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Normativa

Stati Generali Amusement: “La chiusura delle sale eSports conferma la necessità di regole flessibili”

Anche il settore degli apparecchi senza vincite in denaro ha preso posizione sul caso eSports

“Le leggi devono esserci e devono essere rispettate, ma non è possibile normare senza distinguo comparti del gioco troppo diversi tra loro” – sottolinea il portavoce degli Stati Generali dell’Amusement, espressione delle associazioni del gioco senza vincite in denaro, nonché presidente Federamusement, in merito alla chiusura di alcune sale Local Area Network che, a seguito di controlli, sono state giudicate non conformi alla nuova normativa vigente -.

“Questo episodio che ha coinvolto non fa che confermare, una volta di più, l’esigenza di approcciarsi al vasto e molto differenziato comparto del gioco con una regolamentazione flessibile, capace di tenere conto di istanze, peculiarità e necessità profondamente diverse. Benvenuto, dunque, il tentativo dei Monopoli di mettere regole, ma non con questa rigidità nell’accumunare realtà davvero troppo distanti.

Il Decreto Direttoriale dei Monopoli – ricorda il rappresentante degli Stati Generali dell’Amusement – va rivisto nella direzione di offrire a ciascun comparto regole ad hoc. In quest’ottica diventa ancora più strategico l’operato delle associazioni di categoria in essi rappresentati che rimangono aperti ad un confronto costruttivo con gli organismi regolatori e con i Monopoli stessi; solo con la coesione del gruppo si possono ottenere risultati”.

Gli Stati Generali dell’Amusement rappresentano una iniziativa dell’intero comparto dedicato al divertimento per le famiglie e per i bambini, formato da associazioni, sindacati, imprenditori e tecnici. Si tratta di un laboratorio di idee, proposte, strategie e confronto, che ha unito l’intero mondo del gioco senza vincita in denaro per portare all’Amministrazione e al Governo, un punto di vista il più possibile coeso e rappresentativo di tutte le istanze ed esigenze del comparto.

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eSports

Cicolari (Esport Palace): “Il settore degli eSports necessita di regole chiare”

Intervista al titolare della sala LAN di Bergamo oggetto dei sequestri da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli

sequestri delle apparecchiature nelle sale Lan e più in generale gli interventi che hanno riguardati il mondo degli eSports, stanno catturando l’attenzione mediatica, istituzionale e di molti operatori. Sulla vicenda di qualche giorno fa salì alla ribalta della cronaca l’eSport Palace di Bergamo. Cosa è realmente successo, le problematiche del settore, le conseguenze dell’accaduto e gli sviluppi futuri della vicenda sono alcuni dei temi toccati da Alessio Cicolari, titolare dell’eSport Palace, nell’esclusiva intervista rilasciata al direttore di Agimeg Fabio Felici.

Per i non addetti ai lavori, come funzione l’eSport Palace?

“La nostra struttura è composta da tre piani: al primo vi è un negozio di gaming, una sorta di shop informatico, con un bar e ristorante, dove i ragazzi possono socializzare. Al secondo piano abbiamo la famosa sala Lan con i videogiochi e simulatori. All’ultimo piano ci sono gli uffici eSports dove coordiniamo le nostre attività. L’eSports, in termine stretto, riguarda le competizioni professionistiche con videogiochi. Solo nell’eSports Palace contiamo all’incirca 10/12 persone più lo staff dello bar. Includendo tutti i collaboratori arriviamo a circa quaranta persone che lavorano nella e per la nostra struttura”

Partiamo dai fatti. Cosa è successo nei giorni scorsi?

