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Enada 2024, riordino gioco online: le criticità per gli operatori

Nel panel “Gioco online: il “non” riordino” grido d’allarme degli operatori per un decreto considerato troppo oneroso e penalizzante

A Enada 2024, che si è tenuta a Rimini dal 12 al 14 marzo, a tenere banco è stato il riordino del gioco pubblico, approvato proprio lunedì 11 dal Consiglio dei Ministri. Un tema caldo e attualissimo che ha riempito il confronto e le discussioni sul palco della fiera, con operatori, associazioni ed enti del settore del gioco pubblico che hanno affrontanto il presente e il futuro del comparto.

Un momento di particolare interesse è stato rappresentato dal convegno “Gioco online: il “non” riordino. Criticità e rischi dell’ultimo decreto del governo in tema di gioco pubblico”.

Barbara Beltrami, Kindred

Barbara Beltrami, Country Manager di Kindred ha sottolineato: “Quello che sta avvenendo in Italia ci lascia un po’ perplessi, l’Italia è un mercato rilevante in Europa ed è sempre stata il modello su questo tema, quindi c’è preoccupazione che altri Stati possano seguire lo stesso tipo di regolazione. Ci troviamo in una situazione in cui la disparità tra operatori grandi e piccoli sarà enorme. Questo riordino crea delle condizioni ingiuste soprattutto nell’ottica delle aziende medio piccole – le sue parole – Il nostro settore è stato massacrato da chiacchiere inutili e dati falsi. Ogni giorno in TV e giornali nazionali ci sono dati fuorvianti. Nell’online tutto è tracciato e se si analizzano i dati si scoprirebbe che è una risposta al gioco problematico, non la fonte del problema. Mi auguro che si cominci a guardare al gioco legale come la soluzione”.

L’avvocato Stefano Sbordoni

Per l’avvocato StefanoSbordoni: “Ormai la legge è passata e quindi dobbiamo essere propositivi. Il vero punto può essere una riattivazione del gioco a terra con una spinta sull’eliminazione delle problematiche che ci sono sul territorio, come distanziometri e limiti orari. All’interno dei 93 concessionari attuali del gioco online ci sono molte punte di iceberg, poiché tanti attori internazionali importanti hanno investito pochissimo a causa anche del divieto di pubblicità. Questo importo di 7 milioni di euro, seppure enorme, non pregiudicherebbe loro la buona resa della concessione perché hanno una potenza di fuoco paragonabile a quella dei grandi gruppi nazionali”.

Riccardo Sozzi, Streetweb

“Questo decreto rappresenta una ulteriore occasione persa per arrivare ad una riorganizzazione del sistema, poiché molti punti non sono chiariti. Inoltre, si parla sempre delle piccole e medie imprese come spina dorsale del Paese, ma questa normativa rappresenta un duro colpo”, il commento di Riccardo Sozzi di Streetweb. “Mettere il costo delle concessioni a 7 milioni è molto gravoso per le aziende meno strutturate. Inoltre, ci sono oneri accessori e tecnologici ancora non chiariti. Non riesco a capire la ratio delle limitazioni ai PVR anche dal punto di vista del riciclaggio e gioco responsabile. Ci sono anche rischi erariali perché il gioco online non sviluppa lo stesso gettito erariale del fisico. Inoltre, dal punto di vista del gioco fisico ci sono ancora forti restrizioni e difformità territoriali che provocano la chiusura di numerose attività”.

Giovanni Carboni, Egla

Anche il Managing Director dell’European Gambling Lawyers & Advisors, Giovanni Carboni, ha espresso il suo parere: “Il riordino costituisce un cambiamento totale del paradigma perseguito per 20 anni, ovvero quella della inclusione e orientamento verso gli operatori con l’obiettivo di acquisirli nel mercato italiano. Questo riordino persegue una contrazione. Sono sicuro che i concessionari non saranno 50 ma di meno, andando a inficiare anche il calcolo dei 350 milioni di entrate. A mio avviso, si poteva lavorare sul canone per raggiungere gli stessi obiettivi di finanza pubblica. Questa barriera all’ingresso per gli operatori più grandi rappresenta lo 0,1% dello GGR, quindi una frazione irrilevante. Al contrario, su quelli più piccoli il peso è infinitamente più alto. I grandi gruppi che hanno quote di mercato piccole non compreranno la concessione, poiché investiranno le loro risorse in altri mercati”. 

Salvatore Vullo, Kogem

“È da tempo che parliamo delle criticità di questo riordino. Le previsioni sulla partecipazione al bando di gara dell’online parlano di 50 concessionari per 350 milioni di euro di entrate complessive. Va però fatta innanzitutto una distinzione tra società e concessionari: le prime possono arrivare fino a 5 concessioni e sotto questo punto di vista ci saranno una ventina di società che potrebbero prendere più di una concessione – ha dichiarato il fondatore di Kogem, Salvatore Vullo – Se dovessi fare una consulenza ad un piccolo operatore, alla luce di questo bando, non consiglierei di partecipare. Andiamo incontro ad un mercato che cambierà notevolmente”. 

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Riordino giochi, l’appello del settore da Enada 2024

Il convegno “Luci e ombre del riordino del gioco pubblico” protagonista nella prima giornata

L’attesa è finita, è iniziata oggi Enada Primavera 2024, evento di riferimento per il settore del gioco pubblico in Italia. A tenere banco, nella prima giornata alla Fiera di Rimini, il riordino del settore che è stato analizzato e discusso nel panel “Luci e ombre del riordino del gioco pubblico”, moderato dal direttore di Agimeg, Fabio Felici.

“Abbiamo sollevato i problemi alle istituzioni, ma non è cambiato nulla. Nelle audizioni ci hanno risposto che era più facile riorganizzare l’online, rispetto al fisico che ha bisogno prima di un accordo in Conferenza Unificata”, ha dichiarato il presidente di Sapar, Domenico Distante. “Siamo quindi di fronte alla nuova norma dell’online che va a colpire le piccole e medie imprese. Credo si debba andare fuori dal mercato solo per proprie incapacità, non a causa di una legge che non permette di partecipare al bando poiché a 7 milioni di euro non tutti possono acquistare la concessione e continuare ad operare. 

