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Pascual (Codere Italia): “I gestori parte fondamentale di una filiera fatta di operatori specializzati e qualificati”

Ad Enada pronti ad incontrare chi desidera condividere i nostri progetti

Conto alla rovescia in vista di Enada Rimini, la Fiera internazionale degli apparecchi da intrattenimento e da gioco in programma dal 30 marzo al 1 aprile. Tra le numerose presenze in fiera anche quella di Codere Italia. Ecco le dichiarazioni di Alejandro Pascual, regional manager Europe e Coo di Codere Italia, in vista dell’evento.

Codere è sempre stata molto vicina al mondo dei gestori. Dopo i due anni difficili della pandemia in che modo intendete approcciare la relazione con questa importante parte della filiera ADI?

Contiamo di mantenere salda la nostra relazione con il mondo dei gestori che rappresentano per noi una parte fondamentale della filiera del gioco. La pandemia, purtroppo, ci ha impedito di mantenere i nostri tradizionali incontri dedicati proprio ai gestori: momenti importantissimi che sono sempre serviti per individuare la corretta strategia da applicare in un mondo in costante divenire.

Tuttavia il saldo rapporto che ci lega, e che deriva dal fatto che anche Codere è un gestore, non si è interrotto durante questi due anni, si è trasformato nelle modalità ma non nella sostanza. Approfitteremo di Enada per riprendere gli incontri in presenza. Abbiamo un “punto di incontro e confronto” al padiglione C stand 11 dove saremo lieti di incontrare tutti coloro che vogliano condividere la nostra progettualità futura, soprattutto in previsione della Gara ADI.

Abbiamo studiato logiche di partnership interessanti e modulabili a seconda delle esigenze e delle possibilità di ognuno. Siamo consapevoli che lo scenario è ancora in divenire ma siamo convinti che è questo il momento di delineare il perimetro entro il quale collocarsi certi che il Mercato italiano ha ancora tanto da offrire per chi sarà in grado di adeguarsi sia in termini di tecnologia che di servizi.

Cosa pensate dell’attuale momento che il mercato del gioco sta vivendo? E’ davvero un momento di ripartenza o ci sono ancora difficoltà da superare?

Cerchiamo di cogliere nelle difficoltà le opportunità sottese ed anche in questo momento così complesso, siamo pronti a mettere in campo tutte le nostre forze per provare a ripartire. Usciamo da due anni drammatici. La pandemia ha portato ad un sostanziale azzeramento della raccolta del gioco “terrestre”. Nell’ultimo trimestre del 2021, la spesa complessiva dei giocatori è tornata su livelli precedenti la pandemia.

A detto risultato, tuttavia, si perviene a seguito di una forte crescita della spesa online a fronte di una contrazione della spesa «terrestre».
Analizzando, inoltre, la spesa per i singoli prodotti appare evidente come l’aumento della pressione fiscale (preu e win tax) alla quale ha fatto da corollario la diminuzione dei premi restituiti (payout), unitamente alle restrizioni all’esercizio dell’attività (distanze, orari e tessera sanitaria) hanno determinato un mutamento delle preferenze dei giocatori che hanno dirottato la loro spesa verso prodotti diversi rispetto quelli che comperavano prima.

Chi ha pagato il prezzo maggiore è stato sicuramente il comparto ADI, che dal confronto ultimo trimestre 2021 Vs 2019 continua a perdere circa il 13% per AWP ed il 24% per VLT. E’ evidente, pertanto, che le difficoltà da superare sono ancora molte. Confidiamo molto nell’energia con la quale il Sottosegretario Freni si è approcciato al Settore. La sua propensione all’ascolto degli operatori fa sperare in un futuro nel quale la politica possa tenere in maggiore considerazione il contributo del settore sia in termini erariali che occupazionali.

Per concludere, ci sarà vera ripartenza soltanto allorquando all’operatore di gioco legale potrà essere riconosciuta una dignità pari a quella che troverebbe in qualsiasi altro ambito produttivo. Che si tratti di un operatore “specializzato” o di un operatore “qualificato” stiamo comunque parlando di risorse fondamentali per arginare il gioco illegale, come tante volte ripetuto anche dal Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dal Procuratore nazionale Antimafia.