“ Ciò che è avvenuto negli scorsi giorni è stato molto particolare. Non era la prima volta che l’Amministrazione eseguiva dei controlli nei nostri confronti fino a qualche giorno fa si trattava di attività di routine che non erano mai sfociate in grandi problematiche. Quando mi hanno riferito che erano presenti gli uomini di ADM non avevo ancora capito che problematica potesse esserci. Al mio tentativo di avere maggiori informazioni i funzionari di ADM non hanno saputo darmi maggiori precisazioni.  Quando ho cominciato a sentire che anche altri stavano subendo questa cosa, mi sono preoccupato e ho chiamato gli avvocati cercando di farli parlare con gli ufficiali presenti nei locali. Visto quanto stava accadendo, mi sono rifiutato di firmare il verbale e loro mi hanno comunicato che avrebbero proceduto al sequestro. Cosa totalmente inaspettata poiché credevo che avrebbero elevato una sanzione che successivamente sarebbe stata impugnata dai miei legali. La cosa surreale di tutto questo è che hanno sequestrato persino i pc su cui i dipendenti stavano lavorando. Tutto ciò è molto frustrante perché sono saltati tutti gli impegni in programma. Inoltre, se questo è il modo in la normativa viene applicata ne consegue che dovrebbe essere sanzionato anche chi produce, distribuisce e non omologa tali apparecchi”.

Avevate avuto segnali su quanto sarebbe potuto accadere? Con quale autorizzazione o licenza operavate?

“Non avevamo nessun segnale di eventuali problematiche di questo tipo, poiché anche quando avevano fatto dei controlli in precedenza non era stata riscontrata alcuna irregolarità. Se avessi avuto un dubbio di questo tipo sarei stato il primo a rivolgermi ad ADM chiedendo di chiarire il tema. Siamo aperti con vari tipi di licenza poiché offriamo più cose nella nostra attività. A luglio 2020, quando c’è stata la riapertura dopo il lockdown dovuto dal Covid-19, abbiamo riabilitato la sala LAN e quando abbiamo rifatto la Scia l’Ufficio Imprese ci ha detto che dovevamo aprire come sala giochi poiché, anche se non offriamo dei titoli assimilabili al Tulps, dovevamo riaprire con questa tipologia di attività. La nostra struttura ha sempre ricevuto politici, istituzioni comunali e forze dell’ordine. Dunque, se anche qualcuno lontanamente avesse sospettato qualcosa non avrebbe fatto eventi con noi. Credo assolutamente nella buona fede di ADM, magari sono stato anche duro però bisogna capire che situazione stiamo passando. Vorrei vedere chiunque riceva una possibile sanzione di 2 milioni di euro come potrebbe reagire. Questa è una cosa che potrebbe rovinare la vita. Immagino che questo non accadrà mai, poiché potrebbe passare agli annali come una delle più grandi ingiustizie del mondo”.

Dopo gli ultimi accadimenti pensa che sia necessario intervenire sulla normativa che regola il settore?

“Non capisco perché il gioco lecito senza vincita in denaro debba subire trattamenti così stringenti. Quando abbiamo detto che accomunano le sale LAN a quelle da gioco è perché le sanzioni che stanno elevando sono similari. Rileggendo il verbale c’è scritto infatti che le strumentazioni potessero raggiungere anche le piattaforme di gioco online, ma bisogna capire che per i giochi moderni internet è fondamentale altrimenti non si potrebbero neanche utilizzare. Quindi c’è molta confusione sul tema. Credo che tutte le sale LAN utilizzino software appositi e inibiscano la navigazione permettendo di eseguire solo software installati ed autorizzati previa licenza. Secondo me tutta la normativa sul gioco senza vincita in denaro deve essere rivista poiché c’è il rischio di cattive interpretazioni. Però deve esserci un tavolo tecnico competente perché ci sono tecnologie avanzate come ad esempio il metaverso. Questo comparto andrebbe normato per tutelarlo e farlo diventare un’opportunità. Purtroppo la tendenza in Italia è sempre quella di reprimere e poi sistemare. Ho visto che in altri paesi questo settore è visto come opportunità imprenditoriali, occupazionali ed erariali. Sottolineo che in questo settore gli imprenditori sono molto giovani e spesso Under 30”.