Domenico Distante, presidente Sapar

“La rete generalista non è assolutamente tutelata e rischia in ogni singolo Comune – ha proseguito Distante – Il gioco fisico continua ad avere le solite problematiche che abbiamo tutti imparato a conoscere. Ci siamo confrontati più volte con le istituzioni su questi punti, ma i risultati non ci sono stati. Il distanziometro è una misura inutile ed è solo frutto dell’ipocrisia degli amministratori”.

Vitaliano Casalone

Presente anche il vicepresidente del Centro Studi Gioco Pubblico, Vitaliano Casalone : “Il gioco online ha una filiera corta e quindi per gli operatori è molto conveniente investire in questo settore. La cultura di ADM è molto terrestre, l’amministrazione ha praticamente usato le stesse regole dell’illegalità per seguire questo fenomeno e regolarizzarlo. La realtà sta però cambiando e ne va preso atto. A mio avviso, la concessione di nove anni è un rischio poiché il mercato si muove ad una rapidità impressionante che una legislazione del genere non può tenere. Secondo l’amministrazione ci saranno almeno 50 concessionari al costo di 7 milioni di euro, ma mi sembra molto complicato”.

Gennaro Parlati

“Il riordino stesso rappresenta una luce per il settore poiché è una grande opportunità. Per anni l’abbiamo aspettato, ma ora sembra finalmente essere una realtà”, ha invece dichiarato il presidente di Sistema Gioco Italia, Gennaro Parlati. “Il disallineamento dei riordini tra gioco fisico e online è un grande problema. Il più importante però è la sottovalutazione dei rischi del gioco online. La nostra capacità, acquisita nel corso degli anni, non è stata presa in considerazione dal legislatore e avrebbe potuto aiutare ad avere una norma più equilibrata. Il vero quesito è perché c’è stata tanta fretta sul riordino dell’online”.

“La prima cosa positiva da ricordare è che questo riordino rappresenta un’occasione. Ho visto un cambiamento di atteggiamento da parte di molti politici. La responsabilità è di tutti, ma ora dobbiamo batterci per essere presenti al tavolo istituzionale poiché abbiamo numerosi argomenti da offrire”.

Cardia, a destra, con Iaccarino (sinistra)

Il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, ha sottolineato: “Il riordino è un fatto storico. Questa riforma era attesa da molto tempo. “Il disallineamento dei riordini è però un problema importante. È vero che le verticali di gioco sono diverse secondo molti parametri e anche per le filiere che esprimono. La rete generalista, fatta di bar e tabacchi, è quella che raggiunge oltre 6mila comuni. Ormai sembra che il disturbo del gioco sembra che derivi solo dalle Awp fisiche, senza mai considerare l’online. Ciò comporta una perdita per l’erario e va contro il principio dell’invarianza di gettito”.

“Le associazioni qui presenti potrebbero fare un manifesto con le principali proposte che tutelino il settore del gioco pubblico – l’appello di Cardia – Sono d’accordo che una parte del ricavato vada agli enti locali, ma questo contributo non deve derivare solo dagli apparecchi. Anche il consumatore deve migliorare e capire che quando si rivolge al nostro comparto sta cercando una forma di intrattenimento, non un modo per cambiare vita. Utilissimo il riferimento al registro di autoesclusione ed è un punto centrale per la tutela del consumatore. Tutto questo deve avere una condizione alla base: la stabilità normativa. Distanziometro e limiti orari possono essere sostituiti da politiche attive a livello socio-sanitario”.

Armando Iaccarino, Centro Studi Astro

“Le luci nel riordino ci sono: innanzitutto c’è quella di dare una organizzazione al sistema del gioco in Italia. In più, c’è un tentativo di coinvolgere gli operatori nell’iter della decisione attraverso una consulta. È la prima volta che viene previsto un organismo all’interno del quale ci sono gli attori protagonisti del comparto. Sono timide aperture alla considerazione del gioco pubblico come una parte integrante dell’economia nazionale. Prevalgono le ombre nel riordino e quindi è un’occasione perduta poiché c’è stata troppa timidezza nell’affrontare la multicanalità, ovvero il futuro del settore. La regolazione da questo punto di vista è di fortissima retroguardia e prelude una serie di conflitti e contenziosi”, il pensiero di Armando Iaccarino del Centro Studi di Astro.

“La scomparsa delle date nella relazione tecnica del decreto online significa che le date previste sono saltate. Dunque, il regolatore ritiene che le condizioni per fare sì che la gara sia bandita prima del 31 dicembre 2024 si siano assottigliate di molto ed è quindi possibile che si arrivi ad una proroga tecnica”, ha proseguito.

Emmanuele Cangianelli

La particolare attenzione del Governo nei confronti di una nuova regolamentazione anticipata del gioco online si spiega certamente con l’esplosione di questo canale distributivo e per la presunzione, errata, che esso non sia correlato alla rete fisica. I dati mostrano una realtà diversa, con oltre il 35% delle giocate online, quindi più di 1 su 3, generate da conti attivi presso punti vendita sul territorio. Ancora più ampia è la dimensione delle ricariche in contanti sui conti gioco online. Si tratta di numeri importanti, che vanno considerati anche nell’ottica di prevenire le dipendenze patologiche”Così invece Emmanuele CangianelliPresidente di EGP-FIPE.

Rosanna Conte

Ad aprire i lavoti è stata l’europarlamentare Rosanna Conte: “Il comparto del gioco è veramente importante per il nostro territorio e sono qui per portare il mio supporto. Le piccole e medi imprese sono un punto imprescindibile per la raccolta del gioco e la tutela della legalità. È un momento di cambiamento a livello normativo, ma spero che ci sia la volontà di trovare una soluzione univoca su tutti i territori. Vanno assolutamente eliminate le disparità territoriali per garantire al meglio questo tipo di attività. Il settore merita l’attenzione dei politici perché è davvero importante per l’economia nazionale”.

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Enada Primavera 2024: al via la 36esima edizione a Rimini

Scommesse, gioco online, awp e apparecchi senza vincita in denaro protagonisti alla fiera del gioco pubblico

Il gioco pubblico protagonista a Rimini. E’ stata infatti inaugurata questa mattina Enada Primavera 2024, la 36esima edizione della manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group (IEG) in collaborazione con SAPAR: un appuntamento di riferimento per l’intero comparto del gaming e dell’amusement.

