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Scommesse Serie A: Napoli imbattibile per i bookmakers?

Al via la quindicesima giornata di campionato della massima serie

Questa sera vanno in scena Atalanta-Venezia, con i bergamaschi, sicuri con quota a 1,23, di aggiungere altri tre punti alla loro classifica. Meno clementi le quotazioni per gli ospiti, che sono dati vincenti a 12,5, mentre a 6,25 si può giocare il pareggio. In contemporanea si giocherà anche la sfida tra Fiorentina e Sampdoria, con il segno “1” proposta a 1,65 e il segno “2” a 5,5; a 3,75 è invece proposta la “X”. La Salernitana ospiterà in casa la Juventus che non vede l’ora di uscire dal baratro in cui è caduta.

Nonostante il periodo negativo i bianconeri sono proposti, dagli esperti, come probabili vincitori dell’incontro a quota 1,35, mentre la vittoria dei padroni di casa si gioca a 8,5. Chiude la giornata di martedì Verona- Cagliari. La partita sembra indirizzata verso il successo dei padroni di casa, ma la brutta posizione in cui si trovano i sardi li costringe ad invertire la rotta presa il prima possibile. I bookmakers propongono a quota 1,6 la vittoria dei padroni di casa, mentre a 5,25 quella degli ospiti. A 4,25 si gioca il pareggio.

Prosegue domani la quindicesima giornata di Serie A, con le sfide tra Bologna e Roma e Inter- Spezia ad aprire i giochi. I giallorossi sono visti come favoriti, anche se di poco, sui padroni di casa con una quota a 2,25, mentre a 3,00 è proposta la vittoria dei bolognesi. Il pareggio si gioca a 3,55. A quota 1,2 è invece offerta la vittoria dei neroazzurri, che non sembrano intenzionati a lasciarsi scappare il Napoli capolista. Molto difficile il successo dei liguri, che viene offerto a 13,00. Pareggio a quota 7.

Il Milan, che viene da due sconfitte in campionato, cercherà di uscire da questa piccola crisi affrontando in trasferta il Genoa. I bookmakers propongono a quota 1,3 la vittoria del rossoneri e a 4,85 quella dei padroni di casa. Sassuolo- Napoli è il big match del giorno e se anche il Napoli di Spalletti sembra non avere rivali quest’anno dovrà prestare attenzione a neroverdi, che in passato hanno già saputo fare male alle big del campionato.

Chiudono la giornata Torino- Empoli e Lazio- Udinese in campo il due dicembre. Il primo match vedrà favoriti i padroni di casa del toro, con quota a 1,78 a premiare la loro vittoria. A quota 4,7 viene proposto invece il successo degli ospiti che con una vittoria distanzierebbero i diretti rivali. Maurizio Sarri è invece in cerca di una rivincita dopo la brutta prestazione contro il Napoli nella scorsa giornata e il successo in casa è proposto dagli esperti a quota a 1,67. L’Udinese cercherà invece di strappare i tre punti in trasferta, missione non facile ma possibile, con una quota a 4,7. Il pareggio paga 3,9 volte la posta. (fed)

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Riordino gioco pubblico e questione territoriale: i giochi “vanno” all’Università

Una due giorni di convegni sul settore organizzati dall’Osservatorio Internazionale sul Gioco dell’Università di Salerno

Anche quest’anno l’Osservatorio internazionale sul gioco dell’Università di Salerno ha organizzato una due giorni di convegni dedicati a temi d’attualità sul settore del gioco pubblico. Tra gli argomenti al centro del dibattito, il riordino del comparto del gioco pubblico, il pregiudizio della politica nei confronti del settore, la questione territoriale di distribuzione delle sale, le tutele normative per la rete di vendita. Ecco i principali interventi dei relatori.

