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Gioco pubblico e politica: l’importanza del riordino del settore con una normativa stabile ed uniforme

I rappresentanti delle associazioni del gioco pubblico ed il mondo politico si sono ritrovati per analizzare criticità e problematiche presenti e future

Una riforma del gioco pubblico sempre più necessaria, con il settore schiacciato da una tassazione troppo alta, regole incerte e poco uniformi sul territorio, un pregiudizio politico-sociale ancora radicato e confusione tra legale e illegale. Per discutere di questi temi e molto altro, l’Istituto Milton Friedman ha deciso di radunare intorno a un tavolo alcune delle maggiori associazioni del gioco pubblico italiano, in una conferenza alla Camera dei Deputati dal titolo “Gioco legale: regole uniformi per garantire sicurezza, legalità e gettito”.

L’evento ha ancora una volta posto l’accento su un’industria che viene riconosciuta a fatica dalle istituzioni e dai rappresentati politici. Eppure parliamo di un settore di grandissima importanza per le casse dello Stato, che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone attraverso migliaia di aziende e attività.

“Il settore del gioco è un comparto economico molto importante per il sistema Italia sotto l’aspetto del gettito fiscale e occupazionale. Vogliamo mandare un messaggio alle istituzioni perché urge una regolamentazione complessiva del settore che sia uniforme in tutto il territorio”, ha infatti sottolineato Alessandro Bertoldi, presidente dell’Istituto Milton Friedman.

A fargli eco tutti i presidente delle associazioni presenti, a cominciare da Emmanuele Cangianelli, presidente di EGP-FIPE: “C’è l’esigenza di un riordino complessivo e contemporaneo del settore – le sue parole – Ora, con la Legge Delega speriamo tutti che si possano trovare soluzioni condivise. La Delega deve mantenere l’attrattività delle reti generaliste e va mantenuta un’offerta equilibrata tra le diverse verticali di gioco”.

Particolarmente accorato poi l’intervento di Domenico Distante, presidente della Sapar: “Siamo da sempre dalla parte dello Stato e della legalità, ma nonostante tutto subiamo ancora tantissime ingiustizie e torti, a cominciare dalla situazione che abbiamo con le banche che ci chiudono i conti correnti. Questo è inaccettabile, speriamo che il governo e la legge delega mettano ordine, bisogna tutelare le piccole e medie imprese e i loro dipendenti”.

“In un mondo dove si parla di Metaverso e Intelligenza Artificiale è paradossale parlare ancora di distanziometri”, ha invece detto Massimiliano Pucci, presidente di Astro. “Il gioco fisico occupa 100mila persone e versa 7 miliardi di euro all’Erario. Ma il gioco fisico sta ancora combattendo con i distanziometri ed è paradossale viste le tecnologie presenti al giorno d’oggi, come l’Intelligenza Artificiale e il Metaverso”, ha aggiunto.

Per Geronimo Cardia, presidente di Acadi-Confcommercio: “La lotta all’illegalità rappresenta una priorità per tutto il comparto del gioco pubblico. Il presidio dei territori, così come del web, da parte dello Stato e dell’esercito dei suoi incaricati di pubblico servizio non deve arretrare. Se lo Stato arretra, si finisce per favorire l’illegalità. Se il territorio viene penalizzato, si finisce per favorire l’illegalità”.

Intervenuto nel corso della conferenza anche Antonio Giuliani, direttore Ufficio scommesse e giochi online di ADM: “Sono un grande sostenitore del gioco pubblico legale, è un settore importante e quella del riordino è un’occasione che dobbiamo prendere al volo perché è necessario gestire il gioco pubblico in un modo nuovo – ha detto – Il vero nemico da battere è il gioco illegale. Si fa ancora fatica a capire la differenza tra legale e illegale”.

Presenti anche esponenti della politica, tra cui Stefano Vaccari (PD-IDP), segretario di presidenza. “Il comparto del gioco rappresenta una delle realtà più estese dell’economia italiana e quindi necessita di risposte adeguate. L’obiettivo è rafforzare gli argini verso la criminalità e innalzare la qualità dell’offerta. La tassazione è troppo alta nei confronti del settore e quindi dovrà essere rivista e, infine, c’è il grande tema delle concessioni”, le sue parole.

