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Coronavirus, ordinanza Regione Lombardia: gioco legale nel mirino

Ieri sera la decisione di chiudere sale giochi, sale scommesse e sale bingo

“E’ davvero sorprendente la posizione della Regione Lombardia che parla di “Misure di contrasto a fenomeni sociali a rischio contagio” e sospende tutte le attività di gioco legale. Sorprendente e preoccupante dal momento che il settore del Gioco Legale ha scrupolosamente seguito le linee guida per la riapertura delle attività di gioco varate dalla Conferenza Stato Regioni ed ha adottato specifici protocolli verticali – preventivamente condivisi con le Organizzazioni Sindacali – ancor più restrittivi, a presidio e tutela della sicurezza e della salute di dipendenti, giocatori e fornitori. Siamo poi sinceramente preoccupati per le anticipazioni che circolano sull’imminente DPCM del Presidente Conte che, stando ad alcune indiscrezioni, sembrerebbe ancora una volta poter contenere elementi di discriminazione per il settore, con possibili ulteriori chiusure delle attività.”

E’ quanto dichiarano in una nota congiunta ACADI, Associazione Concessionaria dei Giochi Pubblici – CONFCOMMERCIO, FIEGL, Federazione Italiana Esercenti Gioco Legale – CONFESERCENTI, SISTEMA GIOCO ITALIA – CONFINDUSTRIA SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI, che rappresentano le componenti del commercio, produttive ed industriali, del comparto del gioco pubblico.

“Confidiamo nella ragionevolezza del Governo: tutti gli operatori della filiera hanno adottato protocolli seri e condivisi, non ci risulta alcun rilievo a carico del settore, le attività sono state portate avanti nel rispetto scrupoloso dei protocolli sottoscritti, non registriamo assembramenti o focolai in nessuna delle strutture e, in sintesi, non è mai stata evidenziata nessuna criticità nella gestione del settore.

Una scelta di chiusura da parte del Governo determinerebbe un danno enorme ed incalcolabile negli effetti per l’industria, per il commercio, per gli esercenti, per tutti gli operatori della filiera del settore del gioco legale e per i loro dipendenti, per lo stesso Stato. Danni economici e sociali. E’ arrivato il momento che si dimostri attenzione, coerenza e chiarezza.”

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Uk, scommesse sportive in calo per colpa della pandemia

Ad agosto la raccolta è calata del 12 per cento

Il Covid-19, in UK, ha causato problemi anche nel settore delle scommesse. Il gioco online ed in particolare il segmento delle scommesse sono in calo del 2%, mentre le scommesse sugli eventi reali hanno perso ben il 12%  e il numero dei clienti attivi è diminuito del 7%.

Questa diminuzione è alimentata dal comportamento, in continuo mutamento, della clientela che deve far fronte alle regolamentazioni che subiscono l’influenza dell’andamento dei contagi da Covid-19. La Gambling Commission è in perenne allerta e in continua valutazione dell’impatto delle linee guida, imposte agli operatori del settore, per contrastare l’aumento dei contagi e tutelare i consumatori. (fed)

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Scommesse: ADM e CONI dichiarano guerra al match-fixing

Il direttore generale di Adm, Minenna ed il presidente del Coni, Malagò, firmano un importante accordo

Sono stati firmati i due protocolli d’intesa per controstare il fenomeno del match-fixing in Italia. L’accordo siglato dal direttore generale di Adm, Marcello Minenna ed il presidente del Coni, Giovanni Malagò, prevede l’applicazione di due protocolli specifici: il primo prevede un rapido trasferimento di informazioni in presenza di flussi anomali di giocate e ha l’obiettivo è di garantire correttezza e trasparenza sulla raccolta delle scommesse e la conseguente regolarità delle competizioni sportive.

Il secondo, invece, è finalizzato a fornire le informazioni più appropriate e a semplificare tutti gli adempimenti previsti per l’introduzione nel territorio dei materiali necessari allo svolgimento di eventi e manifestazioni internazionali con sede in Italia. L’applicazione di questi protocolli è stata studiata per tutelare il mondo delle scommesse e la regolarità delle competizioni sportive.

Secondo quanto previsto nel protocollo, da un punto di vista pratico, una volta ricevuta l’informativa, la Procura Generale dello Sport la trasmetterà alla Procura Federale competente, con una richiesta di fornire l’elenco di tutti i tesserati coinvolti nella competizione sportiva.

