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Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Mario Lollobrigida è il nuovo Direttore dei Giochi

Tanti i progetti sul tavolo e proposte da parte degli operatori che aspettano risposte a livello istituzionale

Giro di poltrone ai vertici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. E’ infatti stato nominato il nuovo Direttore Centrale dei Giochi: si tratta di Mario Lollobrigida, che prende il posto di Stefano Saracchi che ricopriva il ruolo ad interim.

Un nome di peso, quello di Lollobrigida, che vanta una lunga esperienza nel settore dei giochi e fino ad oggi era Dirigente della Direzione Tabacchi. In particolare, il neo-direttore dei Giochi di ADM ha già ricoperto il ruolo di direttore degli uffici Giochi numerici e lotterie, Lotto, Enalotto e Bingo. Inoltre, è anche stato al vertice dei Monopoli del Lazio, del Veneto e del Trentino Alto Adige.

A Lollobrigida il compito di traghettare l’industria del gioco pubblico in un momento di riforme e cambiamenti, con tanti progetti sul tavolo e proposte da parte degli operatori che si aspettano risposte a livello istituzionale.

Prosegue, pertanto, il processo di riordino dell’Agenzia guidata da Roberto Alesse, che si occupa tra gli altri proprio del controllo del settore “Giochi” in Italia, verificando costantemente gli adempimenti a cui sono tenuti i concessionari e gli operatori della relativa filiera industriale, contrastando il gioco illegale e le relative organizzazioni criminali.

La Direzione Giochi, tra le varie funzioni, fornisce supporto agli organi competenti per la predisposizione della normativa di riferimento. Cura l’attività provvedimentale e amministrativa per l’istituzione, la regolamentazione e lo svolgimento dei singoli giochi, nonché l’organizzazione e l’esercizio dei giochi pubblici non affidati ai concessionari e la gestione amministrativa delle concessioni in materia di gioco.

Cura e coordina le attività connesse all’accertamento, liquidazione e riscossione dei tributi e delle altre entrate in materia di giochi e vigila sul regolare adempimento degli obblighi amministrativi dei concessionari. Assicura la partecipazione, per le materie di competenza, ai comitati e ai gruppi di lavoro a livello nazionale e internazionale. Agisce al fine di garantire la fruizione del gioco nell’ambito di un contesto regolamentato, di un ambiente tecnologicamente avanzato e costantemente monitorato.

Disegna le linee guida per presidiare un razionale sviluppo del settore, verificando costantemente la regolarità del comportamento degli operatori. Supporta, per l’attività di competenza, la Direzione Legale e Contenzioso. Cura e coordina nell’ambito delle attività di competenza della Direzione, le attività in materia sanzionatoria, l’URP telematico e l’applicazione dello Statuto del Contribuente e i rapporti con il Garante del Contribuente.

Tanto lavoro quindi sul tavolo di Lollobrigida, atteso da nuove sfide per un settore che richiede chiarezza, normative certe e progetti concreti per il futuro.

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Gioco illegale, maxi-operazione su tutto il territorio italiano: 150 sequestri, multe e chiusure

Svetta Roma con cinque esercizi commerciali risultati non in regola

Duro colpo al gioco illegale e alle scommesse clandestine su tutto il territorio italiano. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha infatti potenziato nel mese di marzo i controlli per il contrasto alle attività non autorizzate nel settore del gioco pubblico.

Nello specifico l’attività di ADM e delle Fiamme Gialle, nei giorni tra il 15 e il 19 marzo, ha messo nel mirino oltre mille attività di gioco pubblico dislocate in tutte le province d’Italia. Un’operazione congiunta e a tappeto, il cui risultato è stato il sequestro di circa 150 apparecchi irregolari.

