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Sale giochi, scommesse e bingo: è ancora lockdown per il Lazio e Bolzano

Mentre tutta l’Italia dei giochi riparte, serrande ancora chiuse per la provincia autonoma e la regione del centro

Le attività del settore dei giochi hanno superato ufficialmente i 100 giorni di lockdown nel Lazio ed a Bolzano. Nicola Zingaretti ha firmato nei scorsi giorni un’ordinanza che prevede la riapertura di tali esercizi il 1 luglio, mentre Arno Kompatscher non ha ancora emesso alcun tipo di ordinanza sul tema della riapertura delle sale giochi, scommesse e bingo.

La regione del centro Italia e la Provincia Autonoma si stanno muovendo in netta controtendenza rispetto al resto degli altri territori italiani che, entro oggi, avevano previsto la ripartenza di un settore produttivo che era fermo dall’8 marzo scorso.

In questi mesi il Governo Conte ha proceduto ad un lento ma costante allentamento delle misure contenitive, riaprendo man mano i settori produttivi che erano considerati meno a rischio per la diffusione dei contagi.

Forti le proteste, nel Lazio e a Bolzano, per la mancata riapertura dei giochi già in questa settimana come sta accadendo nel resto d’Italia. I gestori, infatti, ritengono che i propri esercizi hanno tutte le carte in regola per poter rialzare la serranda e ospitare la clientela in totale sicurezza e rispettando i protocolli nazionali e regionali.

Nel Lazio sono stati organizzati incontri tra associazioni di categoria e i tecnici-sanitari della regione, per raggiungere un accordo sulle linee guida cercando di anticipare la data del 1 luglio e procedere alla ripartenza del settore nel più breve tempo possibile. Molti di loro, infatti, si sentono discriminati non solo per essere le ultime attività a poter tornare a lavorare, ma anche perché questo prolungamento del lockdown mette a rischio numerose attività del settore, che già in tempi normali facevano molta fatica a superare di mese in mese le spese.

Le manifestazioni, in questo periodo di chiusura, hanno mostrato un settore che ha necessità di ripartire anche per poter salvaguardare le migliaia di posti di lavoro che a causa del lockdown sono stati messi a rischio.

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Scommesse sportive, nuova tassa dello 0,5% sulla raccolta per il fondo salva sport

Firmato il decreto attuativo per il nuovo prelievo che andrà ad incidere sul betting italiano

E’ ufficiale l’istituzione di un Fondo Salva Sport, che era previsto dal Decreto Legge cosiddetto ‘Rilancio’. Il Ministero delle Politiche Giovanili e dello Sport, guidato da Vincenzo Spadafora e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, gestito da Roberto Gualtieri, hanno individuato i criteri di gestione, di utilizzo e ripartizione del fondo attraverso un decreto attuativo che è stato firmato.

Nello specifico, esso prevede la costituzione di una nuova tassa dello 0,5% sulla raccolta delle scommesse su qualsiasi evento sportivo, inclusi quelli virtuali, al netto dell’imposta unica.

La misura sarà in vigore fino al 31 dicembre 2021 e avrà la finalità di aiutare le società sportive duramente colpite dalla crisi dell’emergenza epidemiologica del Covid-19. Tuttavia è stato stabilito un tetto massimo che per l’anno 2020 è fissato a 40 milioni di euro, mentre per il 2021 sale a 50 milioni di euro.

Questa misura rientra nel più ampio piano di rilancio del paese organizzato dal Governo, che prevede finanziamenti a fondo perduto e prestiti per le attività produttive, in special modo le piccole e medie imprese, che hanno maggiormente sofferto il lungo lockdown imposto dalla diffusione del contagio da coronavirus.

La nuova tassa sulle scommesse però, ha suscitato numerose polemiche soprattutto tra gli addetti ai lavori del settore dei giochi. Sono state numerose infatti le proteste organizzate dai gestori e lavoratori del comparto del gioco legale che hanno provato a far sentire la loro voce alle istituzioni, ritenendo che la nuova tassa fosse ingiusta e sproporzionata a seguito di un così lungo periodo di chiusura forzata degli esercizi.

Molti di essi sostengono che lo 0,5% sulla raccolta potrebbe incidere fino al 17-18% sul totale degli incassi causando una perdita di fatturato che, per molte agenzie di scommesse già in grande difficoltà, potrebbe comportare il definitivo fallimento con la conseguente perdita di numerosi posti di lavoro.