Baretta (già sottosegr. Mef)

“Bisogna prevedere una proroga organizzata in funzione del riordino. Tutte le gare spostate al 2023 e nel frattempo si pensa al riordino per ripartire con un sistema omogeneo. La norma che prevede le proroghe dovrebbe contenere anche l’onerosità delle stesse ed il riordino”.

“E’ necessario che la collocazione delle sale gioco a livello regionale sia fatta sulla base di valutazioni su cui lo Stato non interferisce. Piuttosto lo Stato decide assieme a regioni e operatori economici quanti punti di gioco collocare”.

Geronimo Cardia (Pres. ACADI)

“La questione territoriale è centrale per una riforma strutturale ed equilibrata del settore. Dati alla mano, le politiche territoriali proibizionistiche generano danni, eliminando il gioco legale e lasciando spazio all’illegalità gestita dalla criminalità. Il disturbo da gioco d’azzardo è un problema molto grave che va contrastato con regole fatte bene. Nell’ipotesi di riordino del settore il rischio è che spariscano gli esercizi generalisti, come i bar. Si va verso un processo di qualificazione dell’offerta. Ma lo si puo’ fare all’interno di diverse tipologie di negozi, siano essi generalisti che specializzati”

Adele Minutillo (Istituto Superiore Sanità)

“Stiamo ampliando lo studio delle dipendenze comportamentali. E’ importante analizzare la correlazione tra gaming e gioco d’azzardo. I dati ci dicono che potremmo fare molto di più in termini di sicurezza, ma anche dal punto di vista della tutela della salute e quindi attuare dei programmi dei quali è possibile dimostrare l’efficacia. Ci sono molte iniziative territoriali ma abbiamo poche prove di efficacia. Quindi, si è fatto molto negli ultimi anni ma la strada è ancora lunga”.

Risso (Pres. FIT)

“La nostra rete è composta da personale formato e che rappresenta la prima linea di contrasto all’illegalità. Per la rete mi auguro per il nuovo anno che ci siano delle norme chiare e che sia una norma nazionale a governare tutta quanta la storia del gioco, perchè oggi purtroppo i Comuni possono deliberare gli orari e quindi ci sono Comuni, anche affiancati, che fanno orari diversi e noi ci troviamo in difficoltà. E’ necessaria una norma nazionale che stabilisca quando il gioco si apre e quando si chiude, altrimenti non ne usciamo e diventa difficoltoso lavorare

Emilio Zamparelli (STS)

“La pandemia ha portato ad un blocco delle attività del gioco pubblico. Le chiusure si sono prolungate oltre il dovuto, 11 mesi sono un lasso di tempo importante. Il gioco pubblico è un presidio sul territorio, serve a contrastare la crescita della criminalità organizzata. Infatti a fronte del calo del gioco fisico, le giocate non si sono spostate totalmente sull’online, nonostante il gioco via internet sia cresciuto”.

Ornella De Rosa (Università degli studi di Salerno e Osservatorio internazionale del gioco)

“Quello del gioco è un argomento difficile da far accettare, c’è molto pregiudizio. Abbiamo fatto non poca fatica a trasformare la storia del gioco d’azzardo in storia del gioco pubblico, in quanto lo Stato rende legale il gioco. Lo Stato non puo’ essere etico, dirti cosa fare e cosa no, ma lascia piena libertà. E’ nella libertà della persona decidere se giocare o no. Il problema è che la cultura viene sempre penalizzata”.

Stefano Sbordoni (UTIS)

“Le nostre leggi in materia di gioco sono molto evolute e sono state prese come esempio da Paesi dell’area economica europea ed anche oltreoceano, al fine di poter strutturare il loro settore dei giochi pubblici. Eppure la politica non rende merito alle regole del settore del gioco in Italia e cio’ ci stupisce. Le nostre attività di gioco sono molto controllate ma vengono disconosciute a livello comunicativo da parte della politica”.

