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Gioco legale, istituzioni e operatori a confronto in Umbria: “Servono regole uniformi e strumenti moderni”

Tra i temi centrali: necessità di un quadro normativo nazionale uniforme, aumento del gioco tra i minorenni, evoluzione del gioco illegale online e rafforzamento dei controlli

Si è svolto questa mattina, presso la Sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia, sede del Consiglio Regionale dell’Umbria, l’incontro dal titolo “Confronto Aperto. Il futuro del gioco legale con regole condivise”. L’iniziativa, promossa da EGP – Associazione italiana esercenti giochi pubblici aderente a FIPE Confcommercio – aveva come obiettivo un confronto pubblico tra rappresentanti istituzionali, professionisti della sanità pubblica, esponenti del settore e forze dell’ordine per affrontare in modo coordinato le prospettive del gioco legale in Italia, con particolare attenzione all’Umbria e alle criticità del quadro regolatorio attuale.

A inaugurare i lavori è stato Emmanuele Cangianelli, presidente EGP-FIPE, che ha richiamato il percorso avviato con il Manifesto per il gioco pubblico, legale e sicuro. Cangianelli ha sottolineato come la materia presenti “terminologie spesso improprie e una fruizione del gioco profondamente cambiata”, evidenziando che “urge un quadro normativo nazionale uniforme, essenziale per contrastare l’illegalità, tutelare le imprese e ridurre la compulsività”. L’Umbria, ha ricordato, mostra indicatori migliori di altre regioni sul gioco problematico, ma registra un forte aumento del gioco tra gli under 18, fenomeno che impone aggiornamenti normativi e strumenti più moderni.

Sul fronte dei controlli è intervenuto Jacopo Valli, dell’Ufficio ADM Umbria, ricordando che l’Agenzia svolge “un’attività di presidio costante a tutela del gioco legale”, con circa 800 controlli annui, pari al 30% degli esercizi regionali. Valli ha sottolineato che gli esercenti umbri si dimostrano collaborativi e rispettosi degli obblighi, e che le irregolarità riscontrate sono in prevalenza minori. “La repressione e la prevenzione sono rivolte alla tutela dell’offerta legale e degli operatori che rispettano le regole”, ha precisato.

Uno dei passaggi più tecnici è arrivato da Angela Bravi, della Direzione Salute e Welfare della Regione Umbria, che ha illustrato il peso socio-economico del comparto: nel 2024 in Italia la raccolta ha raggiunto 157 miliardi, mentre in Umbria si è attestata su 1,9 miliardi, di cui quasi un miliardo online. Bravi ha richiamato l’attenzione sull’impatto tra i giovani: oltre il 50% dei minorenni umbri ha giocato almeno una volta nel 2024, e circa il 20% presenta comportamenti a rischio. Da qui la necessità di un riordino organico, soprattutto dopo la mancata ricezione, da parte del Governo, delle osservazioni tecniche inviate dalle Regioni sul decreto dedicato alla rete fisica. La dirigente ha rimarcato l’importanza di “orari omogenei, certificazione degli esercizi, distanze dai luoghi sensibili e strumenti tecnologici come autoesclusione e alert”, insieme a un coinvolgimento reale degli organismi sanitari nel processo normativo.

Il quadro dei rischi legati all’illegalità è stato approfondito dal Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Perugia, Stefano Pietrosanto, che ha illustrato l’evoluzione del fenomeno dai videopoker degli anni 2000 al gioco online non autorizzato. Pietrosanto ha spiegato che l’online “preoccupa maggiormente” per capacità di eludere controlli, replicarsi rapidamente e aggirare l’oscuramento dei siti. La Guardia di Finanza opera insieme ad ADM tramite i nuclei speciali dedicati alle entrate e alla privacy: un lavoro complesso, ostacolato dalla natura transnazionale delle piattaforme illegali. Il comandante ha richiamato gli esercenti alla massima attenzione su identificazione della clientela, pagamenti tracciati e segnalazioni, ricordando che il settore resta esposto a rischi di riciclaggio.

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Convention “La Ripartenza”, Biondi (sindaco L’Aquila): “Vogliamo fare della nostra provincia un grande hub di competenze”

Presso l’Auditorium della Tecnica di Roma la convention organizzata da Brightstar

Ripartire non significa tornare indietro. Significa scegliere di andare avanti con una visione più chiara, obiettivi rinnovati e una motivazione più profonda. È questo il filo conduttore della convention “La Ripartenza”, organizzata da Brightstar il 27 novembre presso l’Auditorium della Tecnica di Roma. Un incontro che nasce dalla consapevolezza maturata attraverso sfide complesse e progetti strategici: dalla gara del Lotto alla nuova concessione GAD, dalla piattaforma globale per le Lotterie al progetto OLO negli Stati Uniti, fino all’offerta SED sul mercato. Ogni traguardo ha permesso di ritrovare prospettive, energie e nuove consapevolezze.

“La Ripartenza” è un concetto che va oltre il business: è la capacità di trasformare esperienze e lezioni apprese in opportunità concrete, di costruire qualcosa di più solido e significativo. È un invito a guardare al futuro con coraggio, innovazione e responsabilità sociale, alimentando la crescita non solo dell’azienda, ma anche dei territori e delle comunità.

Alla convention ha partecipato il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, parlando dell’impegno di Brightstar per il territorio e di come L’Aquila stia vivendo la propria ripartenza: una città che, dopo essere stata duramente colpita dal terremoto del 2009, oggi guarda al futuro con fiducia, grazie a investimenti e progetti che creano valore e opportunità. Il suo intervento, dal titolo “La rinascita di un territorio”, è stato un momento centrale per raccontare come innovazione e sviluppo possano diventare strumenti di ricostruzione sociale ed economica.

“Vogliamo fare dell’Aquila un grande hub di competenze in maniera tale che non soltanto potremmo essere in grado di attrarre ancora più imprese, ancora più aziende che si occupano di innovazione, ma soprattutto per costruire quelle opportunità che servono a invertire il percorso di spopolamento delle aree interne, di cui l’Aquila è uno degli esempi principali”. Così Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, intervenendo alla convention organizzata da Brightstar a Roma, dal titolo ‘La Ripartenza’.

“L’Aquila sta vivendo la ripartenza con grande consapevolezza, con grande forza e anche con grande coraggio sui temi dell’innovazione. Noi puntiamo molto su questi argomenti, abbiamo dei luoghi di formazione fondamentali, penso alle nostre due università, ai laboratori del Gran Sasso, a tutto il mondo dell’alta formazione artistica e musicale in cui l’innovazione recita un ruolo fondamentale”.

“Grazie all’investimento di Brightstar ci sarà un insediamento rivolto soprattutto ai giovani – ha concluso – si partirà con 15 unità di persone con alta formazione che potranno mettersi in gioco e invertire quella narrazione che vuole che le opportunità in questo segmento produttivo si possano trovare soltanto nei grandi hub metropolitani”.

Tra i progetti che incarnano questo spirito c’è un progetto di Brightstar a L’Aquila, scelta per il suo valore etico, accademico e logistico. Brightstar investirà oltre tre milioni di euro in tre anni per creare un Centro di Competenza di Innovazione Tecnologica Strategica, con l’obiettivo di contribuire alla rinascita del territorio e valorizzare il polo universitario locale: un piano di crescita che punta a sviluppare competenze in ambiti chiave come intelligenza artificiale, software development, data engineering e quality assurance. Il progetto prevede partnership con l’Università dell’Aquila, la promozione di occupazione qualificata e iniziative per trattenere giovani talenti, invertendo la tendenza allo spopolamento.

Il Sindaco infine ha ricordato che l’Aquila è stata scelta come Capitale italiana della cultura 2026 e si prepara ad accogliere questo ruolo che sicuramente valorizzerà il patrimonio culturale e naturale della città, puntando sulla coesione sociale e sull’innovazione.

Alla convention sono intervenute voci autorevoli del mondo accademico e dell’innovazione. La Professoressa dell’Università degli Studi di Pavia Chiara Macchiavello ha affrontato il tema “Il quantum computing significa ripartire”: una riflessione su come la tecnologia quantistica, con la sua capacità di elaborare informazioni in modo radicalmente diverso, rappresenti non solo una rivoluzione tecnologica, ma anche un nuovo paradigma per affrontare sfide complesse e ripensare i modelli di business. Il Professore della SDA Bocconi Francesco Sacco, con il suo intervento “Cambiamento tecnologico e organizzativo”, ha approfondito l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale e il modo in cui la sua adozione da parte di cittadini e imprese ne sta orientando lo sviluppo e le prospettive future, con particolare attenzione alle implicazioni per l’organizzazione aziendale.

“La rivoluzione tecnologica incentrata sulla teoria quantistica consiste nell’utilizzo di sistemi quantistici per codificare, elaborare e leggere informazione. Per cui è un campo nato dall’unione della fisica quantistica e della teoria dell’informazione classica, che utilizza risorse quantistiche come la sovrapposizione e l’entanglement per ottenere nuove modalità di calcolo, nuovi protocolli di comunicazione e anche importanti applicazioni nell’ambito della sensoristica e della simulazione quantistica”. A parlare è Chiara Macchiavello, professore ordinario presso l’Università di Pavia, intervenuta alla convention organizzata da Brightstar a Roma, dal titolo ‘La Ripartenza’. “Nei prossimi anni è tutto potenziale – ha detto – però ci possono essere importanti sviluppi nell’applicazione degli algoritmi in settori come la logistica, in problemi di ottimizzazione e anche nel collegamento con aspetti di intelligenza artificiale. C’è un settore proprio che è il machine learning quantistico che si occupa di queste cose”. “Oltre a ciò – ha concluso – ci sono tutti i vantaggi che si hanno nell’ambito delle comunicazioni, quindi sviluppo di protocolli crittografici quantistici e comunicazioni sicure”.

“Quello dell’intelligenza artificiale è un fenomeno che sta partendo, come dicono i numeri, soprattutto, da lato consumer. Si tratta di numeri pazzeschi, sono 850 milioni i visitatori medi al mese per la sola ChatGpt. Sta crescendo tutto velocemente, oggi ChatGpt è il quinto sito per numero di visite complessive e lo è diventato in soli tre anni. L’intero web ci ha messo 13 anni per fare i numeri fatti da ChatGpt in tre anni e circa il 30% degli utenti dell’intelligenza artificiale sono consumer”. Sono le dichiarazioni di Francesco Sacco, professore di digital economy presso l’università dell’Insubria e Sda Bocconi, alla convention organizzata da Brightstar e svoltasi a Roma, dal titolo ‘La Ripartenza’. “Le aziende – ha detto Sacco – stanno facendo molti esperimenti e scoprendo i vantaggi concreti come aumento dei ricavi, miglioramento dei margini e soprattutto il tempo che si libera. C’è uno studio politecnico di Milano che dice che il tempo che si riesce a liberare grazie all’intelligenza artificiale mediamente nell’arco di una giornata va tra i 30 e i 50 minuti”.

L’impegno di Brightstar

Brightstar guarda al futuro con una convinzione: ripartire significa scegliere di andare avanti, con energia, consapevolezza e una motivazione più profonda.