“Distanze e limiti orari sono anacronistici. La politica deve trovare un punto d’incontro con il settore del gioco, ma senza pregiudizi o proibizionismi”, ha invece dichiarato Alessia Ambrosi, di Fratelli d’Italia. “Il settore del gioco pubblico svolge un’attività legale e quindi deve essere tutelato e trattato con rispetto e dignità. Ho avuto modo di avere un confronto con il viceministro Leo che ha la delega ai giochi, il quale mi ha mostrato tutta l’intenzione del Governo di procedere in questa direzione”.

Per Simone Billi (Lega): “La regolamentazione del gioco pubblico è un argomento molto complesso che deve tenere conto di tantissimi aspetti. Ritengo che il gioco debba essere svolto in modo responsabile e sicuro. Le politiche di adesso però non stanno risolvendo nulla, stanno solo spostando i giocatori verso l’illegale”.

Infine un commento anche da parte di Daniele Scalea, presidente del Centro Studi Machiavelli, partner dell’Istituto Milton Friedman: “Indubbiamente negli ultimi anni ci sono state politiche proibizioniste nel settore, ma se lo scopo ero quello di dissuadere gli italiani a giocare, l’obbiettivo non è stato raggiunto. Le politiche proibizioniste e di divieto degli ultimi governi, hanno portato allo spostamento verso l’illegale. E’ quindi una politica che ha fallito nel suo obbiettivo, perché la spesa degli italiani per il gioco è aumentata”.

Tanti argomenti sul tavolo e tante priorità da affrontare, con la legge delega che rappresenta la speranza di tutti gli esponenti del gioco pubblico. La palla passa alla politica, chiamata finalmente a mettere mano al riordino del settore.

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Gioco online, ADM inserisce altri 76 siti illegali nella black list

Uno dei principali obiettivi del piano strategico di Alesse (Dir. ADM) è il contrasto all’offerta di gioco illegale

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli oscurerà altri 76 siti di gioco e scommesse illegali. Nel solo 2023 sono 491 i domini di gioco illegale inibiti, il doppio rispetto a quanto previsto negli obiettivi assegnati all’Agenzia. L’ammontare totale dei siti oscurati sale così a 9.902.

Il contrasto a questo tipo di offerta illegale di gioco rappresenta, inoltre, una forma di tutela dei giocatori e, nello stesso tempo, garantisce all’Erario, e a tutta la filiera del gioco pubblico, la salvaguardia dei rispettivi interessi economici.

L’attività di contrasto al gioco illegale costituisce uno dei principali obiettivi individuati dal piano strategico del Direttore dell’Agenzia, Cons. Roberto Alesse, soprattutto alla luce della pericolosità del gioco a distanza offerto senza regole, con possibilità di scommettere ben oltre i limiti consentiti e senza controlli sull’età dei giocatori.

Riuscire a limitare l’offerta di gioco illegale significa anche dare un duro colpo alla criminalità organizzata, poiché una delle voci più importanti dei suoi ricavi deriva proprio da questo settore e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, insieme alle Forze dell’Ordine, ha posto grande attenzione sul tema sia per proteggere i consumatori sia per prevenire danni all’Erario.

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Divieto pubblicità sul gioco, l’allarme dello IAP: ‘Così si crea confusione tra legale e illegale’

Il segretario generale Guggino: ‘I problemi non si risolvono con i divieti, intervenga il Governo’

Il divieto di pubblicità per le aziende del gioco e delle scommesse, voluto dal Decreto Dignità del 2018, ha creato negli ultimi anni fenomeni contraddittori, confusione, e nessuna soluzione ai problemi del settore. Da tempo le associazioni e gli operatori mostrano il proprio disappunto su un provvedimento che anziché scoraggiare, ha favorito il gioco illegale, sia nel fisico che nell’online.

In questo senso, stavolta è stato il turno della IAP, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, che nella persona del suo segretario generale Vincenzo Guggino ha ancora una volta espresso il proprio parere negativo sul divieto di pubblicità nel gioco: “Siamo convinti che i problemi non si risolvano con i divieti o con i ban, ma regolamentando i settori. Vietare la pubblicità del gioco lecito equivale a equiparare il gioco legale a quello illegale e questo è un autogol”, la denuncia affidata all’agenzia Agimeg.

