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Slot e vlt, prorogate le concessioni

Ufficializzata la decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

E’ tempo di proroghe per quanto riguarda il settore del gioco. Dopo quelle relative agli apparecchi senza vincite in denaro (comma 7), è toccato anche alle slot ed alle vlt.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nello specifico, ha prorogato le concessioni per realizzazione e conduzione della rete per la gestione telematica del gioco lecito mediante apparecchi da divertimento e intrattenimento.

La nuova scadenza, inizialmente prevista per il 29 giugno di quest’anno, è quindi fissata al 31 dicembre 2024. Decisione in extremis da parte di ADM, che tramite una nota ha precisato: “Le proroghe alle concessioni sono valide previo pagamento, nei tempi e negli importi definiti dalla legge, di un corrispettivo proporzionato ai nulla osta di esercizio per gli apparecchi da intrattenimento”.

Continua quindi il regime di proroghe per il gioco pubblico, in attesa che, come richiesto dagli operatori e dalle associazioni del settore, la legge delega faccia finalmente chiarezza anche su questo aspetto.

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Giochi senza vincita in denaro: arriva la proroga su omologhe e certificazioni

Tredese (pres. FEE): ‘Ma serve una soluzione definitiva’

E’ finalmente arrivata, per il settore del gioco senza vincita in denaro, la proroga di ADM relativa all’entrata in vigore della nuova normativa su omologhe e certificazioni. L’Agenzia ha rimandato a giugno e luglio del 2024 i termini e le scadenze, dando ancora un po’ di respiro a un comparto che chiede certezze e che troppo spesso viene erroneamente equiparato alle scommesse e al gioco con vincita in denaro.

Una normativa che penalizza i così detti apparecchi comma 7, sottoposti a stringenti e severi meccanismi di omologhe e autocertificazioni che ne complicato la commercializzazione e l’immissione sul mercato, oltre a richiedere tempo e investimenti alle aziende del settore.

“Per un business sano è assurdo proseguire in regime di proroghe. In questo modo l’Italia sta perdendo la sua competitività rispetto agli altri Paesi europei”, ha infatti sottolineato Tiziano Tredese, presidente del consorzio FEE.

Tredese ha lanciato quindi un appello: “Trovo totalmente fuori dal mondo che per motivi burocratici gli imprenditori italiani non riescano ad importare macchinari dall’estero. L’unica vera soluzione sarebbe quella di modificare definitivamente le regole per le omologhe e le certificazioni, altrimenti se si prosegue in questo modo il settore è destinato inevitabilmente a morire”.

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Rovigo, scoperte due sale giochi irregolari

I gestori delle attività sono stati denunciati e sanzionati

Piano di controlli straordinario condotto dalla Guardia di Finanza sul territorio di Rovigo.

Durante tale attività di verifica, le Fiamme Gialle hanno rilevate delle irregolarità in due sale giochi.

Nello specifico le attività non rispettavano la regolamentazione relativa al distanziometro dai luoghi ritenuti sensibili, ai limiti di orario di apertura e funzionamento degli apparecchi e le norme sull’oscuramento delle vetrine.

Inoltre, i titolari delle sale avevano installato un POS che veniva utilizzato come un bancomat da parte degli avventori.

Per tali motivi i gestori delle attività sono stati denunciati e sanzionati.

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Gioco pubblico, rapporto Lottomatica-Censis: ‘Norme restrittive favoriscono l’illegalità’

Gli interventi di Lollobrigida (ADM), Angelozzi (Lottomatica), Savino (MEF), Ferro (Min. Interno), Osnato (Comm. Finanze), De Rita (Censis)

Una fotografia del gioco legale in Italia: a scattare questa istantanea è il secondo Rapporto Lottomatica-Censis “Il Gioco Legale in Italia. Il valore sociale ed economico del gioco”, presentato presso il Senato. Presenti esponenti della politica, delle istituzioni e del settore del gioco pubblico. Un’occasione di confronto su un settore di grande importanza per gli italiani e che troppo spesso soffre norme proibizionistiche e restrittive, che portano a effetti controproducenti.