“L’Aquila per noi rappresenta un investimento molto importante perché significa inserire competenze tecnologiche sull’innovazione, sull’intelligenza artificiale che riteniamo fondamentali per la crescita e lo sviluppo dell’azienda e dall’altra parte dare un’opportunità a un territorio che purtroppo ha vissuto un passato non troppo felice. Si tratta di offrire un’opportunità di supporto alla rinascita, alla crescita che già il Comune di L’Aquila sta sviluppando egregiamente”. È quanto ha affermato Roberto Saracino, Cto Italy Brightstar, in occasione della convention organizzata da Brightstar e svoltasi a Roma, dal titolo ‘La Ripartenza’.  “Questo per noi è un momento molto importante – ha aggiunto -. Abbiamo vinto per nove anni la concessione del Lotto, siamo partiti nuovamente con un’offerta sull’online e Sed, che è un operatore telefonico, ha iniziato ad offrire le proprie soluzioni anche fuori dal perimetro captive”. “Il datacenter è fondamentale per le opportunità di sviluppo e le opportunità anche di innovazione tecnologica. Noi dobbiamo rispettare delle specificità della regolamentazione delle lotterie, in modo particolare per il lotto di gratta e vinci, che impongono un elevato livello di affidabilità e di continuità di servizio. Per fare questo quindi abbiamo investito in un’evoluzione dei nostri datacenter e oggi parliamo di datacenter tier 4, il più alto livello dal punto di vista standard di qualità del servizio”, ha concluso. 

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30 anni di STS: la centralità dei tabaccai come presidio del gioco legale e tutela dei consumatori

Gli interventi di Zamparelli (STS), Durante (Flutter), Fiumara (GBO), Paciucci (Brightstar), Lollobrigida (ADM)

Un settore che cambia pelle, una rete che rivendica il proprio ruolo sociale e una ricorrenza simbolica: i trent’anni di STS, il sindacato dei tabaccai ricevitori che rappresenta oggi l’ossatura della distribuzione del gioco pubblico in Italia. Si è aperta così, ieri mattina a Roma, l’Assemblea nazionale STS, un appuntamento che quest’anno va oltre il consueto bilancio di fine stagione per trasformarsi in un confronto sulla riforma del comparto, sulla modernizzazione dell’offerta e sulla tenuta della rete fisica in un mercato sempre più segnato dallo spostamento verso il digitale.

Il presidente della Federazione Italiana Tabaccai, Mario Antonelli, ha sottolineato l’importanza della ricorrenza: «Trent’anni sembrano pochi, ma in realtà sono tanti», ha ricordato, ripercorrendo l’evoluzione del settore dalle prime schedine alle scommesse in tempo reale. Un cambiamento che STS ha attraversato ampliando progressivamente il proprio campo d’azione: «Non fa più solo direzione, ma un lavoro direttamente sindacale», ha osservato.

Zamparelli (pres. STS): “La rete fisica va difesa. Trent’anni non sono un punto di arrivo”

“Oggi è un momento significativo, non solo per il bilancio dell’attività sindacale, ma perché il nostro sindacato compie vent’anni di vita, trent’anni di rappresentanza continua”. Ha sottolineato Zamparelli, ricordando anche il ruolo centrale di STS nella categoria: “Siamo rimasti l’unico punto di riferimento stabile mentre altre sigle hanno progressivamente cessato la propria attività”.

Un risultato che “suscita orgoglio ma anche senso di responsabilità”, legato alla “capacità di evolverci restando fedeli alla missione originaria: difendere il lavoro dei tabaccai ricevitori e garantire il buon funzionamento del gioco pubblico legale”.

Uno dei punti centrali della relazione ha riguardato il riordino del gioco fisico: “Ci troviamo in un punto cruciale: sul piatto c’è il futuro dell’intero comparto della distribuzione terrestre”, ha detto Zamparelli, ricordando che la riforma della rete fisica è attesa “da almeno quindici anni”.

Il presidente STS ha insistito sul valore sociale delle tabaccherie: “La rete fisica ha continuato a garantire il proprio ruolo di presidio di legalità, sicurezza e prossimità per milioni di cittadini”.

E ancora: “Difendere la rete fisica non significa difendere solo un interesse di categoria, ma salvaguardare una parte vitale delle nostre città e del loro tessuto sociale”.

Zamparelli ha definito alcune regolamentazioni territoriali come strumenti da superare: “È tempo di superare strumenti come il distanziometro e le limitazioni orarie, che penalizzano la rete fisica e non hanno alcuna efficacia”. Ha spiegato: “Oggi chiunque può giocare da casa, a qualsiasi ora e perfino all’interno dei cosiddetti luoghi sensibili”.

E ha sintetizzato così il paradosso: “Il distanziometro non dice ai cittadini di smettere di giocare: dice loro di giocare in un altro modo, eventualmente dal proprio pc o dal proprio telefono”.

Un altro tema forte è stato quello della compartecipazione degli enti locali alle entrate erariali: “È una misura di buon senso, di equità. Le risorse generate dal comparto provengono dai territori ed è giusto che, almeno in parte, vi ritornino”. Il fatto che la norma non compaia nel testo attuale della legge di bilancio è stato definito “un’occasione mancata”.

Zamparelli ha poi affrontato il tema dell’aggiornamento dei prodotti: “Negli ultimi anni il comparto non ha conosciuto significative innovazioni di prodotto”. Secondo il presidente STS, la vitalità della rete passa anche da un’offerta “più attuale, più dinamica, più attrattiva”.

Chiudendo la relazione, Zamparelli ha sintetizzato così la posizione di STS: “La rete fisica non è un mero terminale della distribuzione, ma un elemento essenziale del sistema di raccolta del Paese”. E ha concluso: “Il nostro impegno resterà quello di garantire un riordino equilibrato, credibile e capace di durare nel tempo”.

Fiumara (GBO): “Il gioco pubblico nasce in tabaccheria. La rete è centrale, per il fisico e per l’online”

Alessandro Fiumara, CEO di GBO, ha collocato il riordino in un contesto di modernizzazione del settore. “Siamo a un passaggio decisivo. Abbiamo appena superato l’assegnazione delle nuove concessioni online, entrando in un sistema più chiaro, coerente e moderno. Ci aspettiamo lo stesso dal riordino del gioco fisico”, ha dichiarato.

Sulla rete tabaccai ha sottolineato: “Il gioco pubblico in Italia nasce nella tabaccheria. Tutto il resto è un’evoluzione di quell’origine”. Fiumara ha ripercorso anche l’esperienza personale e storica legata alla rete generalista: “Ho iniziato a lavorare nel settore quando l’80% dei ricavi passava dai generalisti, in gran parte tabaccherie”.

Oggi, i numeri restano significativi: “Oltre il 30% dei nostri 4.000 punti scommesse è costituito da corner generalisti. Sono essenziali non solo nella raccolta fisica, ma anche per l’online, grazie al processo di omnicanalità accelerato dal Covid e dal PVR”.

Sul valore del tabaccaio nel presidio del mercato: “È un attore naturale, presidio di qualità, vicinanza al giocatore, tutela del giocatore”. Un aspetto centrale del suo intervento riguarda gli investimenti in corso: “Negli ultimi due anni abbiamo portato nuova tecnologia e nuovi arredi in circa 250 corner. Questo perché crediamo che le performance di questi punti possano ancora migliorare”.

Fiumara ha sottolineato l’importanza del gioco fisico: “Il retail è centrale non solo per i volumi, ma perché è diventato l’unico modo per far conoscere marchi e offerte dopo il decreto Dignità”.

E ha chiarito il ruolo sempre più importante della rete anche nell’online: “Il retail è un segmento che continua a crescere e che offre un grandissimo supporto anche all’online. I player solo digitali hanno sofferto molto. Chi ha vinto, ha sfruttato al meglio la rete fisica”.

Sulla tutela del giocatore e la responsabilità degli operatori: “Le due parole chiave sono innovazione e formazione. L’innovazione è fondamentale su prodotto, esperienza e tecnologia. La formazione dei ricevitori è altrettanto essenziale”. “Non iniziamo ora a formarli: lo facciamo da anni, non per obbligo, ma perché fa parte di una visione industriale matura”.

E ha concluso: “Non si può più ragionare per canali separati. Bisogna costruire esperienze coerenti e sicure. E la rete è un nodo fondamentale di un modello tracciabile e responsabile”.

Durante (Flutter SEA): “Il retail resterà il canale principale anche tra dieci anni. I tabaccai emergeranno come vincitori del riordino”

Nel corso del panel dell’Assemblea nazionale STS, Francesco Durante, Chief Executive Officer di Flutter SEA, ha tracciato una visione chiara del futuro del comparto, sottolineando in apertura il valore della ricorrenza celebrata da STS: “Volevo salutare e ringraziare il Presidente Zamparelli e il Presidente Antonelli. Oggi è una data importante: raggiungere trent’anni di attività è un traguardo significativo”.

Ricordando il ruolo storico della rete, Durante ha osservato: “La rete distributiva ha sempre rappresentato il ponte tra Sisal e i clienti, interpretando in maniera chiara le esigenze dei consumatori e raggiungendo il territorio con un servizio di eccellenza”.

Al centro del suo intervento la collaborazione con i tabaccai: “Per noi la partnership con i ricevitori è fondamentale e riguarda tutto il nostro modello operativo. Sono un canale di ascolto strategico per capire ciò che i clienti vogliono”.

Sul riordino del gioco fisico, Durante ha espresso un giudizio positivo: “È il momento giusto per effettuare questo riordino. Sono convinto che, quando saranno richiesti standard elevati di legalità e sicurezza, i tabaccai emergeranno come vincitori del nuovo scenario distributivo”. E ha aggiunto: “Il loro ruolo da protagonisti aumenterà anche nelle scommesse e negli apparecchi da intrattenimento”. Durante ha poi sottolineato un punto cruciale: “Il riordino ci darà finalmente regole chiare, indispensabili per consentire alle aziende di investire su prodotti, tecnologia e punti vendita”.

Il CEO ha poi affrontato la relazione tra digitale e retail: “La trasformazione digitale ha portato uno spostamento della spesa verso l’online, ma il canale fisico rappresenta ancora circa il 75% della spesa totale”. E ha previsto continuità: “Ci aspettiamo che questa percentuale possa diminuire leggermente, ma il canale fisico sarà comunque il canale principale anche fra dieci anni. Su questo non abbiamo dubbi”.

Secondo Durante, l’attuale contesto normativo ha reso il retail ancora più decisivo: “Il divieto di pubblicità per le aziende rende il punto vendita imprescindibile: è l’unico luogo dove far conoscere l’offerta ai clienti”. Ha poi affrontato il tema dell’innovazione: “Non dobbiamo cadere nella trappola del mercato maturo. Siamo arrivati fin qui perché abbiamo innovato. Dobbiamo continuare a farlo: nei prodotti, nella tecnologia, nell’esperienza in ricevitoria”.

Sul gioco responsabile: “Le nuove concessioni online introducono misure di tutela davvero importanti. Dovremo fare lo stesso sul canale fisico, investendo in ricerca, strumenti e formazione”. E ha ribadito il ruolo della rete nel percorso di tutela: “I tabaccai dovranno implementare questi programmi e noi dobbiamo essere di supporto, lavorando insieme a sindacato e Federazione”.

Durante ha infine affrontato il tema della percezione estera del nostro mercato: “Il mercato italiano è visto come un punto di riferimento a livello internazionale, sia per la qualità della regolamentazione sia per la qualità della rete”. E ha concluso: “Ci sono tante eccellenze di cui dovremmo essere più consapevoli”.

Paciucci (Brightstar Lottery): “Il retail resta il cuore del mercato italiano. Riordino importante anche per il settore delle lotterie”

Intervenendo all’Assemblea STS, Alessandro Paciucci ha confermato la centralità assoluta della rete tabaccai nel mercato delle lotterie. “Il riordino è importante anche per le lotterie. Porterebbe chiarezza, investimenti e rafforzerebbe il presidio di legalità e di tutela delle entrate erariali”, ha detto.

