Nel 2022 sono stati 12 i miliardi di euro finiti nella casse dell’Erario
Il gioco pubblico in Italia fotografato dalla seconda ricerca di Luiss Business School e Ipsos. Ne merge un settore solido e in salute che fornisce un contributo fondamentale per lo Stato, importante da un punto di vista occupazionale e che lavora in prima linea nella lotta all’illegalità e per la tutela dei giocatori.
Il report “Sostenibilità, responsabilità e legalità del gioco pubblico in Italia” è stato presentato oggi nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica. L’industria del gioco, nel 2022, si caratterizza per un’occupazione diffusa su tutto il territorio nazionale e un fatturato complessivo di 9,1 miliardi di euro.
Soltanto una piccola percentuale di giocatori (il 4%) considera il gioco come un modo rapido per fare soldi, mentre la stragrande maggioranza lo vede come un motivo di svago e divertimento. In questo contesto, la lotta all’illegalità è una delle priorità a tutti i livelli, dai giocatori agli operatori passando per le istituzioni, con oltre un miliardo di euro di perdita per l’erario causata dal gioco illegale.
Capitolo rilevante quello relativo alla lotta all’illegalità contro cui il gioco pubblico legale rappresenta uno dei principali argini. Nel 2021 l’importo speso giocando illegalmente – dato dal valore delle giocate complessive meno quello delle vincite realizzate – è stato di circa 1,9 miliardi di euro. Una stima piuttosto conservativa, individua in oltre un miliardo di euro la perdita per l’erario causata da gioco illegale.
Il settore del gioco è, dunque, oggi maturo e consolidato; può contribuire fattivamente al raggiungimento degli obiettivi di interesse pubblico alla base del meccanismo concessorio. In particolare, i concessionari svolgono un’interlocuzione sempre più attiva per contribuire al superamento delle criticità esistenti: la tutela dei giocatori più fragili e il mantenimento di profili di trasparenza e legalità. Allo stesso tempo, una sempre maggiore collaborazione tra tutte le parti coinvolte nell’analisi quantitativa e qualitativa del fenomeno del gioco permetterebbe di individuare più rapidamente le problematicità esistenti al fine di proporre i necessari correttivi. Le evidenze mostrano che tutti gli operatori sono disposti a farsi carico delle azioni necessarie a garantire la regolarità delle attività del settore.
“L’importanza di questo comparto è data anche dall’impatto economico per l’Erario poiché il gioco fornisce alla finanza pubblica circa 12 miliardi di euro l’anno che vanno a finanziare servizi essenziali come scuole e sanità. Questo studio è importante per dare modo al decisore politico di conoscere la realtà intorno al settore”, ha dichiarato Luca Turchi (foto), Dirigente Ufficio controlli giochi della Direzione giochi, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Antonella Galdi, vice segretario Generale ANCI, Membro Advisory Board Progetto Ricerca Settore del Gioco, ha invece detto: ““Il gioco è un settore complesso e quindi è più che mai necessaria la collaborazione tra i livelli istituzionali e, in questo senso, penso sia necessario un’armonizzazione normativa che rispetti anche le specificità territoriali”.
Alberto Pozzolo, Osservatorio Mercati Regolati della Luiss Business School, si è soffermato sui numeri: “Guardando i dati del settore c’è stato un parziale recupero dopo la caduta del 2020 e 2021. La spesa del gioco fisico è ritornata ai livelli pre-pandemia, mentre quella dell’online ha avuto una vera e propria impennata. Ovviamente se la spesa cresce aumentano i fatturati delle società di gioco e le entrate per l’erario”, le sue parole.
“I dati dimostrano che c’è più fiducia da parte degli italiani sulla possibilità di controllare l’illegalità. Molti italiani pensano che l’inasprimento delle sanzioni possa essere un modo efficace per combattere l’illegalità“, il commento invece di Ilaria Ugenti, Corporate Reputation Leader di Ipsos.
Infine Livia Pomodoro, presidente Advisory Board del Progetto sul settore del Gioco, ha detto: “Una delle cose più importanti per salvaguardare i cittadini è quello di rendere sempre più comprensibile quando si gioca nei circuiti legali, per evitare che molti finiscano inconsapevolmente nei circuiti illegali che ovviamente offrono meno tutele per i giocatori. Il settore del gioco subirà una importante revisione grazie alla Delega Fiscale che dedica un intero articolo al comparto. Ritengo molto importante che il sistema concessorio rimanga la chiave di questo settore, ma credo ci sia molto lavoro da fare per portare le normative al passo coi tempi”.