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Gioco pubblico, il Modello Campania da esportare a livello nazionale

Baretta (ass. Bilancio Napoli): “Servono regole condivise a livello nazionale”

Il gioco fisico chiamato a un punto di svolta. La riforma del settore dei giochi online sta finalmente vedendo la luce ma anche il segmento del gioco fisico reclama un riordino. E’ quanto emerso dal convegno organizzato da AGSI – Associazione Gestori Scommesse Italia, dal titolo “Costruiamo insieme le regole del gioco legale fisico – Modello Campania”, tenutosi giovedì 30 maggio a Napoli.

Intervenuto l’assessore al bilancio del Comune di Napoli, Pierpaolo Baretta, da sempre vicino alle problematiche del settore del gioco: “Per arrivare a un accordo sulla normativa del gioco, bisogna trovare omogeneità a livello nazionale. Va bene l’articolazione territoriale, ma ci vogliono delle regole del gioco condivise a livello nazionale. Mi permetto un consiglio al settore, vale a dire che ci sia una unità nella rappresentanza degli operatori. Bisogna poi riprendere la Conferenza Unificata, perché sia gli enti locali sia il governo vadano in una unica direzione. E’ giusto che gli enti locali compartecipino al gettito derivante dal gioco pubblico. I punti chiave sono questi: consentire agli operatori di lavorare, tutelando allo stesso tempo coloro che soffrono delle conseguenze del gioco”.

A fare gli onori di casa è stato poi il presidente dell’AGSI, Pasquale Chiacchio: “La politica campana si è fidata di noi e coniugando le varie esigenze, da quelle sanitarie a quelle degli imprenditori, è nato il ‘Modello Campania’, che ha tenuto nella giusta considerazione la dignità di chi fa il nostro lavoro, perchè siamo partner dello Stato. E’ un settore che merita una reputazione giusta e reale, ricordando anche l’importanza che ha per la collettività attraverso i 12 miliardi di euro che finiscono nelle casse dell’Erario ed è importante, come ha riportato pochi giorni fa il presidente De Luca, il ruolo del gestore, figura che merita di essere tutelata. Alla politica chiedo che tutti i negozi di gioco abbiano le stesse regole, ci sia l’azzeramento dei luoghi sensibili e dei limiti orari, anche perchè gli stessi, vista la possibilità di giocare online, non hanno senso”.

La Relatrice della Legge Regionale ed ex consigliere della regione Campania, Antonella Ciaramella, ha sottolineato: “Parliamo di gioco legale che insieme allo Stato permette il contrasto delle offerte illegali e delle infiltrazioni delle mafie che fanno affari sul gioco illegale. Parliamo di imprese con lavoratori che hanno l’interesse, legittimo, di esistere perché il gioco legale è consentito. Al centro della nostra legge abbiamo messo il benessere dei cittadini e delle imprese. Dobbiamo essere uniti e la politica deve essere interprete della sostenibilità di qualsiasi attività: tutelare famiglie, cittadini e imprese”.

A seguire l’intervento di Peppe Bruscolotti, storico capitano del Napoli dei tempi di Maradona e vice-presidente AGSI: “Come associazione dobbiamo molto al presidente Chiacchio e siamo molto orgogliosi delle importanti personalità che hanno deciso di partecipare al convegno. Una certificazione della bontà del nostro lavoro e della serietà con la quale operiamo. Noi siamo per la legalità”.

 “La Legge Regionale mette paletti importanti per la tutela sia della salute pubblica sia delle aziende di gioco. Nata proprio grazie all’apporto di AGSI, prevede un Numero Verde, l’assistenza permanente, le relazioni con i Comuni e formazione dei gestori. La restituzione al territorio, e non solo allo Stato, dei proventi derivanti da questo settore è importante perché permette al territorio stesso di far fronte a tante situazioni”, ha dichiarato Massimo Cilenti, presidente Commissione Politiche Sociali del comune di Napoli.