Tra le zone controllate spicca Roma, dove sono stati individuati ben cinque locali pubblici tra bar, sale slot e sale giochi, che non risultavano in regola nell’esercizio dell’attività di scommesse. Inoltre, una di queste è risultata addirittura sprovvista del titolare o di un suo preposto autorizzato alla sorveglianza per l’identificazione dei minori e il divieto di accesso degli stessi.

ADM e Guardia di Finanza si confermano quindi in prima linea nella lotta al gioco illegale, una maxi-operazione nazionale che in questo caso si è tramutata anche in sanzioni amministrative fino a 150mila euro oltre alla chiusura degli esercizi commerciali da 30 a 60 giorni.

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Tassa Salvasport, il 28 giugno si decide sulla sospensiva

I concessionari avevano fatto ricorso contro la determina di ADM di gennaio che imponeva un aumento del prelievo di 30 milioni

Continua a tenere banco, nel settore delle scommesse in Italia, la vicenda legata al cosiddetto prelievo “Salvasport”. Il Tar del Lazio ha rinviato al 28 giugno la decisione definitiva sulla questione, in merito alla richiesta di sospensiva da parte degli operatori che si sono opposti alla Determina di ADM del 5 gennaio 2023.

In particolare, il Tar ha rinviato l’udienza per il merito dei ricorsi avverso la determina del gennaio 2023 dell’Agenzia Dogane e Monopoli, con cui di fatto l’amministrazione ha rideterminato gli importi previsti dalla legge del 2020. La legge prevedeva la costituzione di un fondo “Salvasport” per le società sportive in difficoltà a causa del Covid e questo fondo doveva essere alimentato con 40 e 50 milioni di euro per gli anni 2020 e 2021.

A gennaio 2023 il colpo di scena, con ADM che ha ricalcolato a sorpresa gli importi, ritendendo che il prelievo dovesse essere rivisto non solo a copertura del fondo Salvasport, ma che in generale dovesse essere accantonato anche lo 0,5% della raccolta al netto delle vincite in favore dell’erario per le somme ulteriori. Decisione che ha aumentato di ulteriori 30 milioni il debito da parte dei concessionari, che si sono quindi opposti.

“Questo ha creato non pochi problemi – il commento dell’avvocato Luca Giacobbe – Immaginate la situazione dei concessionari che avevano nel frattempo approvato i bilanci e ritenuto di aver totalmente assolto al prelievo. A questo punto il collegio ha rinviato al 28 giugno 2023 proprio per concedere la possibilità di avere una sentenza prima della scadenza dell’ulteriore versamento, prevista ad agosto 2023”.

Della stessa idea anche l’avvocato Stefano Sbordoni: “Il giudice ritiene che la questione debba essere determinata e non solo eventualmente sospesa – ha detto – Il Collegio è consapevole di dover arrivare a sentenza entro agosto, mese in cui dovrebbero scattare i pagamenti. Quindi è ovvio che ci dovrà essere una determinazione prima di quella data. Credo che il Collegio si sia formato già un’idea chiara sulla questione e penso sia uno dei motivi per cui ha preso la decisione di andare nel merito”.

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Nuovo management per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

Alla direzione giochi confermato l’interim a Stefano Saracchi

Il Comitato di gestione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli riunito nella serata di oggi e presieduto dal nuovo Direttore Generale dell’Ente, Consigliere Roberto Alesse, ha deliberato la nomina dei vertici dell’Agenzia a livello centrale e territoriale.

Diverse conferme, ma molte new entry e cambi di sede nel management della massima autorità di vigilanza e controllo competente sui settori delle dogane, del gioco fisico e on line, dei prodotti da fumo, energetici (gas, idrocarburi, ecc.) e alcoli.

In particolare, per il settore dei giochi, si apre la partita per il futuro Direttore centrale. Infatti, la nomina dell’attuale Direttore a un nuovo incarico lascia libera la poltrona più importante della filiera industriale del gioco legale.

