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ICE Londra 2023: gambling, betting e intrattenimento nella più grande fiera internazionale sul gioco

Dal 7 al 9 febbraio appuntamento nella capitale britannica

Iniziato ufficialmente il conto alla rovescia per l’edizione 2023 della ICE di Londra, la più grande fiera internazionale dedicata all’industria del gaming.

La capitale britannica, nell’ormai consolidata sede della ExCel, ospita dal 7 al 9 febbraio 2023 espositori e operatori da tutto il mondo che esporranno nuovi prodotti e proposte.

Nuove tecnologie, innovazione e offerte uniche saranno a disposizione del pubblico. Con oltre 650 espositori previsti e 35.000 visitatori, ICE Londra 2023 è l’evento immancabile per i professionisti dell’industria del gaming: dal betting al bingo, passando per casinò e lotterie, fino ai giochi online e agli eSports, saranno presenti tutti i settori del mercato del gioco e dell’intrattenimento.

Saranno inoltre più di 150 i paesi rappresentati, a dimostrazione del respiro globale della manifestazione. Ma non solo, perché il sipario si alzerà con un giorno di anticipo per ICE Vox, la sessione di conferenze e incontri previsti nell’arco di tutto l’evento: dal 6 al 9 febbraio panel e masterclass animeranno la fiera di Londra, con il World Regulatory Briefing e l’International Casinò Conference appuntamenti principali del programma.

Mancano tre settimane ma l’edizione 2023 si preannuncia già un successo, che fa seguito ai riscontri positivi anche del 2022: ad aprile dello scorso anno, erano stati sempre più di 30.000 i visitatori con 550 espositori. A febbraio 2023 numeri in aumenti e segnali ancor più incoraggianti, per un settore delle fiere che sta tornando a crescere dopo anni difficili.

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Giochi, l’appello degli operatori alla politica: ‘Settore da mettere in sicurezza’

Istituzioni, politici, associazioni e rappresentanti dell’industria del gioco pubblico sono intervenuti all’evento per festeggiare i 60 anni della Sapar

Sapar, la più antica associazione dedicata al gioco pubblico, ha realizzato a Roma un importante evento per festeggiare i 60 anni di attività. Al convegno “Gioco di Stato: il ruolo del gestore e la futura messa in sicurezza del settore” hanno partecipato rappresentanti di tutte le forze politiche, istituzioni e associazioni.

A fare gli onori di casa Domenico Distante, presidente Sapar, che ha voluto sottolineare nel suo intervento di benvenuto: “Bisogna lavorare tutti nella stessa direzione per tutelare il settore del gioco, anche e soprattutto le piccole e medie imprese che rappresentano il cuore pulsante dell’economia nazionale. Questo passa attraverso regole certe e valide per tutti, senza fare discriminazioni. I giochi vanno trattati tutti alla stessa maniera”. Il presidente di Sapar ha anche ribadito l’importanza del gestore: “figura imprenscindibile per la lotta all’illegalità e la tutela di un’offerta di gioco sana e trasparente”.

Presente in video conferenza Marcello Minenna: “I gestori hanno un ruolo fondamentale perché sono la prima sentinella sul territorio e in prima linea per la lotta all’illegalità. Il contrasto al gioco illegale, grazie all’aiuto degli operatori di gioco che agiscono sul territorio insieme all’attività di ADM, ha permesso di realizzare numeri  davvero importanti e quest’anno la raccolta erariale, derivante dai giochi, sarà da record”, il ringraziamento a Sapar del direttore generale di ADM.

Spazio poi agli esponenti della politica italiana. Il deputato di Fratelli d’Italia Andrea De Bertoldi ha assicurato: “Dall’anno prossimo come governo inizieremo una riforma del gioco, analizzando a fondo le questioni del rinnovo delle concessioni e dei bandi. Questi saranno i grandi temi del 2023. Al momento non sono previsti, nella Manovra, interventi penalizzanti per il settore anche se non si possono escludere del tutto”.

Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, ha invece dichiarato: “Guardiamo al settore dei giochi senza pregiudizi ideologici. Abbiamo la necessità di tutelare i consumatori che sono l’anello debole della catena e tutelare i minori dal gioco d’azzardo. Non siamo contrari al gioco, ma al gioco che crea dipendenza”.

Anche Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, ha espresso la necessità di un intervento normativo in tema di giochi: “La Legge Delega deve dare certezze nella durata delle concessioni, bisogna tutelare la filiera dei gestori e dell’innovazione tecnologica. Ci vuole una sana tutela dei consumatori anche rispetto ai rischi della ludopatia. In tutto questo deve esserci una capacità del Governo e della politica di interloquire in maniera chiara con chi opera da anni in un settore che garantisce importanti entrate nelle casse dello Stato”.