Di particolare interesse in questo senso quanto dichiarato da Mario Lollobrigida, Direttore Centrale Giochi Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: “Abbiamo notato che regole restrittive nei confronti del gioco legale, favoriscono quello illegale. Un caso concreto è il Trentino Alto Adige, dove si è verificato un incremento dell’illegalità parallelamente all’emanazione di norme che hanno eliminato le attività legali. È fondamentale quindi definire un sistema legale per l’allocazione dei punti di gioco. In questa prospettiva il gestore diventa anche un presidio di legalità sul territorio. Auspico, pertanto, che nella delega fiscale vengano individuate regole condivise attraverso il dialogo con gli enti locali”.

Presente anche Guglielmo Angelozzi, Amministratore Delegato di Lottomatica, che insieme al Censis ha condotto la ricerca: “Emerge con chiarezza il valore sociale ed economico del gioco legale, che rappresenta sempre più un asset di riferimento per il Paese. Gli italiani considerano decisivo il ruolo dello Stato e l’attività dei concessionari e ritengono che una riduzione del gioco legale rafforzerebbe quello illegale. Continueremo, quindi, a garantire il nostro massimo impegno per assicurare le giuste regole in materia, nella consapevolezza di svolgere una funzione utile allo sviluppo occupazionale e imprenditoriale”.

“È necessario mettere ordine rispetto al settore del gioco legale in Italia. In tal senso, ho convocato un tavolo con gli attori principali del comparto in vista della delega fiscale. Occorre, peraltro, coinvolgere le Regioni affinché sia prevista una disciplina uniforme con l’adozione di un Testo Unico. Il Governo è molto attento a garantire la trasparenza e la legalità definendo regole certe per tutelare le imprese del settore”, il commento invece di Sandra Savino, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Wanda Ferro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, ha dichiarato nel suo intervento: “Il secondo Rapporto Lottomatica-Censis è uno strumento fondamentale che consente di affrontare con consapevolezza un settore importante e strategico dal punto di vista economico e sociale. Per milioni di italiani il gioco è un’attività di divertimento praticata in maniera responsabile. È opportuno, dunque, che avvenga all’interno di un quadro regolatorio adeguato. Bisogna coniugare la libertà del cittadino con la tutela delle fasce più vulnerabili attraverso politiche di formazione e sensibilizzazione”.

Marco Osnato, Presidente della Commissione Finanze della Camera, ha invece affermato: “Gli italiani si dichiarano favorevoli al gioco legale. La delega fiscale che stiamo affrontando in queste ore prevede il dialogo tra gli operatori del settore e i Comuni affinché all’interno dei territori siano individuati luoghi adeguati. Il Governo ha a cuore lo sviluppo di un settore che ha dimostrato negli anni come contemperare un’esigenza dello Stato con la libertà di impresa”.

“Il gioco legale ha valore sociale perché è un’attività di massa che coinvolge milioni di italiani che si divertono e inseguono, anche solo per un momento, un sogno, e ha valore economico perché alimenta un sistema fatto di imprese, lavoratori ed entrate per lo Stato. Gli italiani chiedono di poter giocare in tranquillità e sicurezza all’interno di un sistema in cui lo Stato deve stabilire il perimetro entro cui giocare e i concessionari lo devono far rispettare”, la conclusione di Giuseppe De Rita, Presidente del Censis.

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Gioco, gli italiani lo vogliono legale e sicuro: la fotografia del settore nel Rapporto Lottomatica-Censis

Giocare in serenità, il proibizionismo favorisce l’illegalità, concessionari alleati dello Stato: il pensiero degli italiani sul gioco pubblico

Il gioco piace agli italiani e rappresenta un settore di grande interesse sociale, economico e politico. E’ quanto emerge dal secondo Rapporto Lottomatica-Censis “Il Gioco Legale in Italia. Il valore sociale ed economico del gioco”, presentato presso il Senato. 

