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Eurojackpot

EuroJackpot, l’estrazione di martedì 19 aprile

Il jackpot per il prossimo concorso sale a 37 milioni di euro

Continua a crescere il jackpot del premio maggiore dell’EuroJackpot che, nel prossimo concorso di domani sera, metterà in palio ben 37 milioni di euro.

Per giocare bisogna scegliere almeno 5 numeri su 50 e 2 Euronumeri su 12 ed il costo della giocata è di 2 euro. Sono 12 le categorie di vincita e le estrazioni sono il martedì ed il venerdì.

La combinazione vincente di martedì 19 aprile è:

37151735Euronumeri 34

Le quote:

CATEGORIAN. VINCITEN. VINCITE ITALIAEURO
5+2
5+1
5+05076.835,30 €
4+22712.347,00 €
4+14188189,50 €
3+28742199,60 €
4+06842492,60 €
2+210.22326119,70 €
3+117.12551114,10 €
3+029.02192614,10 €
1+246.5481.24511,40 €
2+1214.3136.1277,50 €
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Normativa

Totocalcio, per il prossimo concorso jackpot stellari per Formula “11” e “13”

Nessun vincitore nell’ultimo weekend per le due categorie che vanno così a jackpot

Nell’ultimo concorso del nuovo Totocalcio non ci sono stati vincitori delle categorie più alte, la “Formula 11” e la “Formula 13”.

Per il prossimo concorso quindi ci sarà un jackpot molto elevato per la formula di gioco più seguita, quella del 13. Ben 236.775 euro di jackpot più la parte di montepremi del concorso, saranno in palio per chi saprà centrare il “13”.

Jackpot molto interessante anche per la “Formula 11“: agli oltre 60mila euro accumulati dai concorsi senza vincitori di 11 punti, verrà aggiunto la relativa parte di montepremi.

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Eurojackpot

EuroJackpot, le estrazioni ed i premi della settimana

Nel concorso del 15 aprile, il premio di seconda categoria ha regalato oltre 237mila euro a ciascun vincitore

Sono stati ben 7 i 5+1 centrati nell’estrazione del venerdì. Agli appassionati è andato un premio di oltre 237mila euro ciascuno. Nessuna di queste vincite però è stata centrata in Italia.

La combinazione di venerdì 15 aprile:

25102024Euronumeri 47

Le quote:

CATEGORIAN. VINCITEN. VINCITE ITALIAEURO
5+2
5+170237.056,40 €
5+010093.582,10 €
4+27412.085,90 €
4+11.02518188,20 €
3+22.6304980,70 €
4+02.0485175,30 €
2+234.02665614,60 €
3+137.04877814,60 €
3+071.8591.60614,40 €
1+2171.0293.2558,10 €
2+1466.6779.6418,10 €

Nell’estrazione di martedì scorso, sono state invece ricchissime le due vincite centrate, rispettivamente, con il “5+1” ed il “5+0”. All’unico vincitore del premio di seconda categoria sono andati circa 714mila euro, mentre al giocatore del “5+0” oltre 402mila euro.

La combinazione di martedì 12 aprile:

19-20-24-36-41 Euronumeri 4-5

Le quote:

CATEGORIAN. VINCITEN. VINCITE ITALIAEURO
5+2
5+110713.768,60 €
5+010402.532,30 €
4+21205.533,00 €
4+12303360,80 €
3+25687160,70 €
4+050913130,40 €
2+28.58022724,60 €
3+111.71927320,10 €
3+022.66053719,70 €
1+246.4091.28512,00 €
2+1178.7954.9439,40 €
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Lotto e 10eLotto

10eLotto, la dea bendata bacia Martina Franca

Nella località pugliese centrato un 9 con il Doppio Oro

Nell’estrazione frequente del 10eLotto un fortunato giocatore di Martina Franca, in provincia di Taranto, ha centrato una vincita molto elevata.

Con un “9” e Doppio Oro, l’appassionato si è portato a casa un premio da 100mila euro.

Decisamente più bassa la massima vincita al Lotto dell’ultimo concorso. A Carpinone, in provincia di Isernia, è stato centrato un ambo secco da 25mila euro.