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Nasce EQUtv, la nuova tv dell’ippica

Nuove rubriche, approfondimenti e tanti contenuti esclusivi

Una nuova brand identity, contenuti rinnovati e tante novità nel palinsesto: sarà questa EQUtv, la nuova emittente televisiva del Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) che è pronta a sbarcare sul digitale terrestre al canale 151, sul 51 tivùsat e sulla piattaforma Sky al canale 220. Il canale è gestito da Epiqa Srl, società controllata da Snaitech Spa e aggiudicataria del bando di gara indetto dal Mipaaf della durata di 6 anni per il servizio di raccolta immagini, elaborazione e diffusione del canale televisivo ippico – ha le idee chiare sul nuovo palinsesto, dettato dalla volontà di dare una spinta evolutiva al progetto editoriale. 

L’ippica e il mondo del cavallo saranno raccontati in modo innovativo e coinvolgente, attraverso un contenitore trasformato dal punto di vista grafico, nella regia e nei contenuti che avrà come obiettivo anche quello di attrarre un pubblico nuovo e trasversale, che si avvicina al mondo dell’ippica per la prima volta.

La nuova tv dell’ippica avrà un linguaggio più diretto, dallo stile moderno ed accessibile a tutti. Nuovi format, collegamenti ed aggiornamenti per seguire in diretta gli eventi ippici più importanti, ma anche confronti e dibattiti con ospiti presenti nei nuovi studi di Porcari (Lucca)Roma e Milano,arricchiti darassegne stampa quotidiane, approfondimenti e consigli per vivere appieno l’ippica e il mondo del cavallo. Oltre alla centralità delle corse ippiche, rese sempre più spettacolari, saranno prodotte anche rubriche dedicate ad altri sport equestri, ad elementi di ricchezza culturale così come alle diverse filiere produttive, sempre con il cavallo al centro, vero protagonista. Si darà ampio spazio al Live, per trasportare il pubblico nell’esperienza sportiva. Il tutto contrassegnato da una nuova cifra stilistica, elegante e moderna.   

“Il mondo dell’ippica, oggi, con l’avvio del canale EQUtv, inizia il suo nuovo percorso di crescita e di rivoluzione, sia nei contenuti sia nel suo riposizionamento di immagine”, ha dichiarato il Senatore Francesco BattistoniSottosegretario di Stato del Mipaaf. “L’Italia è da sempre uno dei Paesi in Europa che ha rivestito un ruolo di primo piano nell’ippica e la storia dei nostri allevamenti, dei nostri ippodromi e le capacità dei nostri professionisti, sono un plus che pochi altri possono vantare. Con l’avvio di questa collaborazione, fra Mipaaf e Snaitech, il nostro obiettivo è quello di costruire nuovi interessi, cercando di allargare gli orizzonti dei fruitori dell’ippica non solo nella direzione sportiva, ma anche in quella didattica e formativa. Far conoscere anche ai più giovani un settore fra i più importanti in Italia è fra gli obiettivi che ci siamo dati e sui quali puntiamo fortemente”.
Fabio Schiavolin, AD Snaitech, ha aggiunto: “Il rinnovo dell’offerta televisiva, che passa da un taglio puramente tecnico ad una versione più divulgativa e coinvolgente, è perfettamente in linea con l’impegno che Snaitech sta portando avanti a favore del comparto ippico. Siamo convinti della bontà della visione del Mipaaf che, per valorizzare questi sport e la ricchezza della filiera, punta ad attrarre un pubblico più ampio. Bisogna tornare a riempire gli ippodromi, creare cultura degli sport equestri e spettacolarizzare gli eventi.  Il nostro impegno rispetterà quanto richiesto dal Mipaaf non solo, quindi, dal punto di vista tecnico, ma anche nella gestione del servizio e nei contenuti del canale grazie alla guida di Mariachiara Polselli, nuovo AD di Epiqa, ed alla preziosa collaborazione con Giovanni Bruno, nuovo direttore editoriale”.

