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Riordino dei giochi, Distante (pres. Sapar): “Dal procuratore De Donno e dal direttore Lollobrigida segnali importanti”

Dalla riforma del gioco online e fisico insieme, ai problemi con distanziometro e limiti orari

E’ un momento di grande fermento per i giochi in Italia. Nella legge delega, in fase di discussione in queste settimane, è infatti presente anche la proposta per la riforma di un settore che da tanti anni chiede nuove regole, anche e soprattutto per quanto riguarda il gioco fisico.

Proprio in questo contesto, si è inserita la tavola rotonda promossa dall’Eurispes “Il riordino del gioco pubblico e il ruolo dell’offerta territoriale in Italia”, che si è tenuta a Roma.

Presente anche il presidente della Sapar Domenico Distante, che ha mostrato soddisfazione per l’andamento dei lavori e per quanto emerso durante il confronto tra istituzioni e politica. “Vorrei prima di tutto ringraziare il professor Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes che abbiamo anche avuto il piacere di avere come relatore all’Enada Workshop di Roma” – ha dichiarato Distante.

“È stato molto positivo notare che il dottor Antonio De Donno (Procuratore della Repubblica di Brindisi) ed il dottor Antonio Lollobrigida (Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) abbiano evidenziato criticità e soluzioni, in tema di gioco pubblico, che noi di Sapar abbiamo segnalato in tempi non sospetti”.

“In particolare il dottor De Donno ha messo l’accento sulla necessità che l’articolo 15 della Delega Fiscale, che prevede il riordino del settore, debba puntare ad un intervento normativo organico per l’online ed il gioco fisico insieme” – sottolinea Distante – “il Procuratore della Repubblica ha anche evidenziato il ruolo fondamentale degli esercenti per il contrasto al Disturbo di Gioco Patologico e di come occorra evitare la ghettizzazione o marginalizzazione del gioco pubblico, cosa che avviene attraverso distanziometri e limitazioni sull’orario delle attività, poiché dove lo stato rinuncia del controllo del territorio ad approfittarne è la criminalità”. 

“Anche il direttore Lollobrigida è tornato sugli stessi temi affermando che il riordino deve procedere in maniera parallela sia per l’online sia per il fisico. Nel suo intervento il Direttore ha anche detto chiaramente che i distanziometri e i limiti orari si sono dimostrati evidentemente inefficaci. Per questo ci fa piacere che due autorità abbiano riconosciuto come centrali le problematiche che Sapar evidenzia da tempo e che ci vedranno sempre in prima linea per la tutela delle piccole e medie imprese di gestione e della rete degli esercizi generalisti”.

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Eurispes: nel riordino del comparto necessario superare il ‘federalismo’

‘Non solo online: anche il gioco fisico ha bisogno di interventi urgenti e organici’

Si è svolta oggi a Roma presso la “Sala delle Bandiere” del Parlamento europeo in Italia la tavola rotonda promossa dall’Osservatorio permanente su Osservatorio Giochi, Legalità e Patologie dell’Eurispes sul tema “Il riordino del gioco pubblico e il ruolo dell’offerta territoriale in Italia”.

L’Istituto rileva da tempo l’esigenza diffusamente avvertita di un complessivo riordino dell’offerta del gioco pubblico nel nostro Paese. Più volte annunciato, e altrettante volte rinviato, oggi sembra che questo percorso stia finalmente prendendo forma. Una eventuale ulteriore dilazione sarebbe dannosa. E ciò in considerazione anche del fatto che i provvedimenti e gli aggiustamenti che negli anni sono stati attuati dallo Stato e dalle Regioni, al di fuori di criteri di omogeneità, per rispondere di volta in volta a ciò che emanava dal pubblico dibattito, alla rincorsa degli sviluppi tecnologici, alle esigenze dell’Erario o alle difficoltà dei soggetti imprenditoriali, hanno creato stratificazioni che mettono a rischio la tenuta stessa di un settore economico di rilevante importanza.

In merito all’imminente inizio della discussione sull’attuazione dell’art. 15 della legge delega sul riordino, l’auspicio è che, nel metodo e nel merito, il Governo possa procedere con l’attenzione che la complessità del settore richiede. Quanto al metodo, è essenziale che la discussione si sviluppi anche attraverso una nuova “Intesa Stato, Regioni, Autonomie locali”, che riguardi tutti i canali dell’offerta di gioco pubblico, e che siano prese in considerazione anche le istanze delle rappresentanze della società civile e delle imprese di settore che detengono un know how che deve essere messo al servizio della ricerca di una soluzione di equilibrio tra gli interessi pubblici coinvolti.

Quanto al merito, il riordino dovrebbe avere come obiettivo quello di operare con la massima attenzione per produrre un sistema più avanzato e sicuro, ma compatibile con la tenuta di equilibri preesistenti, spesso, già eccessivamente stressati. Quando si opera su di un organismo complesso, è infatti essenziale tenere conto degli impatti che ogni singolo intervento genera sul quadro generale. In questo senso, si possono evidenziare alcuni aspetti decisivi e intrinsecamente tra loro collegati.