La sfida prioritaria affidata ai nuovi vertici è favorire la crescita economica nei settori di riferimento attraverso una gestione efficiente e rigorosa dei rapporti tributari, al fine di salvaguardare la finanza pubblica, prevenire la ludopatia nel settore dei giochi, contrastare l’illegalità, il contrabbando e gli illeciti valutari.

Di seguito, gli incarichi assegnati ai nuovi Direttori:

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Mistero e paura a Palermo: una banda ha preso di mira le agenzie di scommesse della città

Numerosi episodi dall’inizio dell’anno. I gestori: ‘Abbandonati dalle forze dell’ordine’

Palermo sotto attacco. Non sono più gli anni dei grandi pericoli e del terrore, ma da qualche tempo nel capoluogo siciliano c’è un settore che è stato preso particolarmente di mira da rapinatori e malviventi: quello delle agenzie di scommesse.

Sembrava una coincidenza, all’inizio, con tutti quei “colpi” notturni a sale giochi e sale slot. Ma poi, il filo conduttore è apparso sempre più chiaro fino a diventare fin troppo evidente: a Palermo c’è una banda che ha deciso di interessarsi solo a questa tipologia di esercizi commerciali, creando il panico tra i gestori e gli operatori.

Nelle ultime settimane, l’escalation dei casi di cronaca ha portato a lanciare un allarme nella categoria. Prima il centro scommesse di Via Campolo, poi quelli di Via Marchese di Villabianca e Via De Gasperi, proseguendo con le sale giochi di Via Vincenzo Madonia, Piazza Amendola, Via Sampolo e Via Leonardo Da Vinci. Solo per citare i più eclatanti.

Perché anche le modalità dei malviventi sono sceniche, quasi “da film”, con vetrine spaccate e addirittura buchi nei muri da cui intrufolarsi nei locali. Il sospetto che si tratti della stessa “banda della spaccata” è una delle ipotesi più accreditate, nel frattempo i titolari delle agenzie hanno paura che gli episodi possano ripetersi anche di giorno, con personale e clienti all’interno della sala.

Gli imprenditori coinvolti hanno chiesto alle Forze dell’Ordine maggiori controlli prima che dai furti si passi a qualcosa di ancora più grave. A tutto questo, si aggiunge un aspetto che lascia perplessi: all’interno delle agenzie di scommesse, di notte, non vengono tenuti soldi contanti. Quindi qual è il “movente” che spinge questi rapinatori ad agire?

“Quando vediamo le nostre attività, nelle quali abbiamo messo anima, passione, soldi, devastate da questi delinquenti ci viene tanta rabbia. Andiamo a denunciare subito l’accaduto e ci viene risposto che se queste persone sono schedate, forse si potrà fare qualcosa, altrimenti non c’è niente da fare. Ci sentiamo abbandonati dalle Forze dell’Ordine”, l’amaro commento di uno dei gestori rimasto vittima di questa misteriosa banda.

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Flutter: Sisal e Stati Uniti trainano i risultati del 2022

La multinazionale ammette: ‘Performance in Italia fantastica’

In un 2022 estremamente positivo per il settore dei giochi e delle scommesse, c’è un’eccellenza italiana che spicca a livello internazionale. Pur essendo passata di mano nell’agosto dello scorso anno, infatti, Sisal si conferma tra gli operatori migliori al mondo nell’offerta ai propri clienti: non a caso la multinazionale Flutter Entertainment ha messo le mani sull’azienda italiana, non a caso proprio Sisal ha consentito al colosso britannico di registrare numeri record nel 2022.

In soli cinque mesi, dall’agosto 2022 (mese dell’acquisizione di Sisal da parte di Flutter) a dicembre, Sisal ha trainato il mercato della multinazionale. Ne sono una dimostrazione le performance, e gli attestati di stima, mostrati proprio da Flutter nella presentazione dei risultati preliminari dell’esercizio appena passato.

