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Normativa

Istituto Friedman: il riordino del sistema del gioco pubblico

Convegno a Roma, con i rappresentanti delle associazioni di categoria, politici e ricercatori, dedicato alla riforma del settore del gioco legale

Riordino del gioco pubblico al centro del convegno organizzato dall’Istituto Milton Friedman, da sempre molto attento alle problematiche del settore, con la partecipazione dell’Associazione Italiana Esercenti Giochi Pubblici (EGP-Fipe), del Sindacato Totoricevitori Sportivi (STS) e della Federazione Italiana Tabaccai (FIT). L’incertezza normativa che grava sul settore, colpito dalle differenti leggi regionali in materia e da regolamenti comunali non omogenei, unita allo stato di difficoltà in cui versa il comparto dopo quasi un anno di chiusura dovuta al lockdown imposto per fronteggiare la pandemia, richiedono un nuovo approccio della politica e degli addetti ai lavori, in vista di un riordino che disegni un quadro omogeneo a livello nazionale che tuteli imprese del comparto, giocatori e gettito erariale.

Sul tema si sono espressi il Senatore Mauro Marino, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco pubblico e sul contrasto del gioco illegale (Italia Viva), Dario Peirone, Direttore generale dell’Istituto Friedman, Emmanuele Cangianelli, Presidente di EGP-Fipe, Giorgio Pastorino, Presidente di STS-FIT, l’Onorevole Pier Paolo Baretta, già Sottosegretario al MEF con delega ai giochi (PD), Geronimo Cardia, Presidente di ACADI (Confcommercio), Giorgio De Carlo, Direttore dell’Istituto Quaeris, che ha presentato l’Analisi demoscopica indipendente sul tema del gioco e Giovanni Kessler, magistrato, già Direttore generale dell’OLAF e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Peirone (Direttore Istituto Friedman)

 “Il settore del gioco è uno dei noccioli duri della nostra economia in quanto crea ricchezza ma non viene compreso, anzi viene considerato marginale. Il gioco lecito oggi è sfruttato per gli introiti, ma non è considerato un importante settore produttivo dell’economia, quando invece può dare tantissimo in termini di innovazione tecnologica, gettito fiscale e occupazione. Le istituzioni non comprendono l’importanza degli imprenditori del gioco legale. Le tabaccherie oggi rappresentano un presidio di legalità sul territorio. Io vengo dal Piemonte e la legge regionale del 2016 ha dimezzato l’occupazione nel settore del gioco legale. La nuova legge ha salvato dalla chiusura soggetti che avrebbero dovuto chiudere a causa degli effetti del distanziometro. Non dimentichiamo che il gettito fiscale del gioco paga per un anno il Reddito di Cittadinanza. Inoltre, con la chiusura del comparto legale, ha festeggiato solo la criminalità organizzata. Le nostre proposte per il settore sono: uniformità della normativa a livello nazionale, aggiornare la normativa in base all’evoluzione del mercato, il superamento degli effetti espulsivi del distanziometro attraverso l’abbandono distanziometro o l’uniformità a livello nazionale, elenco ragionevole dei luoghi sensibili, regolamentazione dell’orario degli apparecchi, creazione di una task Force per combattere il gioco illegale, evitare prolungate chiusure degli esercizi, come accaduto durante lockdown, e lotta alla ludopatia. Il momento è critico per questo dobbiamo dare dignità e libertà a questo settore”.

Bertoldi (Direttore esecutivo Istituto Friedman)

“È doveroso riprendere un tema così importante per l’economia del Paese e per l’affermazione della legalità, come quello del gioco pubblico” ha aggiunto Alessandro Bertoldi, direttore esecutivo dell’Istituto Friedman.

Risso (Presidente FIT)

“Da molti anni si parla della riforma organica del comparto del gioco capace di garantire la salute dei consumatori e al contempo che sappia tutelare le attività di gioco. Le tabaccherie hanno sempre offerto il gioco legale, dai giochi più antichi come il Lotto a quelli più moderni”. Lo ha detto Giovanni Risso, presidente della FIT, intervenendo al convegno organizzato dall’istituto Friedman. “Purtroppo, il moltiplicarsi di leggi regionali ha creato confusione, incertezza e disparità di trattamento. Per tutelare la salute è necessaria una visione globale con regole uniformi su tutto il territorio nazionale, perché senza gioco legale rischiamo un ritorno all’illegalità. Il riordino non è più rimandabile, i tabaccai sono pronti a fare la loro parte in questo senso”.

Pastorino (Presidente STS)

“La pandemia ci ha lasciato un senso di fragilità e una crisi economica peggiore del passato. Per quanto riguarda il comparto del gioco legale ha dimostrato che la sua assenza fa tornare in auge l’illegalità. Questo è stato affermato anche dall’ADM e le numerose operazioni dello scorso anno ne sono la dimostrazione. Il settore non è mai stato percepito nel migliore dei modi dall’opinione pubblica. A questo aggiungerei però che anche a causa della necessità della ripartenza del Paese, si è attenuata la morsa nei confronti del comparto e quindi mi sembra il momento più opportuno per arrivare ad un riordino che sia senza condizionamenti ideologici. Il settore del gioco è complesso e quindi con il riordino bisognerà decidere come distribuire l’offerta, perché il continuo incremento è stata una delle cause delle diverse leggi regionali che hanno portato a restrizioni”.

“Il mio consiglio è quello di mettere in sicurezza le attività collegate con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è, una volta fatta questa operazione, va verificato che l’offerta sia sufficiente anche per evitare il ritorno dell’illegalità. È ovvio che quando ci sono tanti enti che possono decidere sul settore ci siano tante difficoltà, quindi è necessaria una armonizzazione delle regole. Alcune regole, inoltre, non sono più in linea con il mercato e le attese dei giocatori e questo è un problema perché il giocatore può rivolgersi al circuito illegale. Queste norme, però, devono anche poter irrigidirsi quando si va oltre il dettato delle concessioni. La sostenibilità del settore deve entrare assolutamente nel riordino. La sostenibilità non può essere esclusivamente a livello sociale, ma per arrivare a quel punto deve esserci la sostenibilità economica della filiera. Purtroppo, per questioni di bilancio è stato spesso toccato il settore con continui aumenti di tassazione. Ritengo che se vogliamo arrivare a un vero riordino dobbiamo pensare che le attività riescano a rimanere in piedi e lo Stato deve fare almeno per un minimo da garante”.

