Allarme lanciato da una delle più importanti aziende di calcio balilla, ping pong e tavoli da biliardo
L’Italia era in pieno boom economico quando Alfonso e Davide Pendezza ebbero l’idea di investire risorse ed energie in un settore che stava nascendo. Era il 1964 e nell’Alta Val Seriana (Bergamo) nasceva uno dei primi produttori specializzati di Calcio Balilla, tavoli da Ping Pong e tavoli da Biliardo. L’idea era quella di puntare su prodotti realizzati con materie prime di altissima qualità e lavorati dai migliori artigiani, creando strumenti per il gioco e il divertimento di adulti e bambini.
Oggi la Fas Pendezza ha mantenuto quell’anima artigianale ma arricchita da una veste imprenditoriale all’avanguardia, con uno studio tecnico e un’area produttiva completamente dedicati. Insomma un’eccellenza italiana nel settore dell’amusement.
A parlare del settore, di come è cambiato nel corso degli anni, delle problematiche politiche e normative che lo attanagliano è Donatella Pendezza, amministratore unico della società e presidente del Gruppo Legno di Confindustria Bergamo, in una esclusiva intervista rilasciata al direttore di Agimeg Fabio Felici.
Passione ed eccellenza. Si può racchiudere in questa frase l’essenza della vostra attività?
“Assolutamente si. La passione ha sempre caratterizzato la nostra attività e direi anche l’eccellenza perché abbiamo sempre puntato alla produzione di giochi che fossero al top dal punto di vista della giocabilità e della qualità.
La passione ci è stata trasmessa dai nostri genitori. Da mio padre, in particolare, che ha sempre affrontato questo lavoro con enorme passione e che ogni mattina si presenta in azienda, nonostante quest’anno compirà 90 anni. Ormai ci avviciniamo ai 60 anni di attività e ci impegniamo ad andare avanti al meglio, nonostante tutto“.
Sessant’anni di attività, un traguardo importante. Com’è cambiato il vostro lavoro in questi anni e cosa invece è rimasto immutato?
“La nostra attività è nata con il calcio balilla ma produciamo anche biliardi, tavoli ping pong, e giochi similari.
Il nostro canale tradizionale di vendita è sempre stato rappresentato, oltre che dagli oratori e dalle comunità, anche dai classici bar, sale giochi e privati. Il nostro marchio è molto riconosciuto nel settore dall’amusement.
Abbiamo continuato nel tempo a sviluppare la nostra attività. Inizialmente solo a livello nazionale, poi dando un’impronta più internazionale all’azienda, cominciando ad esportare i nostri prodotti all’estero pur mantenendo una buona percentuale del fatturato sul mercato italiano, che continua comunque ad interessarci molto, ma che è gravato da una normativa sempre più burocratica ed inaccettabile“.
Quanto pesa il mercato italiano sul vostro fatturato?
“L’esportazione è aumentata nel corso del tempo ed attualmente il nostro export varia tra il 60 ed il 70 per cento. Esportiamo molto e, visto il periodo, direi per fortuna. I nostri giochi, come il calcio balilla ed il biliardo, sono infatti riconosciuti come prodotti di elevata qualità anche a livello internazionale. Insomma la Fas Pendezza è certamente un’eccellenza italiana riconosciuta anche all’estero Oltre all’internazionalizzazione, abbiamo affrontato comunque un percorso di cambiamento, di evoluzione del nostro prodotto perché, in una fase di pandemia che ha penalizzato fortemente il nostro settore con la chiusura di tutti i locali pubblici, abbiamo cercato di investire comunque in ricerca e sviluppo, ottenendo dei prodotti un po’ diversi destinati più ad un mercato home che pubblico.
Prodotti che possono diventare anche dei complementi di arredo e di design. Insomma un cambiamento che ci ha permesso di “tamponare” il durissimo periodo di pandemia, al quale poi è seguito l’altra tegola del decreto del 18/5/2021 che include i comma 7“.