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Adm, l’Agenzia cambia con tre direzioni centrali: Staff, Linea e Supporto

Illeciti, progetti internazionali, reati in materia di energia, alcol, tabacchi, dogane e giochi tra i controlli delle nuove aree

Rivoluzione all’interno dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il Direttore Generale, Marcello Minenna, attraverso un decreto direttoriale, ha dato il via alla riformulazione della Direzione Generale dell’Agenzia.

Le direzioni Centrali saranno suddivise in tre macro categorie: Direzioni di Staff, Direzioni di Linea e Direzioni di supporto. Le prime supervisioneranno la Direzione Strategie, Relazioni e progetti internazionali, Organizzazione e digital transformation, Antifrode e controlli; le secondo guideranno le direzioni di Dogane, Giochi, Energie e Alcoli, Tabacchi; e, infine, le ultime guideranno la Direzione Amministrazione e finanza, Affari generali, Internal audit, Personale, Legale e contenzioso.

E’ stato inoltre istituito un Ufficio di Direttore, di livello non generale, al fine di fornire assistenza diretta al Direttore Generale e garantirà, a tal fine, supporto tecnico relativamente al coordinamento delle attività degli Organi di Governance e delle Direzioni Centrali e Territoriali. Assicura supporto tecnico al Direttore Generale per gli incontri istituzionali. Cura l’analisi tecnica dei flussi documentali della Direzione Generale anche per le funzioni della Segreteria Tecnica.

Un’altra novità è l’istituzione dell’Ufficio Analisi che avrà i compiti di: “Coadiuvare il Direttore Centrale nell’attività di supporto al Direttore Generale per le attività antifrode rese verso terzi. Supporta il Direttore centrale nella gestione delle attività della sala analisi. Coordina la pluralità delle sale analisi al fine di analizzare i fenomeni predittivi di illeciti e dei reati tributari ed extratributari in materia di energie, alcol, tabacchi, dogane e giochi. Attraverso i flussi informativi analizza il traffico internazionale e gli illeciti con particolare riferimento ai materiali dual-use, ai materiali strategici, alle sostanze stupefacenti, ai tabacchi, ai rifiuti, ai beni culturali e al settore dei giochi.”

Infine, è stato soppresso l’Ufficio Intelligence, l’Ufficio Organizzazione e processi e l’Ufficio Ricerca e progetti internazionali.

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Scommesse sportive, nei primi 5 mesi del 2020 settore in forte calo

Rispetto allo stesso periodo del 2019, il betting ha registrato un decremento di oltre 20 punti percentuale

Il settore delle scommesse sportive è stato pesantemente colpito dall’emergenza Coronavirus. Tutte le sale scommesse ed i corner (bar, tabaccherie o altri esercizi dove si può anche scommettere ma l’attività prevalente non è quella del gioco) sono stati chiusi l’8 marzo scorso, fatto che, insieme alla sospensione dei campionati nazionali, ha decretato il crollo del settore.

Nei primi cinque mesi di quest’anno, come elaborato da Agimeg, la spesa relativa sia al canale fisico sia a quello online è stato di oltre 528 milioni di euro. Si è trattato di un calo del 24,3%, visto che nei primi cinque mesi del 2019 la spesa era stata di circa 699 milioni di euro. Analizzando solo il canale terrestre, quello cioè formato da agenzie e corner, chiuso per quasi tre mesi, il segmento ha perso mediamente l’80%.

Il 2020 era invece iniziato molto bene. A gennaio la crescita della spesa, rispetto ad un anno prima, era stata del 70%. Incremento minore, ma sempre positivo, a febbraio, quando la spesa ha registrato un +15% rispetto a febbraio 2019.

Il calo è cominciato a marzo quando, il giorno 8, tutte le sale scommesse sono state chiuse. Il lockdown ha quindi segnato un decremento per il settore del 30%.

Ad aprile e maggio le sale sono rimaste chiuse e, con il solo apporto del gioco online, il settore del betting ha segnato un crollo, rispettivamente, del -88% e del -73,6%.

A fine giugno le scommesse dovrebbero recuperare un po’ di scompenso accumulato quest’anno, visto che, dopo il DPCM dell’11 giugno che ne decretava la riapertura, in molte regioni le sale hanno riaperto i battenti dal 15 giugno.

