Proposte per la sostenibilità, la legalità e la tutela delle imprese di gestione
Rilancio del settore degli apparecchi da intrattenimento: questa la parola d’ordine su cui si incentra la nuova stagione di Sapar voluta dal presidente Sergio D’Angelo e che è stata anche al centro dell’incontro tra una delegazione dell’associazione ed il Direttore dei Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Mario Lollobrigida.
La delegazione di Sapar era costituita dal presidente Sergio D’Angelo, dal vice presidente Francesco Gatti e dall’avvocato Francesco Badolato. È stato un incontro che si è svolto in un clima di grande cordialità e spirito di collaborazione.
Al centro dell’incontro alcuni dei temi più importanti per il settore degli apparecchi da intrattenimento ed in particolare per l’attività delle imprese del made in Italy. Quest’ultimi sono stati presentati al direttore di ADM come una figura imprescindibile per la sicurezza e la tutela dei giocatori ed il contrasto all’illegalità, rappresentando una vera e propria prima linea di legalità sul territorio.
La Sapar ha espresso grande preoccupazione per il futuro delle aziende di gestione nel nuovo bando.
È stata accolta con interesse anche la proposta di un nuovo apparecchio che dovrebbe prevedere la riduzione della perdita oraria fissa, l’aumento del payout al ed il contestuale abbassamento del Preu, l’aumento della vincita massima e innovazioni tecnologiche per aumentare la sicurezza degli apparecchi. L’obiettivo è introdurre sul mercato un apparecchio con maggiori tutele per il giocatore e rilanciare la raccolta, diminuita negli ultimi anni (-30% nel periodo 2019-2024), garantendo anche il gettito erariale. ADM ha accolto favorevolmente la proposta, che valuterà in attesa di ricevere un progetto articolato, tenendo conto anche della continuità del gettito erariale che potrebbe rappresentare un elemento di resistenza da parte della politica. Si è discusso anche dell’importanza di innovazioni sugli apparecchi per renderli più attrattivi proprio nell’ottica del contrasto al gioco illegale.
Si è toccata la problematica dei contratti stipulati tra esercenti e concessionari e delle penali per i recessi e le disdette spesso eccessive. In tal senso la Sapar ha proposto l’introduzione nella nuova concessione, tra i contenuti minimi dei contratti della filiera, la facoltà di inserimento di penali o corrispettivi per i recessi che comunque tutelino la libertà contrattuale e la facoltà di scelta dei concessionari da parte delle parti contrattuali più deboli.
Tra gli argomenti dell’incontro non poteva non trovare spazio anche la parte dedicata ai Comma 7. Si è discusso di proposte di rilancio complessivo del settore al di là di singoli aspetti come l’aumento del limite di vincita sui comma 7 A o sui comma 7 C bis e l’introduzione del monitor interattivo sui 7 A, proposte attualmente bloccate dalla politica. È stato sottolineato come questo segmento di mercato sia rimasto bloccato agli inizi degli anni 2000, quando rappresentava un’eccellenza a livello internazionali e che oggi si trova ad essere il fanalino di coda in Europa. Tenuto anche conto che il mercato italiano attualmente è fermo sotto molti punti di vista e fa fatica ad importare nuovi prodotti, Sapar si farà parte diligente per proporre innovazioni sugli apparecchi.
Tutte le proposte hanno registrato un grande interesse da parte dell’Agenzia, che ha apprezzato le dettagliate spiegazioni del presidente Sergio D’Angelo, del vice presidente Francesco Gatti e dell’avvocato Francesco Badolato, confermando che ADM terrà in considerazione tutti i suggerimenti presentati.
Insomma si è trattato di un incontro molto costruttivo, mirato a realizzare un modello di gioco sostenibile, con al centro la tutela dei giocatori, la prevenzione di comportamenti a rischio, la salvaguardia degli interessi erariali ed il sostegno alle imprese di gestione.
Una nuova regola per valorizzare i vivai italiani e offrire pari opportunità ai giovani extracomunitari nati in Italia
Nel mondo del calcio in Italia viene nuovamente messa alla ribalta la questione dei giocatori extracomunitari. Questa volta la proposta, che può cambiare notevolmente i quadri generale del sistema pallone in Italia, arriva direttamente dall’agente FifaAlessio Sundas.
La cosiddetta “Regola Sundas12” è stata presentata dallo stesso Sundas ai vertici del sistema calcistico italiano. “Pensata per tutelare e promuovere i giovani talenti italiani”, la proposta di Sundas mira a permettere ai giovani giocatori extracomunitari, anche quelli nati in Italia da genitori stranieri, “di ricevere lo spazio e le opportunità che meritano”, ha tenuto a precisare l’agente Fifa.
Una misura, questa, che apporterebbe evidenti benefici ai giocatori in termini di profili tecnici, sviluppo dei valori metrici e rappresenterebbe “un passo fondamentale anche verso la costruzione di un futuro più meritocratico e competitivo per il calcio italiano”.
Constatato il sofferente “stato di salute” del sistema calco in Italia – rendimento non particolarmente brillante della Nazionale italiana e il gap ancora da colmare da parte dei club italiani rispetto alla Premier League, Liga e Bundesliga in termini economici e di valori tecnici – Sundas ha così mirato a “rimettere i vivai al centro del progetto, restituendo fiducia e spazi ai settori giovanili italiani”.
Una proposta al passo coi tempi che abbraccia l’innovazione e l’uso della tecnologia passando dai dati, con l’algoritmo Kbi (Key Biometric Indicators), parte del progetto Algortithm Soccer, che, come specificato dall’agente, “permette di analizzare oggettivamente le performance dei calciatori attraverso indicatori biometrici e tecnici“.
La “Sundas12 Rule” offre, dunque, un’opportunità quasi unica per abbracciare il cambiamento e chiede al sistema calcio italiano di creare le condizioni normative per attuarlo, dal momento che “i vivai languono, le società si affidano a logiche di breve termine, e il talento – quello vero – spesso resta bloccato, frenato da barriere che hanno poco a che vedere con lo sport”.
Per “un calcio più equo e meritocratico“, l’appello di Sundas è stato lanciato a Federazioni, club, dirigenti e allenatori per accantonare tutta quella serie di cavilli burocratici e lasciar spazio all’ascolto “di proposte coraggiose come questa”, ha dichiarato Sundas.
L’attività lotterie si è consolidata nel 2024 grazie alle ottime performance dell’Italia
International Game Technology PLC (“IGT”), quotata al NYSE con il nome IGT, operante come Brightstar Lottery (“Brightstar”, la “Società”), ha annunciato di aver portato a termine la vendita del business Gaming & Digital a una società holding detenuta da fondi gestiti da affiliate di Apollo Global Management, Inc., quotata al NYSE con il nome APO, in data 1° luglio 2025. A partire dal 2 luglio 2025, Brightstar inizierà a operare alla Borsa di New York con il nome di Brightstar Lottery, e il nuovo simbolo azionario, BRSL. Il codice CUSIP della Società rimarrà invariato e gli attuali azionisti non dovranno fare nulla.
