Al vaglio i criteri di calcolo della distanza minima delle attività di gioco dai luoghi sensibili
La querelle al Consiglio di Stato tra gli operatori del gioco e il Comune di Trento continua senza sosta: al centro vi è il distanziometro, ovvero il parametro della Legge Provinciale sul gioco basato sulla distanza minima dai cosiddetti ‘luoghi sensibili’.
L’ultima sentenza del Consiglio di Stato ha accolto l’istanza cautelare e riaperto una sala giochi poiché “il criterio ‘a compasso’ adottato per la misurazione delle distanze dai luoghi sensibili suscita perplessità”. Inoltre, secondo i giudici vi sarebbe un “grave danno economico” conseguente alla chiusura dell’attività nel periodo di attesa che sarà necessario per acquisire tutte le informazioni necessarie per arrivare ad una decisione definitiva.
L’avvocato della difesa Geronimo Cardia ha dichiarato: “Importante l’esito delle ordinanze del Consiglio di Stato che confermano la sospensiva dei provvedimenti di chiusura delle sale. Il comparto potrà operare nelle mode delle valutazioni di merito che verranno affrontate al Tar Trento che ha già fissato l’udienza nella seconda metà del mese di marzo 2023. Va detto poi che le ordinanze nella valutazione del merito hanno entrambe puntato il dito sulla proporzionalità e ragionevolezza del criterio ”a compasso” di calcolo della distanza individuato dall’amministrazione”.
Il Ministro dello Sport pronto a presentare proposta che tenga conto sia del contrasto alla ludopatia sia della promozione del gioco legale
Nuove aperture da parte del Ministro dello Sport, Andrea Abodi, sulla possibilità di reinserire la pubblicità da parte degli operatori di gioco e di scommesse negli eventi sportivi. Imposto con il Decreto Dignità del 2018, il divieto potrebbe quindi essere messo in discussione.
“E’ prioritario riconoscere diritti, e non solo oneri, a chi organizza eventi sui quali si scommette. È un percorso che porto avanti rispettosamente all’interno del governo e che spero di chiudere nell’arco di qualche mese. Il tema delle sponsorizzazioni e della pubblicità è più articolato. Include anche il contrasto alla ludopatia e la promozione del gioco legale, quindi tracciabilità e limiti di spesa”, le parole proprio di Abodi da Parigi, dove ha partecipato a un evento della Confederazione Europea di Scherma.
Il Ministro dello Sport del governo Meloni ha poi aggiunto: “Presenterò un’ipotesi che faccia emergere tale differenza e valorizzi un comparto sul quale lo Stato fa leva: le concessioni inducono un ritorno economico, quindi è opportuno che si distingua il gioco lecito da quello illegale”.
Il Consiglio dei Ministri ha avviato le procedure per il conferimento dell’incarico di Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli al consigliere Roberto Alesse, che sostituisce ufficialmente Marcello Minenna.
“Ci tengo a rinnovare il mio speciale ringraziamento alle colleghe e ai colleghi che in questi tre anni hanno lavorato con passione consentendo all’Agenzia di raggiungere risultati importanti, di supportare le aziende nelle loro attività produttive, di garantire la sicurezza e il contrasto all’illegalità con risultati concreti e misurabili anche nell’incremento delle entrate dell’Erario”. Sono le parole di Marcello Minenna.
“Concludo il mio mandato come un servitore dello Stato e delle Istituzioni, con la soddisfazione di aver lasciato l’Agenzia migliore di come l’abbiamo trovata: più moderna ed efficiente.
Auguro buon lavoro al prossimo Direttore Generale, Roberto Alesse, al quale assicuro che faremo di tutto per garantire un passaggio di consegne ordinato e lineare”.
Positiva la reazione delle associazioni di categoria, ma resta la necessità di un cambio normativo entro il 2023
Il direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, ha firmato una determinazione direttoriale con cui ha stabilito le regole amministrative per produzione, importazione, installazione e utilizzo in locali aperti al pubblico di apparecchi da intrattenimento comma 7 ivi compresi parametri numerici dei medesimi apparecchi installabili nei punti di offerta.
Una delle misure più attese e importanti della determina direttoriale è stata sicuramente la proroga di un anno per le ticket redemption, grazie alla quale gli operatori del settore e l’Agenzia avranno tempo per delineare un nuovo quadro normativo più chiaro e lineare per gli apparecchi senza vincita in denaro.