Tra gli interventi anche quello dell’avvocato Geronimo Cardia, presidente di Acadi: “Questa è un’industria seria, deve essere consapevole che mette a disposizione un prodotto delicato, quindi bisogna mettere al primo posto la sostenibilità del prodotto che offriamo. Distanziometro e fasce orarie sono provvedimenti che non hanno portato a nulla, non hanno funzionato. Servono politiche attive come quelle della regione Campania, facendo sistema sul territorio per contrastate il disturbo da gioco d’azzardo, anche tramite la formazione degli operatori”.

“La Regione Campania ha avuto il merito di ascoltare e collaborare con AGSI e arrivare ad una legge sul gioco che probabilmente è la migliore in Italia. Avere regole uguali per tutti significa avere un mercato più competitivo e più sicurezza per gli utenti”, le parole invece di Giuseppe Cirillo, vice sindaco della città metropolitana di Napoli.

Successivamente è intervenuto anche Aniello Baselice, presidente dell’Osservatorio Regionale sul DGA (Disturbo da Gioco d’Azzardo). “Il DGA è un disturbo ormai riconosciuto. Se ci deve essere un gioco deve permettere di ‘vincere’ a tutti, nel senso che devono essere tutelati tutti gli interessi. Tra le nostre proposte c’è quella di maggiore prevenzione, costruendo percorsi di identificazione dei processi problematici. Importante anche la tutela dei minori, magari facendo prevenzione con la formazione dei gestori”.

“Confermo il nostro impegno per un percorso equilibrato di tutela sia della sanità pubblica sia delle realtà imprenditoriali e cercherò di offrire il mio apporto nella conferenza unificata come rappresentante della Campania”. Questo le parole di Ettore Cinque, assessore al Bilancio della Regione Campania.

“Il riordino serve molto. E’ essenziale avere regole certe su tutto il territorio ma soprattutto regole che intervengano sui problemi in maniera giusta ed equilibrata. Il gioco è vero che per qualcuno può diventare un problema, ma bisogna affrontare la questione con delle scelte giuste e non con interventi tipo il distanziometro che si è rivelato inefficace in tutte le sue declinazioni. Chi offre gioco legale rappresenta la prima linea di contrasto all’illegalità e di tutela dei minori. Ed è importante che oltre al riordino del gioco ci sia un riordino culturale per far capire a tutti l’importanza che rivestono i gestori e le aziende che offrono gioco”, ha infine dichiarato Gianmaria Chiodo, presidente del CNI.

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MotoGp, Bagnaia cerca il tris al Mugello

Dopo il successo al Montmelò, il pilota della Ducati punta la testa della classifica

Non c’è due senza tre e allora Pecco Bagnaia, questa domenica 2 giugno alle ore 14, andrà in cerca al Mugello del tris in carriera sulla pista tricolore. Gara di casa nel giorno della Festa della Repubblica, il massimo per un italiano e allora la vittoria è quasi obbligatoria per il centauro della Ducati.

Anche i bookmaker danno grande fiducia a Pecco, reduce dal successo a Montmelò e che per la gara parte avanti a tutti con una quota vincente che oscilla tra 2,00 e 2,25. Nella griglia dei pronostici, Bagnaia è seguito da Jorge Martin e Marc Marquez tra 3,25 e 4,00, con Pedro Acosta a 7,50 o 12,00 e l’altro azzurro Enea Bastianini a 15,00.

Nelle qualifiche, invece, perfetta parità con Martin e Bagnaia entrambi a 2,75, seguiti a distanza da Marquez a 4,50 e da Acosta a 10. Nella Sprint, invece, Martin è favorito a 2,50 mentre Pecco insegue a 4,00, con il terzo gradino del podio virtuale occupato da Marquez a quota 5,00. 

Per quanto riguarda la vittoria del Motomondiale, invece, dopo sei gare è Martin a comandare la classifica con 155 punti, 39 di vantaggio proprio su Bagnaia. Le quote vedono allora lo spagnolo in testa a 1,80 o 2,00, seguito da Bagnaia che pagherebbe tra 3,00 e 3,25 volte la posta e Marquez a 3,25 o 3,75. La lotta però è più viva che mai, già a partire dal Mugello. 

