luca Paiola titolare diverse agenzie di scommesse – “a mio avviso si dovrebbe intervenire, per fronteggiare almeno in parte questa situazione, sulla riduzione del Preu in modo tale che la filiera possa assorbire il colpo. E devo sottolineare che forse il peggio deve ancora arrivare. Da più parti è stato infatti annunciato che ci potrebbero essere ulteriori aumenti, si stima il 30%, rispetto alle cifre attuali. Insomma si potrebbe arrivare ad un aumento del 200% del costo dell’energia per le nostre attività. Pensate cosa potrebbe succedere questo inverno alle agenzie che si trovano in zone fredde? Ho paura che molte di queste potrebbero essere costrette a chiudere i battenti dopo aver resistito a due anni di pandemia”.

Ed anche le sale slot/vlt sono alle prese con i gravi problemi di aumento dei costi energetici: “Pensate alle macchine accese in una sala, all’aria condizionata per offrire all’utente un ambiente gradevole e si capisce subito come il costo dell’energia abbia un impatto determinante sulle sale”. . racconta ad Agimeg Domenico Distante presidente della Sapar, la più antica associazione italiana di gestori del settore del gioco –“ Con questi aumenti, che per questo tipo di attività potrebbero arrivare anche al 400%, si stanno mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Ma non solo le sale sono a forte rischio. Anche le imprese di gestione stanno soffrendo in maniera forte dell’aumento del gas e del gasolio, visto che svolgono la loro attività di assistenza, incassi, ecc utilizzando delle vetture. Il Governo deve intervenire a tutela di sale ed imprese, perché siamo lavoratori ed imprenditori come gli altri e meritiamo le stesse tutele”.

Anche i tabaccai, soprattutto quelli con all’interno una offerta di gioco varia (terminali, slot, ecc) stanno accusando il colpo. Secondo quanto appreso da Agimeg, nelle tabaccherie di questo tipo il costo dell’energia sono praticamente raddoppiati.

Ed intanto c’è chi si prepara a spegnere i condizionatori in inverno acquistando stufe a pallet o chi spegne parte delle macchine nelle sale per consumare meno. Dopo la chiusura prolungata nel doppio lockdown (le imprese di gioco furono le prime ad essere chiuse e le ultime ad essere riaperte), adesso si chiedono altri sacrifici ad un settore che non può più farne. Migliaia di imprese pubbliche e di lavoratori si aspettano che stavolta la politica non si scordi di loro, perché meritano la stessa attenzione, perché hanno la stessa dignità di tutte le altre imprese che stanno pagando a caro prezzo la difficile situazione energetica.

Categorie
Normativa

Freni (MEF): “Il gioco pubblico settore da proteggere in un’ottica industriale, di occupazione, di tutela delle fasce deboli, di lotta all’illegalità”

Importante il coinvolgimento di Enti Locali, ADM ed operatori per la ristrutturazione del settore

Dallo stato dell’arte e le attese per la legge nazionale sul gioco pubblico al coinvolgimento di ADM, enti locali ed operatori per la “ristrutturazione” del settore, dall’istituzione delle gare per le nuove concessioni alla lotta all’illegalità, passando per la tutela delle fasce più deboli, dei minori e dei lavoratori. Questi alcuni dei temi toccati dal sottosegretario al MEF Federico Freni, in una esclusiva intervista rilasciata al direttore di Agimeg Fabio Felici.

Con la crisi di Governo rischia di entrare in crisi anche il settore del gioco pubblico. La tanto attesa legge delega per il riordino del settore a livello nazionale, da lei predisposta, potrebbe essere “dimenticata” dal nuovo Governo?

Sicuramente non aver mandato avanti la legge delega sul gioco è stata un’importante occasione mancata per dare il via alla riscrittura di regole chiare, omogenee e trasparenti per tutto il settore del gioco pubblico.

Tuttavia, il lavoro fatto non è stato assolutamente inutile e non verrà dimenticato, anzi, nella prossima legislatura, con l’auspicio di avere un Governo più sensibile alle esigenze del settore, vi posso garantire, a prescindere dal rinnovo del mio attuale incarico, che sarà mia cura portare avanti il progetto di delega e, soprattutto, vederlo realizzato.