Cangianelli (Presidente EGP‐Fipe)

“Il tema del “riordino” non è certo una novità: ne parliamo da un decennio. In una accezione più ristretta, sappiamo che il cosiddetto riordino è la ricerca di soluzioni all’impasse che si è creato imponendo nel sistema distributivo soluzioni – principalmente i distanziometri – di incerta efficacia sui giocatori problematici, frutto di suggestioni letterarie o di semplificazioni politiche, prive di valutazioni scientifiche proprie sulla realtà italiana, sia nella loro funzionalità alla prevenzione delle patologie che nella loro applicabilità concreta. Discorso simile per le eccessive limitazioni orarie. Un’impasse che, già prima dell’emergenza COVID, ha reso impossibile – come ha registrato anche il Consiglio di Stato – procedere alla riattribuzione delle diverse concessioni retail venute man mano a scadere”.

“In una accezione più ampia, che preferiamo, il riordino è un riordino degli obiettivi del sistema di offerta regolamentata: contrasto alla illegalità, competizione nel mercato e protezione dei consumatori sono sempre i tre pilastri del gioco regolamentato ma oggi siamo assolutamente convinti che il disegno futuro del mercato passi dalla efficace protezione dei consumatori. Questo pur considerando i lockdown ripetuti per il retail gaming, che hanno inferto colpi severi sia al perimetro della legalità che al quadro competitivo. Non condividiamo gli approcci che presuppongono una “riduzione dell’offerta” nei disegni di riordino: evidentemente queste affermazioni derivano dalla dimenticanza del fatto che l’offerta esiste indipendentemente dalla regolamentazione e che, quindi, una errata progettazione del perimetro di offerta porterebbe automaticamente a problemi di illegalità e\o di squilibri competitivi. L’approccio di riduzione della offerta è infatti della stessa natura della concezione dei distanziometri, una concezione pericolosa per la tutela delle categorie deboli, così come la cervellotica ideazione della tessera sanitaria sugli apparecchi offerti in sale vietate ai minori. L’offerta va qualificata, elevando i requisiti soggettivi degli operatori e le caratteristiche dei luoghi di gioco, a partire dalla responsabilità diretta, concreta e misurabile degli esercenti sull’accesso al gioco e sulla comunicazione con i soggetti a rischio. Di fatto, stiamo già vivendo questa esperienza da alcune settimane con l’obbligo del Green Pass (almeno per l’accesso agli apparecchi, alle scommesse ed al bingo), i cui effetti stiamo progressivamente registrando. Con la qualificazione dell’offerta è possibile fare passi avanti sulla qualificazione della domanda, dei giocatori, sulla riduzione delle situazioni di consumo non responsabile e controllato.

Strumento principale di questo obiettivo può essere l’avvio del Registro di autoesclusione nel retail; su questo strumento abbiamo esperienze estere importanti (penso alla Spagna) ed altrettanto importante è l’esperienza sul gioco online di ADM, con i quasi 90.000 soggetti che hanno richiesto l’autoesclusione. Nel disegno futuro dell’offerta, l’occasione è di concentrare la strategia di qualificazione dell’offerta su questo strumento assieme ad altri di revisione dei prodotti nella rete generalista e di organizzazione degli spazi di gioco con finalità di benessere dei giocatori, previsti anche dalle apposite Linee Guida del Ministero della Salute adottate nelle scorse settimane. Crediamo che quanto afferma il Presidente del Consiglio “non è il momento di prendere soldi, ma di darli” debba valere anche per i giochi pubblici che più hanno subito economicamente la pandemia.

Questo è importante perché si tratta di reinvestire sul mercato regolamentato dei giochi in denaro; molti operatori sono intenzionati a farlo, è necessario verificare la disponibilità delle Istituzioni. Una disponibilità che non dovrà essere dimostrata solo con gli annunci che si sono susseguiti da anni, fatta eccezione per il lavoro del Sottosegretario Baretta che ha prodotto l’Intesa del 2017: una ottima base, ma da aggiornare all’evoluzione del contesto ed alla affermazione scientifica della inefficacia dei distanziometri. Riteniamo necessaria una seria presa di coscienza politica della necessità di rinunciare probabilmente a parte del gettito per favorire il consolidamento dell’offerta legale, ferita dal periodo pandemico, a partire dalla revisione della durata delle concessioni in essere.

Revisione indispensabile non solo per i tempi necessari ad processo di qualificazione della distribuzione e superamento della “questione territoriale”, ma anche per riequilibrare i costi sostenuti dagli operatori per mantenere l’infrastruttura pubblica di offerta nell’impossibilità di generare ricavi nei periodi di lockdown del 2020 e 2021.

Diversamente, ricordando che le imprese che conducono concessioni e punti vendita di gioco sono operatori economici, genereremmo condizioni per un sempre più esteso disinteresse al comparto del gioco regolamentato, evidentemente pericoloso per il perimetro della legalità. Quindi, per restare in un concetto – giustamente – all’ordine del giorno delle più recenti decisioni politiche, è il momento per il regolatore e per la filiera di gestire una “transizione ecologica” dell’offerta pubblica di gioco, secondo le linee che abbiamo esposto, garantendo concretamente tutti gli interessi pubblici e collettivi che solo questo modello organizzativo può garantire”.

Sen. De Bertoldi (Segretario Commissione Inchiesta sul Gioco)

“Sul tema del gioco la politica ha agito in modo scorretto, demagogico e populista. Non sto qui a dire che nessuno è colpevole, infatti in tutti i partiti c’è qualcuno che pensa che il gioco sia deleterio e da combattere. Ci sono state forze politiche che hanno fatto della lotta al gioco pubblico la propria bandiera. Io ritengo che di per sé il gioco non sia né un bene né un male. Le vere patologie sono due: la ludopatia e l’illegalità. A tal proposito ritengo che gli operatori del gioco siano i primi avamposti per combatterle. Il riordino deve essere chiaro e le vostre proposte devono fare capire che state facendo l’interesse della nazione. A quel punto, ciascuno di noi, delle varie forze politiche, sarà in grado di fare propria questa battaglia”.