– Alla giusta attenzione che, certo, deve essere riservata al fenomeno dell’esplosione del gioco online (che nel 2022 ha assorbito 73,1 miliardi di euro, mentre nella rete fisica è sceso a 62,9 miliardi), deve corrispondere analoga attenzione al gioco fisico che necessita di interventi urgenti e organici. I recenti elementi saliti alla ribalta nel pubblico dibattito sulle scommesse di noti personaggi dello sport attraverso piattaforme illegali, hanno certamente la loro rilevanza ma, per un verso non possono condurre a omologare nella sensibilità diffusa l’offerta online legale a quella illecita, o concentrare un’attenzione tanto grande da oscurare le problematiche della rete fisica che impatta sui territori ai quali la criminalità organizzata guarda con immutato interesse. Il riordino dovrebbe operare per superare l’impatto del “federalismo” sul gioco pubblico, ovvero la tendenza delle Regioni e dei Comuni a legiferare in ordine sparso sulle distanze dell’offerta di gioco dai “luoghi sensibili” e a emettere delibere sugli orari dell’offerta della rete fisica al fine di contrastare le dipendenze da gioco. Ciò perché la storia dell’ultimo decennio ha dimostrato la pratica impossibilità di coniugare, ad esempio, l’applicazione del “distanziometro” e l’esistenza dell’offerta fisica del gioco pubblico. Vista la consapevolezza che su questo aspetto è stata acquisita dalla maggior parte delle Giunte e dei Consigli regionali che hanno già operato per dilazionare queste misure, man mano che si avvicinava la scadenza della loro entrata in vigore, sarebbe auspicabile riprendere lo spirito dell’Intesa del 2017 sulla base della quale, per altro, è già avvenuta una importante riduzione dell’offerta nei diversi territori. Per quanto riguarda il rapporto tra gioco fisico e gioco online, va segnalata l’impraticabilità di quanto ad oggi avanzato per il contrasto al Disturbo da Gioco d’Azzardo, risultando in qualche misura paradossale che gli strumenti proposti per il gioco fisico (distanziometro e riduzione oraria) possano essere raggirabili attraverso il gioco online, che resta “aperto” 24 ore al giorno e risulta fruibile via smartphone anche dall’interno di “luoghi sensibili”.

– È necessario evitare la marginalizzazione e/o la ghettizzazione dell’offerta di gioco pubblico, per preservare l’obiettivo di mantenere la funzione di presidio di legalità che la rete fisica esercita, con i suoi 85.000 punti vendita. Il contrasto del gioco illegale, come riconosciuto dalla Magistratura e dalle Forze dell’ordine che vi sono deputate, vede proprio nella presenza dell’offerta del gioco pubblico un alleato essenziale. Per altro verso, la riduzione e la concentrazione dell’offerta in esercizi dedicati esclusivamente al gioco, con il sacrificio della rete generalista che solo per i bar conta quasi 49.000 punti vendita, rischiano di creare, appunto, un effetto “ghettizzazione” che rischia di essere amplificato dalla persistenza del richiamato “federalismo”.

– Nel riordino, dunque, va riconosciuto il ruolo rilevante occupato dai punti vendita generalisti, in quanto in essi si realizza l’afflusso della grande maggioranza di cittadini-giocatori sociali che consumano molteplici prodotti e, per quanto riguarda gli apparecchi da gioco, quelli (AWP) più classicamente “da intrattenimento”; essi, inoltre, generano circa due terzi degli incassi per l’Erario. Va poi considerato che l’offerta di gioco pubblico da parte degli esercizi generalisti si avvale del supporto essenziale dei gestori che, nelle loro attività, generano lavoro per molte piccole e medie aziende, contribuendo alla connotazione labour intensive della filiera del gioco fisico, che occupa circa 140.000 addetti.

– Con riguardo al contrasto del Disturbo da Gioco d’Azzardo, si deve partire dalla costatazione dell’insufficienza dell’attuale offerta sociosanitaria ed operare per potenziarla unitamente ad implementare le iniziative di prevenzione finalizzate alla sensibilizzazione dei rischi verso le nuove generazioni. Oltre a ciò, è utile valorizzare il ruolo degli esercenti che, supportati da una adeguata e specialistica formazione continua, obbligatoria e certificata, possono intercettare sul nascere le manifestazioni di gioco problematico. Formati e “messi in rete” con le Istituzioni ed i Servizi sociosanitari del territorio, sono proprio questi i soggetti che vanno attivati, per valorizzare l’intermediazione umana nell’esercizio del gioco.

– In merito agli aspetti erariali, e in un’ottica di equilibrio tra le diverse aree del gioco pubblico, si deve prestare attenzione a non rendere alcune tipologie di offerta – quelle già fortemente gravate.

– meno appetibili per il giocatore, con ulteriore riduzione delle percentuali di restituzione in vincite (cosiddetti payout); ciò vale in particolar modo per gli apparecchi AWP. In generale, va tenuto presente che l’abbassamento del payout per il gioco fisico rende più attrattivo quello online.

– Infine, con uno sguardo alla cornice europea dentro la quale il riordino si pone, la tutela della salute, dei minori e dell’ordine pubblico possono giustificare restrizioni alla libertà di impresa ma tali restrizioni devono essere sempre proporzionate, non discriminatorie e adeguate al perseguimento dello scopo per cui sono state introdotte. Questa è la sfida europea di ogni mercato regolato e la stella polare dell’opera di riordino normativo del settore che non può guardare esclusivamente all’incremento delle entrate erariali.

È essenziale che sul tema del riordino dell’offerta del gioco pubblico si svolga un ampio confronto che veda la partecipazione e i contributi di tutti i soggetti, istituzionali, imprenditoriali e della società civile, impegnati nel settore. Quanto più questo dibattito sarà approfondito, maggiori saranno le possibilità di ridisegnare un sistema funzionale.Garantire una offerta di intrattenimento ordinata e sicura, in grado di contrastare l’area dell’illegalità; limitare i rischi di insorgenza di comportamenti problematici nel consumo di gioco pubblico, anche valorizzando il ruolo di esercenti debitamente formati; assicurare risorse certe per l’Erario (10,2 miliardi di euro nel 2022); rendere possibile il consolidamento di una filiera imprenditoriale importante per il Paese: questi sono gli obiettivi da raggiungere.

