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Valentina Vezzali: “Al lavoro per sospensione temporanea Decreto Dignità”

Per la sottosegretaria si deve trovare un equilibrio tra risorse per lo sport e contrasto al gioco patologico

“Stiamo lavorando per cercare di rendere possibile una sospensione temporanea del Decreto dignità”. E’ quanto affermato da Valentina Vezzali, sottosegretaria allo Sport, al Social Football Summit di Roma. “Lavoreremo in tal senso, sempre tenendo centrale l’importanza di combattere e contrastare la ludopatia. Aprirò un tavolo con tutte le associazioni interessate per trovare un equilibrio tra risorse economiche da destinare al mondo sportivo e l’attenzione di contrastare la ludopatia. Una misura che potrebbe essere una via di mezzo potrebbe essere quella di portare avanti la pubblicità indiretta, con i loghi sulle maglie e i banner negli stadi, a dispetto della pubblicità diretta, perché un atleta che promuove le scommesse non avvantaggia il betting. Serve una convergenza sia con il mondo dell’associazionismo che tutela e combatte la ludopatia, sia con il mondo politico”. (fed)

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ADM: disponibile app “Gioco Sicuro”

Si possono individuare esercizi di gioco legale, limiti orari per slot e vlt e regolarità giocate

Già disponibile l’app “Gioco Sicuro” sugli store Android e IoS. Gioco Sicuro è l’app ufficiale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per il contrasto al gioco illegale e per la promozione del gioco legale e responsabile. Con l’app sono disponibili ai cittadini le funzionalità per:

– individuare su mappa gli esercizi autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli che offrono le diverse tipologie di gioco fisico (slot, videolottery, scommesse ippiche e sportive, bingo e giochi numerici a totalizzatore e quota fissa). Scegliendo uno o più giochi di proprio interesse è possibile visualizzare la posizione geografica degli esercizi autorizzati all’offerta di gioco selezionata

– verificare la regolarità delle proprie giocate; inserendo l’identificativo della giocata è possibile visualizzare i relativi dettagli e controllarne la corretta registrazione nei sistemi di gioco dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli

– controllare le limitazioni sugli orari consentiti di gioco per gli apparecchi con vincita in denaro (slot e videolottery) eventualmente disposti dalle amministrazioni comunali.  L’app “Gioco Sicuro” fornisce le fasce orarie consentite di gioco esclusivamente per i comuni che le hanno comunicate all’Agenzia Dogane e Monopoli attraverso l’applicativo di monitoraggio S.M.A.R.T.

E’ già prevista per il prossimo futuro l’integrazione di ulteriori servizi di interesse per il cittadino collegati al controllo dei biglietti virtuali che partecipano alla “Lotteria degli scontrini”, alla “Autoesclusione dal gioco a distanza” per il contrasto al fenomeno della ludopatia, alla verifica delle autorizzazioni rilasciate dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli per l’installazione degli apparecchi di gioco dislocati sul territorio nazionale oltre che alla segnalazione da parte del cittadino di presunte irregolarità del gioco.

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ISTAT, nel 2020 spesa media mensile a famiglia per giochi e scommesse in calo del 45%