Francesco Gatti (ceo Bakoo SPA), “I giocatori oggi possono decidere di impostare il tempo di durata della propria giocata, ma solo 3 su mille lo fanno. Come azienda cerchiamo di trovare interventi personalizzati, politiche preventive, per poter sapere quando la persona inizia a giocare e monitorarla. Se spende 200 euro in dieci minuti ha una problematica e posso intervenire, agendo per limitare il suo gioco e dandogli informazioni sul danno potenziale che può avere da un eccesso di gioco. Abbiamo proposto di realizzare master universitari finanziati dall’ industria del gioco pubblico che possano portare alla creazione di start up innovative sul territorio”.

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Report I-com sul gioco pubblico: “Sviluppo del settore rende necessaria regolamentazione coordinata”

Proroga concessioni, incertezze normative e questioni territoriali i temi affrontati nella ricerca

Negli ultimi 15 anni l’ammontare della raccolta nel settore del gioco è passato da circa 35 miliardi di euro nel 2006 a quasi 89 nel 2020, contestualmente a una sostanziale stabilità della spesa netta e del gettito fiscale. Tuttavia, come prevedibile, nel 2020 tutte le dimensioni del gioco hanno fatto registrare una forte riduzione rispetto all’anno precedente, soprattutto a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid­19. Si tratta comunque di un comparto il cui peso economico rappresenta una fonte rilevante e stabile di gettito erariale per l’Italia. Allo stesso tempo, però, sono molti i fattori che lo rendono costantemente oggetto di attenzione pubblica: fra tutti, la sua permeabilità all’illegalità e la sua correlazione a potenziali profili patologici nel consumo.

Parte da queste premesse il paper dal titolo “Oltre le incertezze. Verso il riordino del gioco legale” curato dal team dell’Istituto per la Competitività (I­Com). La ricerca, che è stata presentata oggi nel corso di un dibattito promosso insieme a International Game Technology (IGT), leader mondiale nel settore del gioco regolamentato, sistematizza i principali interventi normativi che si sono susseguiti nel tempo nel settore a fini regolatori, individuandone le principali criticità anche alla luce dei più recenti precedenti giurisprudenziali, tra cui le pronunce in materia da parte della Corte di Giustizia europea e del Consiglio di Stato

Il paper evidenzia come la legislazione italiana in materia di gioco legale abbia subito un radicale cambiamento quando da una competenza esclusiva dello Stato si è passati a un quadro concorrente tra lo stesso Stato, le regioni e gli enti locali. Le amministrazioni regionali e locali hanno iniziato ad adottare propri regolamenti in materia di ricollocazione dei punti della rete fisica, in assenza di una normativa di coordinamento di ambito statale che dettasse i criteri da rispettare. Solo nel 2017, nell’ambito della Conferenza unificata, è stata raggiunta un’intesa finalizzata a regolare la distribuzione dell’offerta di gioco sul territorio che ancora oggi, tuttavia, sconta l’assenza del decreto attuativo previsto.

Da questo punto di vista, la normativa che disciplina il funzionamento del settore è diventata complessa e farraginosa, provocando incertezza del diritto e contribuendo a far sorgere e poi crescere in misura considerevole il numero di contenziosi su tutto il territorio nazionale. Una situazione provocata in pratica dall’assenza di un testo unico che raccolga le numerose norme che nel tempo sono state adottate da tutti i soggetti a vario titolo coinvolti. “Il progressivo sviluppo del settore del gioco rende necessario il varo di una regolamentazione coordinata”, ha sottolineato la direttrice dell’area innovazione I-Com Eleonora Mazzoni, che ha curato la stesura del paper. Secondo Mazzoni, le priorità sono dunque due: “Risolvere la questione territoriale e dare certezza del diritto al settore legale per contenere lo sconfinamento dei consumatori verso quello illegale”.