La nuova tv dell’ippica, EQUtvsarà sotto la guida di Mariachiara PolselliAmministratore Delegato di Epiqa Srl, e di Giovanni Bruno, nuovo Direttore Editoriale del canale.

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Giochi: dall’11 aprile torna a Londra Ice Vox e Ice 2022

Il mondo del gioco torna nella più importante fiera d’Europa

ICE London è pronta a sfidare il modo di lavorare nel settore del gioco con le ultimissime innovazioni e strategie provenienti dalle figure più importanti del comparto.

L’ICE London, che si terrà all’ExCeL dall”11 al 14 aprile 2022, darà spazio ad alcuni dei contenuti esclusivi dell’ICE VOX, tra cui due delle migliori conferenze a livello mondiale, che si terranno entrambe lunedì 11 aprile, e ben 12 approfondimenti che avranno luogo il 12 e 13 aprile.

Come di consueto, nel giorno inaugurale della fiera ci sarà l’incontro tra i gestori internazionali che saranno presenti nelle due importanti conferenze che riguarderanno il mondo del casinò e delle novità regolatorie del mondo del gioco, con tutte le loro criticità e gli eventuali sviluppi.

Martedì 12 aprile sarà la prima giornata di approfondimenti incentrati in special modo all’attenzione verso la clientela e il suo benessere, mentre il giorno successivo è dedicato alle nuove opportunità digitali e su come creare asset produttivi per la propria attività.

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Eventi Scommesse altri sport

Festival di Sanremo 2022: per i bookmakers favorita Elisa

La cantante ha la stessa quota della coppia Mohamood-Blanco

La 72ma edizione del Festival Sanremo è alle porte e domani si darà il via alla kermesse della musica italiana più importante. Anche quest’anno sarà Amadeus il conduttore. Al lavoro anche i bookmakers che stanno offrendo quote su chi sarà il vincitore di questa edizione.

La proposta iniziale vede favoriti a pari merito Elisa e la coppia Mahmood-Blanco, offerti a 4,50. Seguono la coppia di testa Sangiovanni e La Rappresentante Di Lista a 9,00, mentre c’è grandissima attesa per le performance di Achille Lauro ed Emma, la cui vittoria è quotata a 10,00.

Ma in questa edizione ci saranno anche dei grandi ritorni, colossi della musica italiana, come Massimo Ranieri (quotato a 12,00) e Gianni Morandi (20,00), che però non partono da favoriti.

Ma i bookmakers non sottovalutano anche la presenza al festival di tre grandi icone delle musica pop, come Irama (15,00), Noemi (20,00) e Fabrizio Moro (18,00).

Diverse le presenze degli ex partecipanti del talent show ‘Amici’ di Maria De Filippi. Oltre ai già citati Sangiovanni e Irama, ci saranno anche Michele Bravi (20,00) e il rapper Aka7even (33,00).

Chiudono questa speciale classifica, con le quote più alte, Giusy Ferreri (50,00) e Iva Zanicchi (75,00).

Proposte anche scommesse particolari, come quella se il vincitore sarà di sesso maschile (2,00), femminile (3,50) oppure un gruppo (3,00). In quota anche l’eventualità che il vincitore sia un ex concorrente di un talent show, evento dato a 2,50.

Sarà anche possibile puntare anche sull’eventualità che un concorrente venga squalificato dalla competizione (2,50), proprio come successo a Morgan e Bugo nel 2019. (fed)

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Eventi Normativa

Bingo, Rapporto Eurispes: regolamenti penalizzanti mettono a rischio sale

La raccolta del Bingo pesa solo l’1,5 per cento sul totale nazionale, ma ha più forza lavoro rispetto ad altre tipologie di offerta

Entrate erariali per 182 milioni di euro ed una spesa di 459 milioni. I giocatori del Bingo hanno acquistato cartelle per 1.647 milioni di euro, di cui 1.519 milioni nel “Bingo di sala”, e il valore residuo attraverso il “Bingo a distanza”. Si tratta di un dato sostanzialmente stabile, che conferma la dimensione di nicchia occupata da questa tipologia di offerta che si attesta solo all’1,5% dei volumi complessivi di giocate del gioco pubblico. E’ quanto emerge dal Rapporto Eurispes sul Bingo, su dati del 2018 di Adm, “Il Bingo nella crisi del gioco legale in Italia: rischi e prospettive dell’offerta più “social” della galassia del gioco”.