Gli esponenti delle associazioni del settore hanno commentato positivamente la determinazione direttoriale, ma hanno anche posto l’accento sulle necessarie modifiche che andranno apportate entro la fine del 2023.
“La proroga di un anno delle ticket redemption va bene, ma siamo coscienti che non sia la soluzione a tutti i mali. Questa decisione è importante perché consente di avere un po’ più di tempo per dialogare con le istituzioni e trovare finalmente una quadra definitiva”. Ha dichiarato il presidente di Sapar, Domenico Distante. “Il settore del puro intrattenimento deve essere tutelato. E’ una parte fondamentale della nostra associazione e faremo tutto il possibile per far avere delle norme chiare e lineari ad un comparto economico molto importante come questo”.
“La proroga di un anno delle ticket redemption era attesa, poiché avevamo svolto un proficuo dialogo con la Direzione Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli basato su un lungo percorso di concertazione. Il regolatore ha compreso le difficoltà che sta attraversando il comparto e ha deciso di venirci incontro con questa proroga annuale che servirà per trovare delle soluzioni definitive nel 2023″. E’ stato il commento a caldo del presidente di federamusement, Alessandro Lama, alla notizia della proroga per le ticket redemption.
“Una situazione comunque di relativa tranquillità visto che la regolarizzazione di questi apparecchi è stata basata su un autocertificazione che spostava sugli utilizzatori le responsabilità di analisi tecniche che dovevano essere poi confermate dalle omologhe. Qualora ADM dovesse attivarsi con dei controlli ci aspettiamo tanti problemi dovuti alla difficoltà per i gestori di improvvisarsi “analisti tecnici” in piena crisi pandemica”.
“La proroga non è un obiettivo, sia chiaro. Ora – ha proseguito Lama – è necessario lavorare a testa bassa con la politica per trovare un percorso che permetta di modificare l’essenza stessa del percorso legislativo, perché essendo macchine senza vincita in denaro secondo il nostro parere, non dovrebbe esserci competenza specifica di ADM. E’ una strada ambiziosa e complessa, durante quale dobbiamo tutti insieme confrontarci con la politica, battendoci con forza, guadagnando consensi e spiegano bene le nostre ragioni per permettere al comparto del puro intrattenimento indirizzato a bambini e famiglie di riguadagnare quel valore etico e sociale che riteniamo essenziale per la sopravvivenza del settore”.
“La proroga per le ticket redemption era assolutamente indispensabile per evitare il pericolo del blocco di tutte le attività”. Ha invece sottolineato il presidente del Consorzio Fee, Tiziano Tredese. “Ora abbiamo un anno di tempo per riuscire ad arrivare a due grandi obiettivi: la divisione dei Comma 6 dai Comma 7 e adeguare il processo delle omologhe“.
“La divisione dei Comma 6 dai Comma 7 e l’adeguamento delle omologhe alla tipologia di gioco prodotto sono dei cambiamenti necessari per il prosieguo del settore, poiché rimanendo fermi alla normativa attuale ci sarebbero sempre gli stessi problemi con l’impossibilità di omologare le apparecchiature”, ha concluso Tredese.
“La proroga dei termini per gli apparecchi della categoria “ticket redemption” al 31 dicembre 2023 era indispensabile e obbligatoria, visto i problemi riscontrati nell’applicazione delle regole tecniche per le omologhe del parco macchine esistente all’entrata in vigore della norma”. E’ il commento del delegato della sezione Puro Intrattenimento di As.Tro, Sergio Milesi, in merito alla proroga di un anno per le ticket redemption.
“Un particolare ringraziamento a tutte le associazioni aderenti a “Stati Generali Amusement” e a ADM, che grazie al lavoro di concertazione avvenuto ha permesso di mettere in evidenza le problematiche del settore”.
“Nell’anno 2023 dovremo proseguire nella concertazione con ADM per la modifica delle regole tecniche e ci concentreremo nel portare avanti la proposta emendativa di revisione delle norme che regolano il settore degli apparecchi di Puro Intrattenimento senza vincita in denaro, per proporre al Governo una proposta di legge volta a semplificare le procedure per l’immissione in commercio e l’uso degli apparecchi senza vincita in denaro (comma 7) e differenziarle da quelle previste per gli apparecchi con vincita in denaro (comma 6)”, conclude Milesi.