In Italia, il gioco legale è un’attività che coinvolge milioni di persone e che rappresenta un asset economico importante. La stragrande maggioranza degli italiani considera decisivo il ruolo dello Stato ed essenziale quello dei concessionari per garantire un sistema sicuro, controllato e legale che faccia da argine a quello illegale.

Sono proprio i numeri del Rapporto a fotografare la percezione che gli italiani hanno verso il gioco pubblico. In particolare, al 47% è capitato di praticare uno o più tipi di gioco legale nel corso dell’ultimo anno. Quasi 23 milioni di italiani, quindi, dichiarano di avere giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi. Di questi, il 56,4% lo ha fatto anche tramite canali online.

Gioco come intrattenimento, quindi, ma anche strumento per combattere l’illegalità: a pensarlo è il 77,4% della popolazione (l’82,7% tra i giovani). Il 61,3% degli italiani è convinto che un approccio restrittivo al gioco legale ridurrebbe il numero di italiani che gioca legalmente, ma aumenterebbe il numero di persone che gioca illegalmente, a beneficio della criminalità.

Sempre in questo contesto, l’80,6% degli italiani pensa quindi che restringere l’ambito del gioco legale rafforzerebbe quello illegale. Il 68,8% degli italiani è anche contrario a una riduzione dei luoghi fisici in cui è possibile giocare legalmente, poiché provocherebbe il trasferimento dei giocatori in luoghi non controllati e quindi illegali. 

Da sinistra Lollobrigida, Osnato, Angelozzi, De Rita, Porro

Il 91,3% degli italiani ritiene invece fondamentale l’attività svolta dallo Stato e dai concessionari. Per quanto riguarda invece l’aspetto normativo, l’88,6% dei cittadini ritiene che la regolamentazione del comparto del gioco legale debba essere decisa dallo Stato, con regole uniformi su tutto il territorio nazionale. Questo potrebbe avvenire attraverso un Testo Unico di regolazione.

Un settore di grandissimo interesse per i cittadini italiani, quindi, e a dimostrarlo ulteriormente anche i numeri economici che emergono dal Rapporto: nel 2022 si registra un incremento delle entrate erariali per le casse dello Stato pari a 11,2 miliardi di euro, vicine al dato del 2019 (pre-pandemia), che era di 11,4 miliardi di euro. I numeri del 2022 danno quindi grande fiducia all’industria, che dopo gli anni del lockdown ha ripreso la sua corsa.

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Il gioco pubblico in audizione alla Camera: urgente la riforma della normativa a livello nazionale

Le differenti leggi regionali hanno portato alla chiusura di molte attività e perdita di posti di lavori

Gioco pubblico protagonista alla Camera dei Deputati. Si è infatti tenuta ieri, presso la Commissione Finanze, l’audizione nell’ambito dell’esame della proposta di legge e del disegno di legge sulla delega al Governo per la riforma fiscale. Nel corso dei lavori, sono intervenute le più importanti associazioni del gioco pubblico, che hanno avuto così l’occasione di mostrare le criticità del settore e avanzare proposte.

Nel suo intervento Emmanuele Cangianelli, presidente di EGP-Fipe ha sottolineato che: “C’è un’assoluta urgenza di riordinare il settore, con il distanziometro che si è rivelato un problema e non la soluzione. Registro unico degli operatori, digitalizzazione dei punti vendita e tasse sul margine sono gli interventi necessari per aiutare l’industria del gioco”.

Invece per Geromino Cardia, presidente di Acadi: “Il punto principale è quello di una equilibrata distribuzione del gioco pubblico presso esercizi sia specializzati sia generalisti. Legalità, salute pubblica, gettito e occupazione sono le quattro leve assicurate dalla rete generalista”.