“Vogliamo ghettizzare il gioco nelle periferie perché ci sono distanze impossibili verso i luoghi sensibili? Io credo sia sbagliato, perché ghettizzare il gioco non contrasta le ludopatie, anzi favorisce il giocatore patologico. Chi fa un uso moderato e piacevole del gioco non va criminalizzato. Credo che la Commissione d’inchiesta, della quale sono segretario, saprà analizzare e approfondire questi temi. I lockdown imposti al gioco in modo incomprensibile hanno fatto brindare le mafie, perché i giocatori si sono ovviamente rivolti alle bische clandestine. Questi sono dati di fatto. L’aiuto che vi chiedo da politico è quello di elaborare proposte che siano nel giusto interesse delle imprese ma che vengano declinate a favore dell’interesse nazionale. Dobbiamo riuscire a fare in modo che il gioco trasmetta l’immagine di imprenditori seri che abbiano vere intenzioni di riformare il gioco pubblico mettendo in chiaro che voi siete i primi baluardi contro illegalità e ludopatia”.

Marino (Presidente Commissione Inchiesta sul Gioco Pubblico)

“Il riordino del settore dei giochi è un percorso iniziato con la legge delega fiscale 2014 ma a cui non si è dato attuazione. Gli operatori del settore necessitano di certezza. Tuttavia, dall’Intesa Stato-Regioni del 2017 anziché certezza è scaturita anarchia visto che le Regioni e i Comuni hanno legiferato in autonomia, innescando delle sovrapposizioni pericolose e distorsive”, ha detto Mauro Marino, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco pubblico e sul contrasto del gioco illegale, intervenendo in collegamento al convegno organizzato dall’Istituto Friedman. “I dati del Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dimostrano – oltre che il mancato gettito erariale – come ci sia una soglia oltre la quale la domanda di gioco è insopprimibile con il rischio di rivolgersi all’illegalità. La Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco pubblico vuole mettere ordine nella matassa della gerarchia delle fonti e creare una normativa al passo coi tempi. Serve agire senza pregiudizio. La sfida è supportare un settore importante e fornire soluzioni per dare attuazione ai principi della legge delega del 2014”.

Kessler (ex direttore generale ADM)

“Il gioco è un’attività come le altre che ha dignità e genera ricchezza, che porta entrate erariali importanti, facili da raccogliere per lo Stato, ma che genera anche danni sociali con conseguenti problemi di accettazione sociale e politica. Serve fare i conti con questi punti, ma oggi manca una strategia politica nazionale”. “Non possono esserci 20 politiche diverse a livello regionale che incidono sul gettito erariale nazionale. Il sistema dei limiti dell’offerta di gioco funzionano poco, non è togliendo il gioco che si elimina la ludopatia”. Per Kessler tuttavia, “L’equazione meno gioco legale uguale più gioco illegale non è dimostrabile. Il gioco illegale non è tra l’altro facilmente raggiungibile. Va sicuramente contrastato ma in parte c è anche nel canale legale. Serve creare una task Force europea per contrastare il gioco online illegale. La ludopatia non è legata al gioco illegale ma anche all’abuso di gioco legale. Introdurre un registro delle autoesclusioni va benissimo ma ci vogliono modalità di gioco che pervengano e blocchino le ludopatie creando profili di gioco personalizzati, una cosa che tecnicamente si può fare con specifici algoritmi”.

Baretta (già sottosegretario MEF con delega ai giochi)

“Sono ovviamente favorevole al riordino poiché da sottosegretario al MEF ho fatto di questo il centro della mia attività. Il gioco è una condizione normale nella vita di una persona e, in quanto tale, deve essere legale e protetto da anomalie. Questo settore non gode di una buona reputazione e bisogna farsene carico. È un tema di fondo e per molto tempo è stato sottovalutato da tutti. Io penso che sia un punto delicato perché per garantire la libertà d’impresa è fondamentale il credito bancario, molto complicato da avere per questo tipo di attività proprio a causa della cattiva reputazione etica. Confido molto sul lavoro della Commissione d’inchiesta sul gioco, poiché in tutti i gruppi parlamentari sono presenti persone che non considerano il gioco in modo favorevole. Il riordino con omogeneità nazionali potrebbe avere anche elementi differenziati di fronte a concentrazioni regionali diverse. Credo che forse si possa ripartire dalla Conferenza Stato-Regioni che aveva portato ad un buon accordo. Il riordino deve affrontare anche il problema del numero delle attività che offrono gioco e soprattutto della loro ubicazione. Io, ad esempio, ho fatto una battaglia che non vi fosse una concentrazione di offerta nelle periferie. Credo che ci sia uno spazio per la riduzione dell’offerta attraverso una razionalizzazione. Sulle distanze credo che bisogna lavorare su dei punti di mediazione. Uno degli errori gravi degli enti locali credo sia stato quello di stilare una lista di luoghi sensibili. Credo che nel riordino complessivo debba essere incluso anche quello delle gare, perché ad oggi c’è un assoluto caos. La mia personale opinione è che bisogna prendere tutte le gare attuali e prorogarle in funzione di una unica scadenza come quella del 2023. Ciò farebbe anche pressione verso la riforma unica del settore”.

Analisi Quaeris: Il 70,5% degli italiani chiede più formazione sul gioco patologico.

Il 70,5% degli italiani, più di due italiani su tre, ritiene che l’informazione e la prevenzione siano più adatto per contrastare il fenomeno del gioco patologico. Il 44,5% degli intervistati crede inoltre che la preoccupazione maggiore riguarda proprio il gioco illegale, mentre il 74,1% ritiene affidabile l’offerta di gioco legale rappresentata dai concessionari di Stato. Sono alcuni dei dati che emergono dall’analisi demoscopica “Gli Italiani e il Gioco d’Azzardo” condotta da Quaeris, per conto dell’Istituto Milton Friedman e la FIT.