Si spende meno nelle regioni del nord-est Italia e del mezzogiorno

Tra i consumi medi mensili delle famiglie italiane il gioco si trova al 124° posto su 153 voci di spesa. Questo dato è emblematico per far capire come il gioco pubblico non vada ad intaccare in maniera importante le risorse economiche delle famiglie italiane. La spesa media mensile per giochi, lotterie e scommesse, nel 2018 e nel 2019 è stata di 3,9 euro, mentre nel 2020, causa la pandemia, la somma è scesa a 2,12 euro, con un calo quindi del -45,8%. Secondo la rilevazione dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), se nel 2018 e nel 2019 una famiglia spendeva mediamente 46 euro l’anno nel gioco pubblico, lo scorso anno la cifra è scesa a circa 25 euro. Interessante la differenza di spesa a livello territoriale. Nelle isole infatti la spesa è drasticamente crollata, passando da 3,33 euro del 2019 all’1,27 euro dello scorso anno (-61,9%). Sotto la media nazionale anche il nord-est, con una spesa mensile media di 1,98 euro ed il mezzogiorno (1,86 euro). Sopra le media invece la spesa nel nord-ovest, dove nel 2020 si è speso mensilmente per famiglia 2,43 euro, seguito dal centro, con 2,23 euro. Una grande differenza si è vista anche nelle aree metropolitane. La spesa media più alta nel 2019 è stata di 4,34 euro e riguardava le periferie delle aree metropolitane e i comuni con più di 50mila abitanti, mentre nel 2020 la spesa più alta, che è stata 2,39 euro, si è registrata nelle grandi città. (fed)

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Freni (sottosegr. Mef): “Entro fine novembre nuova Legge Delega sui giochi”

Per la Lotteria degli Scontrini possibile estrazione istantanea

Federico Freni, sottosegretario all’Economia, rispondendo ad un’interrogazione del PD in Commissione Finanze della Camera ha dichiarato che: “A fronte di 5,9 milioni di codici rilasciati a 4,7 milioni di utenti, gli esercenti che trasmettono i dati della Lotteria degli Scontrini sono solo il 26,8% del totale”. Si apre così l’ipotesi, appoggiata dal Ministero dell’economia e delle finanze con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che la Lotteria degli Scontrini possa diventare “istantanea”. L’obiettivo è di rendere la lotteria più attraente per esercenti ed utenti. L’interrogazione del PD chiedeva appunto di incentivare la partecipazione dei cittadini attraverso la semplificazione del meccanismo di partecipazione e l’istituzione di una lotteria istantanea.

Freni ha partecipato anche all’audizione nella Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico del Senato, ed è intervenuto dicendo: “Nel giro di assestamento che abbiamo fatto è emerso un dato con chiarezza: se c’è un cancro che dal mondo del gioco va estirpato è quello dell’illegalità. Tutte le linee di riforma che si possono immaginare sul gioco non possono prescindere dalla valutazione compiuta di quello che è il fenomeno dell’illegalità e di quelli che sono gli strumenti a disposizione di Parlamento e Governo per poter estirpare questo problema. Insieme all’illegalità io metto anche la ludopatia. L’illegalità è un problema manifesto, la ludopatia è un problema meno manifesto, quanto meno nella sua formulazione immediato, ma è un problema altrettanto serio e che dobbiamo considerare seriamente nella elaborazione di linee di sviluppo di tendenza della normativa che possano garantire al contempo al settore, ai giocatori e allo Stato la tutela dei tre cardini: al settore del gioco una regolazione omogenea, ai giocatori un gioco sicuro e allo Stato un flusso di entrate erariali analogo a quello attuale. Questi sono i tre punti di partenza che debbano informare qualsiasi tipo di regolazione. Lo stato dell’arte di oggi non è particolarmente felice. L’unico settore sul quale si può guardare con cauto ottimismo è quello del gettito erariale, che è molto alto e in tendenziale crescita, e che se superficialmente visto potrebbe indicare uno stato di salute del comparto, in realtà non è così indica una propensione crescente al gioco, a fronte di questa abbiamo il dovere di aumentare qualità della regolazione e di aumentare il livello di soglia di vigilanza di tutte quelle distorsioni che appunto sono tutte le derive di illegalità e tutte le derive verso la ludopatia che pregiudicano la sana fruizione del gioco e il sano svolgimento del gioco. Da punto di vista strettamente normativo il settore soffre un’impostazione che risale al 2016 di continue proroghe delle concessioni. Questo sistema che dal 2016 ad oggi è stato sostanzialmente annuale con la sostanziale impossibilità di svolgere le gare per il rinnovo delle concessioni è un qualcosa a cui vorremmo porre fine per due ragioni. La prima è che continuare a prorogare con cadenza annuale non garantisce la celebrazione di gare. Celebrare una gara in materia di gioco non è qualcosa di semplice c’è un’attività amministrativa molto strutturata dietro che coinvolge più soggetti, dal MEF all’Agenzia delle Dogane, c’è il parere obbligatorio del Consiglio di Stato sul bando di gara, c’è lo svolgimento della gara, c’è da considerare una fisiologica fase di contenzioso, insomma una gara del settore del gioco non porta via mai meno di un anno e mezzo. D’altro canto bandire le gare è per noi garanzia di presidio della concorrenza e garanzia di aggiudicazione a condizioni di mercato, che equivalgono a condizioni migliorative per lo Stato. La pandemia ci ha lasciato un terreno bombardato”.

