Dalla necessità di un riordino fiscale alle proroghe: un settore in evoluzione che richiede nuove strategie
Dall’analisi della fiscalità nel settore dei giochi pubblici emerge un quadro non solo caratterizzato da una significativa disomogeneità normativa rispetto ai singoli prodotti, ma anche da interventi di modifica delle aliquote o delle forme di prelievo erariale che negli anni scorsi hanno determinato una forte incertezza per operatori e giocatori. I costanti aumenti di aliquote e imposte registrate nell’ultimo decennio fanno del gioco italiano uno tra i più tassati d’Europa, con maggiorazioni delle aliquote in soli due anni (dal 2018 al 2020) del +24% per le apparecchiature AWP e del +38% per le VLT. Parallelamente, negli ultimi anni abbiamo assistito a un costante ricorso allo strumento delle proroghe delle concessioni, dapprima in fase emergenziale pandemica sono state necessarie per garantire la stabilità del comparto, oggi risultano comunque necessarie alla luce del mancato riordino territoriale.
Questo è uno dei temi trattati al convegno “Il futuro del settore dei giochi tra innovazione di mercato e politiche fiscali”, promosso da I-Com in collaborazione con IGT, che si è tenuto oggi a Roma.
“Il ricorso sistematico all’istituto della proroga è avvenuto in assenza di un accordo politico che fornisse una prospettive e certezze al settore, impedendo la celebrazione delle gare necessarie per garantire investimenti e innovazioni finalizzati alla tutela del giocatore e al contrasto al gioco illegale”, ha commentato il direttore dell’Area Salute I-Com Thomas Osborn che ha curato lo studio.
Mario Lollobrigida, Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha sottolineato la necessità di stabilità nel sistema concessorio: “Il ricorso sistematico alle proroghe è avvenuto in assenza di un accordo politico che desse certezze al settore. Questo ha impedito lo svolgimento delle gare necessarie per garantire investimenti e innovazioni, tutelare il giocatore e contrastare il gioco illegale”. Lollobrigida ha poi aggiunto: “Sarà fondamentale raggiungere un accordo tra Stato, Regioni e Comuni entro il 2025, affinché si possano celebrare nuove gare per le concessioni del gioco pubblico”.
Emilio Zamparelli, presidente di STS, ha evidenziato il divario tra il gioco fisico e quello online, soprattutto in termini di fiscalità: “I consumatori si stanno spostando sempre di più verso il gioco online, attratti dalla maggiore convenienza economica. Il Covid ha sicuramente accelerato questa tendenza, ma è la pressione fiscale che penalizza il gioco fisico rispetto a quello digitale”. Zamparelli ha anche aggiunto un’allerta riguardo agli apparecchi fisici: “Il settore è in crisi, con un calo degli incassi che sembra inarrestabile, ma questo non si riflette ancora sulle entrate erariali, il che deve far riflettere le istituzioni”.
Roberto Fanelli, già Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha parlato della sproporzione fiscale tra i vari comparti del settore: “È evidente la sproporzione fiscale tra il gioco fisico e quello online. Il 73% del gettito complessivo proviene da apparecchi, Lotto e Lotterie, mentre il gioco online, nonostante la sua grande raccolta, contribuisce poco all’erario. Bisogna trovare un equilibrio normativo che tenga conto del payout, perché la pressione fiscale attuale è insostenibile”. Fanelli ha inoltre proposto una soluzione sperimentale: “Si potrebbe tentare una riduzione del Preu sugli apparecchi, aumentando il payout. È stato già fatto con successo nel bingo e nel SuperEnalotto”.
Alberto Giorgetti, Direttore delle Relazioni Istituzionali di IGT, ha lodato l’iniziativa di confronto organizzata da I-Com: “Ringrazio I-Com per questo appuntamento, che offre un confronto virtuoso e utile per il dibattito politico. Questi incontri ci offrono stimoli estremamente interessanti per il futuro del settore”. Giorgetti ha poi concluso ricordando la necessità di collaborare con tutte le parti interessate per raggiungere una soluzione condivisa: “Solo attraverso un dialogo costruttivo tra istituzioni e operatori possiamo risolvere i nodi ancora irrisolti del settore”.