Il Bingo rappresenta un quadro rassicurante all’interno del quale la dimensione di socializzazione mantiene uno spazio evidente, determinato dalla compresenza di molti giocatori, dal rapporto “fisico” con gli addetti alla gestione del gioco in Sala, dal limitato ruolo “strumentale” della tecnologia utilizzata per le estrazioni, dalla collocazione in spazi adeguati e salubri i cui standard assicurano una permanenza gradevole, arricchita dall’offerta di servizi collaterali di qualità, come la ristorazione.

Assai interessante è il dato che riguarda la dimensione occupazionale. L’organizzazione del Bingo assorbe tra gli 8.000 e i 10.000 addetti (una media intorno a 50 lavoratori per ognuna delle 203 sale attive al 31 dicembre 2018), per circa il 60% donne, generando inoltre un forte indotto.

Malgrado le sue caratteristiche di luogo di socializzazione, il Bingo è stato ed è soggetto alle forti compressioni che discendono da alcune legislazioni regionali e dai regolamenti comunali.

Al 31 dicembre 2018 le Sale Bingo operative erano 203, condotte da 130 società concessionarie, riferibili ad alcuni gruppi operativi a livello nazionale e internazionale, e più frequentemente, a piccole realtà imprenditoriali locali attive con una, due o tre Sale al massimo, all’interno di àmbiti regionali. L’allestimento delle Sale Bingo comporta un costo di investimento medio complessivo stimabile attorno ai 2,5 milioni di euro. Alcune Sale superano le 600 postazioni, circa un terzo delle Sale offre tra 400 e 600 postazioni, ed oltre la metà opera fino a 400 postazioni.

Delle varie tipologie di gioco lecito offerte sul territorio nazionale, il Bingo è senz’altro quello maggiormente labour-intensive. Le Sale Bingo si avvalgono di personale specializzato in diversi ruoli: accoglienza, vendita e controllo in Sala. A ciò si aggiunge il personale dei servizi di ristorazione, guardaroba, vigilanza, pulizie e cassa per la gestione degli apparecchi Awp e Vlt. Tra occupazione diretta delle società concessionarie e società di servizi dell’indotto, come già detto il Bingo occupa attualmente più di 8.000 persone, con costi del personale (vale a dire redditi lordi dei lavoratori) stimabili in una quota intorno al 45% dei ricavi lordi della filiera.

Ma quali e quanti sono i giocatori del Bingo? Sarebbero 1,1 milioni di giocatori, il 58% di sesso femminile ed una spesa media mensile pro capite (su giocatori) di 33 euro. La spesa media mensile pro capite (su popolazione residente +18 anni) è invece di appena 70 centesimi.

Il 45% dei giocatori ha l’abitudine di andare in Sala in compagnia ed un ulteriore 23% di andare più spesso a giocare in compagnia che da solo: la somma di queste percentuali supera i due terzi del campione, un dato che identifica la percezione della sala Bingo come luogo di incontro per attività di intrattenimento. L’età media è di 50 anni.