Dall’inizio del 2022, Lotto e 10eLotto hanno già distribuito vincite per 1,35 miliardi di euro.

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Normativa

Freni (sottosegr. MEF): “Forte contrasto all’illegalità e prevenzione della ludopatia”

I punti cardine della Legge Delega sul riordino del gioco pubblico in Italia

Il punto sul settore del gioco pubblico a 6 mesi dalla sua nomina ufficiale a sottosegretario ed i punti cardine sui cui si basa l’attesissima Legge Delega sono alcuni dei temi trattati dal sottosegretario al Mef con delega ai giochi, Federico Freni.

“Il settore del gioco nel suo complesso è convalescente, ma in tendenziale ripresa. Speriamo che tutte le azioni intraprese fino ad oggi ci consentiranno di avere una ripresa non più tendenziale”, ha dichiarato Freni. “Alcuni segmenti di questo comparto sono in grande crisi, con una ripresa meno sicura e meno solida, ma sono ottimista e convinto che l’impegno profuso in 6 mesi, da me e dal MEF, possa portare ad un riordino che ci consentirà di uscire da questo pantano e di avere un gioco non più in ripresa, ma finalmente lanciato verso il futuro. Questo è il nostro obiettivo”.

“La legge delega si basa su due pilastri“, ha chiarito il sottosegretario ad Agimeg. “Uno è la lotta senza quartiere all’ illegalità: dove lo Stato è assente e non garantisce adeguati livelli di controllo, prospera l’illegalità che danneggia lo Stato, ma anche gli operatori del settore che lavorano onestamente, che lo Stato ha il dovere di proteggere. La lotta all’illegalità passa attraverso strumenti tecnologici avanzati per prevenire l’illegalità sia sul gioco fisico sia soprattutto sull’online. Il secondo pilastro della legge delega – ha proseguito – è la prevenzione ed il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo patologico. Il gioco non fa male in assoluto, ma possono esistere alcune situazioni in cui il gioco fa male e crea dipendenze. Dobbiamo impedire da un lato che le famiglie abbiano problemi a seguito di un approccio malato nei confronti del gioco, dall’altro impedire che il gioco venga assimilato ad una patologia, in quanto non lo è”.

“Su questi due pilastri – afferma ancora il sottosegretario Freni ad Agimeg – si regge tutta l’impalcatura del riordino, che passerà da una razionalizzazione dei punti gioco, e non da una riduzione – la relazione illustrativa allegata al disegno di legge delega afferma chiaramente ‘esclusa ogni riduzione dell’offerta’ – su una revisione completa delle normative del gioco online, troppo datate, da una rivisitazione dei compiti di sorveglianza di ADM, fino ad una razionalizzazione ulteriore di determinati meccanismi di svolgimento delle attività di gioco. Vorremmo portare, con il contributo del Parlamento, il gioco a divenire un comparto industriale, con la dignità di comparto industriale“.

Per il sottosegretario, i Governatori dovrebbero attendere il riordino nazionale prima di emanare leggi regionali restrittive sul gioco. “Lo dirò anche in conferenza Stato-Regioni non appena sarà licenziata la Legge Delega, parlerò con il Presidente Fedriga, servirà una nuova intesa. Auspico che i governatori vogliano considerare il riordino ed attendere il più possibile l’entrata in vigore delle leggi regionali. Ciò non significa privare le regioni del loro potere normativo, ma inserirlo in una cornice con regole più omogenee rispetto a quanto accade oggi, senza rischiare di dover giocare in modo diverso a distanza di pochi chilometri tra un Comune e l’altro”.

L’intervento del sottosegretario al Mef ha toccato anche la spinosa questione dei canoni di concessione del bingo, con le sale che hanno dovuto versare i canoni anche sotto pandemia, quando erano chiuse. “Una soluzione tecnica esiste” per superare questo problema, “ma si tratta soprattutto di volontà politica. La soluzione tecnica c’è tramite gli emendamenti sin qui presentati che consentono di scontare quei canoni per i periodi in cui le sale bingo sono state chiuse. Ma per rendere attiva la cosa c’è bisogno di una volontà politica che affronti questo delicato argomento”, ha detto ancora Freni.

