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Riordino giochi, l’appello del settore da Enada 2024

Il convegno “Luci e ombre del riordino del gioco pubblico” protagonista nella prima giornata

L’attesa è finita, è iniziata oggi Enada Primavera 2024, evento di riferimento per il settore del gioco pubblico in Italia. A tenere banco, nella prima giornata alla Fiera di Rimini, il riordino del settore che è stato analizzato e discusso nel panel “Luci e ombre del riordino del gioco pubblico”, moderato dal direttore di Agimeg, Fabio Felici.

“Abbiamo sollevato i problemi alle istituzioni, ma non è cambiato nulla. Nelle audizioni ci hanno risposto che era più facile riorganizzare l’online, rispetto al fisico che ha bisogno prima di un accordo in Conferenza Unificata”, ha dichiarato il presidente di Sapar, Domenico Distante. “Siamo quindi di fronte alla nuova norma dell’online che va a colpire le piccole e medie imprese. Credo si debba andare fuori dal mercato solo per proprie incapacità, non a causa di una legge che non permette di partecipare al bando poiché a 7 milioni di euro non tutti possono acquistare la concessione e continuare ad operare. 

Domenico Distante, presidente Sapar

“La rete generalista non è assolutamente tutelata e rischia in ogni singolo Comune – ha proseguito Distante – Il gioco fisico continua ad avere le solite problematiche che abbiamo tutti imparato a conoscere. Ci siamo confrontati più volte con le istituzioni su questi punti, ma i risultati non ci sono stati. Il distanziometro è una misura inutile ed è solo frutto dell’ipocrisia degli amministratori”.

Vitaliano Casalone

Presente anche il vicepresidente del Centro Studi Gioco Pubblico, Vitaliano Casalone : “Il gioco online ha una filiera corta e quindi per gli operatori è molto conveniente investire in questo settore. La cultura di ADM è molto terrestre, l’amministrazione ha praticamente usato le stesse regole dell’illegalità per seguire questo fenomeno e regolarizzarlo. La realtà sta però cambiando e ne va preso atto. A mio avviso, la concessione di nove anni è un rischio poiché il mercato si muove ad una rapidità impressionante che una legislazione del genere non può tenere. Secondo l’amministrazione ci saranno almeno 50 concessionari al costo di 7 milioni di euro, ma mi sembra molto complicato”.

Gennaro Parlati

“Il riordino stesso rappresenta una luce per il settore poiché è una grande opportunità. Per anni l’abbiamo aspettato, ma ora sembra finalmente essere una realtà”, ha invece dichiarato il presidente di Sistema Gioco Italia, Gennaro Parlati. “Il disallineamento dei riordini tra gioco fisico e online è un grande problema. Il più importante però è la sottovalutazione dei rischi del gioco online. La nostra capacità, acquisita nel corso degli anni, non è stata presa in considerazione dal legislatore e avrebbe potuto aiutare ad avere una norma più equilibrata. Il vero quesito è perché c’è stata tanta fretta sul riordino dell’online”.

“La prima cosa positiva da ricordare è che questo riordino rappresenta un’occasione. Ho visto un cambiamento di atteggiamento da parte di molti politici. La responsabilità è di tutti, ma ora dobbiamo batterci per essere presenti al tavolo istituzionale poiché abbiamo numerosi argomenti da offrire”.

Cardia, a destra, con Iaccarino (sinistra)

Il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, ha sottolineato: “Il riordino è un fatto storico. Questa riforma era attesa da molto tempo. “Il disallineamento dei riordini è però un problema importante. È vero che le verticali di gioco sono diverse secondo molti parametri e anche per le filiere che esprimono. La rete generalista, fatta di bar e tabacchi, è quella che raggiunge oltre 6mila comuni. Ormai sembra che il disturbo del gioco sembra che derivi solo dalle Awp fisiche, senza mai considerare l’online. Ciò comporta una perdita per l’erario e va contro il principio dell’invarianza di gettito”.

“Le associazioni qui presenti potrebbero fare un manifesto con le principali proposte che tutelino il settore del gioco pubblico – l’appello di Cardia – Sono d’accordo che una parte del ricavato vada agli enti locali, ma questo contributo non deve derivare solo dagli apparecchi. Anche il consumatore deve migliorare e capire che quando si rivolge al nostro comparto sta cercando una forma di intrattenimento, non un modo per cambiare vita. Utilissimo il riferimento al registro di autoesclusione ed è un punto centrale per la tutela del consumatore. Tutto questo deve avere una condizione alla base: la stabilità normativa. Distanziometro e limiti orari possono essere sostituiti da politiche attive a livello socio-sanitario”.

Armando Iaccarino, Centro Studi Astro

“Le luci nel riordino ci sono: innanzitutto c’è quella di dare una organizzazione al sistema del gioco in Italia. In più, c’è un tentativo di coinvolgere gli operatori nell’iter della decisione attraverso una consulta. È la prima volta che viene previsto un organismo all’interno del quale ci sono gli attori protagonisti del comparto. Sono timide aperture alla considerazione del gioco pubblico come una parte integrante dell’economia nazionale. Prevalgono le ombre nel riordino e quindi è un’occasione perduta poiché c’è stata troppa timidezza nell’affrontare la multicanalità, ovvero il futuro del settore. La regolazione da questo punto di vista è di fortissima retroguardia e prelude una serie di conflitti e contenziosi”, il pensiero di Armando Iaccarino del Centro Studi di Astro.

