Il convegno “Luci e ombre del riordino del gioco pubblico” protagonista nella prima giornata
L’attesa è finita, è iniziata oggi Enada Primavera 2024, evento di riferimento per il settore del gioco pubblico in Italia. A tenere banco, nella prima giornata alla Fiera di Rimini, il riordino del settore che è stato analizzato e discusso nel panel “Luci e ombre del riordino del gioco pubblico”, moderato dal direttore di Agimeg, Fabio Felici.
“Abbiamo sollevato i problemi alle istituzioni, ma non è cambiato nulla. Nelle audizioni ci hanno risposto che era più facile riorganizzare l’online, rispetto al fisico che ha bisogno prima di un accordo in Conferenza Unificata”, ha dichiarato il presidente di Sapar, Domenico Distante. “Siamo quindi di fronte alla nuova norma dell’online che va a colpire le piccole e medie imprese. Credo si debba andare fuori dal mercato solo per proprie incapacità, non a causa di una legge che non permette di partecipare al bando poiché a 7 milioni di euro non tutti possono acquistare la concessione e continuare ad operare.
“La rete generalista non è assolutamente tutelata e rischia in ogni singolo Comune – ha proseguito Distante – Il gioco fisico continua ad avere le solite problematiche che abbiamo tutti imparato a conoscere. Ci siamo confrontati più volte con le istituzioni su questi punti, ma i risultati non ci sono stati. Il distanziometro è una misura inutile ed è solo frutto dell’ipocrisia degli amministratori”.
Presente anche il vicepresidente del Centro Studi Gioco Pubblico, Vitaliano Casalone : “Il gioco online ha una filiera corta e quindi per gli operatori è molto conveniente investire in questo settore. La cultura di ADM è molto terrestre, l’amministrazione ha praticamente usato le stesse regole dell’illegalità per seguire questo fenomeno e regolarizzarlo. La realtà sta però cambiando e ne va preso atto. A mio avviso, la concessione di nove anni è un rischio poiché il mercato si muove ad una rapidità impressionante che una legislazione del genere non può tenere. Secondo l’amministrazione ci saranno almeno 50 concessionari al costo di 7 milioni di euro, ma mi sembra molto complicato”.
“Il riordino stesso rappresenta una luce per il settore poiché è una grande opportunità. Per anni l’abbiamo aspettato, ma ora sembra finalmente essere una realtà”, ha invece dichiarato il presidente di Sistema Gioco Italia, Gennaro Parlati. “Il disallineamento dei riordini tra gioco fisico e online è un grande problema. Il più importante però è la sottovalutazione dei rischi del gioco online. La nostra capacità, acquisita nel corso degli anni, non è stata presa in considerazione dal legislatore e avrebbe potuto aiutare ad avere una norma più equilibrata. Il vero quesito è perché c’è stata tanta fretta sul riordino dell’online”.
“La prima cosa positiva da ricordare è che questo riordino rappresenta un’occasione. Ho visto un cambiamento di atteggiamento da parte di molti politici. La responsabilità è di tutti, ma ora dobbiamo batterci per essere presenti al tavolo istituzionale poiché abbiamo numerosi argomenti da offrire”.
Il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, ha sottolineato: “Il riordino è un fatto storico. Questa riforma era attesa da molto tempo. “Il disallineamento dei riordini è però un problema importante. È vero che le verticali di gioco sono diverse secondo molti parametri e anche per le filiere che esprimono. La rete generalista, fatta di bar e tabacchi, è quella che raggiunge oltre 6mila comuni. Ormai sembra che il disturbo del gioco sembra che derivi solo dalle Awp fisiche, senza mai considerare l’online. Ciò comporta una perdita per l’erario e va contro il principio dell’invarianza di gettito”.
“Le associazioni qui presenti potrebbero fare un manifesto con le principali proposte che tutelino il settore del gioco pubblico – l’appello di Cardia – Sono d’accordo che una parte del ricavato vada agli enti locali, ma questo contributo non deve derivare solo dagli apparecchi. Anche il consumatore deve migliorare e capire che quando si rivolge al nostro comparto sta cercando una forma di intrattenimento, non un modo per cambiare vita. Utilissimo il riferimento al registro di autoesclusione ed è un punto centrale per la tutela del consumatore. Tutto questo deve avere una condizione alla base: la stabilità normativa. Distanziometro e limiti orari possono essere sostituiti da politiche attive a livello socio-sanitario”.
“Le luci nel riordino ci sono: innanzitutto c’è quella di dare una organizzazione al sistema del gioco in Italia. In più, c’è un tentativo di coinvolgere gli operatori nell’iter della decisione attraverso una consulta. È la prima volta che viene previsto un organismo all’interno del quale ci sono gli attori protagonisti del comparto. Sono timide aperture alla considerazione del gioco pubblico come una parte integrante dell’economia nazionale. Prevalgono le ombre nel riordino e quindi è un’occasione perduta poiché c’è stata troppa timidezza nell’affrontare la multicanalità, ovvero il futuro del settore. La regolazione da questo punto di vista è di fortissima retroguardia e prelude una serie di conflitti e contenziosi”, il pensiero di Armando Iaccarino del Centro Studi di Astro.
“La scomparsa delle date nella relazione tecnica del decreto online significa che le date previste sono saltate. Dunque, il regolatore ritiene che le condizioni per fare sì che la gara sia bandita prima del 31 dicembre 2024 si siano assottigliate di molto ed è quindi possibile che si arrivi ad una proroga tecnica”, ha proseguito.
“La particolare attenzione del Governo nei confronti di una nuova regolamentazione anticipata del gioco online si spiega certamente con l’esplosione di questo canale distributivo e per la presunzione, errata, che esso non sia correlato alla rete fisica. I dati mostrano una realtà diversa, con oltre il 35% delle giocate online, quindi più di 1 su 3, generate da conti attivi presso punti vendita sul territorio. Ancora più ampia è la dimensione delle ricariche in contanti sui conti gioco online. Si tratta di numeri importanti, che vanno considerati anche nell’ottica di prevenire le dipendenze patologiche”. Così invece Emmanuele Cangianelli, Presidente di EGP-FIPE.
Ad aprire i lavoti è stata l’europarlamentare Rosanna Conte: “Il comparto del gioco è veramente importante per il nostro territorio e sono qui per portare il mio supporto. Le piccole e medi imprese sono un punto imprescindibile per la raccolta del gioco e la tutela della legalità. È un momento di cambiamento a livello normativo, ma spero che ci sia la volontà di trovare una soluzione univoca su tutti i territori. Vanno assolutamente eliminate le disparità territoriali per garantire al meglio questo tipo di attività. Il settore merita l’attenzione dei politici perché è davvero importante per l’economia nazionale”.