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Buechele (ceo Novomatic Italia): “Il futuro del gaming è nella sicurezza e nell’innovazione tecnologica”

I giocatori devono potersi divertire con un’offerta adeguata, moderna e sicura

La visione futura dell’azienda, basata su innovazione, ricerca e responsabilità è stato il punto centrale delle dichiarazioni di Markus Buechele, CEO di Novomatic Italia, durante l’evento “Il grande circolo dei sogni”.

“La nostra idea è che si debba andare verso un futuro in cui si possano confrontare le imprese dal punto di vista di prodotto e approccio commerciale”, ha detto Buechele. “Come vediamo il futuro del gaming in Italia? Come dovranno essere i prodotti sui quali puntare dopo questo riordino normativo? Novomatic produce giochi e tecnologie per il gaming in tutto il mondo e vi posso dire che il focus, anche in Italia, è sempre su chi usa i nostri prodotti, cioè sul giocatore.”

“I protagonisti dei prodotti sono i giocatori e cerchiamo di lavorare seguendo i loro gusti, le loro preferenze. In tal senso, quando creiamo giochi pensiamo ai nostri clienti, ai nostri giocatori quando gli mettiamo a disposizione un nuovo cabinet o quando studiamo i layout delle nostre sale, luoghi di intrattenimento a 360 gradi.”

“Pensare al giocatore vuol dire anche offrirgli divertimento, dargli delle certezze anche grazie alla sicurezza dei nostri sistemi. Ci impegniamo tutti i giorni nell’elevare sempre di più il livello di sicurezza e di affidabilità della nostra offerta. Offrire prodotti basati sulle tecnologie più moderne e mantenere il focus come continua evoluzione tecnologica: questo fa la differenza.”

“Novomatic ha i migliori centri ricerca e sviluppo in tutto il mondo. Per l’Italia abbiamo un Centro Ricerca e sviluppo impegnato a dare un tocco italiano ai nostri prodotti. Offrire game content in maniera omnichannel è oggi uno standard, ma offrire tecnologie multichannel che completano la nostra offerta retail senza sostituirla è la vera sfida tecnologica attuale.”

“Il nostro impegno tecnologico sarà, anche in futuro, affiancato da un impegno economico importante che riserveremo, oltre che per i prodotti e sistemi, anche per i vari bandi e concessioni in arrivo. Il nostro gruppo si propone come partner dello Stato per tutte le concessioni e bandi in arrivo, dal Lotto alle scommesse, dall’online al Bingo, ecc.”

“Il nostro obiettivo è sempre la crescita che interpretiamo come qualificazione dei prodotti e gestione ottimale dell’offerta in un mercato libero e equo. E se guardiamo alla distribuzione dell’offerta legale, abbiamo ormai raggiunto un equilibrio che va mantenuto. Siamo anche pronti a riqualificarlo, ma non più a ridurlo. E in quello che facciamo ci guida sempre un impegno etico importante.”

La responsabilità verso lo Stato, gli utenti e l’ambiente è centrale per Novomatic. L’azienda collabora con le istituzioni, le forze dell’ordine e le università per garantire un servizio di gioco sicuro e legale. Buechele ha evidenziato l’impegno di Novomatic nel garantire un gioco responsabile e nella tutela dei lavoratori del settore.

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La Campania: un modello per il gioco pubblico da replicare a livello nazionale

Formazione e informazione e no al proibizionismo, le basi del sistema del gioco pubblico nella regione

Questa mattina, in occasione del “No Gambling Day”, si è tenuta una conferenza stampa presso Palazzo Santa Lucia a Napoli per presentare le attività dell’Osservatorio Regionale sul Disturbo del Gioco d’Azzardo (DGA).

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha sottolineato alcuni dati statistici del Dipartimento delle tossicodipendenze della Presidenza del Consiglio, evidenziando una crescita delle dipendenze tra i giovani sotto i 18 anni e un aumento esponenziale tra le donne. De Luca ha evidenziato che il gioco d’azzardo è una parte della società italiana che soffre, connessa alla sofferenza psichica e all’uso dei social media tra i giovani.

De Luca ha dichiarato: “La sfida è difficile. Dobbiamo considerare i fondi disponibili, che a livello nazionale sono circa 50 milioni di euro. In Campania, l’Osservatorio svolge un ruolo importante supportando la regione nelle sue azioni concrete. Abbiamo potenziato il supporto psicologico sul territorio”.

Parlando dei gestori del gioco, De Luca ha evidenziato l’importanza di una formazione adeguata per individuare i soggetti patologici e proteggere i minori dai punti di gioco fisici. Ha sottolineato la necessità di una stretta collaborazione tra enti locali, gestori e operatori del settore.

Il presidente dell’Osservatorio, Aniello Baselice, ha evidenziato “l’importanza della formazione e dell’interazione con gli operatori del settore”.

Per Gennaro Sosto, presidente di Federsanità Campania, la “regolamentazione del gioco online e dell’educazione sociale è molto importante. Il “Modello Campania” include un Registro di Autoesclusione per il gioco online e una comunicazione mirata alle fasce vulnerabili”.