Infine, l’Eurispes segnala l’esigenza che questo processo di riordino – ma anche la complessiva offerta di gioco pubblico che ne deriverà – possano avvalersi di studi adeguati alla rilevanza che il settore ha nel panorama economico e sociale del Paese; studi che, al momento, sono carenti o addirittura assenti. In particolare, manca una analisi approfondita della realtà del gioco illegale, sia nella sua dimensione fisica sia nell’online, che si rende oggi quanto mai necessaria per stabilire una ferma distinzione tra legale ed illegale e superare quelle ricostruzioni che, in particolare per l’area del gioco online, qualificano erroneamente come infiltrazioni nel gioco legale quelli che sono business illeciticompletamente avulsi dai sistemi di gioco autorizzati e controllati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Anche il Disturbo da Gioco d’Azzardo necessita di costanti studi che portino all’elaborazione di protocolli adeguati alla cura dei soggetti patologici presi in carico dai Servizi per le Dipendenze. Su questi piani l’Eurispes intende proseguire, in una linea di impegno e di ricerca consolidata negli anni.

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Gioco pubblico, le associazioni incontrano il MEF: riordino del settore al centro del confronto

Tra le richieste anche quella di far rientrare il gioco fisico nella riforma

Il Vice Ministro Leo ha incontrato le associazioni di categoria delle piccole e medie imprese italiane operanti nel comparto della raccolta di giochi pubblici: SAPAR, ASTRO, EGP-FIPE e ACADI.

Il confronto ha così consentito alle associazioni di esporre, congiuntamente fra loro, le principali problematiche del comparto, sia di raccolta di gioco fisico che online in vista dell’attesa riforma prevista dalla Legge Delega

Sono state illustrate in particolare due tematiche di rilievo.

La prima di carattere più generale sul modello di offerta che potrebbe derivare da un’anticipazione del solo riordino dell’online rispetto a quello terrestre e delle inevitabili distorsioni per rischi concreti di cannibalizzazione della domanda di gioco che ne conseguirebbero, a svantaggio della rete fisica di raccolta e del suo contributo erariale, ancora oggi circa il 90% del totale, oltre che dell’occupazione dalla stessa garantita di oltre 140.00 addetti. Peraltro l’attuale offerta generalista del territorio raggiunge oltre 6.500 dei circa 8.000 Comuni d’Italia, assicurando così il presidio di legalità sul territorio.

La seconda tematica rappresentata e più specifica è stata quella sui contenuti delle bozze del decreto relativo al riordino del comparto online. E’ stato sottoposto all’attenzione del Viceministro il rischio che, così formulato, il decreto possa determinare un significativo pregiudizio per le piccole e medie Imprese Italiane, con le inevitabili ricadute anche su questi livelli occupazionali nazionali.

Anticipare il riordino del solo gioco online, peraltro con il chiaro intento di ridurre il numero degli operatori concentrandolo in pochi grandi gruppi, nella maggior parte dei casi controllati da fondi di investimento stranieri, oltre a costituire un modello prevedibilmente replicabile per il gioco fisico (c.d. retail), provocherebbe una decisa frammentazione di offerta anche sui territori, con il rischio di riemersione dell’offerta illegale, appannaggio della criminalità, che sfugge ad ogni forma di tassazione, controllo, tracciabilità e tutela dei giocatori. E’ stato rappresentato come tali effetti siano certamente prevedibili se verranno mantenuti i costi di gara ipotizzati nelle bozze di decreto fino ad ora circolate, con costi di gara sicuramente insostenibili dal tessuto delle PMI italiane.

È stato rappresentato altresì che in conferenza unificata possa essere portato non solo il tema della questione territoriale dei distanziometri espulsivi ora applicabili ad alcune verticali distributive del territorio ma anche anche un’equilibrata valutazione complessiva di tutte le tipologie dei giochi pubblici anche online e delle relative misure di contrasto al Disturbo da Gioco d’Azzardo.

Il Viceministro ha richiesto un documento di sintesi sulle tematiche esposte e sulle possibili soluzioni volte a salvaguardare entrate erariali, PMI Italiane, livelli occupazionali oltre che assicurare un contrasto efficace a gioco illegale e gioco patologico, nel rispetto degli obbiettivi posti dalla Delega Fiscale.

Il predetto documento, in fase di predisposizione, sarà reso pubblico ed inviato al Ministero nelle prossime ore. Le associazioni hanno quindi ringraziato il Viceministro per l’attenzione e la sensibilità dimostrata.

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Riordino settore del gioco pubblico: non solo online e tutela piccole e medie imprese

All’Enada Workshop confronto tra operatori, imprenditori, politica e forze dell’ordine

E’ stato presentato ieri a Roma, nel corso dell’Enada Workshop, il Report 2023 della Sapar. Il documento fotografa la situazione del settore del gioco fisico in Italia, con criticità e problemi da risolvere ma anche proposte e idee per la tutela e il rilancio di un’industria che rappresenta migliaia di aziende e lavoratori e garantisce un importante gettito all’erario.

Il mercato degli apparecchi da intrattenimento, con e senza vincita in denaro, è caratterizzato infatti da numeri meritevoli di considerazione. Sono il risultato del lavoro quotidiano delle piccole e medie imprese che collaborano costantemente con oltre 56.000 punti vendita distribuiti sul territorio.