A dare il benvenuto in fiera ai brand espositori e al pubblico di addetti ai lavori, l’amministratore delegato di IEG Corrado Peraboni, l’assessore al Comune di Rimini Francesca Mattei, il presidente di SAPAR Domenico Distante e Jason Frost, presidente di Euromat, intervenuti sul palco della Vision Arena per la cerimonia inaugurale.

Nel suo intervento, Corrado Peraboni ha ricordato che “IEG si impegna da anni per rendere questa fiera un appuntamento al passo con le evoluzioni del settore e farne un luogo centrale per l’aggiornamento degli operatori. Che tutto questo accada a Enada Primavera crediamo sia un grande risultato e un grande auspicio per il futuro di questa manifestazione”.

Francesca Mattei ha sottolineato come “la città di Rimini promuove un’offerta di intrattenimento senza vincite in denaro consapevole e sicura grazie ad azioni di sensibilizzazione condivise. Enada rappresenta dunque un vero e proprio fiore all’occhiello per l’intero territorio, perché contribuisce a costruire un futuro caratterizzato da forme di divertimento sempre più responsabili”.

L’opening di Enada 2024 alla Fiera di Rimini

Domenico Distante, dopo aver ricordato la figura dello storico ex presidente SAPAR Lorenzo Musicco, da poco scomparso, ha evidenziato: “La rappresentanza delle PMI è da sempre un tema centrale per la nostra attività. Da tanti anni cerchiamo di tutelare tutti e lo facciamo a testa alta, perché siamo i primi ad impegnarsi per la legalità nel mondo del gioco”.

Le conclusioni sono state affidate a Jason Frost: “Un appuntamento come Enada soddisfa a pieno le necessità di tutti gli operatori, perché al grande spazio dedicato allo sviluppo del business e alla presentazione delle novità, sa affiancare un dialogo continuo tra professionisti, aziende e istituzioni. Qui si promuove l’innovazione e la responsabilità, futuro del comparto e snodo di ogni piano di azione Euromat”.

Enada Primavera 2024 si prepara quindi anche quest’anno a svolgere un ruolo da protagonista, con panel e conferenze che animeranno la tre giorni di Rimini fino al 14 marzo.

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Nasce FAIR, la nuova Fondazione per il gioco responsabile

Per la prima volta in Italia un approccio basato sulle migliori esperienze mondiali di Gioco Responsabile 

Una nuova iniziativa volta ad affrontare con determinazione le sfide della tutela dei consumatori e del Gioco Responsabile in Italia: si tratta di FAIR, presentata oggi a Roma.  

Costituita su iniziativa di Sisal, FAIR è un’eredità tangibile dell’impegno dell’azienda sulle attività di studio e prevenzione del gioco problematico, proponendosi come punto di riferimento aperto a tutte le organizzazioni desiderose di contribuire alla ricerca, all’ascolto e all’innovazione nel campo del Gioco Responsabile, con l’obiettivo di coinvolgere e includere anche altri attori del settore per affrontare in maniera scientifica la sfida cruciale per il futuro dell’industria del gioco. 

Il Consiglio Direttivo della Fondazione FAIR è composto da esperti provenienti da diverse discipline, garantendo una prospettiva indipendente, autorevole, multidisciplinare e credibile.

A guidare il Consiglio Direttivo sarà Matteo Caroli, professore ordinario di gestione delle imprese internazionali alla LUISS Business School, affiancato da Silvia Castiglioni (Vice Presidente), Ricercatrice presso la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Emanuela Girardi, esperta di Intelligenza Artificiale e fondatrice di Pop AI, Stefania Siani, creativa, CEO di Serviceplan Italia e Presidente dell’Associazione Italiana Art Director, e Auro Palomba, esperto di comunicazione e Presidente di Community.

Il comitato scientifico sarà diretto da Stefano Mainetti, Co-direttore scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano e sarà composto anche da Edoardo Lozza, Professore Ordinario presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Maurizio Benzi, Head of Digital Strategy Consulting di Casaleggio Associati. Il coordinamento delle attività della Fondazione Sarà assicurato da Stefano De Vita, Direttore Generale. 

Matteo Caroli, presidente Fondazione FAIR

FAIR si impegna a fronteggiare le complessità del Gioco Responsabile con indipendenza, rigore scientifico e trasparenza” ha dichiarato Matteo Caroli, Presidente della Fondazione. “Approfondiremo tematiche cruciali come i comportamenti, la comunicazione, la relazione con i giocatori e l’uso e l’impatto della tecnologia per contribuire concretamente alla promozione di un modello di Gioco Responsabile basato su evidenze e conoscenze approfondite. Ci impegneremo anche per favorire il rafforzamento delle normative, delle azioni istituzionali e dei comportamenti delle imprese per una concreta diffusione del gioco responsabile”.

Nei prossimi mesi la Fondazione sarà impegnata a promuovere un modello di ricerca indipendente per fornire dati e stimoli alle istituzioni e a tutti gli attori del settore, sensibilizzare gli stakeholder attraverso la promozione di linee guida comuni, sostenendo l’adozione attiva di un modello condiviso di Gioco Responsabile capace di portare in Italia sia proposte innovative che standard e misure già sperimentate con successo all’estero.

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FEEXPO 2024, l’appello dell’amusement: regole chiare e un quadro normativo indipendente

Il filo conduttore della manifestazione è la volontà del settore di ‘staccarsi’ dal mondo delle slot

Rilanciare il settore dell’amusement attraverso una netta separazione dagli apparecchi con vincita in denaro. Abbracciare le nuove tecnologie e le nuove tendenze dell’intrattenimento. Dialogare con politica ed enti regolatori per tutelare un comparto di grande importanza sociale ed economica. Questo è quanto emerso da FEEXPO 2024, la seconda edizione della fiera sull’amusement, che anche quest’anno si è tenuta a Bergamo

Tre giorni di eventi, panel, manifestazioni e conferenze dal 27 al 29 febbraio, nella più grande fiera italiana dedicata esclusivamente alle famiglie, agli operatori del settore e agli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro. Ben 63 espositori provenienti da 14 regioni italiane diverse e da 4 Stati esteri hanno messo in mostra, sui 6.500 mq della Fiera di Bergamo, il meglio dell’Amusement: dai giochi tradizionali a quelli virtuali, passando per i parchi divertimento, i videogiochi, gli Esports e la realtà aumentata.