Il dott. Biagio Zanfardino (Tutela della Salute e Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale) ha sottolineato le azioni tempestive della regione per arginare i problemi legati al gioco. “L’integrazione delle azioni e la capillarizzazione dei servizi sono i pilastri dei piani regionali”.

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Gioco pubblico e sicurezza all’Università di Salerno: il punto con accademici, istituzioni e operatori

La fotografia del settore al convegno “Il sistema Italia per la sicurezza del gioco pubblico”

Si è tenuto all’Università degli Studi di Salerno, nella sede di Fisciano, il convegno “Il sistema Italia per la sicurezza del gioco pubblico: dalla prevenzione al controllo, dalla tutela dell’utente a quella degli operatori”, organizzato dall’Osservatorio Internazionale sul Gioco. L’evento è stata l’occasione per fare luce sul comparto del gioco in Italia, tramite gli interventi di accademici ed esperti del settore, con la moderazione del direttore di Agimeg, Fabio Felici. 

Ad aprire i lavori Ornella De Rosa, dell’Università degli Studi di Salerno, presidente dell’Osservatorio: “Parlare di gioco in Italia e fare una storia del gioco non è facile, è un argomento visto in maniera troppo negativa, c’è molto pregiudizio in questo settore. Si parlava solo di gioco d’azzardo, poi negli ultimi tempi si è riusciti a far passare la tematica del gioco pubblico, dove c’è lo Stato che governa”, le sue parole.

Tra gli interventi quello di Antonietta Megaro, Simas Università degli Studi di Salerno: “Il mercato del gioco pubblico è un sistema, vale a dire una rete di attori che interagiscono e tutti convergono verso un fine ultimo e comune. Siamo di fronte a un mercato complesso, con interessi privati ma anche attori pubblici con interessi pubblici. Poi abbiamo anche interessi sociali, incentrati sulla necessità di mitigare i rischi relativi alla dipendenza. Il fine ultimo di questo sistema è quello della sicurezza. Il marketing può essere di supporto, perché esiste un gap di comunicazione, si ha difficoltà a comunicare col giocatore”.

Intervenuto anche il prof. Sergio Giuntini, Università di Roma Tor Vergata: “I concorsi a pronostici esistono da sempre, da prima della guerra e poi si sono sviluppati nel dopo guerra tramite il Coni e i governi. Il Totocalcio è diventata la principale forma di finanziamento dello sport italiano, è diventato il più grande gioco di massa della Prima Repubblica. Il Totocalcio è diventato popolarissimo, ha reso il calcio lo sport più amato in Italia”. 

Dopo gli accademici, parola poi alle associazioni, alle istituzioni e agli operatori del settore. Luca Turchi, Dirigente Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha detto: “La tutela del giocatore avviene già selezionando l’operatore di gioco, perché se si seleziona un concessionario che ha certe caratteristiche tecnologiche, allora stai già garantendo sicurezza e tutela al giocatore. Per gli operatori legali, verifichiamo che tutta la rete di vendita sia gestita da soggetti affidabili. Allo stesso tempo, cerchiamo di contrastare la rete illegale, sia fisica che online”. 

Luca Turchi, ADM

Francesco Gatti, Ceo di Bull Gaming: “Il discorso della sicurezza nel nostro settore è un cardine perché la norma è molto rigida e pone dei paletti tecnologici importanti. Noi abbiamo la responsabilità di dare un prodotto sicuro. La sicurezza in questo ambito deve avere un aggiornamento continuo, anche tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale”.

Per Elisabetta Cesi, Owner Ladybet e Comitato Scientifico “Ludi Universum” Unisa: “Se vogliamo rimanere nel settore ed evitare che il gioco fisico scompaia, dobbiamo essere bravi ad investire soprattutto nella formazione non solo tecnologica ma anche della filiera, alzando gli standard qualitativi e migliorando l’offerta di gioco. L’aiuto della tecnologia potrebbe portare il settore ad offrire all’esterno una presentazione diversa, togliendo i retaggi culturali negativi e i pregiudizi”. 

Da destra: Emilio Zamparelli, Stefano Sbordoni, Prof.ssa Megaro, Francesco Gatti, Fabio Felici, Luca Turchi, Prof. Giuntini, Elisabetta Cesi, prof.ssa De Rosa

L’avvocato Stefano Sbordoni, esperto del settore, ha invece dichiarato: “Non è possibile proibire il gioco, perché il suo volume è costante nel tempo. Al massimo si può spostare da un contesto a un altro, quindi dall’illegale al legale. Il divieto e il proibizionismo non hanno alcun effetto sui volumi di gioco. Attaccare il gioco legale e vietare la pubblicità ha effetti devastanti su tutti, giocatori, Erario, collettività, e questi soldi andranno all’illegale”.