Siete stati presenti ultimamente anche alla Fiera di Milano, con un design aziendale quasi futuristico. Ormai forse è restrittivo parlare solo di un’azienda che produce Calcio Balilla.
“Si, siamo stati presenti alla Design Week perché il nostro obiettivo è proprio quello di essere presenti nel mercato del design, attraverso una evoluzione stilistica del calcio balilla così come del ping pong, che sono giochi versatili e possono diventare anche dei complementi d’arredo da mettere nelle case e negli uffici.
Il Calcio Balilla si presta bene a tutto questo. Vuoi perché nella mente delle persone più avanti negli anni suscita un ricordo dei giochi dell’adolescenza, vuoi perché suscita allegria e voglia di giocare insieme. E’ un prodotto che socializza molto. E quindi fa piacere metterselo anche in casa con un design accattivante. Così abbiamo deciso di seguire questa idea e devo dire che i nostri sforzi sono stati premiati. Sia nel mercato italiano sia in quello estero“.
Veniamo ad argomenti più dolenti. La Determina di ADM di maggio 2021 e le successive circolari come hanno impattato sulla vostra attività?
“Hanno impattato enormemente e penalizzato moltissimo soprattutto nel nostro caso, essendo molto legati al mercato del pubblico. Alla situazione attuale, con la guerra che sta provocando grandi problemi per il discorso dell’approvvigionamento delle materie prime che continuano ad essere introvabili con relativi aumenti dei prezzi, dobbiamo aggiungere anche questo assurdo provvedimento normativo che equipara i nostri giochi a quelli dell’azzardo, arrivato subito dopo la pandemia.
Così è stato creato un caos interno al nostro mercato, perché ovviamente dopo 55 anni che si lavora con serietà, mettere la testa in queste omologhe, dedicare tempo e sprecare energie con difficoltà gravissime poiché i portali che non funzionano, i rilasci dei nulla osta avvengono con estremo ritardo, ci ha veramente penalizzato moltissimo. E non ne comprendo il motivo, perché oltretutto stiamo parlando di un gioco che ha avuto addirittura il riconoscimento dal CONI come sport.
Questo contrasta nettamente con il decreto. Se è uno sport come può essere un gioco d’azzardo? Siamo veramente sconcertati da tutto questo. Ci stiamo adeguando ma con enorme fatica e difficoltà, costi e tanta burocrazia! I nostri clienti storici, i noleggiatori ed i rivenditori sono allibiti e sconfortati. Gli stessi parroci, che normalmente mettono a disposizione i calciobalilla o i tavoli da ping pong gratuitamente, pensano di togliere questi giochi. Così come i bagnini li stanno levando dalle spiagge“.
Secondo lei, vista la grande esperienza che ha a livello imprenditoriale, quali soluzioni pratiche e normative potrebbero essere messe in atto per riportare il settore dei comma 7 ad un livello di sostenibilità?
“L’unica soluzione è prevedere una normativa che escluda il puro gioco di intrattenimento dalle categorie a cui si richiede poi omologa e nulla osta. Quindi andrebbe eliminato il Decreto del 18 maggio 2021 che include questi giochi.
Il Decreto andrebbe ovviamente riscritto, tutelando i consumatori dalla ludopatia, ma in maniera corretta. Escludendo giochi come il calcio balilla ed il ping pong che non hanno nulla a che fare con la ludopatia. Anche le Determine successive non fanno altro che complicare le cose. So che ci sono state interrogazioni parlamentari ed interpellanze per far luce sul tema. Insomma le categorie si stanno muovendo però per ora siamo assoggettati tutti a questo Decreto che, ribadisco, crea confusione, problemi e non permette alle aziende di lavorare in quel clima di serenità e rilancio che meriterebbero dopo due anni di pandemia.
Siamo molto preoccupati perché molti nostri clienti ci hanno preannunciato che se questa normativa assurda non cambierà, annulleranno gli ordini. Noi pensiamo che le leggi debbano migliorare e far crescere il lavoro e le aziende, non certo affossarle“.