Saracchi (ADM): ‘Il metaverso è la prossima frontiera’
Il 2022 sarà un anno importante per il settore del gioco pubblico. La raccolta, secondo le stime di ADM, si attesterà intorno ai 140 miliardi di euro.
Una cifra non dovuta ad un incremento delle giocate classiche, ma dall’emersione di risorse recuperate grazie al contrasto al gioco illegale.
Uno dei segreti di questa crescita della raccolta e di conseguenza delle entrate erariale è rappresentato, come dichiarato dal Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Marcello Minenna, dal Co.Pre.Gi che ha reso possibile innalzare i livelli di controllo e adottare un’azione di contrasto all’illegalità più efficace.
Un ruolo fondamentale è stato svolto anche dalla tecnologia poiché, grazie alla creazione di strutture di intelligence, nel giro di un anno è stato possibile recuperare risorse dal mercato clandestino, permettendo di aumentare le entrate per le casse dello Stato.
Molte delle evoluzioni nell’ambito dei controlli sono nate proprio durante la pandemia dove, per la chiusura dell’offerta di gioco pubblico, l’illegalità ha trovato terreno fertile per svolgere le sue azioni sia sul territorio sia online.
Non meno importante è la mansione svolta in questo senso dalla filiera del gioco pubblico che, come spesso ribadito proprio da ADM, rappresenta la prima sentinella sul territorio e la prima linea di contrasto al gioco illegale.
Proprio grazie al lavoro attento, professionale e con grande attenzione alla tutela ed alla sicurezza del giocatore, da parte degli operatori di gioco pubblico, negli ultimi 5 anni “veri” di mercato (sono esclusi il 2020 ed il 2021 stagioni con tanti mesi di chiusura delle sale giochi) le casse dello Stato hanno potuto beneficiare di entrate per ben 57 miliardi di euro.
Una media di 11,5 miliardi di euro all’anno. Nei due anni con tanti mesi di chiusura degli esercizi, la media scende a 7,8 miliardi con molte risorse finite nel circuito illegale che ha approfittato dei “vuoti” lasciati dagli operatori legali. Vale la pena ricordare che l’Erario è la “cassa” che permette alla macchina statale di funzionare ed offrire servizi come l’istruzione, l’assistenza sanitaria, ecc.
Tornando al gioco, intesto come intrattenimento, c’è da ricordare il grande sviluppo del segmento dell’online. Ed anche in questo settore, l’attenzione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è rivolta verso il futuro ed in particolare al Metaverso: “Il Metaverso non è il futuro ma il presente. Se solo pensiamo che nel 2019 la raccolta dei giochi di abilità a distanza è stata circa 25 miliardi di euro e quest’anno invece si attesterà sui 55 – spiega ad Agimeg Stefano Saracchi, direttore per i giochi dell’ADM – fa comprendere che il sistema digitale rappresenta il mondo in cui stiamo vivendo non il mondo in cui vivremo”. lp/AGIMEG
Attraverso l’app YouPol i responsabili delle sale gioco potranno segnalare i casi di potenziale molestia
La lotta alla violenza di genere al centro del Protocollo d’Intesa siglato tra EGP-Fipe, una delle principali associazioni di imprese che gestiscono i giochi pubblici per conto dello Stato, e la Polizia di Stato. Tale accordo farà trasformare centinaia di gaming hall e sale bingo sparse sul territorio nazionale in avamposti a difesa delle donne vittima di violenza.
Nel concreto, i responsabili di ciascuna sala saranno coinvolti da EGP-Fipe per individuare una o più persone da formare al fine di imparare a riconoscere i segnali di una potenziale molestia o violenza di genere e segnalarla immediatamente alle forze dell’ordine attraverso la app YouPol, utilizzando l’hashtag #Fipe per una più rapida presa in carico della denuncia.
Il percorso di formazione, codificato e gestito direttamente dagli specialisti della Polizia di Stato, potrà essere attivato direttamente dal sito www.sicurezzavera.it; al termine del corso, il responsabile dovrà sottoporsi ad un test che, in caso di esito positivo, consentirà alla sala di ottenere il bollino di presidio di legalità #SicurezzaVera.