Paciucci ha ricordato la crescita dei prodotti: “Negli ultimi anni il Gratta e Vinci ha registrato quasi il 40% di crescita dal 2019 ad oggi”. Ha poi affrontato il tema del rapporto tra fisico e online: “I due canali crescono insieme. L’80% dei giocatori online è “home of the game”, cioè gioca su entrambi i canali”.

Sul peso del retail nel mercato italiano ha portato dati molto chiari: “Il mercato italiano è un business retail: quasi il 90% del fisico e i tabaccai rappresentano il 40% del totale”.

Paciucci ha anche posto un confronto internazionale: “In Italia la componente digitale delle lotterie è al 3%. Nei Paesi mediterranei è sempre sotto il 5%, mentre in Francia arriva al 20% e nel Nord Europa sale ancora di più”. Ha spiegato il motivo: “In Italia la socialità del punto vendita è radicata. È un luogo riconosciuto, sicuro, dove si crea esperienza”.

Sul tema innovazione ha annunciato un investimento di grande rilevanza: “Con la nuova concessione del Lotto, porteremo un investimento di quasi 150 milioni per il rinnovo tecnologico dei punti vendita”.

E ha aggiunto: “La tecnologia, anche grazie all’intelligenza artificiale, è fondamentale per arricchire l’esperienza di gioco e sostenere lo sviluppo del business”.

Molto spazio è stato dedicato al gioco responsabile: “Abbiamo 50.000 schermi nei punti vendita per comunicare il gioco responsabile. I nostri giochi vengono testati da professori ed esperti per valutarne il rischio”.

E sul ruolo del tabaccaio: “Il ricevitore è l’interlocutore chiave del giocatore. Per questo abbiamo un programma di formazione congiunto con FIT”. “La rete è chiave, soprattutto nelle lotterie. La crescita sostenibile passa da innovazione e responsabilità”.

E ha concluso: “Il punto vendita è fondamentale per raggiungere il giocatore. È il luogo dove l’esperienza diventa intrattenimento”.

Lollobrigida (ADM): “La rete dei tabaccai un valore da tutelare. Nel riordino formazione nazionale obbligatoria e attenzione al giocatore e allo stesso tempo tutela delle reti”

Il direttore Giochi di ADM, Mario Lollobrigida, ha aperto il suo intervento ringraziando STS e chiarendo sin da subito la posizione dell’Agenzia: “La posizione dell’Agenzia la ribadisco: noi siamo vicini alla rete dei tabaccai, perché è la nostra rete, la rete dei concessionari dello Stato che raccolgono il gioco e vendono il tabacco in regime di monopolio. Quindi è una nostra rete che tuteliamo e curiamo ogni giorno come regolatore”.

Lollobrigida ha poi fatto il punto sul percorso del riordino del gioco fisico, attualmente in fase di definizione da parte di ADM: “Stiamo lavorando al decreto di riordino del gioco fisico, ai lavori per la redazione del testo finale della bozza che poi sarà portata all’esame della Conferenza Unificata”.

Ha ricordato che l’Agenzia è impegnata da mesi: “Ci stiamo lavorando da mesi. Ogni settimana portiamo avanti i lavori per trovare un punto di raccordo che possa garantire la filiera, l’interesse erariale e andare incontro alle esigenze degli enti locali”.

Sul tema delle distanze e dei limiti orari, Lollobrigida ha confermato la piena convergenza con la posizione dei tabaccai: “La vostra posizione sulle distanze e sugli orari è la stessa nostra. Il problema è che le iniziative delle Regioni e dei Comuni non sono state intercettate in tempo: adesso ci troviamo a risolvere un problema stratificato”. Con una linea chiara: “Pensiamo di aver trovato una soluzione di mediazione che possa essere accolta e portare a terra una rete produttiva, che mantenga struttura e dimensioni attuali”.

Uno dei pilastri del riordino, ha spiegato Lollobrigida, sarà la formazione degli operatori: “Un altro punto importante del decreto è quello della formazione e della responsabilità dell’operatore nei confronti del giocatore. La tutela del giocatore e la prevenzione del gioco compulsivo sono temi centrali riconosciuti dal legislatore”.

ADM intende uniformare ciò che oggi è frammentato: “Alcune concessionarie hanno già percorsi formativi, alcune Regioni li richiedono. Ma non è possibile che la Toscana faccia in un modo e la Sardegna in un altro. Serve una sintesi nazionale”.

Ha ricordato che i tabaccai partono da una base già più solida rispetto ad altri operatori: “I tabaccai hanno già un corso obbligatorio per ottenere o mantenere la concessione, con una parte dedicata al gioco pubblico”.

Ma quella parte dovrà essere aggiornata: “Questa formazione va ripensata e attualizzata: non più solo sul prodotto, ma anche su come intercettare comportamenti problematici prima che accadano”.

Lollobrigida ha però riconosciuto un limite oggettivo: “È chiaro che ci sono marcatori che possono far identificare un giocatore a rischio, ma non sempre è possibile intercettarlo. Il giocatore, ad esempio, può fare 15 giocate in altrettanti punti vendita diversi”.

Sulla rete dei tabaccai, Lollobrigida ha ribadito che: “Per noi la rete è importantissima: è la rete dei nostri concessionari. Non sono punti vendita di un concessionario: sono i nostri concessionari”.

E ha garantito l’impegno dell’Agenzia: “La proteggeremo per quanto ci è possibile, per quanto riguarda il gioco e gli adempimenti successivi all’emanazione del decreto di riordino”.

Lollobrigida ha chiuso con uno sguardo prospettico: “Secondo me c’è ancora spazio per le rivendite e ricevitorie per acquisire altri prodotti di gioco. Nel riordino abbiamo creato una rete che comprende pienamente i tabaccai, per ridimensionamento e caratteristiche”.

De Bertoldi (Gruppo Lega): “Serve comunicazione chiara: il gioco legale non è il male assoluto. La politica segue i sondaggi, per questo il settore viene penalizzato”

L’onorevole Andrea De Bertoldi, deputato del Gruppo Lega, ha preso la parola all’Assemblea nazionale STS rivolgendosi direttamente ai rappresentanti della rete tabaccai e delle imprese del gioco pubblico.

“Vi ringrazio per l’invito e ringrazio il presidente Zamparelli e ciascuno di voi, perché rappresentate le tante imprese italiane che, alzandosi presto la mattina e aprendo le proprie botteghe, tengono in piedi questo Paese”, ha esordito.

De Bertoldi ha affrontato subito un tema centrale: il pregiudizio che circonda il settore. “Voi rappresentate un settore che ha tanti pregiudizi. Una parte della politica e dell’opinione pubblica vi vede come un ambito nel quale ci si può fare del male. E poi ci sono gli estremisti che vedono il male assoluto nel gioco”, ha osservato.

Il deputato ha insistito sulla necessità di una comunicazione più efficace: “Il consiglio che dò è che c’è bisogno di una importante comunicazione. Dovete far capire che la vostra attività non è il male assoluto”.

E ha precisato: “Non avete nessun interesse a creare ludopatie o a rovinare il pensionato o l’operaio. Il vostro interesse è concedere, in base alle possibilità di ognuno, un momento di piacere”.

De Bertoldi ha spiegato come il gioco debba essere considerato un’attività di intrattenimento: “Il confine non è tra buono e cattivo, ma tra chi vede nel gioco un piacere e chi può avere una degenerazione del proprio approccio”. “Qualunque aspetto della vita può degenerare: anche le medicine servono per stare meglio, ma se uno esagera si ammala di più”.

De Bertoldi ha affrontato con franchezza il rapporto tra percezione pubblica e scelte politiche: “La politica attuale agisce con i sondaggi in mano. Se il sentiment è contro di voi, gran parte della politica tende ad agire contro di voi perché altrimenti perde voti”.

E aggiunge: “Il popolo dice: quel partito aiuta l’azzardo, rovina le famiglie. Questo spiega i problemi che incontrate e che incontrano quei politici che vogliono ragionare oggettivamente e serenamente”.

Il deputato indica una strada precisa: “Bisogna comunicare e comunicare bene, anche sulla base di studi e analisi che dimostrino scientificamente che il vostro lavoro non rovina le famiglie e non porta le persone ad ammalarsi”.

Accanto alla comunicazione, però, richiama un dovere etico e professionale: “Se entra un pensionato e vi accorgete che spende gran parte delle sue disponibilità giocando, è giusto che siate voi i primi a muovervi per evitare fenomeni degenerativi”. E chiarisce il senso dell’invito: “Un imprenditore vuole una clientela di qualità, non una clientela malata”.

Guardando al futuro del settore, De Bertoldi ha espresso un auspicio preciso: “Siamo alle porte – ci auguriamo – dei nuovi bandi per il gioco fisico. È impensabile che le PMI italiane non possano continuare ad essere protagoniste”.

Toxiri (FIT): “Capire le nostre origini significa comprendere meglio il presente. Il settore ha bisogno di visione, coerenza e un riordino vero e duraturo”

Il Direttore delle Politiche Associative FIT, Barbara Toxiri, ha presentato il nuovo volume Ricevitori, ricevitorie e giochi pubblici, un libro che ricostruisce la storia del comparto e propone una lettura organica del sistema del gioco pubblico. “Non un manifesto né un manuale tecnico, ma un contributo di riflessione”.

“Il libro Ricevitori, ricevitorie e giochi pubblici non si limita a raccontare il settore, ma cerca di restituire quella profondità, quella storia e soprattutto quel senso che gli è proprio”, ha continuato.

Toxiri ha spiegato l’obiettivo dell’opera: “È un libro che cerca di rispondere alle esigenze di mettere ordine a un comparto che spesso viene raccontato attraverso emergenze normative, singoli episodi, provvedimenti isolati”. “Bisogna cominciare a riguardare il settore con una visione d’insieme. Solo così possiamo capire cosa è successo, da dove siamo partiti, dove siamo arrivati e dove vorremmo andare”.

Toxiri ha illustrato la struttura del volume: “Nella prima parte abbiamo risalito le origini del gioco: l’origine del gioco pubblico, la riserva statale, il senso delle concessioni statali e poi tutta l’evoluzione che ha portato alla nascita dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il nostro attuale ente regolatore”.

L’obiettivo della ricostruzione storica è comprendere il sistema: “Cerchiamo di capire il senso di un sistema pubblico del gioco, quali esigenze sociali soddisfa e come si è arrivati a quel cortocircuito che produce un’emorragia normativa che pesa così tanto sui territori e su tutti noi operatori”. “Vuole essere un contributo di riflessione per descrivere un quadro reale e per capire dove siamo arrivati e perché un riordino è indifferibile e deve essere vero, coerente e duraturo”.

La parte finale dell’opera è dedicata agli operatori e alle imprese: “La seconda parte parla di noi: delle ricevitorie, delle tabaccherie, delle persone e delle imprese che rappresentiamo”. Toxiri ha descritto l’evoluzione del ruolo del tabaccaio: “Racconta come è cambiato il ruolo del tabaccaio nel tempo: da commerciante, pur di prodotti particolari, a operatore professionale del gioco, con un ruolo distinto, formato e consapevole”. Un ruolo inserito in un settore “in costante evoluzione, che richiede sempre più innovazione, sostenibilità e responsabilità”.

Toxiri ha concluso spiegando la finalità del volume: “Non è un manifesto, non è un manuale tecnico, non ha nessuna pretesa di questo tipo. È un punto di riflessione”. E ha sintetizzato il messaggio centrale: “Riteniamo che capire le nostre origini e capire il passato significhi capire il presente e provare, da queste basi, a costruire un futuro con sempre maggiore coraggio e sempre maggiore consapevolezza, per il settore e per la nostra categoria”.

