Una ricerca condotta dall’Università Luiss e da Ipsos fotografa il giocatore-tipo del nostro paese
Uomo o donna, con età media 47 anni e nella maggior parte dei casi con un lavoro. E’ questo il profilo del giocatore medio in Italia emerso dalla ricerca “Responsabilità, trasparenza, comportamenti consapevoli: nuovi orizzonti dell’industria del gioco”, condotta dalla Luiss Business School e da Ipsos e presentata questa mattina a Roma.
Italiani popolo di giocatori, soprattutto sul circuito legale, visto che il gioco (online e fisico) e le puntate vengono considerate da molti come una forma di divertimento (52%), pur restando forte la componente dettata dalla voglia di vincere somme di denaro (63%). Chi si affida invece ai circuiti illegali resta una minoranza, il 12% dei giocatori italiani.
Di questi, l’utente tipo è uomo (67%), mediamente giovane (l’età media è di 41 anni), occupato (73%), con figli minorenni (49%), ha competenze finanziarie ed è istruito (con titolo di studio pari o superiore alla laurea per il 26%).
Ma non solo, perché dalla ricerca emerge una nuova figura di giocatore: il giocatore dei circuiti illegali inconsapevole. Questo cluster rappresenta un terzo dei giocatori che operano in circuiti illegali (pari al 4% della popolazione totale) e considera del tutto inaccettabili le scommesse clandestine o i giochi illegali.
Gli italiani si dividono tra chi gioca online e chi predilige il gioco fisico, in agenzia o nei centri scommesse: nel 2022 chi gioca esclusivamente off-line è il 46,1% degli italiani, mentre c’è una porzione del 23,9% di giocatori che si dedica sia al fisico che all’online. Domina quindi ancora il gioco nei centri fisici, un trend dovuto al fatto che ben il 62% degli italiani ritiene che i punti fisici di gioco siano una garanzia per la legalità e per il giocatore.
A proposito di tutela della legalità e di contrasto alla criminalità, proprio questi sono stati i temi di maggior interesse affrontati durante la presentazione. Per Raffaele Oriani, Dean della Luiss, “la lotta al gioco illegale rappresenta una priorità del settore”. Della stessa idea Emilio Zamparelli (presidente di STS) che ha sottolineato come il punto fisico rimanga “un presidio fondamentale per la legalità riconosciuto dal cittadino”. A fare eco anche l’ex senatore Riccardo Pedrizzi: “Gioco legale significa contrasto alla criminalità”.
Di particolare interesse infine per il settore del gioco l’intervento di Italo Volpe, vice capo di gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze: “Il tema del gioco sarà inserito nella delega fiscale, sarà necessario un confronto con gli operatori sulla questione della gestione del settore da parte degli Enti Locali”, il suo annuncio.
Operatori e società quindi aspettano, tra questi anche IGT, multinazionale del gioco presente in Italia: “Intanto è importante che le persone percepiscano il gioco come forma di divertimento”, il commento del CEO Fabio Cairoli.