Secondo il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, “Prevenire la violenza contro le donne, anche sul luogo di lavoro, è fondamentale. Agire ai primi segnali, anche se non costituiscono fatti penalmente rilevanti, nella violenza di genere può fare la differenza. L’approccio al contrasto preventivo e repressivo nei confronti di questo triste fenomeno non può che essere olistico: non solo gli attori istituzionali della sicurezza devono farsi carico del problema bensì anche altri attori, privati, come le associazioni di categoria, devono poter agire in piena sinergia con i primi”.
“Abbiamo deciso di aderire al progetto #SicurezzaVera perché condividiamo in pieno i valori alla base di questa importante iniziativa – dichiara il Presidente Emmanuele Cangianelli – Il contrasto alla violenza di genere deve essere una priorità assoluta e crediamo di poter dare, insieme a Fipe-Confcommercio, il nostro contributo alle forze di polizia impegnate quotidianamente anche in questa difficile battaglia. Le nostre sale sono per loro natura un presidio di sana socialità e di legalità e contano su un personale abituato a gestire il rapporto con gli avventori attraverso un costante contatto umano.
Anche dal punto di vista della tecnologia, abbiamo a disposizione sistemi di videosorveglianza, anche esterna, che potranno certamente essere molto utili per monitorare tutto quello che succede, dando la possibilità di intervenire tempestivamente. Se poi consideriamo che tra gli addetti ai lavori e ancor di più tra i giocatori la componente femminile è spesso maggioritaria, è evidente che gaming hall e sale bingo sono davvero il luogo ideale per promuovere ogni attività di prevenzione e controllo su possibili casi di violenza di genere.”
“Da oggi abbiamo un alleato in più nel contrasto alla violenza di genere, vera e propria piaga della nostra società – sottolinea la presidente Picca Bianchi, presidente del Gruppo imprenditrici donne della Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi –. In questi due anni il progetto #SicurezzaVera ha raggiunto centinaia di pubblici esercizi da nord a sud della nostra penisola e siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti. È fondamentale che le donne, che da sempre rappresentano una componente fondamentale sia tra i dipendenti che tra i clienti, percepiscano i nostri locali come luoghi sicuri dove possono trovare personale sensibile, professionalizzato e formato, capace di riconoscere segnali di disagio e prestare immediato ed efficace soccorso. Alle donne dico «non esitate a rivolgervi ai gestori dei nostri locali» e a questi ultimi «non esitate ad utilizzare la app YouPol e chiedere un intervento immediato». Solo così potremo davvero fare la differenza”.
Un’ordinanza del Consiglio di Stato rimette alla Corte UE la decisione su compatibilità della normativa italiana
Il Consiglio di Stato ha rimesso alla Corte di Giustizia Europea la questione pregiudiziale sulla compatibilità della normativa italiana sulla proroga tecnica del bingo ai principi del trattato.
“È con grande soddisfazione che apprendiamo dell’ordinanza con la quale il Consiglio di Stato ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia – si legge in una nota dello studio legale degli avvocati Giacobbe e Tariciotti – Si tratta di un’ordinanza dove la Sezione ha dato mostra di condividere i nostri dubbi sulla compatibilità eurounitaria della disciplina di proroga tecnica delle concessioni bingo.
Numerose sono le questioni rimesse alla Corte, con le quali per un verso si dubita della legittimità di norme che paiono impedire qualsivoglia forma di riequilibrio delle concessioni a fronte di eventi imprevedibili, per altro verso e più in radice si dubita della validità di un regime di proroga in cui è lo stesso Stato ad essere intervenuto a modificare le condizioni della concessione.
Si tratta di una pronuncia di grande interesse, oltre che per le concessioni bingo, anche per il settore del gioco in genere e in prospettiva delle gare da indire. Ora è compito del legislatore in sede di manovra di bilancio meditare molto bene prima di intervenire per fare cassa ancora una volta ed indiscriminatamente sul settore del gioco legale”.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha diramato la lista dei siti non autorizzati a operare nel settore del gioco e delle scommesse
Sono 9.422 i siti internet oscurati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). E’ stata infatti aggiornata la “black list”, che contiene l’elenco dei siti non autorizzati alla raccolta di gioco e scommesse in Italia. I domini oscurati sono tre in meno rispetto all’ultimo aggiornamento.
Si tratta di siti di gioco inibiti in quanto non autorizzati a offrire, attraverso rete telematica, giochi, lotterie, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro. Ma non solo: sono stati bloccati anche quelli contenenti pubblicità, diretta o indiretta, dei medesimi prodotti o offerta di software atti ad eludere l’inibizione di siti non autorizzati disposta da ADM.