“Il settore del gioco è un aiuto importante per le tabaccherie, che rappresentano la rete di punti di assistenza al cittadino più capillare del paese. Per noi il settore del gioco è fondamentale, ci sostiene e ci consente di alzare la serranda ogni mattina. In questo contesto, prima di tutto viene la tutela del consumatore”, il commento di Emilio Zamparelli, presidente di STS

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Il gioco pubblico in Italia: riordino questione territoriale e cortocircuiti istituzionali

Presentato al Senato il libro dell’avvocato Cardia dedicato ai temi caldi del settore

Il gioco pubblico, in particolare il settore del fisico, al centro delle discussioni oggi in Senato. Si è tenuta infatti, presso la sala Caduti di Nassirya, la presentazione del libro dell’Avv. Geronimo Cardia, “Il gioco pubblico in Italia: riordino questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”. La moderazione è stata affidata ad Alessandro Bertoldi, Direttore Esecutivo dell’Istituto Milton Friedman.

L’evento ha rappresentato l’occasione per confrontarsi su tutti gli aspetti e le problematiche del settore del gioco in Italia, con attenzione al gioco terrestre, non ancora coinvolto nella riforma.

“Il gioco pubblico fornisce 11 miliardi di euro di gettito e 150.000 posti di lavoro, è un settore molto importante per l’economia. Parliamo di gioco pubblico legale quindi se trascuriamo il gioco legale apriamo gli spazi all’illegale. Lo Stato deve avere tutto l’interesse a tutelare il gioco legale per aspetti economici e sociali. La delega fiscale è un’occasione per riordinare un settore fondamentale. Certezza e stabilità devono essere i principi cardine”, le parole di Tommaso Miele, Presidente aggiunto della Corte dei Conti.

Domenico Distante, presidente Sapar

Domenico Distante, presidente della Sapar, ha dichiarato: “Tutto ciò che facciamo come piccole e medie imprese lo facciamo per lo Stato, per le casse dello Stato e per la tutela della legalità. Ma siamo continuamente in balia dei provvedimenti degli Enti Locali, non abbiamo certezze. Noi siamo partner dello Stato, garantiamo tutela sul territorio, ma ogni giorno viviamo sulle montagne russe per le decisioni dei sindaci e delle amministrazioni locali che ci penalizzano, vanificando gli investimenti. Chiediamo solo di poter lavorare tranquillamente”.

Il Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Mario Lollobrigida, ha detto: “Stiamo lavorando con gli Enti Locali per trovare nuovi accordi tramite una nuova Conferenza Unificata. Bisogna rivedere il discorso del distanziometro e dei luoghi sensibili, questi provvedimenti vanno assolutamente rivisti. Poi necessario prevedere la compartecipazione degli Enti Locali e delle Regioni nelle entrate derivanti dal gioco”.

Mario Lollobrigida, ADM

Per Armando Iaccarino, presidente del Centro Studi Astro: “Bisogna porsi l’obbiettivo di una razionalizzazione sul territorio tale che garantisca l’attività dei soggetti privati, il controllo del settore pubblico, e il controllo di una domanda di gioco sempre crescente. Le restrizioni non hanno portato ad alcuna diminuzione della domanda, anzi c’è un aumento. La regolamentazione del settore deve basarsi su analisi di carattere scientifico e non su idee di carattere politico. Le due parole d’ordine sono formazione e tecnologia”. 

Gennaro Parlati, presidente di ACMI, ha invece detto: “Siamo davvero a un passo dalla soluzione dei problemi? Purtroppo la strada è lunga e difficile. Ci dimentichiamo dei rischi del gioco online. Si parla di equilibrio, che non può prescindere dal coinvolgimento del settore ai tavoli che stanno lavorando al riordino. Chiediamo con fermezza di essere coinvolti, come associazioni e operatori, di essere coinvolti nel processo di riordino”.

“Distanziometri e limitazioni degli orari sono regole stupide, che non raggiungono minimamente gli obbiettivi prefissati, non hanno alcuna utilità sui giocatori patologici, anzi generano spostamenti verso l’illegalità. Le imprese si aspettano un atto politico e legislativo, di attuazione della delega fiscale. Tutte le imprese che investono nel settore devono essere messe nelle condizioni di poter continuare a farlo”, il pensiero di Emmanuele Cangianelli, presidente di EGP-Fipe.

Geronimo Cardia

Le conclusioni sono infine state affidate all’autore del libro, l’avvocato Geronimo Cardia: “Questo è un libro tosto, difficile, devo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato oltre alle istituzioni. Abbiamo messo sul tavolo argomenti delicati. I distanziometri e i luoghi sensibili sono stati concepiti in modo sbagliato, così come gli orari. Non si può fare di tutta un’erba un fascio. Ogni volta che c’è una norma bisogna capire se risponde ai principi di tutela dei giocatori, degli operatori, del gettito. Invece ci sono tanti cortocircuiti istituzionali. Nel libro cerchiamo di dare delle risposte. La rete generalista è quella più debole, più attaccata, e la formazione è utile anche per i tabaccai e i baristi che svolgono un ruolo prezioso”. 