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In 14 regioni via libera alla riapertura delle sale giochi

Si va dall’apertura del 15 giugno al caso Lazio dove le sale riapriranno mercoledì 1 luglio

Mancano al momento solo 6 regioni, per l’esattezza Abruzzo, Marche, Trentino Alto Adige, Basilicata e Sardegna, per completare l’elenco dei territori che hanno emesso ordinanze in tema di gioco pubblico. Il Dpcm dell’11 giugno ha dato l’ok alla riapertura delle sale scommesse, bingo e slot che sono chiuse da quasi 100 giorni. L’apertura, come riportato nel Dpcm del premier Giuseppe Conte, è prevista dal 15 giugno ma le singole regioni possono intervenire su questa data, considerando le relative situazioni epidemiologiche.

La situazione

Già diversi governatori si sono espressi, attraverso apposite ordinanze, sulla questione, proponendo soluzioni diverse. Ad esempio il governatore Attilio Fontana ha dato il via libera, nonostante la Lombardia sia la regione più colpita dal Covid-19, per il 15 giugno mentre Nicola Zingaretti ha stoppato le riaperture delle sale giochi nel Lazio, per i due nuovi focolai a Roma, fino al 1° luglio.  

Donato Toma, governatore del Molise, ha firmato l’ordinanza con la quale vengono adottate le nuove Linee Guida per la riapertura anche delle sale giochi, sale slot, bingo e sale scommesse per il 15 giugno. Stessa data anche per la Toscana. La Valle d’Aosta si unisce all’elenco delle Regioni che il prossimo 15 giugno riapriranno sale giochi, scommesse e bingo.

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha firmato l’ordinanza che dà il via libera alla ripartenza del comparto del gioco pubblico, ripartenza che riguarda anche la casa da gioco di S. Vincent. Si è aggiunta al coro delle regioni pronte a riaprire il comparto dei giochi anche il Friuli-Venezia-Giulia, che attraverso l’ordinanza firmata dal Presidente Fedriga, concede la riapertura il 15 giugno alle attività di gioco.

Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria, segue a ruota i suoi colleghi e inserisce il 15 giugno come giorno per la riapertura di sale slot, bingo e scommesse.

Semaforo verde anche dalla Regione Campania che, che insieme alla ripartenza del settore, ha elaborato il protocollo che dovranno adottare le sale slot, scommesse e bingo per riaprire dal 15 giugno prossimo. Il protocollo va dalla sanificazione alla misurazione della temperatura per staff e clienti, dagli impianti di areazione alle precauzioni comportamentali.

Firmata l’ordinanza di riapertura per il settore del gioco da parte del governatore della Puglia, Michele Emiliano, che ha programmato la ripartenza per il 15 giugno come la maggior parte dei suoi colleghi. Sale gioco, bingo e scommesse riapriranno le porte anche in Sicilia, secondo l’ordinanza firmata dal Presidente della Regione Nello Musumeci, lunedì prossimo 15 giugno. Arriva anche l’ordinanza del presidente Cirio che ha previsto l’aperture delle sale nella Regione Piemonte a partire dal 15 giugno. 

C’è chi riaprirà dopo

A queste regioni si è aggiunta anche la Liguria, pronta a riaprire sale giochi, scommesse e bingo. Il presidente Toti ha infatti firmato un’ordinanza, recependo il Dpcm e le Linee Guida elaborate dalla Conferenza delle Regioni, con tutte le attività di gioco che potranno essere riaperte a partire dal 19 giugno, mentre per il casinò di Sanremo il via libera ci sarà dal 16 giugno.

Stefano Bonaccini, Presidente dell’Emilia-Romagna, ha deciso di riaprire il comparto giochi ma con maggiore cautela, poiché la ripartenza è fissata per il 19 giugno e mancano ancora le linee guida da seguire. Sempre dal 19 giugno potranno riaprire le sale giochi, scommesse, bingo e slot in Calabria. Come aveva anticipato il governatore Luca Zaia, la Regione Veneto ripartirà dal 19 giugno.

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Riaperture sale giochi da lunedì 15 giugno

Concessionari già a lavoro per la ripartenza

Fine del lockdown anche per il settore del gioco legale. Ieri il premier Conte ha firmato il Dpcm che autorizza l’apertura di sale scommesse, sale bingo e sale slot/vlt a partire dal 15 giugno. Successivamente c’è stato un incontro tra le regioni che hanno trasformato in linee guida per il settore i protocolli già esaminati martedì scorso. Quindi via libera alle riaperture da lunedì prossimo. Slittamenti di data sono però possibili se alcune regioni, in virtù della situazione epidemiologica del proprio territorio, decidessero di posticipare l’apertura delle sale giochi.