“La vendita delle attività del business Gaming & Digital posiziona Brightstar verso un futuro ricco di opportunità”, ha dichiarato Marco Sala, Presidente Esecutivo di Brightstar. “La distribuzione equilibrata dei proventi, con una significativa riduzione dell’indebitamento, un rilevante ritorno di capitale agli azionisti, il finanziamento degli investimenti per la crescita e il miglioramento dei rendimenti, riflettono l’impegno costante del Consiglio nel creare valore per gli azionisti”.
“Da oggi inizia una nuova fase per la Società, costruita su una lunga tradizione di soluzioni responsabili e sostenibili fornite attraverso prodotti, servizi, tecnologie e competenze” ha affermato VinceSadusky, CEO di Brightstar. “Sono estremamente orgoglioso del team Brightstar, il cui approccio innovativo e la dedizione al servizio dei clienti delle lotterie di tutto il mondo rappresentano le basi della solida posizione finanziaria e dell’affidabilità dei flussi di cassa della Società.”
La Società ha ricevuto circa $4.0 miliardi di proventi netti in contanti, che saranno destinati come segue:
$2.0 miliardi utilizzati per adempiere agli impegni contrattuali precedentemente comunicati per la riduzione del debito:
Rimborso integrale delle obbligazioni Senior Secured in USD al 4,125% con scadenza ad aprile 2026 e delle obbligazioni Senior Secured in EUR al 3,500% con scadenza a giugno 2026.
Prepagamento di €300 milioni sui Term Loan con scadenza a gennaio 2027.
L’importo residuo sarà destinato al prepagamento delle linee di credito revolving con scadenza a luglio 2027.
$1.1 miliardi di ritorno agli azionisti:
Il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato un dividendo straordinario in contanti per gli azionisti ordinari pari a $3.00 per azione. La data di registrazione è fissata al 14 luglio 2025 e il pagamento avverrà il 29 luglio 2025.
Il Consiglio ha inoltre autorizzato un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie da $500 milioni della durata di due anni, che sostituisce quello precedente.
$500 milioni per finanziare parzialmente i futuri pagamenti relativi alla licenza Lotto in Italia.
$400milioni per esigenze aziendali generiche.
La Società intende mantenere una solida struttura finanziaria, con un rapporto di leva finanziaria netta target (debito netto/EBITDA rettificato ultimi 12 mesi)1 pari a circa 3.0x, supportato dalla generazione di robusti flussi di cassa. Su base pro forma – includendo circa $100 milioni di costi residui post-closing, il pagamento anticipato della nuova licenza Lotto in Italia e la restituzione agli azionisti di $1.1 miliardi – la leva finanziaria netta al 31 marzo 2025 risultava pari a 3.5x.
[1] Il debito netto, la leva finanziaria netta, l’EBITDA rettificato e il debito netto pro forma sono indicatori finanziari non-GAAP. Per la definizione di debito netto, leva finanziaria netta e per la riconciliazione di debito netto ed EBITDA rettificato rispetto alle misure finanziarie con le voci più comparabili calcolate e presentate ai sensi dei principi contabili statunitensi (GAAP) al 31 marzo 2025, si rimanda al Comunicato sugli utili della Società del 13 maggio 2025, presentato alla Commissione per i Titoli e gli Scambi (Securities and Exchange Commission, SEC) tramite modulo 6-K in data 13 maggio 2025.
Attività Giochi e Servizi
Nel corso del 2024 IGT (dal 1° luglio ridenominata Brightstar) ha sottoscritto un accordo di cessione per 4,050 $bn dei business Gaming e Digital ad Apollo, che unitamente all’acquisizione contestuale di Everi, porterà alla creazione un gruppo globale focalizzato sul Gaming in cui De Agostini investirà acquisendo una partecipazione di minoranza. L’attuale IGT, al completamento dell’operazione previsto entro il terzo trimestre del 2025, sarà un pure player di Lotterie e cambierà la propria denominazione sociale in Brightstar. MarcoSalaproseguirà nel ruolo di Executive Chairman della società.
Conseguentemente le attività Gaming e Digital sono state riclassificate nel 2024 nelle discontinued operations. L’attività Lotterie di IGT ha consuntivato un 2024 in linea con le attese, anche se leggermente inferiore all’esercizio precedente, grazie soprattutto all’andamento molto buono dell’Italia, che ha compensato il rallentamento degli instants in Nord America e livelli di jackpot inferiori a quelli eccezionali dell’esercizio precedente. Molto soddisfacente la generazione di free cash flow registrata dalla società nel 2024. IGT per la parte Lotterie ha conseguito Ricavi Netti pari a 2.327 M€. Si evidenzia, infine, che IGT ha confermato, in un contesto molto competitivo, la concessione della gestione del Gioco del Lotto per ulteriori 9 anni fino al 2034, con un esborso pari a 2,23 €bn. La gara, recentemente conclusa, è nella fase delle verifiche cui seguirà la formale aggiudicazione da parte dell’Agenzia Dogane e Monopoli.
All’ippodromo La Ghirlandina di Modena confronto tra politica e il mondo dell’ippica italiana
Il comparto dell’ippica italiana torna a chiedere centralità nel panorama del gioco legale, in un contesto in cui, dopo anni di riforme parziali e scelte frammentate, il settore ha visto erodersi progressivamente la propria capacità di generare risorse per la filiera e per l’Erario. È questo lo scenario descritto a Modena, nella splendida location dell’ippodromo la Ghirlandina, durante la presentazione “Lo stato della riforma delle scommesse ippiche”, con il contribuito tecnico dell’Associazione di Filiera Ippica Nuova del dottor Giorgio Sandi, del dott. Alessandro Arletti, presidente della storica Società Modenese per l’Esposizione Fiere, Corse e Cavalli ed dei rappresentanti dell’ippica italiana.
Alessandro Arletti ha sottolineato in apertura come la riforma sia l’unico modo per riportare il trotto e il galoppo italiano al centro dell’interesse del pubblico. Le scommesse ippiche non sono solo un’occasione di svago per il pubblico, ma anche un canale concreto di raccolta fondi. Le scommesse consentono infatti di sostenere un sistema composto da persone che lavorano con passione e sacrificio: agricoltori, allevatori, allenatori e tanti altri professionisti che contribuiscono ogni giorno con immensi sacrifici a sostenere una filiera di primaria importanza nel nostro paese e a portare i cavalli italiani a vincere nel mondo. Dopo la lettura delle lettere inviate dal Presidente della Camera Lorenzo Fontana e dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è intervenuto Giorgio Sandi di Ippica Nuova.