Ha concluso poi: “Prima di celebrare le gare dobbiamo garantire a questo settore un livello di qualità della regolazione adeguato almeno agli standard europei. Non è quello che abbiamo attualmente: il sistema di regolazione del gioco è un sistema eterogeneo e frastagliato, con competenze nazionali e che arriva a competenze regionali fino a competenze comunali. Il sistema è improntato a tutela del giocatore e delle entrate erariali, ma il sistema concessorio come immaginato oggi è un sistema fragile che ha dimostrato in questi anni tutta la sua fragilità. La pandemia ha aggravato questa fragilità. Le statistiche ci dicono che in pandemia il gioco è aumentato ma non è aumentato il gioco sano è aumentato il gioco illegale. Non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo concederlo. Se la nostra attività ha un senso è quella di garantire che questo comparto viva e prosperi nella tutela della legalità e del cittadino. Non possiamo immaginare che ogni regione possa avere una legge radicalmente diversa da un altra, che ogni comune possa fissare distanze diverse rispetto ai luoghi sensibili per punti gioco, dobbiamo pensare a un impatto regolatorio omogeneo. Dovremmo trovare in Conferenza Stato-Regioni una quadra che consenta agli operatori di gioco di poter pianificare l’attività secondo parametri omogenei. Lo Stato deve garantire al sistema gioco una regolazione omogenea, sta a noi trovare una quadratura tra i modelli. Non vogliamo creare delle enclave del gioco. E’ un tema che andrà valutato compiutamente dal Parlamento nella prima occasione utile. L’occasione utile per quanto mi riguarda sarà quella del confronto sulla Legge Delega. Voi sapete che tra i collegati alla Legge di Bilancio c’è quello della Legge Delega di riassetto del sistema del gioco. Vorremmo finalmente mettere un punto per riassestare completamente questo mondo. Come mi è capitato di dire in un’altra occasione la linea guida per riassestare questo mondo è un po’ quella delle autostrade: ci vanno tutti, capitano anche incidenti stradali anche mortali. Quindi, in autostrada c’è un reale rischio di morire, ma non per questo abbiamo pensato di chiuderle. Abbiamo creato un sistema di regole che ci consentono di evitare di morire in incidenti stradali. Quindi, dobbiamo mettere a terra le regole per spostarci con tranquillità. Nel mondo del gioco è pacifico ci siano i problemi di illegalità e ludopatia, ma la soluzione non è chiudere il comparto o demonizzarlo, la soluzione è regolarlo in modo fermo, definito e definitivo. Mettere fine a regolazioni episodiche, l’obiettivo è una regolazione finalmente stabile che consenta agli operatori anche stranieri di accedere al mercato italiano in condizioni di parità. Il Mef sta lavorando alla Legge Delega, che speriamo sia pronta per il mese di Novembre, e che si deve aggiungere a un sistema di proroghe perchè fare delle gare in attesa del riassetto sarebbe sciocco, comporterebbe una perdita di gettito, correrebbe il rischio di andare deserta. Sarei dell’idea che la proroga migliore sarebbe quella biennale o triennale. Sono certo comunque che proroghe vi saranno e che per la prima volta non saranno più fini a loro stesse, ma saranno funzionali a garantire il riordino. Per questo vorremmo far partire la Legge Delega prima delle proroghe. Vorremmo condizionare in qualche modo la proroga al riassetto del sistema. La proroga in quanto tale non è utile a nessuno. C’è un problema sensibile di affidamenti bancari per gli operatori che si trovano con concessioni in scadenza al 31 dicembre. Ci sono concessioni in scadenza 2028 e 2025, quelle non intendiamo prorogarle. Ma ci sono concessioni scadute al 30 di giugno. Oggi tutto ciò che scadeva a giugno scade il 31 marzo se sarà prorogato lo Stato d’emergenza”. (fed)