Rimango sempre fermamente convinto che il settore sia da considerare un settore industriale da proteggere e salvaguardare nelle sue varie sfumature, sia per il lavoro dei suoi protagonisti sia per contrastare l’illegalità sia per tutelare i soggetti più deboli e vulnerabili e i minorenni attraverso azioni mirate e definitive.

Lei, in una lettera ai Governatori, aveva invitato gli stessi a soprassedere sulle leggi regionali proprio in vista dell’adozione del disegno di legge delega che avrebbe unificato le regole sull’intero territorio nazionale. Con l’attuale situazione governativa non c’è il rischio di una recrudescenza di leggi regionali proibizionistiche che di fatto potrebbero comportare la perdita di migliaia di posti di lavoro e favorire l’illegalità?

Quando decisi di scrivere la lettera ai Governatori, invitandoli a sospendere le varie iniziative regionali peggiorative per il settore del gioco ero fermamente convinto, e lo sono tuttora, che il loro contributo sia più che necessario per addivenire ad una soluzione della “questione territoriale” che tuteli i soggetti più deboli e vulnerabili da un lato ma nello stesso tempo consenta agli operatori di continuare nella loro attività imprenditoriale senza dover subire danni economici.

Riordinare il settore significa coinvolgere Regioni ed Enti locali nelle sedi opportune al fine di fissare i principi sui quali riscrivere i regolamenti e le ordinanze locali. Questo non significa privarli del loro potere normativo, ma inserirlo in una cornice più organica di quella attuale, per consentire la definizione di regole chiare e trasparenti e soprattutto omogenee su tutto il territorio.

Colgo l’occasione per ribadire a tutti i Governatori la necessità di approfittare di questo particolare momento storico per fare una riflessione sul tema e valutare l’opportunità, in un prossimo futuro, di lavorare tutti insieme per trovare soluzioni nuove al miglioramento del comparto senza rinunciare alla tutela dei minorenni e delle fasce più deboli con maggiori garanzie contro l’illegalità.

Recentemente ha evidenziato come sia stato in molti casi difficile spiegare ai suoi colleghi perché sia utile un atteggiamento equilibrato e razionale al settore del gioco pubblico. Secondo lei con il nuovo governo ci sarà la possibilità che questo atteggiamento sia meno problematico e più produttivo?

Mi auguro proprio di sì. Credo che sia ormai chiara l’importanza di una riforma strutturata del settore del gioco, a maggior ragione se si guardano i dati evidenziati dagli studi di vari organismi quali il CGIA di Mestre, il CENSIS, l’EURISPES, e anche quelli di alcune istituzioni universitarie quali la LUISS e la Cattolica, oltre che le affermazioni di personalità come il Procuratore antimafia De Raho e l’ex Capo della polizia Gabrielli, che hanno dimostrato come una penalizzazione eccessiva del gioco legale favorisca quello illegale, gestito dalla criminalità.

Uno dei pilastri fondamentali su cui si basa la legge delega è proprio la lotta senza quartiere all’illegalità. Occorre intervenire dove lo Stato è assente e non garantisce adeguati livelli di controllo. Se prospera l’illegalità si danneggia lo Stato e gli operatori del settore che lavorano onestamente e che lo Stato stesso ha il dovere di proteggere.

La lotta all’illegalità passa attraverso strumenti tecnologici avanzati sia sul gioco fisico sia soprattutto sull’online, sull’introduzione di regole trasparenti sui flussi di denaro, sui requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti appartenenti alla filiera e così via.

Riordinare il gioco pubblico attraverso l’approvazione della legge delega, mi sento di dire che è diventata ormai una necessità imprescindibile a cui il futuro Governo non potrà sottrarsi.

Sul tema dei rischi della salute per i cittadini, ed in particolare sui rischi del gioco d’azzardo patologico, quali sono le misure concrete che pensa possano essere messe in campo nel prossimo futuro per combattere questi fenomeni?