Associazioni e autorità al taglio del nastro di FEEXPO 2024

Promossa da Consorzio FEE e Promoberg, Family Entertainment Expo 2024 mira ad essere un punto di riferimento in Italia per un settore che coinvolge 60mila addetti e centinaia di imprese, che lavorano nell’ambito della produzione, distribuzione e gestione. Realtà e professionisti che arrivano a 500mila se si tiene conto anche del front office e dei settori amministrativi. 

A tutto questo, si aggiungono gli ingressi di oltre 3.000 operatori nel corso della manifestazione. Un tale successo che ha spinto gli organizzatori ad annunciare già le date anche per la terza edizione, che si terrà sempre alla Fiera di Bergamo da martedì 25 a giovedì 27 febbraio 2025 e sarà aperta al pubblico.   

Tiziano Tredese, presidente FEE

L’appuntamento è stato molto importante per fare il punto della situazione sul presente e il futuro dell’amusement in Italia, tra necessità giuridiche e normative. A tal proposito Tiziano Tredese, Presidente del Consorzio FEE, ha sottolineato: “La fiera è andata molto bene, siamo molto soddisfatti, sia per quello che abbiamo visto da parte degli espositori, sia per quanto riguarda gli eventi e le conferenze. Storicamente, questa fiera verrà ricordata per la visita di ADM. Se otterremo dei risultati, sarà anche grazie a questa visita. Da Bergamo vogliamo far capire che il decreto del maggio 2021 va assolutamente riscritto pensando al mondo che ci circonda. Il nostro è un divertimento sicuro e per famiglie”. 

Alessandro Lama, presidente Federamusement

“La fiera è stata strepitosa. L’anno scorso era certamente una scommessa e l’abbiamo vinta, quest’anno abbiamo fatto ancora meglio con oltre 60 espositori e stiamo già pensando di espanderci nel 2025, con un altro padiglione da 6.000 metri quadrati. Abbiamo tracciato un percorso che ci deve vedere vincenti, siamo l’unica fiera italiana dedicata all’amusement e puntiamo ad affermarci anche a livello europeo. Questa è la fiera dell’amusement, per le famiglie e i bambini”, ha invece detto Alessandro Lama, Presidente Federamusement Confesercenti.

Apparecchi senza vincita in denaro e comma 6 da tenere ben distinti, quindi. Questo è stato il filo conduttore che ha collegato gli interventi degli esperti, intervenuti nel corso dei vari panel e conferenze della fiera. L’avvocato Cino Benelli, ad esempio, ha sottolineato: “Il nostro legislatore considera gli apparecchi senza vincita in denaro come l’anticamera del gioco d’azzardo. Quindi, per gli apparecchi comma 6 e comma 7, al di là della concessione (prevista solo per il comma 6), si applica la stessa normativa, con le stesse sanzioni. Comma 6 e comma 7 sono quindi assolutamente equiparati e questo non va bene”.

L’avvocato Benelli (sinistra) e il magistrato Ceglie (destra)

Della stessa idea il dottor Donato Ceglie, magistrato di grande esperienza: “A leggere le norme e i decreti attuativi della materia del gioco, mi è venuto il mal di testa. C’è una confusione totale, è necessario un quadro normativo di riferimento che marchi una netta differenza tra comma 6 e comma 7. L’equiparazione tra comma 6 e comma 7 deve essere dichiarata illegittima, ma non è facile perché ci sono di mezzo lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali. Mai come in questo momento storico, ben venga un gioco che si traduca in un intrattenimento sano, allegro e formativo”.

“La normativa sull’amusement è frastagliata e complicata. Si deve andare verso una disciplina univoca, che abbracci anche Esports e Sale LAN. La prospettiva è quella del riordino, come per il gioco con vincita in denaro”, il monito dell’avvocato Travia (Studio Lorenzoni). A proposito di Esports e Sale-LAN, di particolare interesse il convegno “Esports e Amusement: tra regolamentazione e opportunità di business”, che ha visto il confronto tra imprenditori ed esponenti di un settore che ha bisogno, al pari dell’amusement, di un quadro normativo chiaro e preciso al più presto.

Esports e amusement a confronto a Bergamo

Sergio Milesi, presente a Bergamo nella doppia veste di CEO di LOG e rappresentante Astro, ha commentato: “Sugli Esports è necessario quanto prima un inquadramento normativo. Per quanto riguarda l’amusement, è arrivato il momento di una confederazione di tutte le associazioni, per parlare con una unica voce verso il governo. Il mondo dell’intrattenimento deve subire una deregolamentazione, non può essere associato al settore delle vincite in denaro, non c’è niente di pericoloso nelle nostre attrezzature, il nostro è un mondo di puro intrattenimento. E’ assurdo che sia associato al gioco d’azzardo”.

“Un imprenditore non dovrebbe essere considerato fuorilegge, se non c’è una legge. Purtroppo il sistema italiano non riesce a stare al passo coi tempi – il pensiero di Luigi Caputo, CEO e founder dell’Osservatorio Italiano Esports – Abbiamo presentato il White Paper alla Camera dei Deputati, la parte parlamentare e di normativa è essenziale. E’ importante cominciare a creare un ponte tra amusement e gaming, dobbiamo far conoscere questo settore, perché la conoscenza è fondamentale in tutte le sedi, istituzionali e politiche”.

A fargli eco è Alessio Cicolari, CEO di AK Informatica: “Il problema è che adesso la palla è in mano al legislatore, ADM ha fatto tutto ciò che poteva, ma ora è la politica a dover agire e questo è il problema. E’ il momento che la politica capisca che gli Esports danno lavoro, creano indotto, anziché avere paura di questo settore. Il problema non è l’apparecchio in sé, ma come viene utilizzato”.

Roberto Marai, presidente FaroPlay

Infine, il punto di vista degli operatori dalle parole di Roberto Marai, presidente FaroPlay: “Bisogna dare una mano a questo settore, che soffre a causa dell’accostamento con gli apparecchi comma 6. Tutti noi imprenditori italiani dovremmo essere trattati alla stessa stregua, tutti abbiamo bisogno di avere certezze, di poter lavorare e di poter investire senza ricevere brutte sorprese. Non possiamo essere equiparati agli apparecchi che pagano denaro, con le stesse regole stringenti”.

Tante voci ma un unico coro: il mondo dell’amusement deve cambiare ed evolversi e per farlo ha bisogno di staccarsi dalla normativa sugli apparecchi comma 6 con vincita in denaro. Associazioni e aziende aspettano tutele e regole chiare: la palla passa al governo, alla politica e ad ADM. 