Alessandro Lama, presidente di Federamusement-Confesercenti, ha invece ribadito: “Il comparto dei giochi senza vincita in denaro è altra cosa rispetto al gioco con vincita in denaro, un’attività lecita ma del tutto estranea a noi e come tale vorremmo venisse considerata. E’ necessario fare chiarezza per il nostro settore, distinguere i nostri apparecchi da slot e vlt”.

Doppio intervento invece per quanto riguarda i rappresentanti di As.Tro. In primo luogo Stefano Milesi ha sottolineato: “E’ importante superare l’omologazione degli apparecchi senza vincita in denaro, siamo nell’anno 2023 ed è ora che tali tipologie non siano non più considerate pericolose”.

A fargli eco Armando Iaccarino: “Dobbiamo richiamare l’attenzione su due aspetti importanti: la sostenibilità fiscale, su cui non vi è stata posta la giusta cura, e la necessità di avere chiarezza rispetto al canale retail, costituito dalle sale dedicate e dai cosiddetti esercizi generalisti”.

Per la Sapar è intervenuto il consulente legale Generoso Bloise: “Sapar rappresenta e tutela gli interessi delle migliaia di piccole e medie imprese di distribuzione e di gestione di apparecchi da gioco con vincita in denaro e senza vincita in denaro. Le nostre aziende fanno da presidio sul territorio e sono un punto di riferimento nel contrasto all’illegalità e nella riscossione erariale“.

“Per rispettare l’obbligo di legge di tracciabilità dei flussi le piccole e medie imprese del settore hanno necessità di avere un conto corrente, ma le banche in applicazione di regole etiche o di compliance dell’antiriciclaggio preferiscono chiudere i conti a queste aziende rendendone impossibile l’operatività”.

Per Sistema Gioco Italia ha parlato il presidente Gennaro Parlati: “La riforma del gioco è un’occasione unica per dire basta al caso delle leggi regionali, si dovrà tenere conto dello sviluppo del settore con norme chiare e che mirino alla tutela e protezione del giocatore – le sue parole – Inoltre, ulteriori aumenti della tassazione non sarebbero sostenibili da parte degli operatori”.

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Rivoluzione in ADM: dalle strutture all’organizzazione, come cambia l’Agenzia

Maggiore vicinanza al territorio e nuovi laboratori operativi le prime novità

Il Comitato di Gestione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, riunito ieri sera, ha espresso la propria valutazione favorevole in merito al preliminare varo di un nuovo regolamento di amministrazione dell’Agenzia che introduce rilevanti novità.

Si tratta di un ampio processo di riordino dell’Agenzia guidata da Roberto Alesse, la quale si occupa di dogane e di prodotti sottoposti ad accisa, ma anche della regolazione e del controllo del settore del gioco pubblico.

Molte le novità introdotte sia al livello centrale sia territoriale, in coerenza con le linee generali anticipate nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali.

Di particolare rilievo l’istituzione di 5 Laboratori chimici (a Palermo, Napoli, Milano, Genova e Venezia) guidati da altrettanti Dirigenti Chimici vincitori di un recentissimo concorso pubblico, per assicurare, sulla base della specializzazione acquisita dalle predette strutture, un controllo sempre più incisivo ed efficace sulla merce introdotta nell’Unione europea, fornendo, al contempo, supporto investigativo all’Autorità Giudiziaria sull’intero territorio nazionale.

In un’ottica di razionalizzazione delle risorse umane e del coordinamento operativo, viene istituita un’unica Direzione di prima fascia che riunirà, sotto l’egida di un unico Direttore di livello Generale, le competenze in materia di accisa sui prodotti energetici (idrocarburi, gas, energia elettrica ed alcoli) e quelli da fumo, precedentemente affidate a due distinte strutture.

Il nuovo assetto organizzativo, puntando sul preciso distinguo tra direzioni “centrali” e direzioni “territoriali”, supera l’esperimento delle direzioni “centro-territorio”, al fine di assicurare un più puntuale ed efficiente presidio del territorio.

