La fotografia del settore al convegno “Il sistema Italia per la sicurezza del gioco pubblico”
Si è tenuto all’Università degli Studi di Salerno, nella sede di Fisciano, il convegno “Il sistema Italia per la sicurezza del gioco pubblico: dalla prevenzione al controllo, dalla tutela dell’utente a quella degli operatori”, organizzato dall’Osservatorio Internazionale sul Gioco. L’evento è stata l’occasione per fare luce sul comparto del gioco in Italia, tramite gli interventi di accademici ed esperti del settore, con la moderazione del direttore di Agimeg, Fabio Felici.
Ad aprire i lavori Ornella De Rosa, dell’Università degli Studi di Salerno, presidente dell’Osservatorio: “Parlare di gioco in Italia e fare una storia del gioco non è facile, è un argomento visto in maniera troppo negativa, c’è molto pregiudizio in questo settore. Si parlava solo di gioco d’azzardo, poi negli ultimi tempi si è riusciti a far passare la tematica del gioco pubblico, dove c’è lo Stato che governa”, le sue parole.
Tra gli interventi quello di Antonietta Megaro, Simas Università degli Studi di Salerno: “Il mercato del gioco pubblico è un sistema, vale a dire una rete di attori che interagiscono e tutti convergono verso un fine ultimo e comune. Siamo di fronte a un mercato complesso, con interessi privati ma anche attori pubblici con interessi pubblici. Poi abbiamo anche interessi sociali, incentrati sulla necessità di mitigare i rischi relativi alla dipendenza. Il fine ultimo di questo sistema è quello della sicurezza. Il marketing può essere di supporto, perché esiste un gap di comunicazione, si ha difficoltà a comunicare col giocatore”.
Intervenuto anche il prof. Sergio Giuntini, Università di Roma Tor Vergata: “I concorsi a pronostici esistono da sempre, da prima della guerra e poi si sono sviluppati nel dopo guerra tramite il Coni e i governi. Il Totocalcio è diventata la principale forma di finanziamento dello sport italiano, è diventato il più grande gioco di massa della Prima Repubblica. Il Totocalcio è diventato popolarissimo, ha reso il calcio lo sport più amato in Italia”.
Dopo gli accademici, parola poi alle associazioni, alle istituzioni e agli operatori del settore. Luca Turchi, Dirigente Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha detto: “La tutela del giocatore avviene già selezionando l’operatore di gioco, perché se si seleziona un concessionario che ha certe caratteristiche tecnologiche, allora stai già garantendo sicurezza e tutela al giocatore. Per gli operatori legali, verifichiamo che tutta la rete di vendita sia gestita da soggetti affidabili. Allo stesso tempo, cerchiamo di contrastare la rete illegale, sia fisica che online”.
Francesco Gatti, Ceo di Bull Gaming: “Il discorso della sicurezza nel nostro settore è un cardine perché la norma è molto rigida e pone dei paletti tecnologici importanti. Noi abbiamo la responsabilità di dare un prodotto sicuro. La sicurezza in questo ambito deve avere un aggiornamento continuo, anche tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale”.
Per Elisabetta Cesi, Owner Ladybet e Comitato Scientifico “Ludi Universum” Unisa: “Se vogliamo rimanere nel settore ed evitare che il gioco fisico scompaia, dobbiamo essere bravi ad investire soprattutto nella formazione non solo tecnologica ma anche della filiera, alzando gli standard qualitativi e migliorando l’offerta di gioco. L’aiuto della tecnologia potrebbe portare il settore ad offrire all’esterno una presentazione diversa, togliendo i retaggi culturali negativi e i pregiudizi”.
L’avvocato Stefano Sbordoni, esperto del settore, ha invece dichiarato: “Non è possibile proibire il gioco, perché il suo volume è costante nel tempo. Al massimo si può spostare da un contesto a un altro, quindi dall’illegale al legale. Il divieto e il proibizionismo non hanno alcun effetto sui volumi di gioco. Attaccare il gioco legale e vietare la pubblicità ha effetti devastanti su tutti, giocatori, Erario, collettività, e questi soldi andranno all’illegale”.
“Il settore del gioco è un aiuto importante per le tabaccherie, che rappresentano la rete di punti di assistenza al cittadino più capillare del paese. Per noi il settore del gioco è fondamentale, ci sostiene e ci consente di alzare la serranda ogni mattina. In questo contesto, prima di tutto viene la tutela del consumatore”, il commento di Emilio Zamparelli, presidente di STS.