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Simbolotto: la Pigna si nasconde, ultima settimana per la ruota di Milano

Si fanno vedere spesso invece l’Italia e la Rana

Il Simbolotto si appresta a vivere la sua ultima settimana sulla ruota di Milano prima di passare la mano alla Ruota di Napoli, valida per tutto il mese di giugno, e la caccia è ancora apertissima per il simbolo che più di tutti stuzzica l’attenzione degli appassionati del concorso associato al Lotto: la Pigna, che manca da ormai ben 46 estrazioni.

Nell’ultima settimana la Pigna è infatti rimasta ancora nascosta, al pari delle Nacchere che seguono al secondo posto tra i simboli meno frequenti con 26 estrazioni di latitanza. Chiude il podio l’Ombrello, che manca da 22 concorsi.

Si è vista spesso recentemente invece l’Italia, uscita due volte di fila nei concorsi del 24 e 25 maggio, al pari della Rana che ha firmato una doppietta il 21 e 23 maggio. Ancora tre estrazioni per il mese di maggio (martedì 28, giovedì 30 e venerdì 31), poi da sabato 1 giugno occhi puntati sulla ruota partenopea.

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Simbolotto

Simbolotto, Caffè dolce sulla Ruota di Milano

Continua a nascondersi la Pigna, che non si vede da ben 42 concorsi

Un caffè a Milano. Il semplice gesto quotidiano era diventato una rarità nel capoluogo meneghino, almeno per gli appassionati del Simbolotto che per tutto il mese di maggio vedranno protagonista proprio la Ruota di Milano associata alle estrazioni del Lotto. 

Finalmente, il simbolo del Caffè è uscito dopo ben 36 estrazioni di assenza: è accaduto il 16 maggio e l’amata bevanda è tornata a disposizione dei giocatori del Simbolotto. Per un caffè che arriva, però, resta una Pigna che continua a nascondersi con un’assenza arrivata ora a ben 42 concorsi senza palesarsi. Una latitanza prolungata che ingolosisce i cercatori di simboli della Ruota di Milano.

C’è ancora tempo fino al 31 maggio, poi sarà la volta della Ruota di Napoli per tutto il mese di giugno. Nel frattempo le Forbici, che avevano aperto il mese con il titolo di simbolo più ricercato, sono state estratte per la seconda volta in pochi giorni (il 17 maggio).

Frequente anche il Diamante, associato al numero 29 ed estratto sia il 16 che il 18 maggio. Da segnalare poi anche l’uscita dell’Elmo, che prima di farsi vedere il 17 maggio occupava il terzo gradino del podio degli assenti con 22 concorsi. La caccia prosegue e oltre alla Pigna adesso stuzzicano anche le Nacchere, che mancano da 22 estrazioni. 

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Formula 1, Verstappen cerca il riscatto a Imola

Alle 15 le Ferrari cercano l’impresa davanti al pubblico di casa

Il Mondiale di Formula 1 fa tappa in Italia, a Imola, dove oggi alle ore 15 l’aria di casa spera di fare bene alle Ferrari in questa stagione 2024 ancora sottotono.

E’ infatti, ancora una volta, Max Verstappen il grande dominatore del circus motoristico mondiale. Anche in Emilia-Romagna sarà lui l’uomo da battere nonostante il piccolo passo falso di Miami, quando è arrivato “solo” secondo.

Stando ai bookmaker, infatti, il successo dell’olandese nella gara di domenica paga appena tra 1,20 e 1,35, con Norris che oscilla tra 6,50 e 8,00 e Leclerc (vincente a quota 7,50 o 8,00) a completare il podio. Subito dietro, ma a 15, l’altra Rossa, quella di Carlos Sainz, stessa quota di Sergio Perez.

Dominio Verstappen, quindi, ma dominio anche Red Bull. Entrambe le vetture della scuderia sul podio sono piazzate a 2,25, la doppietta Ferrari tra i primi tre paga 4,00. Una Ferrari prima al traguardo vale invece 6,00 volte la posta. 