Sandi ha ripercorso la storia dell’ippica italiane e esposto un dettagliato piano di rilancio della scommessa ippica. Tra declino dei volumi, calo delle risorse e frammentazione normativa, l’ippica italiana prova a ripartire con una riforma delle scommesse che possa sostenere la filiera e restituire competitività al settore.
Un comparto frammentato e indebolito
Dopo la chiusura di UNIRE e il passaggio delle competenze ad ASSI prima e al MASAF e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli poi, il settore ippico ha progressivamente perso peso. Se nel 1996 le scommesse ippiche generavano incassi superiori ai 5,4 miliardi di euro attualizzati, con una quota di mercato del 36%, nel 2021 il volume si era ridotto a 431 milioni di euro, pari allo 0,39% del mercato del gioco legale. Un declino aggravato dalla mancanza di un ente dedicato che potesse rappresentare gli interessi della filiera e sostenere l’ippica in termini di promozione e organizzazione, in un contesto in cui le scommesse sportive e altri giochi hanno conquistato ampie quote di mercato.
La liberalizzazione e i limiti delle scommesse a quota fissa
A partire dal 2020 la possibilità di offrire scommesse ippiche a quota fissa su tutte le corse europee e mondiali ha generato un leggero incremento delle giocate, ma con effetti marginali per la filiera ippica. Se da un lato l’incremento della raccolta ha portato a 668 milioni di euro nel 2023, dall’altro i proventi netti per la filiera sono calati da 52,2 milioni nel 2019 a 43,7 milioni nel 2023, evidenziando la minore resa delle scommesse a quota fissa rispetto a quelle a totalizzatore per la sostenibilità economica del comparto.
L’intervento fiscale di gennaio 2025, che ha dimezzato la quota destinata alla filiera ippica per rendere più competitiva la scommessa a quota fissa, ha aggravato la situazione: nei primi cinque mesi del 2025, la raccolta ha registrato un calo di 11,8 milioni di euro rispetto al 2024, mentre i proventi per la filiera si sono ridotti di oltre 7 milioni, ampliando ulteriormente il divario tra le esigenze del comparto e le dinamiche di mercato.
Le proposte per la riforma: un piano strutturale
Il documento presentato dalle categorie ippiche al MASAF e ad ADM il 19 maggio 2025 – ha sottolineato Sandi – prevede una riforma complessiva che punta a restituire al comparto una prospettiva di sviluppo sostenibile e a liberarlo dalla logica assistenziale che lo ha caratterizzato negli ultimi anni. Le linee guida della riforma includono:
• Unificazione dei totalizzatori ippici (agenzia e nazionale) per semplificare l’offerta di gioco e renderla più attrattiva per gli scommettitori.
• Allineamento del prelievo erariale tra scommesse a totalizzatore e a quota fissa.
• Introduzione del “Take Five Plus”, un nuovo gioco con jackpot e più categorie di vincita in sostituzione del Quinté, con l’obiettivo di attrarre nuovo pubblico e rinnovare l’immagine delle corse ippiche.
• Ripristino dei contributi del PREU derivanti dalle Newslot e VLT per sostenere la filiera ippica, riconoscendo il ruolo strategico che l’ippica ha avuto nella costruzione della rete pubblica del gioco legale.
• Creazione di una Commissione Tecnica per le scommesse ippiche, con funzioni di monitoraggio e proposta di innovazioni sui prodotti, in stretto raccordo con ADM e i concessionari.
• Sviluppo di nuovi format di corse ippiche, capaci di generare eventi popolari e di stimolare il “tifo”, un tempo patrimonio dell’ippica, oggi scomparso.
Un settore in attesa di risposte
Il comparto ippico guarda con attenzione alla creazione di una nuova Agenzia dedicata, promessa dal Sottosegretario con delega all’ippica Patrizio Giacomo La Pietra, nella speranza di avere un interlocutore diretto in grado di gestire con competenza le risorse e il rilancio del settore. L’obiettivo dichiarato è tornare a generare valore, contribuendo al sostegno dell’Erario e offrendo una prospettiva di stabilità alle imprese ippiche, in un contesto in cui le sfide di mercato richiedono rapidità di intervento e una strategia condivisa tra operatori, istituzioni e concessionari.
“Il tempo corre veloce – ha concluso Giorgio Sandi – e senza una vera riforma delle scommesse ippiche e della programmazione delle corse rischiamo di vedere morire un comparto considerato una punta di eccellenza del made in Italy”.
La proposta è stata accolta favorevolmente da tutti i politici presenti (sono intervenuti rappresentati sia della maggioranza sia dell’opposizione) che hanno confermato il loro supporto al progetto.
All’evento erano presenti molti parlamentari: On. Daniela Dondi, On. Stefano Vaccari PD, On. Rosaria Tassinari FORZA ITALIA, On. Marco Pellegrini M5S, On. Laura Cavandoli Lega Nord.
Per le categorie e Associazioni erano presenti: Dott. Giogio Sandi Ippica –nuova, Clara Bonfanti Rappresentante Proprietari Consulta Ippica, Roberto Toniatti Presidente Anact, Alessandro Gocciadoro Driver e rappresentante Allenatori Trotto Consulta ippica, Avv. Giovanni Sibilio Rappresentante CIGA Comitato Ippico Allenatori e Guidatori Trotto, GianMario Carboni: Presidente Allevatore Cavavllo Arabo e rappresentante consulta Allevatori, Dott. Ferruccio Badi Presidente FNP Equini Confagricoltura, Giuseppe Satalia Consigliere Merano Galoppo Pres. Ippica Educazione e formazione, Mattia Cadrobbi Presidente Fondo Italiano Allevamento – Consigliere ANICA.
Tra le presenze di pregio anche il Dott. Silvio Borrello per la tutela e benessere animale ed in particolare degli equidi, coordinatore dei lavori per le linee guida “Principi di tutela di gestioni con gli Equidi” presentata nel 2015.
Parte dalla Lombardia un tour che toccherà anche Centro e Sud per definire una piattaforma condivisa in vista del riordino del settore
Serve un cambio di paradigma: dalla contrapposizione alla cooperazione. Se si vuole dare vita ad un sistema di gioco pubblico che sia sostenibile, trasparente e che tuteli nel modo migliore la salute delle persone, è indispensabile che tutti gli attori in campo facciano squadra.
È questo il pensiero di fondo che ha spinto EGP FIPE, l’organizzazione di categoria degli esercenti attivi nei giochi regolamentati, facente parte di Confcommercio, a organizzare una serie di incontri in tutta Italia e coinvolgere attivamente istituzioni, imprese e realtà del Terzo Settore nell’elaborazione di una piattaforma di provvedimenti che possano migliorare e rendere sempre più sicuro e affidabile il settore dei giochi pubblici.