De Carlo (Direttore Istituto Quaeris)

“L’istituto Quaeris ha svolto già 7-8 sondaggi sul tema del gioco per conto dell’Istituto Friedman. Il sondaggio è ottenuto sulla base di 700 casi che consente un errore molto limitato. Le persone intervistate hanno una forte predilezione per l’informazione e la prevenzione piuttosto che le restrizioni per contrastare il disturbo da gioco. Questa è una forte presa di posizione e lo consideriamo un dato robusto e significativo. Per quanto riguarda la conoscenza di una persona affetta da ludopatia, solo il 33,3% ne conosce una, mentre la restante parte non ne conosce nessuna. Nel quadro complessivo siamo di fronte a livello di percentuali molto basse. Le persone intervistate mettono come preoccupazione principale riguardo l’offerta di gioco al primo posto quello illegale e al secondo quello online. L’affidabilità dell’offerta di gioco legale è confermata dal 74,1% delle persone che ritengono che i rappresentanti del gioco legale siano assolutamente affidabili. Inoltre, l’81,8% ritiene che il registro di esclusione sia una buona misura. Dunque, un plebiscito. La priorità, infine, per i nostri intervistati è il contrasto del gioco d’azzardo, seguito dal miglioramento dell’attività di informazione e prevenzione e, da ultimo, la lotta al gioco patologico. Abbiamo visto che in astratto il gioco patologico sia importante per gli intervistati, ma nella realtà sono pochi i casi concreti che hanno diretta esperienza. Dunque, per questo motivo si trova all’ultimo posto”.

Cardia (Presidente Acadi)

“Il gioco pubblico è un’attività economica ma soprattutto un servizio pubblico. Gli esercenti sono incaricati di pubblico servizio e per questo hanno responsabilità e credibilità. La normalizzazione del settore e la compattezza del comparto sono punti fondamentali”. Lo ha detto Geronimo Cardia, presidente di Acadi, intervenendo al convegno organizzato dall’Istituto Friedman. “Il settore del gioco durante pandemia si è scontrato con ragioni ideologiche oltre che tecniche e scientifiche. Serve un riordino che superi le questioni territoriali, ma bisogna lavorare da ora per arrivare pronti al 2023. Noi operatori del settore stiamo subendo da anni una proroga in quanto non l’abbiamo scelta ma ce l’ha imposta il legislatore che non vuole rinunciare al presidio di legalità del comparto del gioco pubblico ed allo stesso tempo alle sue entrate erariali. Durante pandemia, come ricordato anche da procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho, l’offerta illegale è rifiorita. Nel 2018 il governo ha tentato di iniziare la procedura di indizione gare ma è stata stoppata dal Consiglio di Stato per la presenza della questione territoriale. Oggi più di dieci regioni hanno fatto un passo indietro prorogando entrata in vigore delle loro leggi regionali. I nostri prossimi obiettivi sono lavorare a proroghe tecniche e parallelamente come operatori dobbiamo lavorare insieme per trovare soluzioni e per dare un’offerta sempre più qualificata lavorando sui prodotti di gioco”.

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SuperEnalotto

SuperEnalotto, dal 1° ottobre arrivano “Winbox” e “Seconda chance”

Nuove esperienze di gioco e premi per gli appassionati del concorso milionario

SuperEnalotto, il gioco di Sisal lanciato nel 1997 che da sempre fa sognare gli italiani, si rinnova ancora una volta per essere sempre al passo con i tempi ed offrire ai suoi affezionati giocatori un’esperienza più coinvolgente e nuove opportunità di vincita: nasce WinBox, un’innovazione all’insegna della digitalizzazione e della responsabilità.

In linea con l’ormai diffusa digitalizzazione del Paese accelerata dalla pandemia e con le attuali abitudini di consumo, in cui fisico e online si completano e si alimentano, WinBox, attraverso il semplice gesto di inquadrare il QR code sulla ricevuta di gioco tramite l’App SuperEnalotto, introduce il giocatore in una rinnovata esperienza, che lo accompagna dal momento della giocata fin dopo l’estrazione della sestina. WinBox consente di ampliare il concetto di vincita legata al SuperEnalotto, mantenendo centrale il sogno del Jackpot, ma introducendo anche tanti premi fino a 500 euro al momento della giocata ed una seconda chance di vincita fino a 50€ dopo l’estrazione. Il tutto a parità di costo della schedina.

SuperEnalotto WinBox sarà disponibile dal 1° ottobre per il concorso n. 118/2021, la cui estrazione è fissata per sabato 2 ottobre 2021. Giocare a SuperEnalotto Winbox è molto semplice ed intuitivo. Ogni giocata online partecipa automaticamente alle novità di WinBox e si possono scoprire immediatamente sulla ricevuta sia le vincite legate alla sestina che i nuovissimi premi Winbox. Per coloro che invece hanno giocato in ricevitoria, occorre abilitare la giocata inquadrando il QR code sulla ricevuta e scaricare l’App. In ricevitoria sarà possibile in ogni caso verificare le ricevute tramite il terminale di gioco.

Oltre ai premi di SuperEnalotto SuperStar, al prezzo di sempre, con SuperEnalotto Winbox si potrà vincere 25€ subito, semplicemente confrontando i numeri del Quadrato con quelli delle combinazioni (eccetto i numeri SuperStar), e fino a 500€ subito con uno smartphone. Dopo la giocata, sarà sufficiente inquadrare il QR Code sulla ricevuta con la App SuperEnalotto, fermare la trottola e scoprire subito se si è vinto un premio. Per scansionare il QR Code si ha tempo fino alle ore 19:30 del giorno dell’estrazione. Le vincite possono essere da 500€, 100€, 20€ e 2€.
Ma le novità con WinBox non finiscono qui, grazie alla ‘Seconda Chance‘ che consente di vincere fino a 50€ dopo l’estrazione. Se la giocata è perdente, infatti, e solo se si è giocato con SuperStar, con Winbox si ha una possibilità in più per vincere: dopo l’estrazione, è sufficiente tornare sull’App ufficiale di SuperEnalotto e scoprire subito se si hai vinto un premio ‘Seconda Chance’ fino a 50€. Naturalmente, come sempre, si possono moltiplicare le vincite SuperEnalotto fino a 100 volte e vincendo anche con 1 e 0.