“La scomparsa delle date nella relazione tecnica del decreto online significa che le date previste sono saltate. Dunque, il regolatore ritiene che le condizioni per fare sì che la gara sia bandita prima del 31 dicembre 2024 si siano assottigliate di molto ed è quindi possibile che si arrivi ad una proroga tecnica”, ha proseguito.

Emmanuele Cangianelli

La particolare attenzione del Governo nei confronti di una nuova regolamentazione anticipata del gioco online si spiega certamente con l’esplosione di questo canale distributivo e per la presunzione, errata, che esso non sia correlato alla rete fisica. I dati mostrano una realtà diversa, con oltre il 35% delle giocate online, quindi più di 1 su 3, generate da conti attivi presso punti vendita sul territorio. Ancora più ampia è la dimensione delle ricariche in contanti sui conti gioco online. Si tratta di numeri importanti, che vanno considerati anche nell’ottica di prevenire le dipendenze patologiche”Così invece Emmanuele CangianelliPresidente di EGP-FIPE.

Rosanna Conte

Ad aprire i lavoti è stata l’europarlamentare Rosanna Conte: “Il comparto del gioco è veramente importante per il nostro territorio e sono qui per portare il mio supporto. Le piccole e medi imprese sono un punto imprescindibile per la raccolta del gioco e la tutela della legalità. È un momento di cambiamento a livello normativo, ma spero che ci sia la volontà di trovare una soluzione univoca su tutti i territori. Vanno assolutamente eliminate le disparità territoriali per garantire al meglio questo tipo di attività. Il settore merita l’attenzione dei politici perché è davvero importante per l’economia nazionale”.

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Eventi

Enada Primavera 2024: al via la 36esima edizione a Rimini

Scommesse, gioco online, awp e apparecchi senza vincita in denaro protagonisti alla fiera del gioco pubblico

Il gioco pubblico protagonista a Rimini. E’ stata infatti inaugurata questa mattina Enada Primavera 2024, la 36esima edizione della manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group (IEG) in collaborazione con SAPAR: un appuntamento di riferimento per l’intero comparto del gaming e dell’amusement.

A dare il benvenuto in fiera ai brand espositori e al pubblico di addetti ai lavori, l’amministratore delegato di IEG Corrado Peraboni, l’assessore al Comune di Rimini Francesca Mattei, il presidente di SAPAR Domenico Distante e Jason Frost, presidente di Euromat, intervenuti sul palco della Vision Arena per la cerimonia inaugurale.

Nel suo intervento, Corrado Peraboni ha ricordato che “IEG si impegna da anni per rendere questa fiera un appuntamento al passo con le evoluzioni del settore e farne un luogo centrale per l’aggiornamento degli operatori. Che tutto questo accada a Enada Primavera crediamo sia un grande risultato e un grande auspicio per il futuro di questa manifestazione”.

Francesca Mattei ha sottolineato come “la città di Rimini promuove un’offerta di intrattenimento senza vincite in denaro consapevole e sicura grazie ad azioni di sensibilizzazione condivise. Enada rappresenta dunque un vero e proprio fiore all’occhiello per l’intero territorio, perché contribuisce a costruire un futuro caratterizzato da forme di divertimento sempre più responsabili”.

L’opening di Enada 2024 alla Fiera di Rimini

Domenico Distante, dopo aver ricordato la figura dello storico ex presidente SAPAR Lorenzo Musicco, da poco scomparso, ha evidenziato: “La rappresentanza delle PMI è da sempre un tema centrale per la nostra attività. Da tanti anni cerchiamo di tutelare tutti e lo facciamo a testa alta, perché siamo i primi ad impegnarsi per la legalità nel mondo del gioco”.

Le conclusioni sono state affidate a Jason Frost: “Un appuntamento come Enada soddisfa a pieno le necessità di tutti gli operatori, perché al grande spazio dedicato allo sviluppo del business e alla presentazione delle novità, sa affiancare un dialogo continuo tra professionisti, aziende e istituzioni. Qui si promuove l’innovazione e la responsabilità, futuro del comparto e snodo di ogni piano di azione Euromat”.

Enada Primavera 2024 si prepara quindi anche quest’anno a svolgere un ruolo da protagonista, con panel e conferenze che animeranno la tre giorni di Rimini fino al 14 marzo.

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Simbolotto

Simbolotto: sulla ruota di Firenze spuntano i Funghi

Al primo posto dei simboli più introvabili sulla ruota toscana salgono i Topi, ‘nascosti’ da 38 concorsi

Di solito marzo non è il mese ideale per andare a funghi, a meno che ad avventurarsi non siano i giocatori del Simbolotto, che in questo caso possono essere più che soddisfatti della loro ricerca. Nell’estrazione di sabato 9 marzo, infatti, come sempre in concomitanza con quella del Lotto, sulla ruota di Firenze sono finalmente usciti i “Funghi”, associati al numero 43.