Ricevuto quanto richiesto, sarà compito della Procura Federale girare tutto a ADM ,che confronta i dati dei titolari dei conti di gioco in suo possesso con quelli dei tesserati forniti dalla Procura Generale dello Sport, effettuando tutti i controlli del caso ed eventualmente anche tramite l’ausilio di Sogei, inclusi eventuali prestanome.

L’esito dei controlli sarà in seguito comunicato alla Procura Generale dello Sport e all’UISS. La Procura Generale dello Sport, a sua volta, trasmetterà tutto alla Procura Federale per il compimento dell’indagine disciplinare. Il protocollo d’intesa sarà rivisto, verificato ed eventualmente aggiornato con cadenza annuale. (fed)

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USA, oltre 2,1 miliardi di dollari di raccolta dopo la riapertura delle scommesse sportive

NBA e Major League Baseball gli sport che hanno attirato di più gli appassionati

Complice la ripartenza dei campionati sportivi più importanti, come la NBA e la Major League Baseball, l’industria delle scommesse statunitensi è riuscita a raccogliere la cifra record di ben 2,1 miliardi di dollari. Questo è il secondo risultato più alto di sempre, +90% rispetto all’agosto del 2019.

Le giocate, in tutto il paese, sono cresciute del 175% con il New Jersey testa di serie tra gli Stati, con gli incassi che hanno addirittura toccato i 668 milioni di dollari, +127,5% rispetto all’agosto del 2019.

Ma anche altri quattro Stati hanno superato i 100 milioni di raccolta ad agosto, come il Nevada che ha raggiunto $ 474,5 milioni, la Pennsylvania $ 365 milioni, l’Indiana 169 milioni e il Colorado 128,6 milioni di dollari. (fed)

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Tar Brescia: con la tessera sanitaria e app SMART, le fasce orarie per le Vlt devono essere meno rigide

Le videolottery sono potenzialmente dannose ma la tecnologia aiuta nella regolamentazione

Accogliendo il ricorso di una sala Vlt contro le fasce orarie adottate dal comune di Cavernago, in provincia di Bergamo, il Tar di Brescia chiede che siano riviste perché “con l’obbligo di utilizzare la tessera sanitaria per giocare, l’inserimento dei messaggi di avvertimento e il controllo sui volumi di gioco grazie all’app SMART, è possibile tutelare i giocatori più fragili attraverso limitazioni interne al sistema informatico. Di conseguenza si riduce lo spazio a disposizione della regolamentazione comunale”.

Il giudice sottolinea anche che nonostante il gioco alle Vlt sia potenzialmente dannoso e soggetto a casi di ludopatia, la tecnologia su cui si fonda permette, già a monte, di essere regolato. Questo grazie ai programmi informatici che collegano i terminali alla rete telematica.

Il giudice ricorda anche le varie misure già adottate per tutelare i soggetti a rischio, come l’utilizzo della tessera sanitaria o le formule di avvertimento sugli apparecchi. Non ultima, l’app Smart che consente di monitorare il volume di gioco e la sua distribuzione su tutto il territorio nazionale, anche al fine di tenere sotto controllo le aree più soggette al rischio di giocatori affetti da ludopatia.

Il giudice conclude dicendo che “l’intervento regolatorio dei Comuni deve tenere conto della nuova disciplina del gioco d’azzardo e delle norme tecniche adottate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Inoltre, l’intervento regolatorio dei Comuni deve utilizzare la sempre maggiore quantità di dati disponibili, dopo che il legislatore nazionale, con l’APP SMart, ha obbligato l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a mettere a disposizione degli Enti Locali gli orari di funzionamento degli apparecchi”.

Secondo il Tar Brescia quindi le amministrazioni locali devono effettuare una nuova valutazione per arrivare a bilanciare “la riduzione delle sessioni di gioco continuativo e le aspettative economiche dei gestori delle sale dedicate ai videoterminali VLT”. (fed)

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Casinò di Sanremo, a settembre incassi incassi in calo

Riaperta da metà giugno, l’andamento della casa da gioco risente sempre della crisi da pandemia

Settembre in calo per il Casinò di Sanremo che registra infatti incassi per 3,3 milioni di euro, con un decremento dell’8,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

La casa da gioco ligure ha ottemperato al contingentamento dei clienti, seguendo tutte le norme di sicurezza previste per contenere i contagi da Covid-19.