Sisal, attiva dal 1946, prima Azienda italiana ad operare nel settore del gioco legale come concessionario dello Stato e da oltre 70 anni protagonista della tradizione di intrattenimento degli italiani, conferma così con WinBox la propria vocazione all’innovazione. Oggi Sisal, guidata da dicembre 2019 dal CEO Francesco Durante, è tra le aziende leader di settore, attraverso un prodotto di punta come il Superenalotto e grazie ad un’offerta disponibile in circa 40 mila punti vendita sul territorio nazionale, oltre che online ed a livello internazionale.

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Scommesse calcio

Serie A, torna il derby della capitale. Quote in equilibrio

Domani Lazio e Roma scenderanno in campo in un sentitissimo match

Domani alle ore 18,00 ci sarà il derby della capitale tra Lazio e Roma, due squadre che, nonostante la differenza di punti in classifica, arrivano al big match in totale equilibrio. I principali bookmakers propongono infatti a quota 2,60 sia la vittoria dei biancocelesti sia quella dei giallorossi, con un inevitabile pareggio, secondo i pronostici, che pagherebbe 3,50 volte la posta giocata.

Quello di domani sarà anche il primo derby tra i due uomini del momento, i due manager che guidano le squadre della capitale, Josè Mourinho e Maurizio Sarri. Visti i protagonisti in campo sarà una sfida a viso aperto, infatti i bookmakers propongono la Combo Gol + Over a 1,83. Anche l’offerta sui risultati esatti è stata appositamente studiata e il 3-0 paga ben 29,00 volte la posta giocata, mentre una vittoria “in trasferta” dei giallorossi, che non battono la Lazio fuori casa da ben 5 anni, paga 15,00.

Tra i protagonisti della serata non può mancare Ciro Immobile, tanto criticato in Nazionale quanto amato dal tifo biancoceleste, dove il suo quinto gol ai cugini paga 2,50 volte la posta. Pedro, “grande” ex della partita, viene proposto come marcatore ad una quota di 4,50, mentre sul versante giallorosso c’è Tammy Abraham che vuole festeggiare l’esordio nella stracittadina con una rete decisiva. Il gol del numero 9 della Roma come primo marcatore è offerto a 7,50. (fed)

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Normativa

Il gioco torna “in mostra” con la Fiera Enada di Rimini

La storica manifestazione ha segnato un passo importante per un ritorno alla normalità dopo i mesi di chiusura del settore

Un piccolo ma importante segnale per un ritorno alla normalità. E’ questa l’aria che si è respirata a Rimini, dove il mercato del gioco si è riunito nello storico appuntamento dell’Enada. La fiera dell’intrattenimento, giunta alla 33ma edizione, è stata un’occasione importante di confronto e mai come quest’anno, dopo tanti mesi di chiusura a causa della pandemia, un momento per incontrare i protagonisti del settore e per cercare di rimettere in moto progetti e novità.

“Abbiamo ripreso a lavorare, i problemi esistono, ma il fatto di essere qui ad Enada è positivo, un ritorno alla normalità”, ha detto Massimiliano Pucci, Presidente di As.tro., nel corso del convegno “Doppio lockdown, Green Pass e futuro delle sale giochi” che ha aperto i lavori della Fiera. E ora non si può perdere altro tempo e bisogna cominciare a lavorare sul riordino del settore del gioco che “è necessario – ha aggiunto Pucci -. Molte regioni nei prossimi mesi andranno in scadenza con il distanziometro, serve un coinvolgimento del settore nelle scelte del Governo in tema di gioco. E serve anche fermare l’attività di disinformazione dell’Osservatorio sul gioco (ad esempio che il settore non doveva essere riaperto in quanto portava a gioco patologico e a suicidi, ndr) che sta creando pericolose storture nel rapporto tra politica e gioco legale”. Domenico Distante, presidente di SAPAR, ha sottolineato che: “dopo mesi di chiusure abbiamo riaperto, ma non è cambiato nulla. Con le aziende chiuse ci dicono di cambiare lavoro. Sul nostro settore c’è solo pregiudizio ed ipocrisia. L’unica soluzione è fare fronte comune nel rapporto con il mondo politico”. Enada Rimini è importante quest’anno perché dimostra a tutti che il settore è ancora vivo”. Molto caldo anche il tema sull’uso del Green Pass per accedere a diverse attività, tra le quali le sale giochi, sale scommesse e sale bingo. “Tra restare chiusi o riaprire, preferisco sempre il Green Pass che ci consente di tornare a lavorare”, ha aggiunto Distante. “Il Green Pass per il settore è stata una misura fondamentale – ha sottolineato anche Pucci -, senza non avremmo mai riaperto. L’alternativa era la chiusura. Ora dobbiamo aprire un fronte di discussione interno al comparto, per creare un settore più sostenibile”. “Abbiamo superato un anno terribile, in cui siamo stati chiusi per mesi. Ora con la legislazione che prevede il Green Pass, con il Piano vaccini, abbiamo la prospettiva di poter lavorare”, ha dichiarato, sempre nel corso del convegno che si è tenuto ad Enada, Geronimo Cardia, presidente di Acadi. “Serve una partecipazione del settore alle decisioni della politica. Solamente attraverso il dialogo possiamo far capire che quanto affermato ad esempio dall’Osservatorio sul gioco non corrisponde alla realtà. Il Green Pass oggi è la chiave per poter alzare le nostre saracinesche – ha proseguito Cardia – e dunque ben venga come misura. Non dobbiamo mai dimenticare il rischio che abbiamo corso in questi mesi, di non poter più riaprire anche a causa di iniziative disordinate imposte dai vari governatori regionali”, ha concluso.

La Fiera è anche stata l’occasione per presentare prodotti e novità. Tra le aziende “storiche” presenti ad Enada, c’è Nazionale Elettronica, azienda leader nella progettazione e realizzazione di software da gioco e piattaforme tecnologiche online specifiche per il mercato del gaming. Tutto orgogliosamente made in Italy “Non ci siamo mai fermati, nemmeno nel periodo del lockdown. Abbiamo continuato infatti a sviluppare la nostra offerta di giochi. Qui in Fiera presentiamo delle importanti novità, come “pvr exchange” in particolare, una macchina che pensiamo sarà molto apprezzata dal mercato”, ha sottolineato Danilo Festa, Direttore Amministrativo della società. Nazionale Elettronica punta molto sulla multicanalità: “Lavoriamo molto su questo aspetto e sul dare al giocatore la stessa esperienza di gioco indipendentemente dal canale che sta usando – ha aggiunto Diego Mendez, CTO dell’azienda -. Ritrovare nello stand la multicanalità, gli stessi titoli presenti online, VLT e AWP genera una certa curiosità”.