Vincenzo Guggino, segretario generale IAP

Guggino, nel corso dell’incontro annuale della IAP, ha proseguito: “È materia del governo, ci auguriamo che questo divieto decada e soprattutto che venga regolamentata la pubblicità nel settore del gioco”. Un augurio che trova molti sostenitori in tutto il settore del gioco legale, dal digitale al fisico, impossibilitati a comunicare e quindi spesso scavalcati da realtà illecite. Una comunicazione e una pubblicità regolamentate sarebbero invece la soluzione anche per una maggiore tutela dei clienti e degli utenti, nell’ottica di perseguire la creazione di un gioco sostenibile.

E proprio la sostenibilità in tema di comunicazione e pubblicità è stata al centro dell’incontro IAP di Milano. Oltre al segretario generale, anche il presidente della IAP Mario Barbuto ha espresso il suo parere: “La nostra missione è dedicata alla formazione e all’informazione. Il mondo della pubblicità è affascinante, dobbiamo affrontare i problemi anche del futuro, come l’intelligenza artificiale”.

Alcuni relatori dell’incontro annuale IAP: a sinistra, Antonio Calabrò

Presente all’evento anche Antonio Calabrò, capo di gabinetto dell’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato): “I temi del green e della sostenibilità ambientale vengono ormai abbracciati da tutte le maggiori multinazionali, ma siamo preoccupati perché non sempre nella pratica questi principi vengono poi rispettati – il suo allarme – Quindi c’è una grande comunicazione sul tema del green, ma la sua reale attuazione è più complicata”.

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Amusement: ‘Urgente una proroga dei termini per le certificazioni di conformità. A rischio migliaia di aziende e posti di lavoro’

‘Necessaria anche la riattivazione di un tavolo tecnico’

E’ un vero e proprio grido di rabbia e allarme quello lanciato dall’intero comparto Amusement nazionale (giochi senza vincite in denaro) raggruppato negli Stati Generali. Un grido sotto forma di lettera inviata a Mario Lollobrigida (Direttore Direzione Giochi  Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) ed Elisabetta Poso (Direttrice Ufficio Apparecchi da Intrattenimento).

Il cuore della lettera è la richiesta urgente della proroga dei termini per conseguire le certificazioni di conformità delle apparecchiature TULPS art 110 Comma 7c bis con emissione di tickets (c.d. Tickets Redemptions) e art 110 comma 7 Ante 2003 prevista per il 31 dicembre dell’anno corrente.

Questo il testo della lettera,  a firma SAPAR, FEDERAMUSEMENT, CONSORZIO FEE,ASTRO, ANESV, ACMI, SNIV FILSEA, ANDIMEPA, ANBI, NEW ASGI, ANSVA, che sottolinea i motivi dell’urgenza e dell’importanza della richiesta di proroga della scadenza delle certificazioni di conformità:

– difficoltà nel procedere alle omologhe (che si tramuta a volte in vera e propria impossibilità) di diverse tipologie di apparecchi, in quanto la discrezionalità riconosciuta agli enti omologatori spesso porta a una dilatazione notevole delle tempistiche oltre al fatto che ci vengono riferiti casi in cui gli enti hanno rifiutato di esaminare le pratiche di certificazione;

– complessità documentali, soprattutto per gli apparecchi ante 2003, che non potranno essere omologati alla scadenza suddetta in quanto nella maggior parte dei casi le ditte produttrici sono oggi inattive;

– blocco delle importazioni, poiché molte macchine prodotte per i mercati europei non possono attualmente rispettare le regole dei disciplinari introdotti da ADM;

– difficoltà di addivenire ad una modifica delle norme di legge che disciplinano il settore che risponderebbe alle esigenze di maggiore celerità del comparto;

L’impossibilità di dare completa attuazione al processo di migrazione alle nuove regole entro la predetta data, unito alla profonda preoccupazione sull’applicazione del sistema delle omologhe, al concreto rischio di ritiro di decine di migliaia di macchine, alla necessità di forti investimenti per la sostituzione delle stesse (a volte impossibile vista la mancanza di macchine adeguate), rischia di diventare una vera e propria catastrofe economica per il comparto.

Gli impatti negativi diretti e indiretti sul mercato, già fortemente rallentato dalla crisi socio-economica, porteranno migliaia di aziende alla chiusura, con la relativa perdita di occupazione e crisi del settore.

Si consideri inoltre che già attualmente il termine per conseguire la certificazione di conformità degli apparecchi “ante 2003” e delle “Tickets Redemptions” nelle attività di spettacolo viaggiante dotate di licenza ex art.69 Tulps è fissato al 31/12/2024.