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Fiumara (ceo GBO Italy): “Il futuro del gioco va verso la multicanalità”

In Italia la digitalizzazione del gioco è aumentata ma c’è ancora molto da fare

Si è svolta a Roma la prima edizione dell’Italian Gaming Expo, un importante evento dedicato al mercato del gioco in Italia. Il programma ha incluso panel e conferenze per esplorare lo stato attuale e le prospettive future del settore. Alessandro Fiumara, ceo di GBO Italy, ha parlato del nuovo mercato dell’online e dello sviluppo del gioco omnichannel.

Si prospetta in Italia un nuovo mercato dell’online, con il riordino del settore che è diventato legge. Come vedete questo mercato nel breve e medio termine?

“Sono molto fiducioso riguardo al futuro di questo mercato, che ha già dimostrato negli ultimi anni di saper rispondere efficacemente alle esigenze dei consumatori. Con il recente riordino ora legge, attendiamo con ottimismo le sue implementazioni nei prossimi mesi. È un riordino equilibrato, focalizzato sulla protezione del giocatore e sulla definizione di regole chiare, essenziali per ogni operatore. In Italia, la digitalizzazione del gioco è aumentata significativamente, soprattutto con la spinta della pandemia, anche se rimaniamo ancora indietro rispetto ad altri paesi. Prevedo una crescita continua nell’adozione di strumenti digitali, motivata dalle tendenze di consumo e dal recente riordino del settore”.

Anche il dato delle scommesse è incoraggiante, sta recuperando tanto terreno, un bel segnale che arriva dal mercato

“Sì, ciò conferma che la crescita del canale digitale non esclude il canale fisico. Risponde a una crescente esigenza dei consumatori, che in Italia come altrove, si aspettano un’esperienza di gioco multicanale e omnicanale, sia online che nei punti vendita”.

Che 2024 sarà per Lottomatica?

“Puntiamo a continuare lungo le linee già stabilite: offrire un’esperienza di consumo coinvolgente e di alta qualità, sempre con un occhio di riguardo alla protezione del giocatore. La sicurezza e il benessere dei nostri utenti sono essenziali per la nostra crescita futura e rimarranno al centro della nostra strategia a lungo termine”.

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Italian Gaming Expo: il futuro del gioco pubblico nell’evento di Roma

Tanti gli argomenti sul tavolo, dalla riforma del mercato alle nuove tendenze tecnologiche, fino alla tutela dei giocatori

Si è tenuta a Roma la prima edizione dell’Italian Gaming Expo, una due giorni dedicata al settore del gioco, delle scommesse e dell’intrattenimento. Panel e conferenze hanno animato le giornate con tutti i maggiori esponenti del settore che si sono succeduti sul palco della manifestazione.

Dal riordino del gioco online alla necessità di un intervento anche nel comparto del gioco fisico, passando per le nuove frontiere del gioco e i dati sul settore in Italia, fino ai risvolti dell’intelligenza artificiale sul mercato, l’industria è stata analizzata a 360 gradi.

Nella giornata inaugurale di giovedì 18 aprile, a dare il via ai lavori è stato Mario Lollobrigida, direttore dei giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: “Come ADM siamo in prima linea per quanto riguarda la legalità, la sicurezza e la protezione dei consumatori. Apprezziamo il profilo scientifico ed internazionale dell’evento, visto che il modello italiano è un punto di riferimento per molti Paesi. Siamo voluti intervenire anche perché il settore del gioco pubblico è in un delicato momento di transizione e quindi necessita della massima trasparenza”.

Mario Lollobrigida

Il convegno di apertura ‘Il futuro sostenibile del gaming’ ha poi aperto le discussioni. Presente Gennaro Schettino, Chief of External Relations & Communication di Lottomatica. “Il riordino si basa su tre pilastri principali: la tutela della legalità, quella del consumatore e del gettito erariale. Il mercato necessita di stabilità delle regole, strada già intrapresa con il riordino del gioco online e che speriamo arrivi presto anche per quello fisico. Stiamo parlando di un settore che coinvolge circa 20 milioni di italiani”, le sue parole.

Insieme a lui sul palco anche il Direttore degli Affari Istituzionali di Sisal, Giovanni Emilio Maggi, che ha dichiarato: “La riforma del gioco era molto attesa. I 7 milioni di costo delle concessioni online vanno visti in prospettiva, anche considerando il grande aumento dei volumi del gioco online. Uno dei temi per recuperare il gap con gli altri paesi è la tutela dei consumatori, ovvero cercare di prevenire i disturbi da gioco piuttosto che intervenire in seguito”.

Italian Gaming Expo

Nel corso della stessa tavola rotonda, l’intervento anche di Michele Sessa, Direttore degli Affari Istituzionali di Snaitech: “I pilastri su cui si fonderà il futuro di questo settore sono: la regolazione, la sostenibilità, la tecnologia e responsabilità sociale. La riforma ha posto le basi per il nuovo mercato del gioco, l’industria ha bisogno di regole chiare e di una stabilità fiscale. Auspichiamo che ci sia una revisione della normativa attuale anche in merito alla pubblicità”.

