Formazione e informazione e no al proibizionismo, le basi del sistema del gioco pubblico nella regione
Questa mattina, in occasione del “No Gambling Day”, si è tenuta una conferenza stampa presso Palazzo Santa Lucia a Napoli per presentare le attività dell’Osservatorio Regionale sul Disturbo del Gioco d’Azzardo (DGA).
Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha sottolineato alcuni dati statistici del Dipartimento delle tossicodipendenze della Presidenza del Consiglio, evidenziando una crescita delle dipendenze tra i giovani sotto i 18 anni e un aumento esponenziale tra le donne. De Luca ha evidenziato che il gioco d’azzardo è una parte della società italiana che soffre, connessa alla sofferenza psichica e all’uso dei social media tra i giovani.
De Luca ha dichiarato: “La sfida è difficile. Dobbiamo considerare i fondi disponibili, che a livello nazionale sono circa 50 milioni di euro. In Campania, l’Osservatorio svolge un ruolo importante supportando la regione nelle sue azioni concrete. Abbiamo potenziato il supporto psicologico sul territorio”.
Parlando dei gestori del gioco, De Luca ha evidenziato l’importanza di una formazione adeguata per individuare i soggetti patologici e proteggere i minori dai punti di gioco fisici. Ha sottolineato la necessità di una stretta collaborazione tra enti locali, gestori e operatori del settore.
Il presidente dell’Osservatorio, Aniello Baselice, ha evidenziato “l’importanza della formazione e dell’interazione con gli operatori del settore”.
Per Gennaro Sosto, presidente di Federsanità Campania, la “regolamentazione del gioco online e dell’educazione sociale è molto importante. Il “Modello Campania” include un Registro di Autoesclusione per il gioco online e una comunicazione mirata alle fasce vulnerabili”.
Il dott. Biagio Zanfardino (Tutela della Salute e Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale) ha sottolineato le azioni tempestive della regione per arginare i problemi legati al gioco. “L’integrazione delle azioni e la capillarizzazione dei servizi sono i pilastri dei piani regionali”.