Confronto Aperto, il titolo scelto per questa iniziativa che ha debuttato oggi a Milano, presso la sede di Confcommercio, alla presenza di esponenti delle istituzioni regionali della Caritas, della Guardia di Finanza, e delle imprese del settore. L’occasione giusta per illustrare la base programmatica dalla quale partire: il Manifesto “Regole, Salute, Territori”,elaborato da EGP FIPE, che ha invitato tutti i presenti a condividerne le nuove linee di indirizzo.
“FIPE – spiega il presidente Emmanuele Cangianelli – propone innanzitutto la Certificazione degli esercizi legali che devono rispettare standard univoci di qualità, sicurezza, trasparenza e percorsi formativi dei dipendenti, per rafforzare la fiducia dei cittadini. Essi devono rappresentare un’offerta ben distribuita sul territorio per evitare, nello spirito della legislazione italiana impostata fin dal 1948, il proliferare delle attività illegali”.
“Parallelamente – aggiunge Cangianelli – occorre puntare sull’innovazione tecnologica, dall’adozione di terminali a controllo remoto sicuro, alla incentivazione all’uso, oltre al denaro contante, di sistemi di pagamento che possano migliorare la trasparenza del consumo, all’impiego dell’Intelligenza artificiale per garantire, nei punti a libero accesso, il controllo dell’età direttamente da parte dei device di gioco”.
Le regole uniformi per le imprese devono poi accompagnarsi, secondo EGP FIPE, a un’equa compartecipazione di Regioni e Comuni al gettito dei giochi, destinandolo a politiche socio sanitarie finalizzate a ridurre l’esclusione sociale, vera concausa di molte dipendenze tra le quali il gioco compulsivo. Dove non arriva la prevenzione primaria, infine, deve arrivare la mutualità: in questo le aziende aderenti a FIPE sono pronte a fare la loro parte insieme alle ASL e alle realtà del Terzo settore per intercettare i soggetti problematici e massimizzare informazione e controlli prima della generazione di dipendenze.
“Questo comparto ha un impatto economico-sociale molto forte. La Fipe rappresenta gli esercizi pubblici, tra cui le sale gioco che operano in concessione dello Stato e vendono prodotti di gioco autorizzati dalle autorità competenti. In questi anni abbiamo assistito alla crescente differenziazione dell’intrattenimento e della sua evoluzione”, ha dichiarato Lino Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio. Ovviamente, la frammentazione normativa nei territori più dettata da azioni emotive piuttosto che costruttive. Per questo motivo da anni sosteniamo in modo concreto la EGP che si batte per le sale gioco. Tutelare queste imprese è fondamentale per prevenire l’illegalità e il disturbo da gioco d’azzardo. La ludopatia esiste, ma eliminare il gioco non può essere la risposta ma deve esserci una proposta normativa corretta che si fondi sulla formazione degli operatori, di controlli più mirati ed efficaci di ADM e delle forze dell’ordine. Le istituzioni devono avere un approccio pragmatico e coerente che rafforzi i presidi legali e scoraggi l’illegalità. L’obiettivo comune è quello di traguardare un sistema di gioco sicuro, responsabile, tracciabile e sostenibile. Infine, ringrazio Emmanuelle Cangianelli per l’importante lavoro svolto fino ad ora e del suo impegno per questo settore”.
L’ultimo appello è ai legislatori, affinché, in fase di riordino, pongano fine alla stagione dello squilibrio fiscale e normativo che negli ultimi anni ha determinato un’impennata incontrollata di forme di gioco online, non sempre pienamente controllate, a scapito dell’offerta nei punti vendita.
“Se lavoriamo in squadra – conclude il presidente di EGP FIPE – possiamo davvero essere efficaci. Ma se continuiamo con le contrapposizioni, finiremo per lasciare praterie ai pirati del gioco, ben lieti di approfittare di una domanda che permane comunque diffusa”.
Gioco pubblico in Lombardia: i numeri
In occasione della prima tappa di Confronto Aperto, EGP FIPE ha diffuso anche le analisi del gioco legale in Lombardia che, come in altre realtà italiane, si sta spostando verso consumi online sempre più marcati e incontrollati.
– +10% la spesa complessiva per giochi legali in Lombardia tra il 2019 e il 2024, superando 3,8 miliardi di euro
– +434 milioni di euro (+164%) di spesa nel gioco online a fronte di -431 milioni di euro (-20%) di spesa su apparecchi da gioco fisici
– +7,6 miliardi di euro le giocate online; -2 miliardi quelle nei punti vendita fisici
– oltre 2.800 punti vendita con apparecchi da gioco chiusi in 5 anni, con circa 3.000 Punti Vendita Ricariche (PVR, a servizio del gioco online) stimati attivi in Lombardia a fine 2024
“Anche a livello regionale – spiega EGP FIPE – occorre valorizzare la formazione di tutti gli operatori dell’offerta, rendendola obbligatoria, certificata e fruibile anche in modalità digitale. La Lombardia sta valutando la propria legislazione ma è necessario fare di più.Occorre allinearsi al quadro concessorio nazionale per introdurre strumenti digitali di automisurazione, autoesclusione ed incentivare la tracciabilità dei pagamenti, senza continuare a penalizzare gli operatori autorizzati che garantiscono legalità e trasparenza”.
Tempistiche chiare, regole stringenti e garanzie a tutela degli utenti
Con una nuova circolare, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha delineato le modalità operative per la chiusura delle concessioni di gioco online attualmente in proroga e per il subentro dei nuovi titolari selezionati con la procedura di gara avviata il 18 dicembre 2024, che si concluderà entro il 17 settembre 2025.
Proroga tecnica fino a settembre 2025
Fino al termine della procedura, resterà in vigore una proroga tecnica che garantirà la continuità operativa nella raccolta del gioco a distanza, nei flussi erariali e nella gestione dei conti di gioco degli utenti. La proroga consente di evitare disservizi durante il periodo di transizione al nuovo sistema concessorio, introdotto dal Decreto legislativo n. 41 del 25 marzo 2024.
Obblighi per i concessionari in uscita
I concessionari che non hanno partecipato alla gara dovranno comunicare a ADM, entro il 1° luglio 2025, eventuali modifiche relative a conti correnti, strumenti di pagamento e wallet collegati alle giacenze degli utenti.