Per gli “ante 2003” in particolare le stesse difficoltà di omologa sopra descritte determinano negli operatori una limitata possibilità di acquistare apparecchi nuovi.

Le Associazioni auspicano quindi che la Direzione delle Agenzie delle Dogane e dei Monopoli provveda ad inserire all’interno del primo provvedimento utile un opportuno e ragionevole nuovo termine, concedendo una proroga di almeno 12 mesi, che possa entrare in vigore prima del 31 dicembre corrente anno.

Le scriventi Associazioni sottolineano inoltre la complessità della situazione poiché, seppure in fase di progressivo consolidamento e nonostante il forte impegno di ADM, il sistema necessita ancora di forti correzioni.

A questo proposito, non possiamo che evidenziare che, oltre la proroga, sia essenziale la riattivazione del tavolo tecnico permanente tra le Associazioni e ADM, strumento essenziale di concertazione, luogo dove trovare soluzioni e permettere un confronto continuo e proficuo tra le parti, così come accaduto sino a fine 2022.

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Gioco illegale, ADM oscura quasi 50 siti illeciti ogni mese

Ogni giorno vengono giocati 51 milioni di euro sui circuiti illegali

L’indagine della Procura di Torino che ha scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora nel mondo del calcio italiano ha permesso di accendere i riflettori su un grande problema: il gioco illegale. Si tratta di un fenomeno che ha volumi d’affari veramente grandi e che riesce a raggiungere tantissime persone grazie ai canali online illeciti.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’autorità che vigila sul settore, lavora alacremente per cercare di eliminare dalla rete qualsiasi sito che non abbia la sua autorizzazione. Infatti, l’elenco aggiornato dei siti illegali oscurati ad ADM ne contiene attualmente 9.827. In pratica ogni mese vengono oscurati in media quasi 50 nuovi siti di gioco illegali.

Il giro di scommesse e gioco online sui circuiti illegali è pari a quasi 51 milioni di euro al giorno. Un danno enorme anche per l’erario, il cui ammanco derivante dal gioco illegale è di circa 1 miliardo di euro l’anno.

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Ludopatia, studio Oised: colpisce lo 0,08 per cento dei giocatori in Italia

Tossicodipendenza e alcolismo le patologie più diffuse

Solo una piccolissima parte dei giocatori e degli scommettitori in Italia è da considerarsi ludopatico. Nessun particolare allarme, quindi, pur restando la protezione dei clienti e la prevenzione due punti cardine nelle strategie degli operatori e delle aziende del settore.

E’ quanto emerge dai risultati della prima annualità dell’Osservatorio OISED, il primo Centro Studi dedicato all’analisi per la cura delle dipendenze. Nello studio del primo anno di attività dell’Osservatorio, infatti, si evidenzia soprattutto la situazione riguardante le dipendenze da alcol e stupefacenti, ma ampio focus è dato anche al settore del gioco d’azzardo e delle scommesse.

Dalle elaborazioni condotte – si legge nel report – risulta una stima (riferita al 2021) di circa 250.000 utenti presi in carico affetti da dipendenza: per il 65,9% si tratta di utenti tossicodipendenti, per il 24,6% di alcolisti, per il 6,0% di utenti con dipendenza da gioco d’azzardo patologico, per il 3,0% da tabagismo e per l’1,3% da altre dipendenze, quali internet, social, sex addiction etc”.

Entrando nello specifico dei disturbi da ludopatia, si contano allora circa 15.000 persone in cura per problemi di questo tipo. Visto che secondo una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità i giocatori in Italia sono circa 18,5 milioni, le persone in cura per il problema della ludopatia sono lo appena 0,08% del totale. Una percentuale minuscola.

Nella ricerca si parla anche dei costi derivanti dalla varie dipendenze. Il costo medio annuo di un utente tossicodipendente in trattamento presso i SerD si può stimare essere pari a 5.236 euro, quello di un utente con dipendenza da alcol 5.050 euro, mentre per altre forme di dipendenza (tra cui quindi il gioco) 3.194 euro.

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Legalità, sostenibilità e responsabilità: i pilastri del gioco pubblico nel rapporto Luiss-Ipsos

Nel 2022 sono stati 12 i miliardi di euro finiti nella casse dell’Erario

Il gioco pubblico in Italia fotografato dalla seconda ricerca di Luiss Business School e Ipsos. Ne merge un settore solido e in salute che fornisce un contributo fondamentale per lo Stato, importante da un punto di vista occupazionale e che lavora in prima linea nella lotta all’illegalità e per la tutela dei giocatori.