Quali sono le iniziative che avete intrapreso dopo quanto accaduto?

“Stiamo seguendo varie strade parallelamente. Innanzitutto c’è quella legale con cui stiamo impugnando il sequestro e spero che ADM possa intervenire quanto prima sulla questione. Ci troviamo davanti ad una situazione che non è chiara. Sono disponibile ad aprire un dialogo tecnico con tutti gli attori di questo settore. Questa è una delle azioni che vogliamo intraprendere per evitare altre situazioni di questo tipo. Detto questo, forse il modo migliore di intervenire era quello di assegnare un termine entro il quale mettersi in regola accompagnandolo anche da una sanzione. Questo forse sarebbe stato l’iter giusto da seguire. Sicuramente il confronto avrebbe aiutato a non creare questo situazione di disagio. Ora, con i gestori, stiamo valutando di aprire un’associazione. Mi piacerebbe che ci fosse una definizione precisa del gioco globale, così da evitare problemi in futuro. Nelle nostre sale ci sono persone che vengono per socializzare, vengono famiglie anche da fuori città per far giocare i propri figli”.

Dopo queste giornate di “scontro” pensa ci sia la possibilità di arrivare a far fronte comunque, insieme agli operatori che si occupano di apparecchi da intrattenimento senza vincite in denaro, per definire regole comuni e più chiare?

“Secondo me tra il nostro settore e quello delle sale giochi destinate a famiglie dovrebbero rimanere su binari diversi, ma in questo momento sono due segmenti che devono lavorare assieme. Va fatto fronte ìinsieme per una definizione comune delle regole”.

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Eventi

Roma: nasce il “Casilino Sky Park”

Si tratta di un nuovo spazio di aggregazione con campi sportivi, palestra e spazi per attività ludico-ricreative e culturali

E’ stato inaugurato questa mattina il Casilino Sky Park, il nuovo spazio di aggregazione dove socialità, sport e cultura si incontrano su una piazza sopraelevata a cielo aperto, in un ambiente unico e suggestivo. Fusolab, Associazione di Promozione Sociale e Sportiva Dilettantistica, ha ideato il progetto e con il sostegno di IGT, leader mondiale nel settore del gioco regolamentato, LifeGate, da oltre vent’anni punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile e IGD cohost.

Al Casilino Sky Park sono presenti campi sportivi per praticare padel, pickleball, calcetto, street basket, pattinaggio, skateboard e parkour, una palestra all’aperto e zone dedicate alla ginnastica a corpo libero, crossfit e calisthenics. Saranno previste anche attività ludico-ricreative con didattica innovativa per i bambini, e grande spazio sarà dato alla cultura, con un’arena estiva che ospiterà spettacoli musicali e teatrali, cinema e presentazioni di libri. Non mancano spazi di socialità, coworking e un’area bar e ristoro.

Numerose le personalità politiche che hanno presenziato all’evento: Roberto Gualtieri (Sindaco Roma), Daniele Leodori (Vicepres. Regione Lazio), Michela Di Biase (Cons. Reg. Lazio), Mauro Caliste (pres. V Municipio di Roma). Ovviamente non sono mancati all’evento coloro che hanno contribuito a realizzare questo progetto: Fabio Cairoli (CEO IGT Global Lottery), Vito Cozzoli (AD Sport e Salute), Dario Minghetti (pres. Fusolab) e Guerino Delfino (Executive Vice Presidente LifeGate).

Tra le personalità più attese vi era sicuramente il Vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, che in un’intervista ad Agimeg ha affermato: “Ci sono più obiettivi raggiunti con questo progetto dello Sky Park – ha dichiarato Leodori riguardo la presentazione del Casilino Sky Park -. Il recupero di uno spazio di fatto poco utilizzato, in un quartiere importante e molto popoloso che ha bisogno di spazi e di aggregazione sportiva e sociale”. In merito alla particolare situazione che il comparto del gioco sta vivendo nel Lazio ha affermato: “Si sta aspettando il riordino a livello nazionale di tutto il settore. Nel frattempo apriremo un tavolo di confronto sia con le aziende sia con le associazioni perché bisogna tenere conto tutti i punti di vista”.