Inoltre, dalla ricerca emerge come alla già presente urgenza di attivare le opportune procedure per la proroga tecnica di tutte le concessioni (da tempo in una situazione di stallo), si siano aggiunti i problemi legati alla gestione dell’emergenza sanitaria, che ha contribuito ad aumentare il clima di incertezza normativa ed economica già in capo alle aziende di questo comparto. 

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Guerra (Mef): “Nessuna incompatibilità per impegno Freni nel gioco pubblico”

Il sottosegretario all’Economia ha risposto alle interrogazioni presentate dai senatori Lannutti e Endrizzi

E’ arrivata la risposta del MEF alle interrogazioni 4-06229 a prima firma del Sen. Lannutti (Misto, Comm. Finanze) e 4-06262 a prima firma del Sen. Endrizzi (M5S, Comm. Sanità) in merito al presunto conflitto di interessi tra il Sottosegretario Freni e Sisal.

Il Sottosegretario Guerra ha sottolineato che il sottosegretario Freni non è a conoscenza dell’attività professionale svolta, ad oggi, dall’avvocato Lauteri. In ogni caso, nel corso della sua permanenza presso lo studio dell’avvocato Medugno il sottosegretario Freni non si è mai occupato di gioco (settore che, come rilevato dagli interroganti e come comprovato dai mandati alle liti, era presidiato dall’avvocato Lauteri). Da tanto emerge che, a termini di legge, nessuna incompatibilità può essere, allo stato, ravvisata.

RISPOSTA. – Si risponde alle interrogazioni 4-06229 e 4-06262, concernenti l’assegnazione della delega ai giochi al sottosegretario per l’economia e le finanze avvocato Federico Freni. Il quadro normativo disciplinante la materia è recato dalla legge 20 luglio 2004, n. 215 (“Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interesse”).

Come noto, l’articolo 2 disciplina le situazioni di incompatibilità per i titolari di cariche di Governo e il successivo articolo 6 affida all’Autorità garante della concorrenza e del mercato l’accertamento della sussistenza delle situazioni di incompatibilità.

In proposito si comunica che l’Autorità, nella seduta del 9 novembre 2021, ha ritenuto che in riferimento alla dichiarazione relativa alle situazioni di incompatibilità rese dal sottosegretario Federico Freni, allo stato, non sussista alcuna situazione di incompatibilità ai sensi del citato articolo 2 della legge n. 215 del 2004.

Inoltre, dal curriculum vitae dell’avvocato Freni, pubblicato sul sito istituzionale del Ministero al momento del conferimento dell’incarico, nel rispetto degli obblighi di informazione e trasparenza previsti dall’articolo 14 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, risulta che questi ha prestato la propria attività professionale presso lo studio Medugno e associati fino al 2016.

Sulla base di elementi comunicati dallo stesso Sottosegretario si rappresenta ulteriormente che il medesimo, nel corso dell’audizione svolta in data 4 novembre 2021, innanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, ha già chiarito di non essere mai stato socio degli avvocati Luigi Medugno e Annalisa Lauteri e di aver lasciato lo studio dell’avvocato Medugno sin dal 2016.

In riferimento alle altre questioni poste dagli interroganti e sulla base delle informazioni fornite dall’avvocato Freni, si evidenzia ulteriormente quanto segue. “MVL avvocati associati” non era una associazione professionale, ma solo un brand con carattere pubblicitario.

Lo studio presso il quale l’avvocato Federico Freni ha prestato la propria attività professionale sino al 2016 è sempre stato solo lo studio dell’avvocato Luigi Medugno, nel cui ambito tutti gli avvocati erano suoi collaboratori e non soci. A ciascun avvocato l’avvocato Medugno corrispondeva un compenso mensile a titolo di collaborazione professionale: sia l’avvocato Federico Freni che l’avvocato Annalisa Lauteri erano, quindi, meri collaboratori dell’avvocato Medugno e non suoi soci.