Un aumento dei giocatori del 26% e ricavi a 7,6 miliardi, contro i 6 del 2021. Complice l’ingresso sul fiorente mercato degli Stati Uniti, certo, ma complice anche la spinta che Sisal ha saputo dare nei comparti delle scommesse sportive e delle lotterie. “Sisal è la nostra medaglia d’oro”, aveva dichiarato il CEO di Flutter Dan Taylor a inizio anno. E i numeri gli hanno dato ampiamente ragione.

Nel commentare i risultati del 2022, l’azienda ha tenuto a precisare: la performance nel 2022 di Sisal è stata fantastica, con un aumento dei ricavi del 32% pari a 863 milioni di sterline e dell’EBITDA del 22% a 247 milioni.

Il mercato online di Sisal è cresciuto del 13,4% solo nell’ultimo quarto dell’anno. Inoltre, le nuove offerte presentate da Sisal (Duo e Tipster), i suoi 9.5 milioni di clienti in Italia e l’espansione in Marocco hanno consentito a Flutter di conquistare un ruolo di forza e stabilità sul mercato.

Un bel segnale per l’industria italiana, del gioco ma non solo: la dimostrazione è che l’Italia ricopre ancora un ruolo strategico nell’economia internazionale e le eccellenze tricolori sanno ancora essere protagoniste anche in contesti e su mercati globali.

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Frosini (IGT): “Nuove regole, innovazione e attenzione al giocatore le sfide future. La politica prenda decisioni, gioco pubblico è presidio di legalità. IGT tra sostenibilità e gioco responsabile”

Regolamentazione, le nuove sfide politiche, le attese gare: tanti i temi che vedranno protagonista il gioco pubblico nel 2023

Regolamentazione, nuove sfide politiche, gare per le concessioni. E ancora sostenibilità, gioco responsabile e attenzione al giocatore. E’ un possibile momento di svolta nel settore del gioco pubblico in Italia e sono molti i temi sul tavolo delle istituzioni e degli operatori. A parlarne, attraverso un’intervista esclusiva al direttore di Agimeg Fabio Felici, è Giuliano FrosiniSenior Vice President Institutional Relations, Public Affairs and Media Communication di IGT.

Dal necessario riordino del settore, alle sfide per il futuro del nuovo governo, fino ai progetti di International Game Technology (IGT), Frosini affronta a tutto tondo le problematiche dell’industria del gioco pubblico, tra vecchi problemi che ritornano e proposte per il futuro.

Il 2022 è stato un anno intenso per il settore del gioco pubblico, il primo dopo la pandemia. Che sensazione hanno lasciato i 12 mesi appena trascorsi?

“Direi buone sensazioni. Detto con tutte le dovute cautele, ci stiamo finalmente lasciando alle spalle la terribile pandemia. E’ stato un anno di intensa transizione verso le nuove e vecchie sfide del settore, un anno di consolidamento delle buone pratiche adottate da istituzioni e operatori per far tornare i giocatori a divertirsi in sicurezza. Sono state poste le basi per un nuovo anno di lavoro che si preannuncia molto interessante, complice anche un nuovo quadro politico, prima di tutto più stabile”.

Fiducia per il 2023 quindi, ma ci sono ancora molte problematiche da affrontare, su tutte quella del riordino.

“Sì, per questo ho parlato anche di vecchie sfide. Il riordino della regolamentazione del nostro settore è una vecchia questione che periodicamente si ripropone. Ci auguriamo veramente che, con l’avvento del nuovo governo, questa possa essere la volta buona. Mi rendo conto che per i governi degli ultimi anni sarebbe stato difficile occuparsene, ma adesso abbiamo un governo finalmente politico che può prendere decisioni politiche. Il nuovo legislatore non dovrà temere il giudizio dell’opinione pubblica, ma agire cercando di comprendere il cuore di questa vicenda: quindi rivedere il modello distributivo e razionalizzare la normativa regionale e locale che ha finito per ingenerare molta confusione e poca armonia nella legislazione territoriale. Oltre al riordino, però, è tempo anche di introdurre nuove regole finalizzate all’innovazione dell’offerta per competere con mercati internazionali. Infine, sarà necessario anche manutenere le reti fisiche collegandone l’innovazione a quella digitale. Non mi riferisco al gioco a distanza: occorre ragionare su un nuovo look&feel del prodotto al punto vendita fisico, da sempre presidio di legalità e sicurezza”.