Le linee guida approvate dalle Regioni

“Le presenti indicazioni si applicano a sale slot, sale giochi, sale bingo e sale scommesse; per quanto riguarda attività complementari (e. ristorazione) si fa riferimento ai protocolli specifici.

–  Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità, sia mediante l’ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o sistemi audio-video, sia ricorrendo a eventuale personale addetto, incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilità del visitatore stesso.

– Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.

Riorganizzare gli spazi e la dislocazione delle apparecchiature (giochi, terminali ed apparecchi VLT/AWP, tavoli del bingo, ecc.) per garantire l’accesso in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che, in base alle disposizioni vigenti, non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. In caso di presenza di minori che necessitano di accompagnamento consentire l’accesso a un solo accompagnatore per bambino. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.

– Il gestore è tenuto, in ragione delle aree a disposizione, a calcolare e a gestire le entrate dei clienti in tutte le aree (comprese le aree distributori di bevande e/o snack, aree fumatori, ecc.) per evitare assembramenti, come indicato al punto precedente.

– Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.

– Il personale di servizio deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igienizzazione delle mani.

– La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche.

– Dotare il locale di dispenser con soluzioni igienizzanti per l’igiene delle mani dei clienti in punti ben visibili all’entrata, prevedendo l’obbligo di frizionarsi le mani già in entrata. Altresì prevedere la collocazione di dispenser in vari punti del locale in modo da favorire da parte dei frequentatori l’igiene delle mani prima dell’utilizzo di ogni gioco/attrezzatura.

– I clienti dovranno indossare la mascherina negli ambienti al chiuso e all’esterno tutte le volte che non è possibile rispettare la distanza interpersonale di 1 metro. ඵ Periodicamente (almeno ogni ora), è necessario assicurare pulizia e disinfezione delle superfici dei giochi a contatto con le mani (pulsantiere, maniglie, ecc).

– Le apparecchiature che non possono essere pulite e disinfettate non devono essere usate. Non possono altresì essere usati i giochi a uso collettivo in cui non sia possibile il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro.

Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. In ragione dell’affollamento e del tempo di permanenza degli occupanti, dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, ad impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria”.

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Lotto e SuperEnalotto, riparte il termine per la riscossione delle vincite

Ancora pochi giorni di sospensione dei termini

L’emergenza epidemiologica da Covid-19 aveva colpito anche i giochi numerici, tanto che, non solo ne era stata sospesa la raccolta per circa un mese e mezzo, ma erano stati sospesi anche i termini di decadenza per il pagamento delle vincite.

Ripartiti tutti i giochi in tabaccheria il 4 maggio scorso, sono ancora bloccati i termini di decadenza per la riscossione delle vincite. Nel pieno dell’emergenza, al fine di limitare gli spostamenti, erano stati sospesi i termini di decadenza per il pagamento delle vincite al Lotto, Superenalotto e tutti i giochi ad essi riconducibili (10eLotto, WinforLife, Million Day, Vincicasa, etc.).

Oggi è cominciata la Fase 2 anche per i giochi in tabaccheria e nei bar e quindi Adm ha stabilito che, a decorrere dal prossimo 24 giugno, si riprenderà il conteggio regolare dei termini di decadenza per le vincite.

“I giocatori a cui spetterà incassare le vincite, disporranno dei soli giorni residui rimanenti dal momento della sospensione dei termini e non di tutti i 60 giorni generalmente previsti. È opportuno, quindi, che i giocatori siano invitati alla celere riscossione dei premi onde evitare la scadenza dei termini per l’incasso”, ha sottolineato in una nota la FIT (Federazione Italiana Tabaccai).

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Sale giochi, scommesse e Bingo: è tempo di riaperture

Le prime Regioni emettono ordinanze per la ripartenza del gioco

Campania, Toscana e Molise sono le tre regioni che si sono già “mobilitate” per riaprire le sale giochi, scommesse e Bingo. Subito dopo l’approvazione, da parte della Conferenza delle Regioni, delle linee guida per la riapertura delle sale del settore gioco, chiuse dall’8 marzo scorso, la Regione Campania, Toscana e Molise hanno redatto nuove ordinanze per seguire le ripartenze.