Se l’illegalità è un problema manifesto, la ludopatia, quanto meno nella sua formulazione immediata, è forse meno evidente ma è un problema altrettanto grave che, a differenza dell’illegalità, non attiene alla qualità della regolazione, ma alla qualità della vita dei giocatori. È un tema, dunque, che tutti noi dobbiamo considerare seriamente, alla pari di quello dell’illegalità, nell’elaborazione di linee di sviluppo e di tendenza della normativa che possano garantire ai giocatori un gioco sicuro, esente anche da derive ludopatiche.

Al riguardo, ribadisco che la legge delega anche su questo aspetto è fondamentale tant’è che uno dei pilastri su cui si basa è la prevenzione ed il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo patologico.

Il gioco non fa male in assoluto, ma possono esistere alcune situazioni in cui il gioco fa male e crea dipendenze. Dobbiamo impedire da un lato che le famiglie abbiano problemi a seguito di un approccio malato nei confronti del gioco e dall’altro che il gioco di per sé venga assimilato ad una patologia, in quanto non lo è.

Tanti possono essere gli strumenti per impedire che ciò accada, dalla continua evoluzione degli apparecchi da intrattenimento che consente di garantire un maggior controllo sul gioco compulsivo, all’istituzione del Registro nazionale di autoesclusione dal gioco, nonchè alla formazione continua di esercenti e gestori. Sarò, come sempre, pronto ad accogliere i suggerimenti di chi con tali problematiche si confronta nel quotidiano per elaborare altre misure utili per contrastare il disturbo da GAP e la ludopatia in generale.

Lei, il 28 settembre 2022, appena tre giorni dopo le prossime elezioni, avrebbe festeggiato il suo primo anno da Sottosegretario. Un periodo intenso che L’ha vista protagonista di una ricerca di soluzioni equilibrate, di tutela per le fasce più deboli, di massima attenzione al settore dell’imprenditoria del lavoro, senza dimenticare il sociale, per quanto riguarda il gioco pubblico. Un lavoro che è stato molto apprezzato dal settore che ha riposto in Lei fiducia e speranze ma che adesso rischia di essere messo nuovamente in discussione?

Quando ho accettato il mio incarico come Sottosegretario al Mef ero consapevole del fatto che il lavoro necessario per realizzare gli obiettivi prefissati dalle deleghe assegnatemi sarebbe stato duro e faticoso.

Non ho perso tempo e ho iniziato immediatamente a lavorare alla predisposizione del testo della legge delega sul gioco nel rispetto di tutte le varie figure istituzionali e non, coinvolte nel processo redazionale, fin ad arrivare ad ottenere, finalmente, la bollinatura del testo da parte della Ragioneria Generale dello Stato.

A quel punto sembrava che la parte più faticosa fosse superata ed ero pronto a istituire un gruppo di lavoro per la stesura dei vari decreti delegati non appena il testo della legge delega fosse approdato in Parlamento. Purtroppo, così non è stato, la compagine politica ha manifestato più volte le perplessità sull’avvio dell’iter parlamentare, ma non mi sono mai arreso e ho continuato a lavorare affinché ciò potesse realizzarsi.

Quello che posso ribadire oggi è che ho sempre trovato nel settore, a tutti i livelli, molta collaborazione, disponibilità e aperture a possibili nuovi scenari che mi hanno consentito di lavorare in maniera costruttiva e concreta.

Il lavoro da fare è ancora molto e spero di avere di nuovo la possibilità di poter accettare la sfida perché sono sicuro che, con la collaborazione degli enti locali, dell’Agenzia, di tutti gli operatori del settore, non solo potremmo vedere realizzata la legge delega, ma anche lo svolgimento delle nuove gare da troppo tempo ferme e con futuro incerto, oltre a poter continuare ad occuparci della tutela delle fasce più deboli, dei minori, della legalità, dell’occupazione e dello sviluppo dell’imprenditoria.