Di particolare interesse, nella giornata inaugurale, è stato anche il panel “Come continuare a generare valore e garantire un vantaggio competitivo nel settore?”, al quale ha partecipato Marco Castaldo, CEO di Microgame: “In Italia c’è una tendenza di spostamento di valore dal retail all’online. È un fenomeno che è stato accelerato dalla pandemia, ma era in corso da tempo. Ora, con il nuovo bando, si sta andando verso una concentrazione degli operatori di gioco online poiché il costo della concessione ridurrà inevitabilmente la platea degli operatori – ha commentato – Nel nuovo mercato dell’online è sempre più importante l’innovazione per la tutela degli utenti e un’offerta di gioco personalizzata”.

All’Italian Gaming Expo di Roma protagoniste anche le istituzioni e le associazioni di settore. Sempre nella prima giornata, il presidente EGP-Fipe, Emmanuele Cangianelli, ha parlato durante il panel “Per un gioco davvero sicuro: la scienza comportamentale”. Questo il suo monito: “Dopo anni di incertezza politica c’è la sensazione che ci sia una inversione di tendenza e che possa arrivare una riforma anche per il retail, dove, nonostante la crescita del gioco online, passa la gran parte dei giocatori. C’è ancora molto da fare e le questioni spinose da risolvere sono tante”.

Al suo fianco sul palco Elisabetta Poso, direttore Ufficio Apparecchi da Intrattenimento di ADM: “ADM nel suo ruolo di regolatore ha come priorità la prevenzione e il contrasto al gioco patologico. Al di là delle restrizioni normative, l’approccio verso il gioco deve avvenire sempre in maniera responsabile. La legge delega ci ha dato lo spunto per nuove modalità per usufruire del gioco. E sono importanti anche le caratteristiche dei nuovi apparecchi che potranno aiutare a prevenire comportamenti sbagliati”.

Nella seconda giornata di venerdì 19 aprile, invece, di particolare interesse è stato il panel “Trasformare la diversificazione in vantaggio: multicanalità e omnicanalità nel gaming online”. Tra i protagonisti Marco Bedendo, direttore generale di Microgame: “Non mi sorprende che le scommesse siano il prodotto più omnicanale, ma invece c’è ancora molto da fare per quanto riguarda i casinò games, la cui proposta tra retail e online è molto differente”, ha detto.

“L’omnicanalità è un tema al centro dello sviluppo di molte aziende con l’obiettivo di far vivere al giocatore del fisico anche l’esperienza dell’online”, ha invece dichiarato Alessandro Fiumara, ceo GBO (Lottomatica Group). “Bisogna fare in modo che le due esperienze siano il più simili possibile. E’ importante anche facilitare il passaggio da fisico a digitale”. 

“Dopo tanti anni di attesa, finalmente il riordino del gioco pubblico è entrato nella testa della politica. Al centro, in questo momento, c’è la questione territoriale che richiede tempi più lunghi. E’ tempo di mettere ordine alle norme, distanze e orari ad esempio, affrontando il problema consapevolmente”. E’ quanto ha dichiarato invece Geronimo Cardia, presidente di ACADI, durante il suo intervento alla Tavola Rotonda “La questione territoriale: alla ricerca di un equilibrio sostenibile. Sul disturbo da gioco d’azzardo ci vuole una visione globale e non settoriale”. 

Nel corso dello stesso panel, il presidente del centro studi di Astro, Armando Iaccarino, ha dichiarato: “Interventi efficaci sono possibili solo dopo una approfondita analisi della domanda di gioco, non solo dell’offerta. Tutti abbiamo interessa ad eliminare i rischi, ma attaccando l’offerta non si trova la soluzione.Guai a non capire che l’efficacia degli interventi si ottiene attraverso un’analisi approfondita della domanda”.

Domenico Faggiani dell’Anci ha invece detto:C’è una grande attenzione da parte degli amministratori locali sul tema della tutela del cittadino. Il mondo del gioco non va criminalizzato perché è un settore legale e che dà lavoro. Sono necessarie regole certe per il futuro del settore e per facilitare il compito degli enti locali, in un contesto di omogeneità sul territorio”.

Per l’Assessore del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta: “Il modello Campania può essere utile per trovare un equilibrio tra la legislazione nazionale e l’applicazione sul territorio. L’errore principale di questi anni è l’aver pensato che fosse possibile per gli enti locali legiferare senza avere un quadro normativo generale. È positivo che il Governo stia provando a fare il riordino, anche se avrei preferito che online e fisico fossero trattati e riordinati nello stesso momento”. 

“Nel 2023 il 13% dei controlli nel settore dei giochi ha dato luogo a criticità. A breve introdurremo nuovi applicativi con l’intelligenza artificiale che ci aiuterà nell’attività quotidiana”. È quanto ha detto il Direttore dell’Ufficio Controllo Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Luca Turchi, durante il panel “The regulatory audit: gli obiettivi della regolamentazione del Gaming e come vengono raggiunti”.