Passando alla questione delle gare, c’è stato un allineamento al 2024. Siamo finalmente giunti alla data limite o dobbiamo aspettarci un ulteriore slittamento?

“E’ chiaro a tutti che non ci saranno gare fino a che non verrà affrontata e risolta l’incompatibilità delle leggi regionali con il processo di selezione degli operatori e dei concessionari. Si continuerà a prorogare finché la politica non si occuperà del settore. La proroga – comunque – non è un “favore” ai concessionari: anzi, per molti di noi la priorità è proprio la tensione verso una stabilità regolatoria che invece manca da troppo tempo. D’altronde, se lo Stato ha inteso apporre una riserva statale, ci si aspetterebbe che essa venga difesa, evitando, nel rispetto delle leggi e di tutte le altre regole, che si sviluppi un sistema di regole parallelo di difficile interpretazione e gestione. Invece per il settore del gioco pubblico questa tutela tende a non valere, ma se si continua a ‘decidere di non decidere’ rischiamo di avvicinarci a un modello più simile a mercati meno regolamentati nei quali il valore della concessione è meno centrale. E questo diminuirebbe la sicurezza del giocatore e metterebbe in discussione la fiducia nei prodotti e nel settore stesso”.

Quindi si faranno queste gare?

“La domanda da porsi in realtà è: la politica sarà in grado di rilegittimare le proprie azioni? La politica dovrebbe essere in grado di prendere anche decisioni impopolari, senza inseguire gli umori dell’opinione pubblica. Ci siamo già confrontati con un’impostazione molto demagogica della politica degli ultimi anni, adesso abbiamo l’esigenza di un governo che prenda decisioni che tutelino le imprese e offrano un quadro stabile, seppure con tutte le garanzie che occorrono quando si parla di mercati regolati. Se questa sfida verrà vinta, allora sicuramente si faranno sia il riordino sia le gare. Se invece la politica avrà timore, per l’ennesima volta, di occuparsi di questi temi, allora il quadro resterà quello attuale con tutte le problematiche che ne derivano”.

Ci troviamo quindi di fronte a un quadro a tinte indefinite. Ma oltre al nuovo governo, abbiamo anche un nuovo viceministro al Mef con delega ai giochi e un nuovo direttore di ADM. Cosa si aspetta da queste nuove figure ai vertici del settore del gioco?

“Prima di tutto rivolgo a entrambi un caloroso augurio di buon lavoro. Spero che, così come molti tra quelli che li hanno preceduti, possano impegnarsi per dare una ancora maggiore legittimità al nostro settore attraverso una regolamentazione chiara e un confronto positivo con tutti gli operatori e gli attori coinvolti. Dovranno affrontare sfide delicate ma sia il Viceministro sia il Direttore sono espressione di un nuovo corso parlamentare e questo dovrebbe presupporre un campo più arioso e un’agenda che sia ancora più concentrata sui temi delle legalità e con un occhio al gettito erariale. Dal mio punto di vista, nuove regole, innovazione e attenzione al giocatore dovranno essere i punti chiave dell’agenda politica dei prossimi anni”.

Il gioco è da sempre alle prese con una reputazione negativa. Molti operatori stanno puntando su sostenibilità e responsabilità sociale. Basterà questo a cambiare l’approccio politico verso il settore?

