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Apparecchi di puro intrattenimento, un settore da tutelare anche attraverso una normativa equilibrata e dedicata

Necessaria una normativa per i Comma 7 più snella e differenze da quella degli apparecchi con vincite in denaro

E’ il grido d’allarme lanciato da Sergio Milesi, ad LED e Alessandro Lama, presidente Federamusement Confesercenti

Mi auguro che realmente gli enti regolatori e la politica intervengano il prima possibile a modificare la normativa, che

Non è possibile operare in Italia nel settore del puro intrattenimento con l’utilizzo di norme che solitamente vengono applicate al settore del gioco d’azzardo lecito distribuito dallo Stato, è forse arrivata l’ora che le due attività vengano separate dal punto di vista normativo”. E’ il grido d’allarme lanciato da Sergio Milesi, ad della LED srl, in merito alla situazione molto complicata che sta vivendo il settore dei Comma 7.

La normativa sugli apparecchi senza vincite in denaro “sta creando seri problemi al settore e sta portando le aziende italiane a limitare le proprie offerte di un puro intrattenimento – ha continuato Milesi – rispetto alle imprese che operano nel resto del mondo, siano esse svolte per fini ludici o a fini sportivi in sale giochi, sale lan, associazioni sportive  o altri locali ritenuti idonei dalle normative”.

E riguardo al protocollo siglato tra CONI ed ADM che prevede l’installazione di apparecchi senza vincite in denaro a fini sportivi all’interno di asd affiliate alle Federazioni riconosciute dal Coni, l’ad di Led ha sottolineato che: “questo accordo e questa ulteriore “burocratizzazione” dell’utilizzo di apparecchi di puro intrattenimento a fini sportivi, poteva tranquillamente essere evitata. Bastava rivedere le norme emanate a maggio 2021, limitandosi a ricevere dagli operatori del settore un’autocertificazione, della rispondenza alle norme previste dal decreto. Inoltre si poteva prevedere l’eliminazione della verifica tecnica che obbliga gli operatori del mercato degli apparecchi senza vincita in denaro a procedere a proprie spese alla omologa, tramite uno degli Organismi di Certificazione Convenzionato (OdV) identificati da ADM, di ogni esemplare di modello di apparecchio (calciobalilla, biliardi, arcade, etc.) non si presti ad un uso riconducibile al “gioco d’azzardo”.

La preoccupazione per ciò che sta vivendo il settore dei Comma 7 è condivisa da Federamusement Confesercenti. “La regolamentazione di un settore, soprattutto se deregolamentato, è sempre una buona notizia per gli imprenditori, a patto che sia frutto di un percorso di concertazione e non risultato di emozionanti corse di una politica che ben poco sa di noi, del nostro mercato, delle vecchie e nuove regole e del lavoro fatto fino ad oggi da ambo le parti”, ha dichiarato Alessandro Lama, Presidente di Federamusement Confesercenti.

“L’intrattenimento, o meglio amusement – ha continuato Lama – deve essere cosa diversa dal settore del gioco lecito che pur nella sua dignità operativa vede attori diversi dal nostro pubblico specifico. La nostra offerta di esperienza ricreativa, di divertimento e svago di alto valore, indirizzata ad un mercato e ad un pubblico sensibile come famiglie e bambini, va intesa come attività di interesse pubblico utile per l’intera collettività”.

“Per questo va certamente regolamentata, ma anche protetta e differenziata. Le recenti direttive di ADM, il “caso” sale LAN e il recente protocollo del CONI sono momenti diversi, non certamente coordinati, che dovrebbero far comprendere a tutti gli attori come una legislazione armonica costruita tutti insieme sia l’unica risposta necessaria. Il rischio di corse in avanti, personalizzazioni, circolari, risposte scoordinate è quello di vanificare lo sforzo comune di certificare la liceità di un comparto che rappresenta, ora come non mai, l’aggregazione, il divertimento la gioia di famiglie e bambini”.

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