Sulla data del 30 giugno, quando scadranno le concessioni per le scommesse, la posizione del sottosegretario è questa: “Se non si prorogano le concessioni, si fermano anche le entrate erariali. E’ interesse anche dello Stato risolvere questa situazione. Le concessioni delle scommesse sono scadute da molto tempo, prorogate in virtù dello stato di emergenza, credo che la strada migliore ed unica possibile, a bilancio dello Stato invariato, sia rappresentata da proroghe tecniche che consentano la prosecuzione dell’attività dei concessionari in attesa del riordino. Una proroga normativa avrebbe infatti costi su bilancio dello Stato non gestibili”.

Questa proroga tecnica potrà avvenire “con un provvedimento di ADM, a condizione che vi sia una legge delega di riordino avviata. La cosa sicura è che il 1° luglio chi va a giocare potrà continuare a farlo come oggi, non vi sarà un vuoto”.

Sui tempi dell’iter di approvazione della legge delega, Freni ha affermato che “sul lato del MEF il nostro lavoro è compiuto. La legge delega è stata scritta, bollinata dalla Ragioneria generale e trasmessa a Palazzo Chigi. A breve sarà calendarizzata in Cdm, poi approderà in Parlamento. Mi impegno a lavorare ai decreti delegati dal primo giorno in cui la legge delega sarà licenziata dal Consiglio dei Ministri, per poter lavorare parallelamente al Parlamento per arrivare ad avere un risultato che ci dia quanto prima decreti delegati definitivi, per consentire al settore un riordino celere ed effettivo. Penso che in qualche mese si possa fare, ma dipenderà dal Parlamento, in quanto tempo riuscirà a licenziare la Legge Delega”, ha concluso.

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Normativa

Avv. Pedrizzi “Doxa e Corte dei Conti contro i pregiudizi sul gioco pubblico”

Le componenti positive del gioco non riescono a correggere la visione negativa data dall’opinione pubblica

“La recente indagine prodotta dalla Doxa va subito al cuore della questione, intorno alla quale è nata una vera e propria leggenda nera: “nonostante il settore del gioco abbia diverse componenti positive, queste non riescono a correggere l’attuale visione che spesso permea l’opinione pubblica”…”; Spesso non si conosce infatti la genesi del gioco legale, non arrivato da una situazione di vuoto e assenza di gioco, ma al contrario arrivato per regolamentare quei segmenti spesso già esistenti ma esclusivamente un ambito sommerso e non legale; Fino alla regolamentazione partita nel 2004, i giochi erano in parte nelle mani dell’illegalità. Successivamente vennero finalmente normati e regolamentati, con molteplici benefici di ordine economico e per il giocatore stesso”. – sottolinea in un documento l’avvocato Riccardo Pedrizzi, Giornalista, Scrittore e Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato (2001-2006).

“In quel periodo infatti si svolse l’Indagine conoscitiva “Sul Settore dei Giochi e delle Scommesse” promossa e condotta da chi scrive che si concluse con un documento votato pressoché all’unanimità e che ancora oggi, a distanza di diciannove anni, mantiene ancora tutta la sua attualità. Dal canto suo la Corte dei Conti ha prodotto la Deliberazione nr. 23/2021 sul “Fondo per il gioco d’azzardo patologico” della Sezione Centrale di Controllo sulla Gestione delle Amministrazioni dello Stato, nella quale tra l’altro constatava che “in relazione al graduale aumento, registrato nel corso degli ultimi anni, del numero dei soggetti che si sono dedicati alle plurime attività del gioco d’azzardo e la contestuale fenomeno emergente del gioco clandestino, quindi illegale, il Legislatore nazionale ha ravvisato un potenziale e specifico rischio sociale”.

“L’obiettivo primario della ricerca Doxa è stato quello di “valutare l’impatto delle misure adottate nelle regioni Piemonte, Emilia Romagna, Lazio e Puglia come modello rappresentativo delle rispettive aree territoriali, per un efficiente contrasto del gioco d’azzardo patologico”…”, per far “emergere, attraverso la narrazione motivazionale, quale è lo status quo attuale rispetto al gioco patologico, quali sono misure attivate ai fini del contrasto di tale situazione e come esse vengono vissute in termini di efficacia/inefficacia” e le conseguenze ritenute rilevanti”.