Proprio in questo contesto, si sono riunite le associazioni del gioco pubblico in Italia, per un confronto tra proposte, idee e analisi sul presente e il futuro del settore. “Il nostro settore è un partner delle istituzioni e ci battiamo sempre per farlo capire a tutti. Abbiamo bisogno di un riordino complessivo che includa anche il comparto degli apparecchi da intrattenimento”, ha detto il padrone di casa, Domenico Distante, presidente della Sapar.

Andrea Ramberti di Italian Exhibition Group, che ha organizzato l’evento in collaborazione con Sapar ha dichiarato che: “insieme a Sapar organizziamo la fiera di Rimini da 36 anni, appuntamento storico e fulcro per il settore dei giochi in Italia. La fiera è da sempre stata anche un’occasione di confronto tra gli operatori e un evento unico nel nostro paese”.

“A questo comparto servono regole chiare e sostenibili, sempre tutelando la salute e le imprese. Credo che sia necessario cambiare la comunicazione poiché non tutti sanno che i soldi del gioco che vanno all’Erario contribuiscono a finanziare servizi fondamentali”, è invece il pensiero espresso da Pasquale Chiacchio, presidente Agsi.

Per Gennaro Parlati, presidente di Sistema Gioco Italia: “Dietro i numeri del settore ci sono tante famiglie che hanno investito su questa industria. Un clima del genere non c’è mai stato e se non faremo ora il salto di qualità non lo faremo mai più”.

Emilio Zamparelli, presidente STS, ha invece detto: “Bisogna dare valore alla rete legale, altrimenti l’illegalità prende il sopravvento. Le distanze e i limiti orari sono fuori dal tempo, inoltre i nostri luoghi rappresentano opportunità di socializzazione”.

Anche Antonio Affinita (presidente Moige) è intervenuto durante il Workshop Enada della Sapar a Roma. “Noi, come associazione, abbiamo interesse che il gioco sia legale. Un aspetto importante su cui ci confrontiamo riguarda il tema della tutela dei minori sul quale riteniamo che dovranno essere fatti ulteriori passi”.

“Oltre al riordino vero e proprio, dovrà esserci anche un riordino culturale. Il comparto del gioco porta 12 miliardi di euro e lavoro pulito ed onesto a migliaia di persone. Il gioco non è il male, va ordinato e regolamentato con chiarezza in grado di bilanciare tutti gli interessi”, ha aggiunto Gianmaria Chiodo, presidente CNI.

“Un tema di così ampio interesse non può andare avanti con bozze apocrife, ma si deve adottare il metodo della consultazione pubblica. Il legislatore ha la responsabilità di innovare la normativa in modo coerente e rispettando i tempi. Il metodo attuale non va bene, ma deve essere condiviso e pubblico altrimenti i vari interessi non verranno tutelati”, il commento di Emmanuele Cangianelli, presidente EGP-FIPE.

Massimiliano Pucci, presidente di Astro, ha invece dichiarato: “Il comparto va regolamentato con strumenti efficaci. Spero che il settore faccia un salto di qualità per settare le regole, però il decreto va nella direzione di dividere il comparto. L’intero settore deve unirsi per combattere per avere una normativa equa. L’impressione che ho è che questo riordino sia partito male, perché il territorio e le imprese italiane non sono state prese in considerazione”.

“È un momento topico, si va verso la divisione del settore. Ci sono due livelli di comunicazione che siamo obbligati a gestire: il primo con coloro che non conoscono il comparto e il secondo con chi ci conosce. Il nostro settore ha un grande valore sotto l’aspetto erariale, occupazionale e di innovazione. Tutti sostengono che il riordino sia importante, ma deve essere fatto su tutte le verticali del gioco poiché andare ad incidere solo su una di esse potrebbe andare ad insidiare le altre”, le conclusioni di Geronimo Cardia, presidente di Acadi-Confcommercio. 

“Abbiamo la contraddizione che lo Stato è il biscazziere per eccellenza, ma allo stesso tempo cerca di reprimere il fenomeno. Il gioco va praticato nella maniera corretta e nel rispetto delle norme, quindi che lo Stato offra gioco va bene, ma deve evitare che l’illegalità si intrufoli nel circuito legale”, ha infine aggiunto il Presidente dell’EurispesGian Maria Fara.

Questo il parere di Alessandro Bertoldi, direttore dell’Istituto Milton Friedman: “Credo che il riordino vada fatto in maniera generale e quindi l’indirizzo politico non può essere quello di vietare, ma regolare. Il gioco è un comportamento umano e quindi non è possibile vietarlo, ma va gestito. L’effetto espulsivo creato dal distanziometro è una forma di proibizionismo e quindi il nostro auspicio è che ci sia una riforma organica del settore liberistica”.

Presenti anche esponenti delle forze dell’ordine, tra cui la Guardia di Finanza: “sono convinto che senza il contributo degli operatori non si possono improntare al meglio le nostre attività. Per avere i risultati migliori possibili è necessario collaborare tra tutti per tutelare la legalità. È una materia che è al centro dell’attenzione per la Guardia di Finanza e necessita di un continuo aggiornamento. L’interlocuzione è fondamentale per conoscere a fondo il settore ed operare al meglio”, le parole di Emanuele Pasquali.

Michele Carbone, direttore della DIA, ha invece detto: “la Dia ha il totale interesse di cercare di sconfiggere l’illegalità. Ogni singola impresa in mano ad organizzazioni criminali rappresenta una pressione negativa nei confronti delle imprese legali. Negli ultimi anni si è assistito a un alto numero di sequestri di imprese vicine ad organizzazioni criminali e mi auguro che questa forte attività di contrasto all’illegalità prosegua, a tutela dell’interesse generale”.