Il CEO di IGT Global Lottery, Fabio Cairoli, tra i più importanti sostenitori della nuova iniziativa ha sottolineato come l’azienda sia da sempre impegnata “nei rapporti con le comunità e con i territori. Come elemento importante delle nostre attività c’è la responsabilità sociale, il sostegno ed il supporto alla valorizzazione del patrimonio culturale e dell’inclusione sociale”. Cairoli – nel corso dell’intervista ad Agimeg – è poi tornato sul settore di competenza di IGT affermando che: “I temi di questa industria sono gli stessi da anni. Uno fra tutti è la necessità di un riordino, di cui si parla da molto, troppo tempo. E’ un riordino che deve portare razionalizzazione, semplificazione e modernità. Il settore ha sofferto molto in questi due anni di pandemia. E’ stato il primo a chiudere e l’ultimo a riaprire e si sta lentamente riprendendo. Da anni auspichiamo il riordino e continuiamo insieme agli altri attori del settore ad essere a disposizione delle istituzioni per un dibattito, un dialogo serio e costruttivo sui contenuti del riordino – ha concluso Cairoli – che dia finalmente a questo settore le certezze per il futuro. Certezze che si merita per il ruolo che gioca nella società”.

Anche Vito Cozzoli (AD Sport e Salute) ci ha tenuto a ribadire dell’importanza di progetti come il Casilino Sky Park sottolineando che: “Abbiamo finanziato questa iniziativa e siamo fieri di averlo fatto. I miei complimenti sono rivolti all’Associazione Sportiva che ha pensato a questa progettualità. Sport e Salute sta investendo sui quartieri: un mese fa eravamo a Matera, siamo andati a Palermo, a Ponticelli a Napoli, oggi siamo qui a Roma. Sport e Salute ha disseminato l’Italia di progettualità a servizio dei cittadini, della collettività e del bene comune”.

Altro intervento importante è stato quella della Consigliera Regionale del Lazio, Michela Di Biase, che in merito all’iniziativa ha detto: “Siamo orgogliosi di sostenere questo progetto e questa realtà che ha un’esperienza pluridecennale sul quartiere ed è riuscita a creare questo luogo di sport, di integrazione, conoscendo perfettamente questo tessuto ed i suoi abitanti”.

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Vincicasa

VinciCasa, l’estrazione di domenica 1 maggio

Sono 175 le case vinte fino ad oggi da quando è partito il concorso

E’ di pochi giorni fa, precisamente il 23 aprile scorso, l’ultima casa vinta al VinciCasa. Un fortunato giocatore di Rende, in provincia di Cosenza, ha centrato l’intera combinazione, vincendo 200mila euro in contanti e 300mila euro per l’acquisto di uno o più immobili sul territorio nazionale.

La combinazione vincente di domenica 1 maggio è:

26-30-32-38-40

Le quote:

CATEGORIAVINCITORIVALORI IN EURO (€)
Punti 50
Punti 43345,42 €
Punti 312629,08 €
Punti 214613,45 €
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Normativa

Legge regionale sul gioco del Lazio: in piazza per difendere 16mila posti di lavoro

A fine agosto l’entrata in vigore della norma sui giochi metterebbe a rischio migliaia di aziende e lavoratori

Si è tenuta ieri mattina la manifestazione ‘Legalità, Lavoro, Lazio. I lavoratori del gioco pubblico in piazza per 3 buoni motivi’ davanti al palazzo della Regione Lazio.