Spazio poi anche a Vito De Palma di Forza Italia: “Quello del gioco è un settore che dà lavoro a tanta gente, che crea un indotto molto importante e che quindi va tenuto in considerazione anche dalla politica. La questione va affrontata con serietà e rispetto verso quelli che lavorano nel settore. Il governo deve affrontare i problemi che riguardano il gioco in maniera seria e senza parlare alla pancia delle persone”.

“Questo è il momento in cui bisogna dare una risposta vera alla questione del gioco pubblico che lo Stato regolamenta. Non credo che le risposte date sino ad ora siano sufficienti. Non credo sia giusto far pagare ai gestori e al settore il problema della ludopatia, che non si risolve con i distanziometri e l’ipocrisia”, il pensiero infine di Mirco Carloni (Lega).

“Come genitori riteniamo che il tema del gioco debba riscoprire, soprattutto in merito ai minori, la sostenibilità sociale del prodotto. Per noi è vitale far sì che questa attività sia netta e chiara riguardo la protezione dei minori. La chiave di volta su cui articolare l’attività è la centralità dell’esercente che deve avere piena consapevolezza di quanto sia importante, anche per lui, non fare accedere i minori al gioco. Noi siamo con i gestori anche perché l’illegalità non guarda l’età, invece se si fa un percorso sostenibile con la legalità si avrà un beneficio sociale”, ha sottolineato Antonio Affinita, direttore del Moige, intervenuto all’evento Sapar.

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Saracchi (ADM): “Le stime per il 2022 sono di 150 miliardi di raccolta, frutto della straordinaria attività di contrasto all’attività illegale”

Stiamo lavorando per l’online che ha le concessioni in scadenza il 31 dicembre

“Come può un settore economico non scomparire dopo un anno di chiusura? Il gioco ce l’ha fatta a rialzarsi perché è una eccellenza”.

Questo uno dei temi toccati da Stefano Saracchi, direttore per i giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel corso del suo intervento durante la presentazione studio della CGIA Mestre, in collaborazione con Astro, sul gioco pubblico.

Saracchi ha anche sottolineato che: “le stime per il 2022 sono di 150 miliardi di raccolta, frutto della straordinaria attività di contrasto all’attività illegale”.

“Il risultato dell’emersione del gioco illegale è frutto del presidio che ha l’Agenzia. Durante la chiusura è venuto fuori il substrato dell’illegalità che si stava perfezionando. Inoltre, l’agenzia è pronta a mettere in atto anche altri accorgimenti”.

“Lo spirito dietro la pubblicazione dell’elenco sul rapporto tra banche e operatori è quello di tutelare il consumatore“.

“Il 31 dicembre scade la concessione per gli operatori di gioco online. Abbiamo informato il ministero competente su quali potrebbero essere le soluzioni da apportare e ci stiamo lavorando”. 

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Eventi Normativa

Freni (sottosegretario Mef): “Escludo che il settore del gioco pubblico possa subire ulteriori aumenti di tassazione”

Norme disomogenee sul territorio non è da paese civile

“Il settore del gioco pubblico è un comparto industriale a tutti gli effetti. Però non posso ignorare che nelle regioni e province italiane si gioca in modo differente. Tutto questo ha un senso?

Probabilmente nell’ottica proibizionista sì, ma nell’ottica di mercato di garantire regole certe per pianificare il futuro è totalmente dissennato. Questa non è una normativa da paese civile. Devono esserci regole uniformi tutelando al contempo le peculiarità territoriali. È l’incertezza delle regole che crea l’illegalità”.

E’ quanto ha dichiarato Federico Freni, sottosegretario al MEF, nel corso della presentazione dello studio della CGIA Mestre, in collaborazione con Astro, sul gioco pubblico,

“Il nostro dovere è sradicare tutto ciò che non è limpido e che non tutela le fasce della popolazione più fragili. Noi, insieme all’Agenzia, abbiamo provato a cambiare le cose con una Legge delega che è stata mandata al Consiglio dei Ministri e che è stata bollinata dalla Ragioneria dello Stato. A parole sono tutti bravi, ma quando c’è da fare qualcosa si tirano tutti indietro per paura di sporcarsi”.

“Escludo che il gioco possa essere ulteriormente tassato. Come si fa a chiedere nuove tasse a settori, come il Bingo, che non hanno avuto ristori anzi hanno pagato anche durante il periodo di chiusura?”.