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Ucraina: una medaglia per la cura dei bambini che hanno subito traumi di guerra

La medaglia sarà distribuita con la collaborazione di Poste Italiane

In occasione del secondo anniversario dell’invasione dell’Ucraina (24 febbraio), l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha realizzato la medaglia in bronzo denominata ‘Due anni di resistenza ucraina’, coniata dalla Zecca dello Stato su progetto degli studenti della scuola dell’Arte della Medaglia.

La medaglia raffigura sul dritto la statua Berehynia, simbolo del patriottismo ucraino e protettrice della libertà, realizzata dallo scultore Anatoliy Kushch nel 2001. La statua domina il Monumento all’Indipendenza dell’Ucraina eretto in piazza dell’Indipendenza a Kiev. In basso, “DCCXXX” a indicare i 730 giorni di resistenza del popolo ucraino alla guerra di aggressione russa dall’inizio dell’invasione. Sullo sfondo, elementi della mappa dell’Europa.

Sul rovescio è raffigurato in un cerchio il “tryzub”, il tridente dell’emblema ucraino. Nel giro, la scritta “DAREMO ANIMA E CORPO PER LA NOSTRA LIBERTÀ”, tratta dall’inno nazionale ucraino.

La medaglia, distribuita in collaborazione con Poste italiane, avrà un costo di vendita di 150 euro. Per ogni medaglia venduta, 65 euro saranno destinati al centro di riabilitazione Unbroken Kids dell’ospedale pediatrico St. Nicholas di Leopoli, che si occupa della cura fisica e psicologica dei bambini che hanno subito traumi di guerra.

Poste Italiane, sostiene l’iniziativa benefica mettendo a disposizione la rete degli Uffici Postali e gli Spazi Filatelia con una campagna di informazione dedicata.

La medaglia è acquistabile: attraverso i canali online del Poligrafico (www.shop.ipzs.it) e di Poste italiane (filatelia.poste.it); nei punti vendita di IPZS di Piazza Verdi 1 e del Museo della Zecca in Via Salaria 712; in tutti gli Uffici Postali e nei negozi Spazio Filatelia.

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FEEXPO 2024: a Bergamo la fiera dell’intrattenimento per famiglie

Previsti anche incontri e conferenze tra rappresentanti e operatori del settore per discutere presente e futuro dell’Amusement in Italia

L’attesa è finita e dal 27 al 29 febbraio Bergamo si conferma capitale dell’Amusement. Dopo il grande successo della prima edizione, torna infatti anche nel 2024 Family Entertainment Expo, la più grande fiera italiana dedicata esclusivamente agli operatori degli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro e a chi desidera investire nel settore. 

Le aziende del Consorzio FEE avranno l’opportunità di mettere in mostra i migliori prodotti e servizi del panorama italiano ed internazionale, per una manifestazione dedicata non solo agli addetti ai lavori, ma anche alle famiglie, ai bambini e agli appassionati di tutte le età. Conferenze, panel e incontri tra operatori, associazioni e professionisti daranno vita ad un sano confronto sul presente e il futuro del settore dei giochi senza vincita in denaro.

Nel 2023 la prima edizione di Family Entertainment Expo ha raccolto un grande successo e numerosi consensi tra il pubblico e gli addetti ai lavori. Per questo Promoberg e il Consorzio FEE, organizzatori e promotori dell’evento, hanno deciso di rilanciare anche per il 2024, con ancora più espositori (il 15% in più rispetto al 2023) e iniziative. Ben 63 espositori provenienti da 14 regioni italiane diverse e da 4 Stati esteri, metteranno in mostra, sui 6.500 mq della Fiera, il meglio dell’Amusement: dai giochi tradizionali a quelli virtuali, passando per i parchi divertimento, i videogiochi e la realtà aumentata. Un appuntamento importante per gli imprenditori che lavorano nel comparto, una nuova occasione per scoprire le tendenze relative all’Amusement italiano e internazionale. Ingresso gratuito, previa registrazione sul sito https://feexpo.it/fiera-bergamo-2024/. Orari: dalle 10:00 alle 18:00.

In Italia il settore coinvolge 60mila addetti e centinaia di imprese che lavorano nell’ambito della produzione, distribuzione e gestione. Realtà e professionisti che arrivano a 500mila se si tiene conto anche del front office e dei settori amministrativi. Un comparto enorme che richiede attenzione anche a livello istituzionale e politico.

A fare gli onori di casa, nel corso della presentazione di FEEXPO 2024, Luciano Patelli, presidente Promoberg: “Dopo il buon debutto nel 2023, abbiamo ulteriormente rafforzato la collaborazione con il Consorzio FEE, per ampliare e allestire al meglio un evento ‘business to business’ nato per essere l’appuntamento di riferimento dei professionisti del divertimento puro (che esclude quindi qualsiasi attività che contemplano vincite in denaro). Pur essendo un evento B2B, lo stesso genera nel contempo ricadute molto importanti anche per gli utenti finali, rappresentati nella stragrande maggioranza dei casi da interi nuclei familiari, ovvero dai bambini più piccoli a chi ha la fortuna di essere diventato bisnonno. Stiamo quindi parlando di imprese che, nei vari ruoli (produttori, importatori e gestori), rappresentano una delle importanti filiere dell’economia italiana, e che svolgono un altrettanto significativo ruolo sociale, perché consentono di utilizzare parte del nostro tempo libero, nel segno del divertimento puro, da passare insieme agli amici e agli affetti più cari. Sottolineo – spiega Patelli – uno dei plus che i partecipanti della prima edizione hanno ben evidenziato, dato dalla Fiera di Bergamo, oggetto di un recente intervento che l’ha resa ancora più innovativa e sostenibile, e dalla sua collocazione strategica sullo scacchiere della mobilità, al centro di una delle macroregioni più importanti a livello mondiale. La Fiera si trova ad una manciata di chilometri dall’autostrada A4, dalla stazione FS e dall’aeroporto internazionale BGY (terzo scalo italiano per numero passeggeri, con oltre 140 collegamenti in tutta Europa, Nord Africa e Medio Oriente) è perfetta  soprattutto per i nostri eventi nazionali e internazionali, come nel caso di FEE”.