L’evento – organizzato dal coordinamento ‘Alleati per la Legalità – ha avuto un grandissimo riscontro a livello di partecipazione e aveva come principale finalità quella di sensibilizzare le istituzioni sull’argomento e chiedere alla Giunta Zingaretti e al Consiglio della Regione Lazio di rivedere la legge 5/2013 che significherebbe la perdita di 16mila posti di lavoro nella regione tra soli 120 giorni, a causa dell’entrata in vigore di alcune norme fortemente penalizzanti per il settore, come quella del distanziometro retroattivo.

Una delegazione dei manifestanti è stata accolta dal Capo di Gabinetto della Regione Lazio, Andrea Napoletano, al quale sono stati presentati tutti i problemi che l’entrata in vigore del regolamento regionale comporterebbe.

Da ciò che è emerso dall’incontro ci può essere ottimismo per il comparto. Uno dei portavoce della delegazione, Emmanuele Cangianelli (EGP-Fipe) ha affermato infatti: “Abbiamo avuto la sensazione che si siano percepiti tutti i rischi che questa legge comporta. Il provvedimento in cui si discuterà questa materia sarà il Collegato che verrà votato entro il 30 di giugno, quindi molto in anticipo rispetto alla scadenza di fine agosto che preoccupa il comparto laziale.

Non hanno dato nessuna assicurazione – ha proseguito Cangianelli -, ma la nostra sensazione è che il tema sia ben compreso. Quindi tutti noi dobbiamo lavorare per avere una maggioranza di consiglieri che si renda conto della necessità di almeno uno slittamento o una cancellazione di questo termine. C’è fiducia che qualcosa possa cambiare, ma c’è ancora tanto da lavorare”.

Anche il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, ha sottolineato l’importanza per il Consiglio Regionale del Lazio di “avere coraggio superando le ipocrisie ideologiche ed elitarie secondo cui voler rimuovere un distanziometro espulsivo sia fare un favore allo Stato biscazziere o peggio ancora alla criminalità per le infiltrazioni nel comparto, perché abbiamo sentito anche questo.

La verità è un’altra ed è sotto gli occhi di tutti: lo Stato non è biscazziere ma si prende la grande responsabilità di dare ai propri cittadini un prodotto misurato e controllato per una domanda che comunque esiste”.

Anche le istituzioni erano presenti alla manifestazione dei lavoratori del gioco ed è stato particolarmente apprezzato l’intervento del presidente della Commissione Urbanistica di Roma Capitale, Tommaso Amodeo, che ha affermato: “Conosciamo bene le motivazioni di questa battaglia: tutela dell’attività economica, tutela occupazionale e tutela della salute, perché sappiamo che nei contesti legali i giocatori problematici vengono intercettati e curati ed è l’opposto di ciò che accade nei contesti clandestini. Mi sono posto la domanda di quale sia la motivazione che anima la legge regionale e credo che si tratti di proibizionismo e voglio ricordare che la storia ha già dimostrato che non sia efficace”.

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Million Day

Million Day, l’estrazione di mercoledì 27 aprile

Ogni giorno una seconda possibilità di vincere un milione di euro grazie all’opzione Extra

In questo mese di aprile che sta per finire, ci sono stati quattro i vincitori del milione di euro. L’ultima vincita risale al 12 aprile scorso, quando il “5” venne centrato a Mercato San Severino, in provincia di Salerno.

Dalla sua nascita, il Million Day ha reso milionarie ben 212 persone ed ha distribuito anche più di 56mila vincite da 1.000 euro.

La combinazione di mercoledì 27 aprile è:

3-6-15-17-37

La combinazione Extra è:

11-13-14-19-22

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Vincicasa

VinciCasa: vinta una casa a Rende, la 175ma della storia del concorso

Nella località calabrese vinti due cinque in poco più di un mese

Il 175mo “5” centrato al VinciCasa nel concorso di sabato 23 aprile è andato a finire a Rende, in provincia di Cosenza. Nella ricevitoria Sisal di Andrea Gallo, di via Kennedy, è stata centrata l’intera combinazione 10-17-19-27-29.