Sotto il segno della crescita reciproca è nata invece la partnership tra SKS365 e Global Starnet che hanno presentato proprio durante la manifestazione fieristica l’accordo che unirà l’energia dei brand PlanetPay365 e Planetspin365 con l’esperienza di uno dei più grandi concessionari di gioco, per una sinergia tra apparecchi da gioco e piattaforme multifunzionali.

La questione della sostenibilità è una delle tematiche protagoniste emersa durante l’Enada. Newgioco, uno dei principali operatori di scommesse in Italia, è stata anche una delle prime aziende completamente green e ad impatto zero. L’azienda ha infatti contribuito a piantare alberi, per un numero equivalente a quanta CO2 noi ed i nostri uffici consumiamo: “Vogliamo anche noi contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta – hanno raccontato Filippo Bisciglia, conduttore di Temptation Island e Pamela Camassa, nota showgirl -. Lo stand, ad esempio, è tutto ecosostenibile, non c’è plastica e crediamo sia una bellissima iniziativa”.

Tra le novità presenti in fiera anche quella di Fastbet.it, il nuovo marchio dello storico operatore Replatz, con cui il concessionario entra nel mercato delle scommesse. L’avvio di nuove iniziative è non solo un segnale di ripartenza ma addirittura di un rilancio per un settore che viene da mesi di grande difficoltà. 

Presente anche Sportbet, concessionario che, nato da poco più di un anno, è già tra i primi 20 brand del settore delle scommesse. “Siamo molto attenti al servizio ed offriamo un’assistenza, sia ai nostri clienti sia ai nostri partner, 7 giorni su 7 e questi sono punti che fanno sicuramente la differenza. Oggi l’assistenza, soprattutto per quanto riguarda il gioco online, è fondamentale”, ha dichiarato Alessandro Palumbo, Responsabile Commerciale di Sportbet.

“Siamo sempre alla ricerca di nuovi prodotti che possano avere grande attrattiva sul pubblico e la cura e l’attenzione verso il cliente è un punto fermo della nostra azienda”, ha sottolineato anche, Donato Nigro, Direttore Operativo di Scommettendo, un altro marchio storico nel panorama del betting italiano e presente all’Enada.

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Lotto e 10eLotto

Lotto, sulla ruota Nazionale una quaterna record

In provincia di Pavia centrata una vincita da 216mila euro

Nell’ultima estrazione del Lotto è stata la ruota Nazionale la protagonista assoluta, con ben 9 delle 10 vincite più alte di giornata. Il premio che spicca è quello da 216mila euro centrato a Mortara (PV) grazie ad una quaterna Lottopiù sui numeri 7-13-44-90. Il fortunato vincitore ha conquistato una delle dieci vittorie più alte nel Lotto del 2021. A Collecchio (PR) e a Genova, sempre sulla ruota Nazionale, è stata centrata anche la seconda e la terza vincita più alta dell’estrazione di giovedì scorso, rispettivamente di 124.500 euro e 62.500 euro. Il 10eLotto premia invece Balestrate, in provincia di Palermo, con 50mila euro a fronte di una giocata di soli 3 euro, grazie ad un ‘9’. Seguono tre vincite da 15mila euro finite a Corinaldo (AN), Chieri (TO) e Valderice (TP). (fed)

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Scommesse calcio

Champions League, Inter e Milan sfidano le big europee

La Juventus scende in campo contro il Malmo

Riparte la Champions League e le sfide per le squadre italiane sono già in salita. Nel turno di questa sera, scendono in campo Atalanta e Juventus, con i bergamaschi alla difficile sfida in trasferta contro gli spagnoli del Villarreal.

L’Atalanta arriva in Spagna con la cocente sconfitta contro la Fiorentina nell’ultima giornata di campionato, ma il match è abbastanza equilibrato. I bookmakers propongono l’ “1” a 2,45 e il “2” a 2,70, paga invece 3,6 il pareggio.

La Juventus, dopo il bruttissimo avvio di campionato, è chiamata ad una vittoria contro il modesto Malmo, ma questa partenza ha già riservato non poche sorprese. Le quote proposte per questo incontro parlano chiaro: la vittoria casalinga del Malmo paga 7,1 volte la posta giocata, mentre quella della “vecchia signora” 1,45. A 4,5 troviamo invece il pareggio.

Domani sono in programma le partite più dure per le squadre italiane. Milan ed Inter affronteranno infatti rispettivamente Liverpool e Real Madrid. I rossoneri partono svantaggiati, secondo i bookmakers, con una quota a 5,75, mentre gli inglesi ad Anfield sono proposti a 1,53. Il pareggio paga 4,5 volte la posta giocata.

L’Inter, invece, sembra favorita per la sfida a San Siro contro il Real Madrid, con una quota che pagherebbe 2,4 volte la posta giocata a differenza di quella per i blancos che è offerta a 2,85. Il pareggio a Milano è quotato a 3,5. (fed)

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Scommesse altri sport

Grande Fratello Vip, al via le scommesse sul vincitore

Ieri la prima puntata del reality e già ci sono i primi favoriti per la vittoria finale

Si sono riaccese le luci nella casa più famosa e discussa d’Italia, quella del Grande Fratello Vip, che anche in questa edizione promette tante sorprese. Ed insieme alle porte della casa, si sono riaperte anche le scommesse sul vip che vincerà questa nuova edizione.

Tra i personaggi più attesi c’è Manuel Bertuzzo, il giovane nuotatore rimasto leso in una sparatoria. E proprio Manuel è il candidato numero uno per la vittoria e gli esperti bookmakers lo propongono con quota a 4,00. A quota 7,50 e 8,00 seguono invece Sophie Codegoni e le sorelle Haile Selassie.

