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Lotteria Italia, la fortuna bacia le Marche: a Pesaro il premio da 5 milioni di euro

Il calo nelle vendite ha comportato un minor numero di premi minori assegnati

Finisce a Pesaro, nelle Marche, il primo premio della Lotteria Italia 2020 da 5 milioni di euro, grazie al biglietto Serie E409084. Il secondo premio da 2 milioni bacia invece Prizzi (PA) (Serie G162904), mentre il terzo da 1 milione Gallicano nel Lazio, in provincia di Roma (Serie A066635). Ad Altavilla Irpina (AV) sono finiti i 500 mila euro del quarto premio (Serie D114310), mentre Cavarzere (VE) festeggia con il biglietto da 250 mila euro (Serie A211417).

Meno biglietti venduti meno premi assegnati

Ma, come dimostra anche il totale dei premi distribuiti (solo 130 contro i 205 della scorsa edizione) non sono tempi d’oro per la lotteria più antica del nostro paese. L’edizione di quest’anno della Lotteria Italia ha risentito in maniera determinante dell’emergenza sanitaria e dei vari lockdown. La vendita dei biglietti ha subìto una brusca frenata: 4,6 milioni i tagliandi venduti, il -32% rispetto all’edizione precedente, quando ne furono venduti 6,7 milioni.

Cali di vendita in tutta Italia ma boom dei biglietti acquistati online

Il Lazio – segnala l’agenzia Agimeg – ancora una volta si conferma la regione che ha venduto più biglietti, oltre 837 mila, ma in calo del 36,8%. La Lombardia è l’unica altra regione italiana ad aver staccato più di mezzo milione di biglietti, per l’esattezza 763 mila(-33,4%), terzo posto per l’Emilia Romagna con 390 mila biglietti (-39,7%), tallonata dalla Campania con 387 mila tagliandi (-36%). Chiude la top five dei biglietti venduti la Toscana (300 mila, -36,2%). Tutte le regioni hanno fatto registrare un calo evidente rispetto alla scorsa edizione, con il Trentino Alto Adige che ha quasi dimezzato le vendite (-47,8%), seguito dall’Umbria (-42,3%). Le regioni che hanno registrato meno perdite sono state la Sardegna (con il -10%) e il Friuli (-17%), rispetto ad una media nazionale del -32%. L’emergenza coronavirus, che ha rallentato la vendita attraverso la rete fisica, ha fatto viceversa crescere notevolmente le vendite online, che hanno superato i 105 mila biglietti, il +803% rispetto agli 11 mila biglietti venduti online nella scorsa edizione. Ancora una volta Roma si conferma capitale delle vendite della Lotteria Italia, con 678.110 milioni di biglietti venduti nell’ultima edizione, anche se in calo del 34,5% rispetto al 2019. Alle sue spalle Milano, con 319.870 biglietti staccati (-41,4%), poi Napoli con oltre 202 mila biglietti (-33,6%). Chiudono la top five delle città che hanno venduto più biglietti Torino – dove lo scorso anno fu vinto il primo premio da 5 milioni di euro – con 188.520 tagliandi (-16,8%), e Bologna con 126.650 (-45%). Complessivamente, queste cinque città con 1,6 milioni hanno totalizzato il 35% dei biglietti venduti (4,56 milioni), in pratica uno su tre

Come riscuotere le vincite

Ci sarà comunque chi festeggerà. E per non imbattervi nei problemi avuti dall’impiegato Ciottoli, interpretato da Paolo Villaggio nel film del 1989 “Ho vinto la Lotteria di Capodanno” e che, per proteggere il biglietto vincente da 5 miliardi, lo nascose nella macchina da scrivere che gli venne poi pignorata per debiti, meglio controllare subito il vostro biglietto. Se fosse vincente il premio potrà essere riscosso presentando il tagliando integro ed in originale – sono quindi escluse copie di ogni tipo anche se autenticate – presso uno sportello di Banca Intesa Sanpaolo oppure presso l’Ufficio Premi di “Lotterie Nazionali s.r.l.” – viale del Campo Boario, 56/D – 00153 Roma. Si potrà decidere se ricevere la somma vinta con assegno circolare, bonifico bancario o postale. Se il biglietto vincente è stato acquistato online, la richiesta di pagamento può essere effettuata esclusivamente dal titolare del conto gioco (in pratica il conto online che bisogna necessariamente aprire per poter tentare la fortuna via internet) dove è stato comprato il biglietto. La richiesta può sempre essere fatta presso gli sportelli di Intesa Sanpaolo o all’Ufficio Premio delle Lotterie presentando la stampa dell’acquisto online del biglietto, un documento d’identità, codice fiscale ed iban del conto intestato al titolare del conto gioco. I premi devono essere richiesti entro il 180° giorno successivo a quello della pubblicazione nella G.U. del bollettino ufficiale dell’estrazione.