“Nella Legge di Bilancio potranno esserci prodotti di gioco in cui una parte del gettito sarà diretta a determinati comparti che ne hanno bisogno. A livello di sport non esiste solo il calcio, ma ci sono tante attività cosiddette minori e che hanno meno fondi. Lo sport va sostenuto, ma con intelligenza”.

Freni ha poi dichiarato: “La normazione del settore non è adeguata e sono fiducioso di poterla cambiare. Mi attendo una risposta alla lettera che ho inviato ai presidenti delle Regioni, diamo il tempo di leggerla”.

“E’ presto per parlare di rivedere il blocco della pubblicità del gioco. E’ un tema delicato. Io sono laico sul tema e bisogna ascoltare tutte le sensibilità e trovare una sintesi, ma è ancora presto per parlarne”.

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Studio CGIA Mestre-As.Tro: boom del gioco online e crollo del numero di imprese e lavoratori nel settore di slot e vlt

Dopo due anni di pandemia ed i continui aumenti di tassazione, il mercato dell’intrattenimento è messo in a dura prova

Già prima dell’emergenza COVID il settore del gioco lecito è stato sottoposto a forti tensioni: continui incrementi del prelievo e norme di contenimento dell’offerta (distanziometro, riduzione degli orari di apertura e accensione degli apparecchi). Questi eventi, riducendone progressivamente i margini per gli operatori, ne hanno minato e ne minano la sostenibilità mettendone a rischio la sopravvivenza. E’ quanto riportato nello studio della CGIA Mestre in collaborazione con As.Tro, presentata oggi a Roma.

Gli occupati sostenuti dal sistema awp-vlt sono oltre 48mila. Il comparto è costituito da oltre 53mila imprese.

Nel periodo 2015/2021 si è avuto una riduzione del 39% (-164.374) di AWP e una corrispondente contrazione del 38% degli esercizi con AWP (-31.470).

Nel solo triennio 2019-2021 si sono «persi» oltre 6.600 esercizi (-11%).

Nel biennio 2020-2021 il comparto di slot e vlt ha subito il più lungo periodo di sospensione attività a causa dell’emergenza COVID: 166 giorni nel 2020 e da 151 a 178 nel 2021 a seconda delle Regioni. Il susseguirsi dei provvedimenti di sospensione dell’attività ha fatto si che le aziende abbiano sopportato periodi lunghissimi di chiusura ininterrotta che oscillano da 218 sino a 245 giorni consecutivi.

Il gettito complessivo derivante dall’intero settore del gioco si è ridotto, nel corso del 2020 di 4,1 miliardi di euro, di cui 3,5 derivanti dagli apparecchi AWP e VLT. Si è passati infatti dagli 11,3 miliardi di gettito del 2019 ai 7,2 miliardi del 2020. Dimezzato invece il gettito da awp e vlt, passati dai 6,7 miliardi del 2019 ai 3,2 del 2020, con un calo del -52%.

Le riduzioni della raccolta sono state percentualmente superiori alla perdita di gettito (rispetto all’anno 2019). Le stime per il 2021 parlano di una raccolta per awp e vlt di 19 miliardi di euro, in calo del 59% rispetto ai 46,5 miliardi del 2019.

A partire dal 2015, ogni anno sono state aumentate le aliquote del PREU su slot e vlt e questa continua crescita ha comportato una forte riduzione del margine della filiera passato dal 42% del 2017 a meno di 1/3 nel 2020.

Proprio nel 2020 e nel 2021 si sono avuti ulteriori incrementi delle aliquote del PREU, che apparentemente non sembrano eccessivamente elevate, perché sono applicate sulla raccolta, ma se si rapportano al margine si scopre che corrispondono a un prelievo che per le AWP è attorno al 70% e per le VLT al 60%.

La riduzione della raccolta, registrata nel biennio 2020 e 2021 non è solamente dovuta all’emergenza COVID, ma anche ad ulteriori prescrizioni normative entrate in vigore proprio dal 2020: introduzione della tessera sanitaria, aumento della tassa sulle vincite, riduzione delle soglie del payout.

Nel periodo 2018–2021, si è avuta anche una riduzione degli occupati di almeno 8.400 unità, si tratta di una riduzione di quasi il 15%. Mentre, nello stesso periodo il calo del fatturato arriva a sfiorare il 60%, sintomo evidente della drammaticità del biennio 2020–2021 vissuto dagli operatori del gioco lecito.