A quota 10,00 ci sono invece Aldo Montano, Francesca Cipriani, Manila Nazzaro, Raffaella Fico, Samy Youssef e Soleil Sorge. Molti di loro li abbiamo già visti all’interno della casa del GF e la loro esperienza sarà importante per le strategie che decideranno di usare per prolungare la loro presenza all’interno del programma. Poco distanti, Ainett Stephens, Alex Belli e Mariana Trevisan con quota a 15,00. Da sola a 20,00 c’è Catia Ricciarelli e con quota che paga 25,00 volte la posta giocata c’è la vittoria di Andrea Casalino, Carmen Russo, Davide Silvestri e Jo Squillo. Seguono Amedeo Goria e Giucas Casella a quota 30,00, mentre a 40,00 e 50,00 troviamo rispettivamente Gianmaria Atinolfi, Nicola Pisu e Tommaso Eletti. (fed)

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Normativa

Il Covid blocca la dea bendata. Gli italiani hanno speso il 33% in meno per tentare la fortuna

Il gioco pubblico ha versato nelle casse dello Stato oltre 7 miliardi di euro

“Anche nell’anno della pandemia, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha assicurato un gettito erariale di oltre 60 miliardi”. A dichiararlo è il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, presentando il “Libro Blu 2020”, che illustra i risultati operativi conseguiti e le azioni messe in campo negli ambiti di competenza dell’ADM.

Nel 2020 l’Agenzia ha complessivamente riscosso e versato nelle casse dello Stato 62,4 miliardi di euro. Solamente dal prelievo sui giochi lo Stato ha incassato 7,24 miliardi di euro, a titolo di prelievo erariale, utile erariale ed imposta unica. La raccolta complessiva del settore – in un anno caratterizzato da mesi di chiusura forzata, resasi necessaria per fronteggiare l’emergenza pandemica – è stata pari a 88,38 miliardi di euro. Il gioco online ha rappresentato il 55,7% di questa raccolta, mentre la rete fisica – che è stata chiusa nei due lockdown (tra marzo e giugno, e tra ottobre e dicembre 2020 ndr) – ha totalizzato 39,15 miliardi di euro (44,3%).

Nel 2020 – evidenzia ADM – tutti i valori del settore giochi hanno registrato una forte diminuzione rispetto al 2019, causata soprattutto dalla situazione di emergenza sanitaria da Covid-19: -20,05 per cento per la Raccolta, -17,24 per le Vincite, -33,23 per cento per la Spesa e -36,27 per cento per l’Erario. Dei 7,2 miliardi di euro incassati dallo Stato, il 35% deriva dalle AWP, il 9,59% dalle VLT – al 31 dicembre 2020 in Italia si contavano 261.186 Awp e 55.968 VLT, oltre a 96.115 apparecchi senza vincita in denaro – il 25,6% dalle Lotterie, il 12,7% dal Lotto, il 4,9% dai giochi numeri a totalizzatore nazionale e il 22% da Altri giochi (voce comprendente scommesse sportive, bingo, Totocalcio-Il9-Totogol, scommesse virtuali, Casinò games, poker cash e a torneo, betting exchange).

La riduzione della Raccolta del gioco fisico (ad es. derivante AWP e VLT) nel 2020 è stata del 47,20 per cento, ed è stata dovuta principalmente alla chiusura dei punti gioco sul territorio durante l’emergenza sanitaria. Conseguentemente, la Raccolta del gioco a distanza è aumentata del 35,25 per cento rispetto al 2019, con un incremento di oltre il 30 per cento del numero dei conti di gioco aperti durante l’anno. Tuttavia, il netto spostamento dei volumi di gioco dal canale fisico a quello telematico, non è riuscito a controbilanciare la contrazione della raccolta in valore assoluto, determinando una forte riduzione del gettito erariale.

L’attività di ADM lo scorso anno è stata finalizzata anche all’individuazione di tutte le forme di irregolarità nell’ambito dell’offerta di gioco autorizzato e allo svolgimento di un’efficace azione di contrasto al gioco illegale attraverso l’effettuazione di verifiche capillari sul territorio e l’irrogazione di sanzioni. Nel 2020 sono stati controllati 10.458 esercizi e sono stati inibiti 297 siti web privi delle autorizzazioni previste.

“Quando, il 31 Gennaio 2020, sono stato nominato Direttore Generale dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) sapevo di iniziare una sfida importante per il Paese; non potevo immaginare il ruolo nevralgico che l’Agenzia avrebbe rivestito per la tutela della salute, la sicurezza dei cittadini e il contrasto ai gravi reati in materia di traffico di merci e di valuta derivati dell’emergenza pandemica. In questi mesi ho avuto modo di apprezzare la grande professionalità, le specificità, il senso dello Stato e il rispetto delle Istituzioni dei funzionari e dei dirigenti dell’Agenzia”, ha affermato Marcello Minenna, Direttore Generale ADM.

“Un costante controllo delle frontiere terrestri, portuali e aeroportuali, anche in collaborazione con Istituzioni sovranazionali come l’OLAF, hanno consentito di garantire adeguati approvvigionamenti al Paese e soprattutto la salvaguardia da prodotti contraffatti e pericolosi per la salute. Colleghe e Colleghi che con professionalità svolgono attività di grande complessità – funzionalmente riconducibili a quindici ministeri – a cui l’ordinamento, non a caso, riconosce le qualifiche di Agenti e Ufficiali di Polizia Giudiziaria e Tributaria e che, tra gli altri, contemplano ingegneri, giuristi, economisti, analisti quantitativi, informatici, chimici e interpreti. Insieme di professionalità che rendono l’Agenzia un unicum nell’ambito degli apparati dello Stato”.

“ADM, anche in un anno particolare come quello della pandemia, ha assicurato la raccolta di oltre 60 miliardi di euro di gettito erariale nei settori di competenza riassunti nell’acronimo ADM, le cui lettere definiscono anche il payoff dell’Agenzia.

La A di “Accise”, riguarda energie elettriche e gas naturale, oli minerali, tabacchi e alcole sui quali l’Agenzia esercita attività regolatorie, di controllo e vigilanza capillare sui soggetti delle rispettive filiere.