“E purtroppo le risposte arrivano univocamente non solo da tutte le componenti della filiera del gioco ma anche da tutti gli stakeholders, che manifestano la forte perplessità sull’effettiva efficacia di tali normative, mettendone invece in evidenza una serie di limiti che riverberano su diversi aspetti legali al gioco: l’effettiva capacità di preservare i giocatori a rischio o affetti da GAP…; le conseguenze economiche sul lavoro e gli investimenti…; la preoccupazione per la progressiva perdita di presidio da parte del gioco fisico legale, a vantaggio di componenti più rischiose, in primis l’illegalità”.

“Del resto è quello che si proponeva anche la Corte dei Conti che aveva allargato il suo sguardo complessivo su tutti i riferimenti normativi in tema di contrasto al gioco d’azzardo patologico; sulle statistiche sul consumo di gioco d’azzardo condotte dall’Istituto di fisiologia clinica del Centro nazionale delle ricerche, quelle dell’Istituto Superiore di Sanità; sull’operatività del fondo per il gioco d’azzardo patologico; sull’andamento del mercato dei giochi con il quadro dei flussi finanziari e della disciplina fiscale in vigore; l’attuale contesto delle concessioni nella gestione dei giochi; il sistema dei controlli”.

“Ma, in particolare, aveva concentrato la propria indagine sui profili del giocatore problematico ed i relativi rischi a cui è esposto: l’età anagrafica, la condizione lavorativa, il grado di cultura, il grado di dipendenza, “nell’epidemiologia classica il fattore di rischio (RF) è una specifica condizione che risulta statisticamente associata ad una malattia e che pertanto si ritiene possa concorrere alla sua patogenesi, favorirne lo sviluppo o accelerarne il decorso. Anche gli stili di vita non salutari si confermano come fattori associati positivamente con il comportamento di gioco problematico. In particolare, il comportamento di binge drinking (bere fino al perdere il controllo) ha un’associazione positiva molto forte se praticato 3 volte o più nell’ultimo mese, in quanto espone circa 18 volte di più alla possibilità di sviluppare un comportamento di gioco problematico”.

“Questo conferma quanto da sempre sottolineato anche da chi scrive, che, cioè, spesso la ludopatia è associata ad altri tipi di dipendenze e rappresenta solo uno degli aspetti di un problema complessivo della persona… Seguono una miriade di dati circa le indagini effettuate sulle varie tipologie di giocatori (età, professione, livelli culturali, genere, opinioni, spesa pro capite, capacità ed abilità, aspettative, accessibilità al luogo di gioco, giudizi sulla legalità del gioco, ecc. ecc.)”.

“Ma mette altresì in evidenza la difficoltà a dare cifre precise circa il numero dei giocatori che vengono suddivisi in queste percentuali il 72,8% della popolazione di giocatori pratica gioco d’azzardo senza nessun problema di gioco, l’11,3% è un giocatore a basso rischio, il 7,6% a rischio moderato e l’8,3% dei giocatori evidenzia un profilo di giocatore problematico anche se «Il problema delle difficoltà di rilevazione dei dati è conosciuto da un decennio e allo stato attuale non si ha un quadro reale di quanti malati siano in cura presso le strutture ambulatoriali, quanti presso le strutture residenziali, quanti presso le strutture semiresidenziali”.