Non è quindi mai esistito alcun rapporto di carattere associativo professionale che abbia legato l’avvocato Freni all’avvocato Medugno, ovvero all’avvocato Lauteri. Il sottosegretario Freni ha lasciato lo studio dell’avvocato Medugno sin dal 2016, avviando un’autonoma attività professionale.

Il sottosegretario Freni non è a conoscenza dell’attività professionale svolta, ad oggi, dall ‘avvocato Lauteri. In ogni caso, nel corso della sua permanenza presso lo studio dell’avvocato Medugno il sottosegretario Freni non si è mai occupato di gioco (settore che, come rilevato dagli interroganti e come comprovato dai mandati alle liti, era presidiato dall’avvocato Lauteri). Da tanto emerge che, a termini di legge, nessuna incompatibilità può essere, allo stato, ravvisata.

Il Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze GUERRA

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Valentina Vezzali: “Al lavoro per sospensione temporanea Decreto Dignità”

Per la sottosegretaria si deve trovare un equilibrio tra risorse per lo sport e contrasto al gioco patologico

“Stiamo lavorando per cercare di rendere possibile una sospensione temporanea del Decreto dignità”. E’ quanto affermato da Valentina Vezzali, sottosegretaria allo Sport, al Social Football Summit di Roma. “Lavoreremo in tal senso, sempre tenendo centrale l’importanza di combattere e contrastare la ludopatia. Aprirò un tavolo con tutte le associazioni interessate per trovare un equilibrio tra risorse economiche da destinare al mondo sportivo e l’attenzione di contrastare la ludopatia. Una misura che potrebbe essere una via di mezzo potrebbe essere quella di portare avanti la pubblicità indiretta, con i loghi sulle maglie e i banner negli stadi, a dispetto della pubblicità diretta, perché un atleta che promuove le scommesse non avvantaggia il betting. Serve una convergenza sia con il mondo dell’associazionismo che tutela e combatte la ludopatia, sia con il mondo politico”. (fed)

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Mondiali 2022: impazzano le quote sulla qualificazione dell’Italia

Dopo il pareggio contro l’Irlanda del Nord, la strada degli azzurri è in salita

Sempre più difficile la qualificazione dell’Italia al Mondiale in Qatar
Quello che nessuno si aspettava è accaduto, l’Italia campione d’Europa deve passare per i playoff per qualificarsi al mondiale in Qatar. Il pareggio degli azzurri contro l’Irlanda del nord ha purtroppo decretato il passaggio della Svizzera e l’ingresso dei ragazzi di Mancini ai playoff, nel quale dovranno conquistare la qualificazione nel modo più complicato, visto che è cambiata anche la formula rispetto a quattro anni fa. Stavolta, infatti, l’Italia dovrà vincere due partite, contro due avversari differenti, per poter giocare a Doha: il regolamento prevede che vengano creati 3 gironi da 4 squadre, formati da due teste di serie e due no, con relative semifinali e finale, tutte in gara secca. Solo la vincente dei tre raggruppamenti volerà in Qatar. Per i bookmakers la qualificazione dell’Italia al Mondiale è proposta a 2,00 mentre la mancata partecipazione è offerta a 1,75. (fed)

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ADM: disponibile app “Gioco Sicuro”

Si possono individuare esercizi di gioco legale, limiti orari per slot e vlt e regolarità giocate

Già disponibile l’app “Gioco Sicuro” sugli store Android e IoS. Gioco Sicuro è l’app ufficiale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per il contrasto al gioco illegale e per la promozione del gioco legale e responsabile. Con l’app sono disponibili ai cittadini le funzionalità per:

– individuare su mappa gli esercizi autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli che offrono le diverse tipologie di gioco fisico (slot, videolottery, scommesse ippiche e sportive, bingo e giochi numerici a totalizzatore e quota fissa). Scegliendo uno o più giochi di proprio interesse è possibile visualizzare la posizione geografica degli esercizi autorizzati all’offerta di gioco selezionata

– verificare la regolarità delle proprie giocate; inserendo l’identificativo della giocata è possibile visualizzare i relativi dettagli e controllarne la corretta registrazione nei sistemi di gioco dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli

– controllare le limitazioni sugli orari consentiti di gioco per gli apparecchi con vincita in denaro (slot e videolottery) eventualmente disposti dalle amministrazioni comunali.  L’app “Gioco Sicuro” fornisce le fasce orarie consentite di gioco esclusivamente per i comuni che le hanno comunicate all’Agenzia Dogane e Monopoli attraverso l’applicativo di monitoraggio S.M.A.R.T.