Intervenuto anche Erasmo Scipione, della Polizia. “Avere una uniformità legislativa potrebbe essere utile anche per svolgere al meglio il nostro lavoro. Siamo sempre a disposizione per gli operatori del gioco e offriamo consulenze per tutti per adempiere ai regolamenti. Certamente il dialogo e la collaborazione sono le cose più importanti”.

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Enada Workshop: a Roma la politica incontra il settore del gioco pubblico

C’è grande attesa per la riforma dei giochi, con il governo chiamato a mettere ordine al comparto

Si è tenuto ieri a Roma l’Enada Workshop, organizzato dalla IEG in collaborazione con la Sapar, che ha visto una grande partecipazione e che ha visto alternarsi sul palco politici, istituzioni, associazioni e forze dell’ordine. 

Al centro del dibattito alcuni dei temi più caldi riguardanti il settore del gioco pubblico. Da un riordino del comparto a 360 gradi al proibizionismo di alcune regioni, dal contrasto al gioco illegale alla prevenzione della ludopatia, dall’importanza e dalla tutela delle piccole e medie imprese al confronto sano e proficuo con il mondo politico: questi gli argomenti protagonisti del workshop. 

Con la moderazione del direttore di Agimeg Fabio Felici il convegno, aperto da Andrea Ramberti (IEG) e Domenico Distante (presidente Sapar), non solo ha fatto il punto sullo stato dell’arte del settore, ma ha anche registrato una grande apertura trasversale del mondo politico verso un approccio più maturo, equilibrato e giusto verso il comparto del gioco pubblico.

Protagonista, negli interventi, proprio il mondo della politica. Tra i vari esponenti, l’onorevole Ettore Rosato, da sempre attento alle dinamiche del settore, ha dichiarato in un videomessaggio: “Questo settore va valorizzato e tutelato perché al di là dell’importanza economica è il baluardo dell’illegalità e consente di avere sinergie con lo Stato per proteggere i consumatori”.

“Il settore del gioco non va seguito con un atteggiamento di tipo punitivo. Le attività di gioco così capillari consentono di essere sentinelle sia della legalità sia della tutela del giocatore”, ha detto il deputato Giorgio Mulè (FI-PPE).

Presente anche il senatore Filippo Melchiorre (FdI), che ha annunciato: “Ho intenzione di presentare un disegno di legge per colmare un vuoto normativo sulle scommesse e i calciatori. So che dietro al settore del gioco ci sono tante imprese e lavoratori che portano ricchezza e quindi è importante trovare un punto di equilibrio”.

“Il settore dei giochi produce ricchezza e occupazione e tutela la legalità. E’ quindi importante lavorare insieme per finalizzare l’obiettivo del riordino del comparto”, il commento del senatore Dario Damiani (FI-BP-PPE).

A proposito di riordino, anche l’onorevole Testa (FdI) ha detto la sua: “Nel 2024 ci sarà un riordino generale anche perché alla fine di quell’anno ci dovranno essere le gare. La volontà del Governo è quella di tutelare le PMI perché c’è da proteggere un interesse generale e centrare un obiettivo che è quello della stabilizzazione del settore”.

“A mio avviso, noi politici dovremmo dialogare maggiormente con il settore per evitare di creare norme sbagliate che rischiano di attaccare il livello occupazionale del Paese. Inoltre, si ha un effetto contrario e si favorisce la criminalità grazie agli spazi lasciati dalla legalità”, le parole di Gianluca Inzerillo, esponente di Forza Italia.

Un tema caldo, quello della riforma del settore dei giochi, e anche l’onorevole Colucci (Noi Moderati) ha sottolineato: “Dobbiamo evitare di usare gli slogan, utili solo a colpire la pancia delle persone. Le istituzioni non possono guidare il Paese solo cercando di passare per la pancia degli elettori. Mi sembra che adesso ci siano tutte le condizioni per portare avanti delle riforme serie e utili per il sistema Paese”.

“lI gioco va regolato anche responsabilizzando l’esercente che ha gli apparecchi da intrattenimento, ma sono convinto che l’unico presidio di legalità sia composto dai pubblici esercizi”, ha fatto eco Mirco Carloni della Lega.

“Legalità e tutela del giocatore sono i temi più importanti per il settore dei giochi”, il discorso del senatore Mario Turco del Movimento 5 Stelle. “Fondamentali l’attività di contrasto verso l’illegalità ma anche verso l’evasione”.

Per il deputato Giandiego Gatta (FI-PPE): “Il gioco legale è il baluardo della legalità ed evita che le persone entrino in circuiti illegali. C’è tutta la possibilità che ora si arrivi ad un riordino per far capire che il gioco legale è l’unica soluzione contro il sistema illegale che cerca di intromettersi nell’economia legale”.

“Il velo di ipocrisia che vive lo Stato nei confronti del gioco è evidente e si finisce per perdere di vista i paradigmi su cui si fonda questo settore. Il gioco è legale in Italia e attraverso di esso lo Stato fa cassa”, il pensiero dell’onorevole Ubaldo Pagano, del Partito Democratico.

“La rete del gioco legale è un elemento imprescindibile non solo per il gettito, ma anche perché tutela la legalità. Siamo alla vigilia di un riordino per garantire tutti gli attori del settore e superare le differenze che ci sono a livello territoriale che rendono di fatto impossibile l’attività imprenditoriale”, ha dichiarato l’europarlamentare Rosanna Conte (Lega).

Infine l’intervento dell’onorevole Domenico Matera (FdI): “Noi legislatori dovremmo essere ancora più duri contro l’illegalità e trovare nuovi strumenti per combattere questo fenomeno. Dal mio punto di vista, il diritto d’impresa va salvaguardato tenendo conto anche delle problematiche che il gioco crea”.