Il Chief Policy Officer di Playtech, Francesco Rodano, è stato invece ospite della tavola rotonda “Dal gioco responsabile al gioco sostenibile – Evoluzione verso un approccio integrato al giocatore”. Queste le sue parole: “L’intelligenza artificiale è uno strumento che potrebbe fare la differenza anche nell’ambito del gioco responsabile. Mi auguro che l’industria, oltre ad avere esempi positivi singoli, cominci a lavorare con una strategia globale e inizi a condividere i risultati in questo ambito e le best practices utilizzate, per poter raggiungere dei risultati concreti”.

Tra i vari temi affrontanti nel corso dell’Italian Gaming Expo, anche quello della liquidità condivisa. Giuseppe Volpe, Managing partner Cuiprodest, ha dichiarato in proposito: “Abbiamo avviato delle iniziative per spiegare alle Istituzioni cosa fosse la liquidità internazionale nel poker: vuol dire far uscire i nostri giocatori dal recinto nazionale e consentire loro di giocare anche con gli stranieri, rivitalizzando un gioco bellissimo ma che si era avviato su di un binario morto. Siamo riusciti a destare interesse da parte delle Istituzioni, tecnici e Governo”. 

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Giochi e scommesse abusivi: maxi-operazione a Pistoia

Disposti anche sequestri per oltre 1 milione di euro

Duro colpo alla criminalità organizzata che opera nel settore dei giochi e delle scommesse. In particolare a Pistoia, nella giornata di oggi martedì 16 aprile, la Guardia di Finanza ha messo in atto l’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 12 soggetti, di cui 9 sottoposti alla misura della Custodia Cautelare in Carcere e 3 della misura degli Arresti Domiciliari con Braccialetto Elettronico.

L’operazione, vista la natura del settore interessato, è stata denominata “Endgame”. Gli indagati, di nazionalità italiana e cinese, sono indiziati di reati di vario genere tra cui anche l’associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di raccolta di giochi e scommesse, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, falso in atto pubblico, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Disposti anche sequestri per un valore complessivo di 1.184.000 euro circa. Il sequestro preventivo è stato disposto inoltre anche verso 3 sale giochi e scommesse, 5 società e 1 autovettura. Unitamente alle misure restrittive, sono state eseguite perquisizioni locali, domiciliari e personali.

Queste misure rappresentano l’esito di un’articolata attività investigativa, durata oltre un anno, che ha consentito di ricostruire l’esistenza di un vero e proprio “sistema” di scommesse illegali e clandestine. Tali scommesse si svolgevano sia online su appositi siti clonati, sia in luoghi fisici costituiti da sale slot nel comune di Prato, nominalmente riconducibili a cittadini cinesi ma di fatto in mano a due dei soggetti sottoposti a misura cautelare.

Oltre a questo è stato anche accertato un quadro di reiterate frodi fiscali ideate e gestite da uno degli indagati, cittadino cinese, in concorso con diversi altri soggetti, basate sull’intestazione fittizia della titolarità di imprese ad altre persone, sull’emissione di fatture false e sul trasferimento di consistenti somme di denaro in Cina. Gli indagati sono stati condotti presso le case circondariali di Prato, Pistoia e Pisa. 

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Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ok alle Linee di indirizzo antifrode

Alesse (dg ADM): ‘Attività che proietta Adm verso un modello amministrativo più moderno, dinamico ed efficiente’

Il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Roberto Alesse, ha presentato le Linee di indirizzo dell’azione antifrode dell’ADM predisposte dal direttore Sergio Gallo che, da agosto, ha assunto la guida della Direzione competente, incaricata della vigilanza su dogane, prodotti energetici e da fumo, gioco pubblico.

Le Linee di indirizzo hanno l’obiettivo di dare un forte slancio all’attività antifrode in concomitanza con la riorganizzazione amministrativa voluta da Alesse.

Coerentemente con l’unificazione degli uffici territoriali dell’ADM, le nuove Linee definiscono i presupposti per la costituzione di un’unica rete antifrode nazionale articolata su tre livelli: le strutture antifrode centrali (che si occupano di intelligence, investigazioni, rapporti con la DNA e la Procura europea e il coordinamento dei laboratori chimici), gli istituendi uffici regionali antifrode e le “aree verifiche e antifrode”.

Le Linee intendono armonizzare tutte le attività delle articolazioni centrali e territoriali dell’Agenzia, rafforzando il contrasto ai fenomeni fraudolenti dell’import-export, del commercio di prodotti energetici e del gioco pubblico in regime di concessione.

Le Linee di indirizzo disegnano, infatti, un’azione concertata, che consentirà a tutti gli Uffici centrali e territoriali dell’antifrode il massimo coordinamento operativo, e tracciano anche un interessante scenario riguardo al futuro e alle potenzialità dell’intelligenza artificiale nel contrasto delle condotte fraudolente.

“Puntiamo sull’importante attività antifrode, cuore pulsante dell’Agenzia, per rilanciarne l’intera operatività. Queste linee di indirizzo rafforzano la nostra azione, portata avanti in sinergia con l’Autorità giudiziaria e le Forze dell’Ordine, e proiettano l’Adm verso un modello amministrativo più moderno, dinamico ed efficiente” ha spiegato il direttore Roberto Alesse.