La mancata vittoria di Verstappen a Miami non ha minimamente intaccato la leadership nella lavagna antepost per la vittoria del titolo mondiale: Max si gioca a 1,08, con l’altra Red Bull di Perez a inseguire a 15 e Leclerc a 20.Qualche speranza nel Mondiale costruttori? La rimonta in questa classifica delle Rosse di Maranello è a quota 8.00.

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Gioco pubblico e sicurezza all’Università di Salerno: il punto con accademici, istituzioni e operatori

La fotografia del settore al convegno “Il sistema Italia per la sicurezza del gioco pubblico”

Si è tenuto all’Università degli Studi di Salerno, nella sede di Fisciano, il convegno “Il sistema Italia per la sicurezza del gioco pubblico: dalla prevenzione al controllo, dalla tutela dell’utente a quella degli operatori”, organizzato dall’Osservatorio Internazionale sul Gioco. L’evento è stata l’occasione per fare luce sul comparto del gioco in Italia, tramite gli interventi di accademici ed esperti del settore, con la moderazione del direttore di Agimeg, Fabio Felici. 

Ad aprire i lavori Ornella De Rosa, dell’Università degli Studi di Salerno, presidente dell’Osservatorio: “Parlare di gioco in Italia e fare una storia del gioco non è facile, è un argomento visto in maniera troppo negativa, c’è molto pregiudizio in questo settore. Si parlava solo di gioco d’azzardo, poi negli ultimi tempi si è riusciti a far passare la tematica del gioco pubblico, dove c’è lo Stato che governa”, le sue parole.

Tra gli interventi quello di Antonietta Megaro, Simas Università degli Studi di Salerno: “Il mercato del gioco pubblico è un sistema, vale a dire una rete di attori che interagiscono e tutti convergono verso un fine ultimo e comune. Siamo di fronte a un mercato complesso, con interessi privati ma anche attori pubblici con interessi pubblici. Poi abbiamo anche interessi sociali, incentrati sulla necessità di mitigare i rischi relativi alla dipendenza. Il fine ultimo di questo sistema è quello della sicurezza. Il marketing può essere di supporto, perché esiste un gap di comunicazione, si ha difficoltà a comunicare col giocatore”.

Intervenuto anche il prof. Sergio Giuntini, Università di Roma Tor Vergata: “I concorsi a pronostici esistono da sempre, da prima della guerra e poi si sono sviluppati nel dopo guerra tramite il Coni e i governi. Il Totocalcio è diventata la principale forma di finanziamento dello sport italiano, è diventato il più grande gioco di massa della Prima Repubblica. Il Totocalcio è diventato popolarissimo, ha reso il calcio lo sport più amato in Italia”. 

Dopo gli accademici, parola poi alle associazioni, alle istituzioni e agli operatori del settore. Luca Turchi, Dirigente Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha detto: “La tutela del giocatore avviene già selezionando l’operatore di gioco, perché se si seleziona un concessionario che ha certe caratteristiche tecnologiche, allora stai già garantendo sicurezza e tutela al giocatore. Per gli operatori legali, verifichiamo che tutta la rete di vendita sia gestita da soggetti affidabili. Allo stesso tempo, cerchiamo di contrastare la rete illegale, sia fisica che online”. 

Luca Turchi, ADM

Francesco Gatti, Ceo di Bull Gaming: “Il discorso della sicurezza nel nostro settore è un cardine perché la norma è molto rigida e pone dei paletti tecnologici importanti. Noi abbiamo la responsabilità di dare un prodotto sicuro. La sicurezza in questo ambito deve avere un aggiornamento continuo, anche tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale”.

Per Elisabetta Cesi, Owner Ladybet e Comitato Scientifico “Ludi Universum” Unisa: “Se vogliamo rimanere nel settore ed evitare che il gioco fisico scompaia, dobbiamo essere bravi ad investire soprattutto nella formazione non solo tecnologica ma anche della filiera, alzando gli standard qualitativi e migliorando l’offerta di gioco. L’aiuto della tecnologia potrebbe portare il settore ad offrire all’esterno una presentazione diversa, togliendo i retaggi culturali negativi e i pregiudizi”. 