Nonostante il calo continua ad essere il settore degli apparecchi da intrattenimento il maggior contribuente per l’Erario
Nel 2021 la spesa per i giochi è stata di 15,5 miliardi di euro, in crescita del +19,6% rispetto ai 12,9 miliardi del 2020. Va ricordato però che nel 2020 le sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono rimaste chiuse per 7 mesi a causa dell’emergenza sanitaria da Covid 19, così come anche lo scorso anno il settore del gioco fisico è rimasto chiuso per 5 mesi.
Il confronto rispetto al 2019 vede invece un calo del -20,2%. Due anni fa la spesa fu infatti di 19,4 miliardi di euro.
In calo (-26,3%), sempre rispetto al 2019, anche il gettito erariale, passato dagli 11,4 miliardi di due anni, ai 7,2 del 2020, fino ad arrivare agli 8,4 miliardi dello scorso anno.
La raccolta è stata invece di 111,2 miliari di euro, mentre le somme tornate ai giocatori sotto forma di vincite sono state di 95,7 miliardi. E’ quanto emerge dai dati del Libro Blu 2021 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Il gettito erariale
Analizzando il contributo all’Erario delle diverse tipologie di gioco fisico e a distanza, nel 2021, si evidenzia come il settore degli apparecchi da intrattenimento (AWP e VLT) rappresenti il 36,20 per cento delle entrate totali, rispetto al 44,68 per cento del 2020.
Il gettito derivante dagli apparecchi da intrattenimento continua comunque a rappresentare la fetta più importante del gettito erariale. Il contributo all’Erario per la voce “Altro” (che comprende Gioco a base sportiva, Giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo e giochi di sorte a quota fissa, Bingo, Scommesse virtuali, Torneo, Poker Cash, Gioco a base ippica, Comma 7 e Betting Exchange) evidenzia un aumento dal 13,51 per cento nel 2020 ad un contributo del 14,62 per cento nel 2021.
Le scommesse sportive a quota fissa, ricomprese nella categoria “Altro”, rappresentano il 38,73 per cento delle entrate erariali registrate nel 2021 (423,13 milioni di euro su 1.092,57 milioni di euro).
Come gli scorsi anni, anche nel 2021 si è continuato a registrare un aumento del contributo erariale del “Betting exchange”, una particolare tipologia di gioco, offerto da pochi concessionari per una categoria specifica di giocatori appassionati a questo tipo di scommessa.
I valori del poker cash mostrano una diminuzione nel 2021 rispetto al 2020, da un contributo pari a 20,67 milioni di euro nel 2020, a 17,81 milioni di euro nel 2021.
La raccolta erariale derivante dal Lotto è stata invece di oltre 1,1 miliardi di euro ed ha rappresentato il 15,1% del totale. Da Gratta e Vinci e Lotterie è andato all’Erario oltre 1,7 miliardi, con una quota di mercato quindi del 23,3%.
In totale il settore ha registrato un gettito totale di 8,41 miliardi di euro: le Awp hanno raggiunto i 2.308 milioni di euro, il Lotto 1.127 milioni di euro, le Lotterie 1.739 milioni di euro, le Vlt 735 milioni di euro, i giochi numeri a totalizzatore 471 milioni di euro e gli altri giochi 1.092 milioni di euro.
Minenna (dir. ADM): ‘L’innalzamento dei livelli di controllo ha permesso il recupero di introiti che erano finiti sul circuito illegale’
E’ stato presentato a Roma il Libro Blu 2021 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Numeri, dati e statistiche che hanno evidenziato il lavoro svolto dall’Agenzia lo scorso anno. Tra questi anche il settore del gioco.
“Il 2021, come l’anno che lo ha preceduto, è stato segnato da eventi di grande complessità che l’Agenzia ha affrontato col massimo impegno istituzionale, trasformando le difficoltà in occasioni per intraprendere e completare con successo nuove e importanti sfide – ha dichiarato Il direttore generale dell’ADM Marcello Minenna –. L’anno scorso ADM ha potuto assicurare alle Casse dello Stato entrate per 73 miliardi di euro, in crescita di oltre il 16% rispetto al 2020”.