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Lotteria Italia, crolla la vendita dei biglietti: venduti solo 4,6 milioni di tagliandi (-31,3%)

A causa del crollo delle vendite, previsti in questa edizione meno premi

Domani sera ci sarà in Italia qualche nuovo milionario ed altre persone con un conto in banca più ricco. E’ infatti tutto pronto per l’estrazione della Lotteria Italia 2020. Nel tradizionale giorno dell’Epifania, saranno estratti i biglietti vincenti della Lotteria, con il primo premio da 5 milioni di euro, durante la trasmissione televisiva “Soliti Ignoti – Il Ritorno” in onda su RaiUno. In questa edizione, tuttavia, la Lotteria Italia ha fatto registrare il peggior risultato degli ultimi 40 anni in termini di vendite: appena 4,6 milioni i biglietti staccati (con un incasso di 23 milioni di euro), un dato in calo del 31,3% rispetto ai 6,7 milioni dell’edizione precedente. Previsti quindi meno premi e forse anche di importo inferiore al passato. La conferma dei premi in palio si avrà comunque domani dopo la riunione della Commissione incaricata della distribuzione degli importi per i biglietti vincenti.

Come sono lontane le edizioni dei record

E’ dall’edizione 2009-2010 che la Lotteria Italia non supera i 10 milioni di biglietti venduti: i numeri delle ultime edizioni sono lontanissimi dalle vendite degli anni ’80 e ’90, quando si superavano costantemente i 30 milioni di tagliandi. L’anno d’oro fu il 1988 quando furono venduti 37,4 milioni di biglietti. Quell’anno la Lotteria Italia fu abbinata al programma televisivo ‘Fantastico 9’, condotto dal duo Montesano-Oxa. Al secondo posto tra gli anni d’oro si annovera il 1986, con 33,6 milioni (abbinato a ‘Fantastico 7’ condotto da Pippo Baudo e Lorella Cuccarini), seguito dal 1989 con 33 milioni (‘Fantastico 10’, con Massimo Ranieri ed Anna Oxa). Fanalino di coda per vendita di biglietti, prima di questa edizione (4,7 milioni), era il 2019, con 6,7 milioni di biglietti staccati.

Ma non soffre solo la Lotteria Italia

Le chiusure imposte a causa della pandemia, unitamente al divieto di spostamento, non ha dunque fatto sconti neanche alla Lotteria Italia. Ma tutto il comparto del gioco legale in Italia ha chiuso il 2020 in negativo a causa dei 165 giorni di chiusura delle attività, uno stop che ha avuto un impatto significativo sulla raccolta. Secondo le stime dei concessionari il settore ha perso circa il 25% degli incassi, con una raccolta stimata in 80/82 miliardi di euro, contro i 110 miliardi del 2019. La riduzione della raccolta, ripartita tra scommesse, bingo, slot, ecc, avrà ripercussioni anche in termini di gettito erariale. Per le casse dello Stato è previsto infatti un calo di circa 4,5 miliardi, rispetto agli 11,5 miliardi di euro incamerati lo scorso anno.

Estrazione controllata

L’estrazione dei biglietti vincenti sarà effettuata, presso la sede romana dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sotto il controllo del Comitato per le operazioni relative alle lotterie, alla presenza della Guardia di Finanza (GdF) e dei rappresentanti delle associazioni dei consumatori.