Nel rapporto della CGIA Mestre c’è anche un focus sul gioco online. Nel biennio 2020 e 2021 i tassi di crescita del gioco online sono esplosi. Nel 2020 la crescita è stata del 45% e nel 2021 la spesa è aumentata di quasi 2/3. Si presume che i lunghi periodi di sospensione dell’attività subiti dal gioco fisico per l’emergenza sanitaria, abbiano sicuramente concorso a questo rilevante aumento.

Ai giocatori nel corso del 2021 è ritornato circa il 94% del giocato, mentre l’effettiva spesa è di circa il 6% del giocato (raccolta). La raccolta è passata dai 36,4 miliardi del 2019 ai circa 70 del 2021. La spesa invece da 1,8 miliardi del 2019 a 4,4 del 2021.

In soli 5 anni il gettito è triplicato: da 212 milioni nel 2015 a 634 nel 2020. Nel 2021 si stima che abbia raggiunto un ammontare di almeno 887 milioni di euro.

Attualmente vi sono 84 concessionari di cui 53 italiani e 31 di diversa nazionalità. La maggior parte dei concessionari esteri hanno sede a Malta (27), le rimanenti società provengono dalle seguenti nazioni: Bulgaria, Francia, Slovenia e Svezia. I siti attraverso i quali viene esercitato il gioco a distanza sono 433 di cui 330 in capo a concessionari italiani e 103 a quelli esteri.

I 53 Concessionari del gioco online presenti in Italia occupano 4.351 addetti. L’esercizio e la raccolta del gioco online è quindi solo una delle attività svolte da queste imprese. Si stima che i proventi del gioco online dei 53 Concessionari italiani rappresentino un ammontare di risorse in grado di sostenere almeno 1.500 lavoratori.

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Osservatorio Censis-Lottomatica: il gioco pubblico primo argine contro l’illegalità e forma sicura e regolata di intrattenimento

A parlarne Freni (MEF), Minenna (ADM), Angelozzi (Lottomatica) ed il professor Celotto

E’ stato presentato ieri il del primo Numero dell’Osservatorio permanente Censis-Lottomatica sul gioco legale in Italia. L’incontro, moderato da Nicola Porro, giornalista e conduttore della trasmissione Quarta Repubblica su Rete4, ha visto come protagonisti Federico Freni, Sottosegretario Ministero dell’Economia, Marcello Minenna, Direttore Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, Alfonso Celotto, Professore ordinario di Diritto Costituzionale Università Roma Tre e Guglielmo Angelozzi, Amministratore Delegato di Lottomatica.

Il filo conduttore degli interventi è stato il gioco legale come argine all’illegalità, come forma sicura e regolata di intrattenimento, come risorsa economica e lavorativa. Ecco gli interventi nel dettaglio.

Freni (MEF): “Ho chiesto ai Governatori di soprassedere alle leggi regionali. Sì alla pubblicità controllata. Il proibizionismo non funziona, funzionano le regole”

“Purtroppo il gioco soffre di una speculazione etica, soffre lo stigma di un sistema che non può essere avvicinato, di qualcosa di sporco. In Parlamento abbiamo dovuto combattere, ad esempio, anche solo per la proroga di alcune concessioni nonostante queste fossero onerose e nonostante con quelle entrate si potessero fare cose molto utili per la collettività”.

“Sono sempre stato contrario ad un approccio proibizionistico verso questo settore. La legalità è la migliore formula per combattere il mercato illegale, non il proibizionismo. Il settore si può e si deve migliorare, ma non certo proibire”.

“Sul tema di un regolamento unico per il gioco pubblico, per il quale abbiamo presentato al Governo la nostra proposta, ho scritto anche Fedriga (Presidente Conferenza delle Regioni), chiedendo a tutti i Governatori di soprassedere alle leggi regionali in attesa del riordino nazionale. E’ veramente scandaloso che nel nostro Paese non ci sia ancora una legge nazionale su un settore così importante”.

Il sottosegretario Freni è anche intervenuto sul tema della pubblicità: “E’ un tema spinoso, ma sul quale ho un approccio laico. Se prendiamo ad esempio il gioco online, non possiamo avere un approccio come nel 2018. Il gioco online ha raddoppiato la sua portata e quindi va gestito in maniera diversa”.

“In un’ottica di revisione e regolamentazione complessiva la pubblicità non può essere un tabù. Va regolata, disciplinata con particolare attenzione per i soggetti fragili, fortemente sanzionata per chi non rispetta le regole, ma va comunque reintrodotta. Insomma ribadisco che il proibizionismo non funziona, funzionano le regole“.