A partire dall’8 luglio 2025, ogni martedì, questi operatori saranno tenuti a trasmettere l’elenco aggiornato dei saldi e delle movimentazioni dei conti di gioco. Dal 17 agosto 2025 scatterà l’obbligo di:
Interrompere ogni attività di raccolta
Bloccare le nuove iscrizioni
Avviare la chiusura dei conti
Informare gli utenti sulle modalità di rimborso o recesso
Le somme non prelevate saranno considerate fondi dormienti e dovranno essere versate all’erario entro due mesi dalla cessazione della concessione.
Migrazione dei conti
Un punto centrale della circolare riguarda la possibile migrazione massiva dei conti gioco dai vecchi ai nuovi concessionari. Questo passaggio sarà ammesso solo se:
Il concessionario uscente non ha pendenze fiscali
L’utente ha espresso esplicito consenso
L’autorizzazione di ADM sarà in ogni caso necessaria per procedere con la migrazione.
Continuità aziendale, RTI e nuovi assetti
Il documento prevede regole specifiche anche per le situazioni di:
Continuità aziendale
RTI (Raggruppamenti Temporanei di Imprese)
Società subentranti con assetto giuridico differente
In ogni caso, l’obiettivo resta quello di assicurare una transizione ordinata, tracciabile e trasparente, a tutela del consumatore e del sistema.
Fideiussioni e obblighi post-concessione
Le fideiussioni presentate dai concessionari in scadenza resteranno vincolate fino a quando ADM non verificherà l’assenza di debiti verso l’erario o verso gli utenti, incluse eventuali scommesse antepost ancora attive.
In presenza di anomalie o irregolarità, l’Agenzia si riserva il diritto di escutere la garanzia e avviare azioni di recupero per danni ulteriori.
Il progetto è promosso dallo Sport Integrity Global Alliance (SIGA) con partner istituzionali e il supporto dell’Unione Europea
E’ stato ufficialmente lanciato a Bruxelles lo Sport Transparency Index (Sport T Index), il primo strumento indipendente e basato su evidenze concrete per misurare la trasparenza e la buona governance nello sport europeo. Il progetto è promosso dalla Sport Integrity Global Alliance (SIGA) insieme a un consorzio di partner istituzionali, ed è co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Erasmus+.
Il nuovo indice si propone di promuovere una cultura dell’integrità e della responsabilità valutando le informazioni rese pubblicamente disponibili da club, leghe, federazioni nazionali e organismi sportivi internazionali. L’analisi si basa su 15 indicatori universali di trasparenza suddivisi in tre ambiti principali: organizzativo, operativo e finanziario. Tutti i dati sono ricavati esclusivamente dai siti web ufficiali delle entità valutate.
Tra le realtà che si sono distinte nelle valutazioni iniziali, spiccano il Milan, Juventus, la Bundesliga tedesca, oltre alle federazioni di tennis tavolo, canottaggio e tennis della Germania, quella di taekwondo francese, e le associazioni slovene di sci e atletica. Tutte hanno ottenuto un punteggio pari a 14 indicatori su 15, posizionandosi tra le più virtuose in Europa.
Durante l’evento inaugurale, esponenti istituzionali, accademici e dirigenti sportivi hanno sottolineato l’urgenza di trasparenza, vigilanza e riforma nel mondo dello sport. Tra gli interventi principali quelli di Emanuel Macedo de Medeiros, CEO globale di SIGA, e di rappresentanti della Brussels School of Governance, dell’ICSS e della Commissione Europea.
Ampio spazio è stato dedicato alle testimonianze dei primi utilizzatori dell’indice, tra cui European Aquatics, la Kosovo Swimming Federation e la Royal Belgian Swimming Federation, che hanno condiviso come il nuovo strumento stia già contribuendo a migliorare i loro modelli di governance.
Anche i club sportivi, come Olympiakos, la Fribourg Olympic Basket Academy e HAŠK Mladost Zagreb, hanno espresso apprezzamento per gli strumenti pratici offerti dal progetto, tra cui pacchetti formativi e linee guida utili per attuare riforme strategiche. Per il calcio è intervenuto Andre Mosqueira do Amaral, CEO della Lega portoghese, che ha espresso l’obiettivo di raggiungere il punteggio massimo.
Emanuel Macedo de Medeiros, CEO di SIGA, ha lanciato un appello forte al mondo dello sport: “Lo Sport Transparency Index non è solo una classifica. È uno specchio rivolto a chi governa, guida e trae beneficio dallo spettacolo sportivo. Chiede una cosa semplice, fondamentale: siete all’altezza dei valori dello sport? State onorando la fiducia di atleti, tifosi e della comunità economica globale? Questo indice è più di un tabellone – è uno strumento di cambiamento. Ci dà il potere – a noi giornalisti, ai decisori politici, ai tifosi, agli atleti – di chiedere conto a chi detiene il potere, per garantire che lo sport sia gestito come dovrebbe: con integrità e trasparenza. Non si tratta di puntare il dito o distribuire colpe. Non si tratta di fare nomi e creare scandali. Si tratta di fare luce su ciò che si può migliorare, di incoraggiare chi ha responsabilità a fare di più e meglio”.
Anche Mohammed Hanzab, presidente dell’ICSS, tra i partner del progetto, ha sottolineato: “Lo Sport Transparency Index non serve a colpevolizzare, ma a premiare quelle organizzazioni sportive – club e federazioni – che scelgono di rendere pubblici i propri sforzi per tutelare e migliorare la trasparenza e la governance interna. È anche un modo per incoraggiare altri a seguire lo stesso esempio. L’indice risponde a una domanda crescente da parte di tifosi e sponsor: capire come sono gestiti gli sport che sostengono. E soddisfa il desiderio di molte organizzazioni sportive di rendere visibile questo impegno, valorizzando la trasparenza come un asset prezioso”.
Tanti i dati interessanti presentati nel Rapporto Nomisma-Novomatic Italia sul gioco pubblico
Il settore dei giochi pubblici in Italia si conferma un comparto di primaria importanza per l’economia e la società del Paese. Un nuovo rapporto, realizzato da Nomisma in collaborazione con Novomatic Italia, ha analizzato approfonditamente il gioco legale sul territorio, evidenziando aspetti normativi, economici, occupazionali e territoriali. Centrali in questo scenario sono la spinta verso una maggiore sicurezza e consapevolezza attraverso la tecnologia e la formazione, elementi chiave per un gioco responsabile.
Dati economici e occupazionali
Nel 2024, il mercato regolamentato dei giochi pubblici ha registrato numeri significativi:
Spesa effettiva dei giocatori:
Totale: 21,4 miliardi di euro.
Proveniente esclusivamente dal canale fisico: 16,3 miliardi di euro.
Raccolta totale: 157,4 miliardi di euro in giocate.
Vincite restituite ai giocatori: 136 miliardi di euro.