Vincite da “dimenticare”

E speriamo che stavolta non ci sia qualcuno che si scorderà di incassare la vincita. Gli italiani hanno infatti un brutto rapporto con le vincite alla Lotteria Italia. Negli ultimi 20 anni, come ricorda l’agenzia Agimeg, non sono stati infatti riscossi premi per oltre 29 milioni di euro. Il primato (in negativo) spetta all’edizione 2008-2009, quando un giocatore di Roma non ritirò il primo premio da 5 milioni di euro, poi messo nuovamente in palio l’anno successivo (e questa volta vinto ed incassato). Quell’edizione va ricordata anche per il record di premi non incassati, il cui totale toccò addirittura i 7 milioni di euro. Nell’edizione 2015-2016, sono stati ‘dimenticati’ oltre 2,9 milioni di euro, tra cui il secondo premio da 2 milioni di euro vinto a San Nicola La Strada, in provincia di Caserta. Ma anche nel 2012 ci fu un clamoroso caso di vincita dimenticata. Non venne infatti mai riscosso il secondo premio da 2 milioni di euro e in totale furono quasi 3 i milioni lasciati nelle casse dello Stato, mentre nel 2014 furono scordati 1,7 milioni, tra cui il quarto premio finito a L’Aquila.

Come incassare le vincite

Alle vincite di qualunque importo della Lotteria Italia non si applica alcuna forma di ritenuta o prelievo. Pertanto ai vincitori verranno accreditate per intero le somme corrispondenti ai premi stabiliti. E per non imbattervi nei problemi avuti dall’impiegato Ciottoli, interpretato da Paolo Villaggio nel film del 1989 “Ho vinto la Lotteria di Capodanno” e che, per proteggere il biglietto vincente da 5 miliardi, lo nascose nella macchina da scrivere che gli venne poi pignorata per debiti, è meglio seguire con attenzione le modalità di riscossione dell’eventuale vincita.

Il biglietto vincente deve essere presentato integro ed in originale – sono quindi escluse copie di ogni tipo anche se autenticate – presso uno sportello di Banca Intesa Sanpaolo oppure presso l’Ufficio Premi di “Lotterie Nazionali s.r.l.” – viale del Campo Boario, 56/D – 00153 Roma. Il biglietto può anche essere spedito al suddetto Ufficio, a mezzo di raccomandata A/R, indicando le generalità, l’indirizzo del richiedente e la modalità di pagamento richiesta (assegno circolare, bonifico bancario o postale). I premi devono essere richiesti entro il 180° giorno successivo a quello della pubblicazione nella G.U. del bollettino ufficiale dell’estrazione. Solitamente la scadenza è nella prima metà di luglio.

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Minenna (dir. gen. ADM): “Necessario intervento per contrastare il gioco illegale”

Forte aumento dovuto alla chiusura del gioco legale per le misure anti-Covid

“Un intervento importante è necessario per il contrasto al gioco illegale, che da stime non ufficiali è paragonabile a quello legale, senza che vi sia alcun controllo né regole di ingaggio o di vincita. Il tema va razionalizzato. Per tracciare un giocatore, nel gioco online abbiamo una perfetta conoscenza delle caratteristiche del giocatore, mentre nel gioco che avviene nelle sale la tracciatura è meno agevole e questo porta alla difficoltà di contrasto dei fenomeni patologici”. E’ quanto ha dichiarato il Direttore Generale di ADM, Marcello Minenna, intervenuto questa mattina ad “Uno Mattina”, su Rai Uno.

Alla domanda se il lockdown avesse modificato la propensione al gioco degli italiani, il direttore ha risposto: “Abbiamo osservato una riduzione per lo meno del 25%, 30% dalla chiusura del gioco legale ma abbiamo riscontrato anche un aumento del gioco illegale, il che significa che alla fine un italiano se vuole giocare, gioca. Farlo su una piattaforma di legalità è la cosa più importante. Dalla chiusura a seguito del lockdown il Copregi , Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, è intervenuta in tutte le regioni d’Italia, in 50 capoluoghi di provincia, ha controllato 250 sale illegali e comminato sanzioni per oltre 1 milione di euro”. (fed)

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SuperEnalotto, il 2020 chiude con una raccolta di circa 1,2 miliardi

Lo scorso anno il gioco ha regalato due vincite di prima categoria

Nonostante le restrizioni causate dai due lockdown, la raccolta del Superenalotto, comprendente anche il SiVinceTutto, nel 2020 è stata pari a 1,17 miliardi di euro.