Il Presidente della Campania, De Luca, ha dato mandato all’Unità di Crisi Regionale di elaborare un protocollo con le misure per la riapertura delle sale che prevede per il 15 giugno.

Ieri sera è stato il turno invece della Regione Toscana, che, attraverso un’ordinanza del presidente Enrico Rossi, ha disposto la riapertura delle sale a decorrere dal 13 giugno. La Regione, “recependo le linee guida della Conferenza delle Regioni” e considerando l’andamento positivo del quadro epidemiologico della Toscana dispone che “a decorrere dal 13 giugno, possono essere riaperte sale bingo, delle sale slot, sale giochi, sale bingo e sale scommesse”.

Questa mattina arriva anche l’ordinanza del Molise che anticipa addirittura, con esecuzione immediata, il recepimento delle linee guida per la riapertura di una serie di attività commerciali, tra le quali anche sale giochi, sale slot, bingo e sale scommesse.

Il nuovo DPCM

In giornata dovrebbe arrivare il nuovo DPCM che, oltre a prevedere lo svolgimento della finale di Coppa Italia di domani sera, dovrebbe riaprire, secondo quanto appreso da Agimeg, le sale scommesse, bingo e slot. Tre i possibili scenari: riapertura di tutte le sale il 12 giugno; riapertura domani per le sole sale scommesse ed il 15 giugno per le altre; riapertura di tutte le sale il 15 giugno.

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Giochi, al via la Fase 3 con la riapertura delle sale

Entro sabato il nuovo DPCM darà il via libera per la prossima settimana

Dopo tre mesi di chiusura, il settore del gioco può tirare un sospiro di sollievo. La Conferenza delle Regioni ha approvato infatti oggi pomeriggio le linee guida per la riapertura delle sale giochi, scommesse e Bingo.

L’apertura dovrebbe arrivare il 15 o al massimo il 16 giugno, dopo la pubblicazione di un nuovo DPCM.

Le linee guida

Misure di prevenzione con riorganizzazione degli spazi, divieto di assembramenti e distanza tra i tavoli da gioco di almeno un metro sono tra le indicazioni contenute nelle linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni.

I giocatori dovranno indossare la mascherina se si trovano in locali chiusi ed anche all’esterno se non è possibile mantenere la distanza di almeno un metro. La mascherina è obbligatoria anche per il personale.

Dopo l’utilizzo di ogni giocatore di un gioco, la superficie dovrà essere pulita e disinfettata. Le apparecchiature che non possono essere pulite e disinfettate non devono essere usate.

Apertura la prossima settimana

L’attuale DPCM è valido fino al 14 giugno scorso, entro domenica quindi ne è atteso un altro che darà il via libera anche all’apertura delle sale giochi, scommesse e Bingo, recependo le linee guida delle Regioni. A quel punto l’apertura dovrebbe essere il 15 o al massimo il 16 giugno prossimo.

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I giochi in lockdown da 3 mesi

Nelle Casse dello Stato mancano oltre 2 miliardi di euro dai giochi

Dopo tre mesi di chiusura il settore del gioco lancia l’allarme anche per le casse dell’Erario. Sale giochi, scommesse e Bingo sono chiuse dall’8 marzo scorso ed ancora non c’è un accenno a quando potranno riaprire.

La Fase 3 è iniziata, gli italiani si possono muovere liberamente anche tra le regioni, le attività economiche sono praticamente tutte aperte, ma il comparto giochi sembra ancora essere in piena Fase 1.

Oltre all’emergenza per i lavoratori del settore, 120mila persone che sono a casa da tre mesi ed in più di qualche caso anche senza poter usufruire della cassa integrazione, c’è anche un allarme per le casse dello Stato.

Mediamente la chiusura delle sale sta costando all’Erario tra i 650 ed i 750 milioni di euro. In tre mesi quindi si sono già perse entrate per oltre 2,2 miliardi di euro.

Le imprese

Ci sono già diverse analisi fatte sul settore giochi che lanciano anche l’allarme imprese. Ci sarebbe infatti già un 15% di aziende che, finito il lockdown per il settore, non riaprirà perché in questi mesi avranno perso tutta la “forza” economica di cui disponevano.

Secondo un recente studio fatto da Agimeg, gli occupati nei singoli comparti del gioco sono: 12mila nel Bingo, 56.600 negli esercizi con awp e vlt, 25mila nel comparto scommesse, 20mila nell’ippica, per un totale di 120mila. A questi vanno aggiunti altri 120mila tabaccai.