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Normativa

Leggi sui giochi: in molte regioni l’impatto sul settore, aziende e lavoratori è devastante

Molto spesso le norme regionali tendono a stroncare l’offerta di gioco più che regolarla

Puglia, Lazio, Piemonte ed Emilia Romagna le regioni dove gli effetti sono più evidenti

“L’impianto normativo messo a punto per cercare di contenere il gioco d’azzardo patologico ha degli errori. Prima di tutto si tende a voler stroncare l’offerta di gioco, dietro la convinzione che, eliminata o inibita la possibilità di giocare o di giocare agevolmente, il giocatore entri autonomamente in una condizione di protezione dal gioco patologico”.

E’ questa una delle evidenze portate alla luce dalla ricerca realizzata da BVA Doxa dal titolo ‘Il contrasto ai rischi derivanti dai disturbi da gioco d’azzardo’.

In particolar modo sono state prese d’esempio quattro regioni: Puglia, considerata in una situazione “privilegiata”, grazie alla spinta revisionista sulla tipologia di luoghi sensibili su cui applicare il distanziometro e il principio della non retroattività verso le attività già esistenti; il Lazio è in una posizione più “interlocutoria”, per via delle proroghe all’applicazione integrale della normativa; Piemonte ed Emilia-Romagna sono in situazioni più severe, a causa dell’inflessibilità con cui si intende applicare la normativa ed una forte componente espulsiva del distanziometro.

Proprio sulle diverse normative in vigore nei territori italiani è intervenuto il sottosegretario al MEF, Federico Freni, che ha sostenuto come il settore dei giochi abbia “bisogno di una regolamentazione stabile, di certezze normative che consentano agli operatori di lavorare insieme allo Stato”.

Gli ha fatto eco Mauro Marino (pres. Comm. Inchiesta sul Gioco) sottolineando che la “stratificazione normativa è uno dei fattori che sta portando quel livello di incertezza che rischia di diventare devastante per il settore, ma anche per lo Stato, poiché quando si esce dalla logica del preconcetto ci si rende conto che qui sono vari i temi che devono essere seguiti e varie le istanze che devono essere contemperate fra di loro”.

Il Senatore ha poi aggiunto che “ogni forma di proibizionismo radicale produce un beneficio all’illegalità ed un minor controllo dei giocatori problematici”.

Il direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, invece ha posto l’accento sulla modernizzazione dei controlli tramite nuovi “schemi antiriciclaggio al fine di espellere chi non si comporta adeguatamente, ma a tal fine serve una evoluzione del sistema, attraverso una vigilanza regolamentare che spinga in quella direzione”.

Nel report viene inoltre evidenziato come il distanziometro “in molti casi è una misura espulsiva, specialmente nelle regioni che lo applicano retroattivamente e che non hanno proceduto a rivedere o ridurre il numero e la tipologia dei luoghi sensibili”, come il caso del Piemonte e dell’Emilia-Romagna. Tutto l’impianto normativo basato su di esso “tende a disinibire il giocatore sociale più che quello che ha già sviluppato una relazione problematica o patologica con il gioco; osteggiare il gioco lecito crea delle aree grigie facilmente colonizzabili dall’illegalità; depauperare il territorio dell’offerta di gioco fisica può dirottare il giocatore verso forme di gioco online, più difficilmente controllabili e più pericolose dal punto di vista del monitoraggio sociale, il giocatore diventa infatti invisibile.

Gli studi condotti dalla CGIA di Mestre e As.Tro, in cui si prendono in considerazione gli effetti delle normative restrittive, sottolineano come “in Emilia Romagna ci sia una riduzione degli esercizi generalisti di circa l’80% e delle sale dedicate di circa il 60% e un rilevante rischio di posti di lavoro, che coinvolge circa 3700 unità”. Mentre, in Piemonte si stima un rischio per 2800-3800 posti di lavoro e una riduzione del gettito per le casse pubbliche che può arrivare fino a 446 milioni di reddito”.

Doxa prende in analisi anche le problematiche derivanti dalla pandemia da Covid-19 segnalando che le “conseguenze sono decisamente negative, che vanno ad appesantire una situazione già estremamente delicata per il mondo del gioco lecito”.

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