‘Come valori ed emozioni non c’è differenza tra sport virtuale e quello reale’
Il festival ‘Rome Video Game Lab’ ha recentemente ospitato un evento di grande rilievo: il talk ‘Il calcio virtuale come strumento di inclusione sociale’. Questo dibattito, organizzato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e dalla Lega Nazionale Dilettanti (LND), ha esplorato come il calcio virtuale e gli eSports in generale possano fungere da catalizzatori per l’inclusione sociale e l’integrazione.
Il potere emotivo e sociale degli eSports
Durante l’evento, Luigi Botti, responsabile dell’Area Revenue della FIGC, ha sottolineato che “c’è alcuna differenza, in termini di valori ed emozioni, tra il mondo sportivo reale e quello virtuale. Gli eSports, infatti, offrono un “hub valoriale” unico, in grado di annullare le distanze fisiche e sociali grazie alla tecnologia. La FIGC, insieme ad altre istituzioni e leghe, gioca un ruolo cruciale nel promuovere questo aspetto innovativo”. Botti ha sottolineato che la qualità di uno strumento dipende dal modo in cui viene utilizzato, non dalla sua natura intrinseca.
L’importanza educativa del calcio virtuale
Un altro intervento significativo è stato quello di Santino Lo Presti, presidente della commissione LND eSports. Lo Presti ha messo in evidenza l’aspetto educativo degli sport virtuali. “Nel mondo degli eSports, il rispetto delle regole e degli avversari è fondamentale, così come lo è il senso di appartenenza alla propria comunità. Gli eSports rappresentano quindi non solo una forma di intrattenimento, ma anche un mezzo per trasmettere valori positivi e promuovere l’inclusione”.