E’ già prevista per il prossimo futuro l’integrazione di ulteriori servizi di interesse per il cittadino collegati al controllo dei biglietti virtuali che partecipano alla “Lotteria degli scontrini”, alla “Autoesclusione dal gioco a distanza” per il contrasto al fenomeno della ludopatia, alla verifica delle autorizzazioni rilasciate dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli per l’installazione degli apparecchi di gioco dislocati sul territorio nazionale oltre che alla segnalazione da parte del cittadino di presunte irregolarità del gioco.

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ISTAT, nel 2020 spesa media mensile a famiglia per giochi e scommesse in calo del 45%

Si spende meno nelle regioni del nord-est Italia e del mezzogiorno

Tra i consumi medi mensili delle famiglie italiane il gioco si trova al 124° posto su 153 voci di spesa. Questo dato è emblematico per far capire come il gioco pubblico non vada ad intaccare in maniera importante le risorse economiche delle famiglie italiane. La spesa media mensile per giochi, lotterie e scommesse, nel 2018 e nel 2019 è stata di 3,9 euro, mentre nel 2020, causa la pandemia, la somma è scesa a 2,12 euro, con un calo quindi del -45,8%. Secondo la rilevazione dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), se nel 2018 e nel 2019 una famiglia spendeva mediamente 46 euro l’anno nel gioco pubblico, lo scorso anno la cifra è scesa a circa 25 euro. Interessante la differenza di spesa a livello territoriale. Nelle isole infatti la spesa è drasticamente crollata, passando da 3,33 euro del 2019 all’1,27 euro dello scorso anno (-61,9%). Sotto la media nazionale anche il nord-est, con una spesa mensile media di 1,98 euro ed il mezzogiorno (1,86 euro). Sopra le media invece la spesa nel nord-ovest, dove nel 2020 si è speso mensilmente per famiglia 2,43 euro, seguito dal centro, con 2,23 euro. Una grande differenza si è vista anche nelle aree metropolitane. La spesa media più alta nel 2019 è stata di 4,34 euro e riguardava le periferie delle aree metropolitane e i comuni con più di 50mila abitanti, mentre nel 2020 la spesa più alta, che è stata 2,39 euro, si è registrata nelle grandi città. (fed)

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Freni (sottosegr. Mef): “Entro fine novembre nuova Legge Delega sui giochi”

Per la Lotteria degli Scontrini possibile estrazione istantanea

Federico Freni, sottosegretario all’Economia, rispondendo ad un’interrogazione del PD in Commissione Finanze della Camera ha dichiarato che: “A fronte di 5,9 milioni di codici rilasciati a 4,7 milioni di utenti, gli esercenti che trasmettono i dati della Lotteria degli Scontrini sono solo il 26,8% del totale”. Si apre così l’ipotesi, appoggiata dal Ministero dell’economia e delle finanze con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che la Lotteria degli Scontrini possa diventare “istantanea”. L’obiettivo è di rendere la lotteria più attraente per esercenti ed utenti. L’interrogazione del PD chiedeva appunto di incentivare la partecipazione dei cittadini attraverso la semplificazione del meccanismo di partecipazione e l’istituzione di una lotteria istantanea.