Una notizia che gli appassionati aspettavano da tempo, perché questo simbolo mancava sulla ruota toscana da ben 40 concorsi, il che aveva reso i “Funghi” praticamente introvabili. Ma le stagioni sono cambiate e allora nel bosco del Simbolotto sono sbucati a rendere felici i bravi e fortunati appassionati che hanno puntato su di loro.

I “Funghi”, con le loro 40 assenze, erano il simbolo che mancava da più tempo sulla ruota di Firenze. Adesso, il primo posto della classifica degli assenti è stato quindi preso dai “Topi”, nascosti da ben 38 concorsi. La ruota di Firenze continuerà ad essere protagonista per tutto il mese di marzo

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Scommesse altri sport

Tennis, Sinner cerca il tris a Indian Wells: solo Djokovic tra Jannik e il trofeo

L’azzurro tra i favoriti al titolo, anche Alcaraz in corsa

Non c’è due senza tre: dopo aver vinto entrambi i tornei a cui ha partecipato in questo 2024, vale a dire gli Australian Open a gennaio e Rotterdam a febbraio, Jannik Sinner vuole proseguire la sua stagione da sogno e l’occasione è il primo Masters 1000 della stagione ad Indian Wells, in California.

Sul cemento all’aperto americano, l’esordio dell’azzurro nel torneo è in programma venerdì 8 marzo contro l’australiano Kokkinakis. Forte della terza testa di serie del tabellone, Sinner è l’uomo da battere e anche i bookmaker lo hanno individuato come uno dei grandi favoriti.

Ad insidiarlo nella corsa al titolo appare esserci infatti solo Novak Djokovic, primo favorito anche dai pronostici degli operatori di scommesse: la vittoria del serbo ad Indian Wells è quotata 3,00 mentre il successo di Sinner è molto vicino e paga 3,50 volte la giocata. Un testa a testa a distanza che potrebbe concretizzarsi nella finalissima di domenica 17 marzo, ovviamente Alcaraz permettendo: lo spagnolo è il terzo incomodo e ci crede a quota 5,00, per lui un possibile incrocio in semifinale proprio con Sinner.

Sono ormai loro tre i padroni del tennis mondiale, Djokovic-Sinner-Alcaraz tanto che tutti gli altri giocatori in tabellone sono molto distanti sulla lavagna scommesse, a partire da Medvedev proposto a 9,00. Poi una voragine: Zverev a 25, De Minaur a 33, Rune, Humbert e Rublev a 40.

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Eventi

Nasce FAIR, la nuova Fondazione per il gioco responsabile

Per la prima volta in Italia un approccio basato sulle migliori esperienze mondiali di Gioco Responsabile 

Una nuova iniziativa volta ad affrontare con determinazione le sfide della tutela dei consumatori e del Gioco Responsabile in Italia: si tratta di FAIR, presentata oggi a Roma.  

Costituita su iniziativa di Sisal, FAIR è un’eredità tangibile dell’impegno dell’azienda sulle attività di studio e prevenzione del gioco problematico, proponendosi come punto di riferimento aperto a tutte le organizzazioni desiderose di contribuire alla ricerca, all’ascolto e all’innovazione nel campo del Gioco Responsabile, con l’obiettivo di coinvolgere e includere anche altri attori del settore per affrontare in maniera scientifica la sfida cruciale per il futuro dell’industria del gioco. 

Il Consiglio Direttivo della Fondazione FAIR è composto da esperti provenienti da diverse discipline, garantendo una prospettiva indipendente, autorevole, multidisciplinare e credibile.

A guidare il Consiglio Direttivo sarà Matteo Caroli, professore ordinario di gestione delle imprese internazionali alla LUISS Business School, affiancato da Silvia Castiglioni (Vice Presidente), Ricercatrice presso la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Emanuela Girardi, esperta di Intelligenza Artificiale e fondatrice di Pop AI, Stefania Siani, creativa, CEO di Serviceplan Italia e Presidente dell’Associazione Italiana Art Director, e Auro Palomba, esperto di comunicazione e Presidente di Community.

Il comitato scientifico sarà diretto da Stefano Mainetti, Co-direttore scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano e sarà composto anche da Edoardo Lozza, Professore Ordinario presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Maurizio Benzi, Head of Digital Strategy Consulting di Casaleggio Associati. Il coordinamento delle attività della Fondazione Sarà assicurato da Stefano De Vita, Direttore Generale. 

Matteo Caroli, presidente Fondazione FAIR

FAIR si impegna a fronteggiare le complessità del Gioco Responsabile con indipendenza, rigore scientifico e trasparenza” ha dichiarato Matteo Caroli, Presidente della Fondazione. “Approfondiremo tematiche cruciali come i comportamenti, la comunicazione, la relazione con i giocatori e l’uso e l’impatto della tecnologia per contribuire concretamente alla promozione di un modello di Gioco Responsabile basato su evidenze e conoscenze approfondite. Ci impegneremo anche per favorire il rafforzamento delle normative, delle azioni istituzionali e dei comportamenti delle imprese per una concreta diffusione del gioco responsabile”.