Contributo fiscale (Gettito Erariale):
Dalla rete fisica: 9,2 miliardi di euro nel 2024, pari all’88% del totale dei prelievi erariali riconducibili ai giochi.
Nel 2024, oltre 9 miliardi di euro all’Erario provengono dal settore, con il 50% che arriva da slot e VLT. Per il dettaglio, gli apparecchi AWP e VLT hanno generato un gettito fiscale di 5,3 miliardi, pari al 57% del totale fiscale del retail.
Valore Aggiunto: Le imprese attive nella concessione, gestione e distribuzione dei giochi pubblici su rete fisica hanno generato un valore aggiunto complessivo di 20,8 miliardi di euro, equivalente all’1,1% del PIL nazionale.
Occupazione: L’intero settore ha attivato oltre 324 mila posti di lavoro lungo tutta la filiera (diretta, indiretta e indotta).
La rete fisica
Nel 2024, la rete di punti vendita del gioco retail è stimata in circa 85.000 esercizi unici. La distribuzione per categoria di gioco è la seguente:
Lotterie ad estrazione istantanea (Gratta e Vinci) e differita: 53.600 punti vendita.
Apparecchi da intrattenimento AWP: circa 45.300 punti retail.
Giochi numerici (Lotto e Superenalotto):
Lotto: 32.350 punti vendita.
Superenalotto: 33.800 punti vendita.
Scommesse sportive, ippiche e virtuali: 9.500 punti vendita specializzati e generalisti.
Sale con apparecchi VLT: 4.370 sale.
Sale bingo: 183 sale.
Distribuzione territoriale dei punti vendita
La Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di punti vendita per quasi tutte le categorie di gioco, con un peso sul totale nazionale che oscilla tra il 13% e il 16%. Seguono il Lazio e la Campania. In particolare, la Campania è la prima regione in Italia per numero di punti vendita che offrono scommesse sportive, ippiche e virtuali (oltre 2.000, pari al 21% del totale italiano) ed è tra le prime per numero di sale bingo, insieme a Lombardia e Sicilia. Altre regioni con una robusta presenza di punti vendita includono Veneto, Sicilia, Emilia-Romagna, Puglia e Piemonte. Le prime otto regioni italiane concentrano circa i tre quarti dei punti vendita di giochi pubblici.
Online vs. retail
La distribuzione del gioco tra canali di vendita (retail e online) mostra una prevalenza della domanda sul digitale in termini di raccolta, ma il gioco fisico domina la spesa effettiva e il contributo fiscale.
Raccolta 2024:
Canale digitale (siti e app online): 59% della raccolta.
Rete generalista (tabaccherie, bar): 22%.
Rete specializzata (sale apparecchi, sale scommesse, sale bingo): 19%.
Complessivamente, la rete fisica assorbe il 41% del mercato in termini di raccolta.
Spesa sostenuta dai giocatori:
Luoghi fisici: 76% del totale. Circa la metà della spesa è attribuibile alla rete generalista, il 27% a quella specializzata.
Canale online: Solo il restante 24%.
Contributo Fiscale: Il gioco retail contribuisce maggiormente, con uno share dell’88%.
Rete generalista: 60% dei prelievi erariali.
Rete specializzata: 28%.
Canale online: 12%, le cui vincite sono soggette a una tassazione inferiore rispetto ai canali fisici.
Analizzando il trend 2019-2024, il ruolo del canale retail in termini di importi giocati si è ridotto sensibilmente, passando dal 67% al 41%. In questo periodo, il gioco land-based ha visto un calo delle somme giocate del 12,1%. Questa dinamica è riconducibile non solo agli effetti del lockdown dovuto alla pandemia (2020-2021), che ha portato alla chiusura di alcune attività (apparecchi, bingo, scommesse in sale), ma anche a modifiche regolamentari come distanziometri, limitazioni orarie, inasprimenti fiscali per gli apparecchi e tassazione sulle vincite. Di contro, tra il 2019 e il 2024, la raccolta nel gioco a distanza è più che raddoppiata (+153,6%), trainata dai “casino games” e dalle scommesse sportive, con la sua quota sul totale delle somme raccolte che è passata dal 33% al 56%.
Gli apparecchi da intrattenimento
Il segmento degli apparecchi da gioco AWP e VLT rimane centrale nel settore:
Nel 2024 ha generato 32,6 miliardi di euro di raccolta.
Con una spesa effettiva di 8,2 miliardi di euro.
E un gettito fiscale di 5,3 miliardi di euro, pari al 57% del totale retail.
Nonostante la loro centralità, la raccolta degli apparecchi è diminuita del 30,1% rispetto al 2019, a causa anche delle restrizioni locali e della crescente concorrenza del gioco online, che nello stesso periodo ha visto una crescita del +153,6%.
Sfide e quadro normativo
Il modello italiano, basato su un sistema concessorio che combina controllo pubblico e gestione privata, è stato a lungo considerato tra i più avanzati d’Europa. Tuttavia, oggi il comparto è minacciato da una crescente pressione normativa e da una forte frammentazione territoriale.
Frammentazione Normativa: Distanziometri, limiti orari e sanzioni variano notevolmente tra le regioni, creando disparità operative per gli esercenti e confusione per i giocatori.
Conoscenza delle Regole: Solo il 16% dei giocatori italiani dichiara di conoscere esattamente le regole della propria regione. La maggioranza, il 55%, auspica regole uniformi su tutto il territorio nazionale.
Decreto di Riordino: Si attende con urgenza l’adozione del Decreto di riordino del gioco fisico per implementare strumenti come la formazione su tutto il territorio nazionale.
Focus sul gioco responsabile: tecnologia e formazione
Il gioco responsabile non è solo una questione di rispetto delle normative, ma un valore fondante per le aziende del settore, come Novomatic. L’obiettivo è garantire che il momento ludico rimanga tale, tutelando il consumatore.
La formazione è considerata la leva maggiore per rendere il gioco sempre più consapevole e responsabile. È uno dei pilastri dell’articolo 15 della Delega Fiscale. L’addetto di sala è fondamentale, avendo un rapporto diretto con il consumatore. L’obiettivo è che la formazione venga svolta in maniera analoga su tutto il territorio.
Novomatic Italia pone l’attenzione sulle persone, destinatarie della propria strategia di gioco responsabile, credendo che solo un lavoro sinergico di professionisti e ricerca possa mettere in campo strumenti efficaci.
Le attività si sviluppano su due direttrici principali:
Prevenzione: Attraverso la formazione dei responsabili in Italia (circa 4.500 persone). Questo framework viene trasmesso a tutti i Paesi in cui opera il Gruppo. La formazione è svolta in presenza, con momenti di gioco di ruolo e sviluppo di situazioni reali in cui i gestori potrebbero trovarsi.