Il giocatore, di cui ancora non si sa nulla, ha ora due anni di tempo per scegliere la casa o le case da acquistare su tutto il territorio italiano e quindi per finalizzare la compravendita. Intanto però potrà riscuotere il premio di 200mila euro in contanti.

In poche settimane, è la seconda volta che la dea bendata fa tappa a Rende. Il 15 marzo scorso infatti, il VinciCasa aveva già premiato un giocatore della località calabrese con un altro “5”.

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Lotto e 10eLotto

Lotto e 10eLotto, le estrazioni di sabato 23 aprile

Continua la marcia dei tre centenari del momento

Appuntamento con i 90 numeri ed i due concorsi più amati dagli italiani.

L’estrazione del Lotto di sabato 23 aprile è:

Bari 82 90 20 09 28
Cagliari 47 66 48 68 39
Firenze 53 17 34 41 22
Genova 20 76 53 78 33
Milano 30 10 05 75 69
Napoli 45 54 07 16 83
Palermo 23 86 24 72 70
Roma 85 31 54 10 65
Torino 59 19 17 67 38
Venezia 81 77 34 62 90
Nazionale 01 58 78 04 55

La combinazione vincente del 10eLotto è:

10 17 19 20 23 30 31 45 47 53 54 59 66 76 77 81 82 85 86 90 Numero Oro 82 Doppio Oro 90

Numeri Extra:

5-7-9-16-24-28-34-41-48-62-67-68-72-75-78

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Eurojackpot

Eurojackpot, l’estrazione di venerdì 22 aprile

Il jackpot del premio di prima categoria sale a 42 milioni di euro

Dalla fine di marzo l’Eurojackpot si è “sdoppiato” ed insieme all’estrazione del venerdì, ogni settimana c’è anche quella del martedì.

E proprio al debutto di questa nuova estrazione, l’Italia ha festeggiato centrando un “5+0” da oltre 61mila euro.

La combinazione vincente di venerdì 22 aprile è:

218284250Euronumeri 211

Le quote:

CATEGORIAN. VINCITEN. VINCITE ITALIAEURO
5+2
5+140603.179,40 €
5+050195.296,70 €
4+22207.321,30 €
4+14918410,00 €
3+286726255,40 €
4+01.37114117,40 €
2+211.88225443,20 €
3+123.14243324,70 €
3+060.3811.04419,70 €
1+263.6311.18919,70 €
2+1344.6226.46811,80 €
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Normativa

Inaugurata a Roma la prima “Casa della Legalità”

Una iniziativa del coordinamento Alleati per la Legalità che racchiude le più importanti associazioni di gioco pubblico

Inaugurata questa mattina a Roma, presso l’Admiral Bingo di Via Prenestina 657, la prima “Casa della Legalità” del Lazio allestita in un punto di Gioco Pubblico. Al taglio del nastro era presente il Presidente del Municipio Roma V Mauro Caliste.

Il progetto ‘Casa della Legalità’ vuole essere uno strumento in più per sostenere la lotta all’illegalità, alla criminalità ed alla corruzione. Nasce, infatti, con il fine di sensibilizzare i cittadini a rivolgersi esclusivamente alle sale che rispettano le norme, per informarli sui rischi del gioco patologico, offrire riferimenti per denunciare violazioni o reati all’interno del proprio ambiente di lavoro, nel quartiere, nella comunità.

“Siamo onorati, come V Municipio, di esser stati scelti per la nascita della prima Casa della Legalità. Rientra nel nostro DNA, in quanto crediamo molto nella legalità. A pochi chilometri da qui stiamo installando una targa in ricordo di Falcone e Borsellino. Il nostro impegno è quello di far crescere con questi ideali le nuove generazioni. E’ importante che in zone come il Quarticciolo si apra un nuovo punto dove si può dare una risposta ai cittadini che hanno bisogno”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Mauro Caliste, presidente del V Municipio, in occasione dell’inaugurazione della prima “Casa della Legalità” del Lazio allestita in un punto di Gioco Pubblico. “Ho un profondo rispetto dei lavoratori – ha continuato -. Nel nostro Municipio sono 700 i lavoratori occupati nelle sale da gioco. Sono persone che hanno sofferto, perché credo che questa sia una delle categorie che ha patito di più in questi due anni di lockdown”.