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Freni (sottosegr. MEF): “Basta proroghe delle concessioni. Bisogna puntare sul riordino del settore”

Per il sottosegretario con delega ai giochi sono necessarie regole chiare, stabili, omogenee e con una visione europea

“Il gioco è un settore ad altissimo impatto di gettito ed ha anche una grande importanza sotto il profilo occupazionale. È un settore che dovrebbe avere una legislazione stabile e omogenea. Dovrebbe avere una regolazione in grado di garantire standard di qualità molto alti, invece abbiamo una regolazione che non garantisce a nessuno di operare come un paese civile. La procura antimafia e le forze di polizia fanno miracoli nei controlli. Sappiamo come regolare il settore perché conosciamo la materia, ma non si può continuare a dare proroghe annuali poiché danno incertezza e nessuna impresa può operare tranquillamente”. E’ quanto ha detto Federico Freni, Sottosegretario all’Economia con delega ai Giochi, durante il convegno organizzato da Lottomatica “Gioco pubblico, legalità e tutela dei consumatori”. “Senza il riordino di questo settore – ha continuato Freni – le proroghe sono inutili. Vorrei un comparto che abbia una legislazione al pari di quella europea. Non possiamo consentire che prosperi l’illegalità e il legislatore sta facendo poco o nulla. Ciò che può colpire il circuito illegale è la regolamentazione stabile, univoca ed omogenea. Non partiamo da zero perché c’è già un impianto normativo. La pandemia ha accelerato alcuni processi, ma abbiamo avuto una virtuosa collaborazione con l’Agenzia. A nessuno viene in mente di chiudere le autostrade solo perché ci sono gli incidenti. Sul gioco ci sono diversi problemi, ma ciò non vuol dire chiudere il gioco. Va regolato, è la qualità della regolazione che conta”.

E sulla tempistica per il riordino del settore, il sottosegretario ha aggiunto che: “è rimessa al Parlamento. Noi ci impegniamo lato Governo a presentare una Legge Delega al Parlamento che poi valuterà la tempistica del riordino. E’ ovvio che per noi prima è, meglio è. Nella sua sovranità il Parlamento valuterà come calendarizzare la Legge Delega, quando calendarizzarla e i tempi per uscire ad evaderla. Noi più che affrontarla secondo linee omogenee non possiamo fare. Confido che il parlamento sarà responsabile e rapido”. “Ovviamente proporremo delle proroghe. Le attuali concessioni di gioco scadono il 31 marzo in virtù della proroga dello stato di emergenza, altrimenti perderemo gettito e il settore andrebbe a gambe all’aria. E’ scontato che ci saranno proroghe, sono allo studio la durata e la modalità. Le proroghe saranno fatte tramite uno strumento utile a garantire il sistema delle proroghe entro il 31 dicembre”, ha aggiunto.

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Dal 9 novembre l’app per sapere se si sta giocando su circuito legale

L’annuncio del direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna

Il prossimo 9 novembre, su tutte le piattaforme Android e iOS sarà disponibile l’app dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sul gioco sicuro. “Tutti i cittadini potranno controllare se la sala o il sito dove vogliono giocare è regolare e quindi connesso alla rete legale dell’agenzia. Se avremo la possibilità del whistleblowing, l’app consentirà anche all’utente di segnalare, direttamente all’agenzia, la sala o il sito che non compaiono nell’elenco” e che quindi non sono regolari. E’ quanto ha detto Marcello Minenna, Direttore Generale ADM, durante il convegno che si è tenuto ieri a Roma, organizzato da Lottomatica, “Gioco pubblico, legalità e tutela dei consumatori”.