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Italia, missione compiuta: ma la vittoria a Euro 2024 è in salita per i bookmaker

Francia e Inghilterra le nazionali favorite, la Germania padrona di casa insegue nei pronostici

Missione compiuta: l’Italia è riuscita a qualificarsi, non senza qualche sofferenza, agli Europei del 2024. Decisivo lo 0-0 ieri sera contro l’Ucraina, che termina il girone a pari punti proprio con gli azzurri ma deve arrendersi in virtù degli scontri diretti sfavorevoli. Gli ucraini potranno comunque riprovarci ai playoff, mentre la nostra nazionale vola direttamente in Germania dove sarà campione in carica della competizione.

Nel 2021 a Wembley era stato Mancini a guidare l’Italia verso uno storico trionfo, tra pochi mesi (a giugno 2024) toccherà invece a Spalletti per un bis che sarebbe leggendario. Obbiettivo per nulla facile, anche stando alle quote dei bookmaker, che non vedono l’Italia tra le favorite alla vittoria di Euro 2024.

Sulla lavagna delle antepost, infatti, a poche ore dalla qualificazione, gli azzurri sono dati vincenti con una quota molto alta che oscilla tra 12,00 e addirittura 17,00 volte la puntata. Sono altre le nazionali favorite dagli operatori di scommesse quindi, con Francia e Inghilterra che si giocano il primo gradino del podio virtuale in un testa a testa: entrambe a 4,50 o 4,60 nei pronostici. 

Indietro le altre, con la Germania padrona di casa che ci prova a 7,20 e la Spagna che insegue a 8,00. Poche speranze per il Portogallo nonostante un girone di qualificazione perfetto con dieci vittorie su dieci partite: Ronaldo e compagni sono dati vincente a 9,20 o 9,25. Olanda e Croazia sognano ma faranno fatica almeno sulla carta, con le vittorie proposte a 18,00 e 25,00 sulla lavagna scommesse.

Tra le outsider, la Danimarca che trionfa a Euro 2024 è data a 30,00 mentre Turchia e Svizzera pagherebbero 60,00 volte la puntata. Interessante la Grecia, a 20 anni dallo storico trionfo del 2004: per festeggiare l’anniversario, è pronta a moltiplicare fino a 230 volte la posta. 

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Normativa

Gioco pubblico, nasce AGIC: la nuova associazione aderente a Confindustria

L’Associazione, che rappresenta il 70 per cento del mercato italiano, avrà il compito di rappresentare il settore del gioco in concessione

Si è recentemente costituita AGIC (Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione), una nuova realtà associativa che rappresenta le principali aziende concessionarie del settore del gioco pubblico e regolamentato in Italia. Ne fanno parte International Game Technology (IGT), Lottomatica, Sisal Italia e Snaitech, che rappresentano circa il 70% del mercato italiano del gioco legale e sono presenti nel nostro Paese con oltre 6.600 dipendenti e una rete complessiva di circa 70.000 punti vendita.

L’associazione aderisce a Confindustria nazionale e ha l’obiettivo di garantire una concreta e professionale rappresentanza del settore, valorizzando azioni e investimenti su legalità, sicurezza e responsabilità verso consumatori e comunità, valori da sempre al centro delle attività delle aziende aderenti e principi indispensabili per costruire una solida e moderna industria italiana del gioco.

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Legge Delega, le associazioni del gioco pubblico: “Nella riforma del settore necessario intervenire subito non solo sull’online ma anche sul fisico”

Attesa la riforma del gioco pubblico: oltre all’online, tante criticità anche per bar, tabaccai e tutti gli esercizi commerciali che contengono slot e vlt

E’ un momento di grande fermento per il settore del gioco pubblico, che ha nella Legge Delega l’occasione di riformare il comparto. Oltre all’online, occhi puntati anche sul gioco fisico, con le associazioni di settore che hanno mostrato il proprio disappunto in merito alla bozza che ha cominciato a circolare.

“In queste ore si stanno discutendo i parametri e le leve della nuova legge di bilancio. Inoltre, anticipazioni di stampa lasciano intendere che tra le misure di reperimento delle risorse sono al vaglio iniziative regolatorie attuative di solo una parte delle misure previste dal riordino previsto della Delega Fiscale. Si parla infatti di riordino dell’online ma non anche di un riordino del territorio. Senza nulla togliere all’importanza di un riassetto per l’on-line, nell’assumere dei provvedimenti soprattutto se emergenziali per il reperimento delle risorse in legge di bilancio, occorre che si rammenti che procedere in modo non uniforme nell’attuazione della Delega Fiscale può concretamente significare di comportare delle penalizzazioni indirette alla rete generalista del territorio che è invece protagonista nel perseguire i principali obiettivi di interesse pubblico sottesi all’esistenza del comparto stesso”, sottolineano le associazioni ACADI, ASTRO, EGP e SAPAR.