Minenna (dg ADM): “Importante capire che la vigilanza viene prima della attività sanzionatoria. Il gioco legale è uno strumento per combattere la ludopatia e contrastare il gioco irregolare”

“La risposta sull’importanza del gioco legale viene da fatti e riscontri empirici. Il lockdown ha colpito il settore del gioco pubblico legale, non quello illegale che ha proseguito invece indisturbato la sua attività”.

“Quando abbiamo riscontrato questa criticità, abbiamo cercato uno strumento per cercare di contrastare il gioco irregolare. E, attraverso il Copregi, in pieno lockdown ci siamo coordinati con il capo di pubblica sicurezza, il prefetto Franco Gabrielli”.

“Siamo intervenuti in oltre 100 comuni, abbiamo chiuso più di 150 punti illegali di gioco ed elevato sanzioni per molti milioni di euro. Tutto questo durante il lockdown”.

“E quando ho presentato questi riscontri in Commissione Antimafia, i numeri furono talmente dirompenti che il gioco pubblico entrò finalmente nell’attenzione della Commissione, tanto che proprio Cafiero De Raho sottolineò la necessità di riaprire il settore“.

“Il tema principale è quello di far comprendere l’importanza della vigilanza del gioco. Il gioco pubblico sembra equivalente alla ludopatia, mentre non si capisce che attraverso questo settore possiamo avere strumenti per combattere il gioco problematico. Il principale problema è il contrasto al gioco irregolare. Bisogna comprendere che la vigilanza regolamentare viene prima a quella regolatoria”.

“La nostra stima sul gioco illegale è che cubi esattamente quanto il gioco legale. Alcuni provvedimenti regolatori sono urgenti. Non è più possibile procedere solo per il coraggio dell’Amministrazione che, ad esempio, è riuscita a fare una proroga amministrativa per le concessioni delle scommesse. Se non ci fosse stato un grande gioco di squadra con il sottosegretario, senza questo provvedimento normativo, nel settore delle scommesse avremmo spianato la strada alla criminalità organizzata. E molti esponenti parlamentari non hanno capito questo processo”.

Nicola Porro ha quindi chiesto a Minenna se “esiste un rischio tecnologico di furto e criminalità anche nel settore del gioco”.

“L’Agenzia con la sua unità di Investigazioni – ha sottolineato Minenna – ha avviato la prima vigilanza sul cloud nel settore del gioco. Tre settimane fa ho validato il metodo di vigilanza e stiamo già provvedendo in tal senso. Non escludo che a breve ci siano le prime deleghe. Abbiamo una serie di protocolli quadro sia con le forze di polizia sia con le agenzie, stiamo sperimentando le tecniche sul cloud e credo che nei primi giorni di settembre potremo dar vita a questo strumento”.

“Bisogna però insistere sul fatto che aspetti come la gara sul gioco a distanza, normative sui conti all’estero e sul whistleblowing, non possono più aspettare”. 

Angelozzi (AD Lottomatica): “Il gioco legale porta regole e sicurezza per utenti e Stato”

Nel suo intervento Guglielmo Angelozzi, ha sottolineato che: “Quello che gioco legale è un settore importante sotto molti punti di vista, delicato, controllato dalla Stato e che nel 2018 ha portato nelle casse dell’Erario 8 miliardi di euro“.

“Una cifra importante, che in anni “normali” arriva a 10 miliardi e che, secondo quanto riportato dal Censis, equivale ad esempio a quanto speso dallo Stato per finanziare tutte le attività culturali del nostro Paese in un anno”.

“Il gioco legale porta regole e  sicurezza per utenti e Stato. Dove non ci sono regole arriva sempre l’illegalità. A conferma di questo ci sono i dati registrati durante la chiusura, dovuta ai lockdown, delle sale di gioco pubblico. Una crescita esponenziale delle attività di gioco illegale, ora ridimensionata con le aperture”.

Celotto (Università Roma Tre): “Troppe regole regionali, con orari e distanze differenti, restringono il gioco legale ed allargano quello illegale”

“Sul tema gioco intervengono lo Stato, le Regioni ed i Comuni. I quattro settori coinvolti sono ordine pubblico, salute, normativa e tributi”.

“Con regolamentazioniorari e distanze differenti tra regioni e addirittura comuni, non si fa altro che restringere il gioco legale e allargare quello illegale”.

Sicuramente il periodo dei lockdown e la pandemia non ha aiutato questa situazione, inserendo norme straordinarie. Lo Stato non può regolare con mille norme, si dovrebbe avere una normativa nazionale. Vietare solamente è controproducente”.