Nei prossimi mesi la Fondazione sarà impegnata a promuovere un modello di ricerca indipendente per fornire dati e stimoli alle istituzioni e a tutti gli attori del settore, sensibilizzare gli stakeholder attraverso la promozione di linee guida comuni, sostenendo l’adozione attiva di un modello condiviso di Gioco Responsabile capace di portare in Italia sia proposte innovative che standard e misure già sperimentate con successo all’estero.

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Normativa

Riordino giochi, non solo online ma anche rete fisica: il monito dell’Eurispes

I rischi per utenti, imprese ed Erario. Dal costo della concessione online ai PVR, dall’importanza della rete fisica agli esercizi generalisti

Momento di grande importanza per il settore del gioco pubblico in Italia: è infatti in corso l’iter che porterà all’approvazione del decreto legislativo con il quale il Governo intende avviare il riordino dei giochi pubblici, atteso da tempo dagli operatori. Non mancano però le problematiche e gli scontenti: l’intervento del Governo si è infatti concentrato in particolare sui soli giochi “a distanza”, lasciando per ora da parte il gioco fisico

Questo doppio binario di intervento rischia di creare squilibri a vantaggio dei sistemi illegali. I numeri indicano infatti una crescita esponenziale dell’online e ciò rende sicuramente necessario porvi attenzione: nel 2022, la raccolta “fisica” è stata di 63 miliardi, quella online ha raggiunto invece i 73 miliardi (+373% rispetto al 2012), con una previsione di arrivare a circa 83,5 miliardi del 2023.

Lo Schema di Decreto stabilisce dunque i nuovi costi delle concessioni dell’online: una tantum di 7 milioni di euro per ogni concessione della durata di 9 anni, mentre per quelle precedenti si versavano circa 250.000 euro. Il rischio di questa misura è quello di tradursi in un indebolimento della protezione degli utenti, attraverso una contrazione significativa del perimetro del mercato legale, attualmente occupato da 93 soggetti concessionari, e, in parallelo, di rivitalizzare l’offerta illegale degli operatori online senza concessione (i cosiddetti .com).

Circa l’80% della raccolta del gioco online fa capo a 20 concessionari, il Governo ipotizza che almeno 30 delle medie imprese già operanti (su 93 complessive) potrebbero trovare remunerativa la partecipazione alla gara, pur sopportando un onere concessorio cresciuto di ben 28 volte.

A margine dei dati, si evidenzia d’altronde il forte rischio che la nuova gara europea, che dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno, possa avvantaggiare ulteriormente imprese straniere e multinazionali a scapito delle piccole e medie imprese che fino ad oggi si sono impegnate nella filiera del gioco online (dai PVR alle società di servizi, alle stesse concessionarie di medie dimensioni cui fa riferimento il Governo). Sotto il profilo erariale, la nuova gara per la raccolta online dovrebbe produrre entrate pari a circa 350 milioni di euro. Va però ricordato che gli introiti dello Stato dal comparto provengono in massima parte dai prelievi sul gioco fisico.

Relativamente al 2022, esso ha assicurato alle casse dello Stato 9,2 miliardi, contro 1 miliardo apportato dall’area del gioco online: una ulteriore migrazione dal fisico all’online, indotta anche dal vantaggio competitivo registrato dal mercato online che può contare su di una corsia preferenziale della strada del riordino, potrebbe quindi comportare impatti negativi per l’Erario in termini di minori entrate. 

Il provvedimento, d’altra parte, “sfiora” l’ambito della rete fisica su uno specifico aspetto: la normazione dei PVR, ovvero i Punti Vendita e Ricarica, autorizzati dai concessionari online per l’apertura e la ricarica dei conti di gioco e che rappresentano la proiezione territoriale dell’offerta online e il principale strumento di promozione commerciale nel quadro dei vigenti divieti di pubblicità (“decreto Dignità”).

Il Governo stima che i PVR attivi sul territorio siano attualmente 50.000. In proposito, si deve riconoscere che averli “circoscritti” a quei soggetti già inseriti nella filiera regolamentata del gioco, se va nella direzione di disboscare il territorio dalla presenza di realtà presso le quali si sono evidenziati numerosi casi di irregolarità o illegalità, per altro verso, esclude una platea di esercizi aperti al pubblico che da anni svolge questa attività con un impatto quindi sulle piccole imprese che ne traevano un introito e che si troveranno in balìa dell’offerta dei bookmaker stranieri (.com) per essere assorbiti nelle reti illegali.  

Nella prima riunione della Conferenza Unificata per le valutazioni sullo schema di decreto legislativo tenutasi il 25 gennaio scorso, le Regioni, le Province Autonome e le Autonomie Locali hanno sottolineato l’esigenza che il Governo sottoponga alla Conferenza il testo dei provvedimenti sul riordino della rete fisica prima della loro emanazione, sulla scorta dell’esperienza dell’Intesa siglata nel 2017, ponendo l’accento sulla necessità di un loro coinvolgimento nella definizione delle linee generali delle misure da porre in essere per contrastare il Disturbo da Gioco d’Azzardo.