Nel Rapporto sul Bingo, l’Eurispes sottolinea l’impatto fortemente negativo di alcune legislazioni regionali e dei regolamenti comunali sulla tenuta economica delle Sale Bingo, dato che le limitazioni poste in essere all’offerta del gioco pubblico, anche quando non direttamente indirizzate al Bingo, finiscono con il penalizzarlo e, addirittura, mettono a rischio la prosecuzione stessa dell’attività. Addirittura, il “distanziometro” può ridurre il consumo di gioco nei giocatori “sociali”, ma non ha alcun effetto sul giocatore patologico; al contrario, risulta funzionale all’obiettivo di occultare al proprio àmbito relazionale e familiare i comportamenti patologici. L’introduzione di tale strumento, che prevede una distanza (solitamente 500 metri o almeno 300) da un lungo elenco di luoghi così detti “sensibili” (scuole, chiese, centri di aggregazione, palestre, ecc.) da rispettare per gli esercizi che offrono gioco pubblico attraverso apparecchi, produce concretamente o produrrebbe nella maggior parte dei territori la pratica espulsione dell’offerta legale perché, al momento del varo delle leggi (e anche successivamente) non si era provveduto ad una loro mappatura. La limitazione degli orari dell’offerta induce il giocatore patologico, ove non trovi altro sfogo, a concentrare in fasce ridotte le sue pulsioni, approfondendo le dinamiche compulsive in spazi temporali maggiormente omogenei per quanto riguarda le manifestazioni patologiche, e che contribuiscono a creare una dimensione di ghetto. Erga omnes, la forte riduzione dell’offerta di gioco pubblico, quando non la sua pratica espulsione ad opera del “distanziometro”, apre spazi che vengono immediatamente occupati dalle attività illegali gestite dalla criminalità organizzata, che da sempre ha nel gioco clandestino uno dei suoi core business.

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Eventi SuperEnalotto

SuperEnalotto, 21 anni fa la storica vincita da 38 miliardi di lire

Il jackpot centrato in una ricevitoria di Benevento da un gruppo di 50 giocatori

Sono passati 21 anni dallo storico ‘6’ da 38 miliardi di lire centrato a Benevento il 16 giugno 1999. Si trattò, in quell’occasione così come in molte altre, nella storia ultraventennale del Superenalotto, di una vincita collettiva.

A spartirsi il ricco bottino 50 giocatori, per quella che fu all’epoca la quarta più alta vincita di sempre. Il nuovo concorso era nato nel dicembre 1997 e ad ogni vincita miliardaria entrava di prepotenza nelle televisioni, sui giornali, attirando l’attenzione mediatica.

La località baciata dalla fortuna veniva presa d’assalto da giornalisti e reporter, per documentare l’evento e cercare di scoprire il volto del vincitore. In quell’occasione specifica furono cinquanta.

“Quei giocatori all’epoca avevano speso 20 mila lire per il sistema, quindi una cifra irrisoria, ma avevano partecipato ad un sogno, un sogno divenuto poi realtà”, racconta anni dopo ad Agimeg Emilio Zamparelli, titolare della ricevitoria entrata nella storia.

“Molte di quelle persone hanno avuto la fortuna di cambiare. Quindi il gioco fa anche cambiare vita, l’importante è non esagerare. Di quel giorno ricordo il fatto di essere stato travolto dall’ondata mediatica, essere circondato da giornalisti, essere sulle prime pagine dei giornali. Per una persona che fa questo lavoro è sicuramente un’enorme soddisfazione”.

In quegli anni una vincita rappresentava un momento di condivisione, anche chi non aveva vinto aveva voglia di festeggiare e si sentiva in qualche modo partecipe della vincita, della gioia della comunità. Nella sera in cui si vinceva nella ricevitoria si festeggiava con lo spumante, con festeggiamenti che coinvolgevano non solo i vincitori, ma un’intera città.

Oggi non si parla di gioco perché in qualche modo rappresenta un argomento tabù, ignorato anche dai mass-media. Per cui oggi non si parla neanche delle vincite, ma proprio questa – ricorda Zamparelli – era la bellezza del gioco che negli ultimi tempi è andata perduta”.

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Cipro, riaprono i battenti quattro casinò

Fine della chiusura dovuta all’emergenza da Covid-19 anche per le case da gioco cipriote

Anche all’estero sta cominciando la Fase 3 per il settore del gioco. A Cipro sabato scorso hanno riaperto i battenti i casinò quattro dei cinque casinò della Melco Resorts.