“Onestamente non credo che basterà. I temi della sostenibilità e della responsabilità sociale non rappresentano più una novità e sono ormai condizioni necessarie alla stabilità delle aziende. Quindi la presenza di progetti e iniziative legate a sostenibilità e responsabilità sociale deve sempre più essere data per scontata, non contribuire al miglioramento dell’immagine dell’azienda. Sicuramente sono aspetti utili su cui investire e a cui interessarsi, ma ormai non bastano più. Invece – mi ripeto – la reputazione del settore cambierà solo quando le istituzioni saranno in condizione di affrontare a testa alta problematiche rilevanti senza temere di essere oggetto di critiche da parte di un’opinione pubblica che talvolta sconta forme di pregiudizio. Il gioco pubblico legale non è una fonte di guadagno per lo Stato, ma è un sistema che garantisce prima di tutto giocatori e operatori, e che garantisce – altresì – che la fiscalità ad esso collegata non finisca preda di forme di illegalità o di evasione”.

Passando nello specifico ad IGT, che 2023 sarà per voi?

“Noi in Italia ci occupiamo di lotterie e il nostro impegno per quest’anno sarà basato su innovazione e sostenibilità. Innovazione dei prodotti e innovazione al punto di vendita, rafforzando il binomio lotteria-punto di vendita. Tutto questo unito a iniziative legate a un’offerta sostenibile e sicura, con progetti di gioco responsabile che diano continuità al nostro percorso di adesione ai migliori standard internazionali. Solo così potremo offrire i prodotti migliori nel modo più sicuro possibile, intercettando anche quei comportamenti che potrebbero portare a un abuso del gioco. Nel frattempo, IGT continua il suo programma di relazioni istituzionali mirate a un confronto proficuo con le Istituzioni che possa cogliere gli aspetti più rilevanti delle problematiche del settore. Da tanti anni IGT ha una sua convinzione: che la buona regolamentazione coincide con l’interesse generale, e noi vogliamo offrire tutta la nostra collaborazione per affrontare insieme, al meglio, le sfide di cui abbiamo parlato”.

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ADM, Alesse dà il via all’operazione trasparenza: il nuovo corso parte con l’Agenda pubblica degli incontri

Il neo-presidente delle Dogane e dei Monopoli ha istituito un registro digitale che racchiude confronti, contenuti e lavori tra l’Agenzia e i suoi interlocutori

Trasparenza, confronti costruttivi e pianificazione: comincia a prendere forma il nuovo corso dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il presidente Roberto Alesse, che il 13 gennaio è subentrato a Marcello Minenna, non ha perso tempo e dopo aver “cambiato nome” ad ADM sta adesso entrando nell’operatività dell’Agenzia. E’ quindi notizia di pochi giorni fa l’istituzione di un’Agenda pubblica degli incontri.

Al fine di rendere più accessibile il lavoro di ADM e di avvicinare il più possibile i soggetti coinvolti, sia istituzionali che privati, Alesse ha deciso di dotare l’Agenzia, per la prima volta, di un’Agenda digitale in cui si annotino gli incontri tra l’Agenzia stessa e i suoi numerosi interlocutori. In questo modo, il nuovo numero 1 delle Dogane e dei Monopoli vuole aumentare il grado di trasparenza e agevolare la compliance con i contribuenti, ma anche perseguire l’obiettivo di prevenire, dissuadere e contrastare efficacemente l’insorgenza di fenomeni corruttivi.

L’Agenda, di cui è prevista la graduale implementazione, consentirà pertanto di monitorare, con riferimento ai processi decisionali e all’operato dell’Amministrazione, l’oggetto e la finalità degli incontri con gli stakeholder dell’Agenzia, permettendone una diffusa conoscenza da parte dei cittadini-utenti. La corretta tenuta dell’Agenda digitale sarà vigilata dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’Agenzia, incaricato di verificarne il puntuale aggiornamento settimanale sul sito istituzionale nella Sezione “Amministrazione Trasparente – Altri contenuti”.