“Non è un caso che la Delega Fiscale abbia previsto un riordino complessivo e compatto del comparto, sia per la parte di esso impegnato a distribuire prodotti di gioco di Stato sul territorio sia per la parte di esso impegnato a distribuire prodotti di Stato sul web. Non è un caso che recentemente, il 7 novembre al convegno dell’Istituto Friedman alla Sala Regina della Camera, le associazioni di categoria interpellate (Acadi, Astro, EGP e Sapar) abbiano chiesto all’unisono un riordino compatto (sia per l’on line sia per il territorio, senza disallineamenti temporali), lanciando l’allarme delle possibili conseguenze di eventuali partenze differenziate. Partire con una riforma non completa – aggiunge -, attuare un riordino a tappe rischia di vanificare in tutto o in parte anche gli obiettivi di finanza pubblica invece perseguiti in questa fase. Ed infatti occuparsi solo dell’online, non prevedere in simultanea la riforma del fisico con la soluzione della questione territoriale, lasciare quindi l’offerta di Stato sui territori in balia dei distanziometri espulsivi e degli orari insostenibili senza una concreta prospettiva immediata di riordino significa indebolire quella parte di sistema che assicura per la gran parte i principali obiettivi di interesse pubblico in termini di tutela dell’utente, del presidio di legalità e dell’occupazione. Non solo dunque per ragioni di rischi cannibalizzazione dell’offerta. Tra l’altro in caso di spostamento della domanda di gioco dal territorio sull’online non si vedrebbero garantiti gli stessi livelli di gettito erariale. E questo lo dicono i numeri del comparto, laddove si metta a raffronto il contributo del territorio rispetto al totale del comparto”.

“L’offerta generalista di bar e tabacchi sui territori è in grado di fornire un presidio di legalità massiccio, con la presenza di prodotti di gioco di Stato in 75.000 punti (di cui 41.000 bar) in ben 6.044 dei 7.901 Comuni italiani. La stessa offerta generalista con gli apparecchi di gioco assicura con le sale un gettito erariale da emersione importante di 5,9 miliardi di euro (sugli 11 prodotti da tutto il comparto) e dà lavoro con le altre filiere del territorio a 140.000 occupati dei 150.000 stimati dell’intero settore. Allo stesso modo sono presidio di legalità, voce importante per l’Erario e valore occupazionale di primo livello le piccole e medie imprese di gestione degli apparecchi da intrattenimento con e senza vincita in denaro. Si tratta di un sistema di imprese che hanno radici profonde sul territorio e rappresentano la prima linea dello Stato in tema di legalità e prevenzione del gioco problematico”, continuano.

“Una riforma disallineata e parziale – prosegue – è una riforma che rischia di essere idonea a ridurre, comprimere, limitare o in qualche modo penalizzare indirettamente la presenza della rete generalista oggi radicata sui territori: così v’è il rischio di compromettere gli interessi costituzionali della tutela della salute dell’utente e della fede pubblica (realizzata con un’offerta misurata e controllata dallo Stato e gestita da operatori esperti), della tutela dell’ordine pubblico sui territori come la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose (con la presenza effettiva visibile ed efficace), del gettito erariale (che si ricorda essere di emersione) dell’occupazione (assicurata ad oggi nei fatti in ogni parte d’Italia). In definitiva, il presidio dei territori, così come del web, da parte dello Stato e dell’esercito dei suoi incaricati di pubblico servizio non deve arretrare. E ciò non deve accadere neanche per ragioni indirette o per applicazioni disordinate, non omogenee e non compatte del Riordino che, saggiamente, la Legge Delega ha trattato senza dare la precedenza o senza segnare la prevalenza ad alcuna verticale distributiva, per la riconosciuta importanza del mix di offerta pubblica consolidato nel tempo ai fin del perseguimento degli interessi pubblici richiamati”, la conclusione.

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Normativa

Gioco pubblico e politica: l’importanza del riordino del settore con una normativa stabile ed uniforme

I rappresentanti delle associazioni del gioco pubblico ed il mondo politico si sono ritrovati per analizzare criticità e problematiche presenti e future

Una riforma del gioco pubblico sempre più necessaria, con il settore schiacciato da una tassazione troppo alta, regole incerte e poco uniformi sul territorio, un pregiudizio politico-sociale ancora radicato e confusione tra legale e illegale. Per discutere di questi temi e molto altro, l’Istituto Milton Friedman ha deciso di radunare intorno a un tavolo alcune delle maggiori associazioni del gioco pubblico italiano, in una conferenza alla Camera dei Deputati dal titolo “Gioco legale: regole uniformi per garantire sicurezza, legalità e gettito”.

L’evento ha ancora una volta posto l’accento su un’industria che viene riconosciuta a fatica dalle istituzioni e dai rappresentati politici. Eppure parliamo di un settore di grandissima importanza per le casse dello Stato, che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone attraverso migliaia di aziende e attività.

“Il settore del gioco è un comparto economico molto importante per il sistema Italia sotto l’aspetto del gettito fiscale e occupazionale. Vogliamo mandare un messaggio alle istituzioni perché urge una regolamentazione complessiva del settore che sia uniforme in tutto il territorio”, ha infatti sottolineato Alessandro Bertoldi, presidente dell’Istituto Milton Friedman.

A fargli eco tutti i presidente delle associazioni presenti, a cominciare da Emmanuele Cangianelli, presidente di EGP-FIPE: “C’è l’esigenza di un riordino complessivo e contemporaneo del settore – le sue parole – Ora, con la Legge Delega speriamo tutti che si possano trovare soluzioni condivise. La Delega deve mantenere l’attrattività delle reti generaliste e va mantenuta un’offerta equilibrata tra le diverse verticali di gioco”.

Particolarmente accorato poi l’intervento di Domenico Distante, presidente della Sapar: “Siamo da sempre dalla parte dello Stato e della legalità, ma nonostante tutto subiamo ancora tantissime ingiustizie e torti, a cominciare dalla situazione che abbiamo con le banche che ci chiudono i conti correnti. Questo è inaccettabile, speriamo che il governo e la legge delega mettano ordine, bisogna tutelare le piccole e medie imprese e i loro dipendenti”.

“In un mondo dove si parla di Metaverso e Intelligenza Artificiale è paradossale parlare ancora di distanziometri”, ha invece detto Massimiliano Pucci, presidente di Astro. “Il gioco fisico occupa 100mila persone e versa 7 miliardi di euro all’Erario. Ma il gioco fisico sta ancora combattendo con i distanziometri ed è paradossale viste le tecnologie presenti al giorno d’oggi, come l’Intelligenza Artificiale e il Metaverso”, ha aggiunto.