Il Superenalotto negli ultimi dodici mesi ha regalato due premi da capogiro, con il ‘6’ da 67,2 milioni di euro realizzato il 28 gennaio ad Arcola (SP) e un altro ‘6’ da 59,4 milioni, finito a Sassari lo scorso 7 luglio. Il tutto per un totale di oltre 126 milioni di euro. Nella storia del gioco, il premio più alto mai assegnato resta quello vinto a Lodi il 13 agosto 2019, pari a 209 milioni di euro. Nel concorso di domani sera, il jackpot in palio sarà di 87,2 milioni di euro, attualmente il premio più alto d’Europa. (fed)

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Totocalcio, nel 2020 incassi a 7,4 milioni di euro

I tre concorsi legati al calcio, Totogol, Il9 e Totogol, hanno perso rispetto al 2019

Totocalcio, Il9 e Totogol perdono il 36,3% degli incassi rispetto al 2019. Si è passati da 11,6 milioni a 7,4 milioni di euro in un solo anno. I tre concorsi legati al calcio hanno risentito fortemente dello stop ai campionati dovuto all’emergenza sanitaria per il covid-19.

Negli ultimi dodici mesi il Totocalcio ha ottenuto la parte più consistente delle giocate, pari a 5,32 milioni di euro e il 71,9% della raccolta totale, ‘Il9’ 1,96 milioni di euro e il 26,4%, mentre il Totogol ha totalizzato 117mila euro, 1,7% del totale. (fed)

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Giochi, il 2020 in un click

Fatti, eventi ed avvenimenti che hanno interessato il settore del gioco pubblico nel 2020

Il 2020 è stato un anno molto duro anche per il settore del gioco pubblico. Tanti gli eventi che hanno caratterizzato questo segmento nell’anno che si è appena concluso.

Ma quali sono gli avvenimenti più importanti che si sono succeduti? Ecco una raccolta dei principali, inseriti in ordine cronologico. Tutte le notizie riportate possono essere visionate nel dettaglio su Agimeg.it.

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Chiusure attività di gioco in Italia, il record spetta alla Campania

Con 2.700 sale chiuse, registra il primato in tutta la penisola

A causa dei due lockdown decisi dal Governo per fronteggiare la pandemia da Covid-19, oltre 15.000 esercizi di gioco pubblico sono stati costretti a chiudere. Da un’analisi condotta da Agimeg sul numero delle attività commerciali dedicate esclusivamente al gioco che sono rimaste chiuse, emerge che 198 sono sale bingo e 10.061 sono sale scommesse e sale giochi.

La Campania è stata la regione italiana che più ha risentito delle decisioni stringenti del Governo, con più di 2.700 sale chiuse, gran parte delle quali agenzie di scommesse (oltre 2mila). Le sale scommesse sono state gli esercizi più penalizzati anche in Lombardia, dove 1.200 sale (su 1.976 esercizi in totale) sono state costrette a rimanere chiuse in quasi sei mesi totali dei due lockdown. Anche nel Lazio sono state molte le attività chiuse: ben 1.552 tra sale bingo, sale scommesse e sale gioco.

Con oltre mille esercizi completamente chiusi troviamo Puglia-Basilicata-Molise, per un totale di 1.550 attività in totale, la Sicilia con 1.455, Veneto-Trentino Alto Adige con 1.035 attività chiuse e il Piemonte-Valle d’Aosta con “solo” 1.007. Numeri invece più bassi per Emilia Romagna, Toscana e Calabria, che hanno registrato rispettivamente 818, 792 e 603 attività di gioco chiuse. La sospensione degli esercizi nelle restanti regioni sono: l’Abruzzo 466, le Marche 344, la Liguria 274, l’Umbria 204, la Sardegna 201 e il Friuli Venezia Giulia 194 esercizi di gioco rimasti chiusi. (fed)

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La pandemia fa crollare la raccolta mondiale dei giochi del 25%

Il Coronavirus ha annullato tutte le crescite degli ultimi anni

Il coronavirus ha effetti negativi anche nel settore del gioco d’azzardo. Nel 2020 raccolta mondiale del gioco genererà 354,2 miliardi di dollari, il 25,2% in meno rispetto a quanto stimato ad inizio anno (prima che la crisi generata dalla pandemia colpisse i mercati mondiali). E’ quanto emerge da un report di H2 Gambling Capital.

