All’Enada Workshop confronto tra operatori, imprenditori, politica e forze dell’ordine
E’ stato presentato ieri a Roma, nel corso dell’Enada Workshop, il Report 2023 della Sapar. Il documento fotografa la situazione del settore del gioco fisico in Italia, con criticità e problemi da risolvere ma anche proposte e idee per la tutela e il rilancio di un’industria che rappresenta migliaia di aziende e lavoratori e garantisce un importante gettito all’erario.
Il mercato degli apparecchi da intrattenimento, con e senza vincita in denaro, è caratterizzato infatti da numeri meritevoli di considerazione. Sono il risultato del lavoro quotidiano delle piccole e medie imprese che collaborano costantemente con oltre 56.000 punti vendita distribuiti sul territorio.
Proprio in questo contesto, si sono riunite le associazioni del gioco pubblico in Italia, per un confronto tra proposte, idee e analisi sul presente e il futuro del settore. “Il nostro settore è un partner delle istituzioni e ci battiamo sempre per farlo capire a tutti. Abbiamo bisogno di un riordino complessivo che includa anche il comparto degli apparecchi da intrattenimento”, ha detto il padrone di casa, Domenico Distante, presidente della Sapar.
Andrea Ramberti di Italian Exhibition Group, che ha organizzato l’evento in collaborazione con Sapar ha dichiarato che: “insieme a Sapar organizziamo la fiera di Rimini da 36 anni, appuntamento storico e fulcro per il settore dei giochi in Italia. La fiera è da sempre stata anche un’occasione di confronto tra gli operatori e un evento unico nel nostro paese”.
“A questo comparto servono regole chiare e sostenibili, sempre tutelando la salute e le imprese. Credo che sia necessario cambiare la comunicazione poiché non tutti sanno che i soldi del gioco che vanno all’Erario contribuiscono a finanziare servizi fondamentali”, è invece il pensiero espresso da Pasquale Chiacchio, presidente Agsi.
Per Gennaro Parlati, presidente di Sistema Gioco Italia: “Dietro i numeri del settore ci sono tante famiglie che hanno investito su questa industria. Un clima del genere non c’è mai stato e se non faremo ora il salto di qualità non lo faremo mai più”.
Emilio Zamparelli, presidente STS, ha invece detto: “Bisogna dare valore alla rete legale, altrimenti l’illegalità prende il sopravvento. Le distanze e i limiti orari sono fuori dal tempo, inoltre i nostri luoghi rappresentano opportunità di socializzazione”.
Anche Antonio Affinita (presidente Moige) è intervenuto durante il Workshop Enada della Sapar a Roma. “Noi, come associazione, abbiamo interesse che il gioco sia legale. Un aspetto importante su cui ci confrontiamo riguarda il tema della tutela dei minori sul quale riteniamo che dovranno essere fatti ulteriori passi”.
“Oltre al riordino vero e proprio, dovrà esserci anche un riordino culturale. Il comparto del gioco porta 12 miliardi di euro e lavoro pulito ed onesto a migliaia di persone. Il gioco non è il male, va ordinato e regolamentato con chiarezza in grado di bilanciare tutti gli interessi”, ha aggiunto Gianmaria Chiodo, presidente CNI.
“Un tema di così ampio interesse non può andare avanti con bozze apocrife, ma si deve adottare il metodo della consultazione pubblica. Il legislatore ha la responsabilità di innovare la normativa in modo coerente e rispettando i tempi. Il metodo attuale non va bene, ma deve essere condiviso e pubblico altrimenti i vari interessi non verranno tutelati”, il commento di Emmanuele Cangianelli, presidente EGP-FIPE.
Massimiliano Pucci, presidente di Astro, ha invece dichiarato: “Il comparto va regolamentato con strumenti efficaci. Spero che il settore faccia un salto di qualità per settare le regole, però il decreto va nella direzione di dividere il comparto. L’intero settore deve unirsi per combattere per avere una normativa equa. L’impressione che ho è che questo riordino sia partito male, perché il territorio e le imprese italiane non sono state prese in considerazione”.
“È un momento topico, si va verso la divisione del settore. Ci sono due livelli di comunicazione che siamo obbligati a gestire: il primo con coloro che non conoscono il comparto e il secondo con chi ci conosce. Il nostro settore ha un grande valore sotto l’aspetto erariale, occupazionale e di innovazione. Tutti sostengono che il riordino sia importante, ma deve essere fatto su tutte le verticali del gioco poiché andare ad incidere solo su una di esse potrebbe andare ad insidiare le altre”, le conclusioni di Geronimo Cardia, presidente di Acadi-Confcommercio.
“Abbiamo la contraddizione che lo Stato è il biscazziere per eccellenza, ma allo stesso tempo cerca di reprimere il fenomeno. Il gioco va praticato nella maniera corretta e nel rispetto delle norme, quindi che lo Stato offra gioco va bene, ma deve evitare che l’illegalità si intrufoli nel circuito legale”, ha infine aggiunto il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara.
Questo il parere di Alessandro Bertoldi, direttore dell’Istituto Milton Friedman: “Credo che il riordino vada fatto in maniera generale e quindi l’indirizzo politico non può essere quello di vietare, ma regolare. Il gioco è un comportamento umano e quindi non è possibile vietarlo, ma va gestito. L’effetto espulsivo creato dal distanziometro è una forma di proibizionismo e quindi il nostro auspicio è che ci sia una riforma organica del settore liberistica”.
Presenti anche esponenti delle forze dell’ordine, tra cui la Guardia di Finanza: “sono convinto che senza il contributo degli operatori non si possono improntare al meglio le nostre attività. Per avere i risultati migliori possibili è necessario collaborare tra tutti per tutelare la legalità. È una materia che è al centro dell’attenzione per la Guardia di Finanza e necessita di un continuo aggiornamento. L’interlocuzione è fondamentale per conoscere a fondo il settore ed operare al meglio”, le parole di Emanuele Pasquali.
Michele Carbone, direttore della DIA, ha invece detto: “la Dia ha il totale interesse di cercare di sconfiggere l’illegalità. Ogni singola impresa in mano ad organizzazioni criminali rappresenta una pressione negativa nei confronti delle imprese legali. Negli ultimi anni si è assistito a un alto numero di sequestri di imprese vicine ad organizzazioni criminali e mi auguro che questa forte attività di contrasto all’illegalità prosegua, a tutela dell’interesse generale”.
Intervenuto anche Erasmo Scipione, della Polizia. “Avere una uniformità legislativa potrebbe essere utile anche per svolgere al meglio il nostro lavoro. Siamo sempre a disposizione per gli operatori del gioco e offriamo consulenze per tutti per adempiere ai regolamenti. Certamente il dialogo e la collaborazione sono le cose più importanti”.