Per Geronimo Cardia, presidente di Acadi-Confcommercio: “La lotta all’illegalità rappresenta una priorità per tutto il comparto del gioco pubblico. Il presidio dei territori, così come del web, da parte dello Stato e dell’esercito dei suoi incaricati di pubblico servizio non deve arretrare. Se lo Stato arretra, si finisce per favorire l’illegalità. Se il territorio viene penalizzato, si finisce per favorire l’illegalità”.

Intervenuto nel corso della conferenza anche Antonio Giuliani, direttore Ufficio scommesse e giochi online di ADM: “Sono un grande sostenitore del gioco pubblico legale, è un settore importante e quella del riordino è un’occasione che dobbiamo prendere al volo perché è necessario gestire il gioco pubblico in un modo nuovo – ha detto – Il vero nemico da battere è il gioco illegale. Si fa ancora fatica a capire la differenza tra legale e illegale”.

Presenti anche esponenti della politica, tra cui Stefano Vaccari (PD-IDP), segretario di presidenza. “Il comparto del gioco rappresenta una delle realtà più estese dell’economia italiana e quindi necessita di risposte adeguate. L’obiettivo è rafforzare gli argini verso la criminalità e innalzare la qualità dell’offerta. La tassazione è troppo alta nei confronti del settore e quindi dovrà essere rivista e, infine, c’è il grande tema delle concessioni”, le sue parole.

“Distanze e limiti orari sono anacronistici. La politica deve trovare un punto d’incontro con il settore del gioco, ma senza pregiudizi o proibizionismi”, ha invece dichiarato Alessia Ambrosi, di Fratelli d’Italia. “Il settore del gioco pubblico svolge un’attività legale e quindi deve essere tutelato e trattato con rispetto e dignità. Ho avuto modo di avere un confronto con il viceministro Leo che ha la delega ai giochi, il quale mi ha mostrato tutta l’intenzione del Governo di procedere in questa direzione”.

Per Simone Billi (Lega): “La regolamentazione del gioco pubblico è un argomento molto complesso che deve tenere conto di tantissimi aspetti. Ritengo che il gioco debba essere svolto in modo responsabile e sicuro. Le politiche di adesso però non stanno risolvendo nulla, stanno solo spostando i giocatori verso l’illegale”.

Infine un commento anche da parte di Daniele Scalea, presidente del Centro Studi Machiavelli, partner dell’Istituto Milton Friedman: “Indubbiamente negli ultimi anni ci sono state politiche proibizioniste nel settore, ma se lo scopo ero quello di dissuadere gli italiani a giocare, l’obbiettivo non è stato raggiunto. Le politiche proibizioniste e di divieto degli ultimi governi, hanno portato allo spostamento verso l’illegale. E’ quindi una politica che ha fallito nel suo obbiettivo, perché la spesa degli italiani per il gioco è aumentata”.

Tanti argomenti sul tavolo e tante priorità da affrontare, con la legge delega che rappresenta la speranza di tutti gli esponenti del gioco pubblico. La palla passa alla politica, chiamata finalmente a mettere mano al riordino del settore.

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Champions League: vietato sbagliare per Milan e Lazio, Inter e Napoli verso gli ottavi

I rossoneri in crisi ospitano il Psg, Sarri all’Olimpico col Feyenoord, Salisburgo e Union Berlino per Inzaghi e Garcia

E’ un inizio novembre senza sosta per le squadre della Serie A, in particolare per quelle impegnate nelle coppe europee, che questa settimana vedono il terzo turno dei gironi per Champions, Europa e Conference League. In particolare, martedì e mercoledì occhi puntati sulla massima competizione continentale, con Milan, Lazio, Napoli e Inter già a un bivio del loro cammino europeo.

In particolare il Milan, in casa contro il Psg martedì alle ore 21, non può assolutamente sbagliare per non compromettere la qualificazione. Reduce dal ko casalingo contro l’Udinese e dai tre schiaffi ricevuti proprio dal Psg all’andata a Parigi, la squadra di Pioli è appesa a un filo e rischia parecchio anche secondo i bookmaker: il Psg parte favorito a 2,30 contro il 3,00 del Milan mentre si sale fino a 3,40 per il pareggio.

Sempre martedì, la Lazio è all’Olimpico nella settimana che poi porta al sempre caldissimo derby con la Roma. Ma la testa deve essere sul Feyenoord dopo la sconfitta dell’andata in Olanda: una rivincita paga 2,50, rispetto al 2,70 dei campioni d’Olanda mentre il pareggio si gioca a 3,50.

Mercoledì è poi il turno di Napoli e Inter, che invece stanno vivendo un cammino in Champions migliore e anche gli operatori di scommesse danno maggiore fiducia alle due squadre. Alle 18.45 i partenopei sono al Maradona contro l’Union Berlino di Bonucci, in crisi nera in questo avvio di stagione, e anche i pronostici vedono gli uomini di Garcia in vantaggio con l’1 a 1,40 e gli altri due esiti quotati rispettivamente 4,75 (X) e 7,75 (2).

In discesa alle 21 anche l’Inter che, dopo la vittoria con l’Atalanta che ha rafforzato il primato in campionato, va in Austria per affrontare il Salisburgo già sconfitto a San Siro. Un’altra vittoria nerazzurra (sarebbe la terza in quattro gare di Champions) si gioca a 1,60 e si fa preferire al pareggio a 4,25 e al successo austriaco a 5,25.