Freni ha partecipato anche all’audizione nella Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico del Senato, ed è intervenuto dicendo: “Nel giro di assestamento che abbiamo fatto è emerso un dato con chiarezza: se c’è un cancro che dal mondo del gioco va estirpato è quello dell’illegalità. Tutte le linee di riforma che si possono immaginare sul gioco non possono prescindere dalla valutazione compiuta di quello che è il fenomeno dell’illegalità e di quelli che sono gli strumenti a disposizione di Parlamento e Governo per poter estirpare questo problema. Insieme all’illegalità io metto anche la ludopatia. L’illegalità è un problema manifesto, la ludopatia è un problema meno manifesto, quanto meno nella sua formulazione immediato, ma è un problema altrettanto serio e che dobbiamo considerare seriamente nella elaborazione di linee di sviluppo di tendenza della normativa che possano garantire al contempo al settore, ai giocatori e allo Stato la tutela dei tre cardini: al settore del gioco una regolazione omogenea, ai giocatori un gioco sicuro e allo Stato un flusso di entrate erariali analogo a quello attuale. Questi sono i tre punti di partenza che debbano informare qualsiasi tipo di regolazione. Lo stato dell’arte di oggi non è particolarmente felice. L’unico settore sul quale si può guardare con cauto ottimismo è quello del gettito erariale, che è molto alto e in tendenziale crescita, e che se superficialmente visto potrebbe indicare uno stato di salute del comparto, in realtà non è così indica una propensione crescente al gioco, a fronte di questa abbiamo il dovere di aumentare qualità della regolazione e di aumentare il livello di soglia di vigilanza di tutte quelle distorsioni che appunto sono tutte le derive di illegalità e tutte le derive verso la ludopatia che pregiudicano la sana fruizione del gioco e il sano svolgimento del gioco. Da punto di vista strettamente normativo il settore soffre un’impostazione che risale al 2016 di continue proroghe delle concessioni. Questo sistema che dal 2016 ad oggi è stato sostanzialmente annuale con la sostanziale impossibilità di svolgere le gare per il rinnovo delle concessioni è un qualcosa a cui vorremmo porre fine per due ragioni. La prima è che continuare a prorogare con cadenza annuale non garantisce la celebrazione di gare. Celebrare una gara in materia di gioco non è qualcosa di semplice c’è un’attività amministrativa molto strutturata dietro che coinvolge più soggetti, dal MEF all’Agenzia delle Dogane, c’è il parere obbligatorio del Consiglio di Stato sul bando di gara, c’è lo svolgimento della gara, c’è da considerare una fisiologica fase di contenzioso, insomma una gara del settore del gioco non porta via mai meno di un anno e mezzo. D’altro canto bandire le gare è per noi garanzia di presidio della concorrenza e garanzia di aggiudicazione a condizioni di mercato, che equivalgono a condizioni migliorative per lo Stato. La pandemia ci ha lasciato un terreno bombardato”.