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Enada Workshop 2025, D’Angelo: “Fondamentale il pieno riconoscimento giuridico della figura del gestore”

Distanze, responsabilità, innovazione e ruolo dello Stato le parole chiave di un confronto che fotografa lo stato dell’arte del settore del gioco pubblico

La seconda parte dell’Enada Workshop 2025 ha visto sul palco operatori e associazioni e l’apertura del presidente Sapar, Sergio D’Angelo, che ha definito con chiarezza qual è – secondo la filiera – la linea rossa del riordino in preparazione.

D’Angelo ha ricordato che “negli ultimi venticinque anni ai gestori è stato chiesto moltissimo: investimenti, formazione, responsabilità, sacrifici”. E ha ribadito che una riforma che non tenga conto del loro ruolo sarebbe “la riscrittura di un nuovo modello di business che ci estrometterebbe definitivamente. È inaccettabile”.

Uno dei passaggi centrali ha riguardato l’identità industriale delle aziende di gestione: «Le nostre imprese sono italiane, radicate nei territori. Non possono essere schiacciate dalle logiche multinazionali, guidate da ragioni finanziarie più che industriali». Da qui la richiesta di un riordino che sia davvero inclusivo, moderno e allineato al contesto europeo, ma senza cancellare chi, negli anni, ha presidiato migliaia di esercizi pubblici costruendo una filiera capillare.

“Il gestore è il punto nevralgico della filiera, anche nell’intrattenimento”

D’Angelo ha parlato apertamente della marginalizzazione subita negli ultimi anni, soprattutto rispetto agli operatori verticali che uniscono ruolo di concessionario e attività operative: «Qualcuno ritiene che siamo diventati marginali. Noi sappiamo che non è così». Ha poi denunciato il rischio di vedere scomparire il comparto dell’intrattenimento puro: “È lì che si costruisce il rapporto quotidiano con i territori, con le comunità. Scordarsene è gravissimo”.

Un altro tema cardine è stato il destino dei bar e dei piccoli esercenti: «Pensare che togliere apparecchi significhi ridurre il gioco è una pericolosa ingenuità». La conseguenza, secondo D’Angelo, sarebbe l’aumento del gioco illegale, come confermato dai dati citati del Moige.

“Serve un riconoscimento giuridico pieno e l’accesso alle quote dei concessionari”

Per la prima volta, Sapar mette in chiaro una proposta strutturale: la partecipazione dei gestori alle quote dei concessionari, così da diventare parte del modello industriale e non più semplici fornitori operativi. “Solo così si crea un equilibrio vero”, ha affermato.

La chiusura è stata un appello alla filiera e alle istituzioni: «Serve un patto per il futuro del gioco legale», ricordando che le aziende di gestione hanno contribuito allo Stato, negli ultimi vent’anni, “quasi 100 miliardi di euro”.

Caliendo (Eurispes): “Il gioco legale è l’unico vero argine all’illegale. Norme diverse tra regioni creano confusione”

Angelo Caliendo ha offerto una lettura macroeconomica del comparto: con “157 miliardi di euro generati”, il settore resta uno degli asset più rilevanti dell’economia italiana. Ma l’opinione pubblica – ha detto – non distingue tra gioco legale e illegale.

Per Caliendo, comprimere l’offerta legale “non riduce la domanda: la sposta sul sommerso”. E ha insistito sulla necessità di una cornice omogenea, superando norme regionali spesso nate da reazioni emotive, come i distanziometri: “Non producono alcun effetto”.

Affinita (Moige): “La parola d’ordine è responsabilità

Antonio Affinita ha riportato dati preoccupanti sulla facilità con cui i minori accedono a contenuti vietati. Sul gioco d’azzardo è stato netto: «Quando un minorenne gioca, è istantaneamente illegale».

Ha riconosciuto l’impegno di forze dell’ordine e ADM nei controlli, ma ha chiesto agli operatori di essere il primo presidio di responsabilità: “Non si può mettere un poliziotto davanti a ogni slot, ma è indispensabile la consapevolezza del settore”.

Cardia (Acadi): “Le distanze non tutelano nessuno. Il nuovo nemico è l’online? Errore gravissimo”

Geronimo Cardia ha denunciato un clima di costante ricerca del “nemico pubblico”, oggi identificato – secondo lui – nel gioco online. Un approccio che definisce sbagliato perché frammentato: “Individuare un solo tipo di gioco come problema è lo stesso errore che facciamo dal 2010”.

Sulle distanze è stato diretto: “È intellettualmente errato pensare che tutelino l’utente. Andrebbe estirpato il concetto stesso”. La vera protezione, per Cardia, è tecnologica: riconoscimento facciale, prodotti safe, sistemi di alert, strumenti equi per i giocatori.

Cangianelli (EGP): “Obiettivo canalizzare il gioco in un’offerta il più possibile controllata”

“L’obiettivo che dovrebbero avere tutti è di raggiungere il 100% di gioco legale ed eliminare l’illegale”. Lo ha detto Emmanuele Cangianelli, presidente Egp. “Chiudere e distanziare una parte dell’offerta, come gli apparecchi, sposta la domanda da un’altra parte. Non la cancella. Mettere limiti orari per gli apparecchi, non può portare alcun vantaggio”, ha continuato. “Una normalizzazione permetterà di pianificare gli investimenti”.

Zamparelli (Sts): “I distanziometri? Inefficaci”

Emilio Zamparelli ha ricordato la stagione del “toto nero” e il ruolo storico degli esercenti autorizzati. Oggi – ha detto – il problema non è più la raccolta clandestina nelle strade, ma il gioco illegale veicolato dal web: «Attraverso le piattaforme .com arriva ovunque». Ha criticato apertamente le Regioni: “Quando sento parlare di compromesso mi irrito. Le fasce orarie e i distanziometri sono inefficaci”. E ha chiesto che il riordino restituisca “dignità a chi rappresenta lo Stato sul territorio”.

Di Lecce (Novomatic): “Innovazione e responsabilità per un sistema sostenibile”

Mara Di Lecce ha posto al centro l’equilibrio tra sostenibilità, tutela dell’utente e innovazione tecnologica. “Il gioco responsabile non è uno slogan”, ha detto, ricordando l’impegno dell’azienda nella produzione di apparecchi più sicuri. Ha ribadito che la legalità è una condizione essenziale per il futuro del comparto: “Il nostro prodotto deve essere chiaramente identificabile come legale”.

Sestili (Global): “Il problema non è la tutela, ma come nascono le norme”

Stefano Sestili, responsabile del progetto online Global, ha sottolineato che “Gli operatori dialogano con il regolatore, con ADM, e siamo sostanzialmente dalla stessa parte: c’è una competenza condivisa e un linguaggio comune. Nella politica invece la situazione è diversa”. Ha spiegato infatti che: “La politica, più che parlare di contenuti, fa operazioni di marketing, perché deve raccogliere numeri come chi deve vendere un prodotto”.

Palo (CNI): “La figura del gestore è nata vent’anni fa: discutere ancora del suo futuro è paradossale”

Vito Palo ha ricostruito l’evoluzione delle AWP dal 2004, sottolineando il ruolo chiave dei gestori nel ripulire il mercato dagli apparecchi illegali. Oggi – ha detto – è assurdo che il loro ruolo sia ancora incerto. Palo ha posto l’accento sulla tutela del giocatore: serve “un apparecchio meno invasivo e con un payout più alto”, ricordando che negli ultimi vent’anni il payout è stato progressivamente abbassato.

Sbordoni (Utis): “Le norme sbagliate creano vuoti. E nei vuoti nasce l’illegalità”

Stefano Sbordoni ha puntato il dito contro un legislatore spesso poco informato: “Chi doveva intervenire non l’ha fatto o l’ha fatto male”. La richiesta è una sola: ascoltare chi opera nel settore e conosce i meccanismi che regolano la filiera.

Chiacchio (AGSI): “La politica decide senza sapere. Servono regole chiare e sostenibili”

Pasquale Chiacchio ha riportato il tema della responsabilità della politica nel definire norme applicabili e coerenti. Ha denunciato i ritardi nell’attuazione delle leggi approvate e l’assenza di competenze specifiche: “Decidono senza sapere cosa vanno a fare”. Ha ribadito che non è il gioco legale a creare vulnerabilità: “All’80% è il mercato illegale”. E ha chiuso chiedendo regole “certe, sostenibili e costruite con il contributo degli operatori”.

Parlati (Sgi): “Uniformare norme sbagliate non serve. Lo Stato deve difendere la propria immagine”

In chiusura, Gennaro Parlati ha ribaltato la narrazione secondo cui il settore deve riabilitare la propria reputazione: “Noi operiamo per conto dello Stato. È lo Stato che deve difendere la propria immagine”. Sul tema dell’omogeneità normativa ha avvertito: “Uniformare gli errori non serve. Prima vanno corretti”.

Maselli (Ass. Regione Lazio): “Ricadute positive sui comuni per la compartecipazione al gettito erariale”

Sulla questione è successivamente intervenuto anche Massimiliano Maselli (Assessore all’Inclusione sociale e servizi alla persona della Regione Lazio).

«Sul contrasto al gioco d’azzardo, la Regione Lazio ha messo a disposizione oltre 1,4 milioni di euro per il consolidamento e lo sviluppo di attività di prossimità e di auto-mutuo-aiuto. L’obiettivo è coinvolgere le ASP affinché diventino soggetti di riferimento per la pianificazione e il coordinamento degli interventi. I territori, al contempo, possono giocare un ruolo importante nella lotta al gioco illegale e con una compartecipazione del 5% del gettito erariale, i Comuni potrebbero avere ricadute positive, con più risorse per sociale, sicurezza urbana, prevenzione delle dipendenze e sostegno ai più fragili.

In vista del prossimo riordino nazionale del gioco pubblico, inoltre, il ruolo delle Regioni deve essere centrale e non meramente consultivo. Le Regioni, che hanno una conoscenza diretta dei contesti sociali, economici e sanitari, devono partecipare in modo sostanziale alla definizione delle linee guida nazionali, a partire dai criteri autorizzativi, dai modelli distributivi, dagli strumenti di prevenzione e dalle politiche di controllo.

Le campagne di sensibilizzazione promosse dalla Regione Lazio contro il gioco patologico rappresentano uno strumento fondamentale, ma è evidente che oggi debbano essere aggiornate. Il contesto è profondamente cambiato: il rischio non riguarda più soltanto le forme tradizionali di gioco, ma si estende sempre più all’universo digitale, alle piattaforme online, alle app e alle nuove forme di intrattenimento.

È essenziale rafforzare l’integrazione tra sanità, scuola, servizi sociali ed enti locali, costruendo campagne strutturate, continuative e basate su dati epidemiologici aggiornati».

Gatti (vicepres. Sapar): “Slot machine di nuova generazione: tecnologia e responsabilità per un gioco più sicuro”

Le innovazioni tecnologiche possono diventare uno strumento concreto di tutela del giocatore, riducendo i rischi di dipendenza e riportando il gioco fisico al centro di un contesto più controllato e trasparente. È questa la filosofia che ha guidato la realizzazione di un prototipo della nuova AWP, presentato al workshop Sapar 2025 dal vicepresidente dell’associazione, Francesco Gatti.

