Tra i temi centrali: necessità di un quadro normativo nazionale uniforme, aumento del gioco tra i minorenni, evoluzione del gioco illegale online e rafforzamento dei controlli
Si è svolto questa mattina, presso la Sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia, sede del Consiglio Regionale dell’Umbria, l’incontro dal titolo “Confronto Aperto. Il futuro del gioco legale con regole condivise”. L’iniziativa, promossa da EGP – Associazione italiana esercenti giochi pubblici aderente a FIPE Confcommercio – aveva come obiettivo un confronto pubblico tra rappresentanti istituzionali, professionisti della sanità pubblica, esponenti del settore e forze dell’ordine per affrontare in modo coordinato le prospettive del gioco legale in Italia, con particolare attenzione all’Umbria e alle criticità del quadro regolatorio attuale.
A inaugurare i lavori è stato Emmanuele Cangianelli, presidente EGP-FIPE, che ha richiamato il percorso avviato con il Manifesto per il gioco pubblico, legale e sicuro. Cangianelli ha sottolineato come la materia presenti “terminologie spesso improprie e una fruizione del gioco profondamente cambiata”, evidenziando che “urge un quadro normativo nazionale uniforme, essenziale per contrastare l’illegalità, tutelare le imprese e ridurre la compulsività”. L’Umbria, ha ricordato, mostra indicatori migliori di altre regioni sul gioco problematico, ma registra un forte aumento del gioco tra gli under 18, fenomeno che impone aggiornamenti normativi e strumenti più moderni.
Sul fronte dei controlli è intervenuto Jacopo Valli, dell’Ufficio ADM Umbria, ricordando che l’Agenzia svolge “un’attività di presidio costante a tutela del gioco legale”, con circa 800 controlli annui, pari al 30% degli esercizi regionali. Valli ha sottolineato che gli esercenti umbri si dimostrano collaborativi e rispettosi degli obblighi, e che le irregolarità riscontrate sono in prevalenza minori. “La repressione e la prevenzione sono rivolte alla tutela dell’offerta legale e degli operatori che rispettano le regole”, ha precisato.
Uno dei passaggi più tecnici è arrivato da Angela Bravi, della Direzione Salute e Welfare della Regione Umbria, che ha illustrato il peso socio-economico del comparto: nel 2024 in Italia la raccolta ha raggiunto 157 miliardi, mentre in Umbria si è attestata su 1,9 miliardi, di cui quasi un miliardo online. Bravi ha richiamato l’attenzione sull’impatto tra i giovani: oltre il 50% dei minorenni umbri ha giocato almeno una volta nel 2024, e circa il 20% presenta comportamenti a rischio. Da qui la necessità di un riordino organico, soprattutto dopo la mancata ricezione, da parte del Governo, delle osservazioni tecniche inviate dalle Regioni sul decreto dedicato alla rete fisica. La dirigente ha rimarcato l’importanza di “orari omogenei, certificazione degli esercizi, distanze dai luoghi sensibili e strumenti tecnologici come autoesclusione e alert”, insieme a un coinvolgimento reale degli organismi sanitari nel processo normativo.
Il quadro dei rischi legati all’illegalità è stato approfondito dal Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Perugia, Stefano Pietrosanto, che ha illustrato l’evoluzione del fenomeno dai videopoker degli anni 2000 al gioco online non autorizzato. Pietrosanto ha spiegato che l’online “preoccupa maggiormente” per capacità di eludere controlli, replicarsi rapidamente e aggirare l’oscuramento dei siti. La Guardia di Finanza opera insieme ad ADM tramite i nuclei speciali dedicati alle entrate e alla privacy: un lavoro complesso, ostacolato dalla natura transnazionale delle piattaforme illegali. Il comandante ha richiamato gli esercenti alla massima attenzione su identificazione della clientela, pagamenti tracciati e segnalazioni, ricordando che il settore resta esposto a rischi di riciclaggio.