“Sul sito di ADM c’è l’elenco dei siti di gioco online autorizzati – ha continuato Minenna -. La vigilanza regolamentare è la base per una buona vigilanza sanzionatoria. Questa nuova app consente di avvicinare il cittadino ad un gioco sicuro e legale. Capiamo che è facile il ricevimento di una simile applicazione ma, anche attraverso la comunicazione, cercheremo di farla diventare facile ed accessibile a tutti. Per fare le segnalazioni però abbiamo bisogno di un provvedimento normativo che oggi con grande positività e costruttività il Sottosegretario all’Economia con delega sull’Agenzia, Freni, ha annunciato. Ne siamo molto lieti. Se va nella Legge di Bilancio, potrà essere avviata già dal 1° gennaio prossimo”, ha aggiunto.

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Cafiero de Raho (proc. naz. Antimafia): “Bisogna promuovere cultura gioco legale”

Ostacolandolo si lascia spazio alla criminalità organizzata

“Mai come in questo momento è fondamentale rilanciare la legalità. In tal senso voglio ricordare che oggi ci sarà, a Palazzo Colonna a Roma, un convegno “Gioco e Legalità” organizzato da Lottomatica e finalizzato a diffondere la cultura della legalità, il rispetto delle regole. L’esigenza è che anche nel gioco si accerti il soggetto presso il quale si effettua una giocata o una scommessa. Questo lo si rileva anche attraverso l’elenco pubblicato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in cui sono indicati i soggetti titolari di concessione, per cui anche per chi si avvicina al mondo delle scommesse avere la capacità di individuare il suo interlocutore è fondamentale. E’ importante che vengano rispettate tutte le regole da parte dei concessionari, come da coloro che gestiscono le sale giochi e scommesse. Fare in modo che la disciplina prevista specificatamente per questo settore venga rispettata, far sì che ci sia attenzione anche a coloro che giocano. Non solo per la ludopatia, ma per quel che può essere un interesse specifico del giocatore, a volte indirizzato inconsapevolmente verso il mercato illegale”. E’ quanto ha dichiarato Federico Cafiero de Raho, Procuratore Nazionale Antimafia, ospite sulla Rai nella trasmissione a Uno Mattina.

Il gioco illegale – secondo alcune stime – potrebbe valere sino a 20 miliardi di euro, circa il 20% del gioco legale, un giro d’affare enorme che è nella disponibilità delle mafie. “Il gioco illegale è gestito o protetto dalle mafie con violenza, intimidazione, usura ed estorsione. Le indagini hanno evidenziato come le organizzazioni, mafiose, ‘ndranghetiste, camorriste si siano mosse per conquistare uno spazio importante soprattutto nel gioco online che consente attraverso l’istituzione di piattaforme, con sedi anche in paradisi diversi dall’Italia, la gestione del gioco online in Italia con evasione di imposte e tributi, con la possibilità di riciclaggio e sviluppare un canale ulteriore di arricchimento. Tutto questo fingendo di operare all’estero. “- ha sottolineato il Procuratore Nazionale Antimafia –  “L’indagine Galassia di fine 2018 e l’indagine Gambling del 2015 hanno portato a sequestri l’una di attività per oltre un miliardo di euro e l’altra per oltre 2 miliardi di euro, con un numero altissimo di sequestri di società, in una ne abbiamo 35 società all’estero e 85 in Italia e altrettanto è avvenuto nell’altra indagine. Si tratta di organizzazioni che vengono portate avanti e gestite a volte dalle stesse organizzazioni mafiose in consorzio tra loro. Infatti una di queste due indagini che ho menzionato ha visto da un lato l’organizzazione di Cosa Nostra Catanese, dall’altra l’organizzazione ‘ndranghetista e dall’altro ancora la mafia pugliese. Operavano con gli stessi riferimenti, con le stesse modalità e con un enorme reinvestimento e un arricchimento straordinario, con un danno enorme per le casse dello Stato”.