Da destra: Emilio Zamparelli, Stefano Sbordoni, Prof.ssa Megaro, Francesco Gatti, Fabio Felici, Luca Turchi, Prof. Giuntini, Elisabetta Cesi, prof.ssa De Rosa

L’avvocato Stefano Sbordoni, esperto del settore, ha invece dichiarato: “Non è possibile proibire il gioco, perché il suo volume è costante nel tempo. Al massimo si può spostare da un contesto a un altro, quindi dall’illegale al legale. Il divieto e il proibizionismo non hanno alcun effetto sui volumi di gioco. Attaccare il gioco legale e vietare la pubblicità ha effetti devastanti su tutti, giocatori, Erario, collettività, e questi soldi andranno all’illegale”.

“Il settore del gioco è un aiuto importante per le tabaccherie, che rappresentano la rete di punti di assistenza al cittadino più capillare del paese. Per noi il settore del gioco è fondamentale, ci sostiene e ci consente di alzare la serranda ogni mattina. In questo contesto, prima di tutto viene la tutela del consumatore”, il commento di Emilio Zamparelli, presidente di STS

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Il gioco pubblico in Italia: riordino questione territoriale e cortocircuiti istituzionali

Presentato al Senato il libro dell’avvocato Cardia dedicato ai temi caldi del settore

Il gioco pubblico, in particolare il settore del fisico, al centro delle discussioni oggi in Senato. Si è tenuta infatti, presso la sala Caduti di Nassirya, la presentazione del libro dell’Avv. Geronimo Cardia, “Il gioco pubblico in Italia: riordino questione territoriale e cortocircuiti istituzionali”. La moderazione è stata affidata ad Alessandro Bertoldi, Direttore Esecutivo dell’Istituto Milton Friedman.

L’evento ha rappresentato l’occasione per confrontarsi su tutti gli aspetti e le problematiche del settore del gioco in Italia, con attenzione al gioco terrestre, non ancora coinvolto nella riforma.

“Il gioco pubblico fornisce 11 miliardi di euro di gettito e 150.000 posti di lavoro, è un settore molto importante per l’economia. Parliamo di gioco pubblico legale quindi se trascuriamo il gioco legale apriamo gli spazi all’illegale. Lo Stato deve avere tutto l’interesse a tutelare il gioco legale per aspetti economici e sociali. La delega fiscale è un’occasione per riordinare un settore fondamentale. Certezza e stabilità devono essere i principi cardine”, le parole di Tommaso Miele, Presidente aggiunto della Corte dei Conti.

Domenico Distante, presidente Sapar

Domenico Distante, presidente della Sapar, ha dichiarato: “Tutto ciò che facciamo come piccole e medie imprese lo facciamo per lo Stato, per le casse dello Stato e per la tutela della legalità. Ma siamo continuamente in balia dei provvedimenti degli Enti Locali, non abbiamo certezze. Noi siamo partner dello Stato, garantiamo tutela sul territorio, ma ogni giorno viviamo sulle montagne russe per le decisioni dei sindaci e delle amministrazioni locali che ci penalizzano, vanificando gli investimenti. Chiediamo solo di poter lavorare tranquillamente”.

Il Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Mario Lollobrigida, ha detto: “Stiamo lavorando con gli Enti Locali per trovare nuovi accordi tramite una nuova Conferenza Unificata. Bisogna rivedere il discorso del distanziometro e dei luoghi sensibili, questi provvedimenti vanno assolutamente rivisti. Poi necessario prevedere la compartecipazione degli Enti Locali e delle Regioni nelle entrate derivanti dal gioco”.

Mario Lollobrigida, ADM

Per Armando Iaccarino, presidente del Centro Studi Astro: “Bisogna porsi l’obbiettivo di una razionalizzazione sul territorio tale che garantisca l’attività dei soggetti privati, il controllo del settore pubblico, e il controllo di una domanda di gioco sempre crescente. Le restrizioni non hanno portato ad alcuna diminuzione della domanda, anzi c’è un aumento. La regolamentazione del settore deve basarsi su analisi di carattere scientifico e non su idee di carattere politico. Le due parole d’ordine sono formazione e tecnologia”. 