Tiziano Tredese, Presidente del Consorzio FEE, ha invece dichiarato: “Anche quest’anno il consorzio FEE in collaborazione con Promoberg ha rinnovato la kermesse dell’Amusement e in questa seconda edizione abbiamo aumentato, viste le tante richieste, lo spazio a disposizione degli espositori. Registriamo inoltre un forte incremento anche per quanto riguarda il pubblico. Avremo tantissimi buyer nazionali e internazionali e, rispetto alla prima edizione, è stata anticipata la data della Fiera per dare il tempo agli operatori di acquisire le nuove tecnologie per essere pronti per la stagione estiva. Speriamo – conclude Tredese – che tale successo faccia comprendere ai nostri referenti istituzionali e alle forze di governo, l’importanza del lavoro di tante imprese italiane nella diffusione del sano divertimento per famiglie. Si tratta infatti di una fiera per il puro amusement, senza alcuna contaminazione dai giochi con vincita in denaro, al pari di quelle di Londra e Orlando. Speriamo che ADM venga alla fiera a vedere cosa facciamo e chi siamo. Abbiamo fatto una scelta specifica anche sui giochi da esporre, senza dare spazio a quei prodotti su cui ci sarebbe potuto essere un minimo dubbio”.

Tiziano Tredese, presidente Consorzio FEE

“Anche quest’anno Federamusement ha voluto rinnovare il patrocinio alla Fiera FEE per ribadire ancora una volta l’importanza dell’Amusement, un settore sempre più trainante per tante imprese italiane. Un sodalizio, quello tra noi e il Consorzio, a garanzia del gioco sano per bambini e famiglie – il commento di Alessandro Lama, Presidente Federamusement Confesercenti – La splendida cornice della Fiera di Bergamo darà la giusta visibilità al settore che rappresenta un eccellenza nel campo dell’imprenditoria. Ed è certamente essenziale avere una fiera dedicata, perché permette di ancora di più di caratterizzare l’importanza, permettetemi etica del nostro mondo proiettato al divertimento per le famiglie e per i giovani, così lontano dal mondo dell’altro gioco quello con le vincite in denaro. Inoltre ritrovarsi a Bergamo ci permette di dare un segnale unitario al mondo politico con il quale ci stiamo confrontando per dare la giusta dignità imprenditoriale al mondo dell’Amusement. Questa fiera non è un obbiettivo raggiunto, c’è ancora tantissimo da fare, con le amministrazioni facciamo un passo avanti e due indietro – ha proseguito Lama – C’è ancora un grandissimo equivoco tra gli apparecchi con vincite in denaro e il nostro settore, purtroppo il legislatore stesso fa confusione e quando parla di gioco pensa subito alle lotterie e alle scommesse. Quindi la politica applica all’amusement gli stessi criteri. Dobbiamo far vedere chi siamo, abbiamo ancora tantissima strada da fare e questa fiera è solo l’inizio. Un anno fa, parlando con le istituzioni e la politica, siamo riusciti a garantirci un’altra proroga e a creare un nuovo codice Ateco per il nostro settore, ma è solo il punto iniziale di un percorso molto difficile”.

Alessandro Lama, presidente Federamusement-Confesercenti

Luigi Caputo, Founder e CEO dell’Osservatorio Italiano Esports, ha infine detto: “La nostra presenza al FEEXPO  rappresenta un passo significativo nel collegare due settori complementari che finora non hanno sfruttato a pieno questa vicinanza. Gli Esports stanno diventando un elemento fondamentale nell’intrattenimento contemporaneo e FEEXPO sarà il palcoscenico perfetto per celebrare questa unione. L’Osservatorio Italiano Esports giocherà un ruolo fondamentale in questi processi. La lungimiranza di FEEXPO nell’aprirsi al futuro ha consentito all’ecosistema Esports italiano di trovare finalmente un luogo adatto in cui confrontarsi e sviluppare nuove opportunità”.

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ICE 2024, a Londra ma con la testa in Italia: la riforma del gioco protagonista in fiera

Grande successo per l’ultima edizione britannica, dal 2025 appuntamento a Barcellona

Si è conclusa con un grande successo di pubblico, espositori e operatori l’ICE 2024 di Londra, la più grande fiera europea del gioco che per l’ultimo anno ha avuto luogo nella capitale britannica. Un gran finale prima del trasferimento a Barcellona dal 20 al 22 gennaio del 2025.

Come sempre, l’ICE ha visto le più grandi aziende del mondo esporre i propri prodotti più innovativi, dalle scommesse alle slot passando per i pagamenti digitali e gli Esports. Tutto il mondo dell’intrattenimento e del gaming si è dato appuntamento a Londra, dove anche i regolatori e i legislatori dei vari paesi hanno avuto modo di confrontarsi.

Proprio in quest’ottica, tra gli operatori italiani presenti in fiera ha tenuto banco in questi giorni (dal 6 all’8 febbraio) la questione del riordino del settore, che sta completando il suo iter parlamentare in questi giorni. Durante l’evento di Londra, a Roma venivano ascoltate in audizione le associazioni del settore, un momento di grande importanza che ha animato le discussioni anche all’ExCel di Londra. Ed alcuni spunti sono stati ripresi durante le interviste con il direttore di Agimeg, Fabio Felici.

In particolare, sul tema del riordino, è intervenuto da Londra Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech: “La riforma del settore del gioco pubblico è una opportunità di crescita e di stimolo nella ricerca di nuove soluzione operative”. “Anche nel 2024 il focus rimane quello di consolidare e incrementare le nostre quote di mercato anche grazie all’introduzione di nuovi strumenti progettati per migliorare sempre di più la customer journey con soluzioni accattivanti e originali, look&feel e attenzione alla sicurezza del consumatore in ogni momento della sua esperienza di gioco”.

Stessa linea anche per l’avvocato Stefano Sbordoni, esperto del settore: “Penso che questo riordino debba essere visto alla luce delle evoluzioni del mercato e della indubbia capacità degli operatori italiani di adattarsi a qualsiasi mutamento. Va ricordato che siamo stati i leader in Europa nella regolamentazione dell’online e dei volumi transatti. Quindi, l’Italia è un paese che, attraverso il suo regolatore e i suoi operatori, ha dimostrato di saper fare il meglio. Il costo della concessione dell’online a 7 milioni di euro può essere un investimento difficile da supportare se si ha una dimensione medio-piccola. E’ comprensibile la perplessità degli operatori, ma anche altri Paesi stanno valutando costi così alti”.