Le norme

Il Ministro della salute cipriota ha emanato dei requisiti molto stringenti per le case da gioco, norme che devono essere seguite se si vogliono tenere aperte le attività.

Prima di tutto il numero di giocatori che può stare contemporaneamente ai tavoli da gioco è limitato a 3 persone alla volta. E’ possibile giocare alle slot solo con apparecchi funzionanti alternati. Vietato fumare nelle aree di gioco, ma per i fumatori sono state predisposte delle aree dedicate.

Implementate anche le procedure di sanificazione sia per quanto riguarda gli strumenti ed i giochi presenti nelle sale sia per lo staff ed i clienti che entrano nei casinò.

“La riapertura dei casinò contribuirà non solo a rafforzare l’industria del turismo, ma anche alla ripresa dell’economica locale”, ha dichiarato uno dei portavoce delle case da gioco cipriote.

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Finisce il lockdown per i giochi: in Lombardia riaprono anche le sale bingo

Chiuse dall’8 marzo scorso, oggi a Milano ripartono anche le sale giochi, slot e scommesse

E’ finita con un sorriso l’avventura di Antonella Di Fiore, la lavoratrice di una sala Bingo di Milano che, il 3 giugno scorso, era entrata in sciopero della fame per protestare contro il protrarsi della chiusura delle attività di gioco in Italia.

La sua protesta era arrivata fin sotto Montecitorio e poi aveva raggiunto la manifestazione del 9 giugno scorso a Roma, dove migliaia di lavoratori del gioco legale hanno protestato contro il lockdown dei giochi.

Antonella, insieme alla sua collega ed amica Maddalena, hanno di fatto scritto un capitolo della storia dei giochi perché, anche grazie alla loro lotta oggi in molte regioni d’Italia si festeggia la riapertura di sale giochi, scommesse e bingo.

E tra le regioni che riaprono c’è anche la Lombardia e questa notte, alle 0,01 Antonella ha cominciato il primo turno dopo il lockdown.

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Coronavirus, via libera al Dl Imprese

Il Consiglio dei Ministri si è riunito ieri a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte, con Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Riccardo Fraccaro. In tale occasione, su proposta del Premier e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accesso al credito e rinvio di adempimenti per le imprese, nonché di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e di giustizia. Il decreto interviene in sostegno alle imprese in difficoltà con misure specifiche su cinque principali ambiti.

1. Accesso al credito, sostegno alla liquidità, all’esportazione, all’internazionalizzazione e agli investimenti
Le misure adottate prevedono garanzie da parte dello Stato per un totale circa di 200 miliardi di euro concesse attraverso la società SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma. In particolare, la garanzia coprirà tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell’impresa, ed è subordinata a una serie di condizioni tra le quali l’impossibilità di distribuzione dei dividendi da parte dell’impresa beneficiaria per i successivi dodici mesi e la necessaria destinazione del finanziamento per sostenere spese ad attività produttive localizzate in Italia. Nello specifico: le imprese con meno di 5.000 dipendenti in Italia e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro ottengono una copertura pari al 90% dell’importo del finanziamento richiesto e per queste è prevista una procedura semplificata per l’accesso alla garanzia; la copertura scende all’80% per imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato fra 1,5 e 5 miliardi di euro e al 70% per le imprese con fatturato sopra i 5 miliardi; l’importo della garanzia non potrà superare il 25% del fatturato registrato nel 2019 o il doppio del costo del personale sostenuto dall’azienda; per le piccole e medie imprese, anche individuali o partite Iva, sono riservati 30 miliardi e l’accesso alla garanzia rilasciata da SACE sarà gratuito ma subordinato alla condizione che le stesse abbiano esaurito la loro capacità di utilizzo del credito rilasciato dal Fondo Centrale di Garanzia. Il decreto potenzia ulteriormente il Fondo di Garanzia per le p.m.i., aumentandone sia la dotazione finanziaria sia la capacità di generare liquidità anche per le aziende fino a 499 dipendenti e i professionisti.