La D di “Dogane”, rispecchia il ruolo esclusivo dell’Agenzia come autorità doganale, previsto dall’ordinamento comunitario e nazionale, di riscuotere i dazi, l’IVA e tutti i diritti di confine. Ruolo complesso che da un lato implica la necessità di individuare tutte le procedure più efficienti per facilitare il commercio internazionale lecito e, dall’altro, ha il fine di prevenire gli illeciti, anche penali, su merci e valuta, contrastando la criminalità organizzata. Ogni anno vengono sequestrate tonnellate di merci tra rifiuti, stupefacenti, farmaci contraffatti, giocattoli e tessuti pericolosi.

Infine, la M di “Monopoli”, che vede l’Agenzia svolgere un’importante funzione di regolamentazione, vigilanza e controllo sulle filiere dei tabacchi e dei prodotti assimilati e accessori, tra cui i liquidi da inalazione, della distribuzione degli oli minerali e dei giochi. In tale ultimo ambito, il comitato CoPReGI, che ho l’onore di presiedere, con la partecipazione di tutte le Forza di Polizia, coordina l’organizzazione delle attività di enforcement sul territorio”.

L’evento, che ha visto la partecipazione di oltre 140 personalità istituzionali, è stato caratterizzato dal saluto istituzionale del Presidente della Camera, Roberto Fico, e dalla tavola rotonda, moderata da Fabio Fazio, a cui hanno partecipato i ministri Luciana Lamorgese, Luigi Di Maio, Lorenzo Guerini e Roberto Speranza. Il tema del confronto è stato il ruolo di ADM nelle interazioni con i dicasteri di competenza ma non sono mancati i riferimenti alla situazione internazionale, in particolare sull’Afghanistan, con il ministro Di Maio, e i recenti provvedimenti normativi sull’estensione del green pass e sulla necessità della terza dose di vaccino anti Covid, cui ha fatto riferimento il ministro Roberto Speranza. Dalla ministra Lamorgese sono venuti importanti richiami alla collaborazione tra ADM e le forze di Polizia. Sul ruolo dell’Agenzia durante la crisi pandemica è intervenuto invece il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

In particolare, in tema di gioco, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha affermato: “Quello dei giochi e delle scommesse è un settore di grande rilevanza ed Adm ha il compito di contrastare crescenti situazioni di irregolarità. Oggi abbiamo un quadro normativo complesso e frammentato. Governo e Parlamento devono dare vita a riforma organica del comparto”.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, invece, ha affrontato la questione dei vaccini: “Come governo siamo convinti che il vaccino sia fondamentale. L’esecutivo non ha paura di estendere il green pass e l’obbligo vaccinale che ricordo è consentito dalla nostra Costituzione all’articolo 32”.

“Il Green pass è uno strumento fondamentale per mettere in sicurezza il Paese” ha aggiunto il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese. E sul gioco, il ministro degli interni ha sottolineato: “I giovani possono cadere nella ludopatia giocando su internet senza controllo. Serve porre un argine ai reati online connessi al gioco”.

Alla presentazione del Libro Blu 2020 ha partecipato anche il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, che si è espresso sugli effetti del Decreto Dignità, che ha vietato le sponsorizzazioni degli operatori di gioco. “Senza la sponsorizzazione delle scommesse, dal punto di vista degli introiti, il settore sta molto soffrendo”, ha dichiarato ad Agimeg. “Dal primo giorno ho sempre sostenuto che è una partita che si sta giocando ad armi impari, oggettivamente perdiamo elementi di competitività. E’ anche una cosa senza senso impedire di avere pubblicità tabellare o sulla maglia quando accendete la televisione e le squadre italiane giocano contro le altre che invece le hanno, il messaggio arriva comunque e si penalizzano solamente le squadre italiane. E’ una di quelle cose figlie di un concetto di demagogia che ha penalizzato lo sport e non solo il calcio, molti campionati e molte squadre. Mi auguro si possa sistemare questa cosa al più presto. Il ministro Di Maio lo sa perfettamente, ma non credo sia più di sua competenza. Di Maio è un uomo di sport, credo non possa che condividere, ritengo sia un problema di Parlamento”.

“Laddove il gioco legale viene chiuso, è evidente che riaprono tutti i canali del gioco illegale”, ha invece sottolineato ad Agimeg da Federico Cafiero De Raho, Procuratore Nazionale Antimafia.

“Il ruolo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è fondamentale per la tutela del settore del gioco lecito” ha invece detto il moderatore dell’incontro e giornalista RAI, Fabio Fazio.

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Lotterie e Gratta e Vinci

Lotteria Italia, vip e nuovi disegni: prende forma l’edizione 2021-2022

Tanti personaggi famosi nella Commissione artistica che hanno scelto i bozzetti per i nuovi tagliandi

Con la scelta operata dalla Commissione artistica presieduta da Gianni Letta e composta, sia da artisti del calibro di Renzo Arbore, Claudio Baglioni, Milly Carlucci e Pierfrancesco Favino, che da professionisti come Stefano Boeri, Cristiana Collu, Gianluca Lioni e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, si è concluso l’iter di selezione dei 12 bozzetti che saranno presenti sul frontespizio dei biglietti della Lotteria Italia in vendita dal 20 settembre. Sono state ben 150 le opere pervenute all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che ha ideato il bando “Disegniamo la Fortuna” riservato agli artisti con disabilità appartenenti ad associazioni del Terzo Settore. “È stato particolarmente emozionante assistere al lavoro della commissione artistica – ha dichiarato il Direttore Generale, Marcello Minenna – i cui componenti stimo particolarmente per la storia personale e la professionalità dimostrata negli anni e che, ricordo, si sono messi a disposizione con grande generosità”.

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Normativa

Scommesse sportive, ad agosto l’online “salva” il mercato

La rete fisica perde invece quasi il 40 per cento

Il bilancio di agosto delle scommesse sportive si chiude con una spesa di circa 115 milioni di euro. Si tratta di un dato in calo del 7,8% rispetto ai 124,7 milioni di euro spesi ad agosto dello scorso anno, ma più o meno in linea con i 119,6 spesi nel 2019 (-3,8%).

E mentre il segmento dell’online ha di fatto “retto” il settore, quello della rete fisica ha subito un forte calo. Le scommesse online hanno registrato infatti una spesa, ad agosto, di 81,4 milioni di euro (+17,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno), mentre il mercato dei punti fisici ha chiuso con una spesa di 33,6 milioni di euro, in calo del 39,5% rispetto ad un anno fa.