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Gioco pubblico: istituzioni, enti locali ed operatori a confronto

A Firenze la seconda tappa dei Lottomatica Talks, dove il gioco legale è il protagonista

Gioco legale, responsabilità e tutela dei consumatori. Sono questi i concetti chiave attorno ai quali ha fatto perno la seconda tappa dei Lottomatica Talks che si è svolta a Firenze. Il tour, iniziato nelle scorse settimane a Trento, mira a rafforzare il dialogo tra il mondo delle istituzioni, degli enti locali e degli attori economici e sociali del territorio da un lato e i principali soggetti del settore del gioco pubblico dall’altro. 

Il punto di vista del Comune di Firenze è stato rappresentato nel corso del dibattito dall’assessore alle Attività produttive Federico Gianassi che ha tenuto un keynote speech sul tema: “Il gioco riguarda una parte della vita delle persone e delle comunità ed è per questo che occorre che sia inserito in un contesto sano e robusto. Le istituzioni, da quelle nazionali a quelle regionali e comunali – ha detto Gianassi – devono fare il massimo sforzo perché il gioco avvenga nel rispetto delle regole e sia contrastata la ludopatia. Da questo punto di vista la responsabilità sociale delle imprese, il legame stretto con le istituzioni sanitarie e il sistema dei controlli pubblici è fondamentale per costruire un modello che sappia valorizzare il gioco prevenendo ricadute socialmente negative e non accettabili”.  

Secondo il direttore dell’Ufficio dei Monopoli per la Toscana, Ernesto de Feo “il settore del gioco legale ha bisogno di una legislazione il più possibile univoca e razionale. Oggi la legiferazione avviene non solo a livello statale, ma anche regionale e comunale, con ricadute spesso negative per la tutela del consumatore e degli operatori del comparto”. Per questo De Feo ha auspicato “un testo unico in grado di raccogliere tutti i provvedimenti legislativi e regolamentari per semplificare una normativa settoriale di non facile interpretazione e applicazione”.

Il Vicequestore di Firenze, Maria Assunta Ghizzoni, ha ricordato come “la Polizia di Stato, attraverso le sue articolazioni centrali e periferiche, sia in primissima fila nell’attività di prevenzione e di contrasto al gioco illegale”. E a tal fine – ha sottolineato ancora – “può contare sul lavoro di personale altamente specializzato i cui obiettivi fondamentali sono la lotta contro ogni forma di illegalità e la criminalità organizzata, il pieno rispetto delle norme da parte di tutti i soggetti della filiera e la tutela dei consumatori finali in modo che gli sia consentito di giocare in contesti resi sicuri dalle leggi dello Stato e dal buon operato dei concessionari”.

Consapevolezza, monitoraggio e legalità sono le tre parole d’ordine su cui ha fatto leva il vicedirettore di Confcommercio Toscana Gianni Picchi. “Queste tre priorità hanno ispirato l’intesa che presto sigleremo con la regione”, ha anticipato Picchi, che poi ha spiegato: “L’accordo aprirà, tra le altre cose, una collaborazione più attiva con gli operatori del Serd, per formare gli imprenditori del settore e aiutarli a riconoscere e gestire eventuali comportamenti di gioco patologici tra i loro clienti. Ma prima di tutto servono interventi forti contro il gioco illegale, che oltre a sottrarre risorse allo Stato (per il quale il gioco legale è l’1% del Pil), espone i soggetti più deboli a una vulnerabilità altissima, in cui la ludopatia è asservita alla criminalità”.

E di contrasto al gioco d’azzardo patologico ha parlato anche, ovviamente, Sarah Viola, medico psichiatra: “Come per ogni dipendenza, anche per la ludopatia è fondamentale la prevenzione, che inizia nella scuola, in famiglia e nei centri di aggregazione giovanile e poi si dipana attraverso due momenti: la formazione e l’informazione corretta”.Secondo Viola, invece, la semplice proibizione di per sé non può funzionare: “Sono convinta che solo un gioco libero ma assistito – che permetta di individuare le situazioni di rischio e di offrire, lì davvero, un argine e un supporto terapeutico – possa rappresentare un valido aiuto per i giocatori patologici”. Per tale ragione, ad avviso della psichiatra, “la direzione in cui muoversi deve volgere soprattutto verso una presa di coscienza e responsabilizzazione da parte del giocatore”.