Di particolare interesse è la proposta avanzata dalle Regioni di una propria compartecipazione, nella misura del 5%, a partire del 2027, al gettito dell’imposta sugli apparecchi di gioco, finalizzata ad interventi per rafforzare la prevenzione e la cura delle dipendenze da gioco e altre fragilità sociali.

Un’altra considerazione svolta dalle Regioni e che conferma l’interconnessione tra l’area dell’online e quella del fisico e quindi l’importanza di un approccio unitario, è quella relativa ai PVR. È stata sottolineata l’importanza per le Regioni di poter accedere alle informazioni relative alle sedi di tali punti in quanto, essendo qualificati “luoghi della rete fisica di gioco”, la conoscenza della loro ubicazione rappresenta un’informazione necessaria per definire i criteri di distribuzione e concentrazione territoriale delle reti fisiche del gioco e per le misure per contrastare le dipendenze.  

In considerazione di quanto detto, è importante che il Governo dia seguito a quanto previsto al comma 2 dell’art. 1 del disegno di legge sull’online: «Le disposizioni relative ai giochi pubblici ammessi in Italia raccolti attraverso rete fisica sono contenute in un successivo decreto legislativo emanato dopo la definizione di una apposita intesa programmatica al riguardo tra Stato, Regioni e Enti locali».

Per quanto riguarda l’offerta di gioco “fisico”, i temi da affrontare e risolvere sono molteplici: da quello del rinnovo delle concessioni, per superare la logica provvisoria delle proroghe, alla creazione di un quadro definitivo e stabile dei prelievi erariali, oggetto da anni di continui aumenti assunti in logica di cassa; dalla instaurazione di un corretto rapporto tra Stato e Regioni nella determinazione della dislocazione dell’offerta territoriale, alla condivisione di azioni concrete, efficaci e realmente applicabili, nel contrasto al Disturbo da Gioco d’Azzardo.

Non affrontare questi aspetti problematici significherebbe assistere ad un deperimento del “canale fisico” con effetti negativi su diversi piani come recentemente illustrato nell’ambito del Tavolo di confronto promosso dall’Eurispes che ha acceso un faro sulle specificità della rete fisica dell’offerta di gioco pubblico e le funzioni positive da essa svolte. 

In primo luogo va evidenziata la rilevanza occupazionale dell’offerta di gioco pubblico su rete fisica: tra i 140.000 e i 150.000 addetti tra dipendenti e FTE (full time equivalenti). Questi numeri attestano la dimensione labour intensive di una filiera che, peraltro, incarna lo 0,5% del Pil nazionale (circa 10 miliardi di euro, con 9,2 miliardi di euro per l’Erario). Inoltre, se è vero che le Concessioni sono in capo ad aziende medie e grandi, nella filiera operano però anche le piccole-medie aziende dei gestori, che rappresentano l’anello di collegamento con gli esercenti, e che a loro volta utilizzano prestazioni in outsourcing da soggetti esterni. 

Infine, gli esercenti operano in circa 85.000 punti vendita, tra specializzati e generalisti. Questi ultimi (circa 50.000), rappresentano ancora una rete capillare. Gli attuali “numeri” della rete fisica hanno già risentito di una riduzione tra il 2017 e il 2022. Se nel riordino dell’offerta su rete fisica si operasse nel senso di una limitazione ulteriore dei punti vendita, il rischio di un impatto negativo sull’occupazione diverrebbe una certezza. Una marginalizzazione della rete fisica dell’offerta legale, inoltre, comprometterebbe il decisivo ruolo di presidio della legalità che essa rappresenta. 

Un altro aspetto problematico che il riordino dovrebbe affrontare, è quello del cosiddetto “federalismo del gioco”. L’Eurispes negli ultimi anni ha più volte segnalato che le politiche assunte a livello regionale per contrastare i rischi del gioco problematico e/o patologico, hanno prodotto misure a macchia di leopardo che, comunque, sono state accomunate dall’assunzione di strumenti come il cosiddetto “distanziometro” e la compressione degli orari. Questi strumenti per un verso sono risultati inapplicabili, e quindi oggetto di continue moratorie, per altro verso, dove anche solo parzialmente applicati, comportano la pratica scomparsa di parte consistente dell’offerta di gioco legale. 

Da ciò discendono seri problemi per la tenuta complessiva dell’offerta di gioco pubblico. In primo luogo, la marginalizzazione dell’offerta fisica impatta negativamente sui livelli occupazionali, che si concentrano proprio sugli esercizi specializzati e su quelli generalisti.

Inoltre, va considerato che l’Erario incassa dall’offerta di determinati prodotti, AWP e VLT, parte consistente del PREU: dei circa 10,5 miliardi del 2023, più di 5,5 miliardi derivano proprio dalle giocate attraverso apparecchi. Dal 2017 al 2023 questa cifra, tra l’altro, è già scesa del 10%: 5,5 contro 6,1 miliardi. Se questo trend si approfondisse, l’Erario ne risulterebbe fortemente danneggiato, anche perché proprio sugli apparecchi si realizza un prelievo maggiore, mentre, a parità di volumi di gioco, l’online è soggetto ad un prelievo decisamente inferiore.