Ha concluso poi: “Prima di celebrare le gare dobbiamo garantire a questo settore un livello di qualità della regolazione adeguato almeno agli standard europei. Non è quello che abbiamo attualmente: il sistema di regolazione del gioco è un sistema eterogeneo e frastagliato, con competenze nazionali e che arriva a competenze regionali fino a competenze comunali. Il sistema è improntato a tutela del giocatore e delle entrate erariali, ma il sistema concessorio come immaginato oggi è un sistema fragile che ha dimostrato in questi anni tutta la sua fragilità. La pandemia ha aggravato questa fragilità. Le statistiche ci dicono che in pandemia il gioco è aumentato ma non è aumentato il gioco sano è aumentato il gioco illegale. Non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo concederlo. Se la nostra attività ha un senso è quella di garantire che questo comparto viva e prosperi nella tutela della legalità e del cittadino. Non possiamo immaginare che ogni regione possa avere una legge radicalmente diversa da un altra, che ogni comune possa fissare distanze diverse rispetto ai luoghi sensibili per punti gioco, dobbiamo pensare a un impatto regolatorio omogeneo. Dovremmo trovare in Conferenza Stato-Regioni una quadra che consenta agli operatori di gioco di poter pianificare l’attività secondo parametri omogenei. Lo Stato deve garantire al sistema gioco una regolazione omogenea, sta a noi trovare una quadratura tra i modelli. Non vogliamo creare delle enclave del gioco. E’ un tema che andrà valutato compiutamente dal Parlamento nella prima occasione utile. L’occasione utile per quanto mi riguarda sarà quella del confronto sulla Legge Delega. Voi sapete che tra i collegati alla Legge di Bilancio c’è quello della Legge Delega di riassetto del sistema del gioco. Vorremmo finalmente mettere un punto per riassestare completamente questo mondo. Come mi è capitato di dire in un’altra occasione la linea guida per riassestare questo mondo è un po’ quella delle autostrade: ci vanno tutti, capitano anche incidenti stradali anche mortali. Quindi, in autostrada c’è un reale rischio di morire, ma non per questo abbiamo pensato di chiuderle. Abbiamo creato un sistema di regole che ci consentono di evitare di morire in incidenti stradali. Quindi, dobbiamo mettere a terra le regole per spostarci con tranquillità. Nel mondo del gioco è pacifico ci siano i problemi di illegalità e ludopatia, ma la soluzione non è chiudere il comparto o demonizzarlo, la soluzione è regolarlo in modo fermo, definito e definitivo. Mettere fine a regolazioni episodiche, l’obiettivo è una regolazione finalmente stabile che consenta agli operatori anche stranieri di accedere al mercato italiano in condizioni di parità. Il Mef sta lavorando alla Legge Delega, che speriamo sia pronta per il mese di Novembre, e che si deve aggiungere a un sistema di proroghe perchè fare delle gare in attesa del riassetto sarebbe sciocco, comporterebbe una perdita di gettito, correrebbe il rischio di andare deserta. Sarei dell’idea che la proroga migliore sarebbe quella biennale o triennale. Sono certo comunque che proroghe vi saranno e che per la prima volta non saranno più fini a loro stesse, ma saranno funzionali a garantire il riordino. Per questo vorremmo far partire la Legge Delega prima delle proroghe. Vorremmo condizionare in qualche modo la proroga al riassetto del sistema. La proroga in quanto tale non è utile a nessuno. C’è un problema sensibile di affidamenti bancari per gli operatori che si trovano con concessioni in scadenza al 31 dicembre. Ci sono concessioni in scadenza 2028 e 2025, quelle non intendiamo prorogarle. Ma ci sono concessioni scadute al 30 di giugno. Oggi tutto ciò che scadeva a giugno scade il 31 marzo se sarà prorogato lo Stato d’emergenza”. (fed)

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Juventus, si punta sull’addio di Allegri

Alle stelle anche le quote sulla vittoria del campionato dei bianconeri

Il ritorno di Massimiliano Allegri alla Juventus fu accolto con entusiasmo e ottimismo. Dopo due stagioni sotto la guida di allenatori che non sono riusciti a convincere l’ambiente, sembrava fosse tornato il momento di far festa. Non è stato invece così e l’avvio in questa Serie A è stato tutto fuorché soddisfacente. Le quattro sconfitte in campionato su undici partite disputate e i tredici punti di distacco dalla vetta della classifica stanno facendo dubitare tutti se l’esperto Max sia stata la scelta giusta. Questa situazione ha ribaltato anche i pronostici d’inizio stagione dei principali bookmakers, che ora vedono la possibile vittoria del campionato a quota 16,00, molto lontana dall’1,90 dell’inizio.

Un possibile esonero del tecnico era stato già preso in considerazione, tanto che, dopo la sfida con il Sassuolo, l’addio di Allegri era offerto a 16,00, oggi, invece, un esonero o le dimissioni pagherebbero 9 volte la posta giocata. (fed)