Categorie
Normativa

Paolo Capone (Segr. Gen. Ugl): “Le modifiche introdotte alla legge regionale Lazio hanno salvato migliaia di imprese e posti di lavoro”

Un passo importante a tutela del gioco legale

“Le modifiche introdotte nei giorni scorsi alla legge sul gioco da parte del Consiglio della Regione Lazio hanno impedito che si verificasse un vero e proprio terremoto sul fronte dell’occupazione, scongiurando così che il comparto potesse scivolare nell’illegalità”. Lo ha dichiarato il segretario generale dell’Ugl Paolo Capone, in merito alle modifiche che la Regione Lazio ha apportato nei giorni scorsi alla legge regionale sul gioco pubblico.

Nel Lazio sono circa 12.000 le persone che lavorano nel settore. Secondo Capone “l’efficacia retroattiva del distanziometro dei punti gioco prevista dalla legge, ora fortunatamente modificata, avrebbe causato la perdita di centinaia di posti di lavoro e la chiusura di decine di imprese, con tutti i vantaggi che ne sarebbero inevitabilmente derivati per la criminalità, da sempre interessata a infiltrarsi nel settore del gioco legale. Tali effetti deleteri – chiosa il sindacalista – non si produrranno grazie alla nuova normativa, che introduce anche rilevanti misure a tutela dei giocatori ludopatici“. 

Categorie
Normativa

Legge gioco Lazio: eliminato il distanziometro per le attività esistenti

La distanza minima dai luoghi sensibili per le nuove aperture sarà di 250 metri

Il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato un subemendamento al Bilancio 2022, con il quale viene eliminata la retroattività per il distanziometro.

Si tratta di un cambiamento molto atteso dagli operatori del gioco. A fine agosto prossimo era infatti prevista l’introduzione di un distanziometro di 500 metri per tutti i punti gioco presenti nella regione.

In pratica, tutti i locali ed agenzie, con slot installate al loro interno, presenti sul territorio del Lazio con una distanza inferiore ai 500 metri, avrebbero dovuto delocalizzare la propria attività.

Grazie a questo nuovo provvedimento, il distanziometro verrà applicato solo alle nuove aperture e non si estenderà quindi anche ai punti già presenti sul territorio.

La normativa prevede inoltre che i punti di gioco legale debbano avere una distanza minima di 250 metri dai luoghi sensibili.

Le nuove norme introducono però numerose prescrizioni per tutti gli esercenti, anche quelli vecchi, tra cui: la riduzione della frequenza delle singole giocate a non meno di una giocata ogni 30 secondi; la separazione netta tra lo spazio dedicato agli apparecchi da gioco e gli altri ambienti degli esercizi; una pausa obbligatoria di 5 minuti ogni trenta minuti di gioco consecutivi; interdizione dal gioco ai soggetti in stato di manifesta ubriachezza; riduzione delle fasce orarie.

Categorie
Eventi Normativa

Saracchi (ADM): “Le stime per il 2022 sono di 150 miliardi di raccolta, frutto della straordinaria attività di contrasto all’attività illegale”

Stiamo lavorando per l’online che ha le concessioni in scadenza il 31 dicembre

“Come può un settore economico non scomparire dopo un anno di chiusura? Il gioco ce l’ha fatta a rialzarsi perché è una eccellenza”.

Questo uno dei temi toccati da Stefano Saracchi, direttore per i giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel corso del suo intervento durante la presentazione studio della CGIA Mestre, in collaborazione con Astro, sul gioco pubblico.

Saracchi ha anche sottolineato che: “le stime per il 2022 sono di 150 miliardi di raccolta, frutto della straordinaria attività di contrasto all’attività illegale”.

“Il risultato dell’emersione del gioco illegale è frutto del presidio che ha l’Agenzia. Durante la chiusura è venuto fuori il substrato dell’illegalità che si stava perfezionando. Inoltre, l’agenzia è pronta a mettere in atto anche altri accorgimenti”.

“Lo spirito dietro la pubblicazione dell’elenco sul rapporto tra banche e operatori è quello di tutelare il consumatore“.

“Il 31 dicembre scade la concessione per gli operatori di gioco online. Abbiamo informato il ministero competente su quali potrebbero essere le soluzioni da apportare e ci stiamo lavorando”. 