In conclusione, l’auspicio è che tutti i soggetti deputati e interessati alla regolamentazione dell’offerta di gioco pubblico prendano atto di quanto contenuto nello Schema di Decreto con l’obiettivo di migliorarlo e, soprattutto, di giungere quanto prima ad un reale e complessivo riordino che affronti in maniera organica le problematiche della rete fisica.

In questo ineludibile processo è essenziale ascoltare quanto prima la voce delle Autonomie Locali, ma anche quella degli operatori, consapevoli che il tempo non è un elemento “neutro”. Ulteriori ritardi vedrebbero infatti approfondirsi i trend che il mercato, così come oggi è normato, sta oramai chiaramente manifestando, e che prefigurano una progressiva marginalizzazione della rete fisica.

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Simbolotto

Simbolotto subito protagonista a marzo: il “Disco” torna dopo 28 estrazioni sulla ruota di Firenze

Non sono usciti i “Funghi”, che fanno così salire a 36 le assenze 

E’ iniziata, con l’estrazione di venerdì 1 marzo del Lotto, la stagione del Simbolotto associata alla ruota di Firenze. Per tutto il mese di marzo, infatti, il concorso a premi andrà di pari passo con la ruota del capoluogo toscano.

Un inizio che presenta subito un colpo di scena. Tra i primi simboli usciti questo mese, infatti, da segnalare il “Disco”, associato al numero 32 che mancava da ben 28 concorsi; poi estratti anche il “Maiale” collegato al numero 4, i “Fagioli” associati al numero 10, il “Baule” con il numero 14 e infine il “Naso” al numero 16. 

Non sono quindi usciti i “Funghi”, che fanno così salire a 36 le assenze dalle estrazioni, con i “Topi” che inseguono a 33 assenze. La prossima estrazione del Lotto avverrà lunedì 4 marzo e gli appassionati del Simbolotto potranno quindi tentare nuovamente la fortuna, andando a caccia dei simboli più introvabili. 

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Altri giochi Eventi

FEEXPO 2024, l’appello dell’amusement: regole chiare e un quadro normativo indipendente

Il filo conduttore della manifestazione è la volontà del settore di ‘staccarsi’ dal mondo delle slot

Rilanciare il settore dell’amusement attraverso una netta separazione dagli apparecchi con vincita in denaro. Abbracciare le nuove tecnologie e le nuove tendenze dell’intrattenimento. Dialogare con politica ed enti regolatori per tutelare un comparto di grande importanza sociale ed economica. Questo è quanto emerso da FEEXPO 2024, la seconda edizione della fiera sull’amusement, che anche quest’anno si è tenuta a Bergamo

Tre giorni di eventi, panel, manifestazioni e conferenze dal 27 al 29 febbraio, nella più grande fiera italiana dedicata esclusivamente alle famiglie, agli operatori del settore e agli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro. Ben 63 espositori provenienti da 14 regioni italiane diverse e da 4 Stati esteri hanno messo in mostra, sui 6.500 mq della Fiera di Bergamo, il meglio dell’Amusement: dai giochi tradizionali a quelli virtuali, passando per i parchi divertimento, i videogiochi, gli Esports e la realtà aumentata.

Associazioni e autorità al taglio del nastro di FEEXPO 2024

Promossa da Consorzio FEE e Promoberg, Family Entertainment Expo 2024 mira ad essere un punto di riferimento in Italia per un settore che coinvolge 60mila addetti e centinaia di imprese, che lavorano nell’ambito della produzione, distribuzione e gestione. Realtà e professionisti che arrivano a 500mila se si tiene conto anche del front office e dei settori amministrativi. 

A tutto questo, si aggiungono gli ingressi di oltre 3.000 operatori nel corso della manifestazione. Un tale successo che ha spinto gli organizzatori ad annunciare già le date anche per la terza edizione, che si terrà sempre alla Fiera di Bergamo da martedì 25 a giovedì 27 febbraio 2025 e sarà aperta al pubblico.   

Tiziano Tredese, presidente FEE

L’appuntamento è stato molto importante per fare il punto della situazione sul presente e il futuro dell’amusement in Italia, tra necessità giuridiche e normative. A tal proposito Tiziano Tredese, Presidente del Consorzio FEE, ha sottolineato: “La fiera è andata molto bene, siamo molto soddisfatti, sia per quello che abbiamo visto da parte degli espositori, sia per quanto riguarda gli eventi e le conferenze. Storicamente, questa fiera verrà ricordata per la visita di ADM. Se otterremo dei risultati, sarà anche grazie a questa visita. Da Bergamo vogliamo far capire che il decreto del maggio 2021 va assolutamente riscritto pensando al mondo che ci circonda. Il nostro è un divertimento sicuro e per famiglie”. 