Da gennaio a settembre 2020, il Casinò di Sanremo ha incassato 21,1 milioni di euro, valore con un calo molto accentuato (-39%) rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno.

L’emergenza dovuta dalla pandemia e anche i mesi di chiusura della casa da gioco hanno sicuramente influito sulla diminuzione dei ricavi del casinò.

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Slot, al via Enada Rimini. Distante (Sapar): “Rappresentiamo il gioco di Stato”

Fino a venerdì 2 ottobre, uno dei più importanti appuntamenti per il settore dei giochi

Si è aperta questa mattina a Rimini la 32ma Fiera degli apparecchi da intrattenimento, l’Enada. Si tratta di uno degli appuntamenti più importanti per il settore del gioco in Italia.

“Siamo sempre stati in prima linea per denunciare atteggiamenti irregolari su tutto il territorio nazionale durante il lockdown. Voglio ricordare che degli 11,5 miliardi di euro che il settore del gioco dà allo Stato ogni anno, 6,8 miliardi di euro arrivano da slot e Vlt. Noi rappresentiamo il gioco di Stato, non dobbiamo vergognarci”. E’ quanto ha detto Domenico Distante, il presidente di Sapar, durante il convegno di apertura di Enada.

“Non dobbiamo combattere solamente contro l’illegalità, lo facciamo volentieri ogni giorno, ci abbiamo messo sempre la faccia denunciando le situazioni irregolari a polizia, Questure e Gdf, ma dobbiamo combattere anche con i sindaci che si alzano la mattina e stabiliscono limiti orari e distanziometro, quando si è visto che le distanze fanno solo chiudere le attività legali e il loro indotto.

Il procuratore nazionale Cafiero de Raho – ha ricordato Distante – ha ribadito più volte che dove non c’è il gioco legale, c’è il gioco illegale. In Piemonte da 2 anni e mezzo ci sono solamente apparecchi illegali, perché la legge regionale di fatto ha espulso il gioco legale. La politica deve capire che noi siamo partner dello Stato, non siamo contro lo Stato”, ha concluso.

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Palermo, nuova ordinanza su fasce orarie per accensione delle slot

Il sindaco Leoluca Orlando ha emanato nuove disposizioni per la regolamentazione degli apparecchi da gioco

Leoluca Orlando, il sindaco di Palermo, ha emanato una nuova ordinanza per la regolamentazione delle slot e gli orari di accensione. Il regolamento entrerà però in vigore solo dopo il pronunciamento del Tar sul ricorso fatto contro le fasce orarie della città.

“Con i nostri uffici abbiamo fatto un ulteriore approfondimento relativo al quadro scientifico e alla situazione locale legata alla dipendenza patologica da gioco. Una valutazione attenta che parte dal bisogno di tutelare la salute dei cittadini e contrastare un fenomeno che sempre più assume i contorni di un dramma umano e sociale. Crediamo che vi sia adesso una chiara motivazione dei provvedimenti assunti, che sono tutti a tutela della collettività nel suo complesso”, ha detto il primo cittadino.

La nuova ordinanza mette al bando punti di gioco a meno di 500 metri, misurati secondo il percorso pedonale più breve, dai luoghi sensibili, quali istituti scolastici, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili, ricreativi, sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale.

Sale gioco e accensione delle slot e vlt non potranno operare in orari al di fuori delle fasce 9-13 e 19-24. Inoltre, in tutti gli esercizi in cui sono installati apparecchi da gioco in denaro, il titolare avrà l’obbligo di esporre un cartello sul rischio di dipendenza e con gli orari di apertura.

Salate le sanzioni per chi violerà le nuove regole: si va da un minimo di 100 euro ad un massimo di 500 e, in caso di recidiva, la sospensione degli apparecchi o la chiusura dell’esercizio per dieci giorni.

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Libro Blu 2019, l’Italia è unita: la crescita del settore dei giochi è da Nord a Sud

Campania e Lombardia le regioni dove si è sfidata maggiormente la dea bendata

L’Italia è unita nel gioco. La fotografia che emerge dalla presentazione del Libro Blu 2019 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che si è svolta ieri a Roma, è una crescita che accomuna finalmente Nord e Sud, e precisamente due regioni molto spesso agli antipodi in numerose classifiche: Campania e Lombardia.