Il Fondo – già ampliato dal decreto “Cura Italia” (decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18) con 1,5 miliardi di euro – completa così la sua trasformazione in strumento a supporto della piccola e media impresa, a tutela di imprenditori, artigiani, autonomi e professionisti, nonché a salvaguardia dell’export e di tutti quei settori che costituiscono con le eccellenze del Made in Italy la spina dorsale del nostro sistema produttivo. È inoltre previsto un forte snellimento delle procedure burocratiche per accedere alle garanzie concesse dal Fondo. Il decreto potenzia anche il sostegno pubblico all’esportazione, per migliorare l’incisività e tempestività dell’intervento statale. L’intervento introduce un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di SACE sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export. L’obiettivo è di consentire a SACE di far fronte alla crescente richiesta di assicurare operazioni ritenute di interesse strategico per l’economia nazionale che la società non avrebbe altrimenti la capacità finanziaria di coprire.

2. Misure per garantire la continuità delle aziende
Il decreto prevede una serie di misure finalizzate ad assicurare la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza, con particolare riguardo a quelle che prima della crisi erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale. Tale intervento avviene: in sede di redazione del bilancio in corso, valutando i criteri di prudenza e di continuità alla luce della situazione emergente dall’ultimo bilancio chiuso;
disattivando le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale.
Accanto a queste due misure a protezione diretta della società se ne affianca una terza che è volta a favorire il coinvolgimento dei soci nell’accrescimento dei flussi di finanziamento verso la società, disattivando in questa fase i meccanismi che in via ordinaria li pongono in secondo piano rispetto ai creditori. Vi sono poi misure che riguardano la disciplina del fallimento e che, nell’insieme, sono volte in questa fase a: sottrarre le imprese all’apertura del fallimento e alle altre procedure fondate sullo stato di insolvenza, sino a quando durerà l’emergenza; sterilizzare il periodo dell’emergenza ai fini del calcolo delle azioni a tutela dei creditori (quindi quando il periodo emergenziale sarà passato, i creditori potranno se del caso proporre le azioni revocatorie).

3. Rafforzamento dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e degli obblighi di trasparenza in materia finanziaria.
Le norme approvate, al fine di rafforzare nell’attuale contesto di emergenza epidemiologica la disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica: anticipano, con effetto immediato – e nelle more dell’attuazione del decreto attuativo – l’ampliamento dell’ambito di intervento oggettivo della disciplina golden power ai settori di rilevanza strategica del Regolamento europeo n. 452/2019, consentendo di sottoporre alla preventiva autorizzazione le operazioni rilevanti relative, tra l’altro, ai settori finanziario, creditizio e assicurativo, alle infrastrutture e tecnologie critiche, tra cui l’energia, i trasporti, l’acqua e la salute, alla sicurezza alimentare, all’accesso a informazioni sensibili, compresi i dati personali, all’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, la cibersicurezza, nonché le nanotecnologie e le biotecnologie; prevedono la possibilità per il Governo di aprire il procedimento d’ufficio, se le imprese non assolvono agli obblighi di notifica previsti;
estendono, in via transitoria fino al 31 dicembre 2020, il campo di applicazione della disciplina dei poteri speciali anche ad operazioni intra-europee che richiederanno la preventiva autorizzazione del Governo, nel caso di acquisizione del controllo di asset rientranti nei settori sopra descritti; nel caso di operazioni extra-europee, l’ampliamento, sempre transitorio, riguarderà anche le acquisizioni di partecipazioni superiori al 10% da parte di soggetti non appartenenti all’Unione europeo, se superiori alla soglia di un milione di euro. In materia di trasparenza finanziaria, si sono integrati gli obblighi di trasparenza previsti dall’art. 120 del TUF per consentire alla CONSOB di abbassare transitoriamente le soglie rilevanti per le comunicazioni (portandola al 5%) e ampliare anche il novero delle imprese che ne sono soggette, includendovi le società ad azionariato diffuso.