La pandemia ha riportato il settore del gioco a circa dieci anni fa, quando il giro d’affari fu di 356 miliardi di dollari, distruggendo di fatto tutti i progressi economici fatti negli ultimi anni.

Ma recenti studi evidenziano come il settore possa tornare a crescere, dopo questo gravissimo e improvviso stop, già dal 2022, tornando probabilmente ad un trend pre-pandemico. In controtendenza invece l’online che nel 2020 l’online contare su una quota di mercato del 19,8%, pari a circa 70 miliardi di dollari, un balzo in avanti che si spiega con le misure di lockdown adottate dai vari governi nazionali, che hanno spostato parte del gioco dalla rete fisica all’online. (fed)

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Il Coronavirus non risparmia neanche la Lotteria Italia: -30% di biglietti venduti

L’effetto lockdown si fa sentire anche nella Lotteria più antica del nostro Paese, mai così pochi tagliandi venduti

Il coronavirus non fa sconti neanche alla Lotteria Italia. I numeri della vendita dei biglietti di questa edizione sono infatti impietosi: -30%. Insomma uno dei concorsi storici del nostro paese (la prima Lotteria ufficiale italiana si svolse nel 1933 in Libia, all’epoca sotto la dominazione italiana e venne abbinata al Gran Premio di Tripoli di automobilismo che fu vinto da Achille Varzi, alla guida di una Bugatti, che precedette sul traguardo Tazio Nuvolari su Alfa Romeo) paga la “quarantena” dovuta al Covid-19. I lockdown forzati imposti dal Governo a più riprese hanno avuto un effetto dirompente sulla Lotteria dell’Epifania. Secondo quanto apprende Agimeg, sono stati venduti appena 4,7 milioni di biglietti (per un totale di 23,5 milioni di euro), ben 2 milioni di biglietti in meno rispetto ai 6,7 milioni di tagliandi staccati nella scorsa edizione (-30%). Si tratta del dato più basso nella storia della Lotteria, che negli ultimi anni è andata via via perdendo appeal tra i giocatori. In un trend già in calo ed in corso da diversi anni – è dall’edizione 2009/10 che non si superano i 10 milioni di biglietti venduti – si sono inseriti i divieti imposti dal Governo per fronteggiare l’epidemia di coronavirus. Lo stop agli spostamenti tra Comuni e Regioni nel periodo natalizio, con autogrill e stazioni di treni semideserte (uno dei luoghi simbolo della vendita dei biglietti della Lotteria Italia), hanno acuito ulteriormente il calo delle vendite. Insomma la classica estrazioni del 6 gennaio, abbinata alla trasmissione ‘I Soliti Ignoti – Il ritorno’, non vedrà il tutto esaurito su poltrone e divani, in attesa dei biglietti vincenti, come negli anni passati.

Quanto sono lontani i tempi d’oro

I numeri della Lotteria Italia oggi continuano ad essere molto lontani dagli sfarzi degli anni ’80 e ’90, quando si viaggiava costantemente oltre i 30 milioni di tagliandi. L’anno d’oro fu il 1988-89, quando furono venduti oltre 37 milioni di biglietti. Quell’anno la Lotteria Italia era abbinata al programma televisivo ‘Fantastico 9’, condotto dal duo Montesano-Oxa e fece registrare ben 37,4 milioni di tagliandi venduti. Italiani pazzi per la Lotteria anche nel 1986 (abbinata a ‘Fantastico 7’), con 33,6 milioni di biglietti venduti seguito dal 1989 con 33 milioni (‘Fantastico 10’).