“Anche la ricerca Doxa ci conferma che “l’attitudine al gioco patologico, nei suoi fattori di rischio e predisposizione, viene descritta come un insieme ben più articolato di elementi: genetici e afferenti all’individuo stesso, come dimostrano ormai la medicina e la psicologia attraverso la rilevazione della frequente comorbilità con altri tipi di dipendenze; culturali, con una stretta correlazione tra cultura medio bassa e minore capacità di tenere sotto controllo il gioco; contestuali e sociali, ad esempio legati alla precarietà delle condizioni economiche e lavorative e alla concomitante attitudine a considerare il gioco come una possibile soluzione”, lamentando che troppo spesso, tutta la platea dei giocatori viene emotivamente “appiattita” sulla definizione di giocatore patologico, problematico o potenzialmente problematico. Si perde cioè di vista il fatto che il gioco patologico rappresenti, nell’ambito della popolazione dei giocatori, una minoranza sul totale e che, cosa forse ancora più importante, la maggior parte di chi gioca oggi “sia destinata” a rimanere nell’ambito di un gioco sociale anche in futuro. Al contrario, il dibattito e le misure che nel tempo si sono adottate, sembrano più rivolte ad una sedicente salvaguardia dei giocatori tutti (che nella maggioranza dei casi non ne hanno bisogno) che non ad un’efficace azione focalizzata su chi non è in grado di gestire il gioco. Il 2017 viene da molti indicato come il momento culmine di tale deformata visione: il disturbo da gioco d’azzardo entra ufficialmente nell’ambito dei Lea (come già stabilito nell’art. 5 del decreto legge 158/2012), come da decreto pubblicato in Gazzetta il 18 Marzo. Da qui in poi, una parte delle istituzioni e molta dell’opinione pubblica (specialmente tra i non giocatori) vivono il gioco tutto come un autentico problema sociale, amplificandone emotivamente i numeri, le dimensioni e dunque portando a facili strumentalizzazioni della questione”.

“Da ciò deriva che il focus attenzionale si sia spostato dall’effettivo oggetto di interesse – ossia il giocatore affetto da GAP – al fenomeno generico del gioco, che è di per sé oggetto neutro e spesso gestibile in modo aproblematico. La spinta normativa, conseguentemente, non si è concentrata sulla capacità di protezione, recupero e riabilitazione di questo genere di giocatore (che, lo si ricorda, rappresenta attualmente una minoranza della totalità dei giocatori), bensì su una sistematica lotta la gioco, con conseguenze inefficaci o addirittura negative, spesso proprio per quei giocatori che si intendeva proteggere”.

“Questo tipo di approccio al problema ha portato come conseguenza inevitabile di “stroncare l’offerta di gioco in quanto tale”: …“allontanare” l’offerta di gioco tende a disinibire il giocatore sociale, più che quello che ha già sviluppato una relazione problematica o patologica con il gioco; osteggiare, nel tessuto sociale cittadino, il gioco lecito, crea delle aree grigie facilmente colonizzabili dall’illegalità (“dove non c’è gioco legale arriva il gioco illegale”); depauperare il territorio dell’offerta di gioco fisica, può dirottare il giocatore verso forme di gioco online, più difficilmente controllabili e più pericolose dal punto di vista del monitoraggio”. Fenomeno che puntualmente si è verificato in tutto il corso della pandemia”.

“Ad analoghe conclusioni erano arrivati i magistrati della Corte dei Conti, che auspicano che venga riconosciuto il ruolo economico dell’intero comparto, riconoscendogli una rilevante importanza in termini di occupazione, sviluppo tecnologico ecc. ecc. e non solo perché assicura allo Stato consistenti entrate, varando una legislazione che riesca a contemperare i confliggenti interessi pubblici, tesi al contrasto del disturbo da gioco d’azzardo ed al gioco illegale, tutelando altresì sia gli interessi dei conti pubblici sia le esigenze di un’industria, che vede coinvolte numerose aziende che danno occupazione a centinaia di migliaia di addetti, contribuiscono alla ricchezza nazionale, partecipano attivamente al processo di innovazione del nostro apparato tecnologico. E nello stesso tempo presiedono e garantiscono l’ordine e la salute pubblici”.

“Per questo il tema necessita di organiche soluzioni che passino anche attraverso un concreto e proficuo dialogo tra soggetti pubblici e associazioni delle imprese di categoria, per rendere il mercato maggiormente regolato ma anche di tipo concorrenziale. E’ del resto quel bilanciamento tra vari interessi ed esigenze che andiamo auspicando da anni”.

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Simbolotto

Simbolotto, la ruota di Genova protagonista ad aprile

Il compartimento ligure sarà quella con la quale si potrà giocare per tutto il mese

Per tutto il mese di aprile sarà Genova la ruota con la quale si può partecipare al Simbolotto.