“La nostra posizione è critica perché volevamo una riforma che comprendesse sia la parte fisica sia la parte dell’online – ha sottolineato Maurizio Ughi, figura storica del settore in Italia e vicepresidente dell’associazione Agisco – invece il governo ha scelto la strada più facile, che però non è quella più giusta. Il problema è che governo e ADM stanno dialogando solo con i grandi concessionari, mentre quello che manca è la tutela del pubblico e dei clienti che frequentano le agenzie e i centri di gioco”.

Sulla stessa linea anche Domenico Distante, presidente della Sapar: “non siamo d’accordo su parecchi punti e lo ribadiamo anche oggi. Il costo di 7 milioni a concessione a qualcuno fa comodo, ma per le piccole e medie imprese italiane invece si tratta di un prezzo troppo elevato che mette in difficoltà parecchie realtà – le sue parole – Si tratta di una scelta che va ad escludere dal mercato molte aziende”. “Queste piccole realtà hanno fatto tanto in questi anni, anche nella lotta all’illegale, e ora non vengono prese in considerazione da una scelta politica che le esclude dal mercato. Purtroppo notiamo con molto dispiacere che non viene tutelata la libertà di impresa, quando invece da parte nostra siamo sempre stati di fianco a tutti i governi, di qualsiasi colore o fazione politica. L’attuale governo, che ha sempre detto di avere a cuore le piccole e medie imprese, non sta invece mantenendo nei fatti queste parole: speriamo possa fare marcia indietro”.

“Il riordino, per come è attualmente presentato, ci lascia molto perplessi. Il segmento dell’online è da anni un fiore all’occhiello dell’offerta di gioco pubblico in Italia. Ogni intervento in profondità dovrebbe essere ben valutato e condiviso con tutti gli attori coinvolti. Vedere invece il costo delle concessione portato a 7 milioni di euro appare come un segno di ridimensionamento del mercato visto che porterebbe alla scomparsa di numerosi operatori e la conseguente perdita di posti di lavoro. Ed un grosso rischio si corre anche con l’annullamento del sistema delle skin e la riduzione di operatività dei pvr. Il rischio è quello che tutte queste realtà, messe all’angolo dal riordino, si spostino verso il mercato illegale con un importante travaso di risorse, senza parlare dell’assoluta mancanza di tutela per l’utenza”, ha fatto eco Marco Castaldo, CEO di Microgame.

Di tutt’altra linea infine il pensiero di Alexander Martin, CEO di SKS365: “Abbiamo molta fiducia nel governo italiano, finalmente è stato abbandonato il vecchio sistema delle proroghe delle concessioni e andiamo verso un nuovo periodo più favorevole agli operatori. Ci si potrà assicurare una licenza per più tempo e con maggiore stabilità, senza dover utilizzare le proroghe come successo in passato e questo è positivo. Sono fiducioso che il Parlamento approvi la riforma in tempi brevi per attuarla entro la fine dell’anno, questo stabilizzerà tutto il settore aiutando le aziende che operano nell’online in Italia”.

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Bergamo si conferma anche nel 2024 capitale dei giochi senza vincite in denaro

Torna la seconda edizione del Family Entertainment Expo

Dopo il successo del 2023, Bergamo si appresta a ospitare nuovamente il Family Entertainment Expo dal 27 al 29 febbraio 2024. La fiera, dedicata agli operatori dell’intrattenimento senza vincita in denaro, promette di essere un evento imperdibile per professionisti e appassionati del settore.

Un palcoscenico per l’intrattenimento di qualità

Le aziende del Consorzio FEE avranno l’occasione di esibire prodotti di intrattenimento italiani e internazionali, in un evento che non solo è rivolto agli addetti ai lavori ma si estende anche a famiglie e appassionati di tutte le età. La Fiera di Bergamo si trasformerà in un vivace parco giochi, con divertimento e intrattenimento come protagonisti assoluti.

Più spazio, più espositori

L’edizione 2024 si preannuncia ancora più grande, con un aumento dello spazio espositivo e del numero di espositori, grazie al successo ottenuto dalla prima edizione. Il mondo dell’intrattenimento, dai giochi tradizionali a quelli virtuali, sarà rappresentato in tutte le sue sfaccettature.

Il settore dell’Amusement in Italia coinvolge decine di migliaia di addetti e centinaia di imprese. È un comparto di grande rilievo che richiede attenzione a livello istituzionale e politico, un punto sottolineato dall’aumento degli espositori e dalla forte partecipazione di pubblico e buyer nazionali e internazionali.

Obiettivi futuri

Il consorzio FEE, in collaborazione con Promoberg, si impegna a rinnovare e potenziare l’evento, rispondendo alle numerose richieste di spazio espositivo e anticipando la data della fiera per prepararsi alla stagione estiva. L’evento gode del patrocinio di Federamusement, che insieme al Consorzio promuove un’offerta di intrattenimento sano e adatto a bambini e famiglie.

Il Family Entertainment Expo si configura come una piattaforma ideale per imprenditori, per presentare prodotti, stringere accordi e concludere affari. Con incontri importanti e tavoli tecnici in programma, il settore si prepara a un futuro ricco di opportunità e innovazione.

Gli eSports sbarcano a FEEXPO

L’Osservatorio Italiano Esports (OIES), leader nell’analisi e promozione degli Esports in Italia, sarà partner del Consorzio FEE e la Fiera di Bergamo, per integrare il dinamico mondo degli Esports in FEEXPO 2024.

L’introduzione degli Esports a FEEXPO 2024 rappresenta un passo significativo verso l’ampliamento e la diversificazione dell’offerta della fiera. Questa mossa strategica non solo riconosce la crescente rilevanza degli Esports nell’ecosistema dell’intrattenimento italiano ma mira anche a creare un ponte sinergico tra gli Esports e l’ampio panorama dell’intrattenimento tradizionale.

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Giochi, le associazioni di categoria: “Il riordino riguardi anche il gioco fisico e non solo l’online”

Le rappresentanze hanno illustrato i rischi di un riordino incompleto

Presso la sala stampa della Camera dei Deputati si è tenuta la conferenza promossa e organizzata dall’Istituto Milton Friedman, denominata “Gioco: un solo mercato, un solo riordino”.