Categorie
Eventi Normativa

Freni (sottosegretario Mef): “Escludo che il settore del gioco pubblico possa subire ulteriori aumenti di tassazione”

Norme disomogenee sul territorio non è da paese civile

“Il settore del gioco pubblico è un comparto industriale a tutti gli effetti. Però non posso ignorare che nelle regioni e province italiane si gioca in modo differente. Tutto questo ha un senso?

Probabilmente nell’ottica proibizionista sì, ma nell’ottica di mercato di garantire regole certe per pianificare il futuro è totalmente dissennato. Questa non è una normativa da paese civile. Devono esserci regole uniformi tutelando al contempo le peculiarità territoriali. È l’incertezza delle regole che crea l’illegalità”.

E’ quanto ha dichiarato Federico Freni, sottosegretario al MEF, nel corso della presentazione dello studio della CGIA Mestre, in collaborazione con Astro, sul gioco pubblico,

“Il nostro dovere è sradicare tutto ciò che non è limpido e che non tutela le fasce della popolazione più fragili. Noi, insieme all’Agenzia, abbiamo provato a cambiare le cose con una Legge delega che è stata mandata al Consiglio dei Ministri e che è stata bollinata dalla Ragioneria dello Stato. A parole sono tutti bravi, ma quando c’è da fare qualcosa si tirano tutti indietro per paura di sporcarsi”.

“Escludo che il gioco possa essere ulteriormente tassato. Come si fa a chiedere nuove tasse a settori, come il Bingo, che non hanno avuto ristori anzi hanno pagato anche durante il periodo di chiusura?”.

“Nella Legge di Bilancio potranno esserci prodotti di gioco in cui una parte del gettito sarà diretta a determinati comparti che ne hanno bisogno. A livello di sport non esiste solo il calcio, ma ci sono tante attività cosiddette minori e che hanno meno fondi. Lo sport va sostenuto, ma con intelligenza”.

Freni ha poi dichiarato: “La normazione del settore non è adeguata e sono fiducioso di poterla cambiare. Mi attendo una risposta alla lettera che ho inviato ai presidenti delle Regioni, diamo il tempo di leggerla”.

“E’ presto per parlare di rivedere il blocco della pubblicità del gioco. E’ un tema delicato. Io sono laico sul tema e bisogna ascoltare tutte le sensibilità e trovare una sintesi, ma è ancora presto per parlarne”.

Categorie
Normativa

Pastorino (STS): “Auspichiamo che la Regione Lazio blocchi l’entrata in vigore della Legge regionale sul gioco”

A rischio migliaia di aziende e posti di lavoro

Nel mese di agosto, qualora la politica locale non decida diversamente, entrerà in vigore la Legge Regionale Lazio, che spegnerà la quasi totalità delle slot e vlt su tutto il territorio.

“Come spesso accade, la scelta dello Stato di legalizzare settori delicati come quello dei giochi con vincite in denaro ha portato con sé conseguenze positive e esternalità negative” – dichiara Giorgio Pastorino, Presidente del Sindacato Totoricevitori Sportivi.

“Da una parte il gioco legale contribuisce alla difesa della legalità, favorisce entrate erariali, attira investimenti e crea imprese e occupazione; dall’altra, può portare soggetti particolarmente fragili a eccedere, arrivando a soffrire di una vera e propria dipendenza”.

“Sebbene i dati dimostrino come la stragrande maggioranza dei giocatori non riveli particolari problemi, comprendiamo perfettamente che Regioni e Comuni – prosegue Pastorino – si preoccupino di una distribuzione eccessiva del gioco, dovendone poi pagare le eventuali conseguenze, dal punto di vista sanitario, sul proprio territorio”.

“Nei dialoghi avviati con la Regione Lazio, abbiamo sottolineato la volontà di trovare formule in grado di mediare tra tutti gli interessi in campo (primo fra tutti, la tutela del giocatore): ci siamo resi disponibili a ridurre la penetrazione del gioco sul territorio, innalzare la professionalità degli operatori, investire in formazione e collaborare con gli enti locali, al fine di raggiungere una maggiore sostenibilità che riduca gli impatti sociali dei prodotti in oggetto”.