Durante la pandemia le sale gioco legali hanno chiuso. “Secondo una stima fatta recentemente, nel 2019 il gioco legale ha consentito di incassare allo Stato su giocate per circa 106 miliardi di euro (sono stati però circa 20 i miliardi della spesa reale degli italiani, visto che alle giocate va tolto il ritorno sotto forma di vincite ndr). Se questa è la cifra che le giocate hanno evidenziato nel momento in cui il gioco legale è stato chiuso, è chiaro cone le organizzazioni criminali abbiano potuto gestire il corrispondente gioco illegale e quindi una ricchezza enorme. Quando si dice il gioco legale va promosso non è una sollecitazione al gioco, perché il gioco andrebbe comunque contenuto, ma chiudere il gioco legale significa dare modo alla criminalità organizzata di operare con maggiore efficacia e maggiore ricchezza. Oggi le mafie operano attraverso l’economia legale, non hanno interesse a richiamare l’attenzione dello Stato. Dobbiamo continuare ad insistere sulla cultura della legalità. Legalità si associa a studio e a una scuola che sia capace di educare e formare. E alle strutture sportive, creare dei luoghi in cui si insegna la correttezza, la lealtà, la trasparenza e la solidarietà, dei sentimenti – ha concluso De Raho – valori che la nostra Costituzione ci insegna”.

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Tar Brescia: “Sei persone in cura per ludopatia non possono rappresentare un’emergenza sanitaria”

La sentenza del Tribunale riguarda un’ordinanza del Comune di Fara Gera d’Adda

Sei persone in cura per ludopatia, su una popolazione maggiorenne di 6.673 abitanti non possono rappresentare un’emergenza sanitaria idonea a frustrare le legittime aspettative economiche di imprese debitamente autorizzate, che già sottostanno a rigide limitazioni e controlli posti a monte dei relativi provvedimenti autorizzatori. E’ quanto sottolinea l’avvocato Isabella Rusciano, di As.Tro, commentando la decisione del Tar Brescia di annullare l’ordinanza del Comune di Fara Gera d’Adda sugli orari di esercizio delle sale slot. “Senza discutere il diritto del sindaco di criticare la sentenza – ha dichiarato l’avv. Rusciano – ed eventualmente appellarsi al Consiglio di Stato, c’è un elemento indiscutibile che emerge dai dati risultanti dalla stessa motivazione dell’ordinanza impugnata e di cui il Tar ha preso semplicemente atto: 6 persone in cura per ludopatia, su una popolazione maggiorenne di 6.673 abitanti non possono rappresentare un’emergenza sanitaria idonea a frustrare le legittime aspettative economiche di imprese debitamente autorizzate, che già sottostanno a rigide limitazioni e controlli posti a monte dei relativi provvedimenti autorizzatori. Lo strumento previsto dall’art. 50, comma 7 del Tulps, che prevede la possibilità per i sindaci di disciplinare gli orari degli esercizi commerciali, comprese quelle che svolgono l’offerta di gioco rappresenta, a differenza dei provvedimenti emergenziali, lo strumento primario per consentire ai sindaci di esercitare, in veste di rappresentanti dell’intera comunità territoriale, la propria funzione di armonizzazione degli interessi commerciali delle imprese presenti sul territorio con le esigenze complessive della cittadinanza. Da parte nostra non è mai esistita la pretesa di negare la possibilità di una regolamentazione oraria delle attività di offerta di gioco, Purché la relativa disciplina si riveli sostenibile dal punto di vista della tenuta economica ed occupazionale”. (fed)

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Green Pass: solo 81 le violazioni in sale giochi e sale scommesse rilevate dai Nas