Alessandro Lama, presidente Federamusement

“La fiera è stata strepitosa. L’anno scorso era certamente una scommessa e l’abbiamo vinta, quest’anno abbiamo fatto ancora meglio con oltre 60 espositori e stiamo già pensando di espanderci nel 2025, con un altro padiglione da 6.000 metri quadrati. Abbiamo tracciato un percorso che ci deve vedere vincenti, siamo l’unica fiera italiana dedicata all’amusement e puntiamo ad affermarci anche a livello europeo. Questa è la fiera dell’amusement, per le famiglie e i bambini”, ha invece detto Alessandro Lama, Presidente Federamusement Confesercenti.

Apparecchi senza vincita in denaro e comma 6 da tenere ben distinti, quindi. Questo è stato il filo conduttore che ha collegato gli interventi degli esperti, intervenuti nel corso dei vari panel e conferenze della fiera. L’avvocato Cino Benelli, ad esempio, ha sottolineato: “Il nostro legislatore considera gli apparecchi senza vincita in denaro come l’anticamera del gioco d’azzardo. Quindi, per gli apparecchi comma 6 e comma 7, al di là della concessione (prevista solo per il comma 6), si applica la stessa normativa, con le stesse sanzioni. Comma 6 e comma 7 sono quindi assolutamente equiparati e questo non va bene”.

L’avvocato Benelli (sinistra) e il magistrato Ceglie (destra)

Della stessa idea il dottor Donato Ceglie, magistrato di grande esperienza: “A leggere le norme e i decreti attuativi della materia del gioco, mi è venuto il mal di testa. C’è una confusione totale, è necessario un quadro normativo di riferimento che marchi una netta differenza tra comma 6 e comma 7. L’equiparazione tra comma 6 e comma 7 deve essere dichiarata illegittima, ma non è facile perché ci sono di mezzo lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali. Mai come in questo momento storico, ben venga un gioco che si traduca in un intrattenimento sano, allegro e formativo”.

“La normativa sull’amusement è frastagliata e complicata. Si deve andare verso una disciplina univoca, che abbracci anche Esports e Sale LAN. La prospettiva è quella del riordino, come per il gioco con vincita in denaro”, il monito dell’avvocato Travia (Studio Lorenzoni). A proposito di Esports e Sale-LAN, di particolare interesse il convegno “Esports e Amusement: tra regolamentazione e opportunità di business”, che ha visto il confronto tra imprenditori ed esponenti di un settore che ha bisogno, al pari dell’amusement, di un quadro normativo chiaro e preciso al più presto.

Esports e amusement a confronto a Bergamo

Sergio Milesi, presente a Bergamo nella doppia veste di CEO di LOG e rappresentante Astro, ha commentato: “Sugli Esports è necessario quanto prima un inquadramento normativo. Per quanto riguarda l’amusement, è arrivato il momento di una confederazione di tutte le associazioni, per parlare con una unica voce verso il governo. Il mondo dell’intrattenimento deve subire una deregolamentazione, non può essere associato al settore delle vincite in denaro, non c’è niente di pericoloso nelle nostre attrezzature, il nostro è un mondo di puro intrattenimento. E’ assurdo che sia associato al gioco d’azzardo”.

“Un imprenditore non dovrebbe essere considerato fuorilegge, se non c’è una legge. Purtroppo il sistema italiano non riesce a stare al passo coi tempi – il pensiero di Luigi Caputo, CEO e founder dell’Osservatorio Italiano Esports – Abbiamo presentato il White Paper alla Camera dei Deputati, la parte parlamentare e di normativa è essenziale. E’ importante cominciare a creare un ponte tra amusement e gaming, dobbiamo far conoscere questo settore, perché la conoscenza è fondamentale in tutte le sedi, istituzionali e politiche”.

A fargli eco è Alessio Cicolari, CEO di AK Informatica: “Il problema è che adesso la palla è in mano al legislatore, ADM ha fatto tutto ciò che poteva, ma ora è la politica a dover agire e questo è il problema. E’ il momento che la politica capisca che gli Esports danno lavoro, creano indotto, anziché avere paura di questo settore. Il problema non è l’apparecchio in sé, ma come viene utilizzato”.

Roberto Marai, presidente FaroPlay

Infine, il punto di vista degli operatori dalle parole di Roberto Marai, presidente FaroPlay: “Bisogna dare una mano a questo settore, che soffre a causa dell’accostamento con gli apparecchi comma 6. Tutti noi imprenditori italiani dovremmo essere trattati alla stessa stregua, tutti abbiamo bisogno di avere certezze, di poter lavorare e di poter investire senza ricevere brutte sorprese. Non possiamo essere equiparati agli apparecchi che pagano denaro, con le stesse regole stringenti”.

Tante voci ma un unico coro: il mondo dell’amusement deve cambiare ed evolversi e per farlo ha bisogno di staccarsi dalla normativa sugli apparecchi comma 6 con vincita in denaro. Associazioni e aziende aspettano tutele e regole chiare: la palla passa al governo, alla politica e ad ADM. 