La macchina introduce un payout minimo del 70%, superiore agli attuali standard italiani e una vincita massima di 200 euro, il doppio rispetto alle AWP tradizionali. Parametri che, secondo Gatti, non puntano a rendere il gioco più aggressivo, ma a restituire competitività e sostenibilità a un prodotto che oggi paga meno di qualsiasi slot europea, con un ritorno al giocatore fermo al 65%. “Portare il payout al 70% significa offrire un’esperienza più equa e trasparente, favorendo un utilizzo consapevole”, ha spiegato.

La vera rivoluzione, però, è nel sistema di gestione delle vincite: non più monete erogate a ogni premio, ma crediti accumulati in un display digitale, il cosiddetto “bank”. Il giocatore può decidere se rigiocarli o scaricarli in un’unica soluzione, riducendo l’usura meccanica e rendendo la partita più fluida, simile a quella delle videolottery. A questo si aggiunge una messaggistica dinamica che accompagna la sessione con avvisi di moderazione e riferimenti a numeri verdi, anticipando le linee guida delle future VPR.

Sul fronte della sicurezza, la macchina integra un QR code ADM criptato, leggibile solo tramite un’app dedicata alle forze dell’ordine. In questo modo i controlli possono avvenire senza aprire fisicamente l’apparecchio, contrastando manomissioni e clonazioni. “È il sistema anti–taroccamento più avanzato mai sviluppato per le AWP italiane”, ha sottolineato Gatti.

Il prototipo è stato pensato come “norma ponte” da gennaio 2026 fino all’arrivo delle nuove macchine, previsto tra il 2027 e il 2028. In un mercato in calo, segnato dalla chiusura di locali e dalla migrazione dei giocatori verso l’online, l’obiettivo è offrire subito un’evoluzione tecnologica che tuteli il consumatore e preservi gli incassi statali, senza attendere il riordino complessivo del settore. In sintesi, la nuova AWP si propone come un prodotto moderno e responsabile: un ponte tra l’attuale generazione di apparecchi e le future VPR, che vuole tutelare il giocatore, rafforzare la legalità e restituire competitività al gioco fisico recuperando quei giocatori che, a fronte delle limitazioni introdotte nelle macchine da gioco, hanno trovato più attraente il gioco online, soprattutto quando fuori dal controllo dello Stato.

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Enada Workshop 2025: “Progettare insieme il futuro del gioco: il cambiamento del settore fra innovazione e tutela del consumatore e delle imprese”

D’Angelo (pres. Sapar): “Rappresentiamo un presidio di legalità su tutto il territorio”

L’Enada Workshop 2025 si è svolto con un confronto serrato tra istituzioni, operatori e politica sul futuro del gioco pubblico, in un momento decisivo per il riordino del settore e per la definizione delle nuove regole che accompagneranno i prossimi anni. La quarta edizione dell’evento, organizzata da Sapar e Italian Exhibition Group, ha visto alternarsi sul palco le principali voci dell’industria e del legislatore, in attesa della bozza finale del decreto sul gioco fisico attesa per dicembre.

Il presidente di Sapar, Sergio D’Angelo, ha aperto i lavori ringraziando forze dell’ordine e ADM per il loro ruolo nella tutela della legalità. «Siamo operativi in tutte le regioni d’Italia, un presidio di gioco legale che rappresenta il cuore pulsante di Sapar», ha ricordato, sottolineando l’urgenza di «innovazione, tutela del consumatore, sicurezza e sostenibilità delle imprese».

Ha evidenziato il calo di raccolta ed entrate degli ultimi anni: «Dal 2019 a oggi abbiamo registrato una riduzione della raccolta del 30%, del gettito erariale del 22% e del 21% per la filiera».

Andrea Ramberti, presidente IEG, ha evidenziato il valore dell’appuntamento: «Siamo riusciti a creare con questo workshop un evento partecipato e significativo per il settore».

Testa (FdI): “Regole più chiare e tassazione più uniforme”

Guerino Testa, deputato di Fratelli d’Italia, ha insistito sui tre pilastri del comparto: «Sicurezza, legalità e intrattenimento sono concetti che devono essere sempre detti in maniera chiara». Sulla riforma: «Gli emendamenti ponte possono garantire alcuni segnali che il vostro mondo chiede». E sulla prospettiva della delega: «Con delle regole più chiare si potranno aumentare le unità occupazionali, così da avere una maggiore uniformità di comportamento tra i vari operatori».

Gasparri (FI): “No alla criminalizzazione del settore”

Maurizio Gasparri (Forza Italia) ha richiamato la necessità di superare una narrazione distorta: «Ritengo che questo settore non vada criminalizzato. C’è sempre stata molta ipocrisia». Sulle distanze: «Pensare che la distanza fisica risolva il problema è una grande ipocrisia: oggi il gioco arriva ovunque». E sulle dipendenze: «È un fenomeno dei nostri tempi, ma resta un’anomalia, non la regola».

De Bertoldi (Gruppo Misto): “Tutela del giocatore e industria possono convivere”

Il deputato del Gruppo Misto ha rimarcato la centralità delle imprese italiane: «Gli interessi dell’industria del gioco e la tutela del giocatore si possono conciliare dando fiducia ai concessionari dello Stato». Ha denunciato lo squilibrio fiscale: «L’unica colonna che sale è quella dell’introito dell’erario, mentre i vostri ricavi diminuiscono». Sul quadro normativo: «La Conferenza Stato-Regioni è già al lavoro per uniformare il quadro regolatorio».

De Palma (FI): “La vera piaga è il gioco illegale”

Il deputato di Forza Italia ha insistito sul ruolo dell’innovazione: «Attraverso il binomio formazione–innovazione potete tracciare il mondo di chi utilizza il gioco legale». E ha attaccato la “giungla normativa”: «Alcune norme non hanno alcun senso. È il mondo dell’ipocrisia». Un messaggio chiaro: «Il vero problema non è il gioco legale: il vero problema è il gioco illegale».

Cattaneo (FI): “Raccontare la realtà di un sistema regolamentato”

Cattaneo ha ricordato la necessità di una comunicazione più corretta: «Dobbiamo far conoscere ciò che viene fatto da un punto di vista tecnologico e in collaborazione con le Forze dell’ordine». E ha avvertito: «Mentre regolamentiamo un’emergenza, ce n’è già un’altra: la diffusione del gioco online».

Lollobrigida (ADM): “Bozza riordino gioco fisico pronta entro dicembre. Se il decreto sarà approvato, gare al via entro fine 2026”

La parte più attesa del workshop è stata quella dedicata all’intervento di Mario Lollobrigida, direttore Giochi di ADM, che ha illustrato lo stato del riordino del gioco fisico e le tappe che attendono il settore nei prossimi mesi.

«I lavori sono ancora in corso – ha spiegato – stiamo collaborando con gli uffici legislativi del viceministro e con l’ufficio di gabinetto per le ultime rifiniture della bozza che avevamo già preparato a maggio». «La bozza c’è, è allo studio, e vogliamo chiudere il prima possibile con un testo definitivo. Ritengo che entro dicembre avremo chiuso il documento».

«Le regioni hanno chiesto di mantenere il discorso delle distanze tra i luoghi sensibili. È per loro un punto imprescindibile», ha confermato. ADM ha però proposto criteri più flessibili: «Abbiamo fatto una proposta molto diminutiva di quanto è ora nelle regioni».

Formazione obbligatoria per gli operatori

Un capitolo centrale sarà la qualificazione del personale: «L’operatore deve avere una maggiore consapevolezza dei rischi e saper riconoscere comportamenti a rischio».

Nuove gare nel 2026: apparecchi, scommesse e bingo

«Se si riesce a licenziare il decreto prima della scadenza della delega, le gare partiranno a fine 2026 e il nuovo assetto si avrà nel 2027». Sul bingo: «Il Consiglio di Stato è stato chiaro: non è possibile mantenere proroghe così lunghe».

«Evitano l’accesso dei minori, monitorano in tempo reale le attività di gioco e inviano alert in caso di comportamenti a rischio», ha sottolineato.
«C’è un grande futuro nel settore AWP».

Illegale favorito da distanze e orari restrittivi

«Le ordinanze dei sindaci e le leggi regionali spesso favoriscono l’illegale. Bastano cinque computer in una stanza dietro un bar collegati a un sito .com».

«Ci sarà un contatto più stretto e più penetrante sulle attività e sull’offerta di gioco». Obiettivo: un sistema più coerente, moderno e sostenibile.

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SiGMA Central Europe Awards, trionfo italiano a Roma

Importanti riconoscimenti a professionisti e aziende di punta del mercato italiano del gioco pubblico

La prima edizione dei SiGMA Central Europe Awards a Roma ha consacrato la Capitale come nuovo punto di riferimento del gaming europeo. Le due cerimonie – una dedicata al B2B e una al B2C – hanno premiato eccellenze dell’industria, valorizzando innovazione, affidabilità, qualità giornalistica e leadership industriale.

Agimeg miglior media italiano 2025: riconoscimento per la qualità delle notizie e il grande seguito di pubblico

La serata B2C ha visto Agimeg imporsi nella categoria “Best Italian Gaming Media 2025”, trionfando in una shortlist di cinque nomination e affermandosi come testata di riferimento per il settore.

Fabio Felici entra nella Hall of Game: primo italiano a ricevere il riconoscimento

La stessa serata ha consegnato a Fabio Felici, direttore di Agimeg, un riconoscimento storico: l’ingresso nella Hall of Game.

La Hall of Game – ha spiegato SiGMA – premia “coloro che rappresentano un ampio spaccato delle voci più influenti d’Italia, ciascuna capace di plasmare il panorama del gaming in modo profondo e personale”.

Felici ha commentato: “Siamo davvero orgogliosi per questo doppio riconoscimento che rappresenta per noi un premio all’impegno che mettiamo ogni giorno a sostegno di un’informazione libera, puntuale ma soprattutto veritiera sul mondo del gioco”.

Le motivazioni del premio ad Agimeg: leadership digitale e qualità giornalistica

Le ragioni della vittoria sono state chiare:

  • media con più visualizzazioni,
  • testata più seguita sui social,
  • qualità e affidabilità delle notizie.

“Le motivazioni per le quali è stata premiata Agimeg ci hanno confermato che siamo sulla strada giusta per quanto riguarda la dignità giornalistica che il settore del gioco merita”, ha aggiunto Felici.

Altri ingressi nella Hall of Game: tre figure che hanno segnato la storia del gioco regolamentato in Italia

Accanto al riconoscimento assegnato a Fabio Felici, la Hall of Game di SiGMA Central Europe ha premiato tre figure che hanno contribuito in modo determinante alla costruzione del gioco legale nel Paese.

Maurizio Ughi, fondatore e storico presidente di Snai, è stato premiato per il ruolo svolto nella transizione dell’Italia verso un quadro giuridico chiaro per le scommesse sportive. Nel 1998 il suo lavoro contribuì a sottrarre il settore alla gestione illecita, portandolo sotto controllo statale e creando le basi per un mercato regolato da miliardi di euro. La sua visione del gioco legale come fonte di entrate pubbliche e come strumento di contrasto all’illegalità ha caratterizzato un’intera fase della regolazione italiana.

Riconoscimento anche a Domenico Distante, imprenditore con oltre quarant’anni di esperienza nel comparto del gioco pubblico e voce storica di Sapar. La sua attività ha sostenuto per decenni la tutela delle piccole e medie imprese del settore, contribuendo in modo decisivo al percorso legislativo che nel 2004 ha riconosciuto i giochi con vincita in denaro nel perimetro legale italiano.