Comunicazione: Credendo nella responsabilità nella filiera, si ritiene fondamentale che il cliente sia informato sui prodotti e su come vengono offerti.
La tecnologia è uno degli strumenti chiave per sviluppare queste iniziative. Novomatic ha già pronto un “prodotto sostenibile” in attesa del riordino del gioco fisico.
L’innovazione tecnologica di Novomatic: il cabinet AWP con AI
Novomatic Italia ha sviluppato un innovativo cabinet AWP grazie a una tecnologia avanzata e all’Intelligenza Artificiale. Questo sistema segna un importante passo avanti nella tutela del giocatore e introduce novità in termini di tecnologia e responsabilità:
Riconoscimento dell’età del giocatore.
Implementazione di limiti personalizzati di spesa.
Un algoritmo che rileva comportamenti anomali o ricorrenti.
In questi casi, il sistema fornisce messaggi gentili al giocatore e avvisa il gestore della sala.
Una soluzione all’interno dell’app dedicata al gioco responsabile consente di monitorare il tempo e il denaro speso.
Markus Buechele (CEO Novomatic Italia)
Markus Buechele (CEO Novomatic Italia): “Prevenzione e sostenibilità, le chiavi per un gioco responsabile. Serve cooperazione tra istituzioni e operatori”
«Da tempo il nostro settore si interroga su come essere più efficace nella prevenzione delle dipendenze da gioco» – ha dichiarato Markus Buechele, ceo Novomatic Italia. «Novomatic crede profondamente che eventi come questi siano importanti per lo scambio di idee e la condivisione di esperienze, al fine di costruire soluzioni efficaci e durature. Nei panel di oggi interverranno esperti che operano costantemente nel campo della prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo».
«Nelle ultime settimane abbiamo atteso il riordino del gioco fisico, che sembrava imminente, ma Novomatic già da anni lavora a un prodotto sostenibile, che presenteremo oggi», ha concluso Buechele.
Mario Lollobrigida (Direttore Giochi ADM)
Mario Lollobrigida (Direttore Giochi ADM): “Tecnologia e formazione devono andare di pari passo per rendere il gioco sempre più sicuro e consapevole”
“Il settore degli apparecchi da intrattenimento è quello che consente il maggiore utilizzo delle tecnologie sviluppate dai concessionari. Questi sono sicuramente strumenti validi per intercettare i minori, anche se in molti casi gli apparecchi sono gestiti da sale dedicate”, ha detto Mario Lollobrigida, direttore Giochi di ADM.
“Tuttavia, sono rimasti fuori tutti gli altri settori e secondo me la leva maggiore per rendere il gioco sempre più consapevole e responsabile è la formazione. Questa è infatti uno dei pilastri dell’articolo 15 della Delega Fiscale. L’addetto di sala è fondamentale perché è colui che ha il rapporto diretto con il consumatore. Su questo tema ci stiamo lavorando molto ed è uno degli elementi adottati da diverse Regioni. Ora però il sistema prevede che la formazione venga svolta in maniera analoga su tutto il territorio e speriamo che il Decreto di riordino del gioco fisico venga adottato al più presto per implementare anche questo strumento”.
Mara Di Lecce (Dir. Comunicazione e Marketing Novomatic Italia)
Mara Di Lecce (Dir. Comunicazione e Marketing Novomatic Italia): “L’attenzione alle persone è al centro della nostra strategia”
“L’attenzione alle persone è centrale per noi, perché sono i destinatari della nostra strategia di gioco responsabile. Solo attraverso un lavoro sinergico di professionisti e di ricerca si possono mettere in campo strumenti efficaci per il gioco responsabile”. E’ quanto ha dichiarato Mara Di Lecce, direttore Comunicazione e Marketing di Novomatic Italia.
“Le attività messe in campo si sviluppano su due direttrici: la prevenzione e la comunicazione. La prima viene fatta attraverso la formazione dei nostri responsabili in Italia, ovvero 4.500 persone. Questo framework viene trasmesso a tutti i Paesi in cui opera il Gruppo. La formazione viene fatta in presenza, anche con momenti di gioco di ruolo e lo sviluppo di situazioni reali in cui i gestori si potrebbero trovare. La seconda direttrice è la comunicazione. Crediamo che un cliente informato sui prodotti e sulle modalità con cui vengono offerti sia fondamentale, poiché crediamo nella responsabilità della filiera. Non è tutto: uno degli strumenti con cui sviluppiamo queste iniziative è la tecnologia”.
Jessica Cozzi (Dir. Videolotteries Novomatic Italia)
Jessica Cozzi (Dir. Videolotteries Novomatic Italia): “Con AI e tecnologia avanzata, un nuovo cabinet AWP per tutelare il giocatore e promuovere il gioco responsabile”
Jessica Cozzi, Direttore Videolotteries di Novomatic Italia, ha illustrato i dettagli di un’innovazione tecnologica al servizio del gioco responsabile: “Grazie ad una tecnologia avanzata e all’intelligenza artificiale, abbiamo sviluppato un cabinet AWP innovativo in grado di riconoscere l’età del giocatore, comportamenti a rischio ed intervenire con messaggi di aiuto all’utente e avvisi al personale di sala”.
“Il gioco responsabile non è solo un rispetto delle normative, ma per Novomatic è un valore fondante. Siamo perfettamente consapevoli che il gioco comporta sfide importanti, in una società sempre più attenta al benessere delle persone”.
“Novomatic si sente responsabile affinché il momento ludico resti tale. Questo è uno strumento che, secondo noi, rappresenta una leva importante nella tutela del consumatore. Il nostro approccio non nasce per rispondere a un obbligo normativo, ma si basa su analisi condotte da tempo. Da questo background è nato il nuovo cabinet AWP, che rappresenta un passo in avanti nella tutela del giocatore e introduce novità in termini di tecnologia e responsabilità, come il riconoscimento dell’età, l’implementazione di limiti personalizzati di spesa, e un algoritmo in grado di rilevare comportamenti anomali o ricorrenti”.
“In questi casi il sistema invia messaggi gentili al giocatore e avvisa il gestore della sala. Infine, una soluzione integrata nell’app dedicata al gioco responsabile consente di monitorare tempo e denaro spesi. Tutti questi elementi non sono frutto del caso, ma il risultato di anni di ricerca e investimento”.
D’Angelo era già vicepresidente vicario e presiede la delegazione Campania. Succede a Domenico Distante
Sergio D’Angelo è il nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Sapar, l’associazione più longeva del settore che rappresenta 5.000 piccole e medie imprese nel comparto del gioco pubblico, fondata nel 1962. Oggi, 28 maggio, a seguito delle elezioni svoltesi a Rimini durante il consiglio direttivo, è stato eletto Presidente Nazionale dell’Associazione.