Il nuovo regolamento di amministrazione approvato dal Comitato prelude anche a una imminente riduzione delle strutture centrali di livello dirigenziale non generale, tra le quali quelle rette ad interim, così da affidarne la guida a dirigenti titolari che possano assicurare una operatività continuativa, adeguata agli standard di efficienza attesa dagli stakeholders dell’Agenzia.

Tra le ulteriori iniziative di particolare rilievo validate dal Comitato di gestione, anche il riposizionamento delle strutture deputate alla pianificazione strategica e alle relazioni internazionali in seno alla Direzione Generale dell’Agenzia, che annovererà anche un Portavoce e si articolerà su tre uffici dirigenziali di livello generale posti alle dirette dipendenze del Direttore dell’Agenzia, che saranno messi a bando con le relative procedure d’interpello.

Gli interventi effettuati hanno comportato, sul piano sostanziale, anche la graduazione definitiva degli Uffici dirigenziali di livello non generale dell’Agenzia, cui era stata attribuita una pesatura provvisoria all’atto della loro istituzione.

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Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Mario Lollobrigida è il nuovo Direttore dei Giochi

Tanti i progetti sul tavolo e proposte da parte degli operatori che aspettano risposte a livello istituzionale

Giro di poltrone ai vertici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. E’ infatti stato nominato il nuovo Direttore Centrale dei Giochi: si tratta di Mario Lollobrigida, che prende il posto di Stefano Saracchi che ricopriva il ruolo ad interim.

Un nome di peso, quello di Lollobrigida, che vanta una lunga esperienza nel settore dei giochi e fino ad oggi era Dirigente della Direzione Tabacchi. In particolare, il neo-direttore dei Giochi di ADM ha già ricoperto il ruolo di direttore degli uffici Giochi numerici e lotterie, Lotto, Enalotto e Bingo. Inoltre, è anche stato al vertice dei Monopoli del Lazio, del Veneto e del Trentino Alto Adige.

A Lollobrigida il compito di traghettare l’industria del gioco pubblico in un momento di riforme e cambiamenti, con tanti progetti sul tavolo e proposte da parte degli operatori che si aspettano risposte a livello istituzionale.

Prosegue, pertanto, il processo di riordino dell’Agenzia guidata da Roberto Alesse, che si occupa tra gli altri proprio del controllo del settore “Giochi” in Italia, verificando costantemente gli adempimenti a cui sono tenuti i concessionari e gli operatori della relativa filiera industriale, contrastando il gioco illegale e le relative organizzazioni criminali.

La Direzione Giochi, tra le varie funzioni, fornisce supporto agli organi competenti per la predisposizione della normativa di riferimento. Cura l’attività provvedimentale e amministrativa per l’istituzione, la regolamentazione e lo svolgimento dei singoli giochi, nonché l’organizzazione e l’esercizio dei giochi pubblici non affidati ai concessionari e la gestione amministrativa delle concessioni in materia di gioco.

Cura e coordina le attività connesse all’accertamento, liquidazione e riscossione dei tributi e delle altre entrate in materia di giochi e vigila sul regolare adempimento degli obblighi amministrativi dei concessionari. Assicura la partecipazione, per le materie di competenza, ai comitati e ai gruppi di lavoro a livello nazionale e internazionale. Agisce al fine di garantire la fruizione del gioco nell’ambito di un contesto regolamentato, di un ambiente tecnologicamente avanzato e costantemente monitorato.

Disegna le linee guida per presidiare un razionale sviluppo del settore, verificando costantemente la regolarità del comportamento degli operatori. Supporta, per l’attività di competenza, la Direzione Legale e Contenzioso. Cura e coordina nell’ambito delle attività di competenza della Direzione, le attività in materia sanzionatoria, l’URP telematico e l’applicazione dello Statuto del Contribuente e i rapporti con il Garante del Contribuente.

Tanto lavoro quindi sul tavolo di Lollobrigida, atteso da nuove sfide per un settore che richiede chiarezza, normative certe e progetti concreti per il futuro.