Infine, la Hall of Game ha premiato Pier Paolo Baretta, politico di lungo corso ed ex sottosegretario al Ministero dell’Economia. Durante la sua attività istituzionale ha guidato riforme fondamentali della disciplina del gioco, coordinando tavoli tecnici e misure regolatorie che hanno consolidato il monopolio statale come garanzia di tutela della salute pubblica e presidio contro forme di illegalità.

Netwin premiata come Italian Market Rising Star 2025

Nella stessa serata, riconoscimento anche per Netwin, eletta “Italian Market Rising Star 2025”, premio che valorizza i player emergenti capaci di distinguersi per crescita, solidità e innovazione.

Novomatic Italia e Micogame tra i protagonisti dei B2B Awards

La cerimonia dedicata al mondo business ha premiato Novomatic Italia come “B2B Industry Leader Italy 2025”.

Il premio conferma il ruolo di primo piano dell’azienda, impegnata nella diffusione di pratiche di gioco responsabile, nello sviluppo di tecnologie evolute – come ADMIRAL Pay e Quigioco – e in un modello industriale orientato alla sostenibilità economica, ambientale e sociale.

Grande successo anche per Microgame, che ha conquistato il titolo di “Platform Provider Italy 2025”, uno dei premi più attesi dell’intera edizione.

La motivazione valorizza una piattaforma che combina omnicanalità, CRM avanzato, moduli di affiliazione, intelligenza artificiale e un aggregatore casino leader in Italia per ampiezza e affidabilità.

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SiGMA Central Europe, regolazione, sostenibilità e legalità: i messaggi chiave dai panel di Roma

Dalla regolazione europea alla riforma italiana, passando per sostenibilità, tecnologia e tutela dei minori: istituzioni e operatori hanno delineato un modello di gioco più sicuro, moderno e radicato sul territorio

La prima edizione di SiGMA Central Europe ha messo al centro regolazione, tutela del giocatore, sostenibilità e rapporto tra online e rete fisica. Dalla visione europea alla riforma italiana, fino ai modelli tecnologici di prevenzione: una giornata di confronti serrati con interventi di istituzioni, operatori e giuristi, arricchiti da virgolettati integrali.

Un evento “proiettato al 2030” e volano per il gioco regolamentato

Eman Pulis (founder SiGMA Group) ha aperto i lavori: “È un piacere essere in Italia. SiGMA ha una visione proiettata verso il 2030, un progetto a lungo termine. Questo evento è una grande occasione per rafforzare l’idea del gioco regolamentato. Crediamo che l’unico modo possibile per sviluppare il settore del gioco sia tramite una forte regolamentazione del mercato”. Sull’impatto sul territorio: “SiGMA ha avuto un impatto molto importante per Roma a livello economico, abbiamo portato persone da tutto il mondo creando un momento internazionale di valore”.

Metsola: innovazione sì, ma con regole comuni e tutela dei minori

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha insistito sulla necessità di una cornice armonizzata: “L’Europa è aperta all’innovazione e lo fa in modo responsabile. Al momento resta però molto frammentata, troppo diversa tra diversi paesi e questo sistema va cambiato. Dobbiamo ragionare come un unico soggetto economico”. Priorità di policy: “La regolamentazione è importante ma deve essere intelligente. Le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale possono aumentare la sicurezza e la tutela dei consumatori”. A margine, a Agimeg: “Nel mondo del gaming e del digitale c’è bisogno di una maggiore regolamentazione, per proteggere soprattutto i minori. Il dovere è tutelare i consumatori, in particolar modo i più giovani”.

Giuliani: tracciabilità, conti dedicati verificati e nuovi limiti al contante nei PVR

Un focus molto tecnico è arrivato da Antonio Giuliani, direttore del Gioco a distanza di ADM, che ha richiamato la centralità della tracciabilità dei fondi nel nuovo impianto regolatorio. “La nostra regolazione è molto rigida e offre una forte tutela per il giocatore e il cliente finale, con un controllo significativo”, ha spiegato. Con la nuova convenzione di concessione “il monitoraggio dei fondi e delle giacenze sarà ancora più rigoroso. Abbiamo un approccio materialista: vogliamo vedere dove sono i soldi, e i nostri conti dedicati sono unici nel panorama internazionale. Ogni concessionario deve avere un conto dedicato con giacenze verificate”.

Giuliani ha evidenziato come la collaborazione con i wallet elettronici rappresenti un ulteriore elemento di sicurezza: la normativa italiana prevede che ciascun wallet sia “associato a un conto corrente di deposito”, garantendo un livello di controllo aggiuntivo. “Nell’apertura del mercato diventerà fondamentale rendere più chiaro il tracciamento dei soldi”, ha detto, sottolineando che ADM resta “molto attenta ai conti correnti dedicati”.

Sul fronte della sicurezza, l’agenzia ha investito nella certificazione dei sistemi di gioco e nell’adeguamento delle piattaforme: “Stiamo cercando di riportare il gioco online nel suo contesto naturale”, ha osservato. Per la prima volta, la convenzione prevede anche la possibilità, tramite provvedimento del direttore, di identificare strumenti di pagamento totalmente tracciabili e conformi alla normativa antiriciclaggio, sviluppati in collaborazione con operatori di gioco e soggetti finanziari.

Una parte rilevante riguarda i PVR, dove è stato introdotto un limite più stringente all’uso del contante: “Il gioco online deve operare direttamente sul territorio, con un limite di cento euro e l’obbligo di utilizzare strumenti di pagamento tracciabili. Questa è una realtà indispensabile per il futuro”, ha concluso Giuliani.

Riordino italiano: compartecipazione delle Regioni e presìdio sul territorio

Per Andrea De Bertoldi (Lega) la manovra 2026 apre un passaggio decisivo: “Coinvolgere le Regioni nel gettito di circa 12 miliardi punta a superare frammentazioni e distanziometri disomogenei. Vogliamo dare supporto ai concessionari dello Stato, bandiera della legalità contro chi non rispetta le regole”. Sulle concessioni: “Il gioco fisico andrà a gara entro fine 2026; online e fisico non sono in contrapposizione: entrambi combattono le ludopatie con regole e responsabilità”.

Volpe: “Ogni macchina è 2.500 cm² di legalità”

Il managing partner di Cuiprodest, Giuseppe Volpe, ha sintetizzato il ruolo della rete terrestre: “Dietro a una macchina fisica c’è lo Stato, c’è la legalità. Ogni macchina rappresenta 2.500 centimetri quadrati di legalità. Se le togliamo, quel vuoto lo riempie l’illegale”. E sulla percezione pubblica: “Il politico è stretto tra opinione e dati: servono scelte basate sui fatti”.

Zamparelli (STS): la rete generalista va salvata, strumenti inefficaci da superare

Per Emilio Zamparelli la rete generalista è “presidio di legalità” ma “dimenticata”: “È un momento storico: distanziometro e fasce orarie si sono rivelati inefficaci. Il riordino deve dare certezza a migliaia di piccoli esercizi a gestione familiare”. Anche una proposta di valorizzazione sociale: destinare quote di gettito a progetti culturali e territoriali, “ridando dignità al gioco legale”.

Freni (MEF): crescita “amministrata” e protezione del giocatore

Il sottosegretario Federico Freni ha tracciato la rotta: “Il mercato del gioco sta crescendo e le priorità normative devono seguire questa espansione, garantendo protezione del giocatore, anche da sé stesso. Trattiamo il comparto come un’industria, non come margine”. Sul calendario della riforma: “Se non ci avessimo creduto, non avremmo messo in bilancio 80 milioni. Siamo convinti che il 2026 sarà l’anno giusto per portare a termine il riordino”. E ancora: “Regolazione stabile e omogenea su tutto il territorio, prevenzione delle dipendenze e tutela degli imprenditori”.

Cardia e Ruggeri: formazione, tecnologia e fine dei tabù

Per Geronimo Cardia (Acadi) il gestore è “figura centrale”: “Con formazione e tecnologia si individuano comportamenti a rischio e si contribuisce alla soluzione del problema”. L’ex deputato Andrea Ruggeri ha criticato gli approcci ideologici: “L’equivalenza tra giocatore e ludopatico è una sciocchezzaServe il coraggio di cambiare metodo: tecnologia, dati e rispetto per un settore legale che contrasta l’illegalità”.

Sbordoni: nuove concessioni online, responsabilità e informazione

L’avv. Stefano Sbordoni ha letto il nuovo impianto: “La ricertificazione totale della piattaforma non è un dettaglio: è primaria. Il gioco responsabile entra nei termini di concessione: passaggio decisivo. Piano di investimenti per tutti i 9 anni: altra novità sostanziale”. Nodo pubblicità: “La gente deve sapere quali sono i siti legali. Il divieto di advertising non ha funzionato: senza informazione, si va sugli illegali. La guerra dei divieti è preistorica: servono conoscenza e visione”.

Bufalini: regole severe, stabilità e visione di lungo periodo

Per Fabio Angeli Bufalini (Stake) l’Italia è “quarto mercato globale” (circa 6 miliardi): “Norme tra le più rigide al mondo, ma in senso positivo: danno stabilità a consumatori, operatori e investitori. Ingresso con fee da 7 milioni e garanzia da 3 milioni implica visione a lungo termine”. Sul perimetro autorizzato: “Dal 13 novembre si passa da 400 domini a 52: occasione enorme in un mercato che cresce del 15% annuo”. Sul Decreto Dignità: “Una rimozione immediata del divieto creerebbe una giungla: serve riforma equilibrata per comunicare il brand e tutelare i consumatori”.

Guinci: play protection e basi comuni per non frenare la competizione

Giuliano Guinci (Eurobet) ha spostato l’asse sulla sostenibilità operativa: “Abbiamo in produzione da quasi tre anni un sistema di play protection: modello predittivo per interventi preventivi su cluster a rischio”. Avvertenza competitiva: “La sostenibilità non deve bloccare la competizione: servono basi comuni uguali per tutti e strumenti eventualmente condivisi con il regolatore”. Focus culturale: “La player protection è valore identitario nel lungo periodo”.

Di Lecce: innovazione e responsabilità come cuore della sostenibilità

Per Mara Di Lecce (Novomatic Italia) “il primo business è permettere un rapporto sano con il gioco”. La sostenibilità “si vive in ogni scelta” e dialoga con l’innovazione: “L’innovazione è un elemento chiave della sostenibilità… Nei parametri ESG il rapporto operatore-giocatore è centrale”. Sul modello di tutela: “Riconoscimento biometrico e facciale per identificare l’utente e stimare l’età, prevenendo l’accesso dei minori”. Superare strumenti archeologici: “Distanze e orari non intercettano i comportamenti reali. Il presidio fisico resta strumento di tutela dello Stato sul territorio”.

Romano: responsabilità strategica e fiducia, non slogan

Per Imma Romano (Codere Italia) la parola chiave è responsabilità strategica: “Non amo la parola sostenibilità perché è diventata un contenitore. Abbiamo agito sui territori per costruire fiducia: non è un comunicato stampa”. Progetti di lungo periodo: legalità e impegno sociale “funzionano perché restano nel tempo”, ma persiste uno stigma da superare con informazione e formazione. Sul perimetro del ruolo: “Il cliente è libero di scegliere; noi siamo operatori del gioco, non sanitari: dobbiamo rendere chiaro il confine tra gioco sano e non sano”.