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Simbolotto

Simbolotto: assenti e frequenti della ruota di Firenze

Il simbolo dei “Funghi” manca da ben 35 concorsi. “Cacio”, “Risata” e “Festa” tra i più estratti

A marzo, il Simbolotto è pronto a sbarcare sulla ruota di Firenze con tanti appassionati che tenteranno la fortuna nel concorso a premi associato alle estrazioni del Lotto. Tra i simboli che da più tempo mancano sulla ruota del capoluogo toscano, si piazzano al primo posto i “Funghi” (numero 43) che non vengono estratti da ben 35 concorsi.

Al secondo posto, con un’assenza di 32 estrazioni, troviamo invece i “Topi”, associati al numero 11. Chiudono il podio i simboli “Quadro” e “Disco”, associati rispettivamente ai numeri 40 e 32 ed entrambi non estratti da 28 concorsi. Le immagini del tris composto da “Braghe”, “Anguria” e “Culla” mancano invece tutte e tre da 25 estrazioni. I numeri di riferimento sono rispettivamente 8, 31 e 9.

Tutt’altra storia invece per i simboli più frequenti della ruota di Firenze. Dieci volte ciascuno sono usciti “Cacio” (numero 30), “Risata” (19) e “Festa” (20) mentre nove volte è toccato a “Testa” e “Baule” associati ai numeri 34 e 14. 

I giocatori, a partire da questo venerdì 1 marzo, potranno sbizzarrirsi a cercare i simboli vincenti. L’estrazione della combinazione dei 5 simboli vincenti  avviene quattro volte a settimana in concomitanza con l’estrazione del gioco del Lotto

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Normativa

Riforma gioco online, Castaldo (CEO Microgame): ‘Pronte soluzioni per operatori e reti’

‘L’aumento esponenziale dei costi della Concessione richiede il raggiungimento di livelli dimensionali importanti’

Il riordino del gioco pubblico è ormai alle porte e l’attenzione per il nuovo assetto è pressante. Gli Operatori dell’online, del retail e con esso l’intero comparto dei PVR si interrogano sul futuro ma c’è qualcuno che su quello stesso futuro sembra avere le idee già molto chiare. È il caso di Microgame, da sempre in prima linea nella fornitura di servizi e soluzioni omnicanale per il gaming. Il suo CEO Marco Castaldo da Londra, durante ICE, aveva lasciato intravedere una strada già tracciata comprensiva di soluzioni pronte per sostenere il business dei tanti che operano e vogliono continuare ad operare nel mercato regolamentato italiano. Il ceo di Microgame è tornato quindi sull’importante questione in una esclusiva intervista rilasciata ad Agimeg.

“L’assetto che si va concretizzando velocemente – spiega Castaldo – presenta dei cambiamenti da noi già attesi, per certi versi inevitabili.  Da anni lavoriamo a soluzioni in previsione di restrizioni alla operatività dei PVR e di eliminazione della Skin. Con le nostre soluzioni vogliamo ribadire che siamo il partner perfetto per lo scenario del mercato del prossimo futuro”.

Soluzioni che saranno in grado di preservare il business di chi ha investito in questo settore e vuole continuare ad operarci?

“Sì, assolutamente. Ovviamente a condizione di un rispetto totale delle nuove regole. La nostra missione è garantire la continuità, in questo passaggio epocale, a quegli operatori che con coraggio hanno scelto di operare nel mercato regolamentato italiano fungendo anche da argine per il mercato illegale. L’aumento esponenziale dei costi della Concessione richiede il raggiungimento di livelli dimensionali importanti e Microgame si propone come partner per individuare e realizzare soluzioni in questo senso. Non solo, la flessibilità della nostra nuova piattaforma permetterà un altissimo livello di personalizzazione dell’offerta di gioco, rispondendo alle esigenze commerciali di business composti da filiere e segmenti di mercato diversi, anche sotto l’ombrello di un unico brand come previsto dalla nuova regolamentazione. Siamo quindi pronti a sostenere chi vorrà consorziarsi per affrontare le nuove sfide della regolamentazione e forniremo loro soluzioni tecnologiche in grado di garantire da un lato un’unione di intenti tale da superare lo scoglio dei nuovi costi di concessione e dall’altro un’indipendenza operativa tale da preservare l’identità di ciascun business”.

Anche la questione PVR è un tema molto sentito da diversi operatori

“Il Punto Vendita Ricarica cambierà attività e modo di lavorare. Prima di tutto per i pagamenti tracciati abbiamo diverse soluzioni che sono a disposizione dei concessionari. So che questo tema è molto sentito, ma ritengo che l’aspetto dei pagamenti diventerà secondario. Il PVR di successo sarà un affiliato terrestre e il servizio di valore sarà il suo contributo alla valorizzazione e alla fidelizzazione del giocatore. Questa è l’omnicanalità di cui si parla da tempo e che ora vedremo realizzarsi appieno. È su questo tema che noi investiamo da anni, e abbiamo pronti gli strumenti che permetteranno al PVR, alle reti commerciali, e al Concessionario di riposizionare il loro business nel nuovo mondo, e non essere spazzati via o costretti a rivolgersi al mondo illegale del .com. A ENADA porteremo alcuni highlights della nuova piattaforma e si potrà entrare nel concreto della nostra nuova offerta”.