Lo stesso Sottosegretario al Mef, l’Avv. Federico Freni, ha scritto una missiva al Presidente della Conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga, invitando a “valutare, in attesa di un concertato e omogeneo riordino del settore, una prudente attesa, diretta a salvaguardare i livelli occupazionali, la continuità del settore e le entrate erariali”.

“Il nostro auspicio – conclude il Presidente STS – è quindi che la Regione Lazio blocchi l’entrata in vigore della propria Legge. Proseguendo sulla strada di un dialogo costruttivo, come avvenuto in questi mesi, possiamo evitare l’espulsione del gioco legale dal territorio e costruire un modello capace di tutelare salute, lavoro e legalità. Un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile”.

Categorie
Normativa

ADM, prorogata la concessione per gli apparecchi da intrattenimento al 29 giugno 2023

Un altro anno per i concessionari di slot e vlt

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha emanato un avviso con cui proroga le concessioni per la realizzazione e la conduzione della rete per la gestione telematica del gioco lecito mediante slot e vlt.

L’Amministrazione ha deciso di prorogare di un anno la scadenza delle concessioni, prevista inizialmente al 29 giugno 2022. La nuova scadenza è fissata quindi per il 29 giugno 2023. Ciò è stato possibile perché ADM ha facoltà, alla naturale scadenza novennale, di prorogare unilateralmente la durata delle concessioni fino ad ulteriori dodici mesi, quando ricorrono situazioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili come, ad esempio, l’emergenza sanitaria dovuta dal Covid-19.

A tale proroga vi è però un’eccezione: il concessionario Global Starnet. La società in questione, in attuazione del provvedimento di decadenza del 2017, divenuto definitivamente efficace e inoppugnabile, cesserà le proprie attività il 31 dicembre 2022.

Categorie
Normativa

Minenna (dg ADM): precisazioni su multe, omologhe e normative sui comma 7

Il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale al Senato

“Il cosiddetto “caso calciobalilla” non è mai stato veramente un caso. Si è trattato piuttosto della libera circolazione di una fake news sulla quale sono intervenuto a più riprese e su diversi organi di stampa. Anche ieri sera, in audizione alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale al Senato, ho ribadito alcuni concetti per fare definitivamente chiarezza su diverse imprecisioni, per usare un eufemismo, che sono apparse in questi giorni”. E’ quanto ha dichiarato il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna.

“Prima di tutto va smontata la questione della multa. La nostra direzione antifrode non ha dato alcun mandato di fare verifiche sui calciobalilla. Ho letto anche le dichiarazioni dell’associazione dei balneari e l’inchiesta fatta da Agimeg. Di questa fantomatica multa, dalla quale è partito il caso calciobalilla, non ci sono tracce.

Anche sulla questione delle omologhe si sono dette e scritte molte imprecisioni. Nel 2012 è stata emanata una norma molto stringente che però non è mai entrata in vigore, che prevedeva un nullaosta per apparecchi di questo tipo. Un provvedimento dell’Agenzia, partendo proprio da questa norma, ha declassato la stessa ad una più semplice autocertificazione, per la quale abbiamo anche protratto il termine al 31 luglio.

Voglio ricordare, sempre in tema di semplificazione della normativa sul comparto, che abbiamo inoltrato una proposta emendativa al Governo, ripresa dal sottosegretario Freni, che se entrerà in vigore consentirà all’Agenzia, dopo alcune verifiche, di eliminare anche questa autocertificazione.

Infine ci tengo anche a ribadire l’assoluta differenza tra il settore delle slot e quello degli apparecchi senza vincite in denaro. In particolare sul fatto che per le slot sono previste delle autorizzazioni particolari e che ci sono norme dedicate e delicate. Si tratta di due segmenti molto diversi tra loro.

Insomma come Agenzia – ha concluso Minenna – abbiamo sempre operato nella massima trasparenza e nel rispetto delle normative, intervenendo con nostri provvedimenti o con segnalazioni al Governo per far si che aziende e lavoratori del settore abbiano la massima tutela e per arrivare ad un modello di operatività equilibrato e sostenibile per tutti”.