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DAZN Bet, il gruppo accelera in Italia. Segev: “Il mercato italiano è cruciale”. Nigro: “I Dazn Point sono il modello del futuro”

L’azienda amplia la propria presenza nel mercato italiano integrando streaming sportivo, servizi per i punti vendita e progetti dedicati a creator e tipster

Il debutto di DAZN Bet al Sigma Central Europe a Roma, conferma l’obiettivo del gruppo di rafforzare in modo deciso la propria presenza nel mercato italiano del gaming. Una strategia che intreccia streaming sportivo, retail, community, creator ed esperienze omnicanale, con particolare attenzione ai punti vendita fisici e alla responsabilità nel gioco. Alle interviste rilasciate in esclusiva ad Agimeg, i vertici del gruppo delineano un piano di sviluppo che punta a trasformare DAZN Bet in uno dei player di riferimento nel Paese.

L’integrazione tra sport live e betting: la road map del Gruppo

Shay Segev, CEO del Gruppo DAZN, spiega la ratio del progetto: “La nostra missione è diventare la ‘global home of sport’. Questo include guardare eventi in diretta, seguire commenti, statistiche e risultati, partecipare a community e – dove consentito – scommettere”.

L’Italia resta una delle priorità: “Siamo partner della Serie A. Il settore delle scommesse qui è molto sviluppato e crediamo ci sia una forte correlazione”.

Il gruppo ha fondato DAZN Bet Italia e acquisito Scommettendo: “Stiamo lavorando per creare un ecosistema che veda esperienze diverse. La gamification, la personalizzazione e il design responsabile sono al centro del nostro approccio”.

Retail, PVR e omnicanalità: la spinta dei Dazn Point

Donato Nigro, General Manager di DAZN Bet Italia, mette al centro il retail: “Attualmente stiamo rafforzando i modelli di business che abbiamo promosso e progettando nuove iniziative che siamo certi avranno il gradimento degli utenti online. Stiamo anche investendo nel gioco responsabile, in linea con il nuovo bando di gara, promuovendo questa pratica attraverso campagne pubblicitarie dedicate”.

I Dazn Point sono la novità più visibile: “Nei punti vendita della ricarica stiamo introducendo vantaggi significativi legati agli abbonamenti DAZN e alle gift card. Chi acquista le carte prepagate dai nostri Dazn Point ha accesso a privilegi esclusivi, mentre i punti vendita hanno un ritorno economico importante”.

La relazione con i punti fisici è strategica: “Il rapporto con i PVR è cruciale nel gioco online, trasformando l’esperienza in un modello omnicanale”.

Anche Valery Gelfman, CEO di DAZN Bet, conferma: “La nostra è una strategia omnicanale. Siamo nativi digitali, ma riconosciamo il valore della presenza fisica, soprattutto in un mercato chiave come l’Italia”.

Community e creator: l’ascesa dei tipster e l’accademia DAZN

Uno dei progetti più innovativi è l’accademia per tipster. Nigro spiega: “Stiamo implementando una sorta di ‘accademia’ per tipster, offrendo grande visibilità su DAZN. Se raggiungono buone posizioni nelle classifiche che organizziamo nell’accademia, hanno la possibilità di girare contenuti a bordocampo e ricevere visibilità nell’app DAZN e all’interno dei programmi televisivi”.

L’iniziativa unisce gamification e percorsi professionali: “Questa iniziativa crea una sorta di competizione, simile a un campionato, dove cercano di raggiungere obiettivi specifici per guadagnarsi visibilità. Inoltre, mettiamo a loro disposizione biglietti per assistere alle partite, in aree esclusive con hospitality”.

Gelfman amplia: “Per la community di content creator, analisti sportivi, influencer e tipster, offriamo visibilità e opportunità sui nostri canali e su DAZN. In collaborazione con Lega Serie A abbiamo lanciato il programma settimanale ‘Tutti in Gioco’, condotto dalla nostra brand ambassador Eleonora Incardona”.

Mercato e regolamentazione: tra nuova gara online e tutela del giocatore

Sulla gara online, Nigro osserva: “Le nuove regole del bando di gara potrebbero causare un rallentamento temporaneo del mercato, ma sono certo che i giocatori si sentiranno più al sicuro e soddisfatti. Gli operatori che hanno partecipato all’ultima gara beneficeranno di questa situazione”.

Gelfman ribadisce la priorità: “Tutto ciò avviene nel pieno rispetto delle norme, con un forte impegno per il gioco responsabile. Siamo stati i primi in Italia a investire in campagne di pubblicità responsabile sul gioco, anticipando le nuove disposizioni di gara”.

Obiettivi di mercato

L’azienda mira a rafforzare la propria posizione: “Abbiamo un piano strategico di investimento mirato a incrementare la nostra quota di mercato dall’1% attuale a un 3-4% nei prossimi anni”, spiega Nigro. Cruciale sarà la prossima gara per il settore fisico, per cui è stato presentato un business plan approvato con entusiasmo dal gruppo.

Gelfman conclude: “Il mercato sta attraversando una fase di trasformazione e noi abbiamo una strategia forte e chiara. È il momento giusto per entrare nella community DAZN Bet e far crescere la propria attività grazie alla forza del nostro brand”.

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Presentato lo “Studio sul settore dei giochi in Italia 2024”, a cura della CGIA Mestre in collaborazione con As.Tro

Rapporto CGIA Mestre: cresce il gioco online, in calo la rete fisica

“Il dibattito pubblico sul gioco è spesso influenzato da logiche di parte e sconta la carenza, se non addirittura l’assenza, del supporto rappresentato dalla conoscenza e dalla disponibilità di dati obiettivi. Questa circostanza ha alimentato un’immagine errata sul gioco, il più delle volte negativa”. E’ quanto ha sottolineato l’avv. Isabella Rusciano (As.tro-Confindustria SIT – DATA ROOM) durante l’evento di presentazione dello “Studio sul settore dei giochi in Italia 2024 – focus su apparecchi con vincita in denaro e online”, realizzato dalla CGIA Mestre in collaborazione con As.Tro

“Ci siamo convinti che, avvalendoci degli strumenti che il nostro ordinamento ci mette a disposizione e facendo leva sul nostro ruolo di corpo intermedio, avremmo potuto contribuire in qualche modo a colmare il gap con la conoscenza, raccogliendo e analizzando i dati sul settore del gioco. Quasi a voler aggiungere controprove ad un processo sommario che ha visto coinvolto il gioco pubblico in tutti questi anni.

Partendo dal consolidamento della nostra collaborazione con CGIA Mestre e dalle altre nuove collaborazioni che sono nate con Tutela Digitale, il nostro partner tecnologico, o stavano nascendo con l’Università di Bologna o EKG, una sorta di data room americana, abbiamo creato un percorso a cui abbiamo dato continuità e struttura, creando una vera e propria data room.

Oggi disponiamo di un dataset solido, ricco di dati e potenziale analitico, ma soprattutto ampie prospettive di sviluppo. Tuttavia, la fase che ci attende richiede di valorizzare e veicolare al meglio questo patrimonio informativo. Va proprio in questa direzione l’obiettivo di approdare su ogni piattaforma di comunicazione pubblica e social, partendo da X.

Non solo per diffondere in maniera più capillare, funzionale ed efficace i contenuti prodotti da Data Room, ma soprattutto per informare efficacemente il dibattito pubblico e replicare ad eventuali contenuti falsi o strumentalizzati. Questi sono i nuovi progetti di Data Room che prenderanno avvio a partire dal 2026, sempre insieme ai nostri partner di Cgia Mestre e Tutela Digitale”, ha concluso.

Nel 2024, la raccolta dell’intero settore del Gioco Lecito ha raggiunto l’ammontare di 157,4 miliardi di euro, le vincite sono state pari a 135,8 miliardi di euro, e la spesa dei giocatori è stata pari a 21,5 miliardi, di cui 11,5 miliardi sono andati all’erario e 10 miliardi alla filiera (fatturato). E’ quanto si legge nel rapporto elaborato da CGIA Mestre in collaborazione con As.Tro

La crescita della raccolta nel periodo 2021 – 2024 è stata del 42% rispetto al 2019 ed è spiegata totalmente dall’aumento del Gioco online. Infatti, nel medesimo periodo questo è aumentato di oltre 1 volta e mezza (+153%), mentre il Gioco fisico non ha ancora recuperato i livelli del 2019 (-12%). All’interno di questo quadro di sintesi, si possono rilevare andamenti differenziati che sono il sintomo di nuove tendenze di mercato.

Guardando alle tendenze del Gioco online, si vede che, sebbene nel medesimo periodo (2019 – 2024) siano cresciute tutte le tipologie di gioco, la crescita dell’intero comparto online può essere spiegata quasi interamente (per il 95%) da tre tipologie di gioco: le Slot online (la cui crescita è pari al 53% della crescita dell’online), i Giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo (28%) e i giochi a base sportiva (14%).

Nel Gioco Fisico tre tipologie di gioco registrano un trend di crescita: Lotto e Lotterie (+18% sul 2019), i Giochi a Base Sportiva (+33%) e il Bingo (+1%); Tuttavia, i loro andamenti positivi non sono sufficienti per controbilanciare il rilevante calo, sia in termini assoluti (-13,9 miliardi) che in percentuale (-30%), delle AWP/VLT; più lieve la perdita per i Giochi numerici a totalizzazione (-0,6%) e per quelli a base ippica (-3,8%).

Dopo il forte impatto negativo del biennio pandemico, il comparto degli apparecchi con vincita in denaro ha confermato alcune tendenze di contrazione. Nel 2024 si è registrata una ulteriore riduzione della rete di vendita, con la scomparsa di circa 3.000 apparecchi AWP e 1.100 esercizi commerciali rispetto al 2023, consolidando un calo di 16.000 apparecchi rispetto al 2019 (-6,3%) e di oltre 8.400 esercizi (-14,4%). Contrazione che interessa in maniera prevalente la rete degli esercizi “generalisti” (bar, tabacchi, edicole, ristoranti etc.). La raccolta complessiva degli apparecchi con vincita in denaro è scesa ancora, raggiungendo quota 32,6 miliardi di euro, valore inferiore di quasi il 30% rispetto al 2019, con un calo del 3,3% rispetto all’anno precedente. Tale contrazione ha caratterizzato soprattutto le AWP, con una flessione del 6% rispetto al 2023 e di oltre il 30% rispetto al 2019, spiegando il 92% del calo della raccolta degli apparecchi con vincita in denaro.

A differenza delle AWP, il trend della raccolta delle VLT nel periodo post-Covid evidenzia una tendenza complessivamente positiva. Nel 2023 si registra un incremento moderato rispetto al 2022 (+2,7%), mentre nel 2024 si è verificata una sostanziale stabilizzazione sui medesimi livelli (-0,5%) dell’anno precedente. Tuttavia, permane un divario significativo rispetto al 2019: la raccolta del 2024, pari a 16,6 miliardi di euro, risulta inferiore del 29,4% rispetto all’anno di riferimento. Analizzando la rete di vendita emergono segnali positivi che devono essere interpretati con prudenza. Infatti, se il confronto con il 2019 resta negativo (-11% degli esercizi e -4,9% degli apparecchi), nell’ultimo anno il numero degli esercizi si è sostanzialmente stabilizzato e si osserva un lieve aumento degli apparecchi. Si rileva inoltre una crescita della dimensione media delle sale: da 10,7 VLT per sala nel 2015 a 12,6 nel 2024.

Dal punto di vista fiscale, il comparto fornisce un contributo significativo per l’erario, con un PREU pari a 5,2 miliardi di euro. Tuttavia, in linea con l’andamento della raccolta, si registra un lieve decremento nel triennio successivo alla pandemia da Covid-19. Rispetto al gettito del 2019, si evidenzia una diminuzione di circa 1,4 miliardi di euro. Il gettito derivante da AWP/VLT resta comunque rilevante, rappresentando il 45,6% dell’intero comparto del gioco legale.