Per ciascuna giocata al Lotto o al Lottopiù, sullo scontrino viene assegnata una combinazione casuale di 5 simboli abbinati ad altrettanti numeri.

La combinazione di sabato 9 aprile è:

28-OMBRELLO

18-CERINO

37-PIANO

7-VASO

1-ITALIA

La combinazione di giovedì 7 aprile:

24-PIZZA

45-RONDINE

16-NASO

32-DISCO

38-PIGNA

La combinazione di martedì 5 aprile:

5-MANO

33-ELICA

29-DIAMANTE

10-FAGIOLI

11-TOPI

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Normativa

Gioco pubblico, responsabilità e tutela dei consumatori

Il tour ‘Lottomatica Talks’ ha fatto tappa a Trento presso la sede della Camera di Commercio

Il settore dei giochi e delle scommesse al centro della prima tappa del tour “Lottomatica Talks – Gioco Pubblico, Responsabilità e Tutela dei Consumatori”, che si è tenuta presso la sede della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento. Tra i temi trattati nella giornata dei lavori, le criticità legate all’applicazione del distanziometro, il riordino del settore dei giochi, la ludopatia, l’interesse delle mafie nei confronti del comparto a causa di una legislazione frammentaria ed un apparato sanzionatorio carente.

“Oggi quando si parla di gioco molti pensano a cose negative come ludopatia o azzardo. Dunque, è uno dei comparti che subisce lo stigma dei pregiudizi, ma io credo sia importante far capire che ci sono molte possibilità a livello occupazionale ed erariale”, ha dichiarato l’Assessore al Commercio della Provincia Autonoma di Trento, Roberto Failoni.

“Stiamo lavorando per cambiare la legge sul gioco del 2015 che dovrebbe entrare in vigore il 15 agosto. Inoltre, a breve dovrebbe arrivare un decreto del Ministro Franco che ci darà delle linee guida su cui lavorare. Uno degli aspetti che dobbiamo valutare bene è la regolamentazione del gioco online, che col Covid ha avuto una forte crescita. E’ chiaro che la categoria si aspetta delle risposte dalla politica. Gli aspetti su cui è importante arrivare ad una modifica sono le distanze e l’identificazione dei luoghi sensibili“.

“Sul gioco ci sono tre interessi in campo – ha affermato invece l’ex Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Giovanni Kessler – quello degli imprenditori, quello dello Stato e quello sociale. Un lavoro molto complesso svolto da ISS dice che i giocatori problematici sono circa il 3% della popolazione, ovvero 1,5 milioni di persone. Questo è un po’ uno stigma che si portano dietro gli operatori. Gli interessi sul settore sono spesso contrastanti, dunque ci vuole una politica nazionale, non una per ogni Regione. Le politiche che sono state fatte per contenere il problema della ludopatia sono state condivise tra interessi nazionali e locali, che sono intervenuti su orari e distanze creando ulteriori problemi. Credo sia necessaria una strategia unica, ma non può essere quella di modificare orari e distanze”.

Che il problema della ludopatia, almeno in Trentino, sia limitato, è il concetto espresso dal membro del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università di Trento, Valentina Molin: “Quello che noi abbiamo riscontrato è che il problema della ludopatia in Trentino è veramente limitato e lo stesso vale a livello nazionale. A dire il vero è nettamente più presente il problema dell’alcol o stupefacenti rispetto al gioco. E ciò riguarda anche il numero di soggetti in carico al SerD che sono dipendenti dal gioco poiché rappresentano solo il 10% del totale. Nell’ambito della prevenzione selettiva, ovvero con soggetti che presentano già un rischio, è importante la formazione degli esercenti con l’azienda sanitaria. Gli esercenti svolgono un ruolo davvero difficile sotto tutti i punti di vista”.

Per il costituzionalista Alfonso Celotto “certezza, unitarietà, formazione e sinergia sono gli elementi su cui bisogna intervenire per migliorare la condizione del settore del gioco. Forse in questa legislatura non ci sarà il tempo per arrivare al riordino, ma i segnali sembrano portare a quella direzione. Inoltre – ha evidenziato – ritengo che la dipendenza da gioco illegale sia molto più pericolosa e grave rispetto a quella derivante dal gioco legale. La prevenzione, l’educazione e la cultura sono i temi fondamentali per la prevenzione. Io credo che sia necessario intervenire bene su questo settore perché è un comparto produttivo che funziona. Il compito dello Stato liberale è regolare i fenomeni che esistono, altrimenti diventa uno Stato d’opinione”.