“Il nostro dovere è quello di assolvere alle funzioni pubbliche assegnate dalla legge e di contribuire al progresso della Nazione. Sarà quindi fondamentale garantire il massimo coinvolgimento di ogni dipendente, così da rafforzare la coesione interna tra i vari centri di responsabilità amministrativa. Tutto questo non sarà possibile senza la cooperazione anche con gli altri poteri e corpi dello Stato”, il commento dello stesso direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Roberto Alesse.

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Puntate sospette e partite truccate: 268 casi al mondo nel 2022, tennis e calcio gli sport più colpiti

Le segnalazioni dell’International Betting Integrity Association sono aumentate del 14% rispetto al 2021

268 casi di scommesse sospette su eventi sportivi, con un aumento del 14% rispetto al 2021. Tennis e calcio gli sport più “colpiti”, oltre 60 i paesi coinvolti. Sono questi i numeri diffusi dal report annuale dell’International Betting Integrity Association (IBIA), il principale organismo di controllo internazionale sull’integrità per il settore delle scommesse.

Le segnalazioni sono arrivate da parte di oltre 45 società di scommesse sportive, comprendenti 125 marchi. I 268 casi segnalati rappresentano un aumento anche rispetto alle 230 segnalazioni medie annuali durante il triennio 2019-21.

Nello specifico, si sono verificate 50 segnalazioni nel quarto trimestre (Q4) del 2022, che si aggiungono ai 48 alert del Q1, 80 nel Q2 e 90 nel Q3. Le segnalazioni del 2022 hanno riguardato 14 sport e 61 paesi, con tennis e calcio che continuano a dominare. L’Europa ha inoltre continuato a fornire il maggior numero di segnalazioni con quasi il 50% del totale annuale. Nel corso del 2022, sono inoltre state comminate sanzioni sportive o penali contro 15 tra squadre, professionisti o giocatori su cui IBIA aveva segnalato attività sospette.

“Il monitoraggio fornito da IBIA è uno strumento vitale per identificare e sanzionare i tentativi di corruzione sui mercati delle scommesse sportive – le parole di Khalid Ali, CEO di IBIA – L’aggiunta di 16 nuovi membri nel 2022 ha rafforzato la nostra rete, la nostra ambizione è quella di vedere tutti gli operatori di scommesse sportive collaborare con IBIA. La nostra azione è una componente essenziale nella lotta contro le partite truccate e per migliorare la reputazione del settore“.

Ma non solo: nel periodo 2018-22, IBIA ha riportato 1.224 segnalazioni in 21 sport e 102 paesi. Di queste, 559 nel tennis e 295 nel calcio, che hanno rappresentato il 70% di tutti i casi. Solo nel 2022, invece, si sono verificate 102 segnalazioni nel tennis (+27% rispetto al 2021), 67 nel calcio (contro le 66 del 2021) e 17 sulle corse di cavalli.

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Gioco illegale, cresce la lista dei siti oscurati in Italia: 28 in più in due mesi e quasi 10mila totali

Inibiti siti che proponevano offerte di operatori privi di autorizzazione nel nostro paese

Siti di gioco e scommesse illegali sempre più frequenti in Italia, ma sempre più frequente è anche l’intervento della autorità che provvedono all’oscuramento dei siti stessi. In particolare, negli ultimi due mesi, si è registrato un aumento di 28 nuovi domini inibiti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, con la “black list” che sale così a 9.449.

Numeri importanti che certificano l’attività di controllo e prevenzione di ADM ma mandano anche un chiaro segnale di allarme sul proliferare di realtà che operano sul territorio italiano senza autorizzazione e quindi illegalmente.

Si tratta in particolare di siti di giochi, lotterie, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro, oppure di siti contenenti pubblicità, diretta o indiretta, dei medesimi prodotti non autorizzati da ADM. L’ultimo aggiornamento della “black list” era stato effettuato il 17 novembre 2022.