“Siamo certi di poter raggiungere gli obiettivi ambiziosi fissati da queste Linee di azione 2024”, ha detto Sergio Gallo, “grazie alle professionalità non comuni della Direzione centrale Antifrode ma anche degli uffici sul territorio. Viviamo il cambiamento di un’epoca, serve competenza e specializzazione ma anche una visione geopolitica del mondo, per dare tempestivamente delle risposte alle sfide che ci attendono”.

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Nasce Betsson.sport: gli sport minori diventano ‘maggiori’, con il supporto di Francesco Totti

Testimonial d’eccezione l’ex capitano della Roma: ‘Cerchiamo di portare tutti gli sport ai massimi livelli’

Il calcio come cassa di risonanza per aiutare tutti gli sport, anche quelli erroneamente considerati ‘minori’. E’ questo lo spirito che ha animato il lancio di Betsson Sport, una piattaforma nata per condividere con gli utenti contenuti esclusivi, interviste, notizie e highlights riguardanti numerose discipline sportive. Inoltre, grazie alla realizzazione di un vero e proprio sport club, il brand punta a diventare un polo di riferimento e un network che unisce realtà diverse sia a livello locale sia nazionale. 

Il progetto mira a valorizzare le squadre che entreranno a far parte del Betsson Sport Club, offrendo visibilità e sostegno a tutti i team che aderiranno al progetto, anche – e soprattutto – a quei club appartenenti a leghe meno blasonate e che godono di una minore visibilità.

Proprio per trasmettere i valori e lo spirito di questo progetto è stato scelto un brand ambassador d’eccezione come Francesco Totti, icona del calcio italiano e internazionale, universalmente riconosciuto sia per le sue eccezionali abilità calcistiche che per la sua straordinaria carriera. L’unione tra Betsson Sport e Totti è il simbolo del fervore per lo sport che li accomuna, del desiderio di fare la differenza con passione.

Francesco Totti

“Questo percorso esprime al meglio il mio impegno quotidiano a condividere la mia passione per lo sport – ha dichiarato Francesco Totti – Mi ha dato modo di entrare a far parte di un progetto meraviglioso, che punta a diventare un anello di congiunzione tra vari club sportivi, aiutandoli a valorizzarsi e a esprimere al 100% il loro potenziale”.

“E’ stata la stessa Betsson.sport a convincermi a sposare questo progetto, perchè ha le idee chiare, condivide con me la passione, la voglia e la convinzione di voler cercare di portare tutti gli sport ai massimi livelli”, ha proseguito l’ex capitano giallorosso. “Questa iniziativa merita un ’11’, perchè il 10 sarebbe troppo banale. Un 10 a scuola non l’ho preso mai, neanche a religione”, ha concluso sorridendo.

Stefano Tino

Stefano Tino, Managing Director di Betsson Group Italia, ha descritto la partnership con Francesco Totti come un’entusiasmante opportunità per consolidare il posizionamento del brand tra i principali attori nel campo dell’informazione e dell’intrattenimento sportivo.

“Il progetto nasce con lo scopo e l’idea di sostenere gli sport minori che solitamente godono di meno visibilità. E’ stato un lavoro lungo di un anno, in cui abbiamo cercato di utilizzare l’effetto amplificatore del calcio anche tramite Francesco Totti. Vogliamo cercare di dare una visibilità maggiore a quelli che sono chiamati sport minori, ma che noi vogliamo far diventare ‘maggiori’”, le sue parole.

Tino ha proseguito: “Nel 2024 vedremo una Betsson che ha investito tanto e continuerà ad investire per un futuro importante. Abbiamo una struttura molto organizzata, prima di fare questo progetto e di lanciare il brand in Italia, abbiamo lavorato per un anno tutti i giorni, perché entrare nel mercato italiano non è semplicissimo. Quindi ci siamo strutturati, abbiamo lavorato più del solito, analizzando il contesto e i trend futuri”.

Da sinistra: Tino, Totti e Criscitiello

Alla presentazione del progetto, che si è tenuta a Roma, presente anche il CEO e direttore di Sportitalia, Michele Criscitiello: “Siamo molto orgogliosi che la Folgore Caratese sia la prima squadra di calcio che condivide la splendida iniziativa di Betsson.sport. Abbiamo accolto questa iniziativa con molto piacere. Siamo orgogliosi di avere nuove maglie da domenica con Sportitalia e Betsson.sport”.

Campagna (ct Nazionale pallanuoto)

Infine, anche il il ct della Nazionale di pallanuoto Alessandro Campagna ha commentato l’iniziativa: “Betsson.Sport aiuta i club ad avere più visibilità e valorizzare le storie di quei campioni che fanno ore di allenamento al giorno, si sacrificano per non avere poi quella grande visibilità e quei grandi guadagni che ci sono in altri sport. Quando si ha la passione per qualcosa, bisogna seguire il proprio cuore e cercare di esprimere tutto ciò che si ha. Betsson.sport sta sfruttando il calcio per aiutare gli altri sport“.