E che si tratti di un punto fondamentale, lo ha sottolineato anche il presidente nazionale STS, Giorgio Pastorino: “La ricerca di una nuova sostenibilità che bilanci i legittimi interessi privati con la tutela della salute dei giocatori è, prima di tutto, un interesse del settore che merita un riordino generale e regole certe, valide su tutto il territorio nazionale”. Una sfida che impone allo Stato di assumere una scelta decisiva: “Sostenere il gioco legale considerandolo un valore aggiunto a tutela dei consumatori e del lavoro di decine di migliaia di addetti e un baluardo contro l’illegalità, tornata forte sul territorio durante la fase pandemica, oppure rinunciare, lasciando che tutto finisca nel caos. Comunque vada, la decisione non potrà essere rimandata all’infinito”.

Necessità di chiarezza invocata infine pure dal costituzionalista Alfonso Celotto. “Occorre che si arrivi il più rapidamente possibile al riordino normativo della disciplina del gioco pubblico in Italia, in modo che vi sia uniformità su tutto il territorio nazionale in linea con gli orientamenti di fondo decisi a livello statale”, ha affermato il professore universitario, che ha sottolineato ancora: “Non si può avere una legge diversa per ciascuna regione e lo stesso discorso vale pure per i regolamenti adottati dai comuni”. E poi – ha concluso Celotto – “le imprese e i lavoratori che operano in questo settore industriale hanno il sacrosanto diritto di poter fare affidamento su regole chiare, stabili e uguali per tutti. Per questo spero che le varie iniziative in via di adozione a livello regionale vengano sospese in attesa della nuova normativa nazionale”.

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Mondiali kickboxing, Michieletto chiamata a difendere il titolo

L’evento sarà il più importante appuntamento di sport da combattimento nell’arco alpino

Il 9 luglio dalle ore 18.30 andranno in scena i Mondiali ISKA di kickboxing inseriti nella card di “Antares Fight Night” ad Edolo in provincia di Brescia, nella Val Camonica.

La campionessa in carica Martine Michieletto sarà la protagonista assoluta della competizione. Nella categoria di peso -57 kg che affronterà la campionessa di Europa ISKA Ella Maria Grapperhaus, con all’attivo un record di 35 vittorie e appena 3 sconfitte.

L’italiana, che ha al suo attivo 16 successi ininterrotti dal 2017 ad oggi, è l’atleta di riferimento della promotion ONE Championship, il più grande circuito mondiale di kickboxing con base a Singapore.

Il progetto Antares Fight Nightpatrocinato dal comune di Edolo, nasce invece da un’idea di Alberto Citroni e Paolo Blam, con il supporto di Carlo Di Blasi (presidente di ONE Championship Italy), oltre all’International Sport Karate Association (ISKA)uno dei maggiori organismi internazionali nel mondo del karate sportivo e della kickboxing.

L’evento rappresenta il più importante appuntamento di sport da combattimento nell’arco alpino ed è inserito nel circuito di kermesse mondiali ISKA.

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Il 17 giugno al via i Mondiali ISKA Kickboxing a Ostia

Faraoni, ‘Un sogno combattere nella mia città per un evento mondiale’

Si è svolta ieri la Presentazione dei due Mondiali ISKA (International Sport Kickboxing Association) di Kickboxing in programma al Pala Pellicone di Ostia venerdì 17 giugno.

Saranno due gli italiani impegnati nelle competizioni: Mattia Faraoni e Gloria Peritore. I match saranno trasmessi in esclusiva live streaming su DAZN e successivamente on demand sulla piattaforma.

Il mondo della kickboxing è in grande crescita ed è seguito da più di 500 milioni di persone e i Mondiali che si svolgeranno a Roma sembrano la perfetta cornice per ampliare la visibilità di questo sport.

“Volevamo dare prestigio a questa disciplina perché in passato c’è stata quasi esclusione di queste discipline da parte delle Istituzioni ed invece ha tantissimi fan, non a caso è la terza disciplinata più seguita dopo il calcio ed il basket per follower”, spiega l’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato aprendo la Conferenza.

“Oggi siamo qui per fare un grande in bocca al lupo a Mattia e Gloria  e per investire sui grandi eventi in modo  da rilanciare Roma come piazza internazionale visto che la nostra città non è solo per patrimonio storico e culturale”, continua l’Assessore passando la parola al Presidente di Fight 1, Carlo Di Blasi. “Organizzare a Roma i mondiali è già è un risultato – osserva il patron dell’evento – perché Roma è un brand e anche per i nostri sport lo è ancora di più, basti pensare al Colosseo”.

E proprio il Colosseo farà da scenario alla Cerimonia del Peso che si terrà a Largo Agnesi giovedì 16 giugno. “I nostri atleti rappresentano dei valori importanti –aggiunge Di Blasi -.  Questo mondiale ha due protagonisti importanti con Gloria e Mattia e la presenza di Gloria è frutto di una battaglia per portare le donne in questo sport”. Così come avvicinare i giovani.