Tanti i controlli fatti nelle attività dove la certificazione verde è obbligatoria

Non si ferma la campagna di controllo dei Nas sul rispetto dell’obbligo del green pass per l’accesso a determinate categorie di attività. Dall’entrata in vigore della normativa, sono state ispezionate più di 8mila attività e sono state rivelate 433 violazioni all’obbligo del green pass, delle quali 236 ai titolari di attività commerciali e di erogazione di servizi, ritenuti responsabili di omessa verifica del green pass. Le altre 197 sanzioni sono state invece applicate nei confronti dei clienti e utenti per mancato possesso del certificato verde.

I risultati delle ispezioni da parte dei Nas hanno evidenziato che 247 sanzioni sono riconducibili a strutture di somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, pizzerie e bar) 80 sono relative a palestre, piscine e centri benessere, 81 presso sale scommesse, sale gioco e attività ricreative, mentre 25 nell’ambito dei servizi di trasporto a lunga percorrenza, per un valore complessivo di oltre 135 mila euro di sanzioni amministrative. (fed)

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Tassa “Salva Sport”, verso un allentamento dell’imposta sulle scommesse?

Nei primi 9 mesi di quest’anno, la tassa è quasi interamente versata

Anche se ormai il prelievo è stato quasi interamente versato, il Governo sembra intenzionato ad allentare il peso della tassa “Salva Sport” sul settore delle scommesse. Restano solamente due rate da versare, ma i concessionari dovrebbero aver già superato i 50 milioni previsti per quest’anno e il decreto attuativo, pubblicato da ADM nel settembre 2020, prevede che quando il tetto viene raggiunto il prelievo si fermi.

La Tassa Salva Sport, istituita con il decreto Rilancio del 2020, prevede un prelievo straordinario sulle scommesse, pari allo 0,5% delle giocate, finalizzato al rilancio del Sistema sportivo nazionale. Il prelievo dura solo per due anni, 2020 e 2021 e dovrebbe garantire 40 milioni di euro il primo anno e 50 il secondo. Questo fondo serve in pratica ad aiutare le società sportive pesantemente colpite dalla pandemia.

Molti operatori hanno criticato la scelta di gravare ancora di più su un settore già messo in crisi dai tanti mesi di lockdown e chiusure. Nel caso specifico del betting exchange la tassa ha creato inoltre un vero e proprio paradosso, dal momento che il suo importo supera i ricavi degli operatori. Ne sono quindi scaturiti una serie di ricorsi al Tar Lazio e in alcuni casi, anche se la cosa ancora non si è risolta definitivamente, i giudici hanno dato ragione ai bookmaker.

Il Governo ha quindi deciso di inserire nel decreto per l’estensione del Green Pass, anche se al momento è ancora all’esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato, una norma che sembra alleviare in parte il peso della tassa. L’art. 6 è incentrato su un fondo da 220 milioni assegnato a Sport e Salute, il quale dovrebbe servire a pagare delle indennità per i collaboratori sportivi che non hanno potuto svolgere la propria attività a causa all’emergenza COVID-19. Se Sport e Salute non utilizzerà interamente queste somme entro il 15 ottobre, la parte restante, per il 50%, confluirà nel Fondo Salva Sport.

La norma però ha vari punti interrogativi e non spiega che effetti abbia sulla tassa dello 0,5% sulle scommesse. Il Fondo Salva Sport ha infatti una dotazione determinata: doveva arrivare a 40 milioni l’anno scorso e a 50 quest’anno. Se adesso grazie alla nuova norma una parte di queste risorse arriveranno da Sport e Salute, viene da pensare che il prelievo sulle scommesse debba ridursi di conseguenza. Non è nemmeno chiaro quante risorse potrebbero arrivare da Sport e Salute. La stessa società controllata dal Mef, contattata dall’agenzia di stampa Agimeg, non ha saputo fornire una cifra indicativa, nonostante debba chiudere le operazioni entro il 15 ottobre. (fed)