Gennaro Parlati, presidente di ACMI, ha invece detto: “Siamo davvero a un passo dalla soluzione dei problemi? Purtroppo la strada è lunga e difficile. Ci dimentichiamo dei rischi del gioco online. Si parla di equilibrio, che non può prescindere dal coinvolgimento del settore ai tavoli che stanno lavorando al riordino. Chiediamo con fermezza di essere coinvolti, come associazioni e operatori, di essere coinvolti nel processo di riordino”.

“Distanziometri e limitazioni degli orari sono regole stupide, che non raggiungono minimamente gli obbiettivi prefissati, non hanno alcuna utilità sui giocatori patologici, anzi generano spostamenti verso l’illegalità. Le imprese si aspettano un atto politico e legislativo, di attuazione della delega fiscale. Tutte le imprese che investono nel settore devono essere messe nelle condizioni di poter continuare a farlo”, il pensiero di Emmanuele Cangianelli, presidente di EGP-Fipe.

Geronimo Cardia

Le conclusioni sono infine state affidate all’autore del libro, l’avvocato Geronimo Cardia: “Questo è un libro tosto, difficile, devo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato oltre alle istituzioni. Abbiamo messo sul tavolo argomenti delicati. I distanziometri e i luoghi sensibili sono stati concepiti in modo sbagliato, così come gli orari. Non si può fare di tutta un’erba un fascio. Ogni volta che c’è una norma bisogna capire se risponde ai principi di tutela dei giocatori, degli operatori, del gettito. Invece ci sono tanti cortocircuiti istituzionali. Nel libro cerchiamo di dare delle risposte. La rete generalista è quella più debole, più attaccata, e la formazione è utile anche per i tabaccai e i baristi che svolgono un ruolo prezioso”. 

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Simbolotto, ecco le Forbici sulla Ruota di Milano

Adesso parte la caccia alla Pigna e al Caffè

Dopo tanta attesa, ben 45 estrazioni del Simbolotto, si sono fatte vedere le Forbici. E’ successo il 10 maggio, sulla Ruota di Milano che sarà protagonista per tutto il mese, e così gli appassionati del concorso a premi associato al Lotto hanno potuto rivedere il simbolo che da più tempo rimaneva nascosto.

Continuano a non trovarsi invece la Pigna e il Caffè, che a questo punto diventano i simboli più ambiti dai giocatori con rispettivamente 38 e 35 estrazioni. Distante, nel podio dei simboli assenti, l’Elmo che non si vede da 20 concorsi.

Molto popolari al contrario i Fagioli, che sono usciti sulla Ruota di Milano del Simbolotto sia il 10 che l’11 maggio, così come i Funghi usciti il 7 e l’11 maggio. La ruota del capoluogo meneghino continuerà a tenere alta l’attenzione degli appassionati per tutto il mese di maggio. A giugno poi sarà la volta della Ruota di Napoli. 

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Tennis: senza Sinner e Alcaraz, Roma è terra di Djokovic

Con Jannik infortunato è Nole il favorito dei bookmaker, Nadal sogna un clamoroso trionfo

Il grande tennis approda a Roma con il classico appuntamento Atp Masters 1000 sulla terra rossa del Foro Italico. Un’edizione, quella del 2024 degli Internazionali d’Italia, che si preannunciava carica di aspettative per la presenza di Jannik Sinner, ma il fisico ha tradito l’altoatesino che ha dovuto dare forfait per un problema all’anca.

Insieme a lui, altra defezione di lusso è stata quella di Carlos Alcaraz, con i tifosi romani che hanno così visto sfumare l’opportunità di godersi la supersfida tra i fenomeni del futuro del tennis mondiale. Bocconi amari da digerire, ma poco male perché a Roma sono presenti comunque altre leggende di questo sport, pronte ad infiammare i campi del Foro Italico.

Su tutti, Novak Djokovic, che a Roma ha già trionfato sei volte e cerca la settima meraviglia. E’ lui a questo punto il favoritissimo per i bookmaker, con la quota di un suo trionfo a Roma che paga appena tra 2,50 e 2,65. Dietro di lui, il campione in carica Medvedev sogna un improbabile bis proposto a quota 12,00, esattamente come Ruud.