Minenna si è poi focalizzato sul settore dei giochi: “Risultati eccellenti sono stati conseguiti nel settore del gioco pubblico, dove l’innalzamento dei livelli di controllo e l’azione di contrasto all’illegalità realizzati nel 2021 hanno reso possibile un cospicuo aumento della raccolta che, secondo stime preliminari, nel 2022 dovrebbe attestarsi attorno al 30%, un controvalore complessivo di 135-140 miliardi di euro. Un record assoluto nella storia dell’Agenzia che porta avanti la battaglia al gioco illegale”.
Attraverso un video-messaggio è intervenuto anche il commissario UE all’Economia Paolo Gentiloni, che ha sottolineato: “Sappiamo che il mercato unico europeo e la nostra politica commerciale sono i pilastri essenziali dell’Unione e del nostro successo economico. Questi pilastri non potrebbero funzionare senza un sistema doganale europeo efficace e quindi il lavoro delle autorità doganali è fondamentale per la tutela della sicurezza e della salute dei cittadini europei e per mantenere alta la fiducia che i cittadini hanno nel funzionamento del nostro mercato unico”.
Durante l’evento si è tenuto un panel che ha visto protagonisti i rappresentati dei maggiori operatori di gioco in Italia. Tra problemi da risolvere e nuove sfide, ne è emerso un confronto costruttivo con spunti e idee per il futuro, affrontando le questioni più calde sul tavolo come il contrasto all’illegalità, fenomeno tornato alla ribalta con le chiusure dei punti fisici nel periodo della pandemia.
“L’intervento dell’Agenzia e la cooperazione con il settore sono stati fondamentali per lavorare su quei meccanismi urgenti che andavano riequilibrati, come ad esempio la modalità di funzionamento delle imposte dirette sul gioco. Quest’ultime andavano temporaneamente riviste per gestire l’emergenza e non dare ulteriori spazi all’illegalità in quel periodo facendo saltare le attività legali del settore”. Ha sottolineato nel suo intervento Guglielmo Angelozzi, amministratore delegato di Lottomatica.
Fabio Cairoli, CEO Global Lottery IGT, ha tracciato la linea per il futuro del settore: “La pandemia ci ha portato ad avviare percorsi sull’innovazione tecnologica e ad essere molto più sensibili su certi argomenti. Le parole chiave per il futuro del nostro settore sono: semplificazione, sostenibilità e trasformazione digitale”.
Sguardo agli anni che verranno anche per il presidente di ACADI, Geronimo Cardia: “Sono dieci anni che nelle leggi di bilancio il legislatore dice che a breve sarà fatto il riordino del comparto. Immancabilmente il termine scade e si torna ad invocare la normativa unica nazionale. I due elementi fondamentali di questo riordino sono: lo sviluppo equilibrato dell’offerta generalista e quella specializzata, e la lotta alla questione territoriale”.
Ancora un futuro da scrivere con necessità di interventi del legislatore. E secondo Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech, c’è un altro aspetto importante su cui lavorare: “Secondo me, la vera battaglia per il futuro è quella della reputazione, poiché noi paghiamo un grandissimo dazio sotto questo punto di vista. L’auspicio è quello che gli operatori di gioco continuino ad aumentare l’impegno alla sostenibilità e la tutela del consumatore”.
Della stessa idea anche Francesco Durante, CEO di Sisal: “Guardiamo al futuro con ottimismo e positività. Speriamo che si possa guardare al settore senza pregiudizi, vogliamo che si parli non di come evitare che gli italiani giochino, ma di come far giocare gli italiani in sicurezza. Servirà fare un lavoro di sensibilizzazione per far capire a tutti i vantaggi del gioco legale per il mercato italiano”.
Mario Antonelli, presidente della Federazione Italiana Tabaccai, ha voluto sottolineare il lavoro prezioso che svolgono i tabaccai: “Come Federazione rappresentiamo circa 43.000 aziende e famiglie che lavorano per conto dello Stato. In un momento così difficile i tabaccai sono sempre stati a disposizione dello Stato effettuando lavori importanti mentre tutte le altre attività erano chiuse. Incassiamo accise per conto dello Stato, il nostro è settore importante che deve essere tenuto nella giusta considerazione. Ma non solo, ci siamo trovati in un momento di pandemia prima e di guerra subito dopo, in cui abbiamo combattuto contro criminalità e contraffazione su tabacchi e giochi illegali”.