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Gioco illegale, maxi-operazione su tutto il territorio italiano: 150 sequestri, multe e chiusure

Svetta Roma con cinque esercizi commerciali risultati non in regola

Duro colpo al gioco illegale e alle scommesse clandestine su tutto il territorio italiano. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha infatti potenziato nel mese di marzo i controlli per il contrasto alle attività non autorizzate nel settore del gioco pubblico.

Nello specifico l’attività di ADM e delle Fiamme Gialle, nei giorni tra il 15 e il 19 marzo, ha messo nel mirino oltre mille attività di gioco pubblico dislocate in tutte le province d’Italia. Un’operazione congiunta e a tappeto, il cui risultato è stato il sequestro di circa 150 apparecchi irregolari.

Tra le zone controllate spicca Roma, dove sono stati individuati ben cinque locali pubblici tra bar, sale slot e sale giochi, che non risultavano in regola nell’esercizio dell’attività di scommesse. Inoltre, una di queste è risultata addirittura sprovvista del titolare o di un suo preposto autorizzato alla sorveglianza per l’identificazione dei minori e il divieto di accesso degli stessi.

ADM e Guardia di Finanza si confermano quindi in prima linea nella lotta al gioco illegale, una maxi-operazione nazionale che in questo caso si è tramutata anche in sanzioni amministrative fino a 150mila euro oltre alla chiusura degli esercizi commerciali da 30 a 60 giorni.

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Tassa Salvasport, il 28 giugno si decide sulla sospensiva

I concessionari avevano fatto ricorso contro la determina di ADM di gennaio che imponeva un aumento del prelievo di 30 milioni

Continua a tenere banco, nel settore delle scommesse in Italia, la vicenda legata al cosiddetto prelievo “Salvasport”. Il Tar del Lazio ha rinviato al 28 giugno la decisione definitiva sulla questione, in merito alla richiesta di sospensiva da parte degli operatori che si sono opposti alla Determina di ADM del 5 gennaio 2023.

In particolare, il Tar ha rinviato l’udienza per il merito dei ricorsi avverso la determina del gennaio 2023 dell’Agenzia Dogane e Monopoli, con cui di fatto l’amministrazione ha rideterminato gli importi previsti dalla legge del 2020. La legge prevedeva la costituzione di un fondo “Salvasport” per le società sportive in difficoltà a causa del Covid e questo fondo doveva essere alimentato con 40 e 50 milioni di euro per gli anni 2020 e 2021.

A gennaio 2023 il colpo di scena, con ADM che ha ricalcolato a sorpresa gli importi, ritendendo che il prelievo dovesse essere rivisto non solo a copertura del fondo Salvasport, ma che in generale dovesse essere accantonato anche lo 0,5% della raccolta al netto delle vincite in favore dell’erario per le somme ulteriori. Decisione che ha aumentato di ulteriori 30 milioni il debito da parte dei concessionari, che si sono quindi opposti.

“Questo ha creato non pochi problemi – il commento dell’avvocato Luca Giacobbe – Immaginate la situazione dei concessionari che avevano nel frattempo approvato i bilanci e ritenuto di aver totalmente assolto al prelievo. A questo punto il collegio ha rinviato al 28 giugno 2023 proprio per concedere la possibilità di avere una sentenza prima della scadenza dell’ulteriore versamento, prevista ad agosto 2023”.

Della stessa idea anche l’avvocato Stefano Sbordoni: “Il giudice ritiene che la questione debba essere determinata e non solo eventualmente sospesa – ha detto – Il Collegio è consapevole di dover arrivare a sentenza entro agosto, mese in cui dovrebbero scattare i pagamenti. Quindi è ovvio che ci dovrà essere una determinazione prima di quella data. Credo che il Collegio si sia formato già un’idea chiara sulla questione e penso sia uno dei motivi per cui ha preso la decisione di andare nel merito”.