Leggermente favoriti nei pronostici Tsitsipas e Zverev, la cui vittoria pagherebbe per il greco tra 7,50 e 9,00 volte la posta e per il tedesco sempre 9,00. Presente a Roma anche Rafa Nadal, con ben 10 trionfi all’attivo sulla terra della Capitale, ma questa volta sarà durissima e la sua quota vincente è pari a 12,00 o 15,00. Con Sinner e Berrettini out, le speranze azzurre sono riposte invece in Lorenzo Musetti: l’azzurro campione è però offerto a 50,00 dai principali operatori di scommesse. 

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Mario Lollobrigida (dir. Giochi ADM): “Importante rivedere distanze e luoghi sensibili e trovare accordo equilibrato con Enti Locali”

Deriva proibizionistica, rischio illegalità e tutela piccole e medie imprese al centro degli interventi

Negli ultimi 15 anni la crescita del settore dei giochi è stata significativa e ha garantito un aumento complessivo della raccolta, passata da circa 35 miliardi di euro nel 2006 a 136 miliardi nel 2022. Si conferma quindi la ripresa post-pandemica, segnando un incremento del 22% su base annua e del 54% rispetto al 2020.

Un grande impatto nel rilancio del settore è stato dato anche dall’online, che nel 2022 ha registrato la cifra record di 73 miliardi proiettando un ulteriore balzo fino a 80 miliardi per il 2023.

Sono questi alcuni dei dati contenuti nello studio dal titolo “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e presentato nel corso di un dibattito promosso insieme a International Game Technology (IGT). L’iniziativa è stata l’occasione per approfondire la fase evolutiva del contesto normativo e fiscale del gioco in Italia.

Mario Lollobrigida, direttore Giochi ADM

Tra gli interventi di maggior interesse quello di Mario Lollobrigida, direttore centrale Giochi di ADM: “In questo momento siamo impegnati in un tavolo tecnico per cercare di trovare un punto d’incontro del problema, relativo al riordino, in tema di distanze e orari”, le sue parole. 

“Per quanto riguarda le distanze riteniamo come Agenzia che sia un discorso che non ha alcun senso. Con il gioco online, che è “a centimetro 0”, chiunque può giocare ovunque. In alcune regioni e comuni sono state previste leggi applicate alle attività già esistenti. Questo ha comportato un danno sia per le aziende coinvolte sia per la sicurezza dei giocatori, visto che si sono lasciati spazi occupati dal gioco illegale. Siamo assolutamente contrari al distanziometro ed è necessario diminuire, in maniera equilibrata e realistica, l’elenco dei luoghi sensibili”.

“Sul tema delle imposte agli Enti Locali, siamo favorevoli, facendo compartecipare gli stessi al gettito proveniente dalle sanzioni – ha proseguito Lollobrigida – Dobbiamo sempre considerare che il gioco è un’attività di intrattenimento, ma è importante che al tavolo partecipino le regioni nel senso più ampio e non solo nella parte salute e sanità relativa alle dipendenze”. 

“L’industria dei concessionari del gioco pubblico guarda con grande favore alla prospettiva di avere finalmente un riordino. Sono diversi anni che si cerca di andare in questa direzione soprattutto per la tutela della filiera. I concessionari sono disposti ad affrontare regole stringenti se però si riesce ad avere una stabilità normativa”, ha detto invece Giuliano Frosini, Senior Vice President Institutional Relations, Public Affairs and Media Communication di IGT.

Giuliano Frosini, IGT

“L’accordo tra Stato e Regioni va trovato, altrimenti si va verso il proibizionismo che ha dimostrato storicamente di non funzionare. Se per legge si decide di chiudere il settore, la propensione a giocare rimarrà comunque e ovviamente si sposterà verso canali illegali. Credo che serva essere consapevoli di un aspetto: non si può scambiare la canalizzazione del consenso sulla tutela dei consumatori. Non si può fare politica sulla pelle del gettito erariale, bisogna contemperare gli interessi. È questo il punto su cui è necessario partire”.