Il riordino del gioco online e del gioco fisico del comparto dei giochi deve avvenire necessariamente in contemporanea. Per la prima volta, la maggior parte delle associazioni di categoria che rappresentano il settore del gioco legale in Italia: ACADI, SAPAR, ASTRO, EGP-FIPE, Logico e ACMI si sono presentate unite e compatte per denunciare i rischi che corre il settore se il Governo non adotta politiche regolatorie ed economiche corrette ed uniformi, riformando contestualmente le regole che interessano l’intero settore e non soltanto alcuni segmenti dello stesso mercato, generando invece così disparità tra i diversi prodotti e segmenti dello stesso peraltro impattando asimmetricamente sulla politica sanitaria di tutela dell’utente.

Il consesso ha visto la partecipazione delle più rappresentative associazioni di categoria del settore, sono intervenuti: Alessandro Bertoldi, Direttore Esecutivo dell’Istituto Milton Friedman; Geronimo Cardia, Presidente di ACADI (Confcommercio); Emmanuele Cangianelli, Presidente di EGP (FIPE); Domenico Distante, Presidente di SAPAR; Armando Iaccarino, ASTRO (Confindustria); Moreno Marasco, Presidente di Logico; Gennaro Parlati, Presidente di ACMI; Ezio Stellato, Responsabile delle Politiche Fiscali dell’Istituto Friedman.

“Il settore del gioco legale ha bisogno di una riforma organica immediata che interessi tutti i segmenti di mercato, l’attuale quadro normativo e gli interventi regolatori che il Governo si accinge a fare creano e creeranno ancora una volta disparità favorendo il mercato illegale e condizionando pesantemente il libero mercato. Noi proseguiamo la nostra strenua battaglia in difesa della libertà d’impresa, della legalità e contro il proibizionismo e l’ingerenza dello Stato nelle naturali dinamiche di mercato.” – Così Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Friedman, moderatore dell’evento ha aperto la conferenza stampa.

“Sosteniamo il riordino integrato di tutti i canali distributivi e dei diversi prodotti di gioco, per un’offerta di giochi pubblici pienamente competitiva contro la concorrenza illegale. Richiediamo la chiara regolamentazione dei servizi di pagamento a supporto del gioco online, tale da permettere scelte multicanale dei consumatori nel gioco legale senza snaturare le peculiarità dei titoli concessori del retail o dell’online. Il riordino integrato è urgente anche per superare le sterili misure proposte finora che pretendono di fare prevenzione con distanziometri e limitazioni orarie solo per alcuni prodotti, regolando invece a livello nazionale la formazione specifica per gli esercenti ed i controlli all’accesso delle aree di gioco, abilitanti i registri di autoesclusione dei giocatori” – dichiarato da Emmanuele Cangianelli, Presidente EGP (FIPE).

“Da oltre un decennio il mercato dei giochi in denaro soffre di interventi frammentari e parziali” – dichiara Geronimo Cardia, presidente di Acadi – “Un approccio politico che ha avuto impatti negativi sia sugli obiettivi di interesse pubblico, come legalità ed erario, ma anche su imprese e lavoratori del settore, oltre che sul primario interesse del contrasto al disturbo da gioco d’azzardo. Occuparsi prima del “riordino” del gioco a distanza rispetto a quello del retail significa ridurre il gettito complessivo del comparto, il presidio di legalità sul territorio, la tutela del giocatore, i livelli di occupazione e significa inoltre soffocare le piccole e medie imprese”, ha concluso Cardia.

“Come Sapar rappresentiamo centinaia di Piccole e medie imprese del gioco pubblico di Stato. Le imprese del comparto del gioco pubblico danno lavoro a circa 150.000 lavoratori e garantiscono un gettito di circa 11 milioni di euro (dati 2022) oltre a costituire un presidio di legalità insostituibile. Riteniamo che portare avanti il riordino del settore, a condizioni poco accessibili per la maggior parte degli operatori, sia dannoso per tutta la filiera del gioco. I punti per noi davvero irrinunciabili sono inoltre il riconoscimento del ruolo delle piccole e medie imprese di gestione e la tutela della raccolta negli esercizi generalisti” – È quanto dichiarato da Domenico Distante, Presidente SAPAR.

“I primi 20 anni del “sistema del gioco pubblico“ hanno definito le caratteristiche delle filiere del gioco; filiere costituite da qualche centinaio di aziende, circa 70 nel mondo dell’online, che danno lavoro a più di 150.000 addetti. Filiere, inoltre, sempre più trasversali sia rispetto ai diversi giochi che ai canali di offerta. E’ questa trasversalità che rende unico il modello del gioco pubblico e necessario un riordino che interessi contemporaneamente tutti i comparti del settore, con un occhio particolare per tutte quelle piccole e medie aziende nazionali che sono alla base di una nascente rete italiana del gioco. Queste aziende sono un patrimonio per il settore che va salvaguardato a fronte di improvvide decisioni sulle condizioni di accesso al mercato del gioco che scardinerebbero l’attuale equilibrio da subito per l’offerta online ed il prospettiva per il circuito retail.” – E’ quanto dichiarato da Armando Iaccarino, ASTRO.

“Il settore del gioco legale esprime il proprio disappunto per l’occasione persa di un organico riordino complessivo e coordinato, con un approccio discutibile, nel metodo e nel merito. È ingiustificato un incremento drastico del costo concessione online a 7 milioni di euro, 35 volte rispetto ai 200.000 euro del 2018. Si prevede una partecipazione al bando online non superiore a 20 concessionari rispetto ai 91 esistenti: concorrenza falcidiata. Oltre a non sciogliere il nodo pubblicità e sponsorizzazioni, si profila una singolare “sanatoria” dei Punti Vendita e Ricarica, senza gara pubblica e con costo annuo irrisorio, anziché una procedura competitiva e un valore congruo” – È quanto dichiarato da Moreno Marasco, Presidente Logico.

“L’ACMI ritiene di fondamentale importanza valorizzare e sviluppare il lavoro fatto in questi anni dalle piccole e medie imprese di produzione, distribuzione e gestione, con oltre 45mila lavoratori impiegati (dati CGA), pianificando, tutti insieme, un futuro stabile e sostenibile a garanzia del consumatore e dell’intera filiera” – È quanto dichiarato da Gennaro Parlati, Presidente ACMI.