Riordino gioco online e fisico, distanziometro, tutela del consumatore, legalità e qualità dell’offerta tra le tematiche trattate
Il gioco pubblico sotto la lente d’ingrandimento nella prima giornata degli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’evento ha voluto riunire istituzioni ed associazioni, stakeholder e portatori di interessi.
Il gioco pubblico è quindi stato protagonista con un’intera sessione dedicata, durante la quale sono stati affrontanti numerosi temi, a partire dalla riforma del settore che ha visto recentemente la luce e porterà a nuove concessioni per l’online entro la fine dell’anno. Ma sul tavolo anche il gioco fisico e le sue problematiche, oltre alla questione territoriale e fiscale.
Panel e conferenze che hanno abbracciato sfide e soluzioni a 360 gradi. Sul palco, si sono alternati i rappresentanti delle maggiori associazioni di settore, a partire dal presidente dell’Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione (AGIC), Gennaro Schettino: “Strumenti come il distanziometro vanno superati, oggi ci sono tecnologie che sarebbero molto più efficaci nella tutela del giocatore. Il riordino online ha innalzato il livello di qualità dell’offerta e delle infrastrutture – il suo commento – Il sistema delle proroghe non può continuare all’infinito poiché non permette di pianificare e introdurre l’innovazione tecnologica che è il driver per la tutela del consumatore. Quindi il riordino è necessario. Il primo decreto che è stato approvato, ovvero quello dell’online, dà già degli importanti input”.
Poi Emilio Zamparelli, presidente di STS: “La rete legale, al netto di qualche esempio negativo, rappresenta il baluardo della legalità ed è il primo contrasto all’illegalità. Pensare che la rete di offerta fisica sia il problema comporterebbe un ritorno all’illegalità”, ha detto, per poi aggiungere: “La tutela del giocatore non passa dai distanziometro o dai limiti orari, ma va tutelato in maniera diversa. Questo settore non può avere né norme proibizioniste né liberiste, ma deve essere normato con giudizio: ovvero con grande attenzione verso la salute, ma anche verso l’erario e le imprese. La rete legale, con in primis i tabaccai, rappresentano il primo contrasto all’illegalità e alla tutela dei minori”.
“Il settore del gioco merita maggiore salvaguardia poiché è un comparto gestito dallo Stato che, a sua volta, dà in concessione la licenza per raccogliere gioco”, ha invece detto il presidente di EGP-Fipe, Emmanuele Cangianelli. “La formazione per gli operatori è già ben strutturata ed è uno degli elementi di reimpostazione del gioco. Gli esercenti devono avere la capacità di riconoscere la non consapevolezza di un giocatore e aiutarlo ad avere un rapporto normale e controllato al gioco. Penso che uno strumento molto utile verso il gioco responsabile e consapevole possa essere l’autosclusione che è anche citato dalla Delega fiscale”.
Per Geronimo Cardia, presidente di ACADI: “Il comparto dei gioco è alla ricerca di una normativa che sia equilibrata. La presenza sul territorio dello Stato attraverso i gestori di questi esercizi , che sono incaricati di pubblico servizio, è fondamentale. È necessaria un’armonizzazione fiscale – ha aggiunto – poiché diverse tassazioni sui giochi possono modificare notevolmente i modi di giocare e i margini della filiera, ci sono da tutelare numerosi posti di lavoro. Penso che la rete legale, soprattutto quella generalizzata, è da sempre formata per intuire quando c’è un utente problematico”.
Sul palco degli Stati Generali di ADM anche Lucia Albano, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze: “Nel comparto del gioco pubblico è necessario eseguire un delicato contemperamento tra quelle che sono opposte esigenze: da un lato la salute degli utenti, dall’altro la salvaguardia della libertà economica privata. I concessionari, in questo senso, sono il primo baluardo contro l’illegalità. Presto verrà istituita una commissione governativa dedicata alla pubblicità sul gioco. Questa commissione dovrà farsi garante dell’effettiva capacità delle campagne di informazione”.