Oltre al PREU, le imprese operanti nel settore AWP/VLT contribuiscono attraverso numerose ulteriori forme di imposizione fiscale che incrementano il consistente apporto nelle casse dello Stato. Tali oneri comprendono IRPEF/IRES, addizionali IRPEF, IRAP, TARI, diritto camerale, iscrizione al RIES e contributi previdenziali, che nel 2024 ammontano complessivamente a 788 milioni di euro, portando la contribuzione totale a circa 6 miliardi di euro. Si evidenzia inoltre che anche queste entrate supplementari hanno subito una riduzione rispetto al 2019, consequenziale alla contrazione del fatturato e dei margini del settore.

Si conferma la continua contrazione sia del numero di addetti che delle imprese nel settore. In particolare, rispetto al 2019, nel 2024 si registra una diminuzione di oltre 10.000 occupati e 9.900 imprese. Questi cali, superiori al 16%, rispecchiano il decremento del margine del comparto. Si stima che a fine 2024 le imprese operanti nella filiera degli apparecchi con vincita in denaro siano 50.516, di cui 39.969 esercizi generalisti e 10.547 dedicati principalmente al gioco legale e alla produzione. Il numero degli occupati – intesi come unità di lavoro sostenute dal sistema AWP/VLT – è stimato attorno alle 41.000 unità.

Nel corso del 2024, sul piano normativo, è stato adottato e reso operativo il Decreto Legislativo n. 41 del 25 marzo 2024, che ha riorganizzato il quadro regolamentare relativo al settore dei giochi pubblici a distanza (gioco online). Durante l’anno sono state ripetutamente prorogate le concessioni e sono stati emanati provvedimenti volti all’attuazione della riforma nonché all’emissione del bando per l’assegnazione delle nuove licenze nel comparto del gioco online. Con determina del 17 settembre 2025, ADM ha ufficialmente comunicato gli operatori aggiudicatari delle nuove concessioni per il gioco online. Sono stati assegnati complessivamente 52 titoli concessori a 46 operatori, di cui 33 italiani e 13 stranieri. Tale risultato supera la soglia delle 50 concessioni prevista dalla relazione tecnica allegata al D.Lgs. 41/2024, generando un incremento di gettito fiscale. In particolare, l’extragettito ammonta a 14 milioni di euro, derivanti da un contributo straordinario di 7 milioni di euro per ciascuna delle due concessioni eccedenti il limite previsto.

Nel 2024 il Gioco online ha realizzato una raccolta di 92 miliardi di euro, di questa cifra quasi il 95% pari a 87 miliardi è stato restituito ai giocatori sotto forma di vincite, dei rimanenti 5 miliardi circa 1,1 sono confluiti nelle casse dello Stato come prelievo tributario, mentre 3,8 sono rimasti alla filiera. Si tenga presente che la remunerazione che rimane alla filiera (pari al 4,2% della raccolta) corrisponde al fatturato del settore, con il quale si dovranno «coprire» i costi fissi, variabili, gli oneri finanziari e tributari, il costo del lavoro dei dipendenti. Inoltre, l’eventuale utile residuo sarà sottoposto alla tassazione ordinaria.

Negli anni successivi alla pandemia, nonostante la riapertura dei punti vendita fisici e la cessazione delle restrizioni alla mobilità, il settore del gioco online ha continuato a registrare una solida crescita. Dopo un rallentamento moderato nel 2022 (+4%), nel 2023 e nel 2024 la spesa è aumentata rispettivamente del 13% e del 16%, percentuali significative considerando l’ampiezza della base di riferimento per il calcolo delle variazioni congiunturali. Il 2024 si è distinto come anno di crescita record in termini assoluti, con un incremento pari a 5.074 milioni di euro.

Nel corso del 2025 si assisterà alla piena attuazione delle disposizioni sulla Riforma del Gioco online con una razionalizzazione e diminuzione dei soggetti che vi operano. In particolare, i concessionari gestiranno direttamente i siti online per l’accesso al gioco ed è probabile che si vada verso una riduzione dei punti vendita ricarica.

“Il settore delle AWP non è l’unico rimasto fermo per 20 anni a livello regolatorio; ci sono anche altri, come il Bingo. La legge 111 del 2023 ci ha dato delle indicazioni: ovvero superare il concetto attuale di AWP per passare a macchine più evolute. Servono regole certe sul territorio per permettere ai concessionari e agli operatori di fare gli investimenti che le nuove macchine richiedono”. E’ quanto ha dichiarato Mario Lollobrigida, direttore giochi ADM, durante la presentazione del rapporto.

“E’ necessario raggiungere l’accordo in Conferenza Stato-Regioni per scrivere finalmente le nuove disposizioni o almeno modificarle, perché il decreto sul gioco fisico è già stato scritto da tempo. Sono assolutamente convinto che le attuali regole territoriali non abbiano funzionato, non solo perché facilitano il passaggio dei giocatori all’online, ma anche perché hanno creato un sommerso stimato oltre il 10% della raccolta legale”.

“C’è poi il problema della vetustà degli apparecchi. Auspichiamo che le nuove regole portino a una nuova stagione di gara e alla possibilità di rilancio del settore. Molto importante è la tutela del giocatore, richiesta dal legislatore sin dal 2011. Riteniamo che le regole siano ragionevoli ed è importante che ci siano”.

“Con le 52 concessioni assegnate con la gara del gioco online, ritengo che il quadro regolatorio sia stato definito in modo completo e soddisfacente anche per i concessionari”.

“Le Regioni hanno avanzato una richiesta precisa al Governo per la compartecipazione agli utili del settore. Spero che nella prossima Legge di Bilancio venga stabilito, con soddisfazione degli Enti locali e delle Regioni, il livello di compartecipazione. Spero che poi, in due o tre mesi, si possa trovare finalmente l’accordo”.

Il Dott. Armando Iaccarino, Vice Presidente As.Tro–Confindustria SIT, ha sottolineato che esiste un processo ormai irreversibile: lo sviluppo del canale online e la scomposizione del canale fisico. Tuttavia, ha aggiunto, “parlare di crisi del fisico è prematuro”, ricordando che la pandemia ha rappresentato il momento di svolta, con una forte accelerazione della digitalizzazione e uno spostamento verso modalità di gioco più comode.

Secondo Iaccarino, la domanda di gioco si è diffusa ovunque, aumentando in modo significativo: “se l’obiettivo era frenare il fenomeno, il risultato non è stato raggiunto”.

Ha spiegato che solo il comparto degli apparecchi con vincita in denaro ha davvero sofferto, mentre bingo, scommesse, lotterie e giochi ippici hanno tenuto, in alcuni casi superando i livelli pre-pandemici.

Per Iaccarino, non si tratta di una crisi del sistema, ma di una trasformazione nelle abitudini di consumo: “se la crisi riguarda un solo prodotto, vuol dire che quel prodotto non è più attrattivo”.

Il Vice Presidente ha ricordato che gli apparecchi sono fermi dal 2004, mentre “gli altri giochi si sono evoluti con innovazione e diversificazione”.

Infine, ha indicato la strada per il futuro: “esiste una possibilità di rilancio del settore passando da un’offerta vincolata a un’offerta intelligente, basata su regole semplici e controllabili, principio che – ha concluso – vale anche per l’online”.

Gianluca Tannoia, di Betpoint/F.lli Simone, ha definito il decreto di riordino “un’occasione parzialmente mancata per il settore”, poiché – pur garantendo stabilità e coerenza all’online – si è concentrato quasi esclusivamente sui requisiti economici e patrimoniali per ottenere la concessione, trascurando il tema della multicanalità.

Secondo Tannoia, il retail è stato lasciato indietro, con una scelta “di natura più politica che regolatoria”, che ha impedito una armonizzazione delle regole e l’evoluzione verso un mercato moderno e integrato.

Ha spiegato che la multicanalità, intesa come integrazione tra canale fisico e online, rappresenta una sfida complessa ma necessaria. Servono regole armonizzate, sistemi di tutela sincronizzati e strumenti adeguati anche per la rete fisica, che oggi non ne dispone.

Una vera multicanalità, come in Francia e Norvegia, porterebbe benefici concreti per il giocatore-consumatore, rendendolo più tutelato e permettendo messaggi unificati sul gioco responsabile. Inoltre, garantirebbe maggiore tracciabilità e riduzione dell’arbitraggio regolatorio, grazie a canali regolati in modo coerente.

Tannoia ha poi avvertito del rischio di spingere i giocatori verso mercati non controllati a causa di regole troppo rigide, ricordando che molti siti legali vengono clonati e che si tratta di un fenomeno pericoloso da contrastare con decisione.

Ha infine evidenziato che la multicanalità può essere uno strumento di prevenzione, se accompagnata da regole semplici e comprensibili per il giocatore. “La semplicità deve essere una regola d’oro”, ha affermato, spiegando che l’attuale sistema di autoesclusione e di limiti di gioco risulta troppo complesso e può generare un effetto espulsivo dal mercato legale.

Giuliano Guinci (AGIC–Confindustria) ha sottolineato che l’industria del gioco è un settore maturo, che ha attraversato profonde trasformazioni. Oggi, ha spiegato, si dispone di una base quantitativa certa e affidabile, elemento che testimonia la crescita e la professionalizzazione raggiunte dal comparto.

Guinci ha ricordato che “abbiamo dato credibilità a un settore che non l’aveva, raggiungendo obiettivi di crescita e stabilizzando il gettito. Ora serve completare la riforma”, aggiungendo che il rinvio di una parte della stessa rappresenta “un’ulteriore opportunità” per armonizzare quanto fatto sull’online.

Ha evidenziato l’importanza di contemperare interessi diversi, perché il gioco è un settore di rilevanza statale e con un forte interesse pubblico. Tuttavia, ha precisato, occorre partire dalle esigenze del cliente, tutelandone la salute ma anche le necessità reali di consumo.

Secondo Guinci, la regolazione deve saper immaginare futuri che oggi non esistono, tenendo conto anche dell’impatto dell’intelligenza artificiale. “Non possiamo più fare riforme verticali o di prodotto – ha detto –: dobbiamo lavorare insieme per un sistema integrato e sostenibile”.

Ha inoltre evidenziato che un giocatore su cinque non sa se sta giocando su siti legali o illegali, e che troppe restrizioni rischiano di spingere verso il mercato non controllato.

Mettiamo al centro le esigenze del cliente, superiamo i diktat di canali e prodotti e sfruttiamo l’opportunità della riforma per guardare al futuro”, ha concluso Guinci.

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Eventi

Inter e Tsunami Nutrition: rinnovata la partnership per le prossime due stagioni

Rinnova il sostegno all’Inter dentro e fuori dal campo

Prosegue la sinergia tra l’Inter e Tsunami Nutrition: l’azienda leader nel settore dell’integrazione alimentare e della nutraceutica si conferma Official Nutritional Supplements Supplier del Club nerazzurro fino alla stagione 2026/27.

Tsunami Nutrition rinnova il proprio sostegno all’Inter dentro e fuori dal campo, continuando a mettere i propri innovativi prodotti a disposizione di tutte le squadre nerazzurre, sia al BPER Training Centre che al KONAMI Development Centre.

La prosecuzione della partnership, in essere da gennaio 2024, testimonia la reciproca soddisfazione delle due aziende, che condividono le radici italiane e la ricerca della continua innovazione: Tsunami Nutrition si contraddistingue infatti per un lavoro sempre rivolto al progresso e in linea con le più alte innovazioni tecnologiche, che ha reso ogni suo singolo prodotto sinonimo di purezza e qualità.