“Una legislazione frammentaria ed un apparato sanzionatorio carente rappresentano una forte attrattiva delle mafie verso il gioco”. E’ il parere espresso da Francesco Stampacchia, dirigente della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della P.S. del Ministero dell’Interno. “Il sistema gioco è formato su più livelli e genera introiti elevatissimi anche per lo Stato. I nostri segnali sono di aggressione della criminalità organizzata su questo comparto. Le mafie non si affacciano più su settori come l’edilizia, ma si è spostata sul gioco. L’azione del dipartimento deve essere svolta in modo sinergica con la filiera del gioco e deve essere fatta in modo proattiva, poiché dobbiamo proteggere il consumatore finale e lo possiamo fare solo lavorando insieme”.

Scettico in merito all’ipotesi di un riordino del settore dei giochi in questa legislatura anche il Senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Bertoldi. “Nella prima fase sul gioco c’è stata grande apertura e gli imprenditori hanno potuto investire. Poi però è arrivata la demagogia e il gioco è stato relegato nell’alveo delle negatività, ma ciò non può essere un discorso che vale per la politica. Non ci si può approcciare con il gioco avendo dei pregiudizi“, afferma De Bertoldi. “La Commissione di cui faccio parte sta cercando di capire le problematiche che il comparto presenta. Negli ultimi anni sono stati trattate male dalle istituzioni, come dimostra la pandemia. Noi dobbiamo guardare a questo mondo con rispetto perché sono concessionari dello Stato e, di conseguenza, rappresentano lo Stato. Gli operatori del gioco sono coloro che dovranno assumere il ruolo della tutela del giocatore. Nessuno più di queste figure è in grado di riconoscere la patologia, essendo presenti sul territorio”.

“La politica ha il compito di trovare le soluzioni che porranno dei limiti al problema della dipendenza da gioco. Questo settore ha un accavallamento di norme veramente eccessivo. Ci sono regioni come l’Emilia-Romagna che hanno perso centinaia di imprese per vincoli assurdi. Questo non ha senso perché la persona patologica non viene limitata da questi strumenti, si va a colpire il giocatore sano. C’è il rischio che tra qualche anno il settore del gioco si ritroverà con realtà in mano a player stranieri o fondi internazionali. Dunque, c’è il rischio di perdere le nostre aziende italiane“, ha concluso.

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Eurojackpot

EuroJackpot, l’estrazione di martedì 29 marzo

Primo concorso del martedì per la lotteria multistatale europea

Debutta anche di martedì l’EuroJackpot. Dopo il successo avuto nella classica estrazione del venerdì, la lotteria multistatale si sdoppia.

L’estrazione di venerdì 29 marzo è:

1015182439Euronumeri 211

Le quote

CATEGORIAN. VINCITEN. VINCITE ITALIAEURO
5+2
5+110651.307,60 €
5+06161.217,80 €
4+2708.655,20 €
4+11916396,50 €
3+241112202,60 €
4+05145117,80 €
2+25.88910232,70 €
3+19.94323221,70 €
3+025.85672916,40 €
1+230.14846816,40 €
2+1140.5733.17510,90 €
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Normativa

Raccolta scommesse da sito senza licenza: sanzioni a titolare sala giochi a Palermo

La scoperta dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nell’entroterra palermitano

funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Palermo hanno effettuato un accertamento in una sala slot dell’entroterra palermitano, scoprendo gravi irregolarità.

L’esercizio era autorizzato alla vendita e ricarica dei conti gioco, ma durante l’accertamento, è stato riscontrato che raccoglieva abusivamente le scommesse senza autorizzazioni.

Sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria il titolare dell’esercizio e il gestore dell’attività illegale e comminate sanzioni anche nei confronti del proprietario degli apparecchi e del Concessionario per un totale complessivo di 225.000 euro.