D’Angelo ha già ricoperto diverse cariche all’interno dell’ente tra cui vicepresidente vicario della Sapar nella scorsa legislatura. Attualmente è presidente della Delegazione Campania e membro dell’Osservatorio Regionale del disturbo di gioco D’azzardo della Campania, con lo scopo di prevenire gli aspetti problematici della ludopatia.
Succede a Domenico Distante che era in carica dal 2018. L’esperienza e l’impegno maturato negli anni dal nuovo presidente dell’Associazione Nazionale Sapar sono aspetti di grande importanza. “Ringrazio innanzitutto il presidente e la vicepresidenza che mi ha preceduto per il lavoro svolto, oggi ci aspettano nuove sfide. Tra queste ci sono il riordino del settore a salvaguardia del gestore e il rilancio del settore dell’intrattenimento degli apparecchi senza vincita in denaro adeguando gli stessi agli anni moderni in linea con le altre nazioni” ha commentato D’Angelo.
Al via gli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. I primi numeri del 2024: entrate per 11,6 miliardi, 721 siti illegali bloccati e 3.319 sanzioni
Si sono aperti oggi, mercoledì 21 maggio, a Roma gli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), un evento di due giorni che si concluderà domani, giovedì 22 maggio. L’edizione di quest’anno, come sottolineato dal Direttore Generale di ADM, Roberto Alesse, mira a “offrire importanti spunti di riflessione sullo stato dell’arte”.
Durante la sessione d’apertura, il Direttore Alesse ha presentato i risultati raggiunti dall’Agenzia, evidenziando il suo ruolo cruciale non solo per la salvaguardia dell’economia nazionale, ma anche per la sua importanza in vari ambiti di interesse europeo ed extraeuropeo.
Per quanto riguarda il settore dei giochi, il Viceministro Leo ha spiegato che “è stato attivato un decreto sul gioco online”, un comparto che è “cresciuto molto dopo il COVID”. La gara per il gioco online è in corso, con la possibilità di presentare la domanda “entro la fine di questo mese”, e ci si attende “circa 350 milioni di entrate” da questa gara.
Il tema centrale e molto atteso dagli operatori è il riordino del gioco fisico. Roberto Alesse, direttore generale ADM, ha affermato che la materia dei giochi pubblici è già stata riformata per il settore online e che ora “ci manca di portare a termine l’altro settore che è quello della rete fisica”. Ha aggiunto: “stiamo costruendo, e siamo a buon punto, un testo tecnico normativo che dovrà essere portato all’attenzione nelle prossime settimane della conferenza Stato Regioni”. Su questo punto, Alesse si è detto “molto fiducioso” che “l’intero comparto il gioco pubblico che è un settore nevralgico sarà riformato così come si attendeva da molti anni”.
Il Viceministro Leo ha ribadito che per il riordino del gioco fisico “stiamo avendo delle interlocuzioni importanti con la Conferenza Unificata”. Il tema più delicato è quello di “avere norme unificate su tutto il territorio nazionale, come ad esempio le distanze e limiti orari”. Leo ha evidenziato che il riordino “non è un tema che riguarderà solo il Ministero dell’Economia e ADM, ma deve necessariamente avere un’interlocuzione con la Conferenza Unificata, con le realtà comunali”.
Per quanto riguarda le tempistiche, Leo ha specificato che “i decreti legislativi di attuazione della riforma, per effetto di un disegno di legge che abbiamo presentato, che sta facendo il suo iter parlamentare, verranno spostati al 31 dicembre del 2025“. Ha espresso la convinzione che “in questo intervallo temporale penso che riusciremo a portare a termine questa riforma“.
Il Viceministro ha anche sottolineato che “la gara del Lotto è stata un successo, con un’asta che ha portato la concessione al valore di oltre 2 miliardi di euro”.
Durante il suo intervento agli Stati Generali, il Direttore Alesse ha anche illustrato i dati relativi al settore del gioco pubblico. Nel 2024, le entrate per lo Stato derivanti da questo settore sono state di 11,6 miliardi di euro, lo stesso valore registrato nel 2023. Alesse ha definito il settore “rilevante” e ha sottolineato la necessità di garantire contemporaneamente “la tutela della salute pubblica e la stabilità del gettito erariale”. Anche il Viceministro Leo ha menzionato la “tutela dei consumatori, con particolare riguardo alle persone vulnerabili ed i minori” come un parametro importante.
L’attività di vigilanza nel settore del gioco è stata un altro punto chiave. Nel 2024, l’imposta accertata ammonta a 72,5 milioni. Sono state irrogate 3.319 sanzioni e controllati 19.210 esercizi. Un dato in crescita riguarda i siti web inibiti, che nel 2024 sono stati 721, in aumento rispetto ai 490 del 2023. Alesse ha attribuito l’incremento delle inibizioni alla “sinergia con le forze dell’ordine” che ha avuto un ruolo determinante per “controllare i flussi di denaro e contrastare il gioco illegale”, concetto ribadito anche da Leo.
Il Direttore Alesse ha descritto ADM come un’agenzia “molto attiva e protagonista nello scenario europeo anche internazionale” nel 2024. Ha definito le dogane un “pezzo di geopolitica” e un “settore radicale trasformazione tecnologica”, dove “è arrivata l’intelligenza artificiale”. È necessario garantire la sicurezza del commercio internazionale, anche considerando che “l’Europa vuole un’unica legislazione con un’unica autorità doganale”. Le dogane sono anche uno strumento “per facilitare gli scambi commerciali” e quindi “al servizio dell’economia”.
Per garantire controlli sempre più “rigorosi e incisivi“, l’agenzia si sta dotando di “strumenti tecnologici nuovi”. Alesse ha menzionato la “complessa materia dell’antifrode che è gestita da un’importante direzione centrale che si sta dando da fare e che sta aumentando in controlli a garanzia di tutti quanti i cittadini del mondo”.
Alesse ha enfatizzato che i successi ottenuti dall’Agenzia sono il frutto del lavoro di oltre 12.000 dipendenti, sottolineando che il “capitale umano svolge un lavoro essenziale”. L’Agenzia ha il compito di integrare le professionalità esistenti con l’acquisizione di nuovi esperti, come quelli nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale. Per questa “forza lavoro così rilevante necessitava di una struttura gestionale adeguata”, finalità per la quale è stata presentata una riforma dell’Agenzia.
Anche il Viceministro Leo ha elogiato il Direttore Alesse “per il lavoro svolto quest’anno”, affermando che l’appoggio di ADM è “fondamentale sotto tutti i punti di vista” per la riforma fiscale in corso. Leo ha concluso esprimendo gratitudine per la partecipazione agli Stati Generali e la convinzione che gli interventi “offriranno importanti contributi e spunti anche per l’azione di Governo”.