Il report “Sostenibilità, responsabilità e legalità del gioco pubblico in Italia” è stato presentato oggi nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica. L’industria del gioco, nel 2022, si caratterizza per un’occupazione diffusa su tutto il territorio nazionale e un fatturato complessivo di 9,1 miliardi di euro.

Soltanto una piccola percentuale di giocatori (il 4%) considera il gioco come un modo rapido per fare soldi, mentre la stragrande maggioranza lo vede come un motivo di svago e divertimento. In questo contesto, la lotta all’illegalità è una delle priorità a tutti i livelli, dai giocatori agli operatori passando per le istituzioni, con oltre un miliardo di euro di perdita per l’erario causata dal gioco illegale.

Capitolo rilevante quello relativo alla lotta all’illegalità contro cui il gioco pubblico legale rappresenta uno dei principali argini. Nel 2021 l’importo speso giocando illegalmente – dato dal valore delle giocate complessive meno quello delle vincite realizzate – è stato di circa 1,9 miliardi di euro. Una stima piuttosto conservativa, individua in oltre un miliardo di euro la perdita per l’erario causata da gioco illegale.

Il settore del gioco è, dunque, oggi maturo e consolidato; può contribuire fattivamente al raggiungimento degli obiettivi di interesse pubblico alla base del meccanismo concessorio. In particolare, i concessionari svolgono un’interlocuzione sempre più attiva per contribuire al superamento delle criticità esistenti: la tutela dei giocatori più fragili e il mantenimento di profili di trasparenza e legalità. Allo stesso tempo, una sempre maggiore collaborazione tra tutte le parti coinvolte nell’analisi quantitativa e qualitativa del fenomeno del gioco permetterebbe di individuare più rapidamente le problematicità esistenti al fine di proporre i necessari correttivi. Le evidenze mostrano che tutti gli operatori sono disposti a farsi carico delle azioni necessarie a garantire la regolarità delle attività del settore.

“L’importanza di questo comparto è data anche dall’impatto economico per l’Erario poiché il gioco fornisce alla finanza pubblica circa 12 miliardi di euro l’anno che vanno a finanziare servizi essenziali come scuole e sanità. Questo studio è importante per dare modo al decisore politico di conoscere la realtà intorno al settore”, ha dichiarato Luca Turchi (foto), Dirigente Ufficio controlli giochi della Direzione giochi, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Antonella Galdi, vice segretario Generale ANCI, Membro Advisory Board Progetto Ricerca Settore del Gioco, ha invece detto: ““Il gioco è un settore complesso e quindi è più che mai necessaria la collaborazione tra i livelli istituzionali e, in questo senso, penso sia necessario un’armonizzazione normativa che rispetti anche le specificità territoriali”.

Alberto Pozzolo, Osservatorio Mercati Regolati della Luiss Business School, si è soffermato sui numeri: “Guardando i dati del settore c’è stato un parziale recupero dopo la caduta del 2020 e 2021. La spesa del gioco fisico è ritornata ai livelli pre-pandemia, mentre quella dell’online ha avuto una vera e propria impennata. Ovviamente se la spesa cresce aumentano i fatturati delle società di gioco e le entrate per l’erario”, le sue parole.

“I dati dimostrano che c’è più fiducia da parte degli italiani sulla possibilità di controllare l’illegalità. Molti italiani pensano che l’inasprimento delle sanzioni possa essere un modo efficace per combattere l’illegalità“, il commento invece di Ilaria Ugenti, Corporate Reputation Leader di Ipsos.

Infine Livia Pomodoro, presidente Advisory Board del Progetto sul settore del Gioco, ha detto: “Una delle cose più importanti per salvaguardare i cittadini è quello di rendere sempre più comprensibile quando si gioca nei circuiti legali, per evitare che molti finiscano inconsapevolmente nei circuiti illegali che ovviamente offrono meno tutele per i giocatori. Il settore del gioco subirà una importante revisione grazie alla Delega Fiscale che dedica un intero articolo al comparto. Ritengo molto importante che il sistema concessorio rimanga la chiave di questo settore, ma credo ci sia molto lavoro da fare per portare le normative al passo coi tempi”.