4. Misure fiscali e contabili
Si interviene con norme urgenti per il rinvio di adempimenti fiscali e tributari da parte di lavoratori e imprese. In particolare, si prevede la sospensione dei versamenti di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta a quelle già previste con il “Cura Italia”. Nel dettaglio: IVA, ritenute e contributi sospesi per soggetti con calo di fatturato di almeno il 33% per ricavi/compensi sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia; sono sospesi in ogni caso i detti versamenti per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019; per i residenti delle 5 province più colpite (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza), sospensione versamento IVA se calo del fatturato di almeno il 33% a prescindere dalla soglia di fatturato dei 50 milioni; ripresa dei versamenti a giugno, con la possibilità di rateizzazione in 5 rate. La sospensione delle ritenute d’acconto sui redditi da lavoro autonomo prevista dal decreto “Cura Italia” viene estesa anche alle scadenze di aprile e maggio. È esteso al 16 aprile il termine per i versamenti in scadenza il 20 marzo scorso e la scadenza per l’invio della Certificazione Unica è stata prorogata dal 31 marzo al 30 aprile. Inoltre, il credito d’imposta al 50% per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro viene allargato anche all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, mascherine e occhiali. Viene consentito all’Inps di rilasciare un Pin semplificato, tramite identificazione telematica del richiedente e posticipando al termine dell’emergenza la verifica con riconoscimento diretto. Si introducono norme sui “farmaci compassionevoli” (i farmaci non ancora autorizzati), che prevedono l’esclusione all’applicazione di imposte in caso di cessione gratuita.

5. Ulteriori disposizioni
Il decreto prevede, infine: lo spostamento, dal 15 aprile all’11 maggio, del termine concernente il rinvio d’ufficio delle udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari, nonché la sospensione del decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili e penali (indagini preliminari, adozione di provvedimenti giudiziari e deposito della loro motivazione, proposizione degli atti introduttivi del giudizio e dei procedimenti esecutivi, impugnazioni e, in genere, tutti i termini procedurali). Si intendono altresì sospesi, per la stessa durata, i termini per la notifica del ricorso in primo grado innanzi alle Commissioni tributarie; l’ampliamento, fino al termine dell’anno in corso, dell’operatività del Fondo di garanzia per l’impiantistica sportiva, amministrato in gestione separata dall’Istituto per il Credito Sportivo, includendo anche i finanziamenti per le esigenze di liquidità, attualmente esclusi, delle Federazioni Sportive Nazionali, delle Discipline Sportive Associate, degli Enti di Promozione Sportiva, delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche. A tali fini, è costituito un apposito comparto del predetto Fondo con una dotazione di 30 milioni di euro per l’anno 2020.

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Agenzie, corner e punti sanati: ecco tutti gli oltre 10.000 esercizi di scommesse sportive chiusi o resi non operativi in ogni regione per l’emergenza Coronavirus

Il 10 marzo 2020 l’Italia diventava tutta “Zona Rossa” e qualche giorno prima la Lombardia e diverse province del Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Marche avevano subito la stessa sorte. La chiusura di gran parte delle attività ha ovviamente riguardato anche il settore del gioco pubblico. In particolare, tra i primi esercizi a venire chiusi furono le sale gioco, sale scommesse e sale bingo. Per dare l’idea dell’impatto dell’emergenza Coronavirus sul segmento delle scommesse sportive (sono stati resi non operativi oltre 10.000 punti), ecco il numero delle agenzie chiuse, i corner non operativi e le agenzie sanate chiuse, divise per regione:

RegioneAgenzieCornerPunti sanati (*)
Abruzzo80117113
Calabria132195109
Campania850759523
Emilia Romagna16222695
Friuli Venezia Giulia29821
Lazio328457287
Liguria449537
Lombardia287766176
Marche6611357
Piemonte e Valle d’Aosta157295111
Puglia, Basilicata, Molise346533284
Sardegna198762
Sicilia290394514
Toscana16226055
Umbria43817
Veneto, Trentino Alto Adige13233322
TOTALE ITALIA3.1274.7932.453

(dati Adm)

(*) sono i diritti dei concessionari che hanno aderito alla Sanatoria e si tratta nella stragrande maggioranza di agenzie.