La casa della legalità nasce “per rinforzare quello che è uno dei temi fondanti dell’operatività del nostro settore che è la tutela e presidio della legalità. Abbiamo visto come in assenza del presidio di gioco regolato, inevitabilmente si scivola sull’illegale. L’abbiamo visto durante il lockdown quando è stato chiuso tutto il gioco fisico ed in quelle regioni che hanno espulso il gioco legale”. Ha dichiarato ad Agimeg Matteo Marini, ad di Admiral Gaming Network. “Durante il lockdown, da marzo 2020 a giugno 2021, sono state trovate dalle forze dell’ordine una sala clandestina ogni 3 giorni. Questo dà la misura di quella che è la potenzialità dell’illegale qualora si espellesse il gioco pubblico dal territorio. Nel Lazio, il 28 agosto prossimo questo rischio diventa una certezza se non si interviene in qualche modo. In questa regione esistono circa 5.000 punti vendita specializzati, con circa 10mila dipendenti che dal 28 di agosto non avranno più lavoro”. “Abbiamo fatto una serie di proposte alla Regione Lazio di miglioramento della legge – ha concluso Marini – per il raggiungimento degli stessi obiettivi che la legge si pone, vale a dire la lotta al gioco illegale ed alla criminalità e la tutela delle persone più deboli ed a rischio gioco patologico”.

“La Casa della Legalità è il passo successivo ad un’alleanza tra diversi soggetti rappresentativi che sono uniti dall’idea di comunicare fermamente il ruolo degli operatori del gioco, di sale specializzate come quella che presentiamo oggi, ma anche degli esercenti non specializzati che offrono scommesse o apparecchi in un momento ed in una Regione in cui la legislazione è ancora legata ad un’idea di contrasto alle dipendenze che probabilmente non è la più funzionale”. E’ quanto dichiara ad Agimeg Emmanuele Cangianelli, presidente EGP-Fipe, nel corso dell’inaugurazione della prima Casa della Legalità a Roma. “Questo tipo di punti vendita di gioco e gli avanzati sistemi di controllo all’accesso ci permettono di far vedere ai regolatori ed ai rappresentanti politici come l’offerta di gioco regolamentato sia uno strumento e non un problema da risolvere”. “Lo stato dell’arte del Lazio è di un grande pericolo. La Legge Regionale – ha continuato Cangianelli – è tra quelle di più lunga data, la sua prima stesura è del 2013. All’inizio era una di quelle leggi che cercava di limitare l’espansione dell’offerta, fino all’inizio del 2020. In quella data è stata invece resa retroattiva ed è stato addirittura introdotto lo strumento di misurazione del distanziometro, con il raggio. La sua applicazione quindi, come dimostrano perizie urbanistiche che le associazioni hanno fatto in tutti i capoluoghi della regione, porterebbe all’impossibilità di continuare a lavorare mediamente in oltre il 97% di tutte le aree dei capoluoghi di regione. Questo significa che solo un numero sparuto di sale potrebbe restare aperto o altre si potrebbero aprire solamente in mezzo alle campagne. E’ un tema che il Ministero dell’Interno non apprezza molto per ovvie esigenze di controllo del territorio e dei fenomeni che possono nascere intorno ad attività del genere. La via è quella di fermare questo rischio e suggerire ai legislatori di studiare altri sistemi, come il controllo all’accesso delle sale e un utilizzo più intenso degli operatori nella lotta alla dipendenza”, ha concluso.