“Roma è la capitale mondiale di campioni per questo sport perché abbiamo tanti campioni in erba che stanno crescendo in questo sport”, ha concluso Di Blasi.

Valori che la stessa campionessa mondiale Gloria Peritore, porta con sé sul ring: “Sono onorata di essere qui a Roma perché questa città ha rappresentato la rinascita per me – spiega la campionessa soprannominata “The Shadow” sul campo di battaglia – e la vittoria che voglio avere spero  sia un simbolo, uno sprono per tutte quelle persone e donne che stanno combattendo la loro guerra”.

Dello stesso avviso anche Mattia Faraoni, che se la dovrà vedere con il campione tedesco Vadim Feger: “Guardandomi intorno sto vivendo una situazione da sogno. Combattere nella mia città, per un evento in mondiale, su DAZN per me è un sogno che si realizza. Ringrazio tutte le persone che ci sostengono e che fanno il tifo per noi. Siamo un grande team, una grande famiglia”.

La partita è rimandata quindi al 17 giugno quando si accenderanno i riflettori sul ring. “Faremo tutti il tifo per voi – conclude Valentina Prodon, Vice Presidente X Municipio- Assessorato dello Sport.

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Fabio Capello: “Con il divieto di pubblicità sul betting ci facciamo del male da soli”

Nell’intervista protagonisti anche la Nazionale di Mancini e Mourinho

Si è svolta ieri a Roma la prima edizione di “Palla al centro – Se ami lo Sport racconti lo sport”, evento organizzato da Footballnews24.

All’evento di ieri era presente Fabio Capello, ex allenatore di Milan, Juventus, Roma, Real Madrid e delle nazionali di Inghilterra e Russia, che ha rilasciato ad Agimeg la seguente intervista.

Lei è un allenatore che ha, tra i tanti, anche un particolare primato: aver allenato (con la sola eccezione della Spal) tutte le squadre dove ha giocato. Un “senso di appartenenza” che è lo stesso che Mourinho sta trasmettendo ai giocatori della Roma. Rivede in Mourinho qualcosa di lei?

Mourinho è un allenatore che ho sempre stimato. Nell’ultima parte della stagione la Roma ha dimostrato qualcosa di diverso andando a vincere un trofeo europeo, segno che Mourinho ha saputo trasmettere qualcosa di importante. Per quanto riguarda se rivedo in lui qualcosa di me, bisogna tenere conto che parliamo di periodi diversi e quindi il paragone è difficile

Lei ha allenato le nazionali di Inghilterra e Russia. Ma alla nazionale italiana non ha mai pensato?

La nazionale azzurra mi è stata proposta ma non c’erano i presupposti per iniziare la collaborazione

Negli ultimi mesi si è parlato molto della nazionale italiana. Dall’entusiasmante vittoria all’Europeo, all’incredibile esclusione dai prossimi mondiali. Questi alti e bassi sono dovuti ad una mancanza di ricambio generazionale di talenti oppure è un problema strutturale e di programmazione del calcio italiano?

Il fatto che le formazioni italiane non riescano a vincere la Champions League è una conferma che il nostro livello e più basso rispetto ad altri campionati. Il livello dei giocatori a disposizione non è quindi elevato anche se ho visto qualcosa di interessante dopo le ultime due partite, soprattutto dopo quella contro l’Ungheria. Sarà molto interessante il prossimo test contro l’Inghilterra. Mi sembra comunque che Mancini abbia delle idee ben chiare su come far giocare in questo momento la squadra e soprattutto in base, e questo è importante, ai giocatori che ha a disposizione

Quattro anni fa è stato imposto, alle società che si occupano di gioco pubblico, il divieto di pubblicità e quindi anche delle sponsorizzazioni, tra l’altro, alle squadre di calcio. Erano risorse economiche importanti per lo sport ed in particolare per il calcio a tutti i livelli. Questo situazione non ci danneggia rispetto ad altri paesi, come l’Inghilterra, dove queste sponsorizzazioni sono la normalità?

Certo che ci danneggia, ma il nostro è un Paese dove siamo abituati a farci male da soli. Bisognerebbe rivedere la questione perché non è che evitando la pubblicità del betting le persone non vadano più a giocare. Per l’appassionato fare una scommessa è un momento di piacere e non credo che la pubblicità incida su questo. Ora queste sono le regole ma sottolineo che siamo gli unici ad imporre un divieto così forte”.