Tra i record negativi anche i premi non incassati

Di certo che gli italiani ci mettono del loro per creare situazioni particolari legate alla lotteria. Negli ultimi 20 anni, non sono infatti stati riscossi premi per oltre 27 milioni di euro. Il record (in negativo) spetta all’edizione 2008-2009, quando un giocatore di Roma non ritirò il primo premio da 5 milioni di euro, poi messo nuovamente in palio l’anno successivo. Quell’edizione va ricordata anche per il record di premi non incassati, il cui totale toccò addirittura i 7 milioni di euro.

Il Covid-19 ha colpito tutto il settore dei giochi ma non l’online

Il calo della vendita dei biglietti della Lotteria Italia in questa edizione non è tuttavia un fenomeno isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di perdite importanti anche in altri settori del comparto giochi. Nel 2020 l’emergenza coronavirus ha costretto le attività di gioco – sale giochi, sale scommesse e sale bingo – a 5 mesi e mezzo di chiusura. Dopo il primo lockdown di primavera – durato da inizio marzo a metà giugno – il Governo, a seguito della seconda ondata della pandemia, ha disposto da fine ottobre una nuova serrata di tutte le attività di gioco, che si protrarrà almeno sino a metà gennaio. Di fatto nell’anno in corso il gioco pubblico è stato ‘congelato’ in media per 165 giorni. Uno stop forzato che ha avuto un impatto significativo sulla raccolta del gioco pubblico nell’anno in corso. Secondo le stime dei concessionari, raccolte da Agimeg, il settore perderà infatti circa il 25% degli incassi. Nel 2020 si registrerà una raccolta stimata in 80/82 miliardi di euro, contro i 110 miliardi del 2019. La riduzione della raccolta, ripartita diversamente tra i diversi settori – quella sulla rete fisica ha subìto una ovvia battuta d’arresto, mentre il gioco online è aumentato del 40% – avrà ripercussioni anche in termini di gettito erariale, con un calo di circa 4,5/5 miliardi di euro. Lo scorso anno nelle casse dello Stato finirono 11,5 miliardi di euro, mentre nel 2020 se ne prevedono tra i 6,5 e 7 miliardi.

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Effetto Covid e crollo consumi: nel 2020 sparite oltre 300mila imprese

L’analisi di Confcommercio sulle chiusure delle attività

Nel 2020 sono sparite oltre 300mila imprese. Nel settore dell’intrattenimento chiusa una attività su tre. E’ quanto emerge dall’analisi di Confcommercio: “l’effetto combinato del Covid e del crollo dei consumi del 10,8% (pari a una perdita di circa 120 miliardi di euro rispetto al 2019) porta a stimare la chiusura definitiva di oltre 390mila imprese del commercio non alimentare e dei servizi di mercato, fenomeno non compensato dalle 85mila nuove aperture. La riduzione del tessuto produttivo nei settori considerati ammonterebbe a quasi 305mila imprese (-11,3%). Di queste, 240mila, esclusivamente a causa della pandemia”.

“L’emergenza sanitaria, con tutte le conseguenze che ne sono derivate, restrizioni e chiusure obbligatorie incluse, ha acuito drasticamente il tasso di mortalità delle imprese che, rispetto al 2019, risulta quasi raddoppiato per quelle del commercio (dal 6,6% all’11,1%) e addirittura più che triplicato per i servizi di mercato (dal 5,7% al 17,3%). Tra i settori più colpiti, nell’ambito del commercio, abbigliamento e calzature (-17,1%), ambulanti (-11,8%) e distributori di carburante (-10,1%); nei servizi di mercato le maggiori perdite di imprese si registrano, invece, per agenzie di viaggio (-21,7%), bar e ristoranti (-14,4%) e trasporti (-14,2%)”.

Confcommercio sottolinea anche i dati delle attività riguardanti “il tempo libero” e sui lavoratori autonomi: “c’è poi tutta la filiera del tempo libero che, tra attività artistiche, sportive e di intrattenimento, fa registrare complessivamente un vero e proprio crollo con la sparizione di un’impresa su tre. Alla perdita di imprese va poi aggiunta anche quella relativa ai lavoratori autonomi, ovvero quei soggetti titolari di partita Iva operanti senza alcun tipo di organizzazione societaria. Si stima la chiusura per circa 200mila professionisti tra ordinistici e non ordinistici, operanti nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione e servizi, attività artistiche, di intrattenimento e divertimento e altro”. (fed)