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Ippica, prove di rilancio: nasce la Consulta nazionale

Composta dai rappresentati di tutti i settori del comparto, l’ente avrà funzioni politiche e di indirizzo anche in tema di scommesse

Importante novità nel settore dell’ippica italiana, comparto che da diversi anni sta vivendo una crisi economica e strutturale ed è in cerca di nuova linfa per rilanciarsi. E’ infatti stata istituita la Consulta nazionale dell’ippica. L’organismo avrà compiti consultivi in relazione alle funzioni politiche di indirizzo nel settore ippico e per le attività connesse all’organizzazione di giochi e scommesse delle corse dei cavalli.

All’interno dell’ente, rappresentati tutti i segmenti dell’ippica: saranno allevatori, proprietari, allenatori, fantini, guidatori, rappresentanti delle società di corse che gestiscono gli ippodromi, giudici addetti al controllo delle corse, rappresentanti dei veterinari, dell’ANCI e della Federazione italiana Sport Equestri a formare la Consulta.

Ad annunciarlo è stato il sottosegretario al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Patrizio La Pietra: “Ho fortemente voluto la creazione di quest’organismo collegiale proprio per proseguire il processo di rinnovamento dell’ippica, al quale sto lavorando da anni, prima con la mia attività al Senato e ora nel ruolo di sottosegretario al Masaf con delega al settore. Il futuro dell’ippica deve essere in mano a chi ha le competenze e l’esperienza maturata sul campo e quindi i componenti della Consulta saranno diretta emanazione dei principali soggetti del settore”.

“La Consulta sarà un luogo di confronto per tutti gli operatori del settore, uniti da un unico obiettivo, quello di riportare l’ippica italiana nel ruolo che le compete, ossia ai massimi livelli dello sport italiano e internazionale. Proprio in quest’ottica di rilancio del settore, fortemente voluto dall’intero governo, dopo un primo importante lavoro per accorciare i tempi per i pagamenti dei premi, sul quale ci siamo impegnati fin da subito per dare seguito alle comprensibili richieste degli addetti ai lavori, rientrerà anche la nomina, ormai imminente, del direttore della Direzione generale per l’ippica, organismo destinato a diventare un ulteriore fondamentale punto di riferimento per il mondo dell’ippica italiana”, ha concluso La Pietra.

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Vibo Valentia, il Questore chiude per 15 giorni una sala giochi

Il provvedimento nasce a tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica

Sono stati messi in atto sul territorio della provincia di Vibo Valentia serrati controlli nei confronti degli esercizi di gioco e scommesse.

Nell’ambito di tale attività di verifica, è stata attenzionata un’attività dove, anche in precedenti controlli, sono stati identificati numerosi soggetti gravati da precedenti di polizia.

Il Questore della Provincia di Vibo Valentia ha quindi ordinato la chiusura per 15 giorni dell’esercizio, a tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica.

I titolari del locale hanno proposto istanza di accoglimento della misura cautelare al Tar della Calabria che, dopo un primo accoglimento e conseguente sospensione dell’efficacia del provvedimento del Questore, ha pronunciato ordinanza di rigetto dell’istanza cautelare.

E’ stata quindi sospesa la licenza della sala giochi.

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Tassa ‘Salvasport’, la decisione del Tar del Lazio attesa per luglio

Il nuovo calcolo del prelievo prevede un’aggiunta di 30 milioni di euro da versare all’Erario

Si è tenuta ieri mattina l’udienza riguardante tutti i ricorsi dei concessionari di scommesse terrestri e online per l’annullamento della Determina dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la quale aveva ricalcolato l’importo relativo al cosiddetto prelievo “Salvasport“.

La determina, qualora venisse ritenuta corretta dai giudici amministrativi, comporterebbe un aumento degli importi da pagare per i concessionari di 30 milioni di euro, in aggiunta a quanto da essi versato nel 2020 (40 milioni) e 2021 (50 milioni).

La Ragioneria dello Stato e Corte dei Conti hanno dichiarato inesistente il limite di versamento fissato dalla determina pari a 40 milioni di euro per il 2020 e 50 milioni per il 2021, sottolineando che l’aliquota dello 0,5% dovesse essere applicata anche superati questi importi ed incamerati dall’Erario.

La pronuncia definitiva sulla questione verrà presa dal Tar del Lazio nel mese di luglio.