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Calcio e scommesse: ad Enada 2024 l’importanza di un rapporto ‘interrotto’ dal Decreto Dignità

Report Uefa ‘Il 23% di sponsorizzazioni arriva dal settore del betting’

Lo sport, il decreto dignità ed il divieto di pubblicità di giochi e scommesse sono stati tra gli argomenti trattati ad Enada 2024, la più importante fiera del settore in Italia.

Tra le varie conferenze, di particolare interesse è stato il panel “L’impatto del betting sul futuro dell’industria dello sport”, moderato dall’ex vicepresidente della Serie C, Marcel Vulpis e con Barbara Beltrami (Kindred), Valerie Peano (EGLA), Cristoph Winterling (dir. Marketing Bologna FC), Stefano Deantoni (Infront) e Giovanni Palazzi (StageUp).

Barbara Beltrami, Kindred

“Il Decreto Dignità ha penalizzato gli operatori e ci ha impedito di comunicare il brand e far capire al consumatore quale fosse l’offerta di gioco regolamentata, esponendolo a rischi. Questo ha causato grandi disparità tra gli operatori – ha detto la Country Manager di KindredBarbara Beltrami – Il Decreto Dignità è stato approvato solo per propaganda e senza dati scientifici alla sua base. Chi ha introdotto questa misura non conosce il settore e ha agito senza colpire veramente dove poteva essere il problema. La cosa più grave è che questa scelta ha anche causato problemi economici. Spesso si demonizza questo comparto, cosa che non avviene all’estero. La sponsorizzazione è uno strumento non solo di marketing, ma permette di creare un engagement con il proprio pubblico e dare qualcosa in più”.

Valerie Peano, Egla

“Il divieto di pubblicità è talmente onnicomprensivo che abbraccia anche le sponsorizzazioni, è nato per una scelta di pancia del Governo in carica all’epoca. Il fallimento del divieto di pubblicità è esemplificato dal fatto che calciatori di Serie A hanno piazzato scommesse su siti illegali, senza capire che quella non fosse l’offerta di gioco regolamentata in Italia. Ciò è uno degli effetti del divieto, ovvero quello di non far distinguere bene il legale dall’illegale. Il rapporto tra società di betting e sport è molto profondo anche in merito all’integrità degli eventi sportivi. Molte volte, infatti, sono gli stessi operatori che segnalano flussi anomali di scommesse e possibili match-fixing”, ha invece detto la founder dell’European Gambling Lawyers & AdvisorsValerie Peano. “Il Governo, attraverso il riordino, può dare un nuovo impulso. Nel testo che circola è presente una timida apertura da questo punto di vista e può fare ben sperare”.

Giovanni Palazzi, StageUp

Il presidente di StageUpGiovanni Palazzi, si è soffermato sui numeri: “In Italia, il mercato delle sponsorizzazioni è andato meglio del previsto e per quest’anno si prevede che cresca del 6%. A livello sportivo le sponsorizzazioni pesano per 780 milioni di euro. La crescita di quest’anno è motivata dai futuri importanti eventi. Il calcio, ovviamente, è il principale interlocutore con il 67% del totale. L’ultimo report della Uefa ha mostrato che il 23% delle sponsorizzazioni deriva dal betting. La reintroduzione del mercato italiano porterebbe certamente a più risorse per il sistema sportivo”.

Cristoph Winterling, Bologna FC

“Credo sia chiaro a tutti che l’industria del betting sia veramente fondamentale per lo sport. Il settore delle scommesse ci ha spesso aiutato a creare delle opportunità per i nostri tifosi. Non sono solo investimenti economici, ma opportunità che hanno permesso a molte persone di vivere esperienze uniche. Lo sport è la nona industria del Paese con un fatturato di 22 miliardi di euro e la crescita di questa industria è stata aiutata dal betting. Questo decreto ci ha impedito di sensibilizzare le persone sui pericoli del gioco e distinguere bene i siti legali da quelli illegali”, il pensiero di Cristoph Winterling, direttore Marketing Bologna FC.

Stefano Deantoni, Infront

Infine Stefano Deantoni, direttore marketing di Infront: “Prima del Decreto Dignità avevamo notato un aumento delle sponsorizzazioni dal mondo del betting. Siamo una società di intermediazione e nel 2017 eravamo arrivati ad avere una fetta importante del fatturato di Infront, ovvero il 30%. Purtroppo, dopo l’approvazione del Decreto Dignità siamo al 15% di fatturato che deriva dall’infotainment. Questo fa ben capire che il sistema sportivo ha avuto meno risorse andando ad impattare la competitività dei club italiani nei confronti del resto d’Europa. Dunque, ci auguriamo che vengano approvate almeno delle vie di mezzo come la promozione attraverso testimonial o comunicazioni in sovraimpressione che possano permettere di rendere consapevoli gli utenti di quali siano i siti di gioco legale”.