Va da Napoli a Milano l’asse che traina l’intero settore dei giochi che fa registrare, nel periodo 2015-2019, valori estremamente positivi: +25,33 per cento per la Raccolta, +27,95 per cento per le Vincite, +14,41 per cento per la Spesa e +29,55 per cento per l’Erario.

Le classifiche stilate dagli analisti dell’Agenzia delle Dogane, se guardate complessivamente, mettono in luce un binomio sempre presente. Campania e Lombardia, molto spesso, si contendono il podio nelle graduatorie dei vari settori del gioco.

La Campania, ad esempio, batte la Lombardia nel campo delle scommesse virtuali (con 69 milioni spesi) e delle scommesse sportive (qui non c’è storia, Campania al primo posto con 198 milioni di euro spesi). Alla Lombardia va invece il primo posto nei settori Slot, Ippica (Campania quarta) e Lotto (Campania seconda).

Anche nel campo della rete di vendita le due regioni si alternano ai primi posti: la Campania può ad esempio vantare più sale Bingo (preceduta solo dalla Sicilia), più operatori nel settore del gioco a base ippica e a base sportiva. La Lombardia, invece, è prima nel campo dei punti vendita della Lotteria, nei punti vendita di giochi numerici a totalizzatore e nelle ricevitorie del Lotto.

Se molto spesso si parla di “paese a due velocità”, i numeri sul settore dei giochi contenuti nel Libro Blu smentiscono – almeno su questa particolare fetta di attività produttive – ogni cliché.

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Giochi, nei primi sette mesi del 2020 entrate tributarie in calo del 43%

La crisi a seguito della pandemia globale ha colpito anche il mercato del gioco

Nei primi sette mesi del 2020, si è riscontrata una contrazione per le entrate tributarie erariali del 7,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La perdita per le casse dello Stato equivale a 19.195 milioni di euro ed è la conseguenza dell’impatto negativo che ha avuto la pandemia globale del nuovo coronavirus e dalle misure di sospensione dei versamenti tributari e soggettivi per gli esercenti di attività di impresa, arte o professione introdotte dal governo per fronteggiare la crisi.

Nello specifico, le imposte dirette si attestano a 138.204 milioni di euro (+2.371 milioni di euro, pari a +1,7%) e le imposte indirette – in cui il dato negativo riflette meglio la sua proporzione – risultano pari a 92.744 milioni di euro (-21.566 milioni di euro, pari a –18,9%).

Questi sono i dati comunicati dal Ministero dell’Economia e Finanze nel consueto bollettino mensile, in cui nel paragrafo dedicato al settore dei giochi – che include varie imposte indicate come entrate erariali dirette ed indirette – le entrate tributarie sono risultate pari a 5.191 milioni di euro con una riduzione del 42,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-3.865 milioni di euro). Anche qui la causa principale è dovuta al lockdown nazionale che ha coinvolto naturalmente anche le attività di gioco che sono state tra gli esercizi a subire una chiusura più duratura rispetto a molti altri settori economici.

Per quanto riguarda il gettito dell’imposta sul consumo dei tabacchi ammonta a 6.123 milioni di euro (-25 milioni di euro, pari a –0,4%). Nella Sintesi del bilancio dello Stato, per gli accertamenti del preconsuntivo del periodo gennaio-luglio 2020 sono compresi 3.034 milioni di euro di proventi dal lotto, 1.583 milioni da apparecchi e congegni di gioco e ulteriori 135 milioni dai proventi delle attività di gioco. Nel solo mese di luglio 2020, 552 milioni dai proventi del lotto, 42 milioni dai proventi delle attività di gioco e 37 milioni da apparecchi e congegni di gioco.

Nel documento, gli incassi del preconsuntivo del periodo gennaio-luglio 2020 sono compresi 507 milioni di euro di proventi dal lotto, 1.584 milioni da apparecchi e congegni di gioco e ulteriori 120 milioni dai proventi delle attività di gioco. Nel solo mese di luglio 2020, 84 milioni dai proventi del lotto, 27 milioni dai proventi delle attività di gioco e 37 milioni da apparecchi e congegni di gioco.