Domenico Distante, presidente Sapar

Presente anche Domenico Distante, presidente della Sapar: “I gestori sono figure importanti, coloro che vivono in prima persona il territorio e sono i primi baluardi della legalità. Portiamo avanti i diritti delle piccole e medie imprese anche per tutelare i lavoratori del comparto”.

“La disomogeneità territoriale non può andare avanti. Non è possibile che per ogni Comune ci siano regole diverse in tema di distanze ed orari. Queste scelte scellerate hanno il solo effetto di eliminare il gioco legale che viene sostituito dall’illegalità. Il riordino è fondamentale e che sia omogeneo su tutto il territorio nazionale. Un’altra tematica importante è quella legata alle banche che mettono in grande difficoltà le piccole e medie imprese per avere l’accesso al credito”, ha concluso Distante.

Emilio Zamparelli, Presidente STS

Per Emilio Zamparelli, presidente di STS: “Oggi il mercato dell’online raccoglie più del fisico. Parlare, quindi di questione territoriale, oggi, in un contesto che muta abbastanza velocemente, non raggiunge lo scopo della tutela del giocatore, che viene lasciato a se stesso”, le sue parole.

“Va affrontata poi la questione della desertificazione dei centri. Per noi tabaccai questo ha un grosso impatto, soprattutto sul consumatore finale. Oggi le tabaccherie al servizio del cittadino possono rimanere aperte anche grazie agli introiti che vengono dal settore del gioco legale. La questione è quindi più ampia, non bisogna fermarsi alla sola questione territoriale. Meno punti fisici legali sul territorio, rappresentano per la criminalità l’occasione per espandersi”, il monito di Zamparelli.

Tra gli interventi, anche quello di Ranieri Razzante, Consulente della Commissione parlamentare Antimafia: “Il più grande regalo che si possa fare alla criminalità organizzata è quello di ipernormare il settore del gioco. Le norme antiriciclaggio nel settore del gioco sono tra le più avanzate al mondo. Le imprese dei giochi segnalano tantissimo, ancor più delle banche”, il suo commento.

Ranieri Razzante

“Il problema è sul territorio perché non esiste un’industria così capillare come quella del gioco e quindi possono diventare punti di controllo territoriale. Un problema di cui ci dobbiamo occupare è quello del rapporto con il sistema bancario. Bisogna avere massima attenzione quando si regola, perché la normazione non consapevole e non coordinata crea situazioni favorevoli alla criminalità organizzata”.

Poi l’onorevole Andrea De Bertoldi, di Fratelli d’Italia: “Gli operatori del gioco devono essere più coraggiosi. Il gioco deve avere il coraggio di chiedere risposte alla politica. A costo di fermarvi, e se vi fermate voi i soldi nelle casse dello Stato non arrivano, e quando lo Stato si accorge che il Preu non arriva allora a quel punto si accorgerà dei vostri problemi”, il suo consiglio al settore del gioco.

“Il Preu oggi arriva nelle casse dello Stato, ma se coinvolgessimo gli Enti Locali nel Preu potremmo risolvere molti problemi e sensibilizzare anche i sindaci e i comuni nell’affrontare la questione del gioco in modo meno demagogico e restrittivo”, la conclusione di De Bertoldi. 

Molte le personalità presenti all’evento. Wanda Ferro, Sottosegretario Ministero dell’Interno, ha detto: “Bisogna sostenere il gioco legale, regolato dallo Stato, per arginare il gioco illegale, business spesso gestito dalla criminalità”. Per Raffaella Grisafi, vicepresidente Konsumer: “E’ Importante investire sul ruolo della comunicazione e dell’informazione. Spesso non si considera che un giocatore è anche un consumatore di un servizio”. 

Il Coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Marco Alparone, ha dichiarato: “La lotta all’illegalità e la prevenzione del gioco patologico devono essere le priorità”. “Dopo il Covid, il gioco fisico si è dimostrato in crescita con un grande impatto sul mercato italiano”, le parole invece di Thomas Osborn, Direttore Area Salute I-Com. Infine l’Amministratore di Prisma, Marco Piatti, ha sottolineato come: “Il riordino deve prevedere anche la tutela del gioco fisico”.